Nepal
Nepal 2008: L’Alta Via del Solo Kumbhu, trek all’Everest; Lobuche e Mera
Possibilità di salita al Lobuche Est (6119 mt) ed estensione per il Mera Peak (6476 mt)









Sintesi del viaggio
Ogni appassionato di montagna ha nel cuore il desiderio di recarsi nel Solo Khumbu in Nepal, giustamente ritenuta la regione più spettacolare del nostro pianeta. Questo viaggio è stato organizzato sulla base di una trentennale esperienza, delineando un percorso che porti a vedere quanto di meglio la natura rivela nella terra degli Sherpa, vero cuore dell’Himalaia, dove sorge maestoso l’Everest. L’itinerario è ottimo anche per chi vi si fosse già recato e desideri conoscere in modo più completo le valli che lo cingono.
Le due principali valli alte del Solo Khumbu sono, da ovest ad est, la valle di Gokyo che oltre Namche Bazar, la ‘capitale’ degli Sherpa, si dirama in direzione nord fino alla base del Cho Oyu, e la valle principale che porta al campo base dell’Everest aggirando le straordinarie pareti del Nuptse e del Lhotse.
Presentazione del viaggio
Le due principali valli alte del Solo Khumbu sono, da ovest ad est, la valle di Gokyo che oltre Namche Bazar, la ‘capitale’ degli Sherpa, si dirama in direzione nord fino alla base del Cho Oyu, e la valle principale che porta al campo base dell’Everest aggirando le straordinarie pareti del Nuptse e del Lhotse. Il programma prevede di visitarle accuratamente e di collegarsi da una all’altra attraverso il passo del Cho, che offre prospettive e visuali meravigliose e consente di tracciare un’Alta Via. Arrivati in volo a Lukla si inizia il cammino verso Namche Bazar, dove si procede alla necessaria acclimatazione risalendo la bella valle che porta a Thame e salendo al villaggio di Khumjung. Si prosegue per Gokyo, dove si sale il Gokyo Ri, un punto panoramico di una bellezza che va oltre l’immaginabile, dove la visuale parte dal Cho Oyu al massiccio dell’Everest e verso est spazia fino al Makalu. Si prosegue quindi oltre Gokyo verso la base del Cho Oyu ponendo un campo alla testa della grande morena del ghiacciaio (questo è l’unico punto del trekking dove è necessario, altrove si usano i lodge). Da questo punto si gode di una fantastica visuale verso l’Everest, e si utilizzerà un giornata per esplorare la zona, decisamente uno dei punti più belli dell’intera catena himalaiana. Rientrati verso Gokyo si attraversa il ghiacciaio (morenico, senza problemi di crepacci) e si valica il passo del Cho verso la valle che conduce al campo base dell’Everest arrivando a Gorak Shep, da dove si raggiunge il campo base e si sale sul Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri dell’Himalaia. Inizia quindi il percorso di ritorno, che segue il deflusso della valle riportando a Namche Bazar via Tengboche; il capogruppo esegue il tentativo di salita al Lobuche e chi rientra viene accompagnato fino a Lukla da una nostra guida nepalese. Per chi lo desidera, è possibile rimanere coi compagni che salgono al Lobuche seguendoli fino al campo alto e poi rientrando a Lukla con loro.
Chi si cimenta con la vetta del Lobuche, che raggiunge 6119 metri di altezza, dopo la salita al Kala Pattar e il rientro all’alpeggio di Lobuche, ha a disposizione tre giorni; se ne utilizzano usualmente solo due, un giorno è tenuto di riserva. Quindi, accompagnati da una nostra guida nepalese, si rientra a Lukla seguendo il medesimo percorso degli altri partecipanti, con tappe più lunghe ma facilmente eseguibili da un alpinista.
Dopo la salita al Lobuche si prevede un’estensione del viaggio condotta dal capogruppo che porta nel remoto bacino glaciale di Honku, a sud est dell’Ama Dablang, una zona raramente visitata da cui si giunge al Mera Peak, una stupenda montagna alta 6476 mt che si erge di fronte all’arco himalaiano offrendo una celeberrima visuale, la cui salita richiede una progressione su ghiaccio poco tecnica. Dal Mera Peak a Lukla, dove si riprende l’aereo per Katmandu, si attraversa un’interessante regione ricca di foreste dove si incontrano alcuni isolati villaggi.
