Sikkim
Sikkim, regno himalaiano
Alle porte del Kanchendzonga

Kalimpong

Rumtek, un interno

Strada del Sikkim

Devoto a Ngor Gompa

Tashiding Gompa, Sikkim









Sintesi del viaggio
Il viaggio segue un ampio anello che con opportune deviazioni tocca tutti i siti principali del Sikkim e si estende ad alcune meravigliose mete, note unicamente ai conoscitori di questa regione himalaiana, includendo anche la visita alle cittadine collinari di Kalimpong e Darjeeling, le storiche porte d’accesso alla regione. Si ha così una visione d’insieme molto completa di questo microcosmo himalaiano, un mondo che ha stimolato la curiosità e fantasia anche di nostre figure illustri quali furono Giuseppe Tucci e Fosco Maraini. Recarsi tra queste stupende valli himalaiane soddisfa il desiderio di entrare in contatto con un mondo che è immerso in un contesto naturale unico per varietà, dove la gente vive la dimensione delle proprie pratiche religiose, che qui sono il fondamento della cultura, armoniosamente inserite nella vita quotidiana.
- Delhi
- Bagdogra
- Kalimpong
- Rumtek
- Gangtok
- Yuksom
- Pelling
- Darjeeling
- Bagdogra
- Delhi
Presentazione del viaggio
Raggiunta Delhi ci si reca in volo a Bagdogra nel Bengala Occidentale, alle falde della catena himalaiana, e si prosegue per Kalimpong, un carinissimo centro steso sulle creste di colli rigogliosi che offre ancora il sapore del mondo coloniale, ricco di ricordi ma anche di monasteri buddisti tibetani molto attivi. Da Kalimpong si raggiunge Gangtok, la capitale del Sikkim posta a circa 1700 mt, nelle cui vicinanze è situato il monastero di Rumtek, il sito buddista principale della regione. A nord di Gangtok si visita l’area di Phodang, con villaggi e monasteri fuori dal tempo poco toccati dal turismo. Un piacevole trasferimento verso ovest porta poi a Yuksom, l’antica capitale della regione, con gli antichi siti di Tashiding e Dubdi, e quindi a Pelling, dove tra una natura impareggiabile dominata dalle vette glaciali del Kanchendzonga si trovano gli interessantissimi monasteri di Sangacholing e Pemayangste ed il lago sacro di Kancheopari, conosciuto come il “lago che esaudisce i desideri”. Si prosegue quindi verso sud visitando Darjeeling, una simpatica cittadina di origine coloniale ben posizionata sulla vetta dei monti (2045 mt), il punto più alto dove si sosta, e da qui si rientra a Bagdogra proseguendo per Delhi in volo.
Un suggerimento di lettura: è stato recentemente ristampato, in modo conforme all’originale con anche le immagini dell’epoca fatte dall’autore, “Dren-Giong, appunti d’un viaggio nell’Imalaia” (edizioni Corbaccio) il libro che Fosco Maraini scrisse dopo aver visitato estensivamente il Sikkim negli anni ’30. Il geniale Fosco aveva all’epoca solo 25 anni, ma con la sua maestria riuscì a ritrarre in odo profondo ed intimo questo lembo di mondo. Interessante anche per confrontare ciò che si incontra oggi con questo specchio del passato.
NOTA TECNICA
Il clima a fine aprile è temperato e generalmente secco, tra le migliori stagioni per una visita, ma si tenga presente che in Sikkim sono sempre possibili precipitazioni locali; nei tratti più alti del percorso si incontrano ancora le fioriture dei rododendri. Per i trasporti si utilizzano delle comode Toyota Innova; le strade sono piuttosto tortuose ma asfaltate: si viaggia tranquilli, senza fretta, avendo modo di gustare gli stupendi panorami di questa rigogliosa regione himalaiana. Gli hotel sono tutti di buona qualità con stanze dotate di servizi e acqua calda; il cibo è principalmente indiano con anche pietanze di stile occidentale e le colazioni sono in stile europeo. Accompagna il viaggio in Sikkim, oltre alla capogruppo, una guida locale esperta del territorio che parla la lingua inglese.
IL SIKKIM
