Uzbekistan
Incontro con la magia dell’Asia Centrale
Meditare con la calligrafia araba, yurta sulla Via della Seta, Hammam tradizionale

Bimbo uzbeko

Bukhara, la grande moschea

Mercato uzbeko

Khiva dal minareto

Donna uzbeka

Il viaggio, oltre ad essere emozionante ed interessante per quanto si ha l’opportunità di scoprire, è appagante per il proprio benessere fisico ed interiore. Si utilizzano sistemazioni di alto livello, ed il viaggio è impreziosito da esperienze importanti: l’incontro con un Maestro di calligrafia araba che ci porta ad apprezzarne il potenziale meditativo, una notte trascorsa in una yurta nel deserto, rievocando lo stile di viaggio dell’antica Via della Seta, un trattamento tradizionale completo in un hammam del XIV secolo, oltre ad un interessante spettacolo folcloristico ambientato in un’antica madrassa.
- Samarcanda
- Nurata
- Lago Aidarkul
- Vobkent
- Bukhara
- Khiva
- Tashkent
Presentazione del viaggio
Un viaggio davvero magico lungo la Via della Seta visitando le città più suggestive dell’Uzbekistan, arricchito da esperienze inconsuete. Si scopre una regione che per duemila anni è stata punto d’incontro-scontro tra Oriente e Occidente, tra il mondo nomade delle steppe e le civiltà stanziali e colte dei grandi imperi. Alla sua guida vi sono stati condottieri leggendari come Alessandro Magno, Gengis Khan e Tamerlano, che accanto al desiderio di conquista coltivarono il piacere per l’arte, la filosofia e la scienza, raccogliendo alle loro corti i più importanti artisti ed intellettuali dell’epoca. In questo modo si sviluppò una civiltà sofisticata che diede all’umanità tesori preziosi che oggi possiamo ancora ammirare.
Si inizia questo straordinario viaggio da Samarcanda, che racchiude la potenza e l’immagine stessa del grande condottiero Tamerlano. Immensi portali ricoperti di maiolica, minareti e cupole che si stagliano contro un cielo blu, un mercato fermo nel tempo, un insieme che ci fa rievocare luoghi dove si decidevano le sorti di grandi imperi. Tutelata dall’Unesco per l’alta concentrazione di capolavori d’arte islamica che conserva, Samarcanda ha una lunghissima storia. Conquistata da Alessandro Magno nel 329 a.C. quando si chiamava Maracanda, dal I secolo a.C. in poi, quando la Via della Seta divenne il percorso che collegava la Cina con il Mediterraneo, si trovò in posizione strategica non solo dal punto di vista commerciale, ma anche culturale. Contesa e conquistata da varie successive potenze, nel 1220 fu distrutta dalle orde di Gengis Khan. Ma nella seconda parte del XIV secolo il turco-mongolo Tamerlano (Tiimur) fece proprio di Samarcanda la capitale del suo vastissimo impero e la rese straordinariamente fastosa dal punto di vista architettonico.
Da Samarcanda si raggiunge Nurata, dove si trovano le rovine di un castello che risale ai tempi di Alessandro Magno ai cui piedi vi sono una moschea con una vasca d’acqua sacra piena di pesci ed un mausoleo. Si sosta per vedere alcune incisioni rupestri e si giunge a sud del grande lago Aidarkul, con le acque turchesi che lambiscono le praterie e piccole dune di sabbia, dove, nelle stagioni calde, è molto piacevole fare una bella nuotata. In questa zona si vivrà l’esperienza di dormire in una Yurta. Le yurte sono le tipiche tende dei nomadi delle steppe dell’Asia Centrale, robuste e rotonde, coperte di feltro, che una famiglia nomade può allestire nel giro di poche ore, con la struttura delle pareti fatta di tralicci di legno ed il tetto di pali ricurvi, con un legno circolare in alto al centro che serve per far uscire il fumo ed entrare la luce del sole. Da qui si procede per Bukhara, sostando per una visita al minareto di Vobkent ed al villaggio artigianale di Gijduvan.
