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Tibet


Festival di Tashilhumpo e Samye, magia del Paese delle Nevi

Una grande opportunità per avvicinare la cultura del Tibet


PARTENZA
04/07/2017
RITORNO
17/07/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Nel mese di luglio in Tibet nelle regioni storiche di U e di Tsang si tengono festival molto interessanti, che sorprendono il visitatore anche per la grande vitalità e l’intensa partecipazione del gran numero di persone che vi accorrono. Si partecipa a due dei più belli: le cerimonie che si tengono al grande monastero del Tashilhumpo a Shigatse e alle celebrazioni del Dhode nell’antico monastero di Samye; l’itinerario porta nella maggior parte dei siti storici e include molti magici luoghi non turistici e vicini al cuore della tradizione. Il viaggio offre così una grandiosa opportunità per conoscere il Tibet vivendone anche dei momenti di intenso folclore, potendo così scoprire anche la profonda fede e amore per le proprie origini che le vicissitudini del tempo non sono mai riuscite a cancellare dall’animo dei tibetani. E’ quindi un percorso di estremo interesse anche per chi si fosse già recato nel Tibet in precedenza.

È meglio accendere una candela piuttosto che maledire l’oscurità.
  • Chengdu
  • Lhasa
  • Yungdrungling
  • Shigatse
  • Gyantse
  • Samye
  • Tsetang

 Presentazione del viaggio


Per informazioni sul Tibet, consultare Paesi e tradizioni.

Il tour inizia da Lhasa con la visita dei siti della città vecchia e del Norbulingka, si parte quindi per Shigatse risalendo il flusso del fiume Tsangpo; sul percorso si visita il monastero di Atisha e si raggiunge con una breve deviazione l’interessante sito bön di Yungdrungling. Si giunge al Tashilhumpo di Shigatse durante lo svolgimento delle celebrazioni estive, quando il monastero si affolla di pellegrini e vi si svolgono diverse cerimonie; non vi è una tabella precisa delle attività, il momento più atteso è l’esposizione della gigantesca tanka di Maitreya. Da Shigatse ci si sposta alla vicina Gyantse, forse la più bella delle antiche città del Tibet, e il giorno successivo si prosegue per Samye, che si raggiunge con un bel percorso attraverso alti passi, costeggiando il lago di Yamdrok, gemma turchese di quest’area del mondo, e seguendo il flusso dello Tsangpo verso est. Qui si tiene il festival del Dhode, una ricorrenza che attira un gran numero di persone e devoti: è il luogo dove ebbe inizio la diffusione del buddismo in Tibet grazie alla figura mistica di Guru Rimpoce (Padmassambhava); i monaci svolgono delle bellissime rappresentazioni di danze in costume accompagnati da musiche tradizionali e vi sono diverse cerimonie a contorno, un momento speciale anche per osservare i costumi tradizionali sfoggiati dai pellegrini. Durante il soggiorno a Samye ci si reca all’eremo di Chimpu e quindi si prosegue con la visita di Tsetang e della valle dello Yarlung, dove ebbe origine la dinastia imperiale tibetana, tornando poi da qui a Lhasa e sostando sul percorso a Gongkar Chode, un sito Sakya dove si ammirano antichi affreschi. A Lhasa si completa questo splendido tour visitando il Potala e le due grandi università monastiche di Sera e Drepung, includendo il tempio di Nechung, l’Oracolo di Stato del Tibet.

L’ALTA QUOTA DEL TIBET

Andare in Tibet significa sperimentare la vita ad altitudini che non ci sono abituali: Lhasa stessa si trova a 3600 metri di quota. La buona riuscita di un viaggio deve quindi sempre tenere in considerazione questo fattore. Per l’adattamento è necessario prevedere una gradualità di salita e bisogna non esagerare negli sforzi fisici nei primi giorni. L’itinerario previsto tiene conto di queste esigenze; nella tappa tra Gyantse e Samye  si valicano due passi di cui il più alto, il Kari, arriva a 5045 metri; ma la quota di questi non deve preoccupare perché poi si scende ad elevazioni inferiori.
Molte persone hanno avuto un riscontro positivo utilizzando il diuretico Diamox, somministrato in dosi minime ma preventive (1/2 pastiglia mattino e sera da 36 ore prima della salita in quota e per le prime 36 ore in quota, totale: 3 pastiglie) accompagnato dall’ingerimento di almeno 2/3 litri di liquidi al giorno. Il farmaco si è inoltre rivelato utile anche per un uso successivo al manifestarsi dei sintomi del mal di montagna. Per l’utilizzo di Diamox è necessario però rivolgersi al proprio medico.
Si consideri comunque che migliaia di persone affrontano queste difficoltà senza particolari disturbi.

