Bhutan
Bhutan trek
I sentieri

Phephe La, cavalli

Dagala

Dagala, Kanche e Donkola

Jele Dzong

Lunana, Loju La

Trekking in Bhutan
L’ambiente naturale del Bhutan, vario e tra i più intoccati al mondo, offre una grande insieme di possibilità per i percorsi a piedi. In questa pagina abbiamo riassunto le informazioni che possono essere utili per scegliere il sentiero che ci possa maggiormente interessare e selezionando i 10 che a nostro avviso sono i più belli.
I sentieri maggiormente frequentati sono, tra i percorsi facili, il “Trekking culturale del Bumthang”, tra quelli di difficoltà moderata il “Sentiero del Drago”, e tra quelli impegnativi il “Chomolhari da Paro a Paro”. Se si desidera percorrere un itinerario che non è tra quelli riassunti in questa pagina (ad esempio al campo base del Masagang a nord di Laya, o il circuito che nel Bumthang porta da Ngang al campo base del Gangar Punsum, ecc.), o affrontare un itinerario nuovo o concatenare diverse parti dei sentieri indicati, Amitaba può fornire ogni tipo di consulenza necessaria e tutti i servizi richiesti per realizzare il progetto. Si tenga però conto che alcune aree sono vietate al turismo, quindi non tutte le idee (solo … quasi tutte!) possono essere realizzate.
Scoprire un mondo
La gran parte dei sentieri che si percorrono in Bhutan costituivano fino ai tempi recenti le uniche vie di comunicazione e commercio del paese. I centri principali a partire dagli anni ’50 sono stati gradualmente collegati da tortuose strade carrozzabili che sono faticosamente avanzate in un ambiente impervio, e il re del Bhutan ha posto l’obbiettivo di collegare con delle strade anche la maggior parte dei villaggi remoti entro il 2020; ma attualmente la maggior parte del territorio è raggiungibile solo a piedi.
Il trekking offre così l’opportunità di entrare in contatto con la realtà rurale del mondo bhutanese, toccando con il tranquillo ritmo che solo il camminare riesce a regalare, villaggi e monasteri che sembrano l’archetipo di un mondo che fu forse conosciuto dai nostri antenati nelle Alpi.
L’ambiente è vario e tra i più intoccati al mondo, quasi bucolico nelle regioni basse arriva ad essere estremo tra le remote vette che delimitano il confine con il Tibet, dove si affrontano altissimi passi lambiti dai ghiacci perenni. Per il trekking le considerazioni sul clima sono ovviamente di primaria importanza (vedi in merito le note su Clima e attrezzatura).
ORGANIZZAZIONE
Amitaba può organizzare qualsiasi tipo di percorso richiesto, fornendo ottime e ben collaudate guide ed attrezzature e, se la preparazione è eseguita con sufficiente anticipo, può anche reperire un accompagnatore italiano esperto. I trekking in Bhutan vengono sempre svolti in autosufficienza, ovvero portando con sé cibo e attrezzature; il bagaglio viene trasportato dai cavalli e, in alcune zone alte come a Lunana, dagli yak. Si viene sempre seguiti da una guida locale specializzata (devono avere un patentino ufficiale) e da un cuoco, oltre ad un numero adeguato al tipo di percorso ed al numero di partecipanti di assistenti (per accudire i cavalli ed i lavori al campo). L’attrezzatura è tutta fornita da Amitaba ad eccezione del sacco a pelo (se serve però lo possiamo noleggiare localmente); si utilizzano tende a due posti (chi richiede la singola ne ha a disposizione una solo per sé), il montaggio dei campi è eseguito dagli assistenti e si dispone di tenda comune per consumare i pasti.
SCELTA DEI PERCORSI
Nella scelta dei percorsi ci sono diverse possibilità: :
- Brevi percorsi esplorativi, ottimi per avvicinare la cultura del Paese seguendone i ritmi come solo un percorso a piedi può consentire – ad esempio recandosi ai villaggi e monasteri dell’area del Phephe, in Bumthang, visitabili con tre facili giorni di cammino.
- Incontri con popolazioni che vivono in aree remote ma raggiungibili però con relativa facilità – come ad esempio il trekking che porta tra i Laya, a pochi giorni di cammino da Punakha.
