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Tibet


Festival di Tsurphu e siti storici

Un viaggio completo, vicino alla cultura del Paese delle Nevi


PARTENZA
27/05/2017
RITORNO
07/06/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
12 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio, bello e completo nei contenuti, richiede solo 12 giorni e consente una visita ben fatta dei siti storici principali del Tibet classico, le regioni di U e Tsang: Tsetang, Gyantse, Shigatse, Lhasa ed anche Samye, lo stupendo monastero che nell’VIII secolo fu il luogo d’origine del buddismo tibetano. A queste imperdibili mete si aggiungono poi alcuni luoghi opportunamente scelti che completano egregiamente il tour: Samding, sul lago dello Yamdrok, importante in sé e situato in un luogo di impareggiabile bellezza, Yungdrungling, squisito sito bön posto lungo il fiume Tsangpo attuale centro principale di questa antichissima religione, e Dolma Lhakhang, dove visse Atisha. Si conclude in modo eccezionale: partecipando al festival di Tsurphu, uno degli eventi tradizionali più importanti del Tibet.

I dettagli del viaggio sono riportati nella descrizione delle tappe del Programma.

È meglio accendere una candela piuttosto che maledire l’oscurità.
  • Chengdu
  • Gonsar Aeroporto di Lhasa
  • Tsetang
  • Samye
  • Samding
  • Gyantse
  • Shalu
  • Shigatse
  • Yungdrungling
  • Lhasa (Jokhang, Norbulingka, città vecchia)
  • Tsurphu

 Presentazione del viaggio


UNA NOTA SUL FESTIVAL DI TSURPHU

Il festival di Tsurphu è uno dei momenti di spiritualità e folclore più belli ed importanti del Tibet. Il grande evento, a cui confluisce una moltitudine di pellegrini, si svolge in un ampio e ben mantenuto complesso monastico situato in una tranquilla valle a nord ovest di Lhasa: è la sede storica del Karmapa, una figura importantissima nella storia sia mistica che spirituale del Paese delle Nevi. Infatti il lignaggio dei Karmapa, che in alcuni periodi storici ha avuto anche il potere temporale sul Tibet, fu il primo ad essere mantenuto tramite il riconoscimento della reincarnazione; dal lontano XII secolo si è giunti oggi al XVII successore, che nel 2001 è miracolosamente fuggito in India ed è ora residente a Dharamsala, vicino al Dalai Lama. Su come iniziò questa tradizione del riconoscimento si trova un gran numero di scritti interessanti; sicuramente molti degli episodi che circondano la figura di questo santo monaco inducono molti a crederci.

L’ALTA QUOTA DEL TIBET

Andare in Tibet significa sperimentare la vita ad altitudini che non ci sono abituali: Lhasa stessa si trova a 3600 metri di quota. La buona riuscita di un viaggio quindi deve sempre tenere in considerazione questo fattore. Per l’adattamento è necessario prevedere una gradualità di salita e bisogna non esagerare negli sforzi fisici nei primi giorni. L’itinerario previsto tiene conto di queste esigenze; nella tappa tra Samye e Gyantse si valicano due passi di cui il più alto, il Kari, arriva a 5045 metri; ma la quota di questi non deve preoccupare perché poi si scende ad elevazioni inferiori.
Molte persone hanno avuto un riscontro positivo utilizzando il diuretico Diamox, somministrato in dosi minime ma preventive (1/2 pastiglia mattino e sera da 36 ore prima della salita in quota e per le prime 36 ore in quota, totale: 3 pastiglie) accompagnato dall’ingerimento di almeno 2/3 litri di liquidi al giorno. Il farmaco si è inoltre rivelato utile anche per un uso successivo al manifestarsi dei sintomi del mal di montagna. Per l’utilizzo di Diamox è necessario però rivolgersi al proprio medico.
Si consideri comunque che migliaia di persone affrontano queste difficoltà senza particolari disturbi.