Durante il trekking per l’alloggio si utilizzano i lodge, piccoli rifugi costruiti dagli Sherpa che consentono di dormire più caldi, tranne per le due notti nella parte alta della valle di Gokyo. Si utilizzano dei campi anche per la salita al Lobuche, ma nella fase di rientro si torna ad utilizzare i logde. L’estensione al Mera Peak (rientro del 4/11) dopo l’alpeggio di Chhukung prevede tutte le notti in campo.
NOTA TECNICA
L’Alta Via del Solo Kumbhu è un trekking per persone in salute che abbiano una buona forma fisica. Le tappe previste sono ragionate sulla base di una lunga esperienza; la parte iniziale prevede un’adeguata acclimatazione che consente di arrivare a superare l’alta quota del passo del Cho, di 5420 mt. Sono previste anche due salite, al Gokyo Ri (5483 mt) nella valle del Cho Oyu e al Kala Pattar (5545 mt) ai piedi dell’Everest, i punti panoramici tra i più belli del pianeta. Tutta questa parte non è tecnica, non bisogna essere alpinisti e basta avere un po’ determinazione. La salita al Lobuche Est, una vetta alta 6119 mt, si esegue alla fine quando l’acclimatazione è ormai ottima; per salire bisogna utilizzare ramponi e picozza e, anche se la salita fino all’anticima non è particolarmente difficile e con l’aiuto del capogruppo e della guida Sherpa una persona non molto esperta può farcela, è necessario avere avuto già precedenti esperienze di progressione sul ghiaccio. L’ultimo tratto, dall’anticima alla vetta, è più tecnico e percorribile solo da persone esperte.
L’estensione al Mera Peak, una stupenda vetta alta 6476 mt situata nella remota regione di Honku, offre l’opportunità di vivere una vera avventura attraverso dei remoti territori himalaiani e concede la vista di panorami incomparabili, ma richiede maggior adattabilità. Il punto più difficile di questa parte si affronta all’inizio, quando si accede all’alto bacino di Honku attraverso il passo dell’Amphu, alto circa 5800 metri, risalendo una ripida parete su terreno misto esposta a nord. La progressione alla vetta del Mera non è più difficile di questo tratto, solo molto più alta.
Il capogruppo ha una lunga esperienza di viaggi in tutte le regioni dell’Himalaia, e può chiarire alle persone interessate ogni dettaglio.
ATTREZZATURA
Per godere appieno di questa magnifica avventura è necessario premunirsi per le basse temperature. E’ fondamentale un sacco a pelo omologato per i – 20°C e vestiario e calzature che consentano il confort a queste temperature. E’ un fattore di prudenza, perché non è usuale avere –20. Ma a volte anche a ottobre può succedere che le temperature scendano. Chi si cimenta nella salita al Lobuche deve avere ramponi, piccozza, imbracatura, jumar e moschettoni; questi attrezzi sono necessari anche per l’estensione al Mera Peak. Per chi non avesse materiali adatti a Katmandu è possibile noleggiare o acquistare a prezzi convenienti tutto, ma in questo caso è meglio avvisare il capogruppo prima della partenza per fare predisporre il materiale. E’ però obbligatorio avere con se prima di partire gli scarponi, perché non è detto che si trovino quelli adatti a Katmandu.
Programma del viaggio
(I tempi indicati per le tappe sono riferiti a persone che procedono senza soste con un ritmo lento)
1°g. Venerdì 3 ottobre
partenza per Katmandu.
2°g. 4/10 Arrivo a Katmandu
Trasferimento in hotel e riposo.
3°g. 5/10 Katamandu
Giornata a disposizione, utile per controllare l’attrezzatura e fare eventuali acquisti.
4°g. 6/10 Katmandu – Lukla – Bengkar (2650)
Partenza in volo per Lukla, tipico aeroporto himalaiano appeso al bordo di una valle posto a circa 2800 mt di quota, che si raggiunge in circa 30 minuti. Si inizia già oggi il cammino con una facile tappa di circa 3 ore e mezza, scendendo al fiume Dudh Kosi e risalendo verso nord la valle che porta a Namche Bazar, arrivando a Phakding e proseguendo fino a Bengkar, dove i lodge sono forse meno belli ma si gode della vista del Tamerseku.
