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Nepal trek


Everest: Alta Via del Solo Kumbhu con estensioni alpinistiche

Viaggio da 20 a 22 giorni più estensioni. Mesi migliori: aprile – maggio e ottobre – novembre


Salita al Cho La

Kongma La

Salita all’Imja Tse (Island)

Mera Peak Centrale

Mera Peak da sotto

 Sintesi del viaggio


Il Solo Khumbu del Nepal, dove troneggia l’Everest contornato da colossali monti di epica bellezza, è tra le regioni più spettacolari del pianeta, e, tra gli appassionati della montagna, è una delle mete più ambite. Questo trekking, organizzato sulla base di una quarantennale esperienza, ne rivela le parti più preziose con un percorso che attraversa i tre passi più panoramici (Cho La – 5420 mt, Awi La, 5245 mt-  Kongma La – 5535 mt) e porta sulla vetta di tre dei monti più spettacolari, ma accessibili senza impegno tecnico: il Gokyo Ri (5483 mt), il Kala Pattar (5554 mt) ed il Chhukung Ri (5546 mt). È un’Alta Via che percorre il meglio di quanto la natura offre nella terra degli Sherpa, vero cuore dell’Himalaia, raggiungendo i punti panoramici più belli.

 Presentazione del viaggio


Il viaggio può essere arricchito con un’estensione alpinistica all’ Imja Tse (6160 mt), più noto come ‘Island Peak’, posizionato di fronte al Lhotse, e/o al Mera Peak, un magnifico monte di 6476 mt che si erge in una valle remota a sud della grande barriera himalaiana, un punto che regala visuali indimenticabili.

L’ALTA VIA DEL SOLO KUMBHU

Viaggio completo (22 giorni) – Le due principali alte valli del Solo Khumbu sono, da ovest ad est, quella di Gokyo che oltre Namche Bazar, la ‘capitale’ degli Sherpa, si dirama in direzione nord fino alla base del Cho Oyu; e quella principale che porta al campo base dell’Everest aggirando le straordinarie pareti del Nuptse. Il programma prevede di visitarle collegandosi da una all’altra attraverso i passi del Cho e di Awi, e, dopo aver raggiunto la base dell’Everest, di arrivare al Lhotse attraverso il passo del Kongma, tracciando così un’Alta Via che regala prospettive e visuali meravigliose. Arrivati in volo a Lukla si inizia il cammino andando a Namche Bazar, il villaggio principale della regione; per favorire l’acclimatazione da qui si risale la bella valle che porta a Thame e si trascorre una notte al villaggio di Khumjung. Si prosegue per Gokyo, dove si esplorano anche i laghi alti, e si sale il Gokyo Ri (5483 mt), un punto panoramico di una bellezza che va oltre l’immaginabile: la visuale spazia dal Cho Oyu al massiccio dell’Everest e ad est fino al Makalu. Si lascia la valle di Gokyo attraversando il ghiacciaio (morenico, senza problemi di crepacci) e si valica il passo del Cho (5420 mt); si lascia il deflusso della valle salendo al passo dell’Awi Peak (5245 mt), con visuali uniche in particolare sul Nuptse, e si scende al ghiacciaio che fluisce dall’Everest, seguendolo da qui fino a Gorak Shep, da dove si raggiunge il campo base e si sale sul Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri dell’Himalaia. Rientrati a Lobuche si sale il passo di Kongma (5535 mt) con indimenticabili panoramiche sul Lhotse ed anche sull’Ama Dablam, arrivando da qui a Chhukung ai piedi della gigantesca parete sud del Lhotse. Si sale il Chhukung Ri (5500) di rimpetto al Lhotse, con panorami che ad est si estendono fino al Manaslu; qui si potrà anche esplorare il bacino glaciale a nord dell’Ama Dablam, che lascia basiti per l’imponenza degli anfiteatri glaciali a canna d’organo. Inizia quindi il percorso di ritorno, che segue il deflusso della valle riportando a Namche Bazar via Tengboche, e da qui a Lukla per volare a Katmandu.

