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Tagikistan, Uzbekistan, Kazakistan


Lungo le rotte meno battute dell’Asia Centrale


Ragazza di Dushanbe

Lago Kolsay

Otrar

Charyn Canyon

Sette Laghi, contadino

PARTENZA
31/5/2024
RITORNO
11/6/2024
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
12 giorni
PARTECIPANTI
massimo 12
GUIDA
Stefano Berra

 Sintesi del viaggio


Il viaggio si svolge nel cuore dell’Asia Centrale, un itinerario nuovo ed avvincente che spazia tra regioni dalle bellezze naturali entusiasmanti, dove la complessa orografia ha favorito la vicinanza di popoli con caratteristiche culturali ed etniche diverse, ma che condividono un punto in comune: la cordialità delle persone. Si ammira un ampio insieme di siti storici, ci si sofferma nei bazar che sembrano ancora riecheggiare la vitalità dei traffici delle Vie della Seta, si scoprono tesori archeologici ed artistici e le tradizioni di popoli diversi. È un percorso che porta lungo le rotte meno battute dell’Asia Centrale, un itinerario denso di natura, di storia e di cultura.

La tenda di un uomo è come il tempio di un Dio.
  • Dushanbe
  • Iskanderkul
  • Panjakent
  • Sette Laghi
  • Khujand
  • Tashkent
  • Shymkent
  • Otrar
  • Turkistan
  • Almaty
  • Charyn Canyon
  • Lago Kolsay
  • Saty
  • Lago Kaindy
  • Almaty

 Presentazione del viaggio


Dopo le visite di Dushanbe e di Hissor, la più antica fortezza del Paese, si lascia la capitale del Tagikistan in direzione nord ovest fermandosi al lago di Iskanderkul (o lago di Alessandro Magno, il quale, secondo il folclore locale, soggiornò in questa regione) e giungendo a Panjakent, storica città della civiltà di Sogdiana. Da Panjakent si esplorano i monti Fan scoprendo la pittoresca valle dei Sette Laghi, preziosi specchi turchesi incastonati tra gli imponenti monti. Lasciata la regione si prosegue verso Khujand, importante centro commerciale lungo la Via della Seta, dove una menzione particolare va al grande e famoso bazar, dove si ha la possibilità di entrare in stretto contatto con la vita, gli usi, i costumi e le tradizioni locali. Si prosegue verso nord entrando in Uzbekistan ed arrivando nella capitale Tashkent, dove si visitano i siti di maggior interesse, scoprendo madrasse, bazar e … anche la metropolitana, le cui stazioni sono caratterizzate da ricche decorazioni risalenti al periodo sovietico. Si lasca l’Uzbekistan continuando verso nord ed entrando in Kazakistan, dove si transita da Shymkent e si visitano il mausoleo di Arystan Bab e l’antico sito di Otrar, anche questo un importante antico centro commerciale lungo le Vie della Seta, che venne distrutto dai mongoli. Si dedica poi una giornata alla città di Turkistan, tra le più antiche non solo del Paese ma di tutta l’Asia Centrale, che è anche un importantissimo luogo di pellegrinaggio musulmano in quanto al suo interno si trova il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi, uno dei più famosi sufi, poeti e predicatori musulmani dell’Asia Centrale. Da Turkistan si raggiunge in volo Almaty, che è situata circa 850 km più ad est: è la città più popolata del Paese (2,2 milioni di abitanti) e mostra uno stile marcatamente sovietico; è stata la capitale del Paese fino al 1997, quando il centro politico venne spostato ad Astana. Si visita il grande e caotico, ma pittoresco, mercato, e si ammirano chiese ortodosse e parchi dove sono esibiti monumenti in onore dei caduti della Grande Guerra Patriottica, che è il nome che qui viene dato alla Seconda guerra mondiale. Il paesaggio è ancora una volta nettamente cambiato, l’aria è più fresca e si è di nuovo circondati da montagne. Prima di tuffarsi tra le catene del Tien Shan settentrionale si raggiunge il pittoresco Chayn Canyon, che si esplora con una piacevole camminata. Si prosegue da qui per il famoso Parco Nazionale dei laghi Kolsay, che si esplora utilizzando anche delle jeep Uaz, dove per immergersi ancora di più nella cultura locale si soggiorna in una tipica locanda di famiglia, tra persone cordiali e molto ospitali. Lasciata la splendida ed incontaminata natura del Tien Shan si torna ad Almaty per imbarcarsi sul volo di rientro in Italia.

