Myanmar
Conoscere la Birmania
Siti storici ed etnie del “Paese del sorriso”

Pampet, donna Kayan

Monywa, Ta Htaung

Indein

Bagan, lavorazione lacca

Kyauk Kalat









Sintesi del viaggio
Il viaggio offre un percorso molto completo, che include i siti storici principali e prevede l’incontro con diverse realtà culturali ed etniche del Myanmar. Può essere ulteriormente impreziosito con due estensioni, una iniziale, che porta nel sud est, ed una finale, che porta nell’antica capitale di Mrauk U e sul mare tropicale di Ngapali. È un tour pensato per un incontro con il meraviglioso mondo del Myanmar, il “Paese del sorriso”, arricchito anche da luoghi che escono dai consueti itinerari turistici.
L’onnipresente anima buddista s’incontra sia nelle grandiose vestigia del passato, da Powintaung a Bagan, da Kakku a Sanghar, Thahaung e Indein, che nella quotidianità delle persone in templi come Mahamuni, nei molti monasteri e nelle pagode che ornano il Paese, prime tra tutte Shwedagon, ed anche nelle vestigia colossali di Monywa. Si dedica una giornata per avvicinare le popolazioni Kayan e Kayah, e nella parte finale si percorrono canali, fiumi e laghi con le lance, immersi nella natura di archetipa bellezza dei laghi di Moe Byae e Inle, dove l’uomo ha realizzato un equilibrio ambientale unico al mondo.
- Yangon
- Kyaiktiyo
- Hpa-An
- Pegu
- Regno Pagan
- Pakokku
- Powintaung
- Monywa
- Mandalay
- Heho
- Kakku
- Loikaw
- Lago Inle
- Sittwe
- Mrauk U
- Thandwe
- Ngapali
Presentazione del viaggio
ESTENSIONE INIZIALE
L’estensione iniziale porta a Kyaiktiyo, il monte dove si trova la celebre Roccia d’Oro (Golden Rock), importante luogo di pellegrinaggio immerso in una bellissima natura. Si prosegue quindi verso sud, nei bei territori dell’antico regno dei Mon, compresi tra il mare delle Andamane e la Tailandia, dove a Hpa-An, tra le risaie, si ergono irti monti calcarei ornati da pagode, che nelle grotte custodiscono spettacolari templi rupestri. Rientrando a Yangon si visitano i siti dell’antica città di Bago.
ITINERARIO PRINCIPALE
L’itinerario principale inizia con la visita della grande pagoda di Shwedagon a Yangon, centro spirituale della Birmania, e da qui si raggiunge in volo Bagan, dove sorgono centinaia di pagode immerse nella bella natura di una grande ansa del fiume Irrawaddy; un luogo ritenuto tra i siti archeologici più affascinanti al mondo. Da Bagan si segue un percorso che porta a Pakokku ed alle grotte di Powintaung, per ammirare antichi templi rupestri immersi in una natura selvaggia, ornati da statue e preziosi affreschi, ed arrivando a Monywa sul fiume Chinwin, dove si scopre cosa riesce a creare oggi la forte cultura religiosa del Paese. Si giunge per la fine d’anno a Mandalay, dove ci si immerge nelle visite dei siti di questa antica capitale e di Ava e Mingun, ricchissimi di storia; in queste regioni vivono la maggior parte dei monaci birmani e si trovano templi, ed anche un lunghissimo ponte, costruiti in legno di tek. Da qui con un breve volo ci si sposta un poco a sud nella regione del lago Inle arrivando a Kakku, un sito ancora fuori dai grandi percorsi del turismo dove ci accoglie una piccola “foresta di pagode” (sono 2200!) in stile Shan, e, raggiunta Loikaw, si esplorano i villaggi delle etnie Kayan e Kayah ed il mercato di Demorso. Partendo da Phe Kon, nei pressi di Loikaw, si seguono i corsi d’acqua con le lance attraversando il lago di Moe Byae, dove sono ubicate l’antica Sanghar e Thahaung, giungendo al lago di Inle con un percorso fluviale di bellezza archetipa, nella regione più pittoresca della Birmania. Si completa il viaggio esplorando il lago di Inle in barca, tra gli orti galleggianti, i villaggi e templi su palafitte, includendo un’escursione ad Indein e, tornati in volo a Yangon, dopo le ultime visite e un po’ di acquisti si conclude con una bella serata culturale nel palazzo storico di Karaweick.