CLIMA E ATTREZZATURA

Nei centri principali del Tibet Classico è raro che la temperatura notturna a fine maggio / giugno scenda sotto i 4/5°c e le massime sono di circa 20°c. Si tenga presente che alle alte quote del Tibet le escursioni termiche possono essere notevoli e il sole può bruciare la pelle nonostante l’aria fresca. Possono esserci piogge, che solitamente se si verificano sono di breve durata; ma negli ultimi anni anche in Tibet il clima è meno prevedibile. E’ opportuno attrezzarsi con indumenti caldi per passare con tranquillità le serate più fredde; si consiglia di portare dei capi in pile e una giacca da montagna possibilmente in goretex piuttosto larga sotto cui indossare degli strati termici. Scarpe comode, e un paio di scarponcini caldi adatti ai percorsi a piedi. Portare anche un piccolo zaino per gli oggetti d’uso giornaliero. E’ importante un buon paio di occhiali perché la luce solare può essere particolarmente intensa; anche guanti, cappello, creme da sole efficaci, protettivo per le labbra, quanto serve per lavarsi e una pila, possibilmente frontale. Per chi ama la fotografia, si consiglia di portare il filtro polarizzatore.

 Programma del viaggio


1°g.    Sabato 27 maggio, partenza in volo per Chengdu 
Per andare a Chengdu, capitale dello stato cinese del Sichuan, vi sono diverse possibilità di volo offerte da Air France, Etihad, Lufthansa, KLM e altre compagnie. Il volo suggerito, che fa da riferimento per i servizi del viaggio (orari da confermare), è quello della KLM con partenza da Milano Linate per Amsterdam (13.05 – 14.55) o Roma Fiumicino (13.45 – 16.15); si riparte da Amsterdam per Shangai alle 17.20. Per gli orari da altre località o di altre compagnie contattare Amitaba.

2°g.    28/5 Arrivo a Chengdu 
Si atterra a Shangai alle 10,55; il volo per Chengdu parte da qui alle 13.30 con arrivo alle 16.55; all’arrivo è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba. Trasferimento presso l’hotel Chengdu Airport Express nei pressi dell’aeroporto e riposo.

3°g.    29/5 Chengdu – Tsetang  
Il volo della China Eastern parte alle 9.50 con arrivo alle 11.50 (orari da confermare). A Gonkar, l’aeroporto situato sulle rive dello Tsangpo che serve anche Lhasa, è in attesa dei partecipanti la guida tibetana. Trasferimento in pulmino privato a Tsetang, si percorrono circa 100 km seguendo il flusso del fiume, un viaggio di circa 2 ore; a Tsetang, che è situata a 3550 mt, si alloggia presso lo Tsetang Hotel. Nel pomeriggio ci si reca al tempio di Tradruk, la cui fondazione è attribuita a Songtsen Gampo nell’VIII secolo. La struttura architettonica è simile al Jokhang di Lhasa e l’interno regala una splendida atmosfera con molte cappelle affrescate e statue di fine fattura; vi sono custodite anche alcune importanti reliquie. Si prosegue lungo la valle dello Yarlung arrivando al Yumbulagang, tra i luoghi più pittoreschi, che fu il primo palazzo degli antichi re del Tibet ed è stato restaurato nel 1982.

4°g.    30/5 Tsetang – Samye  
Si attraversa lo Tsangpo su un ponte nei pressi della città e se ne risale il corso attraverso una zona dove inaspettatamente si trovano grandi dune di sabbia, immerse in questo grandioso ambiente d’alta quota, fino a Samye (50 km). E’ il più antico monastero buddista del Tibet, fondato nell’VIII secolo da Guru Rimpoce, nei pressi di una zona di belle dune di sabbia non lontano dallo Tsangpo; il tempio principale, costruito su 4 livelli, rivela affreschi di bellezza indimenticabile e all’interno del grande recinto sacro, delimitato da un lungo muro circolare sormontato da piccoli chorten, si trovano diversi templi e grandi Stupa. La forma mandalica dell’insieme si ammira nella luce migliore al tramonto dalla vicina collina del Hepori, dove si trova un tempietto in cui spesso la sera un monaco recita le preghiere di buon auspicio alla divinità protettrice che qui risiede e la tradizione dice essere un potente demone soggiogato da Guru Rimpoce. Si alloggia presso la ‘Monastery Guest House’, un semplice hotel che è il miglior alloggio disponibile, che richiede un po’ di adattabilità ma le stanze sono dotate di servizi ed è ubicato a pochi passi dal tempio.