Viaggio eseguito in 20 giorni – Saltano le tappe n. 9 e n.16 si risparmiano due giorni; dovendo scegliere il nostro consiglio è di saltare la n. 16 perché si hanno delle belle  visuali sulle canne d’organo dell’Ama Dablam anche salendo al Chhukung Ri – certo, esplorare la valle sarebbe meglio …

Un altro suggerimento da considerare è di tenere un giorno di riserva per eventuali ritardi o fattori climatici da utilizzare, se tutto procede normalmente, per delle visite nella valle di Katmandu. In merito a questo, Amitaba può suggerire un ampio insieme di scelte e, se vi fosse la disponibilità di tempo, è molto bello poter dedicare a questa parte culturale alcuni giorni, come si può vedere ad esempio nel programma Il Nepal e la storia.

ESTENSIONE ALPINISTICA ALL’IMJA TSE (Island Peak) – 6160 mt

La salita all’Imja Tse è consigliata alla fine del percorso di trekking, quando l’acclimatazione è ormai ottima. Per salire bisogna utilizzare ramponi e picozza e, anche se la salita fino al plateau sotto la cresta sommitale non è particolarmente difficile e con l’aiuto della guida Sherpa una persona non molto esperta può farcela, è necessario avere avuto già precedenti esperienze di progressione sul ghiaccio. L’ultimo tratto è più tecnico e percorribile solo da persone esperte: si utilizza di solito una corda fissa per risalire il ripido pendio innevato che porta alla cresta, poi da qui il tratto per la cima è semplice ma esposto, molto aereo. È necessario passare solo una notte in tenda al Campo Base.

Molti alpinisti che si cimentano con la salita all’Imja Tse preferiscono pianificare una giornata in più (quindi due notti di tenda al campo Base) per avere più possibilità di riuscita, per motivi climatici od altro. L’attrezzatura da campo, inclusa la cucina e la tenda conviviale, viene fornita da Amitaba.

ESTENSIONE ALPINISTICA AL MERA PEAK (Mera Centrale 6461 mt, Mera settentrionale 6476 mt)

Il Mera Peak è una stupenda vetta alta 6476 mt situata a sud della remota regione di Honku, e raggiungerla  offre l’opportunità di vivere una vera avventura attraverso remoti territori himalaiani e concede la vista di panorami incomparabili. Approcciandola da nord, ovvero partendo da Chhukung, dove si arriva con il sentiero dell’Alta Via, il punto più difficile si affronta all’inizio. Nella prima giornata si accede con una lunga tappa all’alto bacino di Honku attraverso il passo dell’Amphu Laptsa, alto 5845 metri, risalendo una ripida parete su terreno misto esposta a nord. La progressione alla vetta centrale del Mera (6461 mt) non è più difficile di questo tratto, solo molto più alta; i partecipanti più esperti potranno cimentarsi anche con la salita alla vetta settentrionale, di poco più alta (6476 mt). Il programma è adatto a persone che abbiano esperienza sufficiente di vita in alta montagna e capacità di resistenza ed adattamento, ci sono alcune tappe lunghe e si arriva a quote molto elevate, se pur quando l’acclimatazione è ormai ottima. Per la salita in vetta bisogna utilizzare ramponi e picozza e, anche se non è particolarmente difficile e con l’aiuto della guida Sherpa una persona non molto esperta può farcela a salire il Mera Centrale, è necessario avere avuto precedenti esperienze di progressione sul ghiaccio.

Per la parte iniziale e fino alla salita alla vetta vengono utilizzati dei campi mobili, si avrà con sé tutta l’attrezzatura necessaria e le provviste (di questo si occupa la nostra organizzazione), Dopo la salita in vetta rientrando verso Lukla si utilizzano invece i lodge, come nel trekking dell’Alta Via.

ORGANIZZAZIONE DEL VIAGGIO E NOTA TECNICA

QUANDO ANDARE – I mesi migliori dell’anno per visitare la regione del Solo Kumbhu sono aprile e maggio oppure ottobre e novembre, fino alla metà circa del mese, quando si hanno temperature accettabili ed un clima piuttosto secco, cambiamenti climatici permettendo; questo in considerazione delle basse temperature invernali e del flusso monsonico. È prevista la presenza di un accompagnatore locale per l’intero viaggio e ci sono disponibili anche guide locali esperte dell’arte e della cultura nepalesi che parlano la lingua italiana, che vanno prenotate con un certo anticipo.

