Nepal
Trek all’Everest e Imja Tse
Alta via del Solo Kumbhu e possibile salita all’Island Peak (6160 mt)









Sintesi del viaggio
Il Solo Khumbu del Nepal, dove troneggia l’Everest contornato da colossali monti di epica bellezza, è sicuramente la meta più ambita di ogni appassionato di montagna: la regione più spettacolare del nostro pianeta. Il trekking, organizzato sulla base di una trentennale esperienza, segue l’alta via che attraversa il meglio di quanto la natura offre nella terra degli Sherpa, vero cuore dell’Himalaia, raggiungendo tutti i punti panoramici più belli. È così un itinerario ottimo anche per chi vi si fosse già recato e desideri conoscere in modo più completo queste magiche valli. Nella parte finale è prevista la possibilità di salire l’Imje Tse (più popolarmente conosciuto come Island Peak), un monte di 6160 mt che si erge di fronte alla mastodontica parete sud del Lhotse.
Presentazione del viaggio
Le due principali alte valli del Solo Khumbu sono, da ovest ad est, quella di Gokyo che oltre Namche Bazar, la “capitale” degli Sherpa, si dirama in direzione nord fino alla base del Cho Oyu e la valle principale che porta al campo base dell’Everest aggirando le straordinarie pareti del Nuptse. Il programma prevede di visitarle collegandosi da una all’altra attraverso i passi del Cho e di Awi, e, dopo aver raggiunto la base dell’Everest, di arrivare al Lhotse attraverso il passo del Kongma, tracciando così un’Alta Via che regala prospettive e visuali meravigliose.
Arrivati in volo a Lukla, si inizia il cammino andando a Namche Bazar, il villaggio principale della regione; per favorire l’acclimatazione da qui si risale la bella valle che porta a Thame e si trascorre una notte anche al villaggio di Khumjung. Si prosegue per Gokyo, dove si sale il Gokyo Ri (5483 mt), un punto panoramico di una bellezza che va oltre l’immaginabile: la visuale spazia dal Cho Oyu al massiccio dell’Everest e ad est fino al Makalu. Si lascia la valle di Gokyo attraversando il ghiacciaio (morenico, senza problemi di crepacci) e si valica il passo del Cho (5420 mt); si lascia il deflusso della valle salendo al passo dell’Awi Peak (circa 5250 mt), con visuali uniche in particolare sul Nuptse, e si scende al ghiacciaio che fluisce dall’Everest, seguendolo da qui fino a Gorak Shep, da dove si raggiunge il campo base e si sale sul Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri dell’Himalaia. Rientrati a Lobuche si sale il passo di Kongma (5535 mt) con indimenticabili panoramiche anche sull’Ama Dablam, arrivando da qui a Chhukung. Chi si cimenta con la salita all’Imja Tse avrà a disposizione due giorni per la salita (ne basta uno, se ne tiene uno di riserva); chi preferisce potrà seguire un programma alternativo esplorando il bacino glaciale a nord dell’Ama Dablam, che lascia basiti per l’imponenza degli anfiteatri glaciali a canna d’organo, e salendo al monte di Chhukung, speciale per le visuali sul Lhotse. Inizia quindi il percorso di ritorno, che segue il deflusso della valle riportando a Namche Bazar via Tengboche.
Durante il trekking per l’alloggio si utilizzano i lodge, piccoli rifugi costruiti dagli Sherpa che consentono di dormire più caldi rispetto alla tenda, ed offrono del buon cibo. Si utilizza un campo mobile solo alla base dell’Imja Tse. Il bagaglio personale è trasportato dai portatori.
NOTA TECNICA
L’Alta Via del Solo Kumbhu è un trekking per persone in salute che abbiano una buona forma fisica. Le tappe previste sono ragionate sulla base di una lunga esperienza; la parte iniziale prevede un’adeguata acclimatazione che consente di arrivare preparati al primo passo alto, il Cho, di 5420 mt. Sono previste anche due salite, al Gokyo Ri (5483 mt) nella valle del Cho Oyu e al Kala Pattar (5545 mt) ai piedi dell’Everest, i punti panoramici tra i più belli del pianeta. Tutta questa parte non è tecnica, non bisogna essere alpinisti e basta avere un po’ di determinazione.
