Tibet
Traversata del Kham con Dzogchen, Riwoce e Sok Dzong
Un avvincente percorso dalle pianure della Cina fino a Lhasa









Sintesi del viaggio
Amitaba ha studiato questo itinerario con lo scopo di offrire una visione d’insieme completa del misterioso Tibet dell’Est, il mitico Kham. Si visitano molti dei siti storici principali e luoghi meno conosciuti ma preziosi per la loro potenza spirituale che ispira e infonde forza ai tibetani; si percorrono scenari naturali di inimmaginabile grandiosità e varietà: dalle vaste praterie ai laghi turchesi circondati da picchi glaciali, a gole che affondano in climi quasi tropicali, scavalcando i monti che delimitano i bacini fluviali di 4 dei principali fiumi dell’Asia: Yangtse, Mekong, Salween e Tsang Po (Bramaputra).
Presentazione del viaggio
Il viaggio inizia dalla città cinese di Chengdu, che si raggiunge dall’Italia via Shangai. Da Chengdu inizia la traversata terrestre verso ovest che porta a Chamdo con un percorso di circa 1350 chilometri, che si copre in 8 giorni, attraverso i territori di Lhagang e Dawu che portano a Kanse e Derge: le aree che si possono considerare il cuore del Kham, dove si svolsero le vicende storiche principali della regione. Da Chamdo a Lhasa si segue la strada settentrionale, di circa 1100 chilometri, al riparo dal flusso monsonico, utilizzando 7 giorni. In questa parte si avrà l’opportunità di visitare alcuni spettacolari monasteri, di cui Riwoche, Tengchen e Sok Tsaden sono i più importanti, e di recarsi al lago di Nam Tso. Giunti a Lhasa, dopo una irrinunciabile visita ai siti principali, si parte in volo tornando a Changdu e quindi in Italia.
È un viaggio speciale per l’unicità dei luoghi e non è un viaggio turistico: si richiede un buon spirito di adattamento perché la qualità dei pernottamenti, pur scegliendo il meglio, a volte è di bassa qualità, alcuni spostamenti sono lunghi e alcune tappe potrebbero subire modifiche per problemi tecnici delle strade. Si segnala inoltre che in alcune località potrebbe essere necessario condividere una stanza in più persone; si consiglia di portare un sacco a pelo con coefficiente termico minimo di almeno + 5°c.
IL KHAM, CUORE DEL TIBET
Il Tibet è vastissimo; il territorio che viene normalmente denominato “Tibet” è solo una porzione di quello che studiosi e conoscitori considerano l’estensione del meraviglioso mondo culturale tibetano. L’intero Tibet del nord est, l’Amdo, è stato suddiviso tra le regioni cinesi del Qingai e del Sichuan, con una piccola parte anche nel Gansu e più della metà del Tibet dell’est, il Kham, risulta incorporato nel Qingai, nel Sichuan e alcune aree nel nord ovest dello Yunnan. Oggi nella “regione autonoma del Tibet” la popolazione cinese è ormai in maggioranza numerica, seppur concentrata nei principali centri urbani, mentre paradossalmente in molte aree esterne alla regione “ufficialmente tibetana”, nel Kham e nell’Amdo, i tibetani rappresentano il gruppo maggioritario.
Queste regioni poco frequentate dai visitatori, rivelano luoghi dove la bellezza naturale entusiasmante incornicia persone che mantengono con tenacia le proprie tradizioni. In modo particolare nel Kham la gente, aiutata dalla fierezza che le è propria e dal territorio selvaggio, è riuscita a tener testa alla politica di assimilazione culturale che il governo cinese ha cercato di imporre. Fu qui che scoppiò la grande rivolta alla fine degli anni ’50, che portò gli sconfitti guerrieri Khampa a cercare rifugio nel lontanissimo Mustang, in Nepal. Oggi è in corso un eroico tentativo di far rinascere, con pochi mezzi ma con un’assoluta volontà, quanto è possibile delle tradizioni; molti monasteri sono stati ricostruiti e alcuni Lama hanno potuto riprendere, sotto attenta sorveglianza, a diffondere i propri insegnamenti.