ALLOGGI E TRASPORTO – A Katmandu vi sono diverse possibilità per la scelta degli hotel; Amitaba ne predilige alcuni ma possiamo riservare quelli preferiti se diversi. Durante il trekking si alloggia e si consumano i pasti nei “logde”, ovvero nei rifugetti nepalesi che offrono un discreto livello di comodità e pulizia; in molti di questi sono anche disponibili docce con acqua calda. Si segnala che a volte in queste locande non è possibile avere la stanza singola e, dove si può avere la doccia calda, questa va pagata in loco da chi la richiede (una cifra minima). Il bagaglio personale è trasportato da portatori che possono caricare al massimo 15 kg a testa; normalmente, salvo particolari necessità, si prevede di utilizzare un portatore per ogni partecipante. Si segnala che nei voli interni in Nepal il bagaglio massimo consentito è di 15 kg; il costo per un eventuale extra di peso è però molto contenuto, nell’ordine di pochi euro per chilo.
Le estensioni alpinistiche all’Imja Tse e al Mera prevedono l’utilizzo di campi mobili (solo un campo nel caso dell’Imja Tse); l’attrezzatura viene tutta fornita e trasportata dalla nostra organizzazione.

PERCORSO – L’Alta Via del Solo Kumbhu è un trekking per persone in salute che abbiano una buona forma fisica. Le tappe previste sono ragionate sulla base di una lunga esperienza; la parte iniziale prevede un’adeguata acclimatazione che consente di arrivare preparati al primo passo alto, il Cho, di 5420 mt. Sono previste anche tre salite, al Gokyo Ri (5483 mt) nella valle del Cho Oyu, al Kala Pattar (5554 mt) ai piedi dell’Everest, e al Chhukung Ri (5546 mt) di rimpetto al Lhotse, tutti punti panoramici tra i più belli del pianeta. Tutta questa parte non è tecnica, non bisogna essere alpinisti e basta avere un po’ di determinazione.
Le estensioni alpinistiche, in particolare per il Mera, richiedono un grado di allenamento buono e capacità tecniche di progressione su ghiaccio e di assicurazione.

ATTREZZATURA – È necessario attrezzarsi per le basse temperature; durante il trekking si dorme sempre nei “Lodge”, i rifugetti himalaiani che sono abbastanza confortevoli; è importante comunque avere un sacco a pelo omologato per i – 10° / – 20°C, vestiario e calzature che consentano il confort a queste temperature. È un fattore di prudenza, perché non è usuale avere –20°C nei mesi consigliati.
Chi si cimenta nelle salite alpinistiche necessita di scarponi da ghiacciaio con scarpette interne calde e ghette, occhiali da neve, douvet, lampada frontale, guanti caldi, ramponi, piccozza, imbracatura, jumar e moschettoni (almeno due aperti e due a vite). Non serve portare delle corde, queste sono fornite dall’organizzazione. Per dormire è importante avere un sacco a pelo caldo omologato per i – 20°C, e può essere utile un materassino termico per le notti in tenda (vengono forniti dei materassini dall’organizzazione, ma è comodo aggiungervi sopra anche il proprio).
Per chi non avesse i materiali adatti a Katmandu è possibile noleggiare o acquistare a prezzi convenienti tutto; è però essenziale avere con sé prima di partire gli scarponi, perché non è detto che si trovino quelli adatti a Katmandu.

COSTO – Il costo del viaggio varia in funzione del numero dei partecipanti (è possibile svolgerlo anche individualmente), del tipo di servizi, trattamento, alberghi e voli richiesti; sarà nostra cura fornire una valutazione economica in tempi brevi. I preventivi di viaggio di Amitaba includono sempre la polizza assicurativa Europ Assistance e non richiedono costi extra per iscrizione o altro.

Per dei consigli pratici di viaggio consultare la pagina Viaggiare in Nepal; per ogni chiarimento o richiesta, contattateci: amitaba@amitaba.net – tel.: 02 33614196

 Programma del viaggio


(I tempi delle tappe sono indicativi, riferiti a escursionisti di capacità media)

1°g.  Partenza in volo per il Nepal
Per andare a Katmandu non ci sono collegamenti diretti dall’Italia e molti viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India o utilizzano linee aeree che fanno scalo in Medio Oriente; vi è un’ampia scelta e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.

2°g.  Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento in hotel; relax e riposo. Possibilità, in funzione dell’orario di arrivo, di una breve esplorazione della città e di una cena tipica.