La salita all’Imja Tse (Island peak), una vetta alta 6160 mt, si esegue alla fine quando l’acclimatazione è ormai ottima; per salire bisogna utilizzare ramponi e picozza e, anche se la salita fino al plateau sotto la cresta sommitale non è particolarmente difficile e con l’aiuto del capogruppo e della guida Sherpa una persona non molto esperta può farcela, è necessario avere avuto già precedenti esperienze di progressione sul ghiaccio. L’ultimo tratto è più tecnico e percorribile solo da persone esperte: si utilizza di solito una corda fissa per risalire il ripido pendio innevato che porta alla cresta, poi da qui il tratto per la cima è semplice ma esposto, molto aereo.
ATTREZZATURA
Per godere appieno di questa magnifica avventura è necessario premunirsi per le basse temperature. È fondamentale un sacco a pelo omologato per i – 20°C, materassino termico per le notti in tenda, vestiario e calzature che consentano il confort a queste temperature. È un fattore di prudenza, perché non è usuale avere –20 in questa stagione.
Chi si cimenta nella salita all’Imja Tse deve avere scarponi pesanti, occhiali da neve, douvet, lampada frontale, guanti caldi, ramponi, piccozza, imbracatura, jumar, discensore e moschettoni. Per chi non avesse materiali adatti a Katmandu è possibile noleggiare o acquistare a prezzi convenienti tutto, ma in questo caso è meglio avvisare il capogruppo prima della partenza per fare predisporre il materiale. È però obbligatorio avere con se prima di partire gli scarponi, perché non è detto che si trovino quelli adatti a Katmandu.
Programma del viaggio
(I tempi indicati per le tappe sono riferiti a un percorso senza soste eseguito con un ritmo normale)
1°g. Sabato 8 ottobre, partenza in volo per il Nepal
Per andare a Katmandu non ci sono collegamenti diretti dall’Italia e molti viaggiatori scelgono di transitare da Delhi in India o utilizzano linee aeree che fanno scalo in Medio Oriente; vi è un’ampia scelta e Amitaba può prenotare quella di maggior gradimento. La maggior parte dei voli prevede di viaggiare la notte arrivando nella giornata successiva.
2°g. 9/10 Arrivo a Katmandu
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente nepalese di Amitaba e trasferimento all’Hotel Vajra, immerso in un bel giardino a un quarto d’ora di cammino dal centro della città e dallo Stupa di Swayambhu.
3°g. 10/10 Katmandu
Giornata a disposizione, utile per controllare l’attrezzatura e fare eventuali acquisti.
4°g. 11/10 Katmandu – Lukla – Bengkar (2650 mt)
Partenza in volo per Lukla, tipico aeroporto himalaiano appeso al bordo di una valle posto a circa 2800 mt di quota, che si raggiunge in circa 30 minuti. Si inizia già oggi il cammino con una facile tappa di circa 3 ore e mezza, scendendo al fiume Dudh Kosi e risalendo verso nord la valle che porta a Namche Bazar, arrivando a Phakding e proseguendo fino a Bengkar, dove i lodge sono forse meno belli che a Phakding ma si gode della vista del Tamerseku.
5°g. 12/10 Bengkar – Namche Bazar (3440 mt)
Si segue il fiume fino alla base della salita che porta al villaggio di Namche Bazar, il centro principale degli Sherpa. Tappa di circa 4 ore.
6°g. 13/10 Namche Bazar – Thame (3800 mt)
Per favorire l’acclimatazione si risale il sentiero che porta verso ovest fino al villaggio di Thame, alle porte della valle che conduce verso il Rolwaling; qui si trova anche un interessante monastero. Tappa di circa 4 ore.