- Trekking classici per gli appassionati che abbiano familiarità con il trekking, come il bellissimo percorso che segue le valli ad oriente del Chomolhari, la montagna sacra del Bhutan, giungendo allo Dzong di Lingshi o anche fino a Gasa a nord di Punakha.
- Esplorazioni riservate a trekkers esperti ed allenatissimi, con il celebre “Sentiero dei pupazzi di neve” che raggiunge Lunana, una traversata a ridosso del Tibet che è considerata tra i percorsi più impegnativi di tutto l’Himalaia.
Gli itinerari in questa pagina contengono una breve descrizione e sono suddivisi per grado di difficoltà ed elencati in base alla posizione geografica, da ovest a est. I tempi di tappa indicati nelle descrizioni che seguono sono quelli stimati per camminatori di capacità media. Le distanze chilometriche riportate sono quelle pubblicate dal governo bhutanese; non sono sempre accurate.
Per ogni chiarimento o richiesta, contattateci: amitaba@amitaba.net – tel.: 02 33614196
Trekking facili
- Da Gangte a Wangdue (3 gg)
- Trekking culturale del Bumthang (2 – 3 gg)
Trekking di difficoltà moderata
- Druk, il sentiero del Drago (3 – 5 gg)
- I laghi di Dagala (4 – 6 gg)
Trekking impegnativi
- Chomolhari, da Paro a Paro (7 – 8 gg)
- Chomolhari, da Paro a Thimpu (7 – 10 gg)
- Chomolhari da Paro a Laya e Gasa (11 – 15 gg)
- Le fonti termali di Dur (6 gg)
- Nel remoto est: Rodung e Dong (4 – 8 gg)
Trekking estremo
- Lunana, il sentiero dei ‘pupazzi di neve’ (15 – 29 gg)
Sentieri del Bhutan
Trekking facili
1 – DA GANGTE A WANGDUE
NB: fino a Gogona è stata aperta una strada accessibile alle jeep ed è in progetto il prolungamento fino a Khotokha.
Tre giorni: si lascia la valle di Phobjikha, riserva naturale per le gru dal collo nero, dove si trova il monastero di Gangte, e attraversando due facili passi che portano a dei bei villaggi, con un magnifico insieme di mondo rurale e natura selvaggia, si raggiunge la strada che porta a Wangdi Phodrang; un ottimo percorso. Nel mese di aprile sono bellissime le fioriture dei rododendri.
Periodo: marzo / maggio; fine settembre / novembre.
Tappe: 1. Phobji (2830 mt) – passo di Tsele (3440 mt) – Gogona (3100 mt), 15 km, 5/6 ore; 2. Gogona – passo di Shobju (3500 mt) – Khotokha (2800 mt), 15 km, 5/6 ore; 3. Khotokha – passo di Mulaila (3000 mt) – Chuzom (1500 mt), 15 km, 5/6 ore.
2 – TREKKING CULTURALE DEL BUMTHANG
NB: ora è possibile arrivare in jeep fino a Nga, alla base del passo del Phephe. Sul versante orientale del passo, nella valle di Tang, si riesce ad arrivare con i veicoli fino a Tahung e, sul versante settentrionale della valle, a Ugyen Choling.
Da due a tre giorni: a piedi nel cuore del Bumthang, culla della civiltà bhutanese, dalla valle di Choekhor alla valle di Tang attraverso il facile passo del Phephe. Si incontrano dei bei monasteri e templi (Tangbi, Nga e Ta Rimocen), villaggi stupendi, foreste incontaminate e l’incantevole palazzo di Ugyen Choling. È uno dei sentieri più apprezzati, in particolar modo durante la fioritura di aprile.
Periodo: marzo / maggio; fine settembre / novembre.
Tappe: 1. Toktu Zampa, poco oltre Kurjey (2540 mt) – Ngang Lhakhang (2800 mt), 12 km, 4/5 ore. Se ci si reca a visitare l’eremo di Shokdrag si allunga la tappa di circa un’ora; 2. Ngang – passo del Phephe (3353 mt) – Tahung (2800 mt), 16 km, 6/7 ore. Una stradina sterrata consente ora alle jeep di arrivare fino a Tahung; da qui si può quindi rientrare a Jakar evitando il secondo campo; 3. Tahung – Ugyen Choling – Ta Rimocen, 3/4 ore (recarsi a Ugyen Choling – un luogo delizioso con un antico palazzo che si può visitare – richiede una piccola deviazione, chi non ci andasse risparmia circa 1 ora).
