Myanmar
Capodanno nel “Paese del sorriso”
Siti storici, etnie e natura della Birmania. Estensione finale a Hpa-An e Ngapali

Monachello birmano

Bagan, tramonto

Lago Inle (Foto di VB)

Yangon, orchidea

Tessitura (Foto di VB)









Sintesi del viaggio
Il viaggio porta nei siti storici principali, include l’incontro con interessanti realtà culturali ed etniche ed è arricchito da luoghi che escono dai consueti itinerari turistici, offrendo un’esperienza completa del meraviglioso mondo di Myanmar, il ‘Paese del Sorriso’.
L’onnipresente anima buddista della Birmania s’incontra sia nelle grandiose vestigia del passato, da Bagan e Kakku a Sanghar, Thahaung e Indein, che nella quotidianità delle persone che s’incontrano nei templi, nei monasteri e nelle pagode che ornano il Paese, prime tra tutte Shwedagon.
Si dedica una giornata per avvicinare le popolazioni Kayan e Kayah, e, nella parte finale, si percorrono canali, fiumi e laghi con le lance, immersi nella natura di archetipa bellezza dei laghi di Moe Byae e Inle, dove l’uomo ha realizzato un equilibrio ambientale unico al mondo. Il tour può essere ulteriormente impreziosito con un’estensione a Kyaiktiyo e Hpa-An nel sud est del Paese; è anche prevista la possibilità di completarlo con un tranquillo relax sull’indimenticabile spiaggia di Ngapali.
- Yangon
- Bagan
- Monte Popa
- Mandalay
- Ava
- Mingun
- Heho
- Kakku
- Loikaw
- Demorso
- PanPet
- Sanghar
- Thahanung
- Lago di Inle
- Inn Thein Market
- Kyaiktiyo
- Hpa-An
- Bago
- Yangon
- Thandwe
- Ngapali
Presentazione del viaggio
Il viaggio inizia da Yangon con un’interessante serata culturale nel palazzo storico di Karaweick; si visita la città con la grande pagoda di Shwedagon, centro spirituale della Birmania, e si raggiunge in volo Bagan, dove sorgono centinaia di pagode immerse nella bella natura di una grande ansa del fiume Irrawaddy, un luogo ritenuto tra i siti archeologici più affascinanti al mondo. Qui si arricchisce la conoscenza della regione con la visita di un villaggio e recandosi al Monte Popa, centro principale per il culto dei Nat, ovvero dell’antica anima sciamanica del Paese. Si vola per il Capodanno a Mandalay, immergendosi nelle visite di Ava e Mingun, ricchissimi di storia; in queste regioni più settentrionali vivono la maggior parte dei monaci birmani e si trovano templi costruiti in legno di tek. Da Mandalay con un breve volo ci si sposta un poco più a sud nella regione del lago Inle; qui ci si reca a Kakku, un sito ancora fuori dai grandi percorsi del turismo, dove ci accoglie una piccola ‘foresta di pagode’ in stile Shan (sono 2200!), e, raggiunta Loikaw, ci si reca al mercato di Demorso e si esplorano i villaggi delle etnie Kayan e Kayah. Partendo da Phe Kon, nei pressi di Loikaw, si seguono con le lance i corsi d’acqua e si attraversa il lago di Moe Byae, dove sono ubicate l’antica Sanghar e Thahaung, giungendo al lago di Inle con un percorso fluviale di bellezza archetipa attraverso la regione più pittoresca della Birmania. Si completa il viaggio esplorando il lago di Inle in barca, tra gli orti galleggianti, i villaggi e i templi su palafitte, includendo un’escursione ad Indein e, tornati in volo a Yangon, dopo un sopralluogo al suo famoso mercato, dove si possono fare anche ottimi acquisti, ci si imbarca sul volo di rientro.
