Tagikistan
Wakhan e Pamir, nel cuore dell’Asia Centrale
Un viaggio tra culture ed etnie affascinanti, alla scoperta di una natura sorprendente

Yamchun Fortress, vista della valle del Wakhan

Pastori afghani al di là del fiume Panji

Karakul, pozzo

Forte di Yamchun

Bimbe al villaggio di Karakul









Sintesi del viaggio
Il viaggio, da noi ben sperimentato in numerose precedenti edizioni, porta nel cuore dell’Asia centrale alla scoperta di una regione dalle bellezze naturali entusiasmanti, dove la complessa orografia ha favorito la vicinanza di popoli con caratteristiche culturali ed etniche diverse, ma che condividono un punto in comune: la cordialità delle persone. Il percorso non presenta problemi di sicurezza, richiede solo un minimo di adattabilità in quanto gran parte del percorso si svolge in aree non turistiche. Da Dushambe, capitale del Tagikistan, ci si immerge tra le maestose catene di monti che contornano il centro dell’Asia, spaziando dall’Indokush, che contorna la regione del Wakhan, all’altopiano del Pamir, ornato da laghi cristallini e altissime vette glaciali, dove si giunge fin sulle sponde della vastità turchese del mitico Karakul.
- Dushanbe
- Kulyab
- Kalai Khumb
- Khorog
- Yangm
- Langar
- Passo di Khargush (4286 mt)
- Murghab
- Passo di Ak Baital (4655 mt)
- Karakul (3823 mt)
- Yashikul
- Bulunkul
- Kalai-Khumb
- Dushanbe
- Khujand
- Panjakent
- Sette Laghi
- Iskandarkul
- Dushanbe
Presentazione del viaggio
Al termine è prevista un’estensione che completa bene la conoscenza del Paese portando nelle regioni del nord ovest: dai margini della valle di Fergana alla città storica di Panjakent, con le valli dei monti Fan che rivelano stupendi laghi, di cui uno dedicato alla memoria di Alessandro Magno.
Dopo le visite di Dushambe e di Hissar si lascia la capitale del Tagikistan in direzione sud est entrando nelle montagne del Pamir ed arrivando al ruggente fiume Panj, che demarca il confine con l’Afganistan. Se ne risalgono le acque sostando a Kalai-Khunb e, procedendo lungo il possente fiume in direzione sud, si arriva a Khorog, centro principale del Pamir. Continuando, si transita da Ishkashim, all’imbocco del corridoio del Wakhan, arrivando nel punto più meridionale del tour dove l’ampia vallata è contornata da impressionanti monti che superano i 7000 metri; oltre il fiume si ergono le spettacolari vette dell’Indokush. In queste regioni si incontrano le sorridenti popolazioni ismailite pamire e del Wakhan. Si procede ora in direzione nord est seguendo il versante tagiko del Wakhan, sostando nell’interessante villaggio di Yangm e scoprendo i graffiti rupestri di Langar. Si prosegue valicando il passo di Khargush accedendo all’altopiano pamiro: un mondo questo scarsamente popolato da tenaci gruppi semi nomadici, orgogliosissimi dei loro peculiari cappelli bianchi. Giunti al paese di Murgab, il principale di questa regione, si prosegue verso nord superando il passo di Ak Baital (4655 mt) raggiungendo così lo spettacolare lago Karakul, dove i monti glaciali della catena del Picco Lenin (o Ibn Sina), che superano i 7000 metri, si specchiano sulle acque turchesi del vasto lago. Rientrati a Murghab si segue una nuova via (la valle di Gunt) che giunge direttamente a Khorog, con una piacevole sosta al villaggetto di Burunkul ed al grande lago di Yashikul, per tonare poi da Khorog a Dushanbe.
Chi prosegue con l’estensione da Dushambe continua verso nord arrivando fino alla Valle di Fergana, dove si sosta e si visita la città di Khujand; da qui si rientra poi sulla strada che porta verso ovest verso il confine uzbeko, giungendo alle rovine dell’antica Panjakent, storica città della civiltà di Sogdiana. Da qui si esplorano i monti Fan scoprendo la pittoresca valle dei 7 laghi, preziosi specchi turchesi incastonati tra gli imponenti monti. Rientrando a Dushanbe con una pittoresca deviazione si visita il lago di Iskanderkul (o lago di Alessandro Magno, il quale, secondo il folclore locale, soggiornò in questa regione).