3°g.  Katmandu – Lukla – Bengkar (2650 mt)
Partenza in volo per Lukla, tipico aeroporto himalaiano appeso al bordo di una valle e posto a circa 2800 mt di quota, che si raggiunge in circa 30 minuti. Si inizia già oggi il cammino con una facile tappa di circa 4 ore, scendendo al fiume Dudh Kosi e risalendo verso nord la valle che porta a Namche Bazar; si transita da Phakding e si prosegue fino a Bengkar, dove i lodge sono forse meno belli che a Phakding ma si gode della vista del Tamerseku.

4°g.  Bengkar – Namche Bazar (3440 mt)
Si segue il fiume fino alla base della salita che porta al villaggio di Namche Bazar, il centro principale degli Sherpa. Tappa di circa 5 ore.

5°g.  Namche Bazar – Thame (3800 mt)
Per favorire l’acclimatazione si risale il sentiero che porta verso ovest fino al villaggio di Thame, alle porte della valle che conduce verso il Rolwaling; qui si trova anche un interessante monastero. Tappa di circa 4 ore e mezza.

6°g.  Thame – Khumjung (3790 mt)
Si torna verso Namche e, giunti nei pressi, si segue il sentiero più alto che porta al bel villaggio di Khumjung, situato su di un poggio posto sopra alla “capitale” degli Sherpa. Tappa di circa 4 ore.

7°g.  Khumjung – Luza (4360 mt)
Si segue il sentiero che si inerpica per i costoni della montagna fino ad una discesa di circa 400 mt che porta a Phortse Tenga, da dove si inizia a risalire il fiume che origina dal ghiacciaio del Cho Oyu e si risale verso le pasture più alte attraversando alcuni alpeggi. Si sosta per il pranzo a Dole (4200 mt) e da qui si prosegue per il vicino alpeggio di Luza. Tappa di circa 5 ore.

8°g.  Luza – Gokyo (4750 mt)
Si prosegue camminando tra le pasture degli yak, con visuali sempre entusiasmanti, attraverso l’alpeggio di Machhermo (4410 mt) con la visuale del Cho Oyu verso nord che completa l’orizzonte. Si arriva ad un primo lago e poco oltre si giunge al lago turchese di Gokyo. Tappa di circa 5 ore. Chi se la sente potrà cimentarsi già questo pomeriggio con una salita al Gokyo Ri (5483 mt) per ammirare un indimenticabile tramonto.

9°g.  Gokyo, escursione ai laghi dell’Alta Valle di Gokyo
Da Gokyo si segue il sentiero che porta verso il Cho Oyu tra le morene erbose che costeggiano due stupendi laghi ed arrivando fino alla testa della valle, a circa 5000 metri di quota. Si esplora quest’area stupenda dove vi sono diverse escursioni possibili, non tecniche, e si potrà provare a salire la vetta di una delle cime circostanti per godere della piena visuale dei ghiacciai, che da questo punto regalano una visuale straordinaria verso l’Everest, oltre al Cho Oyu ed allo Gyachung Kang. Si rientra a Gokyo nel tardo pomeriggio. Se non si è saliti per il tramonto al Gokyo Ri nella giornata di ieri si può provarci oggi!

10°g.  Gokyo – Gokyo Ri (5483 mt) – Taknak (4700 mt)
Si parte prestissimo, per godere delle prime luci del mattino dalla vetta del Gokyo Ri (5483 mt). La salita è facile, segue un sentiero che si inerpica lungo crinali erbosi, e richiede al massimo tre ore se l’acclimatazione è sufficiente. La visuale da qui per alcuni appassionati viaggiatori che hanno viaggiato estensivamente nel mondo è ritenuta la più bella in assoluto al mondo! Lo sguardo spazia dal Cho Oyu ad ovest fino al Makalu ad est, si hanno di fronte il Gyachung Kang, la vetta del Pumori e la triade inimmaginabile di Everest, Lhotse e Nuptse; a sud il Numbur, ai piedi il ghiacciaio del Cho Oyu con il lago turchese di Gokyo e tutto all’intorno una miriade di atre vette dalle forme che sembrano scolpite da un artista celeste per rapirci con la loro bellezza. Dopo il pranzo si parte per Taknak, si segue per un tratto il sentiero utilizzato per giungere fin qui e quindi si attraversa il ghiacciaio che fluisce dal Cho Oyu. Il ghiaccio è coperto dai sassi, il percorso è segnato da ometti di pietra e non presenta pericoli. Raggiunto il versante orientale s’incontra l’alpeggio di Taknak, dove ci si accomoda per la notte. Da Gokyo sono circa 3 ore.