7°g. 14/10 Thame – Khumjung (3790 mt)
Si torna verso Namche e nei pressi del villaggio si segue il sentiero più alto che porta al bel villaggio di Khumjung, situato su di un poggio posto sopra alla “capitale” degli Sherpa. Tappa di circa 3 ore e mezza.
8°g. 15/10 Kumjung – Luza (4360 mt)
Si segue il sentiero che si inerpica per i costoni della montagna fino ad una discesa di circa 400 mt che porta a Phortse Tenga, da dove si inizia a risalire il fiume che origina dal ghiacciaio del Cho Oyu e si risale verso le pasture più alte attraversando alcuni alpeggi. Si sosta per il pranzo a Dole (4200) e da qui si prosegue per il vicino alpeggio di Luza. Tappa di 5 / 6 ore.
9°g. 16/10 Luza – Gokyo (4750 mt)
Si prosegue camminando tra le pasture degli Yak, con visuali sempre più entusiasmanti, attraverso l’alpeggio di Machhermo (4410), a nord domina l’orizzonte il Cho Oyu; si arriva ad un primo lago e poco oltre si giunge al lago turchese di Gokyo. Tappa di circa 4 ore. Chi se la sente potrà cimentarsi già questo pomeriggio con una salita al Gokyo Ri (5483) per ammirare un indimenticabile tramonto.
10°g. 17/10 Gokyo – Taknak (4700 mt)
Si parte prestissimo, per godere delle prime luci del mattino dalla vetta del Gokyo Ri (5483). La salita è facile, segue un sentiero che si inerpica lungo crinali erbosi, e richiede al massimo tre ore. Dopo il pranzo si parte per Taknak, si segue per un tratto il sentiero utilizzato per giungere fin qui e quindi si attraversa il ghiacciaio che fluisce dal Cho Oyu; il ghiaccio è coperto dai sassi, il percorso è segnato da ometti di pietra e non presenta pericoli. Raggiunto il versante orientale s’incontra l’alpeggio di Taknak, dove ci si accomoda per la notte. Da Gokyo sono circa 3 ore.
11°g. 18/10 Taknak – Cho La (5420 mt) – Dzonglha (4620 mt)
La salita al passo inizia con una prima parte ripida alle spalle dell’alpeggio e porta alla base della rampa che sfocia sul passo, un tratto questo spesso coperto dalla neve. La parte iniziale della discesa transita da un nevaio e, dopo un tratto più ripido, attraversa una zona di alpeggi. Si sosta per la notte a Dzonglha. La salita al passo richiede al massimo 4 ore, la discesa a Dzonglha massimo 2.
12°g. 19/10 Dzonglha – Awi La – Lobuche (4830 mt)
Si segue la dorsale settentrionale della valle e si sale al passo dell’Awi Peak, dove si trovano i campi alti utilizzati per la salita al Lobuche; si ha una stupenda visuale del Nuptse, del Lhotse e dei monti a sud. Procedendo, si scende nella valle che conduce all’alpeggio di Lobuche. Chi preferisse, può seguire il sentiero che gira attorno alla base dell’Awi scendendo fino a Duglha (4620 mt) e raggiungendo in quel punto la valle principale che porta a Lobuche, un percorso di circa 3 ore. La via dell’Awi La se si è allenati necessita solo circa un’ora in più, e richiede un minimo di familiarità con la progressione su roccia. Da Lobuche ci si reca a visitare la Piramide del CNR, una facile passeggiata di circa mezz’ora.
13°g. 20/10 Lobuche – Gorak Shep (5100 mt); escursione al campo base
Si seguono le morene lungo i bordi del ghiacciaio godendo della vista del Pumori che si erge di fronte; dopo l’attraversamento di un ghiacciaio che confluisce dal lato della valle, anche questo coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, si arriva a Gorak Shep, impiegando circa 2 ore e mezza. Da qui il campo base dell’Everest, situato di fronte alla famosa cascata di ghiaccio, dista circa 2 ore; chi lo desidera può recarvisi, rientrando poi a Gorak Shep per la notte.