NOTA TECNICA
Se ci si chiede se in questa regione ci siano dei pericoli la risposta è semplice: no. Si resterà positivamente colpiti dall’amichevolezza e ottima disponibilità delle persone, in particolare tra gli ismailiti, ma non solo. Si tenga inoltre presente che il confine afgano è molto controllato ed in ogni caso lungo il fiume Panj, che delimita i due paesi, vivono ‘al di là del fiume’ altri pamiri ismailiti. Nel Wakhan le donne velate sono rare, ed in generale una piccola minoranza ovunque; può succedere di rimanere basiti perché è spesso possibile intrattenere delle conversazioni in inglese con loro!
Il viaggio si svolge in gran parte in aree non turistiche e si richiede quindi un certo grado di adattabilità: tutto perfetto per un viaggiatore, ma poco adatto per un “turista”. Fuori dalle città le sistemazioni sono semplici; in Tagikistan lungo il Panj ci sono due alberghi considerati tali (acqua calda e bagno in stanza) solo a Kalai-Khumb ed a Khorog, le altre sistemazioni sono in piccole locande tipiche ed a Yangm si alloggia in una bellissima casa pamira. Alloggiando presso le famiglie locali si potrà sperimentare l’ottima ospitalità di queste persone che, pur abitando spesso in territori selvaggi, sono molto accoglienti. Si tenga presente però che sono alloggi in case private, con le stanze senza servizi e dove a volte può essere necessario dividersi tra donne e uomini del gruppo utilizzando due o tre stanze in tutto. Il cibo che viene proposto è sostanzioso e saporito; è importante portare con sé un sacco lenzuolo o sacco a pelo.
Per quanto riguarda l’estensione si dorme in buoni hotel sia a Khujand che a Panjakent.
Per i trasporti si utilizzano veicoli tipo Hyundai Starex (porta fino a 6 persone) o similari.
La stagione prescelta è statisticamente la migliore; bisogna però tener presente che a volte può piovere e alle quote più alte dei passi non sono escluse precipitazioni nevose. Le temperature notturne nei luoghi più alti del percorso possono anche avvicinarsi allo zero termico mentre di giorno nei punti più caldi si possono avere fino a 20 – 25 gradi.
Programma del viaggio
1°g. Domenica 18 giugno, partenza per Dushambe
Per raggiungere Dushambe, capitale del Tagikistan, si possono utilizzare diverse compagnie; Amitaba può prenotare il volo preferito dai viaggiatori. La gran parte dei voli dall’Europa giunge a destinazione nella mattinata successiva alla partenza.
2°g. 19/6 Dushambe
L’arrivo a Dushambe è solitamente nelle prime ore del mattino; qui è in attesa il corrispondente locale di Amitaba e ci si trasferisce presso l’Atlas hotel o simile. Nel pomeriggio si effettua una visita in città e ci si reca nella vicina località di Hissor (23 km) per vedere la fortezza antica più importante del Tajikistan, oggi restaurata, l’adiacente madrassa del XVI secolo e la tomba di un santo sufi. A Dushambe è particolarmente interessanti il museo archeologico (con reperti che includono una statua del Budda del regno Kushan e testimonianze che iniziano dal periodo greco – bactriano). Dopo il museo ci si rilassa con una bella passeggiata attraverso il Parco Rudaki, padre della poesia persiana.
3°g. 20/6 Dushambe (740 mt) – Kulyab – Kalai Khumb