5°g. 7/10 Bengkar – Namche Bazar (3440)
Si segue il fiume fino alla base della salita che porta al villaggio di Namche Bazar, il centro principale degli Sherpa. Tappa di circa 4 ore.
6°g. 8/10 Namche Bazar – Thame (3800)
Per favorire l’acclimatazione si risale la valle che porta verso ovest fino al villaggio di Thame, alle porte della valle che conduce verso il Rolwaling, dove si trova un interessante monastero. Tappa di circa 4 ore.
7°g. 9/10 Thame – Khumjung (3790)
Si torna verso Namche e nei pressi del villaggio si segue il sentiero più che porta al bel villaggio di Khumjung, situato su di un poggio posto sopra alla “capitale” degli Sherpa. Tappa di circa 3 ore e mezza.
8°g. 10/10 Kumjung – Luza (4360)
Si segue il sentiero che si inerpica per i costoni della la montagna fino ad una discesa di circa 400 mt che porta a Phortse Tenga, dove si inizia a risalire il fiume che origina dal ghiacciaio del Cho Oyu e si attraversano alcuni alpeggi. Si sosta per il pranzo a Dole (4200) e da qui si prosegue peril vicino alpeggio di Luza. Tappa di 5 / 6 ore.
9°g. 11/10 Luza – Gokyo (4750)
Si prosegue camminando tra le pasture degli Yak, con visuali sempre più entusiasmanti, attraverso l’alpeggio di Machhermo (4410), a nord domina l’orizzonte il Cho Oyu; si arriva ad un primo lago e poco oltre si giunge al lago turchese di Gokyo. Tappa di circa 4 ore. Chi se la sente potrà cimentarsi già questo pomeriggio con una salita al Gokyo Ri (5483) per ammirare un indimenticabile tramonto.
10°g. 12/10 Gokyo – Alta valle di Gokyo
Si parte prestissimo, per godere delle prime luci del mattino dalla vetta del Gokyo Ri (5483). La salita è facile, segue un sentiero che si inerpica lungo crinali erbosi, e richiede al massimo tre ore. Dopo il pranzo si prosegue il cammino verso il Cho Oyu seguendo le morene erbose che costeggiano due stupendi laghi fino alla testa della valle, che sfiora i 5000 metri, dove si pone il campo a circa tre ore e mezza da Gokyo.
11°g. 13/10 Alta valle di Gokyo
Si dedica la giornata all’esplorazione della zona. Vi sono diverse escursioni possibili, non tecniche. Si cercherà di raggiungere la vetta di una delle cime circostanti per godere della piena visuale dei ghiacciai, che da questo punto regalano una visuale straordinaria verso l’Everest.
12°g. 14/10 Alta valle di Gokyo – Taknak (4700)
Si ridiscendono le morene fino ad oltre Gokyo e si attraversa il ghiacciaio che fluisce dal Cho Oyu; il ghiaccio è coperto dai sassi, il percorso è segnato da ometti di pietra e non presenta pericoli. Raggiunto il versante orientale s’incontra l’alpeggio di Taknak, dove ci si accomoda per la notte in un lodge. Tappa di circa 5 ore.
13°g. 15/10 Taknak – Cho La (5420) – Dzonglha (4620)
La salita al passo inizia con una prima parte ripida alle spalle dell’alpeggio e porta alla base alla rampa che sfocia sul passo, un tratto questo spesso coperto dalla neve. La parte iniziale della discesa transita da un nevaio e, dopo una tratto più ripido, attraversa una zona di alpeggi. Si sosta per la notte a Dzonglha. La salita al passo richiede al massimo 4 ore, la discesa a Dzonglha massimo 2.