Trekking di difficoltà moderata
1 – DRUK, IL SENTIERO DEL DRAGO
Quattro giorni: (può essere esteso a 5, o ridotto a 3, vedi note di seguito). È un percorso che collega Paro e Thimpu in un ambiente naturale di foreste e pasture di yak con vaste distese di rododendri. Tra Jele Dzong e il colle oltre il passo di Labrang che si apre sulla valle di Thimpu si rimane sempre ad una quota oltre i 3400 metri percorrendo un magnifico arco il cui apice è il lago di Jimilangtso, camminando per lunghi tratti lungo le creste dei monti con magnifici panorami e stupendi laghetti (Jimilangtso, Genetso, Simkota). Sopra Paro l’antico Dzong di Jele custodisce affreschi e statue stupendi e anche sopra Thimpu si incontrano interessanti monasteri. I più allenati possono cimentarsi con questo sentiero in solo tre giorni, ponendo le tappe a Jangchulakha e Genetso; o, se si parte da Thimpu, sopra Phajoding ed a Jimilangtso.
Periodo: marzo / maggio; settembre / novembre.
Tappe: 1. Paro (Ta Dzong, 2400 mt) – Jele Dzong (3450 mt), 4 ore (è possibile arrivare in jeep fino a quota 2800 c.a. abbreviando la salita); 2. Jele Dzong – Jangchulakha (3680) / fin qui sono circa 3 ore e alcuni gruppi sostano per la notte, impiegando così 5 giorni in tutto; se si è più allenati si può proseguire invece oltre la cresta di Jangchu (4000 mt) fino al lago di Jimilangtso (3780 mt), in altre 3 / 4 ore. Oppure scendere al campo di Naritang (3400 mt, c.a. 2 ore max) e salire l’indomani al lago di Jimilangtso (3 ore max) arrivando poi comunque nella terza giornata a Simkota; 3. Jimilangtso – lago di Genetso (3850 mt) – lago di Simkota (4040 mt) 4 ore; 4. Simkota – passo di Labrang (4100 mt) – monastero di Phajoding (3450 mt) – Thimpu (le jeep arrivano fino a quota 2750 a Morithang), 6 ore (prima di Phajoding possibile deviazione per eremo di Thujidrag a 3760 mt, aggiungendo c.a. 30 min).
2 – I LAGHI DI DAGALA
Da quattro a sei giorni: A sud-est di Thimpu immersi nelle pasture di yak tra i monti di Dagala si trovano dei laghetti stupendi; il tragitto che attraversa questo territorio richiede quattro giorni, ma si consiglia di sostare un giorno nella zona dei laghi per esplorarla e, tempo permettendo, di aggiungerne un secondo nel tratto tra Panka e Talakhang Gompa arrivando così al monastero in mattinata. Il primo giorno si può partire da Thimpu raggiungendo il sentiero in auto in c.a. due ore e arrivare tranquillamente da qui a piedi al campo a Gur. Partendo in auto da Paro si impiega circa un’ora di guida in più.
Periodo: aprile / maggio; fine settembre / ottobre.
Tappe: 1. In auto da Thimpu (o da Paro) a Chishing Gompa e quindi a Genekha (2950 mt); da qui ci si reca a Gur (3350 mt), 5 km, 4 ore; 2. Gur – passo di Pagalabisa (4200 mt) – alpeggi di Labatama e laghi di Dagala (4000 / 4300 mt), 10 km, 5/6 ore; 3. Esplorazione dei laghi di Dagala (Utsho, Jomo, Lha e tanti altri minori) – NB: alcuni laghi sono vicinissimi al campo, quindi chi non si fermasse qui due notti può ammirare comunque quelli più vicini; 4. Laghi di Dagala – passo di Lha (4500 mt) – Pankha (4000 mt), 10 km, 4 ore; 5.Pankha – passi di Chole (4140 mt) e di Tele (4300) – monastero di Talakhang (3080 mt), 12 km, 7/8 ore. Talakhang è un monastero posto su di un monte sopra Simtokha nella valle di Thimpu, e le jeep arrivano nei pressi.