Si lascia Dushambe entrando nei monti ad est ed incontrando presto il grande lago artificiale formato dalla diga che ha creato forti dissapori con l’Uzbechistan, per il problema del controllo delle acque e l’irrigazione. Si transita da Kulyab, dove si vede il mausoleo di Saiyid Ali Hamadoni. Superata un’altra barriera di monti si arriva nella spettacolare valle del fiume Panj, uno dei grandi affluenti dell’Amu Darya, e raggiunte le rive si inizia a risalirne il corso; sul versante opposto si vedono i villaggi afgani, da dove non traspare alcun segno del ‘mondo moderno’ e si osservano delle coltivazioni fatte su pendii di una pendenza estrema – è veramente difficile comprendere quale arte contadina possa riuscire a ricavare dei raccolti in tali posizioni, forse le più scomode al mondo? Giunti a Kalai Khumb si alloggia presso il ‘Karon Palace Hotel’ (karon-palace.com) o simile; la tappa è di circa 380 km (7/8 ore di guida).
4°g. 21/6 Kalai Khumb – Khorog (2200 mt)
Si procede in direzione sud est contornando il confine con l’Afganistan e seguendo il corso del fiume Panj. Dal villaggio di Rushan inizia il territorio a predominanza ismailita; a Parshinev vi è il tempio dedicato a Nosiry Khusrav, che diffuse per primo questa branchia dell’islam nella regione. Arrivati a Khorog, centro amministrativo della regione del Gorno-Badakshan, una cittadina situata tra ripidi monti alla confluenza del precipitoso fiume Gunt con il Panj, si visita il museo, dove si resterà sorpresi nel vedere tra i numerosi oggetti i grandi ritratti dei padri della rivoluzione russa ed anche di Stalin. Si alloggia presso il Lal Hotel e si cenerà sopra la sua graziosa terrazza assaggiando la famosa pizza…locale!; la tappa è di circa 260 km, da 5 a 6 ore di viaggio.
5°g. 22/6 Khorog – Yangm
Si prosegue il viaggio lungo il fiume Panj arrivando nei remoti territori più meridionali del percorso. Dopo circa 50 km si passa dalle fonti termali di Garm Chashm. Si arriva quindi a Ishkashim nel punto più a sud dell’itinerario, all’imbocco del corridoio del Wakhan tra il Pamir e l’Indokush, in una zona molto panoramica. Oltre, si prosegue ora in direzione est seguendo il bordo tagiko del corridoio del Wakhan con i ripidi monti del dell’Indokush che orlano con vette glaciali spettacolari il versante afgano del fiume Panj, e si vedono le prime caratteristiche case pamire. A Namadgut si visita la vecchia fortezza di Kakh-Kah ed il mausoleo ismailita di Oston-I Shobi Mardon (XI sec); vi è anche un piccolo museo, a volte … aperto. Procedendo si ha la visuale del monte Karl Marx (6726 mt) che si erge sul bordo settentrionale della grande vallata; si sale con una panoramica deviazione alla fortezza di Yamchun e, poco oltre, si arriva alle fonti termali di Bibi Fatima Zahra dove è possibile fare un bagno (è stata costruita un’apposita struttura con fondi da donazioni estere). Tornati a valle si prosegue per il villaggio di Yangm, dove si alloggia in una tipica casa pamira. La tappa è di circa 190 km, da 5 a 6 ore di viaggio, più la salita a Yamchun.
6°g. 23/6 Yangm – Langar (2909 mt)
A Yangm è molto interessante e bello il museo dedicato al santo sufi Muboraki Vakhoni, dove con un pizzico di fortuna si verrà accompagnati dal suo stesso pronipote, l’uomo interessante e geniale che lo ha realizzato. Dopo questa bella esplorazione del villaggio si continua verso est incontrando il sito buddista con lo stupa di Vrang e quindi il villaggio di Langar (circa 100 km), dove si pranza e si sosta per la notte. Nel pomeriggio salendo a piedi sul versante del monte si possono raggiungere gli interessanti graffiti rupestri sopra al villaggio; vi è un primo sito abbastanza vicino (30 min circa) e uno più in alto (poco più di un’ora), che è più lontano ma più interessante e con una vista magnifica sulla valle ed il “Corridoio del Wakhan”.
7°g. 24/6 Langar – Passo di Khargush (4286 mt) – Yashikul – Shakthy – Murgab (3630 mt)
