Tibet
Siti classici del Tibet
I luoghi più affascinanti e storicamente importanti del Tibet









Sintesi del viaggio
Il viaggio porta nei luoghi più affascinanti e storicamente importanti del Tibet Classico; ci si reca in Cina volando a Chengdu, capitale dello stato del Sichuan, e, dopo una breve visita della città, si vola a Lhasa in Tibet. Qui il viaggio inizia con la visita dei luoghi più importanti della valle di Lhasa e dei grandi monasteri della regione; si toccano le altre tre principali città del Tibet Classico, molti dei siti storici delle antiche province di U e Tsang e si raggiungono eremi che furono frequentati dai grandi mistici della tradizione tibetana che sono ora nuovamente utilizzati.
L’itinerario fornisce così una visione d’insieme completa del Tibet Classico. Si alloggia in hotel di buona qualità nei centri principali e in guest house a Samye. L’alloggio a Sakya è modesto ed a Samye è piuttosto spartano, ma situato in un luogo dall’atmosfera incomparabile. Tutti i trasporti vengono effettuati con veicoli privati.
Presentazione del viaggio
L’itinerario fornisce così una visione d’insieme completa del Tibet Classico. Si alloggia in hotel di buona qualità nei centri principali e in guest house a Samye. L’alloggio a Sakya è modesto ed a Samye è piuttosto spartano, ma situato in un luogo dall’atmosfera incomparabile. Tutti i trasporti vengono effettuati con veicoli privati.
A Lhasa si alloggia nella città vecchia unendo alle visite classiche della città, delle università monastiche di Sera, di Drepung e dei siti adiacenti, delle piacevoli passeggiate nel circuito sacro del Barkor e nelle affascinanti stradine dei dintorni; si dedica una giornata per l’escursione a Drak Yerpa ed a Gaden, l’università fondata da Lama Tsongkhapa. Ci si reca poi verso ovest a Shigatse, seconda città del Tibet, dove si ammira il grandioso complesso monastico di Tashilhumpo, ricco di inestimabili tesori, fondato dal primo Dalai Lama nel 1447 e sede storica del Panchen Lama. Si prosegue ancora verso ovest fino al monastero fortezza di Sakya posto alle propaggini della grande catena himalaiana, che tra il 1268 e il 1365 fu anche sede del governo del Tibet, ed è ottimamente conservato. Andando verso Gyantse si visitano Nartang e l’importante sito di Shalu, dove il celebre maestro Buton completò la stesura del Canone Buddista Tibetano. Oltre Gyantse, la più preservata delle principali città del Tibet dove si trova l’inestimabile Kumbum, lo stupa delle 100.000 divinità, si attraversa una bellissima zona himalaiana dove i ghiacciai sfiorano la strada e si costeggiano le rive del lago turchese di Yamdrok, perla naturale di questa zona incantata, dove si trova l’antico convento di Samding. Andando a Samye, il primo monastero del Tibet, prima di attraversare lo Tsangpo si visita Mindroling, il monastero di scuola Nyingmapa più importante del Tibet Classico. Nella zona di Samye, che è il monastero più antico del Tibet, si visitano gli eremi di Yamalung e di Chimpu e ci si reca quindi a Tsetang dove, tra i siti principali, si trovano il tempio di Tradruk e il celebre castello di Yumbulagang, simbolo dell’antico regno di Yarlung da cui ebbe origine lo stato del Tibet. Si esplorerà anche l’omonima valle, dove sono situate le tombe dei re ed importanti eremi. Da Tsetang, dopo una passeggiata alla grotta di Gangapori, si torna in volo a Chengdu e il giorno successivo si parte per l’Italia.
Programma del viaggio
1°g. Domenica 2 agosto, partenza per Chengdu dall’Italia
2°g. 3/8 Arrivo a Chengdu
Arrivo a Chengdu, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba; trasferimento presso l’hotel Yinhe Dinasty (4 stelle). Nel pomeriggio è prevista una visita della città; ci si reca al tempio taoista di Qing Yang, alla casa del poeta Du Fu e al tempio di Wu Hou, situato in uno splendido giardino cinese.