ESTENSIONE A MRAUK U
L’estensione a Mrauk U porta in un luogo difficile da raggiungere (motivo del costo elevato dell’estensione), una meta poco frequentata dal turismo. Lo si raggiunge arrivando in volo a Sittwe e da qui si risale il fiume Kaladan dalla foce fino alle magnifiche rovine della città imperiale, un percorso molto bello che emula quello della flotta che un tempo da Mrauk U dominava i mari di queste regioni. Si incontra un ambiente bucolico dove si resta impressionati dalla grandiosità dei resti storici, un connubio unico al mondo.
PROSECUZIONE A NGAPALI
Avendo tempo a sufficienza, dopo un viaggio così ricco di contenuti, una sosta di qualche giorno sulla spiaggia più bella della Birmania è un’ottima opzione! Da Sittwe, anziché rientrare subito a Yangon, si vola fino alla più vicina Thandwe. La durata del soggiorno suggerita è di quattro notti; ma su richiesta può essere sia ridotta che estesa. Al termine si prosegue in volo per Yangon.
NOTA TECNICA
Il viaggio si svolge nella stagione secca con valori stagionali che indicano temperature tra i 18 e i 32°C. Le sistemazioni sono comode e pulite, il cibo è molto vario; solitamente si consumano i pranzi nei pittoreschi ristorantini locali e la sera si cena o in hotel o in ristoranti tipici. Per gli spostamenti a terra si utilizzano moderni pulmini dotati di aria condizionata; si prevede solo un breve tratto coi mezzi locali per arrivare alla base del monte di Kyaiktiyo. Il tragitto in barca tra Phe Koh ed il lago Inle e l’esplorazione di quest’ultimo vengono eseguite con le lance, su cui sono predisposti comodi sedili; non vi sono onde o correnti, la navigazione è tranquilla, va solo tenuto presente che le barche sono strette e quindi a bordo non ci si deve spostare inavvedutamente. Per chi si reca a Mrauk U, la navigazione viene eseguita con un battello privato. Un’ulteriore nota: in Birmania in quasi tutti i siti sacri si deve camminare a piedi nudi; fortunatamente il clima è caldo ed i luoghi sono tenuti molto puliti – è utile avere una borsa dove poter mettere le scarpe per tenerle con sé, perché spesso può capitare di uscire da punti diversi o di percorrere dei tratti dove possono essere usate.
In sintesi, è un viaggio molto ricco di contenuto che avvicina nel modo più bello il mondo birmano, ma che non richiede particolare spirito di adattamento.
Programma del viaggio
ESTENSIONE INIZIALE A KYAIKTIYO E HPA-AN
1°g. Sabato 22 dicembre, partenza per Myanmar
Il volo consigliato per questo viaggio, che fa da riferimento per i servizi offerti, è quello della Emirates; la partenza da Milano Malpensa è alle 21.00 o da Roma Fiumicino alle 20.45; per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
2°g. 23/12 Arrivo a Yangon
L’arrivo a Dubai da Milano è alle 6.35 e da Roma alle 5.30. Si parte da qui alle 9.00 con arrivo a Yangon alle 16.45, dove è in attesa dei partecipanti la guida locale birmana che parla la lingua italiana. Si alloggia presso l’hotel Jasmine Palace o simile. Prima di cena ci si reca per una visita alla pagoda di Botataung, situata nei presi del fiume, per un primo incontro con la cultura religiosa del Paese; il sito, molto curato e pittoresco con la struttura attuale rifatta dopo i gravissimi danni causati durante il secondo conflitto mondiale, è meta di pellegrinaggio perché, secondo la tradizione, qui viene preservata una ciocca di capelli del Buddha.
3°g. 24/12 Yangon – Kyaiktiyo (Golden Rock)
Si parte per il villaggio di Kyaiktiyo, che dista circa 190 km, un bel viaggio attraverso campagne e piantagioni di gomma che conduce in zone sempre più selvagge. Giunti nei pressi di Kyaiktiyo si entra in un territorio dove non transitano i veicoli privati e si lascia il proprio mezzo; si lascia il bagaglio sul pulmino, in custodia dell’autista, e si porta con sé quanto possa essere necessario per la notte (se fosse necessario, si potrà ingaggiare un aiuto alla base del monte). Si percorre con un trasporto locale una stradina che porta tra i monti in uno dei luoghi più sacri della Birmania: un grande masso sovrastato da uno Stupa in bilico sulla cima di un monte, entrambi ricoperti di foglie d’oro. È un luogo di grande bellezza anche naturale, dove i pellegrini birmani salgono per il sentiero che conduce allo Stupa con circa un’ora di cammino, alcuni seduti su comode portantine (per chi volesse è possibile noleggiarne una). Lungo il percorso e sulla cima del monte si trovano negozietti che propongono erbe medicinali e artigianato, ed una miriade di banchetti dove è possibile sostare per ristorarsi. Si alloggia presso l’hotel Yoe Yoe Lay o simile, situato sulla cima del monte; si pranza in un ristorante tipico e la cena è in hotel.