CLIMA E ATTREZZATURA

Nei centri principali del Tibet Classico è raro che la temperatura notturna a luglio scenda sotto i 5°C e le massime sono di circa 20°C. Si tenga presente che alle alte quote del Tibet le escursioni termiche possono essere notevoli e il sole può bruciare la pelle nonostante l’aria fresca. Possono esserci piogge, che solitamente se si verificano sono di breve durata; ma negli ultimi anni anche in Tibet il clima è meno prevedibile. E’ opportuno attrezzarsi con indumenti caldi per passare con tranquillità le serate più fredde; si consiglia di portare dei capi in pile e una giacca da montagna possibilmente in goretex piuttosto larga sotto cui indossare degli strati termici. Scarpe comode, e un paio di scarponcini caldi adatti ai percorsi a piedi. Portare anche un piccolo zaino per gli oggetti d’uso giornaliero. E’ importante un buon paio di occhiali perché la luce solare può essere particolarmente intensa; anche guanti, cappello, creme da sole efficaci, protettivo per le labbra, quanto serve per lavarsi e una pila, possibilmente frontale. Per chi ama la fotografia, si consiglia di portare il filtro polarizzatore.

 Programma del viaggio


1°g.    Martedì 4 luglio, partenza in volo per Chengdu  
Per andare a Chengdu, capitale dello stato cinese del Sichuan, vi sono diverse possibilità di volo offerte da British Airways, Etihad, Lufthansa, KLM e altre compagnie. Il volo suggerito, che fa da riferimento per i servizi del viaggio (orari da confermare), è quello della KLM con partenza da Milano Linate per Amsterdam (17.25 – 19.20) o Roma Fiumicino (17.25 – 20.00); si riparte da Amsterdam per Chengdu alle 21.15. Per gli orari da altre località o di altre compagnie contattare Amitaba.

2°g.    5/7 Arrivo a Chengdu  
Si arriva a Chengdu alle 12.50, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba; trasferimento presso l’hotel Chengdu Airport Express nei pressi dell’aeroporto.

3°g.    6/7 Chengdu – Lhasa 
Il volo della China Eastern parte alle 9.50 con arrivo alle 11.50 (orari da confermare). A Gonsar, l’aeroporto posto sulle rive dello Tsangpo, sono in attesa dei partecipanti la guida italiana e l’assistente tibetano. Trasferimento in pulmino privato a Lhasa, sistemazione presso l’hotel Gang Gyen o simile nella città vecchia e riposo. Nel pomeriggio per favorire l’acclimatazione e iniziare ad assaporare la parte vecchia della città ci si reca con una tranquilla passeggiata al Barkor, la strada che pullula di pellegrini e circumambula la cattedrale di Lhasa, punto focale della vita tibetana e vivacissimo mercatino.

4°g.    7/7 Lhasa (Jokhang, Norbulingka, città vecchia)  
Si iniziano le visite dalla magnifica cattedrale del Jokhang che custodisce la statua di Jowo Sakyamuni, una reliquia circondata di mito e leggende che è sicuramente l’oggetto più prezioso del Tibet. Prossima tappa il Norbulingka, il palazzo estivo dei Dalai Lama immerso in un bel giardino. Si dedica il pomeriggio alle visite della città vecchia, che fortunatamente è ancora abitata in prevalenza da tibetani. Si passeggia dal Barkor fino al convento di Ani Tshamkhung, al Gyume, al tempio di Ramoce, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang e ospitò la sede del collegio tantrico del Gyuto, toccando anche altri siti minori, cari al cuore dei tibetani.

5°g.    8/7 Lhasa – Yungdrungling – Shigatse
Nei pressi di Lhasa ci si reca al  monastero di Nyetang Dolma Lhakhang, storicamente importante perché fu una dimora di Atisha, con reperti artistici belli ed importanti inclusi alcuni preziosi oggetti portati in Tibet da questo veneratissimo Maestro indiano dell’XI secolo. Si prosegue lungo il fiume Kyuchu fino alla confluenza con lo Tsangpo, di cui si risale il corso fino al ponte che porta verso le valli di Oyuk; lo si attraversa giungendo con una deviazione al monastero Bön di Yungdrungling, il centro maggiore di questa tradizione nella provincia tibetana di Tsang, in buona parte ricostruito, che contiene alcune interessanti statue e una serie di mandala dipinti tipici di questa scuola tibetana. Nell’ampia piana alluvionale sottostante si trova un tipico villaggio rurale tibetano. Tornati al fiume si prosegue per Shigatse, la seconda città del Tibet, dove ci si sistema presso l’hotel Manosarovar o simile.