3°g. 4/8 Volo Chengdu – Lhasa
Il volo per Lhasa parte alle 7.50 con arrivo alle 9.40, dove è in attesa dei partecipanti la guida tibetana. Dall’aeroporto di Gongsar si raggiunge la città con circa un’ora di guida utilizzando un comodo pulmino privato che verrà usato per l’intero percorso previsto in Tibet; ci si sistema in un comodo hotel nei pressi del Barkor: il Ramoche o simile, ai bordi della città vecchia. Nel pomeriggio si visita il Jokhang, il tempio più importante del Tibet che custodisce la statua di Jowo Sakyamuni, e si passeggia per il circuito sacro del Barkor che lo circonda, animato da un vivace mercato e frequentato dai pellegrini, alcuni dei quali eseguono ancora l’intera circumambulazione con le prostrazioni. Ci si muove a piedi, con calma, per favorire l’acclimatazione.
4°g. 5/8 Lhasa
Giornata dedicata alla visita di Lhasa, ci si reca al Potala e al palazzo estivo, il Norbulingka. Si completeranno poi le visite della città vecchia, la zona circostante il Jokhang che è fortunatamente ancora abitata in prevalenza da tibetani, passeggiando fino al convento di Ani Tshamkhung dove oggi vivono un’ottantina di monache, a Ramoche, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang ed ospitò la sede del collegio tantrico del Gyuto, e toccando alcuni siti minori, cari al cuore dei tibetani.
5°g. 6/8 Lhasa
Si visitano le università monastiche poste negli immediati dintorni di Lhasa, iniziando da Drepung, dove ci si reca anche al tempio di Nechung, una volta sede dell’Oracolo di stato tibetano che conserva dipinti difficilmente visibili altrove. Nel pomeriggio, dopo la visita dell’università di Sera, ci si reca al piccolo monastero di Pawangka, dove in una grotta posta ai piedi della roccia sotto le mura circolari del gompa meditava Songtsen Gampo, il re del Tibet, nell’VIII secolo.
6°g. 7/8 Lhasa, escursione a Drak Yerpa e Ganden
Dopo circa 1 ora e mezza di guida si raggiunge Drak Yerpa, dove si trovano delle grotte di meditazione poste in un anfiteatro di rocce chiare. Il re Songtsen Gampo e le sue due consorti venivano qui per i loro ritiri spirituali. A Dawa Puk, la Grotta della Luna, Guru Rimpoce fece un ritiro di 7 mesi e, nei pressi, intorno all’anno 1057 Atisha dimorò ed insegnò per tre anni. Alcuni monaci ed eremiti sono ora tornati qui: è un luogo che pulsa di storia, interessante da esplorare. Ci si reca poi a Ganden Namgyeling, l’università monastica fondata da Tsongkhapa, il capostipite della scuola Ghelupa, costruita in posizione panoramica a 4500 mt su un monte che sovrasta la valle del fiume Kyuchu. Lo sforzo tenace e la devozione dei tibetani ha reso possibile la ricostruzione di tutti i templi principali; il grande stupa contiene alcune reliquie del corpo di Tsongkhapa che furono ritrovate passando con le mani le macerie lasciate dalla distruzione perpetrata dai cinesi, esaminando ogni pietra e setacciando anche la terra. Si consiglia la breve circumambulazione del monte, sia per l’atmosfera intensa che per gli splendidi panorami che offre sulla vallata del Kyuchu. In serata si rientra a Lhasa.
7°g. 8/8 Lhasa – Shigatse
Raggiunta la confluenza con il fiume Tsangpo se ne risale il corso verso ovest seguendone le stupende vallate contornate da monti policromi fino all’ampia piana di Shigatse, seconda città del Tibet, dove ci si reca a visitare il grandioso monastero di Tashilhumpo, ricco di inestimabili tesori, che fu fondato dal primo Dalai Lama nel 1447 ed è stato la sede storica del Panchen Lama. Sistemazione in hotel, al Manosarowar, al Wutse o simile.