ESTENSIONE. KYAIKTIYO E HPA-AN
L’estensione porta a Kyaiktiyo, il monte dove si trova la celebre Roccia d’Oro (Golden Rock), importante luogo di pellegrinaggio immerso in una bellissima natura. Si prosegue quindi verso sud, nei bei territori dell’antico regno dei Mon, compresi tra il mare delle Andamane e la Tailandia, dove a Hpa-An tra le risaie si ergono irti monti calcarei ornati da pagode che nelle grotte custodiscono spettacolari templi rupestri. Rientrando a Yangon si visitano i siti dell’antica città di Bago.
PROSECUZIONE DEL VIAGGIO A NGAPALI
Avendo tempo a sufficienza, dopo un viaggio così ricco di contenuti, una sosta di qualche giorno sulla spiaggia più bella della Birmania è un’ottima opzione! Da Yangon si raggiunge in volo Thandwe e ci si accomoda in un comodo hotel in riva al mare. La durata minima del soggiorno suggerita è di tre notti e su richiesta può essere estesa. Al termine si rientra in volo per Yangon e si prosegue per l’Italia.
NOTA TECNICA
Il viaggio si svolge nella stagione secca con valori stagionali che indicano temperature tra i 18 e i 32°C. Le sistemazioni sono comode e pulite, il cibo è molto vario; solitamente si consumano i pranzi nei pittoreschi ristorantini locali e la sera si cena o in hotel o in ristoranti tipici. Per gli spostamenti a terra si utilizzano moderni pulmini dotati di aria condizionata; si prevede solo un breve tratto coi mezzi locali durante l’estensione per arrivare alla base del monte di Kyaiktiyo. Il tragitto in barca tra Phe Koh ed il lago Inle e l’esplorazione di quest’ultimo vengono eseguite con le lance, su cui sono predisposti comodi sedili; non vi sono onde o correnti, la navigazione è tranquilla, va solo tenuto presente che le barche sono strette e quindi a bordo non ci si deve spostare inavvedutamente. Un’ulteriore nota: in Birmania in quasi tutti i siti sacri si deve camminare a piedi nudi; fortunatamente il clima è caldo ed i luoghi sono tenuti molto puliti – è utile avere una borsa dove poter mettere le scarpe per tenerle con sé, perché spesso può capitare di uscire da punti diversi o di percorrere dei tratti dove possono essere usate.
In sintesi, è un viaggio molto ricco di contenuto che avvicina nel modo più bello il mondo birmano, ma che non richiede particolare spirito di adattamento.
Programma del viaggio
1°g. Giovedì 26 dicembre, partenza per Myanmar
Il volo consigliato per questo viaggio, che fa da riferimento per i servizi offerti, è quello della Qatar; la partenza da Milano Malpensa è alle 16:05 o da Roma Fiumicino alle 16:00 con un primo scalo a Doha; per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
2°g. 27/12 Arrivo a Yangon
Si parte da Doha per Bangkok alle 02:40 con arrivo alle 13:15; da Bangkok si parte alle 16:50 e si atterra infine a Yangon alle 17:45, dove è in attesa dei partecipanti la guida locale birmana che parla la lingua italiana. Si alloggia presso l’hotel Jasmine Palace o simile. Ci si rilassa un po’ e per la cena ci si reca alla Karaweick Hall, lo storico palazzo posto sul lago reale di Yangon, dove si assiste anche ad uno spettacolo culturale.
3°g. 28/12 Yangon
Ci si dedica alla visita della città, dove traspare il passato coloniale nella City Hall, nello storico hotel Strand e in diversi palazzi, oltre che nelle chiese cristiane di cui la più importante è dedicata a Emanuele Battista; si visitano l’antica pagoda di Sule e il Parco dell’Indipendenza, e ci si ferma in un mercato locale mattutino per le verdure. Dopo pranzo ci si reca al mercato di Yangon (Scott o Bogyoke market) e si completa il tour della città recandosi alla pagoda di Shwedagon, immortale centro spirituale della Birmania dove numerosi devoti offrono le proprie preghiere, e dove la grande costruzione centrale alta 98 metri è circondata da una profusione di templi minori che, anche se realizzati in diversi stili, creano un insieme sorprendentemente armonico. Si gode da qui del tramonto e si cena in un ristorante tipico.