Il percorso non presenta problemi di sicurezza, richiede solo un minimo di adattabilità in quanto gran parte del tour si svolge in aree non turistiche; ed anche un poco di pazienza nell’attraversamento delle due frontiere, dove a volte la burocrazia ruba un po’ di tempo. I dettagli dell’itinerario sono indicati nella descrizione del Programma di Viaggio.

Conduce il viaggio Stefano Berra di Amitaba, con l’ausilio di guide locali parlanti inglese in Tagikistan ed italiano in Uzbekistan e Kazakistan. È previsto un massimo di 12 partecipanti.

 

NOTA TECNICA

SISTEMAZIONI E TRASPORTI – Il viaggio si svolge per la gran parte in aree non turistiche e si richiede quindi un certo grado di adattabilità: tutto perfetto per un viaggiatore, ma poco adatto per un “turista”. Nelle grandi città le sistemazioni sono buone ma nei centri minori gli alloggi sono piuttosto semplici. Si alloggia per una notte in una locanda a Saty, un piccolo villaggio tra le montagne del Tien Shan, dove i servizi sono in comune.

PASTI – I pasti sono tutti inclusi ed il cibo che viene proposto è sostanzioso e saporito, con una cucina piuttosto varia: riso, verdure, frutta secca, pollo, spiedini di carne, il tutto come sempre accompagnato dall’ottimo tè. Un piatto tipico di queste regioni è il “plov”: una preparazione a base di riso con carote, cipolle, verdure, frutta secca, spezie, erbe ed aromi con sopra carne di agnello, manzo, pecora o montone cotta nel burro, nell’olio o più spesso nel grasso dell’animale (… fortunatamente esiste anche la variante vegetariana).

ITINERARIO – Per gli spostamenti si utilizzano Hyundai Starex o similari in Tagikistan e Mercedes Sprinter o similari in Uzbekistan e Kazakistan. Per l’escursione al lago Kaindy vengono utilizzate le Uaz, le tipiche jeep russe. Alcune tappe sono un po’ lunghe e bisogna attraversare due frontiere terrestri, per cui sarà necessario munirsi di un po’ di pazienza. Alcuni tratti del percorso presentano strade non equiparabili a quelle europee con tratti di sterrato, come la salita ai Sette Laghi in Tagikistan o al lago Kaindy in Kazakistan. I tempi di percorrenza indicati nel programma tengono in considerazioni anche le diverse soste per le visite, mangiare, fare fotografie o semplicemente per sgranchirsi le gambe e fare due chiacchere con la popolazione locale. Sono previsti diversi percorsi a piedi, nulla di impegnativo, semplici camminate di massimo un paio d’ore.

CLIMA – In questo periodo dell’anno le piogge sono poco frequenti ed il clima è vario, dal caldo di Dushanbe, Tashkent e Turkistan alle notti più fresche tra le montagne kazake. In alcuni luoghi è presente anche una certa escursione termica tra il giorno e la notte. Si consiglia quindi di vestirsi a strati e di portarsi scarpe comode per camminare.

WIFI, SIM – Il wi-fi sarà disponibile ovunque negli hotel, anche nella locanda di Saty, ma si tenga presente che la connessione spesso risulta più lenta rispetto a quanto siamo abituati.

CAMBIO – È possibile farlo ovunque. Le guide locali e l’accompagnatore si adopereranno ove necessario per trovare le migliori soluzioni di cambio in ogni luogo. Si consiglia di portare denaro contante.

ACQUISTI – Ci si potrà sbizzarrire negli acquisti nei bazar che si incontrano sul percorso: vestiti, scialli, foulard, tappeti, gemme, coltelli ed artigianato locale, sicuramente è facile trovare qualcosa di interessante da portare a casa.

INGRESSO NEI PAESI – Non è richiesto alcun visto per i cittadini italiani, serve un passaporto con sei mesi di validità minima dal momento dell’arrivo. Si segnala che l’attraversamento delle frontiere nei paesi centro asiatici è del tutto sicuro ma può richiedere anche alcune ore di attesa.

