Socotra
Natura primordiale nell’isola fuori dal tempo
Alla scoperta di un luogo incontaminato

Pescatori

Dune in riva al mare

Foresta “Sangue di Drago”

Albero “Sangue di Drago”

Tramonto









Sintesi del viaggio
L’isola di Socotra ci offre la possibilità di un viaggio speciale, unico ed irripetibile: ci si immerge in un luogo primordiale, dove la natura dalle caratteristiche uniche è predominate. La si scopre “passo dopo passo” incontrando i luoghi più suggestivi, tralasciandone alcuni altrettanto interessanti ma un poco battuti, a favore di località più isolate con panorami mozzafiato, alla ricerca di un contatto autentico anche con le comunità locali. Durante il viaggio si visitano i luoghi marini ed i villaggi più belli e si gode appieno degli aspetti naturalistici che rendono Socotra unica al mondo, come la straordinaria foresta degli alberi “Sangue di Drago”. È molto facile che al termine di ogni giornata il viaggiatore giunto sull’isola dica di non aver mai visto un luogo così particolare al mondo.
Presentazione del viaggio
Non è un viaggio qualunque, l’isola è stata da sempre un luogo difficile da raggiungere. In passato perché isolata e battuta da forti venti, negli ultimi decenni è stata raggiungibile a fasi alterne in quanto facente parte dello Yemen, subendone la situazione politica. Oggi, a seguito del controllo che di fatto Abu Dhabi ha del territorio, finalmente può essere raggiunta mettendo in conto solo qualche disagio tipico dei luoghi isolati dal resto del mondo. Il tour si svolge per la gran parte su piste e fuoristrada con l’utilizzo di jeep tipo Toyota Landcruiser (con massimo tre passeggeri per veicolo) e sono previsti in tutto sei campi mobili consecutivi, potendo così assaporare e vivere appieno le peculiarità naturali dell’isola nei loro diversi aspetti, con una sola notte in hotel ad Hadibu prima della partenza.
I dettagli del percorso sono indicati nella descrizione del Programma di Viaggio.
Il viaggio è condotto da Alfredo Savino che si avvale della collaborazione di Nicola Vitali, guida italiana di 37 anni che vive in loco. Si prevede un massimo di 11 partecipanti.
ALCUNE NOTE SU SOCOTRA
GEOGRAFIA DELL’ISOLA DI SOCOTRA – Suqutrà (o Diascorida per gli antichi romani e Dwipa Sukhutara in sanscrito) è la più grande di quattro fazzoletti di terra emersa a sud-est del Golfo di Aden che si trovano al largo del Corno d’Africa (le altre sono Abd al-Kuri, Samhah, Darsah), situata a circa 350 chilometri dalle coste dello Yemen meridionale ed al largo di Capo Guardafui in Somalia, da dove è molto più vicina. L’isola si è staccata dall’Africa sei milioni di anni fa, vivendo da allora una autonomia biologica senza interferenze esterne. Le sue montagne non sono mai state sommerse negli ultimi 135 milioni di anni, con il risultato di riuscire a preservare animali e piante risalenti a quel periodo e che oggi non esistono più in nessuna altra parte della Terra. Geograficamente appartiene all’Africa; economicamente e strategicamente ha da sempre legami con l’India ed il lontano Oriente, ma politicamente oggi è nell’ambito del governo yemenita di Sana’a, anche se il controllo effettivo dell’isola da tempo è in mano ad Abu Dhabi. L’isola ha una superfice di 3.625 chilometri quadrati (è lunga 120 chilometri e larga circa 20), circa due terzi della Corsica. Grazie alla sua clausura geografica ha sviluppato endemismi unici nell’intero panorama della biodiversità marina e terrestre che ospitano una varietà di piante e animali, oltre ad una serie di stranezze geologiche, davvero sorprendenti. Socotra è conosciuta anche come la “Galapagos dell’Oceano Indiano”, per le numerosissime specie botaniche che richiamano l’interesse mondiale anche in campo scientifico; l’incontaminata vegetazione fa di questo luogo la decima isola più ricca del mondo per la varietà della flora esistente. Il suo irresistibile fascino per i biologi risiede nel fatto che Socotra è un vero e proprio “laboratorio” di studio dell’evoluzione biologica. La flora primitiva presente, con le sue circa 850 specie di piante di cui circa 240 endemiche – molte delle quali sono resti di fiori