11°g.  Taknak – Cho La (5420 mt) – Dzonglha (4830 mt)
La salita al passo del Cho La inizia con una prima parte ripida alle spalle dell’alpeggio e prosegue attraverso diversi costoni che portano alla base della rampa che sfocia sul passo, un tratto questo spesso coperto dalla neve. La parte iniziale della discesa transita da un nevaio e, dopo un tratto più ripido, attraversa una zona di alpeggi; la valle di discesa è particolarmente spettacolare. Si sosta per la notte a Dzonglha. La salita al passo richiede al massimo 4 ore, la discesa a Dzonglha massimo 2.

12°g. Dzonglha – Awi La (5245 mt) – Lobuche (4830 mt)
Si segue la dorsale settentrionale della valle per salire al passo dell’Awi La, un punto di passaggio vicino alla vetta dell’Awi Peak dove si trovano alcuni  punti di campo alti utilizzati per la salita al Lobuche; da questo punto si ha una stupenda visuale del Nuptse, del Lhotse e dei monti a sud. Procedendo, si scende nella valle che conduce all’alpeggio di Lobuche. Chi preferisse, invece di salire al passo può seguire il sentiero che gira attorno alla base dell’Awi scendendo fino a Duglha (4620 mt) e raggiungendo in quel punto la valle principale che porta a Lobuche, un percorso di circa 3 ore e mezza. La via dell’Awi La se si è allenati necessita solo circa un’ora in più, e richiede un minimo di familiarità con la progressione su roccia. Da Lobuche ci si reca a visitare la Piramide del CNR, una facile passeggiata di circa mezz’ora.

13°g. Lobuche – Gorak Shep (5100 mt); escursione al campo base
Si seguono le morene lungo i bordi del ghiacciaio godendo della vista del Pumori che si erge di fronte; dopo l’attraversamento di un ghiacciaio che confluisce dal lato della valle, anche questo coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, si arriva a Gorak Shep, impiegando circa 2 ore e mezza. Da qui il campo base dell’Everest, situato di fronte alla famosa cascata di ghiaccio che presenta il formidabile ostacolo all’ingresso della Valle del Silenzio, dista circa 2 ore; chi lo desidera può recarvisi, rientrando poi a Gorak Shep per la notte.

14°g. Salita al Kala Pattar (5545 mt) – Lobuche
La salita al Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri al mondo, non presenta difficoltà ed impegna per circa 2 ore. Da qui si vedono la parte alta della Valle del Silenzio ed il Colle Sud dell’Everest, e si ha la piena visuale della vetta in tutta la sua maestosità; attorno, lo sguardo spazia dal Lhotse al Nuptse, con la fantastica piramide del Pumori che occhieggia a nord ed il fiume di ghiaccio che scorre ai nostri piedi verso sud, con una selva di incredibili pinnacoli che contornano tutto l’orizzonte! Nel pomeriggio si torna a Lobuche.

15°g. Lobuche – Kongma La (5535 mt) – Chhukung (4730 mt)
Si attraversa il ghiacciaio, coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, portandosi sul versante orientale della valle e iniziando la salita dell’altro versante. Le parti ripide del percorso sono in prossimità del passo, che offre uno dei più bei panorami del versante sud del Lhotse, una parete alta 4000 metri, ritenuta una delle più difficili di tutto l’Himalaia. Superato il passo e raggiunte le pasture della valle si arriva all’alpeggio di Chhukung, situato a nord dell’Ama Dablam. Tappa di circa 7 ore.

16°g.  Chhukung
Esplorazione della vallata alla base del Lhotse; la si risale verso est, godendo di un panorama fantastico sulle formazioni di ghiaccio a canna d’organo del grande bacino a nord dell’Ama Dablam, potendo scegliere di risalire diversi crinali panoramici ed arrivando fino ad oltre la base dell’Imje Tse.

