Tibet
Tibet Classico e festival di Shoton
L’incredibile vitalità che la cultura tibetana riesce ad esprimere









Sintesi del viaggio
Il viaggio si svolge nel Tibet Classico in occasione della ricorrenza dei festival di Shoton a Lhasa, un momento gioioso e interessante, dove trova pieno vigore l’incredibile vitalità che la cultura tibetana riesce ad esprimere nonostante le vicissitudini causate dall’invasione cinese. L’itinerario porta nei luoghi più importanti della valle di Lhasa e ai grandi monasteri della regione, incluso Ganden; si toccano le altre tre principali città del Tibet Classico, molti dei siti storici delle antiche province di U e Tsang e si raggiungono anche luoghi importanti nella tradizione tibetana che sono raramente visitati, inclusi eremi in cui risedettero i grandi mistici e che ora sono nuovamente utilizzati. L’itinerario fornisce così una visione d’insieme completa del Tibet Classico. Si alloggia in hotel di buona qualità e tutti i trasporti vengono effettuati con veicoli privati.
Presentazione del viaggio
Dopo una breve visita di alcuni interessanti siti a Chengdu, capitale dello stato del Sichuan, arrivati in Tibet ci si dedica alla scoperta di Lhasa con gli irrinunciabili siti del Potala, Norbulingka e della cattedrale del Jokhang che custodisce la statua di Jowo Sakyamuni, una reliquia circondata di mito e leggende che è sicuramente l’oggetto più prezioso del Tibet. Si faranno anche delle piacevoli passeggiate nel circuito sacro del Barkor e tra le affascinanti stradine dei dintorni, dove si trovsano luoghi di estremo interesse, dal convento femminile di Ani Tshamkhung al tempio di Ramoche, per non parlare del vastissimo mercato di artigianato tibetano che anima la città vecchia. Nei dintorni di Lhasa si visitano le tre grandi Università Monastiche di Drepung, Sera e Ganden, oltre ai siti di Nechung e Drak Yerpa. Tra i momenti più speciali di questa parte del viaggio sarà la processione eseguita per lo Shoton all’Università di Drepung, con l’innalzamento del gigantesco dipinto di Buddha Sakyamuni.
Dopo Lhasa si raggiunge Tsetang lungo la valle dello Tsangpo, il luogo da cui ebbe inizio la civiltà tibetana; vi si trovano il tempio di Tradruk, il celebre castello di Yumbulagang, simbolo dell’antico regno di Yarlung, e i tumuli degli antichi Re. Molto interessante è anche l’eremo di Rechung, discepolo di Milarepa. Tenendo Tsetang come base ci si reca a Samye, dove è ubicato il monastero più antico del Tibet, famoso per la sua forma mandalica che si ammira dalla collina di Hepori; sui monti vicini, dove si trovano delle sorprendenti dune di sabbia, si visita l’eremo di Chimpu. Lasciata Tsetang si prosegue per l’importante monastero Nyingmapa di Mindroling e si lascia la valle dello Tsangpo (Bramaputra) attraverso il passo di Gampa (4794 mt) che porta al lago turchese di Yamdrok Tso, dove si visita lo spettacolare Gompa di Samding che appartiene all’esoterica scuola dei Bodonpa: presenta affreschi molto belli e soprattutto è posto in una posizione panoramica mozzafiato. Lasciato il lago e valicato un altro passo, su cui calano poderosi ghiacciai tra i pascoli popolati dagli yak, si arriva a Gyantse, la più preservata delle principali città del Tibet Classico dove si trova l’inestimabile Kumbum, lo stupa delle 100.000 divinità, oltre ad altri importanti siti. Continuando verso ovest si visita Shalu, lo storico monastero dove il celebre maestro Buton completò la stesura del Canone Buddista Tibetano, e si arriva a Shigatse, seconda città del Tibet, dove si trova lo splendido Tashilhumpo, il grandioso complesso monastico fondato dal primo discepolo di Tsong Khapa, retrospettivamente riconosciuto come la prima incarnazione del Dalai Lama, e sede storica del Panchen Lama del Tibet. Nei pressi di Shigatse sono interessanti anche le visite ai monasteri di Ngor e Nartang, dove sono conservate molte antichissime matrici di legno del Kanyur.