6°g.    9/7 Shigatse, celebrazioni al Tashilhumpo – Gyantse 
Il grandioso complesso monastico del Tashilhumpo fu fondato nel 1447 dal primo discepolo di Tsong Khapa, retrospettivamente riconosciuto come la prima incarnazione del Dalai Lama; è uno dei più grandi del Tibet, con molti templi e sale dove sono conservati inestimabili tesori tra cui primeggiano i giganteschi Stupa dei Panchen Lama, che avevano qui la loro sede storica. Oggi lo si potrà visitare nel momento di più grande auspicio, mentre sono in corso le celebrazioni annuali con la presenza di un gran numero di devoti e pellegrini; nella giornata di oggi è prevista l’esposizione di una gigantesca tanka che rappresenta Champa (o Maitreya), ovvero il prossimo Buddha, dall’edificio appositamente costruito ai piedi del monte alle spalle del complesso. Si dedica la giornata alle visite ed a seguire gli avvenimenti; nel pomeriggio si parte per Gyantse, un viaggio di circa 2 ore, dove si alloggia presso l’hotel Yeti.

7°g.    10/7 Gyantse – Samye  
Gyantse è la città del Tibet Classico meglio preservata. L’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole; fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.), e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue e affreschi: chi è in grado di decifrarne la complessa simbologia può leggervi l’intero percorso iniziatico del misticismo tibetano. Dopo la visita si parte per Samye, seguendo un percorso tra i più belli del Tibet. Dopo aver costeggiato un lago di origine artificiale si valica verso est lo spettacolare passo di Khari (5045 mt), dove tra le pasture degli yak si sporgono i poderosi ghiacciai del Nyengchen Kang Ksa, la cui vetta si staglia oltre i 7000 metri. Oltre il passo si arriva sulle rive del vasto specchio turchese dello Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette, se ne segue il bordo per un lungo tratto e si lascia il bacino del lago valicando verso nord il passo di Gampa (4794 mt), che offre una visuale indimenticabile. Sull’altro versante si raggiunge il fiume Tsangpo e se ne segue il corso fino a Samye dove è in pieno svolgimento i festival annuale. Si alloggia presso la Monastery Guest House, il miglior alloggio disponibile, che richiede un po’ di adattabilità ma le stanze sono dotate di servizi ed è ubicato a pochi passi dal tempio.

8°g.    11/7 Samye, Dhode festival  
Le celebrazioni in corso commemorano l’anniversario di Guru Rimpoce, il nome tibetano per Guru Padmasambhava, il leggendario maestro che nell’VIII secolo fondò il monastero di Samye ed ebbe il merito di sconfiggere le forze che si opponevano all’ingresso del buddismo nel Paese delle Nevi. Per questa ricorrenza accorrono un gran numero di pellegrini ed i monaci eseguono diversi rituali, tra cui spiccano le danze eseguite con maschere e costumi. Questa tradizione, che è diffusa in tutto il mondo buddista tibetano, trae origine proprio qui a Samye dalla danza che Guru Rimpoce eseguì per esorcizzare i demoni che stavano cercando in tutti i modi di impedirne la costruzione. Il sito è un luogo molto importante, bello da vedere anche prescindendo dalle festività in corso: è il più antico monastero buddista del Tibet, situato nei pressi di una zona di belle dune di sabbia non lontano dallo Tsangpo; il tempio principale è costruito su 4 livelli e rivela affreschi di bellezza indimenticabile e all’interno del grande recinto sacro si trovano diversi templi e grandi Stupa. La forma mandalica dell’insieme si ammira nella luce migliore al tramonto dalla vicina collina del Hepori, dove si trova un tempietto in cui spesso la sera un monaco recita le preghiere di buon auspicio alla divinità protettrice.