Si parte in direzione nord avendo una visuale a ovest verso il picco Engels (6510 mt); si entra in zone ora molto più aride e desolate, un territorio che inizia ad essere abitato dai nomadi kirghisi, ed attraverso il passo di Khargush si lascia la regione del Wakhan arrivando sull’altopiano del Pamir. Oltre il passo superato un bel lago si incrocia la “M41” che arriva da Khorog. La si segue per un breve tratto verso ovest e con una deviazione si arriva al lago di Yashikul, posto a 3700 mt di quota oltre un colle ad ovest del villaggio di Brunkul, uno specchio di acqua purissima, rara gemma di bellezza tra le montagne selvagge del Pamir. Si continua il viaggio tornando sulla “Highway M41” e procedendo ora in direzione nord est si transita dal villaggio di Ali Chor, dove si visita la piccola moschea, e prima di Murgab si effettua una deviazione seguendo una traccia sterrata che porta verso sud tra le stupende ampie valli semidesertiche del Pamir fino al sito di Shakthy, dove in un anfratto del monte si trovano delle semplici pitture rupestri. Rientrati sulla strada principale si arriva quindi a Murgab, il paese più importante della regione, dove si alloggia presso una tipica locanda locale, il Pamir Hotel (pamirhotel.com) o simile. In questo paese si possono acquistare manufatti artigianali realizzati col feltro, passeggiando nello stranissimo mercato con le botteghe alloggiate in … container; la popolazione della regione è kirghisa ma in questo paese una metà è costituita da tagiki. La tappa è di 140 km, 3 / 4 ore, più la deviazione.
8°g. 25/6 Murgab – Passo di Ak Baital (4655 mt) – Karakul (3823 mt) – Murgab
Si procede verso nord per il passo di Ak Baital che porta nel bacino del grande lago Karakul, con panorami fantastici; si resta stupefatti dalla barriera che in molti tratti accompagna ed in diversi punti arriva a lambire la strada ad est: è il nuovo confine marcato dai cinesi dopo che hanno comprato un pezzo di territorio del Paese dal governo tagiko, annettendolo così agli altri territori da loro conquistati in questo remoto angolo di mondo. La discesa dal passo porta in breve al grande lago di Karakul, la vasta gemma di queste regioni nomadiche, formatosi nel bacino creato da un gigantesco meteorite: oltre le acque turchesi a nord ovest si erge il Picco Lenin o Ibn Sina (7134 mt). Si pranza presso una semplice locanda e si passeggia nel piccolo villaggio e sulle sponde del grande lago. Nel pomeriggio si rientra a Murgab; il percorso complessivo è di circa 260 km.
9°g. 26/6 Murgab – Khorog
Oggi si rientra a Khorog utilizzando una strada diversa rispetto a quella dell’andata. Si prende la via che procede attraverso la valle del fiume Gunt e, valicato il passo Kui-Tezak (4365m), si giunge a Khorog dove si pernotta nello stesso hotel usato in precedenza. Lungo la strada si sosta per una visita al lago di Yashikul, posto a 3700 mt di quota oltre un colle ad ovest del villaggio di Burunkul, uno specchio di acqua purissima, rara gemma di bellezza tra le montagne selvagge del Pamir. La tappa è di 315 km, circa 5-6 ore di viaggio.
10°g. 27/6 Khorog – Kalai-Khumb
Rientro verso Kalai-Kumb dove si sosta nello stesso hotel dell’andata. La tappa è di 260km, circa 5-6 ore di viaggio.
11°g. 28/6 Khalai-Khumb – Dushanbe
Superato il passo di Shurobod (2252 m) si sosta per pranzo a Kulyab dove si visita il museo di storia locale. Proseguendo perla capitale si visitano le rovine della città di Hulbuk (IX – XI secolo). La tappa è di circa 380 km, circa 7-8 ore di guida. Si pernotta nel medesimo hotel dell’arrivo. La sera cena conviviale per salutare i partecipanti del viaggio che non seguono l’estensione nel nord ovest del Paese.
Per chi rientra:
12°g. Giovedì 29 giugno, volo di rientro