4°g. 29/12 Yangon – Bagan
Si parte presto per raggiunge in volo Bagan, il volo è alle 7.00 con arrivo alle 8.20 (orari da confermare). E’uno dei siti archeologici più incredibili al mondo, con migliaia di costruzioni di circa 800 anni disposte in un’area molto estesa, circa 10 chilometri quadrati, ma i templi e le pagode principali sono nei pressi della grande ansa del fiume Irrawaddy. Si visitano i siti più interessanti, iniziando dalla pagoda di Shwezikone, particolarmente sacra, che risale all’XI secolo e presenta un antico stile architettonico in pietra e sabbia. Quindi i templi di Kyansitthar, famoso per le pitture murali, di Wetkyiinn Gupyaukgyi, con le pareti affrescate nel XIII secolo, di Htilo Minlo, egregio esempio di architettura, di Ananda, dai battenti mirabilmente cesellati in legno di teak, ed altri. Si visita il villaggio di Phwarsaw, dove vi sono delle produzioni di oggetti fatti con la lacca, e per il tramonto ci si reca ad una panoramica pagoda utilizzando i calessi trainati da cavalli. Si alloggia presso l’hotel Thazin Garden o simile.
5°g. 30/12 Bagan e esc. a Monte Popa
Dopo una visita al mercatino locale di Myinkabar a Bagan, con circa un’ora e mezza di guida si arriva a Popa. Questo monte di origine vulcanica che si erge sulle pianure è considerato l’Olimpo birmano: si pensa che molti Nat, ovvero gli spiriti dei defunti ed entità, abitino qui. Dalla cima del monte, che si raggiunge con una scalinata di 777 gradini che attraversa molti punti di interesse, si gode di una vista magnifica affacciandosi tra i molti templi bizzarramente decorati. Alla base del monte in un tempio che raccoglie le statue dei 37 principali Nat birmani spesso si svolgono pittoreschi rituali condotti dai truccatissimi sacerdoti che evocano ed onorano questi spiriti. Dopo la visita si rientra verso Bagan; sul percorso si visita una piantagione di palme dove si potrà osservare la vita rurale e le diverse attività, come la produzione dell’olio di arachide. Arrivati a Bagan si avrà il resto della giornata a disposizione per recarsi ancora tra le pagode e godere del tramonto. La cena viene organizzata presso un monastero birmano, dove si è gli unici ospiti e si viene intrattenuti con uno spettacolo culturale. Un nostro cuoco curerà il tutto (… non solo riso, anche se si è in un monastero!).
6°g. 31/12 Bagan – Mandalay, con Ava e Mingun
Si parte in volo presto per Mandalay, una tratta di volo breve. Questa città è il centro più importante dopo Yangon, si considera la capitale culturale e religiosa della Birmania: vi risiede oltre la metà dei monaci birmani. Già capitale del regno birmano settentrionale, il re Mingon vi eresse nel 1856 una suntuosa fortezza di cui resta l’imponente cinta muraria, lunga 8 km e alta 8 metri, circondata da un fossato di 70 metri di ampiezza. Ci si reca nei pressi di Mandalay ad Ava (o Inwa), che fu la capitale delle Birmania per circa 400 anni e di cui restano alcuni siti interessanti immersi in un bell’ambiente rurale; la si percorre piacevolmente utilizzando calessi trainati da cavalli. Si vedono alcuni antichi templi, tra cui il più celebre è il Bagayar Kyaung, interamente costruito in legno di tek con 267 pilastri, e molto interessante il Mye Bom Sam. Ci si sposta quindi a Mandalay dove si visita il tempio di Mahamuni, il principale luogo di culto, che contiene una veneratissima statua del Buddha ricoperta di foglie d’oro. Dopo la visita si sale a bordo di un battello privato sul fiume Irrawaddy, si pranza a bordo della barca e con una piacevolissima gita sul fiume si giunge in circa un’ora all’antico sito di Mingun, dominato dalla mastodontica massa della pagoda incompiuta di Pahtodawgyi, dove è custodita anche un’enorme campana (90 tonnellate!) che si dice essere la più grande al mondo. Si rientra con le luci del tramonto. La cena di Capodanno si tiene presso l’hotel dove si alloggia, l’Ayarwaddy River View o simile.