Programma del viaggio
(Località e siti vengono indicati con i nomi tibetani; dove è utile viene anche menzionato il nome cinese)
1°g. Giovedì 3 agosto, partenza per Chengdu
2°g. 4/8 Arrivo a Chengdu
Arrivo a Chengdu; sistemazione in hotel e riposo.
3°g. 5/8 Chengdu
Visita guidata di Chengdu; si potranno vedere alcuni siti interessanti: la casa del poeta Du Fu e templi taoisti e buddisti, tra cui il monastero di Wenshu. Ci si reca anche al tempio di Baoguangsi, situato una ventina di chilometri fuori dalla città.
4°g. 6/8 Chengdu – Dartsedo (Kangding)
Si lasciano le calde regioni della Cina con un lungo percorso (circa 330 km): si transita da Yaan e superate le catene di monti attraverso il tunnel di Khakha si giunge a Dartsendo, una cittadina posta a 2600 metri di quota che storicamente ha segnato il confine tra il mondo cinese Han e il Tibet, oggi inglobata nello stato del Sichuan e con la popolazione in maggioranza cinese. Qui si possono visitare i monasteri di Ngachu (del XVII sec, tradizionalmente legato a Drepung), Dordrak (collegato al monastero Sakya di Dorje Drak) e Lhamotse. Sistemazione in hotel.
5°g. 7/8 Dartsedo – Lhagang – Dawu (Luhou)
Valicato il Gye La (4219 mt) la strada passa dal grande Chorten di Minyak Chakdra, dedicato agli 8 Buddha della medicina dove si trova anche un piccolo monastero. Superati due colli minori si arriva a Lhagang che dista 113 km da Dartsedo, sito di un famoso monastero di scuola Sakya che oggi ospita circa 300 monaci, ricco di sale ed affreschi, dove giungono pellegrini da tutta la regione del Kham per ricevere la benedizione di una veneratissima statua di Jowo Semnyi Ngalso, una rappresentazione del Buddha che risale ai tempi del primo re del Tibet. A Lhagang si trova anche una scuola monastica Nyingmapa. Proseguendo, un percorso di circa 200 chilometri porta oltre il passo di Nedreheka (4115 mt) alla bella cittadina di Dawu, posta ad un’altezza di 3125 mt. A Dawu sistemazione in guest house.
6°g. 8/8 Dawu – Kandze (Garze)
A Dawu si visita il monastero di Nyitso, che prima dell’invasione ospitava 400 monaci ed è stato ricostruito. Lasciata Dawu dopo circa 70 km si incontra il monastero di Drango, posto su di un colle sopra la confluenza dei fiumi Nyi e Zhe; è un edificio imponente che oggi ospita più di 300 monaci, con una grande sala delle adunanze retta da 63 pilastri adornata con arazzi che rappresentano i 1000 Buddha dell’attuale ciclo cosmico e contornata da cappelle che contengono statue e reliquiari. Superato il valico di Latseka (3962 mt) si arriva a Kandze (3581 mt), percorrendo in tutto 165 km. Qui si trova un grande monastero che risale al XVII secolo, in buona parte restaurato in modo piuttosto “moderno”, che ospita circa 700 monaci, ed il tempio di Den, dove sono sopravvissuti molti degli affreschi antichi perché durante la rivoluzione culturale era usato come granaio. Sistemazione in guest house.
7°g. 9/8 Kandze
I dintorni di Kandze offrono diverse opportunità per delle interessanti esplorazioni, come al monastero di scuola Sakya di Dontok, che si raggiunge con una passeggiata (45 min.); ci si reca sul sito della capitale di un regno Bon del XVII secolo, dove si trovano i monasteri di Beri e Kablung.