PERICOLOSITA’ – Se ci si chiede se in queste regioni ci siano dei pericoli la risposta è semplice: no. Si resterà positivamente colpiti dall’amichevolezza e ottima disponibilità delle persone.

 Programma del viaggio


1°g. Venerdì 31 maggio, partenza per Dushanbe (Tagikistan)
Per raggiungere Dushanbe, capitale del Tagikistan, si possono utilizzare diverse compagnie; Amitaba può prenotare il volo preferito dai viaggiatori. La gran parte dei voli dall’Europa giunge a destinazione nella mattinata successiva alla partenza.

2°g. 1/6 Arrivo a Dushanbe
L’arrivo a Dushanbe è solitamente nelle prime ore del mattino; qui è in attesa il corrispondente locale di Amitaba e ci si trasferisce presso l’Atlas hotel o similare, dove si avranno subito le camere a disposizione per un po’ di riposo. Nel pomeriggio si effettua una visita in città e ci si reca nella vicina località di Hissor (23 km) per vedere la fortezza antica più importante del Tagikistan, oggi restaurata, l’adiacente madrassa del XVI secolo e la tomba di un santo sufi. A Dushanbe è particolarmente interessante il museo archeologico, con reperti che includono una statua del Budda di epoca Kushan e testimonianze che iniziano dal periodo greco – bactriano. Dopo il museo ci si rilassa con una bella passeggiata attraverso il Parco Rudaki, dedicato a questo padre della poesia persiana, e si cena in un tipico ristorante locale.

3°g. 2/6 Dushanbe – Iskandarkul – Panjakent
Si lascia la capitale attraversando le montagne in direzione nord; il traforo sotto al passo di Anzob rende il percorso più rapido rispetto al recente passato. Oltre il tunnel con una deviazione a sud ovest (25 km) attraverso una vallata con rocce policrome si raggiunge il bel lago di Iskanderkul, o “Lago di Alessandro”, situato in modo ameno tra i monti a 2195 mt di quota: infatti, secondo la tradizione locale, passò da qui Alessandro Magno e vi si fermò a riposare. Rientrati sulla strada principale si prosegue verso Ayni, da dove si diparte la strada per Fergana, che si seguirà il 4/6; qui il percorso devia verso ovest  per raggiungere Panjakent, l’antica città fondata nel V secolo dai sogdiani, gli antichi abitanti di queste regioni. Giunti a destinazione (285 km in tutto, circa 6 ore di viaggio) si alloggia presso il Panjakent Plaza hotel o similare. Si iniziano le visite dalla zona archeologica della città antica per passare poi al Museo, dove si possono approfondire la storia, i costumi e le tradizioni locali, ed alla moschea, costruita nell’VIII secolo, che è il luogo di ritrovo della comunità musulmana locale e viene utilizzata anche per scopi culturali e sociali. Si conclude la giornata con una piacevole passeggiata nel bazar.

4°g. 3/6 Panjakent, escursione ai Sette Laghi
La giornata è dedicata alla scoperta della fiabesca valle dei Sette Laghi, una stupenda serie di specchi turchesi incastonati tra le gole dei monti Fan, formati dal fiume Shing: Nezhigon, Soya, Gushor, Nofin, Khurdak, Marguzor (il più grande) e Hazorchashma (il più alto). Sono conosciuti come gli Haftkul (che significa “Sette laghi” in tagico) ma a volte anche come i laghi di Marguzor. Sono accessibili percorrendo una strada panoramica e tortuosa che arriva fino al sesto lago, Marzugor, attraverso diversi interessanti villaggi; si pranza in uno di questi. Con una semplice passeggiata (circa 1 ora e mezza in tutto) si raggiunge il settimo lago, godendo appieno degli scenari di questa magica valle. Si rientra quindi a Panjakent.