7°g. 1/1 Mandalay – Heho – Kakku – Loikaw
Si parte in volo per Heho alle 9.20, a sud di Mandalay, con arrivo alle 9.55. Dall’aeroporto si prosegue in pulmino per Kakku (circa 2 ore), che da qui dista 80 km: un sito a sud est del lago di Inle, immerso tra i villaggi dell’etnia Pa-O, che custodisce un gran numero (circa 2200) di piccole pagode in stile Shan edificate nel XVII secolo. Si pranza in un ristorante locale e si prosegue quindi verso sud godendo anche in questo tratto di bei paesaggi ed attraversando alcuni villaggi, arrivando a Loikaw (110 km, circa 3 ore e mezza), dove si alloggia e si cena presso il Famous Hotel o simile.
8°g. 2/1 Loikaw: Demorso, Panpet (etnia Kayan) e Tanilarle (etnia Kayah)
Si inizia questa interessante giornata recandosi al piccolo mercato di Demorso, a circa 20 km da Loikaw, dove le etnie dei Kayan e dei Kayah barattano e commerciano i propri prodotti; tra questi si possono assaggiare bevande alcoliche fatte con il riso. Si prosegue per altri 30 km circa arrivando al villaggio di Panpet dell’etnia Kayan, conosciuta in occidente con l’appellativo di etnia delle ‘donne giraffa’ per via degli ornamenti che vengono utilizzati per allungare, anche esageratamente, il collo. Si passeggia nel villaggio, dove i kayan hanno allestito anche alcuni negozietti di artigianato locale; i costumi tradizionali sono ancora utilizzati da un buon numero di persone. Nei pressi vi sono anche altri villaggi, raggiungibili con una passeggiata. Si torna quindi a Loikaw e nel pomeriggio ci si reca al villaggio di Tanilarle, dell’etnia Kayah, che qui è il gruppo maggioritario. Lo si potrà esplorare accompagnati dalle genti del luogo, osservando i costumi e le diverse attività, nel contesto di un interessante progetto locale di ‘turismo comunitario’. Rientrati a Loikaw, se vi è tempo, si visita Taung Kwe, un pittoresco insieme di pagode costruite sui diversi pinnacoli di un colle irto e roccioso; vi è un ascensore che porta in alto e si effettua una piacevole visita seguendo scalinate e ponticelli. Nei pressi del sito si trova anche un interessante monastero. Se fosse tardi, ci si reca qui il mattino successivo prima di lasciare la cittadina. Si cena in un ristorante locale.
9°g. 3/1 Loikaw – Sanghar – Thahanung – Lago di Inle
Si raggiunge col pulmino Phe Kon (50 km a nord ovest, circa un’ora) dove si sale sulle lance (le ‘longboats’) che porteranno fino al lago di Inle. Le barche sono veloci, lunghe e strette con comodi sedili dove ci si accomoda per gustare nel modo migliore la bellissima navigazione; a bordo si indossa sempre il giubbotto salvagente. S’inizia attraversando il lago di Phekone e, continuando verso nord si arriva al villaggio di Sanghar (circa 2 ore di navigazione) posto sulla sponda orientale del lago di Moe Byae, che fu formato in antichità con la costruzione di una diga, un luogo che nel XVIII secolo era tra le città principali della regione di Shan. Si visita il sito dove diverse antiche pagode emergono direttamente dall’acqua e si pranza in un ristorante del villaggio; si possono osservare anche alcune produzioni locali: un particolare tipo di vasellame realizzato con più strati e una distilleria di liquore di riso. Proseguendo, si raggiunge la sponda occidentale un poco più a nord arrivando al sito di Thahaung, un sito straordinario dove si osservano centinaia di stupa che risalgono al XVIII secolo. Si prosegue verso Inle (altre 2 ore circa di navigazione); il contesto naturale è sempre magnifico, si seguono corsi d’acqua che attraversano diversi villaggi etnici e ci si trova forse più vicini ad una fiaba che al mondo reale! Arrivati al lago di Inle si approda all’hotel Golden Cottage Island o simile; la cena è in hotel.