I voli per l’Italia partono nelle prime ore del mattino con gli arrivi presso gli aeroporti italiani in giornata.
Estensione, nord ovest del Tagikistan:
12°g. 29/6 Dushanbe – Khujand
Si parte in direzione nord verso Khujand, che dista 310 km, circa 5-6 ore di viaggio. Il tragitto attraverso le montagne è facilitato da 2 lunghi tunnel, il primo di 5 km è chiamato Istiklal e si trova a 2700 metri, mentre il secondo lungo 4,5 km è chiamato Shakhristan e si trova a 2620 metri. Giunti a destinazione ci si accomoda presso il Parliament hotel e si iniziano le visite della città. Khujand (chiamata fino al 1992 Leninabad) oggi è la seconda città del Paese ed è il centro principale della regione di Soghd, una città dal passato molto antico. La sua origine risale a circa 2500 anni fa, fondata sulle rive del fiume Syr Darya ed all’ingresso della Valle di Fergana funse per molto tempo da snodo principale lungo la Via della Seta. Si visita il bazar di Panjshanbe, che in lingua Tagika significa “Giovedì”, e, di fronte, il complesso architettonico di una moschea e del mausoleo di Sheikh Muslihiddin (XI – XII secolo). Si continua con il Museo di storia che si trova all’interno del forte che fu fatto erigere costruito da Alessandro Magno. Tempo permettendo si vede anche la grande statua di Lenin, una delle più grandi oggi presenti in Asia Centrale.
13°g. 30/6 Khujand – Panjakent
Si parte in direzione sud-ovest per raggiungere la città di Panjakent, fondata nel V secolo dai sogdiani, gli antichi abitanti di queste regioni. Giunti a destinazione (280 km, circa 4-5 ore di viaggio) si prende alloggio presso il Panjakent Palaza hotel e si iniziano le visite dalle rovine di questa città per passare poi al Museo di storia locale ed alla moschea, concludendo la giornata con una piacevole passeggiata nel bazar.
14°g. 1/7 Panjakent, escursione ai Sette Laghi
La giornata è dedicata alla scoperta della fiabesca valle dei sette laghi, una stupenda serie specchi turchesi incastonati tar le gole dei monti Fan, formati dal fiume Shing: Nezhigon, Soya, Gushor, Nofin, Khurdak, Marguzor (il più grande) e Hazorchashma (il più alto). Sono sconosciuti come gli Haftkul (che significa “Sette laghi” in tagico) ma a volte anche come i laghi di Marguzor. I laghi sono accessibili attraverso una strada tortuosa che passa da tutti e sette i laghi ed attraverso diversi interessanti villaggi, dove si pranza. Giunti al sesto lago con una semplice e panoramica camminata (circa 1 ora e mezza) si raggiunge il settimo lago, dove nel frattempo saranno arrivate le auto ad attendere il gruppo per riportarlo a Panjakent.
15°g. 2/7 Panjakent – Iskandarkul – Dushanbe
Si prende la strada di rientro per Dushanbe. Lungo il tragitto con una pittoresca deviazione si raggiunge il lago di Iskanderkul, o “Lago di Alessandro”: infatti, secondo la leggenda, passò da qui Alessandro Magno e vi si fermò a riposare. All’arrivo a Dushanbe ci si accomoda nel medesimo hotel già utilizzato e si ha del tempo libero. La sera cena conviviale presso il Bukhara Restaurant. La tappa di oggi è di 280 km, circa 5-6 ore di auto.
16°g. Lunedì 3 Luglio, volo di rientro
I voli per l’Italia partono le prime ore del mattino e gli arrivi presso gli aeroporti italiani sono previsti in giornata.
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Valle dei Sette Laghi
GALLERIA FOTOGRAFICA

Aq Balik Lake

Ospitalità Tagika

Yamchun Fortress, vista della valle del Wakhan

Pastori afghani al di là del fiume Panji

Karakul, pozzo

Forte di Yamchun

Bimbe al villaggio di Karakul

Murghab, lavaggio tappeti

Lago Yashikul

Ragazza di Dushanbe

Donna Tagika

Bimbe Tagike

Villaggi di pastori afgani

Dushanbe, Museo Archeologico
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.