Da Shigatse si rientra a Lhasa seguendo verso est il corso dello Tsangpo fino alla confluenza con il Kyuchu, il fiume che fluisce da Lhasa; lungo il percorso una breve deviazione verso nord porta al monastero bön di Yungdrungling, il centro maggiore di questa tradizione nella provincia tibetana di Tsang, e, prima di arrivare a Lhasa, si sosta al Nyetang Dolma Lhakhang, un piccolo ma antichissimo Gompa dove stette Atisha, che conserva ancora alcuni preziosi oggetti portati in Tibet da questo veneratissimo Maestro indiano dell’XI secolo; nei pressi un tempio ne custodisce lo Stupa.
Programma del viaggio
1°g. Domenica 12 agosto, partenza per Chengdu
Per raggiungere Chengdu, capitale dello stato del Sichuan in Cina, ci sono diverse possibilità di volo che possono essere scelte secondo le preferenze dei viaggiatori.
2°g. 13/8 Chengdu
Arrivo a Chengdu dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba. Si alloggia presso l’hotel Holyday Inn Express. Nel pomeriggio è prevista una visita della città: ci si reca al tempio taoista di Qing Yang, alla casa del poeta Du Fu e al tempio di Wu Hou, situato in uno splendido giardino cinese.
3°g. 14/8 Chengdu – Lhasa
Il volo per Gongsar parte alle 7.50 con arrivo alle 10.00 (orario da confermare). Sono in attesa dei partecipanti la guida tibetana e l’accompagnatrice italiana; trasferimento in pulmino privato a Lhasa dove si alloggia presso l’hotel Gang Gyen o simile, situato nella città vecchia. Nel pomeriggio ci si reca al circuito sacro del Barkor che circonda il Jokhang, animato da un vivace mercato e frequentato dai pellegrini, alcuni dei quali eseguono l’intera circumambulazione con le prostrazioni: la città vecchia è fortunatamente ancora abitata in prevalenza da tibetani. Ci si muove a piedi, con calma, per favorire l’acclimatazione.
4°g. 15/8 Lhasa
Giornata dedicata alla visita di Lhasa. Al mattino ci si reca al Potala e al palazzo estivo, il Norbulingka. Si dedica il pomeriggio alle visite della città vecchia, iniziando dalla magnifica cattedrale del Jokhang e passeggiando fino al convento di Ani Tshamkhung ed al tempio di Ramoce, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang e ospitò la sede del collegio tantrico del Gyuto, toccando anche altri siti minori, cari al cuore dei tibetani.
5°g. 16/8 Lhasa, escursione a Drak Yerpa e Ganden
Dopo circa 1 ora e mezza di guida si raggiunge Drak Yerpa, dove si trovano delle grotte di meditazione poste in un anfiteatro di rocce chiare. Il re Songtsen Gampo e le sue consorti venivano qui per i loro ritiri spirituali. A Dawa Puk, la Grotta della Luna, Guru Rimpoce fece un ritiro di 7 mesi e, nei pressi, intorno all’anno 1057 Atisha dimorò ed insegnò per tre anni. Alcuni monaci ed eremiti sono ora tornati qui: è un luogo che pulsa di storia, interessante da esplorare. Ci si reca poi a Ganden Namgyeling, l’università monastica fondata da Tsongkhapa, il capostipite della scuola Ghelupa, costruita in posizione panoramica a 4500 mt su un monte che sovrasta la valle del fiume Kyuchu. Lo sforzo tenace e la devozione dei tibetani ha reso possibile la ricostruzione di tutti i templi principali; il grande stupa contiene alcune reliquie del corpo di Tsongkhapa che furono ritrovate passando con le mani le macerie lasciate dalla distruzione perpetrata dai cinesi, esaminando ogni pietra e setacciando anche la terra. Si consiglia la breve circumambulazione del monte, sia per l’atmosfera intensa che per gli splendidi panorami che offre sulla vallata del Kyuchu. In serata si rientra a Lhasa.
