Tibet
Pellegrinaggio al Kailash
Nel rispetto della tradizione: Manosarowar, monte Kailash e Thirtapuri









Sintesi del viaggio
Il pellegrinaggio al Kailash per il 2004 è molto completo perché prevede di eseguire anche la circumambulazione del lago Manosarowar e di terminare con la visita delle fonti di Thirtapuri, seguendo così pienamente i dettami della tradizione. Si avrà a disposizione anche un giorno aggiuntivo per il Kora, per poter sostare due notti al cospetto della parete nord della montagna sacra e beneficiare appieno della potenza e bellezza del luogo, e dove i più preparati potranno risalire la vallata fino al ghiacciaio alla base della parete.
Presentazione del viaggio
All’arrivo a Katmandu si deve attendere il lunedì mattina per partire, per la necessità di esibire fisicamente i passaporti alle autorità cinesi. Si è poi lasciato un giorno in più di margine alla fine, per poter recuperare eventuali ritardi. La decisione anche quest’anno è di partire e tornare via terra da Katmandu, potendo così portare provviste, attrezzature e assistenti dal Nepal e non dovendo dipendere dai giorni di volo da e per Lhasa.
Programma del viaggio
1° g. Venerdì 6 agosto, partenza per Katmandu
2° g. 7/8 Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto e trasferimento in hotel.
3° g. 8/8 Katmandu
Visita guidata della città.
4° g. 9/8 Katmandu – confine del Tibet
Appena ricevuti i necessari permessi dall’ambasciata cinese si parte verso il confine del Tibet, tra le gole lussureggianti che salgono all’altopiano, e si sosta per la notte dalla parte nepalese del confine. Al confine con il Tibet è in attensa la guida tibetana con autisti e veicoli che verranno utilizzati dal confine e fino al ritorno (solitamente jeep Toyota land Cruiser con un camion d’appoggio per le scorte di viveri, di combustibile e le attrezzature da campo e i bagagli).
5° g. 10/8 Campo di acclimatazione
Entrati in Tibet si supera Nyalam, il primo insediamento, e si pone un campo vicino ai 4000 metri di quota, nei pressi del monastero di Milarepa, per iniziare l’acclimatazione.
6° g. 11/8 Pelko Tso – Traghetto dello Tsang Po
Valicato l’altissimo passo di Lhalung (c.a. 5200 mt) si accede all’altopiano arrivando in breve nella zona del lago di Pelko, alle pendici dello Shisha Pangma, di bellezza incomparabile. Si costeggiano altri laghi minori e si valicano alcuni colli, raggiungendo in serata le sponde dello Tsang Po, dove si pone il campo.
7° g. 12/8 Saga – Paryang
Un ingegnoso traghetto spinto dalla corrente del fiume porta a Saga, dove si incontra la strada principale che giunge da est. Anche dopo Saga il percorso bellissimo, tra monti, dune di sabbia, campi dei nomadi e acque blu; a Trongsa si trova un interessante monastero.
8° g. 13/8 Paryang – Manosarowar
Oggi si raggiungono le acque turchesi “lago della madre”, il sacro Manosarowar, che viene circumambulato a piedi da molti pellegrini tibetani; da qui si vede per la prima volta il Kailash, oltre le vaste acque del lago.
9° g. 14/8 Manosarowar: Seralung e Trugo
Il percorso segue il lago sacro in senso orario, e si consiglia di eseguirlo a piedi: siamo a circa 4600 metri, ma il sentiero è in piano. Dal campo al monastero di Seralung si arriva in circa un’ora; da qui al monastero di Trugo sono poi circa 23 km di distanza. Chi non se la sentisse può utilizzare le jeep, almeno per una parte del tragitto. I panorami sono fantastici, i colori del lago continuano a variare nell’arco della giornata, si ha la mole del Gurla Mandata (7800 mt) di fronte e, se è limpido, la visuale sul Kailash a nord ovest!
