Tibet
Gli antichi regni di Gughe e Shangshung; estensione in Ciangtang
Un viaggio in collaborazione con la Jonang Foundation









Sintesi del viaggio
Il Tibet occidentale è una vasta regione desertica frapposta tra la catena himalaiana e l’altopiano del Ciangtang che tra i profondi canyon policromi custodisce sorprendenti vestigia e meravigliosi reperti artistici collocati in un ambiente naturale di bellezza unica. Questa stupenda esplorazione non richiede di compiere la circumambulazione del Kailash: si vedranno il lago Manosarowar e la sacra montagna, ma non se ne percorre il perimetro a piedi.
È pertanto un itinerario ideale per chi desidera godere della bellezza unica di Shangshung e dei resti del Regno di Gughe; e anche per chi ha già compiuto il kora del Kailash ma non ha avuto l’opportunità di visitarli. È poi prevista l’opzione di rientrare a Lhasa attraversando il Ciangtang, esplorando le pasture e gli innumerevoli laghi dove vivono i nomadi, dal Kailash fino al Nam Tso.
Presentazione del viaggio
È pertanto un itinerario ideale per chi desidera godere della bellezza unica di Shangshung e dei resti del Regno di Gughe; e anche per chi ha già compiuto il kora del Kailash ma non ha avuto l’opportunità di visitarli. È poi prevista l’opzione di rientrare a Lhasa attraversando il Ciangtang, esplorando le pasture e gli innumerevoli laghi dove vivono i nomadi, dal Kailash fino al Nam Tso.
La prima parte del viaggio fino a Darchen si effettua con una guida tibetana che parla la lingua inglese; qui ci si unisce ai partecipanti che hanno eseguito il pellegrinaggio attorno al Kailash e si prosegue con loro.
UN VIAGGIO CON LA JONANG FOUNDATION
Tra Amitaba e la Jonang Foundation vi è un progetto di collaborazione in corso da diversi anni; uno dei frutti importanti è stato la visita in Italia del Venerabile Kunga Sherab Saljay Rimpoce con la trasmissione del lignaggio Jonang del Kalachakra. Abbiamo organizzato altri viaggi assieme, il cui ricavato è stato devoluto alle iniziative della Fondazione; anche lo scopo di questo progetto è di dare un aiuto, il più discretamente possibile.
Da Lhasa a Shangshung e Gughe (9/8 – 26/8)
Da Chengdu, dove si effettuano alcune interessanti visite, si vola a Lhasa. Si sosta qui due notti avendo così l’opportunità di recarsi ai siti principali della città nel mentre che ci acclimata. Si parte quindi per una celere traversata verso ovest, visitando il Tashilhumpo a Shigatse e altri siti lungo il percorso, arrivando in tre giorni al lago Manosarowar; questi tempi di spostamento sono resi possibili dai lavori di miglioramento eseguiti sulle strade in questi anni. Al “Lago della Madre” si pone un campo a Seralung e ci si reca al Gompa di Chiu, arrivando da qui al Kailash e proseguendo per la valle di Tirthapuri, dove sono ubicate le fonti sacre di Guru Padmasambhava e il monastero Bön di Gurugam. In quest’area si visitano le inimmaginabili rovine della città rupestre di Shangshung e si prosegue verso ovest. Tutto questo vasto territorio stupisce per la cromaticità e bellezza delle erosioni, contornate a sud dalle grandiose vette glaciali del Garwal indiano, tra cui svettano il Kamet e il Nanda Devi, templi della sacralità induista. A Toling si trova quello che fu il monastero principale di questa vasta regione del Tibet, dove sono sopravvissuti stupendi affreschi; quindi a Tsaparang si esplora la misteriosa città rupestre che fu capitale del regno, anche questo un luogo che trasporta in un mondo fuori dal tempo, dove si respira ancora la presenza di Yeshe O, Atisha e Rinchen Zangpo. Ci si sposta poi nella valle di Dunkhar e Piyang dedicando una giornata all’esplorazione di queste antiche cittadine che sembrano fondersi con le falesie rocciose, ai cui piedi vivono piccole comunità rurali, scoprendo affreschi di impareggiabile bellezza nascosti tra le grotte. Da Gughe inizia quindi il percorso di rientro, che prevede la visita di Gyantse.
