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Tibet


Siti classici e tradizione Jonang

Un viaggio realizzato in collaborazione con la Jonang Foundation


PARTENZA
10/07/2009
RITORNO
27/07/2009
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
18 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio è stato organizzato in collaborazione con la Jonang Foundation, un’associazione internazionale che si dedica alla preservazione della cultura della scuola tibetana Jonangpa; il  guadagno ricavato dal viaggio verrà devoluto a sostegno delle sue attività, in particolare per completare la costruzione di una scuola.
Scopo del viaggio è visitare i luoghi di principale interesse del Tibet classico e di soffermarsi in alcuni siti poco conosciuti, dove si respira la pura atmosfera dei luoghi di ritiro spirituale dove si formarono alcuni dei grandi mistici del Tibet.

L’itinerario inizia con una visita di Lhasa che copre tutti i siti principali ed alcuni luoghi meno conosciuti, dove è raro incontrare persone non tibetane. Si lascia la città procedendo verso ovest fino al fiume Tsangpo (Bramaputra) e se ne risale il corso arrivando a Shigatse.

 Presentazione del viaggio


L’itinerario inizia con una visita di Lhasa che copre tutti i siti principali ed alcuni luoghi meno conosciuti, dove è raro incontrare persone non tibetane. Si lascia la città procedendo verso ovest fino al fiume Tsangpo (Bramaputra) e se ne risale il corso arrivando a Shigatse. Lungo il percorso una breve deviazione verso nord porta al monastero di tradizione bön di Yungdrungling, il centro maggiore di questa tradizione nella provincia tibetana di Tsang; a Shigatse ci si reca allo splendido Tashilhumpo, il grandioso complesso monastico fondato dal primo discepolo di Tsong Khapa, retrospettivamente riconosciuto come la prima incarnazione del Dalai Lama e sede storica del Panchen Lama del Tibet. Si prosegue lungo la nuova strada che porta verso il Nepal per lasciarla in prossimità del passo per Lhartse tornando verso le anse del fiume Tsangpo, attraverso una regione di splendidi villaggi rurali che fanno quasi dimenticare la presenza degli invasori cinesi; il fiume qui è particolarmente bello, con sinuose anse tra monti desertici con mille sfumature di colore. Il monastero di Puntshok Ling sorge vicino al fiume all’imbocco di una valle, incorniciato da incredibili dune di sabbia. Questo sito immerso in una natura splendida fu la sede principale della scuola Jonang fino ai tempi del maestro Taranatha (XVII secolo); sorprende per la bellezza architettonica dell’insieme e la qualità degli affreschi. Si sosta in una vicina guest house per tre notti avendo così il tempo necessario per esplorare a piedi la valle che alle spalle del monastero porta con circa 2 ore di cammino allo Stupa di Jomogang, giungendo in uno dei posti più sacri del Tibet, se pur pressoché sconosciuto. Questo grande chorten costruito da Dolpopa è stato il primo di questo genere in Tibet, ed ispirò nella regione di Tsang la costruzione dei Kumbum di Gyantse e Ralung. Nelle falesie alle sue spalle si trovano molte grotte di meditazione che ospitarono figure importantissime nella storia del misticismo tibetano, da Padmasambhava a Dolpopa; anche Tsong Khapa stette qui in ritiro per lungo tempo dedicandosi alla pratica dei sei yoga di Kalachakra. Nei pressi sorge anche un grazioso piccolo convento femminile.