antichissimi scomparsi dalla terra da lunghissimo tempo tranne che qui – è talmente abbondante da mantenere intatte condizioni molto simili alle ere preistoriche. La pianta più antica dell’isola è il famoso “Albero del Drago”, il cui nome deriva dal fatto che incidendone il tronco ne fuoriesce un liquido rosso (il cinabro), attribuito, secondo antiche credenze, al sangue di drago versato durante un cruento combattimento fra un drago ed un elefante. L’interno dell’isola offre montagne di calcare e picchi granitici alti fino a 1.500 metri, con numerose grotte, fiumi, cascate e profondi canyon. I 350 chilometri di coste alternano falesie, precipizi, faraglioni e grotte, enormi spiagge bianchissime e deserte dove nidificano le tartarughe, dune di sabbia alte 40 metri, colonie di uccelli e tutt’intorno un mare d’incanto con una straordinaria barriera corallina, fondali di rara bellezza popolati da miriadi di pesci e di crostacei multicolori. Splendide sono le coste a nord che si affacciano sul Mar Arabico, frequentemente costituite da spiagge bianchissime con dune molto alte ed un mare limpidissimo con tratti di barriera corallina. Nella zona sud lunghissime spiagge bianche si affacciano sull’Oceano Indiano.
STORIA DI SOCOTRA – Quando i mercanti iniziarono a commerciare con Socotra nacquero le numerose leggende sull’isola, legate forse alle specie viventi, piante e animali che non si trovano in nessun altro luogo. Mentre non è certa l’etimologia dell’arcipelago, forse da collegare al sanscrito Dvipa Sukhadhara o Dvīpa Sukhatara, che significa “Isola Felice”, non c’è dubbio sul fatto che il nome Socotra si riferisca alla Panchaia citata da Virgilio ed in qualche modo ricollegabile al mito della fenice. I greci a loro volta la collegavano ai Dioscuri, i figli gemelli di Zeus e Leda, e da questo le sarebbe stato dato il nome di Dioskouridou con cui viene ricordata nell’anonima trattazione risalente al 40 – 70 d.C., il Periplo del Mare Eritreo, vale a dire dell’Oceano Indiano. Per i Romani era Dioscoridis Insula. Socotra è citata tra gli altri anche da Cosma Indicopleuste, lo pseudonimo di Costantino di Antiochia, un mercante siriaco vissuto nel VI secolo, da Marco Polo e dai geografi arabi Yaqut (1229), al-Qazwini (1283), al-Idrisi (XII sec.) e al-Hamdani (1538). Malgrado la tradizione cristiana sostenga che i suoi abitanti sarebbero stati convertiti al cristianesimo dall’apostolo Tommaso nel 52 d.C., la popolazione dell’isola, che ammonta a circa 30.000 persone fra arabi, somali, indiani e discendenti di schiavi neri africani, è oggi interamente mussulmana. Sebbene alcune fonti attribuiscano all’esploratore portoghese Tristao da Cunha il merito di aver raggiunto Socotra nel XVI secolo per poi proclamarne l’annessione al Portogallo, l’impresa va ascritta ad Alfonso de Albuquerque che nel 1507 mise per primo il piede sull’isola. A quel tempo il cristianesimo era già scomparso da Socotra, ma erano ancora visibili le croci di pietra che sarebbero state erette un tempo dai suoi abitanti. Dal 1550 Socotra visse per lungo tempo sotto i sultani Mahra dell’arabia meridionale fruendo di secoli di commerci di spezie, avorio e varie ricchezze che transitavano dalle Indie verso l’Africa e l’Europa, facendo scalo tra queste baie. Solamente nel 1886 il sultano di allora accettò la protezione degli inglesi che, nel frattempo, avevano acquisito influenza e controllo sull’intera regione yemenita. Fu colonialismo periferico. Poi nel 1967 subentrò la Repubblica Democratica dello Yemen, di simpatie e dogmi socialisti; in quel periodo Socotra venne abbandonata a se stessa, il sultano trucidato e l’isola venne dichiarata inaccessibile per tutti, tranne dei militari yemeniti. Oggi Socotra fa parte del governatorato di Aden dello Yemen, ma nella realtà dei fatti l’isola attualmente è nel campo di controllo di Abu Dhabi, motivo per cui ora è anche sicura da raggiungere e visitare. L’interesse politico per il controllo dell’isola deriva dalla sua notevole importanza strategica in quanto unica isola di una certa dimensione collocata in una rotta di sostenuto traffico marittimo, all’imbocco del golfo di Aden.