10° g. 15/8 Manosarowar: Gosul e Chiu
Da Trugo, posto alle pendici del Gurla Mandata sul lato meridionale del lago, solitamente si procede in jeep fino al sentiero che conduce al monastero di Gossul, dove si trovano anche alcuni eremi. Anche da qui la panoramica sul Manosarowar è incredibile. Oltre Gossul si ritrovano le jeep che ci portano al lago Raksal Tal, un bacino d’acqua altrettanto vasto, temutissimo dai pellegrini, perché si dice che celi l’energia oscura del principio femminile: sulle sue sponde non si trovano segni di devozione (bandiere, muri mani, ne monasteri); la vista del Gurla Mandata che si specchia nelle acque riesce però a mitigare almeno per un po’ ogni timore! Si raggiunge per il campo il monastero di Chiu, vera perla del Manosarowar.
11° g. 16/8 Chiu – Thirthpuri – Gurugam
Si prosegue per le fonti termali di Tirthapuri, dedicate a Guru Rimpoce, importante luogo di pellegrinaggio con un interessante circuito sacro oltre Darchen; si esegue questa visita prima della circumambulazione del Kailash per favorire al massimo l’acclimatazione. Il campo lo so pone nei pressi del bel monastero di Gurugam, il principale sito di scuola Bon (sciamanica) della regione, erede dell’antica e misteriosa tradizione del regno di Shang Shung.
12° g. 17/8 Gurugam – Darchen
Ci si porta al punto di partenza del pellegrinaggio attorno al Kailash; il posto non merita, ma è necessario pernottare qui per via delle regolamentazioni previste dalle autorità cinesi.
13° g. 18/8 Darchen – Dirapuk (inizio Kora del Kailash)
Inizia il pellegrinaggio attorno alla montagna sacra. Il percorso complessivo è di 54 chilometri. Si transita da Tarboce e dal monastero di Choku e con una salita graduale si giunge al cospetto della parete nord del Kailash, dove si trova il piccolo monastero di Dirapuk, a circa 5000 metri di quota.
14° g. 19/8 Dirapuk
Si sosta presso la parete nord per un giornata, per godere appieno del luogo. Chi se la sente può risalire la valle fino al ghiacciaio che fluisce ai piedi del monte sacro. La giornata è anche utile per riposarsi e acclimatarsi per l’ultimo sforzo.
15° g. 20/8 Dirapuk – Dolma La – valle di Zutrulpuk
Il passo di Dolma è alto circa 5600 metri, sarà faticoso, ma fino ad oggi tutti i pellegrini giunti qui con Amitaba ce l’hanno fatta!! La discesa è piuttosto ripida, e riporta velocemente sotto i 5000 mt.
16° g. 21/8 Zutrulpuk – Darchen (termine Kora) – Manosarowar est
Il piccolo monastero di Zutrulpuk fu costruito dove il santo Milarepa meditava in una grotta. Da qui na piacevole passeggiata completa in poche ore il Kora fino a Darchen. Si “fugge“ subito da questo posto mal gestito dai cinesi per porre il campo sulle rive del grande lago turchese.
17° g. 22/8 Manosarowar – Paryang
Prima giornata di rientro.
18° g. 23/8 Paryang – Saga
Prima di Saga, dove si traghetta lo Tsang Po, si trova un delizioso monastero su un colle, che spazia su una bella valle, dove si chiederà il permesso di sostare. Se non fosse possibile si pone il campo a Saga.
23° g. 24/8 Saga – Pelko Tso
Si pone il campo al grande lago di Pelko, in vista del Langtang e dello Shisha Pangma, godendo dell’ultima notte sull’altopiano.
24° g. 25/8 Pelko Tso – Nyalam
Scavalcato lo spartiacque himalaiano si scende a Nyalam ponendo l’ultimo campo in Tibet di questo viaggio.
25° g. 26/8 Nyalam – Katmandu
Si scendono le profonde gole che portano al confine nepalese, dove attendono le persone di Amitaba che ci portano a Katmandu. Si salutano qui gli autisti e la guida tibetana, mentre il Sirdar nepalese con i suoi Sherpa ci accompagna fino a destinazione.
26° g. 27/8 Katmandu
Giornata libera.
27° g. 28/8 Katmandu e volo di rientro
Giornata libera, per visite culturali, riposo o acquisti. A Katmandu si trovano moltissimi oggetti di artigianato, economici o anche pregiati, come le pashmine. Il volo di rientro parte in serata.
28° g. Domenica 29 agosto, arrivo a destinazione
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Amdo, donna nomade
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Kailash da nord
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