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Tagikistan


Wakhan, Pamir e Tien Shan, nel cuore dell’Asia Centrale

Estensioni: Parchi Kirghisi e Uzbekistan: la Via della Seta


Yurta a Son Kul

Lago Karakul

Hissor

Monte Lenin dal passo Taldyk

Burunkul, ragazza e negozio

PARTENZA
04/08/2017
RITORNO
19/08/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
21/08/2017
2a ESTENSIONE
27/08/2017
DURATA
16 – 24 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio parte da Dushambe, capitale del Tagikistan, ed arriva a Bishkek, capitale del Kirghizistan, attraversando le maestose catene di monti che coronano il centro dell’Asia: l’Hindo Kush nella regione del Wakhan, l’altopiano del Pamir, ornato da laghi cristallini e altissime vette glaciali, e i grandi cordoni del Tien Shan che contornano le alte pasture nomadiche e giungono fino alle fertile valle di Fergana. Ognuno di questi territori ha caratteristiche etniche proprie, ma con un punto in comune, la cordialità delle persone. Si compone così un percorso tra i più affascinanti al mondo, che non presenta problemi di sicurezza, giunto nel 2017 alla sua terza edizione.

  • Dushanbe
  • Kulyab
  • Kalai Khumb
  • Khorog
  • Yangm
  • Stupa di Vrang
  • Langar
  • Passo di Khargush (4286 mt)
  • Burunkul
  • Yashikul
  • Murgab
  • Rankul
  • Passo di Ak Baital (4655 mt)
  • Karakul
  • Passo di Kizil-Art (4336 mt)
  • Passo di Taldyk (3615 mt)
  • Osh (950 mt)
  • Arslanbob
  • Kazarman
  • Lago di Son-Kul (3016 mt)
  • Issikul
  • Bishkek
  • Belogorka
  • Ala-Archa
  • Taskent

 Presentazione del viaggio


Dopo la visita di Dushambe e di Hissar si lascia la capitale del Tagikistan in direzione sud est entrando nelle montagne del Pamir ed arrivando al ruggente fiume Panj, che demarca il confine con l’Afganistan. Se ne risalgono le acque, si sosta a Kalai-Khunb e, procedendo in direzione sud, si arriva a Khorog, centro principale del Pamir. Continuando lungo il fiume si transita da Ishkashim dove, all’imbocco del corridoio del Wakhan, si arriva nel punto più meridionale del tour dove l’ampia vallata è contornata da impressionanti monti che superano i 7000 metri; oltre il fiume si ergono le spettacolari vette dell’Hindo Kush. In queste regioni si incontrano le sorridenti popolazioni ismailite del Wakhan. Si procede ora in direzione nord est seguendo il versante tagiko del Wakhan e sostando nell’interessante villaggio di Yangm. Oltre Langar si valica il passo di Khargush e si accede così all’altopiano pamiro a Burunkul ed al lago di Yashikul, un mondo questo scarsamente popolato da tenaci gruppi semi nomadici, orgogliosissimi dei loro peculiari cappelli bianchi. Dopo una deviazione nella remota valle di Shakhty si giunge al paese di Murgab e si punta verso nord per andare a Rankul e, attraverso le regioni più desolate e forse più spettacolari dell’itinerario, habitat naturale dei cammelli bactriani ma ornate da laghi che contrastano con l’aridità dell’ambiente, si supera il passo di Ak Baital (4655 mt), punto più alto dell’intero percorso, arrivando allo spettacolare lago Karakul dove i monti glaciali della catena del Picco Lenin si specchiano sulle acque turchesi del vasto lago. Oltre Karakul si valica ancora in direzione nord il passo Kyzyl-Art al confine col Kirghizistan, dove si fa il cambio di mezzi e guide locali, incontrando le prime regioni nomadiche kirghise dove le pasture coprono le vallate e le yurte punteggiano l’orizzonte tra le grandi greggi dei kirghisi; da qui, attraverso il passo di Taldyk (3615 mt), si scende a Osh (950 mt) ai bordi della fertile valle di Fergana. Questa nuova regione è il polmone agricolo del centr’Asia, e fu punto di incontro/scontro storico dei gruppi etnici principali della regione. Ammirevoli sono l’antica città di Osh, i bazar fuori dal tempo, come Uzgen, e le sorprendenti foreste secolari di noce e le cascate di Arslanbob che contornano questa valle. Proseguendo, la direttrice è ora nord est: attraverso un alto valico (3100 mt) e superando spettacolari costoni e vallate si arriva a Kazarman e da qui si continua nell’ambiente selvaggio del Tien Shan occidentale ritrovando i nomadi tra le yurte che contornano il lago di Son Kul, considerato da molti il punto più bello del Kirghizistan. Proseguendo ancora a nord est, via Kochkor si arriva al vasto lago di Issikul, per poi raggiunge Bishkek, capitale del Kirghizistan, in direzione nord ovest.