Bukhara, fra le città più antiche dell’Asia Centrale, è quella che più ha conservato le magiche suggestioni dell’Oriente. Con i suoi 2000 anni di storia, oggi è una vera e propria città-museo impreziosita da magnifici monumenti dell’architettura islamica, un gioiello che si esplora principalmente a piedi. A Bukhara, oltre a godere della sopramondana bellezza del luogo e della vivacità dei suoi bazar, si avrà l’opportunità di alcune esperienza interessanti. Tra queste è molto significativo l’incontro col Maestro Calligrafo Davlat Toshev che propone una lezione di calligrafia meditativa presso il suo studio. La calligrafia, che qui viene considerata un’arte sacra per eccellenza, si è sviluppata soprattutto nell’ambito del sufismo, dove il calligrafo – oltre agli insegnamenti tecnici, formali ed artistici – segue una disciplina interiore con la guida di un maestro; infatti, secondo i sufi, la calligrafia richiede all’amanuense di comporre sotto una diretta ispirazione divina. Quest’arte è perciò anche una forma di meditazione e di rilassamento, che aiuta a conoscere sé stessi e ad imparare la pazienza e la tranquillità. Sempre qui a Bukhara si ha vive l’esperienza davvero rilassante di un Hammam tradizionale, in una struttura che è aperta … dal XIV secolo! Un luogo già di per sé affascinante dove si può sperimentare il particolare trattamento, molto completo e collaudato, che viene offerto, letteralmente, da secoli. Completa questo magico soggiorno a Bukhara il tipico spettacolo di danze tradizionali con cena che si tiene presso la storica madrassa di Nadir Divan Begi, dove si ammira un compendio dei costumi e delle danze dell’Uzbekistan (il programma viene offerto da aprile ad ottobre, ma non a luglio).
Con un comodissimo viaggio in treno attraverso le aride steppe del Kizilkum, il secondo più grande deserto dell’Asia Centrale, si raggiunge Khiva, il cui nome significa Sabbie Rosse: un antico centro carovaniero, sorto all’interno di un’oasi e giunto pressoché intatto sino ai nostri giorni. Secondo il mito sarebbe stato Sem, figlio di Noè, a fondare la città; è invece certo che dal 1515 al 1920 fu la capitale di un potente khanato, ossia un regno. Situata in posizione strategica lungo la Via della Seta, ci vollero le ferrovie e la rivoluzione bolscevica per strappare Khiva al suo isolamento ed è bastato un secolo per trasformarla in un’accogliente città con un centro storico trasformato in museo all’aperto: basta oltrepassare le mura di fango che racchiudono la città vecchia per ritornare all’epoca in cui a governare c’erano emiri col turbante, così legati alle origini mongole da conservare nel cortile del palazzo la “yurta reale”. Le colonne di legno intarsiato sono ancora al loro posto, come i vicoli sabbiosi, le cupole azzurre, le piastrelle smaltate: La parte antica, designata dall’Unesco ‘Patrimonio dell’Umanità’, è circondata da mura perimetrali e contiene i principali monumenti storici, davvero una città-museo. La si percorre tutta a piedi e si ha decisamente la sensazione di essere fuori dal tempo; gli edifici sono stupendi, le maioliche colorate preziose, un insieme unico al mondo.
Con un volo interno si arriva infine a Tashkent, capitale dell’Uzbekistan. città di antiche origini arabe sorta in un’oasi alimentata da due corsi d’acqua, distrutta nel 1219 dai mongoli di Gengis Khan e ricostruita poco più tardi, seguì le vicissitudini politiche russe a partire dal 1865 ed è oggi il cuore economico dell’Asia Centrale. Si visita il complesso di Khast Imom, centro religioso del Paese dove si trovano diversi siti interessanti, il grandissimo bazar di Chor-Su e, nel centro della Tashkent moderna, la grande piazza con la statua equestre di Amir Timur (Tamerlano) e la piazza dell’Indipendenza.
Si completa così uno degli itinerari più belli dell’Asia Centrale.
NOTA TECNICA
Il viaggio non è consigliato nel tardo autunno e nel periodo invernale per via delle temperature fredde; in estate è caldo ma secco e le strutture ricettive previste sono confortevoli e comunque dotate di aria condizionata, ad eccezione delle yurte sul lago Aidarkul. La sistemazione nelle yurte, prevista per una notte, non è scomoda: le tende sono dotate di letti con lenzuola ed hanno l’elettricità, la cena e la colazione di consumano in un’apposita sala ed i servizi, comuni, sono dotati di acqua calda.
