Il trekking si svolge lungo gli stupendi sentieri che si snodano al cospetto dei giganti della Terra, nella regione himalaiana dell’Everest, il Kumbhu, e conduce fino all’EBC (Everest Base Camp). Non è un percorso tecnico, è adatto a persone in salute che abbiano un’adeguata forma fisica.
Lungo il percorso si attraversano villaggi e si vedono antichi monasteri, con panoramiche di assoluta bellezza sulle cime innevate dell’Ama Dablam, Lhotse e Nuptse e, al cospetto dell’Everest, si raggiunge con una facile salita la cima del Kala Pattar (5545 mt), posto proprio di fronte, che offre panoramiche inimmaginabili e regala la soddisfazione di spaziare con lo sguardo a 360° gradi sugli scenari dell’alto Himalaia!
Durante il viaggio verranno proposti dei momenti di yoga e meditazione a contatto con la natura. Si pernotta nei “lodge”, i tipici rifugi locali gestiti dagli sherpa che consentono di dormire più caldi rispetto alla tenda ed offrono del buon cibo.
Raggiunta Katmandu, si parte in volo per Lukla e si inizia il cammino andando a Namche Bazar, il villaggio principale della regione. Per favorire l’acclimatazione da qui si risale la bella valle che porta a Thame, dove si visita un interessante monastero tibetano, e la sera successiva si trascorre una notte al villaggio di Khumjung, posizionato sopra a Namche Bazar. Si prosegue transitando ai piedi dell’Ama Dablan con la visuale della parete sud del Lhotse che corona l’orizzonte e, aggirando i contrafforti del Nuptse, si arriva al grande ghiacciaio che fluisce dall’Everest, lo si segue e si giunge a Gorak Shep, ai piedi del magestico Pumori. Da qui si raggiunge il campo base e si sale sul Kala Pattar (5545 mt), uno dei punti panoramici più celebri dell’Himalaia. Inizia quindi il percorso di ritorno, che segue il deflusso della valle riportando via Tengboche a Namche Bazar ed infine a Lukla, da dove si rientra in volo a Katmandu. Durante il trekking si pernotta nei “lodge”, i tipici rifugi locali gestiti dagli sherpa che consentono di dormire più caldi rispetto alla tenda ed offrono del buon cibo. Il bagaglio personale è trasportato dai portatori.
Il percorso tiene conto della necessaria acclimatazione e le tappe sono ragionate sulla base di una lunga esperienza; è previste una salita al Kala Pattar (5545 mt) ai piedi dell’Everest, uno dei punti panoramici tra i più belli del pianeta. Non è un percorso tecnico, non bisogna essere alpinisti e basta avere un po’ di determinazione; in sintesi è adatto a persone in salute che abbiano un’adeguata forma fisica.
È necessario attrezzarsi per le basse temperature; durante il trekking si dorme sempre nei “lodge”, rifugi himalaiani abbastanza confortevoli; è importante comunque avere un sacco a pelo omologato per i – 10° / – 20°C, vestiario e calzature che consentano il confort a queste temperature. È un fattore di prudenza, perché non è usuale avere –20°C in questa stagione. Si segnala che a volte in queste locande non è possibile avere la stanza singola e dove si può avere la doccia calda questa va pagata in loco da chi la richiede (una cifra minima).
Il visto nepalese viene rilasciato all’aeroporto, serve una foto e il passaporto deve avere almeno sei mesi di validità dal momento dell’ingresso nel Paese; si raccomanda di portare una foto in più per il permesso di trekking.
(I tempi indicati per le tappe sono riferiti ad un percorso senza soste eseguito con un ritmo normale)
1°g. Sabato 19 ottobre, partenza in volo per il Nepal
Per andare a Katmandu non ci sono collegamenti diretti dall’Italia e molti viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India o utilizzano linee aeree che fanno scalo in Medio Oriente; vi è un’ampia scelta e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.
2°g. 20/10 Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’hotel Manaslu, pomeriggio a disposizione.