Giunti a Bishkek vi è la possibilità di fermarsi altri due giorni con l’estensione ai Parchi Kirghisi per esplorare le spettacolari vallate del Tien Shan a sud ella capitale.
E chi vuole dopo la visita dei Parchi Kirghisi può completare ulteriormente l’esplorazione dell’Asia Centrale proseguendo con l’estensione in Uzbekistan.

NOTA TECNICA

Se ci si chiede se in questa regione ci siano dei pericoli e la risposta è semplice: no. Si resterà positivamente colpiti dall’amichevolezza e ottima disponibilità delle persone, in particolare tra gli ismailiti, ma non solo. La parte più temuta da molti è la regione tagika; si tenga presente che il confine afgano è molto controllato ed in ogni caso lungo il fiume Panj, che delimita i due paesi, vivono ‘al di la del fiume’ altri pamiri ismailiti che nulla hanno a che vedere con i temibili talebani che imperversano più a sud. Nel Wakhan le donne velate sono rare, ed in generale una piccola minoranza ovunque; può succedere di rimanere basiti perché è spesso possibile intrattenere delle conversazioni in inglese con loro!
Il viaggio si svolge in gran parte in aree non turistiche e si richiede quindi un certo grado di adattabilità: tutto perfetto per un viaggiatore, ma poco adatto per un “turista”. Fuori dalle città le sistemazioni sono semplici; lungo il Panj solo a Khorog c’è un alberghetto considerabile tale (acqua calda e bagno in stanza); a Yangm si alloggia in una bellissima casa pamira, presso famiglie locali nel villaggio di Burunkul, ad Arslanbob e a Kazarman (qui è molto ben tenuta, quasi di standard occidentale), in locanda tipica a Murgab, un alloggio per viaggiatori a Karakul e si alloggia per due notti nelle yurte a Son Kul e Issikul (qui vengono posti i materassi su dei tappeti, in effetti molto comodo).
Stando in famiglia nel Wakhan e in Pamir si potrà sperimentare l’ottima ospitalità di queste persone che, pur abitando in territori selvaggi, sono molto accoglienti. Si tenga presente però che sono alloggi in case private, con le stanze senza servizi e dove spesso ci si divide tra donne e uomini del gruppo utilizzando due o tre stanze in tutto. La pulizia è di norma accettabile e il cibo che viene proposto è sostanzioso e saporito; è importante portare con sé un sacco a pelo.
Per i trasporti in Tagikistan si utilizzano veicoli tipo Hyundai Starex (porta fino a 6 persone); in Kirghizistan minivan Mitsubishi Delica o Toyota Hiace e se si è in 6 o più un pulmino Mercedes Sprinter.
La stagione prescelta è statisticamente la migliore; bisogna però tener presente che a volte può piovere e alle quote più alte dei passi non sono escluse precipitazioni nevose. Le temperature notturne nei luoghi più alti del percorso possono anche avvicinarsi allo zero termico mentre di giorno nei punti più caldi (es. Osh) si possono avere fino a 30 – 35 gradi.