14°g. 21/10 Salita al Kala Pattar (5545 mt) – Lobuche
La salita al Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri al mondo, non presenta difficoltà ed impegna per circa 2 ore. Nel pomeriggio si torna a Lobuche.
15°g. 22/10 Lobuche – Kongma La (5535 mt) – Chhukung (4730 mt)
Si attraversa il ghiacciaio, coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, portandosi sul versante orientale della valle e iniziando la salita dell’altro versante. Le parti ripide del percorso sono in prossimità del passo, che offre uno dei più bei panorami del versante sud del Lhotse, una parete alta 4000 metri, ritenuta una delle più difficili di tutto l’Himalaia. Raggiunte le pasture della valle si arriva all’alpeggio di Chhukung, situato a nord dell’Ama Dablam. Tappa di circa 7 ore.
16°g. 23/10 Chhukung – Base dell’Imja Tse (5087 mt)
Si risale la valle del ghiacciaio di Imja verso est, godendo di un panorama fantastico sulle formazioni di ghiaccio a canna d’organo del grande bacino a nord dell’Ama Dablam. Si raggiunge il campo a Pareshaya Gyab (5087) in circa 3 ore; a volte si procede nella stessa giornata fino ad un punto più alto, ponendo le tende a circa 5280 mt, un poco più alto ma meno comodo.
17°g. 24/10 Salita all’Imja Tse (6160 mt) – Chhukung
Si parte prestissimo risalendo ripidi crinali sassosi e arrivando con le luci del giorno sul ghiacciaio. Si aggirano le aree crepacciate e si giunge infine alla base della cresta sommitale, dove si sale diretti, e la si segue fino alla vicina vetta. I tempi di salita variano in base alle condizioni, con un tempo minimo di circa 5 ore. L’Imja Tse è collegato a nord da un passo di 5700 mt al grande spigolo centrale della parete sud del Lhotse, di cui di fatto è un contrafforte: un luogo da capogiro! Tornati al campo avanzato si prosegue la discesa fino a Chhukung. Chi non affronta la salita potrà esplorare la vallata, recandosi verso la conca dell’Amphu Lapcha e verso le canne d’organo dell’Ama Dablang.
18°g. 25/10 Giornata di riserva
Se non si dovesse utilizzare anche la giornata odierna per la salita si inizia il rientro verso Lukla già oggi, dividendo così la tappa tra Tengboche e Lukla che è lunga se pur fattibile. Se la salita si esegue oggi, chi non ci si cimenta potrà iniziare comunque il rientro o salire sul monte di Chhukung per godere dei panorami sul Lhotse e sulla vallata.
19°g. 26/10 Chhukung – Tengboche (3867 mt)
La prima tappa del percorso di rientro richiede circa 5 ore e porta a Tengboche, dove si trova un bel monastero buddista in vista della spettacolare parete sud dell’Ama Dablam.
20°g. 27/10 Temboche – Namche Bazar – Lukla
Da Temboche si scende al fiume (3250 mt) e si risale il versante settentrionale della valle verso Namche Bazar (3440 mt). Con la buona acclimatazione che si possiede, per questo tratto si impiegano al massimo 4 ore. Si continua per Lukla, ripercorrendo in discesa le prime due tappe fatte all’inizio.
21°g. 28/10 Lukla – Katmandu
Si parte in volo per Katmandu; all’arrivo, trasferimento in hotel e relax.
22°g. 29/10 Katmandu e volo di rientro
Tempo libero fino a quando ci si reca all’aeroporto per l’imbarco sul volo internazionale. In funzione del volo di rientro utilizzato Amitaba predisporrà gli eventuali servizi aggiuntivi richiesti sia a Katmandu che a Delhi per chi transitasse dall’India.
23°g. Domenica 30 ottobre, arrivo a destinazione.
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Tramonto sull’Everest da Gokyo Ri
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.