17°g.  Chhukung – Chhukung Ri (5546 mt) – Tengboche (3867 mt)
Si parte presto al mattino per raggiungere la vetta del Chhukung Ri, da dove si gode di un panorama stupendo sulla parete sud del Lhotse e sui colossi che contornano la valle, tra cui l’Ama Dablam e, ad est, la sommità del Makalu. Si inizia quindi la prima tappa del percorso di rientro seguendo le morene erbose attraverso diversi villaggi, iniziando da Pangboche, e in circa 5 ore e mezza si giunge a Tengboche, dove si trova un bel monastero buddista in vista della spettacolare parete sud dell’Ama Dablam.

18°g.  Tengboche – Namche Bazar
Da Tengboche si scende al fiume (3250 mt) e si risale il versante settentrionale della valle verso Namche Bazar (3440 mt), seguendo un sentiero che segue il bordo della montagna senza salire fino a Khumjung. Con la buona acclimatazione che ora si possiede, per questa tappa si impiegano circa 4 ore.

19°g.  Namche Bazar – Lukla
Si continua per Lukla, ripercorrendo in discesa le prime due tappe fatte all’inizio; la tappa è di circa 6 ore.

20°g.  Lukla – Katmandu
Si parte in volo per Katmandu; all’arrivo, trasferimento in hotel e relax.

21°g.  Katmandu e volo di rientro
Tempo libero fino a quando ci si reca all’aeroporto per l’imbarco sul volo internazionale. In funzione del volo di rientro utilizzato Amitaba predisporrà gli eventuali servizi aggiuntivi richiesti sia a Katmandu che a Delhi per chi transitasse dall’India.

22°g.  Arrivo a destinazione

 

ESTENSIONE ALPINISTICA ALL’IMJA TSE (Island Peak) – 6160 mt

16°g.  Chhukung – Base dell’Imja Tse (5087 mt)
Si risale la valle del ghiacciaio di Imja verso est, godendo di un panorama fantastico sulle formazioni di ghiaccio a canna d’organo del grande bacino a nord dell’Ama Dablam. Si raggiunge il campo a Pareshaya Gyab (5087) in circa 3 ore; a volte si procede nella stessa giornata fino ad un punto più alto, ponendo le tende a circa 5280 mt, un poco più alto ma meno comodo. Chi fosse particolarmente in forma può considerare la possibilità di salire al mattino sul Chhukung Ri (5546 mt) e successivamente procedere per il Campo Base.

17°g.  Salita all’Imja Tse (6160) – Chhukung
Si parte prestissimo risalendo ripidi crinali sassosi e arrivando con le luci del giorno sul ghiacciaio. Si aggirano le aree crepacciate e si giunge infine alla base della cresta sommitale, dove si sale diretti, e la si segue fino alla vicina vetta. I tempi di salita variano in base alle condizioni, con un tempo minimo di circa 5 ore. L’Imja Tse è collegato a nord da un passo di 5700 mt al grande spigolo centrale della parete sud del Lhotse, di cui di fatto è un contrafforte: un luogo da capogiro! Tornati al campo dopo una meritata pausa si prosegue la discesa fino a Chhukung.

18°g.  Chhukung – Tengboche
Si segue il medesimo itinerario di rientro.

23°g.  Arrivo a destinazione

 

ESTENSIONE ALPINISTICA AL MERA PEAK (Mera Centrale 6461 mt, Mera settentrionale 6476 mt)

16°g.  Chhukung – Amphu Laptsa (5845 mt) – Bacino di Honku (5650 mt)
Si risale la valle del ghiacciaio di Imja verso est, godendo di un panorama fantastico sulla parete sud del Lhotse e sulle formazioni di ghiaccio a canna d’organo del grande bacino a nord dell’Ama Dablam. Oltre un bel lago morenico si risale il versante meridionale della valle arrivando alla base dell’Amphu Laptsa. La salita a questo passo è simile a quella di una vetta, lungo pendii piuttosto ripidi su terreno misto, con tratti su nevaio. Dal passo a nord si ha una visuale molto bella del Lhotse ed a sud si apre la zona di Honku, alle spalle dell’Ama Dablam; è disabitata e molto selvaggia, con molti ghiacciai che confluiscono verso la valle che porta a sud verso il Mera Peak. Si pone il campo poco dopo il passo non lontano da uno dei laghi della valle a circa 5650 mt di quota. La tappa può richiedere fino a 10 ore di cammino.