LA GENTE DI SOCOTRA Gli abitanti dell’isola sono circa 30.000, perlopiù concentrati nella capitale Hadibu e nella zona orientale, gente semplice, affabile e molto ospitale con una propria cultura e, oltre all’arabo, viene parlato il socotri. Un linguaggio antichissimo, non scritto, di origine preislamica e di ceppo semitico, parente del mahri, la lingua madre dell’Arabia meridionale. La regione dei Wadis è abitata da nomadi di origine araba, mentre la regione delle montagne è abitata dai discendenti di una tribù del Sud Arabia. I discendenti di schiavi arabi e africani vivono oggi in piccoli villaggi lungo la costa settentrionale composti da poche case, spesso costruite con blocchi di barriera corallina, mentre all’interno si incontrano pastori con piccoli greggi di capre. La maggioranza dei socotrini sono pastori seminomadi che allevano capre, pecore, bovini, cammelli e che coltivano le palme. Nei centri maggiori un buon numero di abitanti sono impiegati statali o si dedicano al commercio. L’agricoltura è pressoché sconosciuta ed il cibo consiste perciò in pesce, carne, latte e datteri con l’aggiunta di farina e riso importati; pochissimi mangiano frutti e verdure coltivati localmente. La maggioranza dei residenti non si può permettere cibi importati, Socotra è il territorio più povero del resto dello Yemen e molti vivono a stento. Per l’impossibilità di far fronte alle necessità umane di base quali l’approvvigionamento di cibo, di acqua potabile, assistenza medica, scuole ecc. la maggioranza della popolazione vive al di sotto del limite di povertà. Si stima che 8.000 socotrini vivano e lavorino negli Emirati al fine di mantenere i propri congiunti residenti nell’isola. Le popolazioni costiere di Socotra dipendono completamente dalla pesca e, oltre al pesce, ben poco viene esportato dall’isola. I pesci più comuni sono gli squali, il tonno e il king fish che vengono seccati o conservati sotto sale. I pesci della barriera ed aragoste producono un buon guadagno e vengono generalmente venduti alle barche da pesca straniere; attualmente sono i commercianti che determinano il costo del pescato, la quantità e le specie, controllando il mercato locale e lo sfruttamento ittico.
NOTA TECNICA
SISTEMAZIONI – Il viaggio richiede un certo grado di adattabilità: tutto perfetto per un viaggiatore, ma potenzialmente difficile per un “turista”. Durante il viaggio si dorme per sei notti consecutive in campi tendati (montanti e smontati dal personale locale) a stretto contatto con la natura, ad esclusione dell’ultima notte quando si soggiorna in un piccolo hotel ad Hadibu. Le tende in condivisione per due persone sono spaziose (modello Air Second 4.2) e dotate di comodi lettini da campeggio con un materasso di gomma piuma. Si consiglia di portare un sacco lenzuolo o sacco a pelo estivo. Essendo un viaggio in tenda non ci saranno bagni né servizi igienici di alcun tipo L’acqua verrà trasportata con i nostri automezzi e la sera si avrà la possibilità di fare una doccia.
PASTI – I pasti vengono preparati dal cuoco del campo e la fornitura di alimentari sarà quella disponibile sull’isola, ovviamente il pesce non mancherà mai, per il resto ci si fornisce al meglio con quello che Socotra offre: carne, riso, datteri e qualche verdura. Si consiglia di portare, soprattutto per chi è vegetariano o chi segue diete alimentari particolari, qualche genere di conforto alimentare (marmellate, grana, biscotti, ecc.).