14°g. 16/10 Dzonglha – Lobuche (4830)
Si segue il costone settentrionale della valle scendendo fino a Duglha (4620 mt), raggiungendo in quel punto la valle principale che porta a Lobuche, un percorso di circa 3 ore. Da Lobuche alla Piramide del CNR è una facile passeggiata di circa mezz’ora. Per chi vuole, per raggiungere Lobuche è possibile risalire col capogruppo la dorsale settentrionale della valle attraversando il passo dell’Awi Peak, dove si trovano i campi alti utilizzati per la salita al Lobuche. Per questa via se si è allenati si impiega solo circa un’ora in più, ma si deve avere un minimo di familiarità con la progressione su roccia.
15°g. 17/10 Lobuche – Gorak Shep (5100); escursione al campo base
Si seguono le morene lungo i bordi del ghiacciaio godendo della vista del Pumori che si erge di fronte; dopo l’attraversamento di un ghiacciaio che confluisce dal lato della valle, anche questo coperto da sassi e senza pericolo di crepacci, si arriva a Gorak Shep, impiegando circa 2 ore e mezza. Da qui il campo base dell’Everest, situato di fronte alla famosa cascata di ghiaccio, dista circa 2 ore; chi lo desidera può recarvisi, rientrando poi a Gorak Shep per la notte.
16°g. 18/10 Salita al Kala Pattar (5545) – Lobuche
La salita al Kala Pattar, uno dei punti panoramici più celebri al mondo, non presenta difficoltà ed impegna per crica 2 ore. Nel pomeriggio si torna a Lobuche.
PER CHI RIENTRA
17°g. 19/10 Lobuche – Tengboche (3867)
Il capogruppo saluta i partecipanti; la responsabilità del trekking da qui a Lukla sarà in carico ad uno Sherpa che parla la lingua inglese. Tutto il percorso segue dei comodi sentieri, quindi non sono previste difficoltà. La prima tappa del percorso di rientro richiede circa 5 ore e porta a Temboche, dove si trova un bel monastero buddista in vista della spettacolare parete sud dell’Ama Dablam.
18°g. 20/10 Tengboche – Namche Bazar (3440)
Da Temboche si scende al fiume (3250) e si risale il versante settentrionale della valle verso Namche Bazar. Con la buona acclimatazione che si possiede, si impiegano al massimo 4 ore.
19°g. 21/10 Namche Bazar – Lukla
Si ripercorrono in discesa le prime due tappe.
20°g. 22/10 Lukla – Katmandu
Si parte in volo per Katmandu; all’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente di Amitba, trasferimento in hotel e relax.
21°g. 23/10 Katmandu
Giornata libera.
22°g. 24/10 Katmandu – Doha
Giornata libera.
23°g. Sabato 25 ottobre, arrivo
PER CHI SALE IL LOBUCHE EST (6119 MT)
17°g. – 19°g. (19/10 – 21/10) Salita al Lobuche Est
La salita al Lobuche viene eseguita di solito in due giorni. Nella prima giornata si sale al campo alto, nei pressi del passo dell’Awi Peak, e nel giorno successivo si sale in vetta e si ridiscende alla base della montagna, dove si alloggia in campo. La salita richiede una progressione su ghiaccio di moderata difficoltà fino all’anticima, che è poi collegata da una cresta che sale in direzione nord ovest fino alla vetta; il tratto dall’anticima alla vetta effettiva è più impegnativo e richiede maggiori capacità tecniche, ed è eseguibile solo se le condizioni sono ottimali. Si tiene un giorno di riserva da utilizzare nel caso vi fossero condizioni climatiche non buone. Se si sale in due giorni, si potrà utilizzare il giorno di riserva per anticipare il rientro verso Lukla.
20°g. 22/10 Base del Lobuche – Tengboche (3867)
Il capogruppo saluta i partecipanti; la responsabilità del trekking da qui a Lukla sarà in carico ad uno Sherpa che parla la lingua inglese.
21°g. 23/10 Tengboche – Lukla
Da Tengboche si scende a al fiume (3250) e si risale il versante settentrionale della valle verso Namche Bazar, per ridiscendere nuovamente al fiume e proseguire fino a Lukla, una tappona di circa 8 ore, ben eseguibile con l’allenamento finora accumulato.
22°g. 24/10 Lukla – Katmandu – Doha
Giornata libera.