3°g. 21/10 Katmandu – Lukla – Bengkar (2650 mt)
Partenza in volo per Lukla, tipico aeroporto himalaiano appeso al bordo di una valle e posto a circa 2800 mt di quota, che si raggiunge in circa 30 minuti. Si inizia già oggi il cammino con una facile tappa di circa 4 ore, scendendo al fiume Dudh Kosi e risalendo verso nord la valle che porta a Namche Bazar; si transita da Phakding e si prosegue fino a Bengkar, dove i lodge sono forse meno belli che a Phakding ma si gode della vista del Tamerseku.
4°g. 22/10 Bengkar – Namche Bazar (3440 mt)
Si segue il fiume fino alla base della salita che porta al villaggio di Namche Bazar, il centro principale degli Sherpa. Tappa di circa 5 ore.
5°g. 23/10 Namche Bazar – Thame (3800 mt)
Per favorire l’acclimatazione si risale il sentiero che porta verso ovest fino al villaggio di Thame, alle porte della valle che conduce verso il Rolwaling; qui si trova anche un interessante monastero. Tappa di circa 4 ore e mezza.
6°g. 24/10 Thame – Khumjung (3790 mt)
Si torna verso Namche e giunti nei pressi si segue il sentiero più alto che porta al bel villaggio di Khumjung, situato su di un poggio posto sopra alla “capitale” degli Sherpa. Tappa di circa 4 ore.
7°g. 25/10 Khumjung – Phortse (3850 mt)
Si segue il sentiero che si inerpica per i costoni della montagna arrivando al colle del Mon La e qui si scende fino al fiume con una discesa di circa 400 mt che porta a Phortse Tenga, da dove si risale fino al villaggio di Phortse; da 4 a 5 ore.
8°g. 26/10 Phortse – Dingboche (4280 mt)
Si risale la valle fino a Dingboche, con la visuale del Lhotse a nord e dell’Ama Dablam ad est, una tappa di circa 5 ore.
9°g. 27/10 Dingboche – Lobuche (4830 mt)
Si prosegue la salita iniziando ad aggirare le falde del Nuptse; si lascia ad est la vallata che sale verso il Lhotse e ad ovest la valle che porta al Cho La, arrivando a Lobuche con circa 6 ore di cammino. Da Lobuche alla Piramide, per chi desidera visitare il luogo, si impiega circa mezz’ora.
10°g. 28/10 Lobuche – Gorak Shep (5100 mt); escursione al campo base
Si seguono le morene lungo i bordi del ghiacciaio godendo della vista del Pumori che si erge di fronte; dopo l’attraversamento di un ghiacciaio che confluisce dal lato della valle, anche questo coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, si arriva a Gorak Shep, impiegando circa 2 ore e mezza. Da qui il campo base dell’Everest, situato di fronte alla famosa cascata di ghiaccio, dista circa 2 ore; chi lo desidera può recarvisi, rientrando poi a Gorak Shep per la notte.
11°g. 29/10 Salita al Kala Pattar (5545 mt) – Lobuche
La salita al Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri al mondo, non presenta difficoltà ed impegna per circa 2 ore. Nel pomeriggio si torna a Lobuche.
12°g. 30/10 Lobuche – Pangboche (3930 mt)
Tutto il percorso segue dei comodi sentieri, quindi non vi sono difficoltà. Si scende al villaggio di Pangboche, dove si sosta per la notte; il percorso richiede circa 5 ore.
13°g. 31/10 Pangboche – Tengboche – Namche Bazar
Si procede in discesa, con i soliti saliscendi di ogni sentiero himalaiano, arrivando a Temboche (3867) dove si trova un bel monastero buddista in vista della spettacolare parete sud dell’Ama Dablam. Da qui si scende al fiume (3250) e si risale il versante settentrionale della valle verso Namche Bazar. Si impiegano 5 – 6 ore.
14°g. 1/11 Namche Bazar – Lukla
Si continua per Lukla, ripercorrendo in discesa le prime due tappe fatte all’inizio; la tappa è di circa 6 ore.
15°g. 2/11 Lukla – Katmandu e volo di rientro
Si parte in volo per Katmandu; all’arrivo, trasferimento ai voli internazionali per il volo di rientro. In funzione del volo utilizzato Amitaba predisporrà gli eventuali servizi aggiuntivi richiesti sia a Katmandu che a Delhi per chi transitasse dall’India.
16°g. Domenica 3 novembre, arrivo a destinazione
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