 Programma del viaggio


1°g.    Venerdì 4 agosto, partenza per Dushambe  
Il volo suggerito è quello della Turkish Airlines che parte da Milano Malpensa alle 14.45 con arrivo a Istanbul alle 18.40; o da Roma Fiumicino alle 15.25 con arrivo alle 19.05. Sono possibili collegamenti anche da altre città italiane – per gli orari di questi contattare Amitaba. Si riparte da Istanbul alle 20.45.

2°g.    5/8 Dushambe
L’arrivo a Dushambe è previsto alle 3.35 del mattino. E’ in attesa dei partecipanti la guida locale; si sbrigano le formalità per il rilascio del visto e dei permessi e ci si trasferisce presso l’hotel Lotus (hotel-lotustj.com/abouthotel.html) o simile per riposare. Nel pomeriggio si effettua una visita in città e ci si reca nella vicina località di Hissor (23 km) per vedere la fortezza antica più importante del Tagikistan, oggi restaurata, l’adiacente madrassa del XVI secolo e la tomba di un salto sufi. A Dushambe sono particolarmente interessanti il museo archeologico (con reperti che includono una statua del Buddha del regno Kushan e testimonianze che iniziano dal periodo greco – bactriano) ed il museo nazionale (che ritrae la storia del Tagikistan includendo reperti degli scavi di Penjikent).

3°g.    6/8 Dushambe – Kulyab – Kalai Khumb
Si lascia Dushambe entrando nei monti ad est ed incontrando presto il grande lago artificiale formato dalla diga che ha creato forti dissapori con l’Uzbekistan, per il problema del controllo delle acque e l’irrigazione. Si transita da Kulyab, dove si vede il mausoleo di Saiyid Ali Hamadoni, e sul percorso si visitano le rovine della città di Hulbuk (IX – XI secolo). Superata un’altra barriera di monti si arriva nella spettacolare valle del fiume Panj, uno dei grandi affluenti dell’Amu Darya, e raggiunte le rive si inizia a risalirne il corso; sul versante opposto si vedono i villaggi afgani, da dove non traspare alcun segno del ‘mondo moderno’ e si osservano delle coltivazioni fatte su pendii di una pendenza estrema – è veramente difficile comprendere quale arte contadina possa riuscire a ricavare dei raccolti in tali posizioni, forse le più scomode al mondo? Giunti a Kalai Khumb si alloggia in una locanda locale, il ‘Karon Palace’ o simile; la tappa è di circa 380 km.

4°g.    7/8 Kalai Khumb – Khorog (2100 mt) 
Si procede in direzione sud est contornando il confine con l’Afganistan e seguendo il corso del fiume Panj. Dal villaggio di Rushan inizia il territorio a predominanza ismailita; a Parshinev vi è il tempio dedicato a Nosiry Khusrav, che diffuse per primo questa branchia dell’islam nella regione. Arrivati a Khorog, centro amministrativo della regione del Gorno-Badakshan, una cittadina situata tra ripidi monti alla confluenza del precipitoso fiume Gunt con il Panj, si visitano il giardino botanico ed il museo, dove si resterà sorpresi nel vedere tra i numerosi oggetti i grandi ritratti dei padri della rivoluzione russa ed anche di Stalin. Si alloggia in un semplice hotel, il Dehli Darbor o simile; la tappa è di circa 260 km, da 5 a 6 ore di viaggio.

5°g.    8/8 Khorog – Yangm
Si continua in direzione sud arrivando nei remoti territori più meridionali del percorso. Dopo circa 50 km si passa dalle fonti termali di Garm Chashma e dalle miniere di rubini di Khi i Lal, aperte nel XIV secolo. Si arriva quindi a Ishkashim nel punto più a sud dell’itinerario, all’imbocco del corridoio del Wakhan tra il Pamir e l’Indokush, in una zona molto panoramica. Oltre, si prosegue ora in direzione est seguendo il bordo tagiko del corridoio del Wakhan con i ripidi monti del dell’Indokush che orlano con vette glaciali spettacolari il versante afgano del fiume Panj, e si vedono le prime caratteristiche case pamire. A Namadgut si visita la vecchia fortezza di Kakh-Kah ed il mausoleo ismailita di Oston-I Shobi Mardon (XI sec); vi è anche un piccolo museo, a volte … aperto. Procedendo si ha la visuale del monte Karl Marx (6726 mt) che si erge sul bordo settentrionale della grande vallata; si sale con una panoramica deviazione alla fortezza di Yamchun, e, poco oltre, si arriva alle fonti termali di Bibi Fatima Zahra dove è possibile fare un bagno (è stata costruita un’apposita struttura con fondi da donazioni estere). Tornati a valle si prosegue per il villaggio di Yangm, dove si alloggia in una tipica casa pamira. Qui è molto interessante e bello il museo dedicato al santo sufi Muboraki Vakhoni, dove con un pizzico di fortuna si verrà accompagnati dal suo stesso pronipote, l’uomo interessante e geniale che lo ha realizzato. La tappa è di circa 190 km, più la salita a Yamchun.