5°g. 4/6 Panjakent – Khujand
Si parte in direzione est ripercorrendo per 94 km la strada utilizzata arrivando e si imbocca, nei pressi di Ayni, il percorso che porta a nord est fino a Khujand (258 km, circa 5 ore di viaggio in tutto). Giunti a destinazione ci si accomoda presso il Parliament hotel o similare e si iniziano le visite della città. Khujand, chiamata fino al 1992 Leninabad, è una città dal passato molto antico, è la seconda città del Paese ed è il centro principale della regione di Soghd. La sua origine risale a circa 2500 anni fa, fondata sulle rive del fiume Syr Darya all’ingresso della valle di Fergana funse per molto tempo come uno degli snodi principali lungo la Via della Seta. Si visita il bazar di Panjshanbe, che in lingua Tagika significa “Giovedì”, e, di fronte, il complesso architettonico della moschea e del mausoleo di Sheikh Muslihiddin (XI – XII secolo). Si continua con il Museo di storia, che si trova all’interno del forte che fu fatto erigere originariamente da Alessandro Magno, e, prima di andare al ristornate, si osserva la statua di Lenin, una delle più grandi oggi presenti in Asia Centrale. Si completa così questa prima parte del viaggio in territorio tagiko.

6°g. 5/6 Khujand – Tashkent (Uzbekistan)
Oggi si lascia il Tagikistan, si parte in direzione nord ovest per attraversare la frontiera con l’Uzbekistan, che da qui dista 67 km, circa un’ora; le formalità di confine possono richiedere un poco di tempo, e, giunti in territorio uzbeko, si trovano la nuova guida locale con i nuovi mezzi ad attenderci. Si prosegue ora verso nord per Tashkent, capitale del Paese, e, giunti a destinazione, si alloggia presso il Krokus Plaza hotel o similare. Si iniziano le visite della città, che è il centro urbano più grande dell’Asia centrale (circa 6 milioni di persone), iniziando dal complesso di Khast Imom, centro religioso del Paese, dove si trovano diversi siti interessanti (la madrassa Barak-Khan, la moschea Tilla Sheikh, il mausoleo di Abu Bakr Kaffal Shashi e l’istituto islamico dell’Imam al-Bukhari). Si prosegue poi con la visita del grandissimo bazar di Chor-Su. Si prende poi un tratto della metropolitana, che è uno dei punti di interesse per la sua tipologia costruttiva e le ricche decorazioni risalenti al periodo sovietico, arrivando nel centro della Tashkent moderna alla grande piazza con la statua equestre di Amir Timur (Tamerlano). Alle sue spalle sorge lo storico hotel Uzbekistan, un casermone stile sovietico dove durante gli anni della Guerra Fredda soggiornavano obbligatoriamente tutti gli stranieri che visitavano il Paese, per poter essere controllati con facilità dagli agenti del KGB. La tappa è di 165 km in tutto, circa 3 ore di viaggio (più il tempo necessario a passare la frontiera).

7°g. 6/6 Tashkent – Shymkent (Kazakistan) – Arystan Bab – Otrar – Turkistan
Si parte in direzione nord per il Kazakistan; il confine, dove sono in attesa la guida locale kazaka coi nuovi mezzi, dista poco più di 20 km. Superate le formalità di frontiera si continua verso Shymkent (127 km da Tashkent), che con oltre un milione di abitanti e una delle più grandi città kazake, un luogo che nella storia fu uno snodo cruciale lungo le Vie della Seta. Si visita la Moschea Centrale e si pranza in un tipico ristorante locale: la città ha anche l’appellativo di “capitale gastronomica” del paese … sperimentiamo! Si prosegue il viaggio deviando un poco ad ovest verso il fiume Syr Darya, nei cui pressi si visita il mausoleo di Arystan Bab, un importante mistico e santo sufi di queste regioni, ed il vicino sito di Otrar, che fu anche questo un importante centro commerciale lungo le Vie della Seta fino alla sua distruzione da parte dei mongoli alla fine del XIII secolo. Si giunge quindi a Turkistan, dove si alloggia presso il Khanaka Hotel o similare. La tappa di oggi è di circa 360 km, circa 6 ore di guida, a cui si aggiunge il tempo necessario ad attraversare la frontiera.