Ciangtang (9/8 – 31/8)
Chi segue il viaggio completo dopo Gughe torna fino al Manosarowar e da qui segue la guida italiana attraverso le inesplorate regioni dell’altopiano del Ciangtang, con un itinerario che giunge fino al lago del Nam Tso a settentrione di Lhasa. Si attraversa il territorio nomadico più affascinante del Tibet, una regione di laghi e montagne dove fino ad oggi pochissimi viaggiatori hanno provato ad andare. Buona parte del tracciato è stato provato dai nostri autisti lo scorso anno per verificarne la fattibilità. In alcuni punti saremo noi i “primi”; da fonti locali sappiamo che si può passare ma non se ne sono state già percorse le piste. Si viaggia in piena autonomia con campo, cibo e combustibile; quindi la spedizione è pronta per questa meravigliosa avventura.
NOTA TECNICA
Il viaggio prevede di passare buona parte delle notti in campi ben allestiti con tende per dormire da due o una persona, tenda comune per mangiare e tende per i servizi; accompagnano il gruppo un cuoco e assistenti per il montaggio. Si viaggia su jeep tipo Toyota Landcruiser con al seguito un mezzo per il supporto logistico, che trasporta scorte di viveri, combustibile, attrezzature da campo e bagagli. Il clima previsto in questa stagione è solitamente bello, ma bisogna essere comunque sempre attrezzati per possibili piogge. Le temperature minime possono arrivare anche vicino ai zero gradi, anche se non è usuale. Oltre all’usuale attrezzatura da montagna serve quindi un sacco a pelo caldo, omologato per essere comodi a –5°c.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 9 agosto, partenza per Chengdu
2°g. 10/8 Chengdu
Arrivo a Chengdu dove è in attesa dei partecipanti il nostro corrispondente locale; ci si sistema presso l’hotel Holiday Inn Express (4*). Nel pomeriggio è prevista una visita della città: al tempio taoista di Qing Yang, alla casa del poeta Du Fu e al tempio di Wu Hou, situato in uno splendido giardino cinese.
3°g. 11/8 Chengdu – Lhasa
Il volo della China Airlines per Lhasa parte alle 7.50 con arrivo alle 10.00 (orario da confermare), dove è in attesa dei partecipanti la guida tibetana; trasferimento in pulmino privato a Lhasa. Ci si sistema presso l’hotel Gang Gyen (4*) o simile, situato nella città vecchia. Nel primo pomeriggio ci si reca con una breve passeggiata al circuito sacro del Barkor che circonda il Jokhang, il tempio più importante del Tibet che custodisce la statua di Jowo Sakyamuni, posizionato sul punto geomantico situato al cuore della mitica “orchessa del Tibet”; si iniziano da qui le visite. Si passeggia lungo il Barkor, animato da un vivace mercato e frequentato dai pellegrini, alcuni dei quali eseguono l’intera circumambulazione con le prostrazioni. Ci si muove a piedi, con calma, per favorire l’acclimatazione.
4°g. 12/8 Lhasa
Al mattino ci si reca al Potala e al palazzo estivo, il Norbulingka. Nel pomeriggio si visita l’università di Sera, dove è abbastanza usuale poter assistere al dibattito dei monaci, e si rientra nella città vecchia a curiosare nel Barkor. Chi è interessato, passeggiando con la guida tibetana potrà raggiungere il convento di Ani Tshamkhung e vedere anche altri siti minori, cari al cuore dei tibetani.
5°g. 13/8 Lhasa – Lhartse
Si lascia Lhasa iniziando il viaggio verso ovest; arrivati allo Tsang Po se ne risale il corso fino a Shigatse, la seconda città del Tibet, dove si visita il grandioso monastero di Tashilhumpo, uno dei più grandi del Tibet ricco di inestimabili tesori, con molti templi e sale, che fu fondato dal primo Dalai Lama nel 1447. Da Shigatse si prosegue percorrendo la strada che porta verso il Nepal superando due passi e giungendo a Lhartse, dove si alloggia in hotel.
