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Clima e attrezzatura

Clima

La morfologia del Bhutan crea delle importanti differenze climatiche. Nella parte meridionale pre-himalaiana si riscontra un ambiente monsonico tropicale, mentre nella fascia himalaiana del nord, dove in estate vengono utilizzate le pasture fino a 5000 metri di altezza, si passa dalle pesanti piogge estive alle abbondanti nevicate invernali senza grandi pause, con condizioni che rendono l’esplorazione di queste meravigliose zone prive di strade adatte solo a persone molto preparate. Nella fascia di latitudine intermedia, che è la parte del paese normalmente visitata, la valle di Punakha giova di un clima semi tropicale piuttosto simile a quello dell’est (di Mongar, Trashigang, ecc.); l’est è però più piovoso.

La zona centrale del Bumthang (Jakar) e di Trongsa ha invece un clima un po’ più freddo, simile a quello delle valli occidentali di Thimpu, Paro e Ha. Per maggiori informazioni, consultare le pagine Temperature e quote e Tabella pluviometrica.

La considerazione principale per la valutazione di un viaggio è data dal flusso monsonico, che porta grandi quantità di precipitazioni. All’inizio del monsone (metà giugno) le piogge possono essere ininterrotte, ma successivamente nella piena estate di solito piove di sera e di notte mentre di giorno il sole riesce spesso ad aprirsi un varco tre le nubi. A fine settembre con l’inizio dell’autunno i cieli diventano spesso tersi e fino a novembre la stagione è ottima. Anche in inverno il clima è secco e si può tranquillamente considerare una visita, basta coprirsi: le temperature minime notturne a Paro e Thimpu di notte possono andare di poco sotto lo zero, ma sono molto più miti a Punakha e nella parte orientale del paese. La primavera è una stagione molto gradevole per l’esplosione delle fioriture, specialmente nelle foreste di rododendri, con nevicate sulle cime frequenti fino ad aprile.

Per il trekking si consigliano in generale le stagioni non monsoniche, ma ogni itinerario richiede considerazioni specifiche. Tralasciando i problemi inerenti la rigidità delle condizioni, in inverno molti sentieri sono difficilissimi o impossibili da percorrere per la neve, che rende molti passi intransitabili. Il periodo monsonico invece rende i sentieri fangosi e le foreste diventano il regno delle sanguisughe.

Attrezzatura

L’attrezzatura richiesta dipende ovviamente dal tipo di viaggio e dalla stagione. Per i normali viaggi che si svolgono nei periodi consigliati si suggerisce di portare felpe calde per la sera, giacca in goretex, scarpe da trekking, vestiti comodi. Per il tardo autunno e l’inverno è utile avere un piumino, maglie e calzamaglie in capilene o simili, cappello caldo e guanti. Può essere utile avere una mantella per la pioggia. Si consiglia di portare le medicine che ci sono abituali, protezioni solari e occhiali. Per la fotografia a volte è utile un filtro polarizzatore. Se si utilizza la tenda serve un sacco a pelo di temperatura adatta al luogo e alla stagione; per stare comodi di solito si consiglia un sacco che indichi il comfort a temperature minime inferiori di circa 10 gradi alla minima prevista per i campi.

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