Trekking impegnativi
1 – CHOMOLHARI – DA PARO A PARO
Da sette a otto giorni: (7 giorni saltando la sosta del 4°g. a Jangothang). Il sentiero che a nord di Paro porta alla base del Chomolhari, la montagna sacra del Bhutan, è tra tutti il più frequentato. Si transita da alcuni bei villaggi procedendo gradatamente verso le pasture degli yak. Giunti a Jangothang, alla base del Chomolhari, molti trekkers, se possono, sostano 2 notti per godere di questo splendido luogo. Questo itinerario che rientra a Paro segue una valle che scorre ad est del percorso di salita, scavalcando 2 panoramici passi e riemergendo nella valle del fiume di Paro a Gunytsawa, una quindicina di km dalla strada carrozzabile. Nulla vieta ovviamente di tornare indietro per il più facile sentiero utilizzato per la salita, nel qual caso il trekking si considera di difficoltà moderata.
Periodo: fine aprile / inizio giugno, fine settembre / metà novembre.
Tappe: 1. Drukyel Dzong (2500 mt) – Shana (2800 mt), 17 km, 4/5 ore oppure Shinkarap (3100 mt), 1 ora in più; 2. Shana – Soi Thangthangkha, (3550) 22 km, 7/8 ore; 3. Soi Thangthangkha – Jangothang (4000 mt), 19 km, 4/5 ore; 4. Jangothang, esplorazione della zona; 5. Jangothang – passo di Bhonte (4900 mt) – Dhumzo (3800 mt), 16 km, 6/7 ore; 6. Dhumzo – passo di Thombu (4520 mt) – Thombu Shong (4180 mt), 11 km, 4/5 ore; 7. Thombu Shong – colle a 4360 mt – Shana (2850 mt), 14 km, 5/6 ore; 8. Shana Zam – Drukyel Dzong, 17 km, 5/6 ore.
2 – CHOMOLHARI – DA PARO A THIMPU
Da sette a dieci giorni: (7 giorni saltando le soste del 4°g. – Jangothang, 6°g. – Lingshi e si completa il 9°g. – Barshong / Dodena in 1 giorno come indicato). L’itinerario è uguale al precedente fino al 4° giorno. Lasciato Jangothang si prosegue in direzione nord est attraverso uno spettacolare passo che porta allo Dzong di Lingshi, uno dei più remoti Dzongkhang bhutanesi; lo Dzong (denominato Yugyel) risale al XVII secolo, ma fu ricostruito negli anni 50. Il luogo merita un giorno di sosta, che può essere ottimamente utilizzato per esplorare la zona. Verso Thimpu in direzione sud est si valica un solo passo con una tappa strenua strenua (volendo la si può spezzare con un campo a Dolam), poi con vari saliscendi si emerge nei pressi dell’eremo di Chimpu, a nord di Thimpu, dove giungono le auto.
Periodo: fine aprile / inizio giugno, fine settembre / metà novembre.
Tappe: 5. Jangothang – passo di Nyile (4750 mt) – campo sotto Lingshi (3900 mt), 18 km, 6/7 ore; 6. Lingshi, esplorazione della zona (lo Dzong si trova a 4100 mt); 7. Lingshi – passo di Yeli (4820 mt) – Shode (4000 mt), 21 km, 8/9 ore; 8. Shode – Barshong (3600), 16 km, 5/6 ore; 9. Barshong – colle a 3510 mt – Dodena, ponte di Chari (2300mt), 22 km, 8/9 ore (alcuni spezzano questa tappa facendo campo a Dolam, prima della salta al colle, che dista c.a. 5/6 ore da Barshong).
3 – CHOMOLHARI – DA PARO A LAYA E GASA
Da 11 a 15 giorni (11 giorni saltando le soste del 4°g. – Jangothang, 6°g. – Lingshi, 12°g. – Laya e 15°g. – Gasa): l’itinerario è uguale al precedente fino al 6° giorno; da Lingshi si prosegue in direzione nord est transitando dai bellissimi villaggi di Goyak e Chebisa, scavalcando alcune spalle e valicando 2 passi panoramicissimi che conducono alla remota valle di Laya, abitata da un’etnia composta da circa mille persone che ha costumi, lingua e tradizioni proprie riconosciute ufficialmente dal governo del Bhutan. Da Laya si procede verso sud seguendo il deflusso del fiume Mo e si transita dallo Dzong di Gasa, costruito originariamente nel 1646 dallo Shabdrung, che fu protagonista di durissimi conflitti tra bhutanesi e tibetani; qui è giunta la strada. Nei pressi di Gasa ci sono delle rilassantissime acque termali …ideali per i piedi di chi è finalmente giunto fin qui! Da Gasa si arriva in circa due ore di guida a Punakha. Questo trekking offre un percorso impegnativo ma tra i più affascinanti e completi dell’Himalaia.