8°g. 10/8 Kandze – Dzogchen
Lasciata Kandze dopo circa 30 km s’incontra Dargye Gompa, in gran parte ricostruito. Nei pressi di Manigango si lascia la strada principale scavalcando verso ovest il passo di Muri (4663 mt) arrivando nelle valli dove si trovano il monastero di Dzogchen e, un poco oltre, quello di Sechen. Sechen fu fondato nel 1735 ed in anni recenti ha giovato di aiuti per la ricostruzione da parte dei discepoli di Dilgo Khyentse Rimpoce, il grande maestro tibetano fondatore dell’omonimo monastero a Bodnath, nella valle di Katmandu. Sui monti sopra il monastero si trovano dei luoghi di ritiro veneratissimi dai tibetani: nella grotta di Zangdokpelri meditarono Guru Rimpoce e Yeshe Tsogyel. Dzogchen fu fondato nel 1684 nella splendida valle di Rudam Kyitram e divenne uno dei centri monastici principali del Kham, con circa 1000 monaci residenti; alcuni templi sono stati ricostruiti e si trovano alcuni importanti luoghi di ritiro sui monti circostanti. Sistemazione nella umile guest house del monastero.
9°g. 11/8 Dzogchen – Derge
Riattraversato il passo di Muri si torna sulla strada principale e, proseguendo, si gode del magnifico lago di Yilhun Tso, tra i più belli del Tibet, dedicato alla divinità tantrica Chakrasamvara, situato in un contesto naturale magnifico e circondato da muri mani che affiancano il sentiero che i pellegrini seguono attorno alle sue acque turchesi. Valicato il passo di Tro (4916 mt) si raggiunge Derge (3292 mt), considerata il cuore culturale del Kham, che fu la capitale del regno più potente di questa regione tra il XV e il XIX secolo. Sistemazione in guest house.
10°g. 12/8 Derge
I siti principali che si visitano sono il monastero di Derge Gonchen, edificato nel XV secolo e ricostruito dopo il 1987 attorno alla struttura originaria, e il tempio di Tangyel. L’antica stamperia di Parkhang, dove si trovano gli affreschi più interessanti, produce i testi sacri del canone buddista tibetano utilizzando le tecniche tradizionali e qui si potranno osservare tutte le fasi di lavorazione: la produzione di carta e inchiostro, l’incisione delle matrici di legno e la stampa.
11°g. 13/8 Derge – Chamdo
La tappa di oggi è lunga (c.a. 310 km) ma interessantissima. Attraversato il ponte sul fiume Yangtse si valica il primo passo, il Nge (4245 mt), si transita dal monastero di Wara, di scuola Sakya e dal paese di Jomda, a 106 km da Derge, dove si trova il monastero di scuola Karmakagyu di Troru. Dopo il secondo passo, il Gele (4352 mt), si incontra il monastero di Dordzong, il centro monastico principale di questa regione nomadica. Si valicano poi altri tre passi, il Lazhi (4290 mt), il Jape (4481 mt) e il Toma (4511 mt) giungendo infine a Chamdo (3600 mt), dove ci si sistema in hotel. Chamdo è la città principale di questa regione orientale del Tibet, posta sulla confluenza dei fiumi Ngom e Dza, che danno origine al Mekong.
12°g. 14/8 Chamdo
Visita di Chamdo e del grande monastero di Kalden Jampaling, fondato nel XV secolo da un discepolo di Lama Tsongkhapa, distrutto dai cinesi ed ora ricostruito.
13°g. 15/8 Chamdo – Riwoche
Si parte per Riwoche, che dista 134 km, superando il passo di Zhutong (4688 mt). Riwoche Tsuklakhang fu fondato nel 1276 e crebbe d’importanza arrivando ad ospitare fino a 2000 monaci, ora ridotti a circa 500, diventando il monastero più grande del Kham e tra i maggiori del Tibet. Il tempio principale è una struttura imponente su tre piani che contiene una grande sala di preghiera e varie cappelle, ornate con moltitudini di statue e affreschi, ed è in gran parte restaurato. Sistemazione in guest house.
14°g. 16/8 Riwoche – Tengchen
Rientrati sulla strada principale che porta verso ovest si transita dal monastero di Takzham e oltre il passo di Dzekri (4809 mt) a Kyilkhar si trovano altri due monasteri (Kyilkhar Lhakang e Rotung), che ospitano parecchi monaci; si giunge a Tengchen con un percorso di 143 km. Anche a Tengchen vi sono molti siti interessanti, in particolare il monastero di Tengchen e il tempio di Ritro. Sistemazione in guest house.