6°g.    9/8 Yangm – Passo di Khargush (4286 mt) – Burunkul (3700 mt)  
Continuando verso est di incontra il sito buddista con lo stupa di Vrang e quindi il villaggio di Langar (circa 100 km). Da qui salendo a piedi sul versante del monte si possono raggiungere gli interessanti graffiti rupestri sopra al villaggio; vi è un primo sito abbastanza vicino (30 min circa) e uno più in alto (poco più di un’ora), che è più lontano ma più interessante e con una vista magnifica sulla valle. Dopo pranzo si parte in direzione nord avendo una visuale a ovest verso il picco Engels (6510 mt); si entra in zone ora molto più aride e desolate, un territorio che inizia ad essere abitato dai nomadi kirghisi, ed attraverso il passo di Khargush si lascia la regione del Wakhan arrivando sull’altopiano del Pamir. Oltre il passo superato un bel lago si incrocia la “M41” che arriva da Khorog. La si segue per un breve tratto verso ovest e con una deviazione si arriva al villaggio di Burunkul, a breve distanza dall’omonimo lago, dove si alloggia presso una famiglia locale. Da Langar sono circa 120 km, 3 / 4 ore.

7°g.    10/8 Burunkul – Yashikul – Shakthy – Murgab (3630 mt) 
Ci si reca al vicino lago di Yashikul, posto a 3700 mt di quota oltre un colle ad ovest del villaggio, uno specchio di acqua purissima, rara gemma di bellezza tra le montagne selvagge del Pamir. Si continua il viaggio tornando sulla “Highway M41” e procedendo ora in direzione nord est si transita dal villaggio di Ali Chor, dove si visita la piccola moschea, e prima di Murgab si effettua una deviazione seguendo una traccia sterrata che porta verso sud tra le stupende ampie valli semidesertiche del Pamir fino al sito di Shakthy, dove in un anfratto del monte si trovano delle semplici pitture rupestri. Rientrati sulla strada principale si arriva quindi a Murgab, il paese più importante della regione, dove si alloggia presso una tipica locanda locale, il Pamir Hotel o simile. La tappa è di 140 km, 3 / 4 ore, più la deviazione. In questo paese si possono acquistare manufatti artigianali realizzati col feltro, passeggiando nello stranissimo mercato con le botteghe alloggiate in … container; la popolazione della regione è kirghisa ma in questo paese una metà è costituita da tagiki.

8°g.    11/8 Murgab – Rankul (3784 mt) – Passo di Ak Baital (4655 mt) – Karakul (3823 mt)
Si prosegue il viaggio verso il passo che porta nel bacino del grande lago Karakul; con una deviazione si entra nella valle di Rankul, a circa 60 km da Murgab, ornata dai laghi di Shor e Rang e da dove nei giorni limpidi si ammira la vetta del Muztagh Ata (7546 mt), situato oltre il confine cinese. Qui è possibile provare a cavalcare i cammelli bactriani; si pranza in una casa del villaggio. Tornati sulla “M41” si prosegue la salita verso nord valicando il passo di Ak Baital, con panorami fantastici; si resta stupefatti dalla barriera che in molti tratti accompagna ed in diversi punti arriva a lambire la strada ad est: è il nuovo confine marcato dai cinesi dopo che hanno comprato un pezzo di territorio del paese dall’attuale governo, annettendolo così agli altri territori da loro conquistati in questo remoto angolo di mondo … La discesa, sempre in direzione nord, porta in breve al grande lago di Karakul, la vasta gemma di queste regioni nomadiche: oltre le acque turchesi a nord ovest si erge il Picco Lenin (7134 mt). Si alloggia in una semplice locanda locale recentemente allestita per i turisti, dove è anche possibile stare in una yurta; la tappa è di circa 200 km.