Periodo: fine aprile / inizio giugno, fine settembre / inizio novembre.
Tappe: 7. Lingshi – Goyak – Chebisa (3800 mt), 14 km, 4/5 ore; 8. Chebisa – colle di Gombu (4300 mt) – Shakshepasa ( 3900 mt), 19 km, 6/7 ore; 9. Shakshepasa – passo di Jari (4620 mt) – Jholethang (3880 mt) – Robluthang (4080 mt), 16 km, 6/7 ore; 10. Robluthang – passo di Sinche (4900 mt) – Lemithang (4050 mt), 18 km, 6/7 ore; 11. Lemithang – Laya (3700 mt), 11 km, 3/4 ore; 12. Laya, esplorazione della zona; 13. Laya – Koena (3200 mt), 19 km, 6/7 ore; 14. Koena – spalla di Bala (3700 mt) – Gasa (2700 mt), 14 km, 5/6 ore / o si può proseguire fino alle acque termali (2100 mt), 4 km, 1 ora e mezza; 15. Gasa, esplorazione della zona: visita dello Dzong; eventuale spostamento del campo presso le acque termali.
4 – LE FONTI TERMALI DI DUR
Sei giorni: da Jakar con l’auto ci si reca verso nord al villaggio di Dur e si risale la valle fino a Minchugang, da dove parte il sentiero che in 3 giorni porta alla fonti termali; si rientra dal medesimo percorso impiegando solitamente un giorno in meno.
Periodo: aprile / maggio, fine settembre / novembre.
Tappe: 1. Da Jakar in auto fino a Minchugang (45 min.); da qui a Lungsum (3160 mt), 3 ore; 2. Lungsum – Tsochenchen (3780 mt), 15 km, 6 ore; 3. Tsochechen – passo di Juli (4700 mt) – passo di Gokthong [il tempo medio dal primo al secondo passo è di circa 1,5 ore] – Dur Tsachhu (3590 mt), 18 km, 6/7 ore; 4. Dur Tsachhu, giornata di relax nelle acque termali; 5. Dur Tsachhu – Tsochechen, 18 km, 6/7 ore; 6. Tsochechen – Minchugang, 8 ore; prosecuzione in auto per Jakar.
5 – NEL REMOTO EST: RODUNG E DONG
Da quattro a otto giorni: Ugyen Choling – Lhuentse: 4 giorni (passo del Rodung); Lhuentse – Tashi Yangtse, 4 giorni (passo del Dong) Se si inizia da Toktu Zampa [“Trekking culturale del Bumthang”] si aggiungono altri 2 o 3 giorni. Il sentiero per il passo di Rodung parte da Ugyen Choling; chi iniziasse con il percorso del Trekking culturale del Bumthang, partendo quindi da un punto più ad ovest (consigliatissimo!), nella terza tappa di quel trekking sosterebbe a Ugyen Choling, luogo incantevole dove è anche possibile pernottare nella modesta ma carinissima guest house del palazzo; altrimenti nella stessa giornata si può raggiungere comunque Phokpey, ovvero la prima tappa verso il passo del Rodung, risparmiando così un giorno. Da Ugyen Choling si impiegano 4 giorni per arrivare nella valle di Lhuentse, transitando inizialmente nella selvaggia area del passo del Rodung, da dove una discesa di 2300 metri si inabissa seguendo una lunga cresta, tra un incredibile groviglio di vegetazione lussureggiante portando al villaggio di Ungar e all’antichissimo tempio di Khaine Lhakhang. Raggiunta la valle di Lhuentse, a chi prosegue verso est per il passo del Dong si consiglia di porre il campo a Tangmachu e il giorno seguente di raggiungere lo Dzong in auto e tornare, sempre in auto, fino al villaggio di Menji, risalendo una stradina sterrata che si inerpica sul lato opposto della valle – mentre si visita lo Dzong, i cavalli possono scendere al fiume e risalire l’altro versante per porre il campo (questa strada è stata aperta nel 2004; prima si arrivava a Menji solo a piedi – ovviamente, chi preferisce può seguire invece i cavalli e camminare). Da Menji in altri 3 giorni, transitando in una zona poco abitata, vero paradiso degli appassionati di botanica, e valicando il passo di Dong, si arriva a Tashi Yangtse, dove si trova un piccolo Dzong che risale al 1656, e il famoso stupa di Chorten Kora.