6°g. 17/8 Lhasa: festival di Shoton
Oggi è il giorno di Shoton, conosciuto anche come il “festival dello yogurt”. Una grande folla di tibetani si reca già dalle prime luci del giorno alla grande Università Monastica di Drepung, dove prima del sorgere del sole la grande tanka di Buddha Sakyamuni viene portata a spalle con una coloritissima processione che parte dal tempio principale tra suoni di corni e fumo di erbe aromatiche, per essere issata sul bordo della montagna. Per arrivare sarà necessario camminare un poco, perché i mezzi oggi si devono lasciare all’inizio della strada che sale al monastero. La giornata di oggi è un ottimo momento anche per visitare i molti templi di questo storico sito, che per un periodo fu anche sede del Dalai Lama. Nei pressi, ci si reca al tempio di Nechung, una volta sede dell’Oracolo di Stato tibetano, che conserva dipinti difficilmente visibili altrove. Ovunque nei pressi di Drepung migliaia di famiglie tibetane festeggiano con gioiosi picnic, ed è frequente essere invitati a bere un tè in compagnia. Nel pomeriggio si visita l’università di Sera, dove spesso si può assistere al dibattito dei monaci, e rientrati in città ci si reca al giardino del Norbulinka dove sono in corso le rappresentazioni di teatro tradizionale.
7°g. 18/8 Lhasa – Tsetang
Per andare a Tsetang si ripercorre la strada fino all’aeroporto e si prosegue lungo il corso del fiume Tsangpo fino a destinazione, dove si alloggia presso l’hotel Yulong. Ci si dedica alle visite di Tsetang e Yarlung, iniziando dal tempio di Tradruk, la cui fondazione è attribuita a Songtsen Gampo nell’VIII secolo, la cui struttura architettonica è simile al Jokhang di Lhasa; vi vengono custodite alcune importanti reliquie. Si prosegue lungo la valle dello Yarlung, ricchissima di testimonianze che risalgono all’origine della storia del Tibet, con la visita del Yumbulagang, tra i luoghi più pittoreschi, che fu il primo palazzo degli antichi re ed è stato restaurato nel 1982. Ci si reca quindi a una delle grotte di meditazione più venerate di questa parte del Tibet, Rechung Phuk, dove si ritirò il prediletto discepolo di Milarepa, il grande Rechung; il monastero è stato distrutto dai barbari invasori, ma i tibetani hanno ripristinato il tempio all’ingresso della grotta che conserva oggetti appartenuti al grande mistico. Si continua con il sito delle tombe dei re di Yarlung, dove primeggia il grande tumulo di Songtsen Gampo, su cui è stato costruito un piccolo tempio da dove si ha una stupenda visuale di Riwo Dechen, un monastero dove però i cinesi non permettono di andare. I tumuli dei re di Yarlung non sono mai stati oggetto di scavi archeologici e pare che non siano stati profanati: la tradizione tramanda che sotto il tempio dedicato a Songtsen Gampo vi sono interrati cinque templi a struttura mandalica, con la salma del grande re posta nel tempio centrale e circondata da innumerevoli tesori.
8°g. 19/8 Tsetang: escursione a Samye e Chimpu
Si attraversa lo Tsangpo su un ponte nei pressi della città e se ne risale il corso attraverso una zona dove inaspettatamente si trovano grandi dune di sabbia, immerse in questo grandioso ambiente d’alta quota, fino a Samye. E’ il più antico monastero buddista del Tibet, fondato nell’VIII secolo da Guru Rimpoce, nei pressi di una zona di belle dune di sabbia non lontano dallo Tsangpo; il tempio principale è costruito su 4 livelli e rivela affreschi di bellezza indimenticabile e all’interno del grande recinto sacro si trovano diversi templi e grandi Stupa. Dopo la visita ci si reca al vicino eremo di Chimpu utilizzando come mezzo un trattore locale, dove alla base del monte un piccolo monastero ospita delle giovani monache; passeggiando lungo il sentiero che si inerpica alle spalle del Gompa, tra formazioni di grandi sassi e il bosco s’incontrano le casupole di solitari monaci e monache, piccoli templi e grotte di meditazione utilizzate dai maestri spirituali: qui si ritirarono anche Guru Rimpoce e Atisha e chi vi giunge con rispetto potrà essere invitato in alcuni di questi potenti luoghi d’energia spirituale dai sereni meditatori che hanno posto qui la propria dimora. Dopo questa esplorazione si torna a Tsetang.