9°g.    12/8 Karakul – Passo di Kizil-Art (4336 mt) – Ingresso in Kirghizistan – Sary Tash – Passo di Taldyk (3615 mt) – Osh (950 mt)
Si lascia il vasto bacino del Karakul procedendo verso nord. Al passo di Kizil-Art vi è il punto di confine dove si salutano la guida e gli autisti tagiki e, superate le formalità di uscita, si prosegue con la nuova guida ed i mezzi kirghisi; il controllo dei passaporti per l’ingresso in Kirghizistan è alla base del passo. Si transita in un nuovo mondo fatto di vaste praterie punteggiate dalle yurte dove pascolano grandi greggi, un radicale cambiamento dall’arido Pamir. Giunti nell’ampia vallata verde di Sary Tash, dove si affaccia imponente a meridione la candida catena del Pamir su cui svetta il Picco Lenin, si incrocia la strada che porta verso Kashgar nel Sinkiang; si valicano verso nord est i monti attraverso il passo di Taldyk, da dove col tempo limpido si vede per l’ultima volta la vetta del Picco Lenin, e si scende in direzione nord ovest incontrando vallate spettacolari anche policrome, dove si vedono i primi insediamenti di coltivatori. Si supera quindi il passo di Chyrchyk (2381 mt) arrivando nella città di Osh, la seconda per dimensioni del Paese, situata ai bordi della grande vallata di Fergana dell’Uzbekistan. Si alloggia presso l’hotel Sunrise  o simile; la tappa è di 280 km.

10°g.    13/8 Osh   
Si visita il ‘Trono di Salomone’, importante luogo di pellegrinaggio musulmano, ed il museo. Oltre ai siti storici, una parte molto accattivante è il bazar di Jayma, ubicato nelle medesima posizione dai tempi del Via della Seta, ritenuto tra i più interessanti dell’Asia Centrale; vi si affollano kirghisi, tagiki e uzbechi e vi si trova ogni tipo di mercanzia e oggetti.

11°g.    14/8 Osh – Arslanbob (1700 mt)  
Si lascia Osh contornando il confine uzbeco che delimita la parte più orientale della valle di Fergana transitando da Uzgen, che funse da capitale del canato di Kara-Khanid tra l’XI ed il XII secolo; si vista il mausoleo e si ci si reca al magnifico mercato, che è più piccolo ma forse anche più bello di quello di Osh. Oltre Jalal Abad (104 km) si prosegue per Arslanbob, dove si trova la più grande foresta di alberi di noce del mondo: si estende su un’area di 600.000 ettari. Si arriva per il pranzo presso una famiglia locale dove si alloggia anche per la notte. Si inizia quindi ad esplorare la zona con una passeggiata attraverso un ambiente di grande bellezza naturale dove si incontrano anche due cascate. La tappa è di circa 240 km.

12°g.    15/8 Arslanbob – Passo di Ak Moinok (2940 mt) – Kazarman (1310 mt)  
Ci si reca a vedere la cascata più alta utilizzando una jeep Uaz locale (circa mezz’ora) a cui si aggiunge un tratto a piedi. Quindi si parte tornando a Jalal Adab per il pranzo. Si procede quindi in direzione nord est attraversando la catena di Fergana con il passo di Ak Moinok e, seguendo gli spettacolari costoni dei monti, si arriva a Kazarman, dove si alloggia in una comoda casa privata. La tappa è di circa 250 km.