6°g. 14/8 Lhartse – Dargyeling Gompa (Jongba)
Con questa tappa piuttosto impegnativa oltre Lhartse si lascia la via per il Nepal seguendo un percorso più settentrionale che supera un passo e un primo lago e quindi transita dal lago di Ngaring, e proseguendo in un ambiente di praterie d’alta quota si giunge a Zangzang, un villaggio dove si trova un interessante convento femminile di scuola Nyingmapa. Si continua attraverso valli e passi erbosi immersi in un bell’ambiente naturale fino a Saga, sul fiume Tsang Po, e, oltre un ultimo passo, si arriva fino a Jongba dove si pone il campo nei pressi di un bel monastero posto panoramicamente sopra le vaste vallate.
7°g. 15/8 Jongba – Manosarowar (Seralung)
Il bellissimo percorso di questa lunga tappa, che impegna per circa 8 ore di guida ed è resa possibile grazie a dei lavori di miglioramento che sono stati recentemente eseguiti sulla strada, attraversa una regione dove spesso si incontrano le tende dei nomadi. A Trongsa si trova un interessante monastero e, prima di Paryang, una zona di dune di sabbia sullo sfondo dell’alto Himalaia. Oltre il passo del Mayum e il lago di Te Tso si raggiungono le acque turchesi del “lago della madre”, il sacro Manosarowar, che viene circumambulato a piedi da molti pellegrini tibetani; da qui si vede per la prima volta il Kailash, oltre le vaste acque del lago. Si pone il campo nei pressi del piccolo monastero di Seralung sulla sponda nord occidentale, in vista del Gurla Mandata.
8°g. 16/8 Manosarowar – Darchen – Thirtapuri
Si continua a nord del vasto lago arrivando al monastero di Chiu, vera perla del Manosarowar, posto su di colle che domina una grande spiaggia della costa a nord ovest con visuali sul Gurla Mandata e sul Kailash. Si prosegue quindi per Darchen, dove si incontrano i partecipanti reduci dal kora del Kailash e la guida italiana, e con loro si procede verso ovest, passando al cospetto del monte Kailash e arrivando fino a Tirthapuri dove si pone il campo. E’ un luogo sacro alla memoria di Guru Rimpoce (Padmasambhava) dove, ai piedi di un colle ricco di muri mani e templi che si possono contornare con un bellissimo e panoramico breve kora, si trovano le acque sulfuree in cui i pellegrini tradizionalmente si bagnano dopo il completamento del pellegrinaggio del Manosarovar e del Kailash.
9°g. 17/8 Tirthapuri – Shangshung – Toling
Di prima mattina ci si reca al monastero Bön di Gurugam; si prosegue quindi lungo il Sutlej arrivando alla misteriosa città rupestre di Shangshung, un regno che precedette Gughe; il Prof. Tucci qui ha individuato degli insediamenti che risalgono almeno a 3000 anni fa. Questo luogo sconosciuto è il sito più antico del Tibet: una città cesellata in un anfiteatro di rocce colorate che domina una valle deserta solcata da un fiume blu. Dopo la visita si ritorna verso Thirtapuri e alla strada che proviene dal Kailash, e la si segue verso ovest. Valicando un passo verso sud si accede alla regione di Gughe, con affascinanti visuali sull’immenso bacino erosivo del fiume Sutlej. Ci si immerge nei meravigliosi canyon colorati arrivando a Toling. Sistemazione in un semplice hotel.