9°g. 20/8 Tsetang – Gyantse
Lasciata Tsetang si sosta per una visita ad Orgyen Mindroling, il monastero di scuola Nyingmapa più importante del Tibet classico; fondato nel 1670, più volte distrutto e ricostruito ma in buona parte restaurato, conserva interessanti opere d’arte. Si lascia la grande valle dello Tsangpo salendo verso sud al passo di Gampa (4794 mt) che offre una visuale indimenticabile sul vasto specchio turchese del lago Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune superano i 7000 metri. Raggiunte le sponde del lago se ne segue il perimetro per un bel tratto e con una deviazione ci si reca al monastero di Samding, uno dei rari siti dell’esoterica scuola dei Bodonpa che risale al XII secolo, la cui badessa è riconosciuta come una Kandroma (dakini) ed è considerata una delle maestre spiritualmente più elevate del Tibet. La posizione è fantastica, con grandiosi panorami sui monti e sul lago, e nel Gompa si trovano molti affreschi recentemente restaurati. Proseguendo, si valica lo spettacolare passo di Khari (5045 mt) dove la strada passa tra le pasture degli yak sfiorando i poderosi ghiacciai del Nyengchen Kang Ksa, la cui vetta si staglia oltre i 7000 metri, e, dopo aver costeggiato un lago di origine artificiale, si arriva a Gyantse, dove si alloggia all’hotel Yeti.
10°g. 21/8 Gyantse
Gyantse è la città del Tibet Classico meglio preservata. L’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole; fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.) e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue ed affreschi: chi è in grado di decifrare la complessa simbologia che qui è rappresentata può leggervi l’intera storia iniziatica dell’essere. La visita al castello di Gyantse regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti.
11°g. 22/8 Gyantse – Shigatse
Prima di arrivare a Shigatse una breve deviazione porta a Shalu, sito del tempio di Serkhang Tramo, che conserva un’antica atmosfera dove si indovinano interessanti affreschi nella penombra; fu qui che Buton Rimpoce nel XIV secolo editò i 227 volumi del Canone Buddista Tibetano; nei pressi si trova l’antichissimo tempio di Gyengong Lhakang, fondato nel 997. Giunti a Shigatse, seconda città del Tibet, si passeggia nella parte vecchia della città ci si sistema al Manosarowar hotel.
12°g. 23/8 Shigatse
Ci si reca a visitare il grandioso monastero di Tashilhumpo fondato dal primo Dalai Lama nel 1447, uno dei più grandi del Tibet, con molti templi e sale dove sono conservati inestimabili tesori tra cui primeggiano i giganteschi Stupa dei Panchen Lama. Nei pressi della città ci si reca al monastero di scuola Sakya di Ngor e a Nartang, un complesso di cui restano ancora buona parte delle mura perimetrali, dove è custodita un’antica collezione delle matrici in legno del Kangyur, il canone buddista tibetano, che si dice risalgano all’epoca di Buton Rimpoce che ne fu l’autore nel XIV secolo.
13°g. 24/8 Shigatse – Lhasa
Si risale il corso dello Tsangpo verso est fino al ponte che porta verso le valli di Oyuk; lo si attraversa giungendo con una strada sterrata al monastero bön di Yungdrungling, uno dei principali centri di questa religione, in buona parte ricostruito, che contiene alcune interessanti statue e una serie di mandala dipinti tipici di questa scuola tibetana. Nell’ampia piana alluvionale sottostante si trova un tipico villaggio rurale tibetano. Tornati alla strada principale si continua il viaggio fino alla confluenza col fiume Kyuchu, di cui si risale il corso fino a Lhasa; prima di giungere in città si visita il monastero di Nyetang Dolma Lhakhang, storicamente importante perché fu la dimora di Atisha, con reperti artistici belli ed importanti; in un piccolo tempio nella vicina campagna si trova il suo Stupa. A Lhasa si alloggia ancora presso l’hotel Gang Gyen o simile.
14°g. Sabato 25 agosto, Lhasa – Italia
Il volo per Chengdu parte alle 10.00 con arrivo alle 11.45 (orario da confermare). Da Chengdu ci si imbarca sul volo di rientro.
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Shoton al Norbulingka
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.