4°g. 25/12 Kyaiktiyo – Hpa-An
Scesi dal sacro monte di Kyaiktiyio si raggiunge il proprio mezzo, tornando sulla strada principale. La si segue verso sud transitando da Thaton, una città che in tempi lontani (dal IV all’XI secolo, quando venne conquistata da Bagan) fu la capitale dell’antico regno dei Mon, e si prosegue per Hpa-An, una piccola cittadina adagiata sulle rive del fiume Saluen, che dista in tutto circa 150 km, approssimativamente 4 ore di viaggio. Qui si alloggia presso l’hotel Hotel Zwekabin o simile, semplice ma pulito; si pranza in un ristorante locale. Nel pomeriggio si iniziano le visite recandosi con una breve escursione al tempio rupestre di Bayin Nyi, dove alla base del colle, che nasconde una grotta, si trovano diversi templi che si affacciano su un laghetto dove spesso i pellegrini birmani si bagnano. La salita è breve; l’ampia cavità, che si allunga profonda e più stretta verso un piccolo tempietto nel cuore del monte, offre un primo assaggio di quanto delizierà la visita in questa regione, dove ripidi monti calcarei si ergono tra campi ben accuditi e villaggi, ornati da diversi corsi d’acqua e specchi lacustri. Rientrati a Hpa-An ci si reca per godere del tramonto alla pagoda di Shweyinhmyaw, che si affaccia sul fiume Saluen. [Nota bene: in quasi tutti i siti si deve camminare a piedi nudi; si consiglia di procurarsi una borsa dove riporre le scarpe per poterle portare con sé]
5°g. 26/12 Hpa-An
Questa intensa e ricca giornata inizia, per chi se la sente, godendo dell’alba dal lago di Hpa-An, quando il sole emerge dai contorni dei bei monti calcarei che ne ornano l’orizzonte. Dopo la colazione ci si reca a Kawkon, un tempio rupestre che trae le proprie origini dal VII secolo: notevoli sono le innumerevoli immagini sacre scolpite sulle falesie che portano all’ingresso della grotta e la qualità raffigurativa di molte statue. Si prosegue per Sadan, dove il monte calcareo, contornato da splendide risaie, è attraversato da una grotta con un amplissimo ingresso. Qui si trova una piccola pagoda adornata da statue e, superatela, si continua ad immergersi nella montagna incontrando, dopo un lungo tratto, una prima apertura impreziosita da un’altra pagoda. Si prosegue oltre, fino a sbucare sull’altro versante del monte in prossimità di un laghetto. Da qui un breve sentiero porta ad un’altra grotta, che si apre nel monte vicino. Per tornare si possono utilizzare delle barche a remi condotte da persone del luogo, con cui si passa in una cavità del monte che porta in un’altra valle e si segue un canale tra le risaie che giunge a poca distanza dal punto di partenza. Dopo pranzo si visita Kyauk Kalat, dove su un’isoletta al centro di un piccolo lago si erge un ardito pinnacolo roccioso sulla cui sommità si trova una pagoda dorata, luogo simbolo di questa affascinante regione. Si completa la giornata al villaggio di Eaindu dove si osserva la tessitura tradizionale Kayin; vi sono diversi laboratori artigianali e si vedono i telai anche nelle abitazioni private; è anche possibile fare degli acquisti.
6°g. 27/12 Hpa-An – Bago – Yangon
Rientrando a Yangon si sosta per il pranzo nell’antica città di Bago, che da qui dista 210 km, un tragitto che richiede meno di 5 ore. Qui si visitano due gigantesche statue del Buddha reclinato, Mya Tha Lyaung, che si trova all’aperto, e Shwe Tha Lyaung, posta all’interno di una struttura con antistante un piccolo mercato. Ci si reca quindi al sito del palazzo imperiale del XVI secolo di Kambawza, dove negli anni ’90 vennero ricostruiti il padiglione del trono ed il palazzo dei ricevimenti; si completa con la pagoda di Shwe Tha Lyaung, che è la più alta della Birmania (114 metri) e contiene alcune reliquie del Buddha. Si prosegue il viaggio per Yangon (91 km, circa 2 ore e mezza), dove ci si incontra con i partecipanti giunti per la successiva parte del viaggio; si visita con loro Shwedagon e si cena in un ristorante tipico. Si alloggia nel medesimo hotel.