8°g. 9/8 Shigatse – Sakya
Sakya dista circa 150 km, ma la strada è in buone condizioni e il viaggio si completa in meno di tre ore. Una breve deviazione porta al vecchio paese di Lhartse, un bel centro rurale con un antico monastero posto su di un colle morenico. Si prosegue quindi per il monastero di Sakya, fondato nel XIII secolo, che fu anche sede del governo del Tibet ai tempi in cui l’omonima scuola ebbe il predominio temporale del paese. E’ ottimamente preservato, alcuni dicono sia il più bello del Tibet, ed anche il paese si è mantenuto quasi integro; sulla collina sovrastante si trovano diversi templi e rovine di antiche fortificazioni. Sistemazione presso il Sakya hotel.
9°g. 10/8 Sakya – Gyantse
Si ripercorre la strada fino a Shigatse; prima di transitare dalla città si visita il monastero di Nartang, che risale al XII secolo e si trova una preziosa raccolta di matrici di legno degli antichi testi buddisti. Proseguendo, imboccata la strada per Gyantse (che dista circa 70 km da Shigatse), con una breve deviazione ci si porta a Shalu, sito del tempio di Serkhang Tramo, che conserva un’antica atmosfera dove si indovinano interessanti affreschi nella penombra; fu qui che Buton Rimpoce nel XIII secolo editò i 227 volumi del Canone Buddista Tibetano. A Gyantse ci si sistema al Gyantse hotel.
10°g. 11/8 Gyantse
Gyantse è la città del Tibet Classico meglio preservata. L’enclave monastica prima delle distruzioni perpetrate conteneva 16 collegi monastici appartenenti a diverse scuole; fortunatamente il tempio principale, lo Tsuklakhang (XV sec.) e la costruzione più preziosa, l’inestimabile stupa di Kumbum, sono rimasti intatti. Lo “Stupa delle 100.000 divinità” è una struttura costituita da più piani progettati secondo una planimetria mandalica arricchita da 75 cappelle, statue ed affreschi: chi è in grado di decifrare la complessa simbologia che qui è rappresentata può leggervi l’intera storia iniziatica dell’essere. La visita al castello di Gyantse regala un’ottima panoramica sul complesso, sulla cittadina e le valli circostanti.
11°g. 12/8 Gyantse – Samye
Valicato lo spettacolare passo di Khari (5045 mt), lambito dai ghiacciai, si giunge allo specchio turchese del lago Yamdrok Tso, una delle perle naturali del Tibet, incastonato tra magnifiche vette di cui alcune superano i 7000 metri, dove con una breve deviazione ci si reca al monastero di Samding, del XII secolo, la cui badessa è considerata una delle maestre spiritualmente più elevate del Tibet. Si gode di una visuale indimenticabile anche lasciando il lago dal passo di Gampa (4794 mt), che si apre sulla valle dello Tsangpo di cui si segue il corso fino a Tsetang, sostando per una visita a Orgyen Mindroling. E’ il monastero di scuola Nyingmapa più importante del Tibet Classico; fondato nel 1670, più volte distrutto e ricostruito ma in buona parte restaurato, conserva interessanti opere d’arte. A Tsetang si attraversa lo Tsangpo e lo si risale fino a Samye, dove si alloggia nella semplice guest house del monastero, posta all’interno del recinto sacro che delimita lo spazio che fu consacrato da Guru Padmasambhava, un sito di valore straordinario.