17°g.  Bacino di Honku – Seto Pokhari (5035 mt)
Si segue il deflusso della valle verso sud arrivando in circa 5 o 6 ore al prossimo punto di campo al laghetto di Seto Pokhari, nei pressi del punto da dove parte il percorso per il campo base del Baruntse.

18°g.  Seto Pokhari – Khongma Dingma (4850 mt)
Si prosegue con l’avvicinamento alla base del Mera Peak, la tappa oggi si svolge seguendo la vallata ed è di circa 5 ore e mezza; si pone il terzo campo a Khongma Dingma.

19°g.  Khongma Dingma – Campo Alto del Mera (5800 mt)
Si continua lungo il deflusso della valle quindi si devia verso ovest risalendo una valle laterale verso il passo del Mera (5300 mt circa), che si apre sul bacino glaciale della parete nord della montagna. Qui si sale fino al Campo Alto dove si pone il quarto campo, nel punto da dove si parte per salire la vetta; già da cui si godono panorami eccezionali. Si prevedono da 8 a 9 ore di cammino.

20° – 22°g.  Mera Peak Centrale (6461 mt), Mera Peak Settentrionale (6476 mt) e discesa a Khare (5045 mt)
Dal Campo Alto si raggiunge la vetta del Mera Peak Centrale in giornata; si tengono a disposizione in tutto tre giorni per avere più tempo e maggiori possibilità per il successo della spedizione. Se le condizioni sono favorevoli, si potrà provare a salire anche la vetta settentrionale, che è un poco più alta (6476) ma più difficile: si affronta la sella che divide le due cime dovendo superare un intaglio del ghiacciaio, un percorso che si fa in circa un’ora. I panorami dalla cima dei Mera sono di una bellezza leggendaria, perché verso sud non ci sono montagne più alte e la posizione è abbastanza distante rispetto alla grande barriera formata dal Cho Oyu ad ovest, dal gruppo dell’Everest a nord e dal Makalu ad est: nelle giornate limpide si vede buona parte dell’Himalaia nepalese, fino al Kanchendzonga. Il tempo previsto dal Campo Alto alla vetta includendo poi la discesa fino a Khare, ad ovest del monte, è di 9 o 10 ore in tutto. Giunti a Khare, e poi da qui fino a Lukla, si utilizzano dei lodge, non più i campi mobili.

23°g.  Khare – Kote (4182 mt)
Inizia il percorso di rientro verso Lukla scendendo in direzione ovest lungo il bordo settentrionale della valle fino a raggiungere le morene del lago di Sabai; da qui si piega verso sud seguendo il deflusso della valle fino a Kote. La tappa è di circa 5 ore.

24°g  Kote – Tashing Dingma (3580 mt) – Thuli Kharka (4300 mt)
Si prosegue con la discesa della valle fino all’alpeggio di Tashing Dingma; da qui si inizia a risalire il versante occidentale fino ad arrivare a Thuli Kharka. La tappa è di circa 5 ore e mezza.

25°g.  Thuli Kharka – Zetra Wa (4680 mt) – Lukla (2840 mt)
Si lasciano queste remote regioni salendo al passo di Zetra Wa che si apre sulla valle del Dudh Kosi, dove si trova Lukla, e da qui si scende seguendo i ripidi costoni della vallata fino al villaggio. La tappa è di circa 6 ore e mezza.

26°g.  Lukla – Katmandu
Si parte in volo per Katmandu; all’arrivo, trasferimento in hotel e relax.

27°g.  Katmandu e volo di rientro
Tempo libero fino a quando ci si reca all’aeroporto per l’imbarco sul volo internazionale. In funzione del volo di rientro utilizzato Amitaba predisporrà gli eventuali servizi aggiuntivi richiesti sia a Katmandu che a Delhi per chi transitasse dall’India.

28°g.  Arrivo a destinazione

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 DOCUMENTI DI VIAGGIO

PAESI E TRADIZIONI

Entra nella sezione dedicata agli approfondimenti culturali:

Arakamtse e Cholatse, arrivando a Gokyo

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Salendo l’Imja Tse
Everest da valle alta di Gokyo
Salita al Cho La
Kongma La
Salita all’Imja Tse (Island)
Mera Peak Centrale
Mera Peak da sotto
La Piramide del CNR
Salita all’Imja Tse
Imja Tse, cresta sommitale
Discesa dall’Imja Tse

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.