Il Sikkim ha conservato la propria indipendenza fino al 1975, quando è diventato il 22° stato dell’India; buona parte del territorio è oggi aperto al turismo, ma i visitatori sono in numero contenuto. Il territorio forma un grande anfiteatro incuneato tra Nepal, Tibet e Bhutan. Ad ovest, verso il Nepal, è delimitato dalla catena impenetrabile del Kanchendzonga, una gigantesca montagna, ricca di leggende, che supera gli 8500 metri (terza al mondo per altezza) e viene venerata e considerata da tutti i sikkimesi come una viva divinità protettrice. A nord e nord-est la catena del Chola segna il confine con il Tibet; anche questa è una catena impervia, valicabile solo attraverso altissimi passi, di cui il più accessibile è alto 4328 metri. Ad est le propaggini meridionali della stessa catena marcano il confine con il Bhutan. A sud, i fiumi Teesta e Rangeet delineano il confine con le zone collinari del Bengala indiano. Il clima di queste valli è monsonico, con piogge torrenziali tra fine maggio e agosto, che favorisce una varietà botanica eccezionale: si contano quasi mille tipi di orchidee, ed a quote più alte le foreste di rododendri sono un paradiso naturale.
In Sikkim vivono circa 500.000 persone appartenenti ad un caleidoscopio di etnie diverse. Le popolazioni originarie, Lepcha, Limbu e Bhotia, oggi sono numericamente in minoranza (in tutto circa 150.000 persone) e sono di tradizione buddista tibetana con forti tendenze animistiche tra i Lepcha. La maggioranza è costituita dalle genti di origine nepalese, principalmente Newari, Sherpa, Gurung, Rais ed altre etnie; e da nord si sono aggiunti i rifugiati tibetani. A seguito dell’afflusso dei nepalesi la maggioranza della popolazione è oggi induista, religione vissuta spesso in forme sincretiche con il buddismo.
Programma del viaggio
1°g. Sabato 22 aprile, partenza in volo per Delhi
Per raggiungere Delhi in India vi sono diverse possibilità di scelta per i voli e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori.
2°g. 23/4 Delhi – Bagdogra – Kalimpong
Il volo per Bagdogra parte in mattinata verso le 11,00 (orario da confermare) ed impiega poco più di due ore. Qui sono in attesa la guida locale con gli autisti ed i veicoli che vengono utilizzati per tutto il tour. Da Bagdogra si raggiungono i primi contrafforti himalaiani, densi di stupende foreste, arrivando con un percorso di circa 70 km a Kalimpong (1250 mt), dove si alloggia all’Himalaya Hotel immerso in un bel giardino, molto piacevolmente arredato in stile coloniale. Per le luci della sera ci si reca al monastero di Zong Dog, un importante centro Nyingmapa fondato da Dudjom Rimpoce che contiene interessantissimi affreschi ed un mandala tridimensionale.
3°g. 24/4 Kalimpong – Rumtek – Gangtok
A Kalimpong si visitano i monasteri di Tharpa Choeling, di scuola Ghelupa, che si raggiunge con una piacevole passeggiata, e di Thongsa, originariamente fondato dai bhutanesi nel 1692. Si parte quindi per Gangtok (1700 mt), un percorso che richiede circa 3 ore. Prima di giungere a destinazione ci si reca all’importantissimo monastero di Rumtek, il principale sito della scuola Karma Kagyu, dove vi sono interessanti templi e viene conservato lo Stupa d’oro che contiene il corpo del XVI Karmapa. A Gangtok ci si sistema all’Hotel Tibet, ben posizionato tra i negozietti della zona centrale della cittadina.
4°g. 25/4 Gangtok
Per chi lo desidera si prevede di recarsi sui monti sopra la cittadina per godere dell’alba sul Kanchendzonga. Dopo colazione si parte per un’escursione a nord di Gangtok, dove tra valli rigogliose sorgono bei villaggi e si trovano i monasteri di Kabi, Phodang, Phesang e Labrang. Tornati a Gangtok, ci si reca a visitare l’interessante monastero di Ngor, l’unico di scuola Sakya del Sikkim, ed il tempio di Enchey, il principale della cittadina, dove in una cappella alloggiano anche le divinità di protezione della città.
5°g. 26/4 Gangtok – Yuksom