Il viaggio continua lungo lo Tsangpo fino al vecchio paese di Lhartse, dove l’antico monastero sorge su di un colle ai bordi del tradizionale villaggio, e prosegue per Sakya, sede storica di questa scuola, dove si sosta per due notti. Il monastero è un sito di dimensioni impressionanti, con molti monaci che sono da tempo tornati a viverci; sul monte oltre il precipitoso torrente vi sono i resti di vecchi templi, ma alcuni dei chorten, un tempio ed il convento femminile sono stati ricostruiti, mentre dello Dzong più antico restano solo le rovine. Da Sakya si torna sulla strada principale rientrando a Shigatse e si prosegue fino a Gyantse; sul percorso una breve deviazione porta a Shalu, il monastero dove Buton nel XIII secolo compilò la versione completa del canone buddista tibetano. Oltre al valore storico, Shalu è molto bello per l’atmosfera, gli affreschi e per l’ubicazione in un tipico villaggio rurale tibetano. A Gyantse si sosta due notti per poter visitare questa cittadina, la cui parte vecchia è ottimamente preservata, che è sede del grande monastero di Pelkor Chode e dell’incomparabile Kumbum, conosciuto come lo stupa delle centomila divinità. Oltre Gyantse si giunge al lago turchese di Yamdrok e da qui si torna al bacino dello Tsangpo, dove ci si reca a visitare il monastero di Mindroling, il principale sito della scuola Nyingmapa nel Tibet classico, arrivando quindi a Tsetang, dove sorgeva la prima capitale del Tibet. Si dedica una giornata alla visita della valle di Yarlung e dei siti di Tsetang, e chi lo desidera potrà recarsi alla storica grotta di Gangapori, il mitico luogo d’origine dei tibetani. Da Tsetang ci raggiunge l’aeroporto di Gongsar, che è l’aeroporto di Lhasa e dista circa un’ora e mezza di guida, per imbarcarsi sul volo di rientro.

UN CENNO SULLA TRADIZIONE JONANGPA

La scuola Jonang ha 700 anni di storia; ha mantenuto intatte le proprie tradizioni sopravvivendo isolata nelle remote valli della regione dell’Amdo nel Tibet orientale e detiene uno dei due lignaggi di Kalachakra che sono stati tramandati. In Tibet è la principale sostenitrice della visione Shentong, nell’ambito della sofisticata visione della vacuità della Madhyamika Prasangika, ovvero della filosofia condivisa da tutte le scuole tibetane. Trae le sue origini dal pandit kashmiro Somanatha, che trasmise il suo insegnamento a Yumo Mikho Dorje e da lui a Dolpopa Sherab Gyalten (1292-1361), un dotto Lama sakyapa chiamato dai contemporanei “il Buddha vivente” per le sue riconosciute incommensurabili realizzazioni spirituali. Dolpopa strutturò la visione filosofica della Madhyamika Shentong e diede origine ad un lungo lignaggio che comprende anche Taranatha (1575 – 1634), un grande erudito ed autore di una storia dettagliata del buddismo indiano, che fu anche detentore del lignaggio Shangpa Kagyu e la cui successiva rinascita come Zanabazar diede inizio alla successione dei Jetsun Dampa, i Bogdo Khan, o gran Lama dei mongoli. La scuola Jonang fin dalle origini è stata riconosciuta eccellente soprattutto nel Tantra di Kalachakra ed ha trasmesso i purissimi insegnamenti dei sei yoga dello stadio finale del completamento a molti dei più noti Lama del Tibet. Il Mandala tridimensionale di Kalachakra custodito nel Potala a Lhasa era stato costruito nel monastero di Puntshok Ling, che verrà visitato in questo viaggio, che fino al XVII secolo era la sede principale della scuola. In quel periodo la filosofia Madhyamika Shentong, o della “vacuità estrinseca”,  fu osteggiata, un pretesto più politico che dottrinale legato a vicende dinastiche dei Khan mongoli. Molti dei Lama della tradizione si trasferirono così nelle remote regioni dell’Amdo, dove vivono tutt’ora, potendo mantenere fede senza ostacoli alla loro visione.

 Programma del viaggio


1°g.  Venerdì 10 luglio, partenza per Chengdu  

2°g.  11/7 Arrivo a Chengdu  
All’arrivo a Chengdu sistemazione presso l’hotel Shufeng o simile e riposo. Incontro con le guide del viaggio.

3°g.  12/7 Volo Chengdu – Lhasa  
Il volo per Lhasa parte alle 7.50 con arrivo alle 9.40. A Lhasa ci si sistema all’hotel Yak, ai bordi della città vecchia. Pomeriggio di riposo per l’acclimatazione, si prevede una piacevole e tranquilla passeggiata nel Barkor, il circuito sacro attorno alla cattedrale di Lhasa.

4°g.  13/7 Lhasa 
Giornata dedicata all’esplorazione di Lhasa, con le visite del Potala, del palazzo estivo o Norbulingka, e del Jokhang, il tempio più importante del Tibet. Si esplorerà poi anche la zona circostante al Jokhang, godendo di alcuni dei piccoli luoghi preziosi della città vecchia.