12°g. 13/8 Samye
Samye è il più antico monastero buddista del Tibet, fondato nell’VIII secolo da Padmasambhava, Guru Rimpoce per i tibetani. Il complesso è posto nei pressi di una zona di belle dune di sabbia nei pressi del fiume Tsangpo; la forma mandalica dell’insieme dei templi e stupa si ammira nella luce migliore al tramonto dalla vicina collina del Hepori, dove si trova un tempietto in cui la sera un monaco recita le preghiere di buon auspicio alla divinità protettrice che qui risiede e la tradizione dice essere un potente demone soggiogato da Guru Rinpoce. Il tempio principale è costruito su 4 livelli e rivela affreschi di bellezza indimenticabile. Nel pomeriggio, una breve escursione porta al villaggio di Nyango, da dove a piedi in circa un’ora si raggiunge l’eremo di Yamalung utilizzato da monache per lunghi periodi di ritiro. Fu qui che Guru Rimpoce ebbe la visione del Buddha della Medicina: quel giorno scaturì dalla roccia una fonte d’acqua, un talismano prezioso ancora oggi per la buona salute di chi ne assapora la freschezza.
13°g. 14/8 Samye – Tsetang
Ci si reca al vicino eremo di Chimpu, dove alla base del monte un piccolo monastero ospita delle giovani monache; passeggiando tra formazioni di grandi sassi e il bosco s’incontrano le casupole di solitari monaci e monache, piccoli templi, grotte di meditazione utilizzate dai maestri spirituali: qui si ritirarono anche Guru Rimpoce e Atisha e chi vi giunge con rispetto potrà essere invitato in alcuni di questi potenti luoghi d’energia spirituale dai sereni meditatori che hanno posto qui la propria dimora. Arrivati a Tsetang, che fu la prima capitale del Tibet, si visitano il convento femminile e il tempio tibetano nella parte vecchia della città e ci si reca al tempio di Tradruk, la cui fondazione è attribuita a Songtsen Gampo nell’VIII secolo, dove sono custodite alcune importanti reliquie, che presenta una struttura architettonica simile al Jokhang di Lhasa. Sistemazione presso l’hotel Tsedang Yulong o simile.
14°g. 15/8 Tsetang
Si risale la valle dello Yarlung, ricchissima di testimonianze che risalgono all’origine della storia del Tibet, iniziando dalla visita del Yumbulagang, tra i luoghi più pittoreschi, che fu il primo palazzo degli antichi re ed è stato restaurato nel 1982. Ci si reca quindi a visitare due delle grotte di meditazione più venerate di Yarlung. Nella prima, Rechung Phuk, si ritirò il primo discepolo di Milarepa, il grande Rechung; il monastero è stato distrutto dai barbari invasori, ma i tibetani hanno ripristinato il tempio all’ingresso della grotta che conserva oggetti appartenuti al grande mistico. La seconda, Bairo Phuk, è il minuscolo eremo utilizzato nell’VIII secolo da Vairochana, uno dei discepoli principali di Guru Padmasambhava. Si prosegue arrivando al sito delle tombe dei re di Yarlung, dove primeggia il grande tumulo di Songtsen Gampo, su cui è stato costruito un piccolo tempio da dove si ha una stupenda visuale di Riwo Dechen, un monastero dove però i cinesi non permettono di andare. I tumuli dei re di Yarlung non sono mai stati oggetto di scavi archeologici e non sono stati profanati: la tradizione tramanda che sotto il tempio dedicato a Songtsen Gampo vi siano interrati cinque templi a struttura mandalica, con la salma del grande re posta nel tempio centrale e circondata da innumerevoli tesori.
15°g. 16/8 Tsetang – Chengdu
Al mattino ci si reca con una passeggiata a Gangapori, una grotta posta sui fianchi del monte ad est di Tsetang, in posizione molto panoramica sopra la grande valle dello Tsangpo; è qui che secondo la tradizione il popolo tibetano ebbe la sua mistica origine, dall’unione di un’orchessa con il Bodhisattva della compassione, Chenresi. Chi preferisce, potrà utilizzare il tempo per rilassarsi e fare acquisti. Il volo da Gongsar, l’aeroporto che serve Lhasa ed è altrettanto vicino a Tsetang, parte alle 15.55. Si arriva a Chengdu alle 18.00, dove si viene accolti dal corrispondente locale di Amitaba ci si trasferisce nel medesimo hotel utilizzato all’inizio del viaggio.
16°g. Lunedì 17 agosto, Chengdu e volo di rientro
Mattina a disposizione. Nel pomeriggio, volo di rientro.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.