5°g.    31/5 Samye – Samding – Gyantse 
Si prosegue il viaggio risalendo il corso dello Tsangpo lungo la riva settentrionale; lo si attraversa e si prosegue ancora un tratto verso est per poi lasciare la grande vallata salendo verso sud al passo di Gampa (4794 mt) che offre una visuale indimenticabile sul vasto specchio turchese del lago Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune  superano i 7000 metri. Raggiunte le sponde del lago se ne segue il perimetro per un bel tratto e con una deviazione ci si reca al monastero di Samding, uno dei rari siti dell’esoterica scuola dei Bodonpa che risale al XII secolo, la cui badessa è riconosciuta come una Kandroma (dakini) ed è considerata una delle maestre spiritualmente più elevate del Tibet. La posizione è fantastica, con grandiosi panorami sui monti e sul lago, e nel Gompa si trovano molti affreschi recentemente restaurati. Proseguendo, si valica lo spettacolare passo di Khari (5045 mt) dove la strada passa tra le pasture degli yak sfiorando i poderosi ghiacciai del Nyengchen Kang Ksa, la cui vetta si staglia oltre i 7000 metri, e, dopo aver costeggiato un lago di origine artificiale, si arriva a Gyantse, dove si alloggia all’hotel Yeti. Gyantse, situata a 4040 mt di quota, è la città meglio preservata del Tibet Classico; l’enclave del Pelkhor Chode prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole; fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.), e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue e affreschi: chi è in grado di decifrarne la complessa simbologia può leggervi l’intero percorso iniziatico del misticismo tibetano. La visita al castello di Gyantse regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti; solitamente si sale qui al tramonto.

6°g.    1/6 Gyantse – Shalu – Shigatse  
Completate le visite a Gyantse si parte per Shigaste, che dista circa 90 km. Prima di arrivare a Shigatse una breve deviazione porta a Shalu, sito del tempio di Serkhang Tramo, che conserva un’antica atmosfera dove si indovinano interessanti affreschi nella penombra. Fu qui che Buton Rimpoce nel XIV secolo editò i 227 volumi del Canone Buddista Tibetano; nei pressi si trova l’antichissimo tempio di Gyengong Lhakang, fondato nel 997. Giunti a Shigatse, seconda città del Tibet, ci si reca a visitare il grandioso complesso monastico di Tashilhumpo fondato nel 1447 dal primo discepolo di Tsong Khapa, retrospettivamente riconosciuto come la prima incarnazione del Dalai Lama, e sede storica del Panchen Lama; è uno dei più grandi del Tibet, con molti templi e sale dove sono conservati inestimabili tesori, tra cui primeggiano i giganteschi Stupa dei Panchen Lama. Si alloggia presso il Manosarowar hotel.

7°g.    2/6 Shigatse – Yungdrungling – Lhasa  
Lhasa dista 270 km, un percorso che si svolge lungo un’ottima strada che segue il flusso dello Tsangpo e richiede circa 5 ore. Dopo un tratto, giunti al ponte che porta a nord verso Oyuk e il Nam Tso, lo si attraversa arrivando con una breve deviazione al monastero bön di Yungdrungling, il centro maggiore di questa tradizione nella provincia tibetana di Tsang, in buona parte ricostruito, che contiene alcune interessanti statue e una serie di mandala dipinti tipici di questa scuola tibetana. Nell’ampia piana alluvionale sottostante si trova un tipico villaggio rurale tibetano. Tornati alla strada principale si continua il viaggio fino alla confluenza col fiume Kyuchu, di cui si risale il corso fino a Lhasa; prima di giungere in città si visita il monastero di Nyetang Dolma Lhakhang, storicamente importante perché fu la dimora di Atisha, con reperti artistici belli e importanti. A Lhasa si alloggia presso l’hotel Gang Gyen, situato nella città vecchia; si incontrano qui i partecipanti giunti per il viaggio al Kailash, con i quali si condivideranno i prossimi tre giorni del programma. Dall’hotel con una breve passeggiata ci si può recare al Barkor, centro della città vecchia.