10°g. 4/1 Lago di Inle, con Indein
Si dedica la giornata all’esplorazione del lago di Inle con la barca (le ‘longboats’), includendo la visita ad un mercato locale. Questo lago, lungo 22 chilometri, largo 11 e adagiato a 800 mt di altitudine, è una perla di bellezza naturale dove i pescatori utilizzano con grande maestria le caratteristiche reti coniche di bambù stando in equilibrio su una sola gamba, una tecnica di pesca unica che per il visitatore è un intrattenimento sorprendente. Lo specchio lacustre è ben abitato, vi sono 17 villaggi e molti templi costruiti su palafitte. L’industriosa gente che vi abita ha creato dei giardini galleggianti per poter coltivare ed ha sviluppato molte particolari forme di artigianato, compresa una filatura eseguita con i gambi dei fiori di loto; la visita delle botteghe di produzione è molto interessante e spesso si incontrano le donne Kayan (“donne giraffa”), giunte fin qui per farsi fotografare in cambio di piccole mance, un effetto questo dell’arrivo del turismo ma che a loro sembra gradito. Si vedono diverse interessanti pagode lacustri; tra queste, Phaungdaw Oo è il tempio più importante. Molto conosciuto è anche il monastero di Nga Phe Kyaung costruito in tek con molti pilastri decorati, dove si trovano statue di ottima fattura. Navigando lungo i canali che si diramano dal bordo del lago ci si reca al villaggio di Indein per raggiungere uno dei siti più interessanti, caratterizzato da una miriade di pagode che sorgono dalla giungla in cima ad un colle. Si accede risalendo un sentiero interamente coperto da una tettoia di legno, sotto cui sostano genti appartenenti a diverse etnie che vendono prodotti locali molto particolari. Si pranza in un ristorante locale e si cena in hotel.
PER CHI RIENTRA
11°g. 5/1 Inle – Heho – Yangon e volo di rientro
Si parte presto con la barca arrivando sulla sponda settentrionale del lago a Nyaung Shwe e, con un pulmino privato, si prosegue per l’aeroporto di Heho; tempo permettendo, si sosta per una visita del monastero di Shwe Yan Pyae, realizzato in tipico stile Shan con il legno di tek, dove studiano dei piccoli monaci. Giunti in volo a Yangon ci si reca al monastero di Kalawwa Tawya, cercando di giungervi all’ora del pasto dei monaci; nei pressi si trova il parco dell’elefante bianco. Si pranza in un ristorante tipico e da qui con il treno locale (una bella esperienza di per sé!) ci si reca nel centro di Yangon, dove ci si potrà sbizzarrire con gli acquisti allo Scott Market o si completa la giornata visitando la grande statua del Buddha reclinato di Chauk Htut Gyi. Ci si trasferisce quindi all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo di rientro; chi è giunto con la Qatar parte alle 18:35 con arrivo a Bangkok alle 20:35.