10°g. 18/8 Toling – Dungkar
Visita dell’enclave monastica di Toling: il Tempio Rosso e il Tempio Bianco sono stati costruiti sotto la guida del Grande Traduttore, Rinchen Zangpo; questi templi secondo il Prof. Tucci costituiscono l’esempio più elevato dello stile artistico del Tibet Occidentale. Ci si reca poi alla vicina Tsaparang, il sito forse più affascinante di tutta Gughe: un sentiero si inerpica tra alcuni templi e miriadi di abitazioni rupestri (alcune sono affrescate) fino a che si immerge in un tunnel scavato nella roccia che porta nella cittadella che corona l’inaccessibile monte, dove l’imperatore aveva il suo semplice palazzo e i suoi templi. Al fascino del luogo si unisce il senso della presenza dei grandi santi che vi hanno abitato. Da Tsaparang si prosegue per circa due ore attraverso stupendi canyon erosivi con punti panoramici verso i monti glaciali dell’India per la valle di Dungkar, dove si pone il campo.
11°g. 19/8 Dungkar
Si dedica la giornata all’esplorazione dei templi rupestri di Dungkar e Piyang, che furono riscoperti nel 1992 e presentano alcuni degli affreschi più raffinati dell’arte tibetana; lo sfondo azzurro dei dipinti di Dungkhar rende le figure ancora più eteree, incredibilmente sospese fuori dal tempo.
12°g. 20/8 Dungkar – Manosarowar est
Si riemerge dalle valli erosive di Gughe attraverso un alto passo che concede un’ultima grandiosa visione d’insieme della regione. Proseguendo verso est si transita ai piedi del monte Kailash proseguendo fino alle rive del grande lago turchese Manosarovar, dove si pone il campo per un ultimo saluto al “Lago della Madre”.
PER CHI RIENTRA
13°g. 21/8 Manosarowar est – Dargyeling Gompa (Jongba)
Si salutano qui i partecipanti che proseguono per il Ciangtang e si continua il viaggio con una giuda tibetana e i partecipanti americani della Jonang Foundation. Tra oggi e domani si ripercorrono le tappe più lunghe del viaggio, i cui meravigliosi panorami compensano egregiamente i tempi di guida: nel percorso odierno si rivedono il lago di Te Tso, il Mayun La, il versante settentrionale dell’arco Himalaiano, le dune di Paryang, Trongsa Gompa, ecc. Si pone il campo presso il monastero di Dargyeling, come all’andata.
14°g. 22/8 Jongba – Lhartse
Dal Gompa di Dargyeling si arriva sullo Tsang Po a Saga, e attraverso le vaste montagne erbose e diversi passi si transita da Zangzang, dove ci si reca a visitare il convento femminile, quindi dal lago di Ngaring e così via arrivando infine a Lhartse, dove si alloggia nel medesimo hotel.
15°g. 23/8 Lhartse – Gyantse
Da Lhartse di procede per Shigatse seguendo la rapida strada principale e da qui si arriva a Gyantse. E’ tra le città del Tibet meglio preservate; l’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole. Fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.) e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue ed affreschi: chi è in grado di decifrare la complessa simbologia che qui è raffigurata può leggervi l’intera storia iniziatica dell’essere. La visita al castello di Gyantse, che si cercherà di fare in serata, regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti. Si alloggia presso l’hotel Yeti o simile.
16°g. 24/8 Gyantse – Lhasa
Si salutano i partecipanti venuti dagli Stati Uniti che oggi lasciano il Tibet andando in volo a Chengdu e dovranno procedere più spediti. Valicato lo spettacolare passo di Khari (5045 mt) si giunge allo specchio turchese del lago Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune superano i 7000 metri. Si lascia il bacino del lago col passo di Gampa (4794 mt), che si apre sulla valle dello Tsangpo, e offre una visuale indimenticabile sul lago. Giunti a valle si prosegue per Lhasa, dove si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’andata.
17°g. 25/8 Lhasa
Giornata libera.
18°g. Lunedì 26 agosto, Lhasa – Chengdu e volo di rientro
PER CHI SI RECA IN CIANGTANG
Si ricorda che questa parte del viaggio è esplorativa e le tappe indicate potranno essere variate. Per l’intero percorso fino al Nam Tso si vivrà nel vasto ambiente nomadico del Ciangtang; la rotta tracciata segue sia piccole strade che tratti di piste attraverso la parte meridionale dell’immenso altipiano. Dal punto di vista naturale è la sua parte più bella, per la presenza di catene montuose inframmezzate da tantissimi laghi, di cui qui si menzionano solo alcuni dei principali. I nomi dei luoghi indicati sono quelli usati localmente o utilizzati dall’Amnye Machen Institute di Dharamsala e da Gyurme Dorje.