PARTENZA DEL 26 DICEMBRE
1°g. Mercoledì 26 dicembre, partenza per Myanmar
Il volo consigliato per questo viaggio, che fa da riferimento per i servizi offerti, è quello della Emirates; la partenza da Milano Malpensa è alle 21.00 o da Roma Fiumicino alle 20.45; per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
2°g. 27/12 Arrivo a Yangon
L’arrivo a Dubai da Milano è alle 6.35 e da Roma alle 5.30. Si parte da qui alle 9.00 con arrivo a Yangon alle 16.45, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba. Si alloggia presso l’hotel Jasmine Palace o simile. Ci si incontra con il capogruppo e la guida locale giunti oggi da Bago con chi segue l’estensione iniziale e ci si reca alla pagoda di Shwedagon, immortale centro spirituale della Birmania dove numerosi devoti offrono le proprie preghiere; la grande costruzione centrale, alta 98 metri, è circondata da una profusione di templi minori che, anche se realizzati in diversi stili, creano un insieme sorprendentemente armonico. Si cena in un ristorante tipico.
PROGRAMMA PRINCIPALE
3°g. o 7°g. 28/12 Yangon – Bagan
Si raggiunge in volo Bagan, partendo alle 7.00 con arrivo alle 8.20, uno dei siti archeologici più incredibili al mondo, con migliaia di costruzioni di circa 800 anni. L’area è molto estesa, circa 10 chilometri quadrati, ma i templi e le pagode principali sono nei pressi della grande ansa del fiume Irrawaddy. Si visitano i siti più interessanti, iniziando dalla pagoda di Shwezikone, particolarmente sacra, che risale all’XI secolo e presenta un antico stile architettonico in pietra e sabbia. Quindi i templi di Kyansitthar, famoso per le pitture murali, di Wetkyiinn Gupyaukgyi, con le pareti affrescate nel XIII secolo, di Htilo Minlo, egregio esempio di architettura, di Ananda, dai battenti mirabilmente cesellati in legno di teak, ed altri. Si visita il villaggio di Phwarsaw, dove vi sono delle produzioni di oggetti fatti con la lacca, e per il tramonto ci si reca ad una panoramica pagoda utilizzando i calessi trainati da cavalli. Si alloggia presso l’hotel Kaday Aung o simile. La cena viene organizzata presso un monastero birmano, dove si è gli unici ospiti e si viene intrattenuti con uno spettacolo culturale. Un nostro cuoco curerà il tutto (… non solo riso, anche se si è in un monastero!).
4°g. o 8°g. 29/12 Bagan – Pakokku – Kyatsuukyinn – Powintaung – Monywa
Si parte attraversando il fiume Irrawaddy e arrivando a Pakokku, circa 40 km da Bagan, dove si visitano alcune produzioni locali facendo un giro della cittadina con i tuk tuk. Proseguendo, si incontra il villaggio di Kyatsuukyinn, ai cui margini vi è un pittoresco gruppo di antiche pagode, dove una delle occupazioni più importanti delle famiglie è la produzione dei bastoncini d’incenso. Si giunge quindi a Poiwantung (120 km da Pakokku); qui nelle falesie di questa zona poco popolata si contano 947 grotte, scavate tra il XIV e il XVIII secolo nell’arenaria; al loro interno vi sono statue (se si contano le figure piccole pare siano circa 400.000) e moltissimi affreschi, alcuni ben preservati, una sorprendente collezione che gli archeologi considerano tra le più vaste e ricche al mondo. Completata la visita si prosegue per altri 45 km circa, si attraversa il fiume Chindwin e si arriva a Monywa, dove si alloggia presso l’hotel Chindwin o simile.