È prevista la presenza di una guida locale esperta che segue l’intero percorso e parla italiano.
Gli spostamenti vengono eseguiti con veicoli di recente immatricolazione dotati di aria condizionata.
Programma del viaggio
1°g. Volo per l’Uzbekistan
Per raggiungere Samarcanda vi sono diverse possibilità di volo disponibili ed Amitaba prenota quello preferito dai viaggiatori. Un collegamento comodo è quello della Turkish Airlines via Istanbul, che è raggiungibile sempre con Turkish da diverse città italiane. Da Istanbul si parte per Samarcanda in tarda serata arrivando nelle prime ore del mattino del giorno seguente. Per una conferma degli orari di volo contattare Amitaba.
2°g. Arrivo a Samarcanda
Accoglimento in aeroporto da parte del corrispondente uzbeko di Amitaba e trasferimento presso l’hotel Bibikhanum, con piscina, per la prima colazione e un poco di relax. Considerata il gioiello della Via della Seta, Samarcanda è una città il cui centro affascina chiunque abbia il piacere di percorrerlo: molte delle sue meraviglie sono a distanza di passeggiata, un tragitto a piedi tra i più belli al mondo. Solitamente si inizia dal mausoleo di Tamerlano, che fa a gara con gli altri siti per bellezza assoluta, e colpisce anche per la visuale che si ha della cupola dal suo interno; da qui una gradevole e breve passeggiata porta alla colossale moschea di Bibi Khanym, dalle proporzioni perfette, la cui storia ha anche un fondo romantico. Proseguendo si giunge nel cuore di Samarcanda: il Registan, uno dei punti più esteticamente appaganti dell’Asia Centrale, con i tre magnifici edifici che la contornano, un luogo che ci fa comprendere lo stupore che si riscontra nei racconti degli antichi viaggiatori. Proseguendo poi con i mezzi, nel pomeriggio si raggiungono il bazar di Siyob e la necropoli di Shah-i-Zinda, dove i mausolei compongono una linea di edifici mirabilmente decorati, dalle proporzioni perfette, con molti dei meravigliosi interni visitabili.
3°g. Samarcanda
Si completano le visite ai siti della città: l’osservatorio di Ulugbek, il museo dell’area archeologica di Afrosiab, che in antichità era il centro della città, e la tomba di San Daniele. Il pomeriggio è libero, e si potrà tornare nel centro storico per poterlo ripercorrere e godere con calma degli scorci più belli e per curiosare nei negozietti. L’hotel dove si alloggia offre un ottimo livello di comfort, e si potrà anche godere di un po’ di relax.
4°g. Samarcanda – Nurata – Lago Aidarkul
Si lascia Samarcanda in direzione nord ovest per Nurata, che dista 190 km, un viaggio di circa 3 ore. A Nurata si trovano le rovine di un castello che risale ai tempi di Alessandro Magno, ai cui piedi vi sono una moschea con una vasca d’acqua sacra piena di pesci ed un mausoleo. Proseguendo, sulla linea dello spartiacque dei monti si sosta per vedere delle incisioni rupestri e si procede arrivando al grande lago Aidarkul, dove si alloggia in un campo fisso di yurte: le classiche tende utilizzate dai nomadi dell’Asia Centrale. Il campo è dotato di servizi e di un alloggio comune per i pasti. Se si giunge qui nei mesi caldi è piacevole fare un bel bagno nel lago.
5°g. Lago Aidarkul – Vobkent – Bukhara
Si lascia il vasto lago Aidarkul in direzione sud ovest per Bukhara, un viaggio di circa tre ore e mezza. Prima di raggiungere questa affascinante città storica si sosta a Vobkent, dove si trova un bel minareto, ed al villaggio di Gijduvan, famoso per l’artigianato di vasellame. Giunti a Bukhara si alloggia presso il tipico Boutique Hotel Komil. Nel pomeriggio ci si reca presso lo studio del Maestro Calligrafo Davlat Toshev per una lezione di Calligrafia, un approccio molto interessante che si propone di favorire la scoperta di noi stessi attraverso la tecnica della calligrafia che, in modo analogo alla meditazione, porta ad una pace interiore ed innalza lo spirito. L’incontro impegna per circa due ore e si svolge in un ambiente accogliente e rilassante con la luce soffusa delle candele ed il profumo d’incenso.