Periodo: aprile / maggio, fine settembre / novembre
Tappe: 1. Ugyen Choling (2760 mt) – Phokpey (3600 mt), 18 km, 4/5 ore; 2. Phokpey – passo di Rodang (3950 mt) – Pemi (2900 mt), 19 km, 5/6 ore; 3. Pemi – ponte (1660 mt) – Khaine Lhakhang (2000 mt), 20 km, 6/7 ore; 4. Khaine Lhakhang – Tangmachu (1800 mt), 19 km, 6/7 ore / qui possono giungere i veicoli per recarsi a Lhuentse, che dista 21 km. Il sentiero verso il passo di Dong parte dal fiume sotto Tangmachu; 5. Fiume sotto Tangmachu (1120 mt) – Menji (1830 mt), 16 km, 4/5 ore. In alternativa ora è possibile raggiungere Menji in auto; 6. Menji – Pemi (2450 mt), 20 km, 6/7 ore; 7. Pemi – passo di Dong (3900 mt) – Toupang (2450 mt), 21 km, 7/8 ore; 8. Toupang – Tashi Yangtse, 24 km, 8/9 ore.
E un trekking estremo…
LUNANA: IL SENTIERO DEI PUPAZZI DI NEVE
Da 15 a 29 giorni: la grande differenza nel tempo necessario richiesto dipende dall’itinerario prescelto; il tempo minimo di 15 g. è difficile da realizzare perché non prevede neanche una giornata di recupero o di acclimatazione. Chi scegliesse l’opzione di uscire da Lunana verso il Bumthang (tempo minimo 16g., max 27g.), può anche ipotizzare di proseguire andando più ad est, prolungando il trekking fino ad un massimo di altri 10 giorni se si raggiunge Tashi Yangtse – si veda l’itinerario “Nel remoto est: Rodung e Dong”.
Lunana è una regione settentrionale del Bhutan che offre un meraviglioso ed intoccato ambiente naturale con pochi isolatissimi villaggi di pastori, che vivono grazie a quanto possono ricavare dagli yak, e molte aree assolutamente disabitate. Il battesimo del nome “sentiero dei pupazzi di neve” meritato da questo itinerario, che è considerato tra i più difficili dell’Himalaia con solo una metà circa dei gruppi che hanno successo, è dovuto sia al tracciato che alla sua remotezza. Se arrivano delle nevicate pesanti sui passi di Lunana, in special modo nelle regioni a sud e sud est di Thanza durante il percorso di rientro, ma anche nel tratto precedente, sentirsi trasformati in pupazzi di neve è piuttosto naturale, visto che l’unica via di uscita a volte può essere … l’elicottero. Motivo per cui si consiglia di dotarsi di telefono satellitare e di sottoscrivere una specifica assicurazione per coprire gli eventuali pesantissimi oneri di un recupero.
Questo trekking viene solitamente eseguito da ovest a est, perché offre un percorso più graduale. Arrivando da ovest ci sono due diverse possibilità di accesso, ed entrambe le vie portano a Laya:
- partire da Paro, seguendo l’itinerario “Chomolhari – da Paro a Laya e Punakha”, che consente di giungere a Laya in minimo 9 giorni [o anche 8 se si è acclimatati e allenati e si esegue il tratto Lingshi – Robluthang in soli 2 giorni ponendo il campo dopo Gombu] e massimo 12 g.;
- raggiungere Laya direttamente da Punakha (3g.; 4g. se si sosta 1g. a Laya), svolgendo in salita le tappe finali dell’itinerario “Chomolhari – da Paro a Laya e Punakha”.
Da Laya inizia il percorso verso est che porta a Thanza, il villaggio principale di Lunana, che richiede altri 6g., più 1g. di sosta a Thanza, quando solitamente ci si reca al lago di Raphstreng.