9°g.    12/7 Samye festival – Chimpu – Tsetang  
Oggi è la giornata conclusiva del festival e i rituali sono dedicati alla propiziazione di una particolare entità, Pehor Gyalpo; secondo la tradizione, questo potente essere in origine aveva contrastato Guru Padamsambhava, ma in seguito si sottopose al suo servizio e tra i diversi ruoli assunse quello di oracolo principale del Tibet, motivo per cui gli vengono dedicati dei particolari rituali. Lasciato Samye ci si reca al vicino eremo di Chimpu, dove alla base del monte un piccolo monastero ospita giovani monache; per chi se la sente passeggiando lungo il sentiero che si inerpica alle spalle del Gompa, tra formazioni di grandi massi e il bosco s’incontrano le casupole di solitari monaci e monache, piccoli templi e grotte di meditazione utilizzate dai maestri spirituali: qui si ritirarono anche Guru Rimpoce e Atisha e chi vi giunge con rispetto potrà essere invitato in alcuni di questi potenti luoghi d’energia spirituale dai sereni meditatori che hanno posto qui la propria dimora. Completata l’esplorazione si parte per Tsetang (50 km), dove si alloggia presso l’hotel Tsetang.

10°g.    13/7 Tsetang  
Si dedica la giornata alle visite di Tsetang e Yarlung iniziando dal tempio di Tradruk, la cui fondazione è attribuita a Songtsen Gampo nell’VIII secolo. La struttura architettonica è simile al Jokhang di Lhasa e l’interno regala una splendida atmosfera con molte cappelle affrescate e statue di fine fattura; vi sono custodite anche alcune importanti reliquie. Si prosegue lungo la valle dello Yarlung, ricchissima di testimonianze che risalgono all’origine della storia del Tibet, con la visita del Yumbulagang, tra i luoghi più pittoreschi, che fu il primo palazzo degli antichi re ed è stato restaurato nel 1982. Ci continua con il sito delle tombe dei re di Yarlung, dove primeggia il grande tumulo di Songtsen Gampo, su cui è stato costruito un piccolo tempio da dove si ha una stupenda visuale del monastero di Riwo Dechen. I tumuli dei re di Yarlung non sono mai stati oggetto di scavi archeologici e pare che non siano stati profanati: la tradizione tramanda che sotto il tempio dedicato a Songtsen Gampo vi siano interrati cinque templi a struttura mandalica, con la salma del grande re posta nel tempio centrale e circondata da innumerevoli tesori. Ci si reca quindi a due delle grotte di meditazione più venerate di questa parte del Tibet. La prima, Bairo Phuk, è il minuscolo eremo utilizzato nell’VIII secolo da Vairochana, uno dei discepoli principali di Guru Padmasambhava, o Guru Rimpoce per i tibetani. A Rechung Phuk si ritirò il prediletto discepolo di Milarepa, il grande Rechung; il monastero è stato distrutto dai barbari invasori, ma i tibetani hanno ripristinato il tempio all’ingresso della grotta dove sono conservati anche dgli oggetti appartenuti al grande mistico.

11°g.    14/7 Tsetang – Lhasa 
Si lascia Tsetang risalendo verso ovest il corso del grande fiume; con una breve deviazione ci si reca per una visita al monastero sakyapa di Gonsar Chode, dove molti degli affreschi originali sono sopravvissuti alle vicissitudini dell’invasione cinese. A Lhasa, che dista 160 km, si alloggia nel medesimo hotel. Nel pomeriggio ci si reca a visitare l’università monastica di Sera, posta ai margini della città, dove spesso si può assistere al dibattito dei monaci. Si avrà poi del tempo libero per recarsi nella città vecchia a passeggiare e per eventuali acquisti.

12°g.    15/7 Lhasa  
Durante la mattina ci si reca al Potala per coronare con il Palazzo del Dalai Lama le visite di questo avvincente percorso. Nel pomeriggio ci si reca all’università monastica di Drepung, che prima dell’invasione era la più grande del Tibet, ed al vicino tempio di Nechung, antica sede dell’oracolo di stato tibetano che conserva dipinti difficilmente visibili altrove.

13°g.    16/7 Lhasa – Chengdu e volo di rientro
Il volo della Sichuan Airlines parte alle 12.50 con arrivo a Chengdu alle 14.40 (orari da confermare – vi sono anche dei voli più tardi ma non è prudente prenderli per non avvicinarsi troppo all’ora dell’imbarco del transcontinentale). Ci si trasferisce al terminal internazionale per l’imbarco sul volo di rientro. Chi è giunto con KLM sul rientro utilizza Air France, partendo alle 19.20 per Guangzhou dove si arriva alle 21.30 e s riparte alle 23.05 per Parigi.

14°g.    Lunedì 17 luglio, arrivo a destinazione  
Arrivo a Parigi alle 5.55; per Milano Linate la prosecuzione è alle 7.20 con arrivo alle 8.50, per Roma Fiumicino alle 7.15 con arrivo alle 9.20.

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.