13°g. 21/8 Manosarowar est – Yarra o Ringkor
Si lascia la strada principale verso nord e si valica un passo di 5148 mt che porta verso il lago di Rgo Tso, in vista di diverse montagne innevate. Il villaggio di Yarra, situato a circa 4600 mt di quota, dista in tutto circa 180 km. La strada è piuttosto accidentata, quindi in funzione dell’andamento si valuterà se porre il campo in questa zona o procedere per Ringkor.
14°g. 22/8 Yakra – Lungkar
Oltre Yakra inizia il percorso verso est, si supera un passo di circa 4800 mt arrivando a un piccolo lago e quindi al villaggio di Ringdor (4673 mt), che dista circa 2 ore. Giunti al lago di Rinchen Shurtso se ne segue la costa per una quindicina di chilometri; oltre si vedrà in distanza, risalendo un altro passo, il lago di Nyangla Ringtso e quindi il prossimo riferimento importante è il grande lago di Darok (o Taro) Tso, dove si programma di porre il campo vicino alla riva. Il villaggio di Lungkar è posizionato lungo la costa meridionale.
15°g. 23/8 Lungkar – Tsochen
Si seguono i contorni del Darok e, procedendo sempre verso est, si attraversano diversi corsi d’acqua tra laghi e pasture fino a Tsochen (Mendong), il punto di campo, un paese posto sulla strada che a sud arriva fino alla via che si è seguita andando al Kailash e a nord si collega al lungo percorso camionabile che attraversa il Ciangtang da Senge Tsangpo e Draknak.
16°g. 24/8 Tsochen – Dongra Yutso
La meta di oggi è il lago di Dongra Yutso, considerato sacro dalle persone del luogo, sulle cui acque si affacciano alcuni piccoli monasteri tra cui, nei pressi, un venerato sito Bön. Il Dongra si trova ad est oltre il Tashi Namtso, un altro vasto specchio azzurro; si dovrà vedere localmente che via seguire, l’obbiettivo è di esplorare anche le vallate del Tashi, ma dipenderà dalle condizioni delle piste. Si pone il campo sul Dongra; sempre in funzione delle condizioni delle piste si dovrà valutare se è meglio seguirne il bordo meridionale o settentrionale.
17°g. 25/8 Dongra Yutso – Ngangtse Tso
Completate le esplorazioni, si prosegue ad est del Dongra Tso verso le vallate del lago di Ngangtse, di cui si segue la costa settentrionale ponendo il campo nelle vicinanze.
18°g. 26/8 Ngangtse Tso – Kering Tso
L’esplorazione prosegue sempre verso est arrivando al lago di Kering Tso.
19°g. 27/8 Kering Tso – Shentsa
Oltre il Kering si entra nel distretto di Shentsa (Naktsang); da qui si cercherà si seguire le piste che portano direttamente al Nam Tso per i villaggi di Jakrol e Dzachyok passando a meridione di Zhung-me e Namru (Pengon); in alternativa si procede per un tratto verso nord fino a Dayul tornando poi da lì verso Namru in direzione del Nam Tso.
20°g. 28/8 Shentsa – Nam Tso
Oggi si arriva al vasto Nam Tso, sulla costa nord occidentale. La si segue per un tratto e si pone il campo.
21°g. 29/8 Nam Tso
Giornata dedicata all’esplorazione dlla zona di Jadho Gompa.
22°g. 30/8 Nam Tso – Lhasa
Si parte presto proseguendo a nord del Nam Tso fino a raggiungere la strada principale che porta verso sud a Lhasa, dove si conta di arrivare nel primo pomeriggio. Si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’andata.
23°g. Sabato 31 agosto, Lhasa – Chengdu e volo di rientro
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Amdo, donna nomade
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