13°g.    16/8 Kazarman – Passo Moldu-Ashu (3346 mt) – Lago di Son-Kul (3016 mt)  
Si procede in direzione est seguendo la strada che porta a Naryn; la si lascia andando a nord superando attraverso il passo di Moldu-Ashu la barriera di monti che cingono le alte pasture del bacino del Son-Kul. Questo stupendo e vasto lago è al centro di una regione utilizzata per la transumanza estiva dove si vedono anche diversi animali selvaggi; si alloggia nelle yurte, l’abitazione utilizzata da tutti i kirghisi che passano i mesi caldi attorno al lago. Per esplorare i dintorni è possibile noleggiare un cavallo. Si percorrono circa 240 km.

14°g.    17/8 Son Kul – Issikul  
Dopo pranzo si parte verso nord est per Kochkor (120 km) dove si vedono le produzioni artigianali di tappeti di feltro. Si prosegue arrivando in breve al lembo occidentale del vasto lago Issykul: lungo 170 km e largo 70, è un bacino d’acqua senza emissari che per via del contenuto salino e delle attività termali non gela mai. È situato tra due grandi catene di monti, propaggini del Tien Shan, i Kungey Ala-Too a nord, che delineano il confine col Kazakistan, e i Terskey Ala-Too a sud, dove si trovano diversi sentieri per il trekking. Si alloggia a Beltan (160 km da Kochkor) in un campo di yurte posto sulle rive del lago.

15°g.    18/8 Issikul – Bishkek 
Si lascia il vasto lago di Issikul in direzione nord ovest per Bishkek, la capitale del Kirghizistan che dista circa 300 km. Sul percorso si visita il minareto di Burana, dell’XI secolo. Giunti in città ci si sistema presso l’hotel Asia Mountains o simile e si effettua una visita: le piazze Ala-Too e Pobeda, il parco Duboviy e la Galleria d’Arte.

PER CHI RIENTRA

16°g.    Sabato 19 agosto, volo di rientro  
Il volo della Turkish Airlines parte alle 6.50 con arrivo ad Istanbul alle 9.40; si riparte per Milano Malpensa alle 16.55 con arrivo alle 18.55 o per Roma Fiumicino alle 12.45 con arrivo alle 14.25. Per gli orari di altre connessioni contattare Amitaba.

ESTENSIONE AI PARCHI KHIRGHISI

16°g.    19/8 Bishkek, Belogorka  
Con circa un’ora e mezza di guida si arriva nella valle di Sokuluk, a sud ovest della capitale. Con una tranquilla passeggiata di circa un’ora ci si addentra nella bellissima valle arrivando alla cascata di Belogorka, la più alta di questa regione con un salto di circa 60 metri che nebulizza l’acqua. Dopo l’esplorazione si rientra a Bishkek.

PER CHI RIENTRA

17°g.    20/8 Bishkek, Ala-Archa 
Ci si reca con circa 40 km di guida al Parco Nazionale di Ala-Archa a sud della capitale, una propaggine della catena del Tien Shan. Si esplora con una passeggiata la gola del fiume Ala Archa, una valle spettacolare contornata dal parco che si estende per 200 chilometri quadrati, dove si incontra un ambiente simile a quello alpino tra monti ammantati dalle nevi perenni; la salita richiede da 2 a 3 ore di cammino. Tornati a valle si rientra a Bishkek e ci si accomoda in hotel.

18°g.    Lunedì 21 agosto, volo di rientro
Il volo della Turkish Airlines parte alle 10.25 con arrivo ad Istanbul alle 13.20; si riparte per Milano Malpensa alle 16.55 con arrivo alle 18.55 o per Roma Fiumicino alle 17.10 con arrivo alle 18.45. Per gli orari di altre connessioni contattare Amitaba.

PER CHI SI RECA IN UZBEKISTAN, LA VIA DELLA SETA

17°g.    20/8 Bishkek, Ala-Archa e volo per Tashkent  
Completata l’escursione al Parco Nazionale di Ala-Archa ci si reca in aeroporto dove il volo per Tashkent parte alle 19.20 con arrivo alla medesima ora, per via del fuso orario. Si viene accolti dal corrispondente locale e ci si trasferisce presso l’hotel Shodlik o il Le Grande Plaza o l’hotel Uzbekistan dove si incontrano i partecipanti giunti dall’Italia per seguire il programma in Uzbekistan e la guida.