23°g. 25/10 Sabato 25 ottobre, arrivo
ESTENSIONE AL MERA PEAK (6476 MT)
(Per questa parte i tempi di tappa non vengono indicati; i tratti più lunghi sono ci circa 7 ore)
20°g. 22/10 Lobuche – Chhukung (4730)
Da Lobuche si segue il sentiero principale che discende verso sud lasciandolo verso est per risalire la valle che porta ai piedi del Lhotse. Si arriva fino all’alpeggio di Chhukung, dove si troverà l’ultimo lodge tra qui e Lukla. Se la salita al Lobuche si svolge in soli due giorni, nella giornata di recupero è possibile salire al passo del Kongma (5535), che si approccia attraversando il ghiacciaio che fluisce dall’Everest e risalendo il versante della valle ad est di Lobuche. In questo caso si pone il campo nei pressi del vicino laghetto e il giorno 22/10 si potranno esplorare le cime nei pressi del passo e da qui scendere poi a Chhukung.
21°g. 23/10 Chhukung – base dell’Amphu La
Si risale la valle del ghiacciaio di Imja verso est, godendo di un panorama fantastico sulla parete sud del Lhotse e sulle formazioni di ghiaccio a canna d’organo del grande bacino a nord dell’Ama Dablam. Oltre un bel lago morenico si risale il versante meridionale delle valle arrivando alla base del passo dell’Amphu dove si pone il campo.
22°g. 24/10 Amphu La (circa 5800) – Bacino di Honku
La salita al passo dell’Amphu è simile alla salita ad una vetta, lungo pendii piuttosto ripidi su terreno misto, con tratti su nevaio. Dal passo si accede alla zona di Honku alle spalle dell’Ama Dablang; è disabitata e molto selvaggia, con molti ghiacciai che confluiscono verso la valle che porta a sud verso il Mera Peak.
23°g. – 24°g. (25 e 26/10) Bacino di Honku – Passo del Mera (5300)
Raggiunto il fiume si segue la valle in direzione sud per poi risalirne il versante occidentale fino al passo di Mera, che si apre sul bacino glaciale della parete nord della montagna. Si pone il campo nei pressi del passo, solitamente sul versante orientale.
25°g. 27/10 Passo del Mera – Campo avanzato (5800)
Si porta il campo più in alto per essere faciliti nella salita. Il punto del campo avanzato gode già di panorami eccezionali.
26°g. – 27°g. (28 e 29/10) Salita al Mera Peak (6476 mt)
Dal campo avanzato si raggiunge la vetta in giornata; si tengono due giorni per avere più tempo a disposizione ed eventualmente provare a salire anche la vetta settentrionale, che è più bassa (6124) ma più difficile. I panorami dalla cima del Mera sono di una bellezza leggendaria, perché verso sud non ci sono montagne più alte e la posizione è abbastanza distante rispetto alla barriera che parte dal Cho Oyu ad ovest e attraverso la zona dell’Everest arriva fino al Makalu ad ovest: nelle giornate limpide, usuali in questa stagione, si vede buona parte dell’Himalaia nepalese, fino al Kanchendzonga.
28°g. 30/10 Passo del Mera – Thagnak (4056)
Inizia il percorso di rientro verso Lukla scendendo in direzione ovest lungo il ripido bordo settentrionale della valle fino a raggiungere l’alpeggio di Thagnak in una regione tornata arborea; prima dell’alpeggio se si risale il bordo di una morena a nord del sentiero si arriva al lago di Sabai.
29°g. 31/10 Thagnak – Thasing Dingma (4030)
Si scende in direzione sud la valle di Thagnak fino ad una quota di circa 3600 mt iniziando quindi a risalire il versante occidentale della valle fino all’alpeggio di Thasing Dingma.
30°g. 1/11 Thasing Dingma – Kharka (4200)
Si prosegue la salita del versante occidentale della valle fino a Kharka.
31°g. 2/11 Kharka – Lukla (2800)
Oltre Kharka si attraversa un colle posto a circa 4600 metri per superare il costone che separa queste remote regioni dalla vallata del fiume Dudh Kosi, dove si trova Lukla.
32°g. 3/11 Lukla – Katmandu – Doha
Si parte in volo per Katmandu, dove si viene ricevuti dal corrispondente di Amitaba, si prosegue per Doha.
33°g. Martedì 4 novembre, arrivo
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