8°g. 7/6 Turkistan
Turkistan è una delle città più antiche del Paese e di tutta l’Asia Centrale. Fondata nel 490, raggiunse il suo apice nel XII secolo: oltre ad essere stata per lungo tempo uno snodo fondamentale lungo le Vie della Seta divenne uno dei principali centri amministrativi di ogni regnante della regione: dai tempi della Corasmia, ai mongoli, ai timuridi. Divenne poi la capitale del khanato khazako, trasformandosi così anche in un punto di incontro tra le culture nomadi e sedentarie della regione. Nel corso della storia all’interno delle sue mura si sono svolte maestose cerimonie di ascesa al trono dei khan locali, tanto che la fama della città si estese per tutto l’Oriente. Oggi è anche un importantissimo luogo di pellegrinaggio musulmano in quanto vi si custodisce il Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi, fatto costruire da Timur (Tamerlano) sopra la modesta tomba originale di questo santo, uno dei più famosi sufi, poeti e predicatori musulmani di tutta l’Asia Centrale. Per i fedeli visitarla per tre volte durante l’arco della vita equivale ad eseguire l’Haji, il quinto pilastro dell’Islam, cioè il pellegrinaggio alla Mecca. Il Mausoleo ora è patrimonio Unesco. Poco distante si trovano i resti di Kultobe, un antico luogo di incontro dei dervisci. Questa prima parte di visite mattutine si svolge a piedi; dopo pranzo si prendono i mezzi per visitare la parte moderna: il grande bazar, la stazione ferroviaria, il “caravanserraglio” dove la modernità delle costruzioni recenti si fonde con gli stili di edifici di epoca sovietica. La presenza della Russia qui infatti è stata molto forte, fin dalla seconda metà del XIX secolo gli zar hanno dominato la regione istituendo il governatorato generale del Turkistan, quindi si passò all’Unione Sovietica, un periodo in cui la città ha continuato ad essere un centro politico ed amministrativo di vitale importanza.

9°g. 8/6 Turkistan – Almaty
Al mattino ci si dirige all’aeroporto per imbarcarsi sul volo della Fly Arystan che parte alle 11.55 con arrivo ad Almaty alle 13.15 (orari da confermare). Giunti in città  si pranza in un ristorante georgiano; … ma perché georgiano? Almaty è la città più verde e turistica, ed anche la più multietnica e multiculturale di tutto il Kazakistan: vivono qui più di cento gruppi etnici diversi ed i georgiani, tra questi, sono un gruppo importante e la loro cucina qui è rinomata tra le migliori. Nel pomeriggio si esplora la città cominciando ad immergersi nella cultura locale passeggiando nel grande bazar, dove si trova ogni tipo di cibo e dove i locali dicono che si possa comprare il miglior cioccolato del mondo (secondo loro più buono anche di quello torinese, ma noi non ci crediamo! Possiamo però provare e dare un giudizio). Si prosegue poi per il cuore storico della città, dove sorge il Parco delle 28 Guardie Panfilov, in onore dei soldati dell’unità di fanteria di Almaty che morirono durante la Seconda guerra mondiale. Oltre ai monumenti ai caduti, è interessante la cattedrale ortodossa in legno. A pochi passi dal parco si trova il Renion Park Hotel, dove si alloggia. Tempo permettendo, prima della cena in un tipico ristorante locale, si fa una passeggiata nella via principale della città, dove la gente si incontra per parlare e rilassarsi bevendo del tè.

10°g. 9/6 Almaty – Charyn Canyon – Lago Kolsay – Saty
Si lascia Almaty prendendo la strada che porta ad est, lungo i versanti settentrionali delle montagne, arrivando in circa tre ore (200 km) a Charyn Canyon, dove si fa una piacevole passeggiata di circa un paio d’ore (6 km) sul fondo del canyon. Il luogo viene chiamato anche “Valle dei Castelli” in quanto si possono ammirare formazioni rocciose di varie forme e dimensioni create dall’azione degli agenti atmosferici che hanno modellato le rocce sedimentarie donandogli la forma di torri, colonne e fortificazioni. Alla fine del canyon si trova un’oasi verde in quanto qui scorre il fiume Charyn; ci si può rilassare qui sorseggiando una bibita fresca ed ascoltando il suono delle sue acque. Si pranza in un ristorante nei pressi e si prende quindi una strada in direzione sud ovest che in circa due ore porta al Parco Nazionale dei laghi Kolsay, situato sui versanti settentrionali dei monti Tien Shan. I laghi Kolsay, di origine glaciale, anche chiamati “le perle del Tien Shan”, sono quattro immacolati specchi d’acqua posti lungo i fiumi Kaindy e Kolsay, che originano dai monti del Tian Shan e fluiscono verso nord. Oggi si visita il lago più grande e famoso, con l’acqua fredda, pulitissima e limpida. Tutto attorno, immersi nella natura incontaminata di queste montagne che si ergono vicino al confine kirghiso, vivono orsi, lupi e capre di montagna. Si fa una passeggiata di circa due ore immersi in questo scenario naturale prima di riprendere le auto e raggiungere il vicino villaggio di Saty, dove si pernotta e si cena presso l’Alban Guest House, una piccola locanda con i bagni in comune gestita da una cordiale famiglia kazaka.