12°g. Lunedì 6 gennaio, arrivo a destinazione
Si riparte all’ 01:20 e l’arrivo a Doha è previsto alle 05:25; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 07:50 con arrivo alle 12:35 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 08:40 con arrivo alle 12:55. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
PER CHI PROSEGUE CON L’ESTENSIONE A KYAIKTYO E HPA-AN
(NB: chi preferisce, il 6/1 può recarsi a Ngapali, con un programma uguale a quello indicato sotto)
11°g. 5/1 Inle – Heho – Yangon
Si segue il medesimo programma; si cena in un ristorante tipico e ci si accomoda nel medesimo hotel utilizzato all’arrivo.
12°g. 6/1 Yangon – Kyaiktiyo (Golden Rock)
Si parte per il villaggio di Kyaiktiyo, che dista circa 190 km, un bel viaggio attraverso campagne e piantagioni di gomma che conduce in zone sempre più selvagge. Giunti nei pressi di Kyaiktiyo si entra in un territorio dove non transitano i veicoli privati e si lascia il proprio mezzo; si lascia il bagaglio sul pulmino, in custodia dell’autista, e si porta con sé quanto possa essere necessario per la notte (se fosse necessario, si potrà ingaggiare un aiuto alla base del monte). Si percorre con un trasporto locale una stradina che porta tra i monti in uno dei luoghi più sacri della Birmania: un grande masso sovrastato da uno Stupa in bilico sulla cima di un monte, entrambi ricoperti di foglie d’oro. E’ un luogo di grande bellezza anche naturale, dove i pellegrini birmani salgono per il sentiero che conduce allo Stupa con circa un’ora di cammino, alcuni seduti su comode portantine (per chi volesse è possibile noleggiarne una). Lungo il percorso e sulla cima del monte si trovano negozietti che propongono erbe medicinali, artigianato ed una miriade di banchetti dove è possibile sostare per ristorarsi. Si alloggia presso l’hotel Yoe Yoe Lay o simile, situato sulla cima del monte; si pranza in un ristorante tipico e la cena è in hotel.
13°g. 7/1 Kyaiktiyo – Hpa-An
Scesi dal sacro monte di Kyaiktiyio si raggiunge il proprio mezzo, tornando sulla strada principale. La si segue verso sud transitando da Thaton, una città che in tempi lontani (dal IV all’XI secolo, quando venne conquistata da Bagan) fu la capitale dell’antico regno dei Mon, e si prosegue per Hpa-An, una piccola cittadina adagiata sulle rive del fiume Saluen che dista in tutto circa 150 km, approssimativamente 4 ore di viaggio. Qui si alloggia presso l’hotel Hotel Zwekabin o simile, semplice ma pulito; si pranza in un ristorante locale. Nel pomeriggio si iniziano le visite recandosi con una breve escursione al tempio rupestre di Bayin Nyi, dove alla base del colle, che nasconde una grotta, si trovano diversi templi che si affacciano su un laghetto dove spesso i pellegrini birmani si bagnano. La salita è breve; l’ampia cavità, che si allunga profonda e più stretta verso un piccolo tempietto nel cuore del monte, offre un primo assaggio di quanto delizierà la visita in questa regione, dove ripidi monti calcarei si ergono tra campi ben accuditi e villaggi, ornati da diversi corsi d’acqua e specchi lacustri. Rientrati a Hpa-An ci si reca per godere del tramonto alla pagoda di Shweyinhmyaw, che si affaccia sul fiume Saluen.