CLIMA E ATTREZZATURA – Vestiti comodi e leggeri, per le donne pantaloni o gonne lunghe e magliette con le maniche lunghe almeno per le visite ai villaggi e per l’incontro con i bambini, nel rispetto della religione locale. Un cappellino o un foulard per coprire il capo è consigliabile. Sulle spiagge si può tranquillamente indossare il costume ma nelle case private e luoghi pubblici è raccomandabile coprirsi. Per chi vuole fare nuoto pinnato è necessario portare la propria attrezzatura (pinne, maschera, boccaglio). Le temperature previste in questo periodo sono con massime di 30° e minime di 25°.
WIFI, SIM, ELETTRICITA’ – La copertura internet sull’isola è quasi inesistente ed a Socotra non c’è possibilità di acquistare sim locali. Per chi vuole è possibile acquistare le sim Etisalat in aeroporto ad Abu Dhabi (8 GB di dati, costo circa 25 dollari) ma anche con la sim la linea rimane molto scarsa. Al di fuori di Hadibo l’elettricità è praticamente inesistente. Al campo si utilizza un generatore elettrico che può essere utilizzato anche per la ricarica dei cellulari.
CAMBIO – Si consiglia di cambiare ad Abu Dhabi in quanto a Socotra si può tranquillamente usare la valuta di Abu Dhabi.
PERICOLOSITA’ – Saremo ospiti in un paese islamico pertanto è necessario rispettare le tradizioni di questo popolo con un comportamento educato e responsabile ricordando sempre che l’isola appartiene alla sua gente e che i turisti sono gli ospiti. Inoltre l’ecosistema dell’isola è molto fragile e richiede la massima attenzione e responsabilità. È severamente vietato portare via dall’isola le sue ricchezze naturali come coralli, conchiglie, semi e fiori. Non servono vaccinazioni; è importante avere con sé i medicinali che si ritengono necessari in quanto le dotazioni sull’isola sono scarse.
Programma del viaggio
1°g. Lunedì 26 febbraio, partenza per Doha
Per raggiungere Doha si vola con Qatar Airways con partenza da Milano Malpensa alle 15.10 ed arrivo alle 23.00. Chi desiderasse partire da altri aeroporti deve prevedere un avvicinamento su Milano Malpensa, il cui costo non è incluso.
2°g. 27/2 Doha – Abu Dhabi – Hadibu (Socotra) – Ras Hersel
Da Doha si prosegue con un altro volo della Qatar Airways per Abu Dhabi con partenza alle 2.15 ed arrivo alle 4.20 (il volo dura un’ora circa, con un cambio di fuso orario). Quindi da qui si vola con Air Arabia diretti su Socotra, un tragitto di circa due ore; l’orario di questo volo viene confermato pochi giorni prima della partenza, ed è comunque di mattina. All’arrivo a Socotra si viene accolti dalla guida locale e, prima di immergersi nell’avventura del viaggio, si transita da Hadibu, la piccola “capitale”, per qualche ultimo acquisto. Si raggiunge con le jeep il promontorio orientale dell’isola a Ras Hersel, dove si trova una spiaggia bellissima e solitaria, ideale per porre il primo campo. Pomeriggio di relax, passeggiate e nuoto pinnato in attesa del tramonto.
3°g. 28/2 Ras Hersel – Arher
In mattinata ci si dirige verso le famose dune bianche di Arher per salirle (chi vuole) con il clima più fresco e godere così di una vista unica verso il mare. Si pranza poi nel piccolo villaggio di Hersel, situato vicino al secondo punto di campo, nella casa di Kamis, un pescatore locale felice di accoglierci con un sontuoso pasto a base di prodotti locali. Dopo l’immancabile tè ed un poco di relax all’ombra della casa di Kamis si dedica il pomeriggio alla visita del promontorio passeggiando lungo la spiaggia; per chi lo desidera vi è la possibilità di fare nuoto pinnato. Poco lontano, nella seconda spiaggia più ad est, si trovano i resti dello scheletro di una balena.
4°g. 29/2 Ras Hersel – Momi Plateau
Al mattino ci si sposta in jeep verso il Momi Plateau per una piacevole passeggiata. L’altopiano di Momi è molto interessante da esplorare per la presenza di numerose piante endemiche dell’isola, come la Adenium Obesum, ma anche per la bellezza del paesaggio che offre anche alcuni canyon, sul cui fondo si formano pozze naturali d’acqua dolce e cristallina dove è possibile fare il bagno. Si pranza al sacco prima di rientrare verso le jeep per raggiungere la zona montagnosa dove viene posto il terzo campo.