Il tempo richiesto per arrivare a Thanza è così di minimo 9 giorni e di massimo 19: Da qui, nel cuore di Lunana, per “tornare nel mondo” ci sono diverse possibilità (tempo min. 6g., max 10g.):
- il sentiero che da Lunana porta in Bumthang, verso sud est (7 o 8g. in tutto), che raggiunge dopo 5 giorni Dur Tsachhu, le fonti di acque termali che sono la méta dell’itinerario “Le fonti termali di Dur”. Questo itinerario è il più panoramico;
- il sentiero che procede verso sud emergendo nei pressi del villaggio di Sephu al ponte di Nikchhu, un poco a nord dello stupa di Chendebji, sulla strada tra Trongsa e Wangdue, in 6 giorni;
- esiste anche una variante ulteriore, che si dirama dal sentiero che porta a Nikchhu: una volta raggiunto il lago sacro di Tampetso (4° giorno) si scavalca verso ovest il passo di Sintha e si segue un percorso che in altri 6 giorni emerge nella zona di Wangdue, attraverso una regione quasi disabitata ornata da tanti bei laghi, chiamata ‘Bhey Laga’. Se si sceglie questa via per rientrare da Thanza si impiegano così in tutto 10g. Si segnala però che è piuttosto difficile trovare una guida che conosca bene il collegamento da Sintha, e può anche essere difficoltoso convincere i cavallari ad avventurarsi in quella regione.
Se tutto ciò non bastasse a soddisfare gli appassionati… completato il rientro verso il Bumthang si può proseguire verso est, seguendo in successione i percorsi “Trekking culturale del Bumthang” e “Nel remoto est: Rodung e Dong”, un percorso di altri 10 giorni. Chi ci riuscisse realizzerebbe la traversata completa dell’Himalaia del Bhutan, un’impresa ancora incompiuta, che attende qualche futuro tenacissimo trekker. Amitaba lo aspetta!
Periodo: settembre / ottobre. Alcuni gruppi partono in agosto, affrontando il monsone nella parte iniziale.
Tappe fino a Laya si consultino i trekking del Chomolhari
Tappe da Laya a Thanza: 1. Laya (3700 mt) – Rodophu (4130 mt), 19 km, 6/7 ore; 2. Rodophu – passo di Tsemo (4760 mt) – Narethang (4500 mt), 18 km, 6/7 ore; 3. Narethang – passo di Karakachu (5120 mt) – Tarina (4020 mt), 18 km, 6/7 ore; 4. Tarina – Woche (3900 mt), 18 km, 6/7 ore; 5. Woche – passo di Kesha (4550 mt) – Lhedi (3900 mt), 18 km, 6/7 ore; 6. Lhedi – Thanza (4070 mt), 18 km, 5/6 ore; 7. Thanza, escursione al lago di Taksha Tso (4500 mt).
Tappe da Thanza a Nikacchu (Sephu): 1. Thanza – passo di Jaze (5050 mt) – Tsho Chena (4850 mt), 19 km, 7/8 ore; 2. Tsho Chena – passo di Loju (4940 mt) – Jichu Dramo (4880 mt), 14 km, 4/5 ore; 3. Jichu Dramo – passo di Rinchenzoe (5140 mt) – Chukarpo (4950 mt), 17 km, 5/6 ore; 4. Chukarpo – Tampoe Tsho (4230 mt), 19 km, 6/7 ore; 5. Tampoe Tsho – passo di Tempe (4580 mt) – Maurothang (4000 mt), 14 km, 5 ore; 6. Maurothang – Sephu (2550 mt) – Nikacchu, 18 km, 5/6 ore.
Tappe da Thanza a Jakar (Bumthang): 1. Thanza – Tsorim (5035 mt), 6 ore; 2. Tsorim – passo di Gophu (oltre i 5000 mt) – Zanam (4900 mt), 6 ore; 3. Zanam – Phodang (4652 mt), 6 ore; 4. Phodang – passo di c.a. 5000 mt – Uretang (4455 mt), 5 ore; 5. Uretang – Dur Tsachhu (3590 mt), 4 ore; 6. Dur Tsachhu, giorno di riposo alle fonti termali; 7. Dur Tsachhu – passo di Gokthong (4327 mt) – passo di Juli (4700 mt) [il tempo medio dal primo al secondo passo è di circa 1,5 ore] – Tsochechen (3920 mt), 6/7 ore; 8. Tsochechen – Minchugang (4212 mt), 8 ore; prosecuzione in auto per Jakar.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.