5°g.  14/7 Lhasa  
Si visitano le università monastiche poste negli immediati dintorni di Lhasa, iniziando da Drepung, dove ci si reca anche al tempio di Nechung, che era la sede dell’Oracolo di stato tibetano e contiene dipinti difficilmente visibili altrove. Nel pomeriggio, dopo la visita dell’università di Sera, ci si reca al piccolo monastero di Pawangka, dove in una grotta posta ai piedi della roccia sotto le mura rotonde del gompa meditava Songtsen Gampo, il re del Tibet, nell’VIII secolo.

6°g.  15/7 Lhasa – Shigatse  
Lasciata Lhasa si segue il fiume Kyuchu fino alla confluenza con lo Tsangpo, di cui si risale il corso fino al ponte che porta verso le valli di Oyuk; lo si attraversa giungendo con una strada sterrata al monastero Bön di Yungdrungling, uno dei principali centri di questa religione, in buona parte ricostruito, che contiene alcune interessanti statue e una serie di mandala dipinti tipici di questa scuola tibetana. Nell’ampia piana alluvionale sottostante si trova un tipico villaggio rurale tibetano. Tornati al fiume si prosegue per Shigatse, la seconda città del Tibet, dove ci si sistema presso l’hotel Manosarovar o simile. Visita del grandioso monastero di Tashilhumpo, ottimamente conservato e ricco di inestimabili tesori, che fu fondato dal primo Dalai Lama nel 1447 ed è stato la sede storica del Panchen Lama.

7°g.  16/7 Shigatse – Phuntshok Ling  
Si lascia Shigatse seguendo la strada che porta verso Lhartse e il Nepal, lasciandola per seguire una valle che riporta verso nord al fiume Tsangpo, in uno splendido ambiente rurale. Il monastero di Puntshok Ling è costruito a ridosso dei contrafforti rocciosi che delimitano l’ingresso di una valle che si apre verso sud; si alloggia in una semplice guest house.

8°g.– 9°g. (17 – 18/7) Phuntshok Ling, escursioni a Jomogang e agli eremi di montagna  
Giornate dedicate all’esplorazione della valle di Jomogang e degli eremi che sovrastano la bella struttura del grande chorten, con l’esperto aiuto delle guide che ne conoscono i molti segreti.

10°g. 19/7 Phuntshok Ling – Sakya  
Si prosegue lungo lo Tsangpo fino al vecchio villaggio di Lhartse, dove si trova anche un interessante monastero. Si prosegue quindi per Sakya, dove il monastero principale, edificato tra il 1268 e il 1365, fu anche sede del governo del Tibet ai tempi in cui l’omonima scuola ebbe il predominio temporale del paese. E’ ottimamente preservato, alcuni dicono sia il più bello del Tibet, ed anche il paese si è mantenuto quasi integro; sulla collina sopra il bel villaggio si trovano diversi templi e rovine di antiche fortificazioni. Sistemazione al Sakya Hotel.

11°g. 20/7 Sakya  
Giornata dedicata alle visite dei molti siti della zona.

12°g. 21/7 Sakya – Gyantse  
Si ritorna fino a Shigatse e si prosegue verso Gyantse. Oltre Shigatse con una breve deviazione ci si porta a Shalu, sito del tempio di Serkhang Tramo, che conserva un’antica atmosfera dove si indovinano affreschi meravigliosi nella penombra; fu qui che Buton Rimpoce nel XIII secolo editò i 227 volumi del Canone Buddista Tibetano. A Gyantse ci si sistema al Gyantse Hotel.

13°g. 22/7 Gyantse  
Gyantse è tra le città del Tibet meglio preservate; l’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole. Fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.) e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue ed affreschi: chi è in grado di decifrare la complessa simbologia che qui è raffigurata può leggervi l’intera storia iniziatica dell’essere. La visita al castello di Gyantse, che si cercherà di fare in serata, regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti.

14°g. 23/7 Gyantse – Tsetang  
Valicato lo spettacolare passo di Khari (5045 mt) si giunge allo specchio turchese del lago Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune  superano i 7000 metri. Si gode di una visuale indimenticabile sul lago dal passo di Gampa (4794 mt), che si apre sulla valle dello Tsangpo. Oltre il passo si segue il corso dello Tsangpo fino a Tsetang, sostando per una visita a Orgyen Mindroling, il monastero di scuola Nyingmapa più importante del Tibet classico; fondato nel 1670, più volte distrutto e ricostruito ma in buona parte restaurato, conserva interessanti opere d’arte. A Tsetang si alloggia allo Tsetang Hotel.