5°g. 1/3 Momi Plateau – Diseberho
Dopo una breve passeggiata ci si dirige verso la costa meridionale dell’isola dove si trascorre la giornata esplorando le dune di sabbia di Steroh, dove si pone anche il quarto campo, ed il villaggio di Diseberho, adagiato su una spiaggia difficile da descrivere per la sua bellezza. Si attende il tramonto in compagnia della folta popolazione di bambini che qui sembrano comparire dal nulla.
6°g. 2/3 Diseberho – Diksam Plateau
Oggi si lascia la costa iniziando la giornata con una stupenda passeggiata lungo lo scenografico uadi Kalesan, dove si pranza e si può fare il bagno nelle pozze d’acqua dolce. Quindi ci si dirige all’altipiano di Diksam sui monti Hajhir, una catena collocata nella parte centrale dell’isola dove è presente la maggior concentrazione degli alberi “Sangue di Drago” (Dracaena Cinnabari), noti per la caratteristica chioma. La resina di queste piante in passato veniva utilizzata per i rituali magici, in quanto si pensava che, per il suo colore rosso sangue, potesse essere utile per la preparazione di una gran varietà di medicine e tinture. Si allestisce qui il quinto campo.
7°g. 3/3 Diksam Plateau – Qalansiyah
Si inizia la giornata con un’indimenticabile passeggiata di circa due ore partendo a piedi dalla zona del campo: ci si immerge nella foresta di Firmhin, attraverso la splendida giungla dei Sangue di Drago, sommersi da una vegetazione straripante. Al termine del sentiero si trovano in attesa le jeep con cui raggiunge Qalansiyah, un incantevole e pittoresco villaggio di pescatori, dove si pone il sesto e ultimo campo sull’iconica laguna di Ditwah, uno dei migliori punti panoramici dell’isola.
8°g. 4/3 Qalansiyah – Qaban – Hadibu
Si prende la barca per Qaban, l’affascinante villaggio posto sulla famosa spiaggia di Shouab, dove si pranza con le persone del luogo in una loro casa. Ci si potrà rilassare all’ombra, nuotare e godersi la vita della comunità locale prima di rientrare verso la “capitale” Hadibu per trascorrere l’ultima notte presso l’hotel Summerland. Si cena in un suggestivo ristorante yemenita, perfetto anche per gustare l’ottimo pane locale.
9°g. 5/3 Hadibu – Abu Dhabi – Doha
Ci si imbarca nel corso della mattina sul volo per Abu Dhabi; l’orario preciso della partenza viene comunicato da Air Arabia solo pochi giorni prima. Da Abu Dhabi si vola con Qatar Airways alle 23.30 su Doha con arrivo alle 23.40.
10°g. Mercoledì 6 marzo agosto, volo da Doha e arrivo in Italia
Il volo di rientro con Qatar Airways parte alle 2.20 con arrivo a Milano Malpensa alle 6.50.
COSTO DEL VIAGGIO
€ 3850; massimo 11 partecipanti
La quota comprende: le spese di iscrizione, le Polizze Assicurative di viaggio (Viaggi rischio zero e polizza base Europ Assistance – su richiesta, con E.A. possono essere estesi i massimali ad un costo di € 70 ed emessa la Polizza di Annullamento, che costa 5,5% del valore del viaggio), i voli, tutti i trasporti indicati nel programma a Socotra con jeep Toyota Landcruisert con massimo 3 passeggeri per ogni veicolo), la pensione completa a Socotra, l’attrezzatura da campo, la presenza dell’accompagnatore dall’Italia e di una guida locale italiana. Non sono inclusi servizi ad Abu Dhabi.
La quota non comprende: il visto pari a € 150, il supplemento singola, le bevande, le escursioni non in programma, servizi ad Abu Dhabi, le mance e tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”
Supplementi: per chi desidera la tenda singola per tutto il viaggio e la camera singola in hotel il supplemento è di € 230. Per chi condivide la tenda ma vuole la camera singola in hotel il supplemento è di € 50.
Visti e documenti: il visto viene fornito prima della partenza dal nostro corrispondente locale a seguito del ricevimento di scansione del passaporto, che deve avere 6 mesi di validità. Il costo è di € 150.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.