11°g. 10/6 Saty – Lago Kaindy – Almaty
Si lascia l’ospitale famiglia di Saty per raggiungere con delle Uaz, le famose ed iconiche jeep russe che vengono utilizzate per i percorsi più difficili, il vicino lago di Kaindy, immerso in una foresta di conifere ad un’altitudine di 2000 metri. Si è formato nel 1911 a seguito di un forte terremoto che provocò una frana che ha creato una diga naturale. La temperatura molto fredda dell’acqua ha fatto sì che i tronchi degli alberi siano rimasti intatti ed oggi spuntano dalle acque cristalline, conferendo al paesaggio un’immagine molto particolare. Si fa una bella passeggiata di circa due ore (6 km) lungo le sponde; per chi volesse è possibile noleggiare un cavallo per poche decine di euro. Finito questo piacevole giro si rientra per il pranzo alla locanda di Saty e quindi si riparte in direzione di Almaty, dove si arriva con circa 5 ore di guida intorno alle 19.00; si alloggia presso il medesimo hotel. L’ultima cena conviviale è in un ristorante tipico, per festeggiare questa bella avventura tra le zone meno note dell’Asia Centrale.

12°g. Martedì 11 giugno, volo di rientro
Ci si reca in tempo utile all’aeroporto, dove i voli per l’Italia partono al mattino con gli arrivi presso gli aeroporti italiani previsti in giornata.

 

COSTO DEL VIAGGIO 

 € 2450 – Minimo 6 e massimo 12 partecipanti 

La quota comprende: le spese di iscrizione, le Polizze Assicurative di viaggio (Viaggi rischio zero e polizza base Europ Assistance – su richiesta, con E.A. possono essere estesi i massimali ad un costo di € 70 ed emessa la Polizza di Annullamento, che costa 5,5% del valore del viaggio), tutti i trasporti indicati nel programma, l’alloggio in camera doppia, la pensione completa, la presenza di un accompagnatore dall’Italia e di guide locali parlanti inglese in Tagikistan e italiano in Uzbekistan e Kazakistan.

La quota non comprende: i voli internazionali ed il volo interno tra Turkistan ed Almaty, il supplemento per la camera singola, le bevande, le visite e le escursioni non in programma, le mance e tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”.

Voli: Amitaba provvede alla prenotazione dei voli internazionali su richiesta dei viaggiatori, ma non obbliga ad utilizzare questo servizio e chi preferisce può provvedere all’acquisto dei voli direttamente; questo anche per permettere a chi ne ha la possibilità di usufruire di punti, sconti e/o tariffe agevolate.

Supplementi: € 300 con 6 partecipanti, € 200 con 7; stanza singola € 330.

Visti e documenti: i viaggiatori italiani non necessitano di visto per i tre Paesi. Il passaporto deve avere validità minima di sei mesi dalla data di ingresso prevista.

Riferimento valutario: Il prezzo del viaggio è formulato con riferimento al cambio euro – dollaro del 28/7/’23 (Banca d’Italia): € 1 = $ 1.101, corrispondente al valore in essere al momento della pubblicazione del programma. 

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PAESI E TRADIZIONI

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Carovana Via della Seta

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Studiosi Sufi, dipinto kazako
Sette Laghi
Ragazza di Dushanbe
Lago Kolsay
Otrar
Charyn Canyon
Sette Laghi, contadino
Dushanbe, Museo Archeologico
Rudaki, il poeta nazionale tagico
Donne Tagiche
Dettagli metro Tashkent – Jurij Gagarin
Donna uzbeka
Anziana uzbeka
Otrar
Arcata del Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi
Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi al tramonto
Mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi, dettagli
Almaty, chiesa ortodossa
Almaty, chiesa ortodossa, dettagli
Almaty, parco di Panfilov
Donne kazake
Pista all’interno del Charyn Canyon
Natura attorno ai laghi Kolsay
Lago Kolsay
Lago Kaindy

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.