6°g. Bukhara
Il centro della città storica è un gioiello; lo si esplora principalmente a piedi con la guida. Il punto d’inizio è la piazza di Lyabi Hauz ed alcuni dei punti salienti sono la moschea Maghoki-Attar, che è la più antica dell’Asia ed il punto più sacro della città, i bazar coperti, il minareto di Kalon, le moschee di Kalon e Bolo-Khauz, le madrasse Chor Minar, Mir-i-Arab, Ulugbek e Abdul Aziz Khan, il palazzo di Ark ed i mausolei di Ismail Samani e Chashma Ayub. Per completare questa bellissima giornata in serata si assiste ad uno spettacolo folcloristico nella madrassa di Nadir Divan Begi (il programma viene offerto da aprile ad ottobre, ma non a luglio).
7°g. Bukhara
Al mattino si torna presso lo studio del maestro calligrafo Davlat Toshev per sperimentare con lui una seconda lezione. Si visitano quindi i siti limitrofi alla città: il palazzo estivo dell’emiro (Sitora-i Mokhi Khossa) ed il mausoleo del grande santo sufi Bakhoutdin Naqshbandi. Nel tardo pomeriggio ci attende lo storico Bozori Kord Hammam, un centro di cure che è operativo dal XIV secolo. Qui si ha l’opportunità di vivere l’esperienza davvero rilassante di un Hammam tradizionale, la struttura è molto interessante, labirintica, con tante sale “calde” con pietre su cui stendersi sotto cupole suggestive. Il trattamento completo include un massaggio intenso che scioglie le articolazioni, allunga la muscolatura, è seguito da uno scrub e lavaggio purificante e si conclude con olii essenziali profumati e zenzero ed una lunga pausa di relax in un ambiente caldo.
8°g. Bukhara – Khiva (treno)
Si prosegue il viaggio verso ovest arrivando in treno a Khiva, un tragitto di circa 400 km attraverso il deserto del Kizilkum; la partenza è alle 12.24 con arrivo alle 17.51 (NB: il treno è operativo lunedì, giovedì e sabato; orari da confermare). Qui si alloggia nella città vecchia presso il caratteristico Boutique hotel Zarafshon.
9°g. Khiva
Si dedica la giornata alla visita di Khiva; la parte antica, dove è ubicato l’hotel che si utilizza, è designata dall’Unesco ‘Patrimonio dell’Umanità’. Circondata da mura perimetrali, contiene i principali monumenti storici, una città-museo. Si visitano i monumenti più insigni, come la splendida madrasa di Allakuli Khan e quella di Mohammed Amin Khan, decorata come la precedente da splendide piastrelle in maiolica turchese e blu, il sontuoso complesso di Islam Khodja, vegliato da uno snello minareto alto 45 metri e interamente rivestito da maioliche, il Palazzo. La si percorre a piedi accompagnati dalla guida, si ha decisamente la sensazione di essere fuori dal tempo; gli edifici sono stupendi, le maioliche colorate preziose, un insieme unico al mondo. Pur essendo essenzialmente un sito storico, non è solo un’incantevole cittadina museo ma offre anche interessanti negozi con dell’ottimo artigianato da acquistare.
10°g. Khiva – Tashkent
Al mattino si parte in volo per Tashkent, capitale dell’Uzbekistan (orario da confermare). Qui si visita il complesso di Khast Imom, centro religioso del Paese dove si trovano diversi siti interessanti (la madrassa Barak-Khan, la moschea Tilla Sheikh dove viene conservato il Corano di Osman, risalente al VII secolo e considerato il più antico del mondo, il mausoleo di Abu Bakr Kaffal Shashi e l’istituto islamico dell’Imam al-Bukhari), quindi il grandissimo bazar di Chor-Su. Si arriva poi nel centro della Tashkent moderna alla grande piazza con la statua equestre di Amir Timur (Tamerlano), per recarsi alla piazza dell’Indipendenza. Si alloggia presso l’hotel Krokus Palace dove si ha a disposizione la piscina esterna.
11°g. Volo di rientro per l’Italia
Ci si reca in aeroporto per il volo di rientro; gli orari variano in funzione del volo che si è prescelto.
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Bukhara, Chor Minar
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