14°g. 8/1 Hpa-An
Questa intensa e ricca giornata inizia, per chi se la sente, godendo dell’alba dal lago di Hpa-An, quando il sole emerge dai contorni dei bei monti calcarei che ne ornano l’orizzonte. Dopo la colazione ci si reca a Kawkon, un tempio rupestre che trae le proprie origini dal VII secolo: notevoli sono le innumerevoli immagini sacre scolpite sulle falesie che portano all’ingresso della grotta e la qualità raffigurativa di molte statue. Si prosegue per Sadan, dove il monte calcareo, contornato da splendide risaie, è attraversato da una grotta con un amplissimo ingresso. Qui si trova una piccola pagoda adornata da statue e, superatela, si continua ad immergersi nella montagna incontrando, dopo un lungo tratto, una prima apertura impreziosita da un’altra pagoda. Si prosegue oltre, fino a sbucare sull’altro versante del monte in prossimità di un laghetto. Da qui un breve sentiero porta ad un’altra grotta, che si apre nel monte vicino. Per tornare si possono utilizzare delle barche a remi condotte, da persone del luogo, con cui si passa in una cavità del monte che porta in un’altra valle e si segue un canale tra le risaie che giunge a poca distanza dal punto di partenza. Dopo pranzo si visita Kyauk Kalat, dove su un’isoletta al centro di un piccolo lago si erge un ardito pinnacolo roccioso sulla cui sommità si trova una pagoda dorata, luogo simbolo di questa affascinante regione. Si completa la giornata al villaggio di Eaindu dove si osserva la tessitura tradizionale Kayin; vi sono diversi laboratori artigianali e si vedono i telai anche nelle case abitazioni private; è anche possibile fare degli acquisti.
15°g. 9/1 Hpa-An – Bago – Yangon
Rientrando a Yangon si sosta per il pranzo nell’antica città di Bago, che da qui dista 210 km, un tragitto che richiede meno di 5 ore. Qui si visitano due gigantesche statue del Buddha reclinato, Mya Tha Lyaung, che si trova all’aperto, e Shwe Tha Lyaung, posta all’interno di una struttura con antistante un piccolo mercato. Ci si reca quindi al sito del palazzo imperiale del XVI secolo di Kambawza, dove negli anni ’90 vennero ricostruiti il padiglione del trono ed il palazzo dei ricevimenti; si completa con la pagoda di Shwe Tha Lyaung, che è la più alta della Birmania (114 metri) e contiene alcune reliquie del Buddha. Si prosegue il viaggio per Yangon (91 km, circa 2 ore e mezza), dove si alloggia nel medesimo hotel.
16°g. 10/1 Yangon e volo di rientro
Ci si reca ai bordi della città a Pansonedan per prendere il traghetto per Dala, un paese rurale sulle rive del fiume di Yangon. Qui si visitano il villaggio ed il mercato locale utilizzando i mototaxi e ci si reca in un laboratorio dove vengono prodotte le candele. Completate le esplorazioni si rientra in traghetto a Pansoneadan. Ci si trasferisce quindi all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo di rientro; chi è giunto con la Qatar parte alle 18:35 con arrivo a Bangkok alle 20:35.
17°g. Sabato 11 gennaio, arrivo a destinazione
Si riparte all’ 01:20 e l’arrivo a Doha è previsto alle 05:25; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 07:50 con arrivo alle 12:35 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 08:40 con arrivo alle 12:55. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
RELAX TROPICALE A NGAPALI (NB: IL SOGGIORNO QUI PUÒ ESSERE ESTESO)
16°g. 10/1 Yangon – Thandwe – Ngapali
Ci si imbarca sul volo per Thandwe, dove si viene accolti dal rappresentante dell’hotel e ci si accomoda presso il Pleasant View Resort o simile, posto sulla spiaggia di Ngapali, ritenuta la più bella della Birmania.
17°g. – 18°g. (11/1 – 12/1) Ngapali
Giornate di relax a Ngapali.
19°g. 13/1 Ngapali – Thandwe – Yangon e volo di rientro
Ci si reca al vicinissimo aeroporto di Thandwe per imbarcarsi sul volo per Yangon, dove si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba. Ci si reca nel centro di Yangon allo Scott Market (Bogyoke); i pasti sono liberi. Ci si trasferisce quindi all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo di rientro; chi è giunto con la Qatar parte alle 18:35 con arrivo a Bangkok alle 20:35.
19°g. Martedì 14 gennaio, arrivo a destinazione
Si riparte all’ 01:20 e l’arrivo a Doha è previsto alle 05:25; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 07:50 con arrivo alle 12:35 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 08:40 con arrivo alle 12:55. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
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