15°g. 24/7 Tsetang  
Si risale la valle dello Yarlung, ricchissima di testimonianze che risalgono all’origine della storia del Tibet, iniziando dalla visita del Yumbulagang, tra i luoghi più pittoreschi, che fu il primo palazzo degli antichi re ed è stato restaurato nel 1982. Ci si reca quindi a visitare due delle grotte di meditazione più venerate di Yarlung. Nella prima, Rechung Phuk, si ritirò il primo discepolo di Milarepa, il grande Rechung; il monastero è stato distrutto dai barbari invasori, ma i tibetani hanno ripristinato il tempio all’ingresso della grotta che conserva oggetti appartenuti al grande mistico. La seconda, Bairo Phuk, è il minuscolo eremo utilizzato nell’VIII secolo da Vairochana, uno dei discepoli principali di Guru Padmasambhava. Si prosegue arrivando al sito delle tombe dei re di Yarlung, dove primeggia il grande tumulo di Songtsen Gampo, su cui è stato costruito un piccolo tempio da dove si ha una stupenda visuale di Riwo Dechen, un monastero dove però i cinesi non permettono di andare. I tumuli dei re di Yarlung non sono mai stati oggetto di scavi archeologici e non sono stati profanati: la tradizione tramanda che sotto il tempio dedicato a Songtsen Gampo vi siano interrati cinque templi a struttura mandalica, con la salma del grande re posta nel tempio centrale e circondata da innumerevoli tesori. A Tsetang, che fu la prima capitale del Tibet, si possono visitare il convento femminile e il tempio tibetano nella parte vecchia della città e merita recarsi al tempio di Tradruk, la cui fondazione è attribuita a Songtsen Gampo nell’VIII secolo, dove sono custodite alcune importanti reliquie, la cui struttura architettonica è simile al Jokhang di Lhasa.

16°g. 26/7 Tsetang – Samye –Testang
Samye è il più antico monastero buddista del Tibet, fondato nell’VIII secolo da Padmasambhava, Guru Rimpoce per i tibetani. Il complesso è posto nei pressi di una zona di belle dune di sabbia nei pressi del fiume Tsangpo; la forma mandalica dell’insieme dei templi e stupa si ammira nella luce migliore al tramonto dalla vicina collina del Hepori, dove si trova un tempietto in cui la sera un monaco recita le preghiere di buon auspicio alla divinità protettrice che qui risiede e la tradizione dice essere un potente demone soggiogato da Guru Rinpoce. Il tempio principale è costruito su 4 livelli e rivela affreschi di bellezza indimenticabile. Nel pomeriggio, una breve escursione porta al villaggio di Nyango, da dove a piedi in circa un’ora si raggiunge l’eremo di Yamalung utilizzato da monache per lunghi periodi di ritiro. Fu qui che Guru Rimpoce ebbe la visione del Buddha della Medicina: quel giorno scaturì dalla roccia una fonte d’acqua, un talismano prezioso ancora oggi per la buona salute di chi ne assapora la freschezza.

17°g. 26/7 Tsetang – Chengdu
Al mattino ci si reca con una passeggiata a Gangapori, una grotta posta sui fianchi del monte ad est di Tsetang, in posizione molto panoramica sopra la grande valle dello Tsangpo; è qui che secondo la tradizione il popolo tibetano ebbe la sua mistica origine, dall’unione di un’orchessa con il Bodhisattva della compassione, Chenresi. Chi preferisce, potrà utilizzare il tempo per rilassarsi e fare acquisti. Il volo da Gongsar, l’aeroporto che serve Lhasa ed è altrettanto vicino a Tsetang, parte alle 15.55; la guida italiana saluta qui i partecipanti. Si arriva a Chengdu alle 18.00, dove si viene accolti dal corrispondente locale di Amitaba ci si trasferisce nel medesimo hotel utilizzato all’inizio del viaggio.

18°g. Lunedì 27 luglio, volo di rientro  
Mattina a disposizione; nel pomeriggio ci si imbarca sul volo di rientro.

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PAESI E TRADIZIONI

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Amdo, donna nomade

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Puntshok Ling

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.