15°g. 17/8 Tengchen – Rongpo Gyarubtang
Superato il passo di Tsuri (4200) si arriva a Rongpo Gyarubtang con un percorso di circa 160 km. Qui si trovano i monasteri di Sertsa e di Setram Drak, sistemazione in una umile guest house.
16°g. 18/8 Rongpo Gyarubtang – Sok Dzong
Dopo aver superato i passi di Shel (4830 mt) e Chak (4500 mt) si giunge a Sok Dzong con un percorso di circa 120 km. Sok Dzong è il sito del monastero di Sok Tsaden (XVII secolo) edificato su di una collina che ne valorizza la struttura; prima dell’invasione ospitava 500 monaci, ora ridotti a circa 200. Vi è anche un tempio Nyingmapa che risale al XII secolo, Kabgye Lhakhang, le cui parti antiche sono purtroppo andate perse, a cui fa capo una piccola comunità di praticanti religiosi sposati, secondo le prescrizioni della loro peculiare scuola esoterica. Sistemazione in guest house.
17°g. 19/8 Sok Dzong – Nakchu
Da Sok Dzong si sale verso il passo di Shara (4744 mt) e proseguendo verso ovest si transita da altri tre punti spartiacque che non richiedono grandi dislivelli di salita in quanto questa vasta zona di praterie ha un’altezza elevata; Nakchu stessa, che dista in tutto 249 km, è posta a ben 4500 metri di quota, per i quali si sarà a questo punto sufficientemente acclimatati. A Nakchu si possono visitare il monastero di Zhabten e il convento di Samtenling. Sistemazione in hotel.
18°g. 20/8 Nakchu – Nam Tso
Si procede in direzione sud lasciando la strada principale che porta verso Lhasa per attraversare un passo verso ovest, il Lhachen (5150mt), che si apre sulla distesa turchese del lago salato di Nam Tso. E’ uno dei luoghi più belli del Tibet, ai bordi meridionali dell’altopiano del Ciang Tang, il mondo quasi disabitato e senza confini dei nomadi, vasto quanto un continente con un’altezza media di 4700 metri; il lago si estende per 70 chilometri, sullo sfondo a sud ovest domina l’orizzonte la massa glaciale del Nyenchen. Ci si accomoda in un campo tendato attrezzato ai bordi della penisola di Tashidor che si protende nel lago turchese. La si può percorrere a piedi lungo un sentiero che offre panorami indimenticabili; è un luogo meta di pellegrinaggi, adornato con bandiere di preghiera e quantità infinite di sciarpe rituali. Nelle grotte che circondano Tashidor meditarono, oltre a Guru Rimpoce e a Yeshe Tsogyel, molti importanti maestri, tra cui il terzo Karmapa, Rangjung Dorje; vi sono anche dei tempietti e alcuni eremiti sono tornati ad abitare qui. Il tramonto dalla sommità del promontorio, che si può raggiunge in breve tempo, è indimenticabile.
19°g. 21/8 Nam Tso – Lhasa
Si riattraversa il passo di Lhachen e tornati sulla veloce principale si attraversa lo spartiacque di Zangzhung (4727 mt) e quindi da Yangpachen si lascia l’altopiano del Ciangtang scendendo gradatamente verso la valle di Lhasa, dove ci si sistema in hotel nei pressi del Barkor, la parte vecchia della città adiacente alla cattedrale di Jokhang. Si conclude la giornata passeggiando tra i pellegrini e le bancarelle che circondano il circuito sacro del Barkor, il cuore di Lhasa.
20°g. 22/8 Lhasa
Giornata dedicata all’esplorazione di Lhasa, con le visite del Potala, del palazzo estivo, il Norbulingka, e del Jokhang, il tempio più importante del Tibet. Dal Jokhang ci si recherà poi a piedi al vicino Ramoche, che fu fondato nel medesimo periodo del Jokhang ed è la sede del collegio tantrico del Gyuto.
21°g. 23/8 Lhasa – Chengdu
Il volo per Chengdu parte verso le 1540; accoglienza in aeroporto a Chengdu da parte del corrispondente di Amitaba e sistemazione in hotel nei pressi dell’aeroporto.
22°g. Giovedì 24 agosto, volo di rientro
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