19°g.    21/8 Tashkent – Urgench – Khiva  
Si lascia presto l’hotel portando con sé la colazione al sacco in aeroporto, dove ci si imbarca sul volo per Urgench (7.35 – 9.15, orari da confermare). Da Urgench si raggiunge con mezzi privati Khiva, che dista circa 30 km. Si dedica la giornata alla visita della città; la parte antica, designata dall’Unesco ‘Patrimonio dell’Umanità’, è circondata da mura perimetrali e contiene i principali monumenti storici, una città-museo. La si percorre tutta a piedi accompagnati dalla guida; il pomeriggio è libero, per poter esplorare il sito a proprio piacimento. Si alloggia presso l’hotel Malika Kheivak o Orient Star o Malika Khiva o Old Khiva.

20°g.    22/8 Khiva – Urgench – Bukhara  
Si parte in volo dall’aeroporto di Urgench alle 10.10, arrivando a Bukhara alle 11.10 (orari da confermare); si alloggia presso l’hotel Amelia o Minzifa o K. Komil o Amulet o Siyavush o Sasha & Son. Nel pomeriggio ci visitano i siti limitrofi alla città, il palazzo estivo dell’emiro e il mausoleo del grande santo sufi Bakhoutdin Naqshbandi. In serata si assiste allo spettacolo folcloristico tenuto presso la madrassa di Nodir Devan Begi.

21°g.    23/8 Bukhara  
Il centro della città storica è un gioiello; lo si esplora a piedi con la guida. Il punto d’inizio è la piazza di Lyabi Hauz e alcuni dei punti salienti sono la moschea Maghoki-Attar, che è la più antica dell’Asia ed il punto più sacro della città, i bazar coperti, il minareto di Kalon, le moschee di Kalon e Bolo-Khauz, le madrasse Chor Minar, Mir-i-Arab, Ulugbek e Abdul Aziz Khan, il palazzo di Ark e i mausolei di Ismail Samani e Chashma Ayub.

22°g.    24/8 Bukhara – Samarcanda
Mattina libera per acquisti e visite. Dopo pranzo si parte per Samarcanda, che dista 270 km, un viaggio ci circa 4 ore; sul percorso si sosta per una visita del caravanserraglio di Rabat Malik. Si alloggia all’hotel Malika Classic o Bibi-Khanym o Billuri Sitora o Caravan Serail o City.

23°g.    25/8 Samarcanda  
Visita delle meraviglie di Samarcanda: il Registan, la moschea di Bibi Khanym, il bazar di Siyob, l’osservatorio di Ulugbek, la necropoli di Shah-i-Zinda e il mausoleo di Tamerlano, il Gur Emir.

24°g.    26/8 Samarcanda – Tashkent  
Si visitano la tomba di San Daniele ed il museo dell’area archeologica di Afrosiab, che in antichità era la parte centrale della città. Ultima tappa, si raggiunge il villaggio di Koni Ghil, dove viene prodotta artigianalmente la tipica carta di Samarcanda. Il treno veloce per Tashkent, che dista circa 300 km, parte alle 17.00 con arrivo alle 19.10. A destinazione si alloggia presso l’hotel Shodlik o il Le Grande Plaza o l’hotel Uzbekistan.

25°g.    Domenica 27 agosto, volo di rientro 
Ci si reca in aeroporto dove il volo della Turkish Airlines parte alle 2.45 con arrivo ad Istanbul alle 6.00; la partenza per Milano Malpensa è alle 11.55 con arrivo alle 13.45, per Roma Fiumicino alle 12.45 con arrivo alle 14.25. Il collegamento della Aeroflot vola invece alle 4,45 con arrivo a Mosca alle 7.05, da qui si parte per Milano Malpensa alle 8.35 con arrivo alle 11.10 o per Roma Fiumicino alle 8.50 con arrivo alle 11.35. Per gli orari di altre connessioni contattare Amitaba.

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.