8°g.    3/6 Lhasa  
Si iniziano le visite dalla magnifica cattedrale del Jokhang che custodisce la statua di Jowo Sakyamuni, una reliquia circondata di mito e leggende, sicuramente l’oggetto più prezioso del Tibet. Ci si reca quindi al Potala. Nel pomeriggio si esplora la città vecchia che fortunatamente è ancora abitata in prevalenza da tibetani; passeggiando dal Barkor si vedono il convento di Ani Tshamkhung, il tempio di Ramoce, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang ed ospitò la sede del collegio tantrico del Gyuto, il Gyume e diversi altri siti minori, cari al cuore dei tibetani.

9°g.    4/6 Lhasa – Tsurphu (festival) 
Le due giornate quando si sarà presenti a Tsurphu sono le conclusive e più importanti del grande festival annuale che si svolge in questo vasto complesso monastico situato 66 km a nord ovest di Lhasa, sede storica del Karmapa. L’evento attira un grande numero di pellegrini, un momento di festoso raccoglimento; per noi ospiti è un’occasione eccezionale per ammirare i costumi tradizionali sfoggiati con fierezza dalla persone ed assistere alle cerimonie religiose, che includono danze eseguite dai monaci con vesti variopinte e portando maschere che ritraggono diverse entità e figure anche di animali, accompagnati da musiche eseguite con evocativi strumenti rituali tradizionali. Tsurphu si raggiunge con circa due ore di guida; si alloggia in una locanda, la quota qui è di circa 4500 mt. Nel corso della giornata si avrà la possibilità di arricchire ulteriormente il programma visitando il monastero di Nenang, situato sui monti della vallata poco prima di Tsurphu.

10°g.    5/6 Tsurphu (festival) – Lhasa  
In questa ultima giornata del festival è prevista l’esposizione di una grande tanka: è il culmine dei cerimoniali, quando risalta in maniera particolarmente forte la profonda fede che i tibetani hanno preservato. Rientrando a Lhasa si sosta per una visita a Kyormolung, un sito Sakya raramente visitato dove sono conservati antichi affreschi sopravvissuti all’olocausto cinese, un luogo che conserva una forte spiritualità pur essendo ora inserito in un contesto urbanizzato. A Lhasa si alloggia nel medesimo hotel.

11°g.    6/6 Lhasa – Chengdu e volo di rientro 
La guida italiana parte questa mattina presto per Shigatse con le persone che vanno al Kailash. La guida tibetana, che parla inglese, si occuperà di accompagnare i partecipanti all’aeroporto e assistere le operazioni di imbarco. Il volo della Air China parte alle 11.00 con arrivo a Chengdu alle 12.50 (orari da confermare – vi sono anche dei voli più tardi ma non è prudente prenderli per non avvicinarsi troppo all’ora dell’imbarco del transcontinentale). Ci si trasferisce al terminal internazionale per l’imbarco sul volo di rientro. Chi è giunto con KLM parte alle 16.50 per Pechino con arrivo alle 19.40; si riparte per Amsterdam alle 0.50.

12°g.    Mercoledì 7 giugno, arrivo a destinazione  
L’arrivo ad Amsterdam è previsto alle 5.40; per Milano Linate la prosecuzione è alle 8.25 con arrivo alle 10.05, per Roma Fiumicino alle 7.20 con arrivo alle 9.35.

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Amdo, donna nomade

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.