Da Gangtok si attraversa la valle verso ovest risalendo al passo di Ravang (2200 mt); lungo la discesa si incontra il grazioso monastero Bon di Yungdrung Kundraling, che contiene affreschi molto interessanti e i cui monaci sono gentili e ben disposti a fornire delucidazioni in merito alla loro esoterica scuola. Si prosegue fino al fondovalle e si risale sul versante opposto arrivando all’imbocco del sentiero che porta in meno di un’ora di cammino al monastero Nyingmapa di Tashiding, uno dei siti più sacri del Sikkim, posto in una stupenda posizione panoramica in cima ad un colle, tra un mare di bandiere di preghiera, muri Mani e Chorten. Il paese di Yuksom non è molto distante; arrivati, ci si accomoda all’hotel La tappa richiede in tutto tra le 4 e le 5 ore di guida.
6°g. 27/4 Yuksom – Pelling
Ci si reca a Dubdi, sui monti appena sopra Yuksom, che si raggiunge con una salita a piedi di circa 45 minunti (chi preferisce, potrà fermarsi al villaggio di Yukson); nel villaggio si trovano il sito dell’incoronazione del primo re del Sikkim, uno storico seggio di pietra posto in un bosco dall’atmosfera elfica, ed un laghetto le cui acque sono venerate come sacre. Si lascia Yuksom per il lago sacro di Khencheopari; lungo il percorso con una breve passeggiata, se lo si desidera, ci si può recare ad ammirare delle cascate. Questo luogo è detto “il lago che esaudisce i desideri”: pare che questo tranquillo specchio d’acqua, immerso nella foresta, non abbia mai delle foglie che vi galleggiano perché gli uccelli guardiani lo ripuliscono appena vi si posano. Con circa 40 min di cammino ci si può recare sui monti ai bordi del lago ad un piccolo monastero, nei pressi di un bucolico villaggio, una passeggiata molto bella ed intereressante. A Pelling si alloggia al Norbugang Resort, in vista del Kanchendzonga.
7°g. 28/4 Pelling
Una piacevole passeggiata (circa 40 min.) porta al monastero Nyingmapa di Sangacholing, costruito sulle falde di un monte che è un importante luogo di cremazione per la gente di etnia Lepcha e Bhutia, posto in una stupenda posizione con panorami sulle valli circostanti e sul Kanchendzonga. Successivamente ci si reca al monastero di Pemayangtse, anch’esso di scuola Nyingmapa, che risale all’inizio del XVIII secolo; contiene, tra le cose più interessanti, un modello tridimensionale del paradiso di Guru Rimpoce che, con i suoi sette livelli, riempie fino al soffitto la stanza superiore del monastero. Completa la giornata la visita delle rovine del palazzo reale di Rabdentse.
8°g. 29/4 Pelling – Darjeeling
La strada per Darjeeling (2045 mt) richiede circa 5 ore di guida attraverso un magnifico ambiente naturale dominato da imponenti foreste solcate da fiumi impetuosi. Darjeeling, famosa per le estesissime coltivazioni di ottimo tè, ha una lunga storia fortemente collegata con la presenza inglese in India: divenne infatti un luogo di soggiorno estivo per l’élite coloniale e la cittadina dal 1881 fu anche collegata con una ferrovia a scartamento … molto ridotto (l’asse delle ruote è di 62 centimetri!) che è ancora oggi operativa, oggi parte del Patrimonio Unesco. Si alloggia all’hotel New Elgin, che evoca gli splendori dell’era coloniale; ci si reca a visitare il mercato, il monastero di Bhutia Busty ed il museo himalaiano.
9°g. 30/4 Darjeeling – Bagdogra – Delhi e volo di rientro
Al mattino chi lo desidera può recarsi a Tiger Hill per godere dell’alba sul Kanchendzonga. Lasciando Darjeeling si visita il monastero di Ghoom (Yogachoeling), spesso citato nella letteratura del Raj, che ospitò anche A. Govinda. Si scende quindi all’aeroporto di Bagdogra attraverso ampie distese di coltivazioni di tè (90 km, circa 3 ore), dove si prende il volo per Delhi alle 14,10 (orario da confermare). La gran parte dei voli per l’Europa parte in tarda serata o nelle primissime ore del mattino.
10°g. Lunedì 1 maggio, arrivo a destinazione
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Mandala a Sangachoeling
GALLERIA FOTOGRAFICA

Gangtok, alba sul Kanchendzonga

Muro Mani a Tashiding

Kalimpong

Rumtek, un interno

Strada del Sikkim

Devoto a Ngor Gompa

Tashiding Gompa, Sikkim

Monchelli giocano, Ngor Gompa

Donne sikkimesi a Ngor

Monaco di Kabi

Lago di Kancheopari

Cesellatura icone, Tashiding

Affresco a Pemayangtse

Kanchendzonga dal Darjeeling

Ghoom, Darjeeling
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.