5°g. o 9°g. 30/12 Monywa – Mandalay
Si visita il tempio di Thanboddy, la cui fondazione avvenne nel XIV secolo, ma fu ricostruito nel 1939. Nelle molte sale sono alloggiate con perfetta simmetria grandi statue del Buddha e le pareti sono decorate con un numero enorme, si dice 500.000, di piccole raffigurazioni dell’Illuminato, formando un insieme unico. All’esterno vi sono diverse costruzioni piuttosto bizzarre e dietro al tempio sorge una grande pagoda che ricorda la struttura di Borobudur. Si prosegue per la vicina collina del Maha Bodhi Ta Htaung, importante per un progetto iniziato da un sant’uomo nel 1960 e che oggi è diventato sorprendente. Nel corso di questi anni sono stati piantati circa 9000 alberi di ficus religiosa (l’albero dell’Illuminazione) su un’area che ora è giunta a coprire circa un kmq di spazio, e in questi boschi sono state posizionate un numero incredibile di statue che raffigurano il Buddha. Sul colle è stata costruita una gigantesca statua (131 mt di altezza!) con 31 piani interni e, appena sotto a questa, una statua, sempre colossale, del Buddha reclinato. Attorno vi sono altre statue gigantesche e dei templi, ma al di là della dimensione, si nota una qualità notevole dei lineamenti. Difficile trarre un giudizio su di un luogo come questo…; sicuramente è unico al mondo. Si parte quindi per Mandalay, che dista circa 130 km verso est. Giunti nell’area di Sagaing, nei pressi di Mandalay, si visita un interessante laboratorio orafo nel villaggio di Ywa Htaung e si prosegue per U Bein, dove si ammira un ponte interamente costruito in legno di tek, lungo circa 1.200 metri, che attraversa un tranquillo specchio d’acqua; all’ingresso del ponte, oggi divenuto famoso, vi è un vivo mercatino. Arrivati a Mandalay si alloggia presso l’hotel Ayarwaddy River View o simile. Questa città è il centro più importante dopo Yangon, considera la capitale culturale e religiosa della Birmania: vi risiede oltre la metà dei monaci birmani. Già capitale del regno birmano settentrionale, il re Mingon vi eresse nel 1856 una suntuosa fortezza di cui resta l’imponente cinta muraria, lunga 8 km e alta 8 metri, circondata da un fossato di 70 metri di ampiezza.
6°g. o 10°g. 31/12 Mandalay, con Ava e Mingun
Ci si reca nei pressi di Mandalay ad Ava (o Inwa), che fu la capitale delle Birmania per circa 400 anni e di cui restano alcuni siti interessanti immersi in un bell’ambiente rurale; la si percorre piacevolmente utilizzando calessi trainati da cavalli. Si vedono alcuni antichi templi, tra cui il più celebre è il Bagayar Kyaung, interamente costruito in legno di tek con 267 pilastri, e molto interessante il Mye Bom Sam. Ci si sposta quindi a Mandalay dove si visita il tempio di Mahamuni, il principale luogo di culto, che contiene una veneratissima statua del Buddha ricoperta di foglie d’oro. Dopo la visita si sale a bordo di un battello privato sul fiume Irrawaddy, si pranza a bordo della barca e con una piacevolissima gita sul fiume si giunge in circa un’ora all’antico sito di Mingun, dominato dalla mastodontica massa della pagoda incompiuta di Pahtodawgyi, dove è custodita anche un’enorme campana (90 tonnellate!) che si dice essere la più grande al mondo. Si rientra con le luci del tramonto e si cena in un ristorante tipico.
7°g. o 11°g. 1/1/2018 Mandalay – Heho – Kakku – Loikaw
Si parte in volo per Heho alle 9,20, a sud di Mandalay, con arrivo alle 9.55. Dall’aeroporto si prosegue in pulmino per Kakku (circa 2 ore), che da qui dista 80 km: un sito a sud est del lago di Inle, immerso tra i villaggi dell’etnia Pa-O, che custodisce un gran numero (circa 2200) di piccole pagode in stile Shan edificate nel XVII secolo. Si pranza in un ristorante locale e si prosegue quindi verso sud godendo anche in questo tratto di bei paesaggi ed attraversando alcuni villaggi, arrivando a Loikaw (110 km, circa 3 ore e mezza), dove si alloggia e si cena presso il Famous Hotel o simile.
8°g. o 12°g. 2/1 Loikaw: Panpet (etnia Kayan) e Tanilarle (etnia Kayah)
Si inizia questa interessante giornata recandosi al piccolo mercato di Demorso, a circa 20 km da Loikaw, dove le etnie dei Kayan e dei Kayah barattano e commerciano i propri prodotti; tra questi si possono assaggiare bevande alcoliche fatte con il riso. Si prosegue per altri 30 km circa arrivando al villaggio di Panpet dell’etnia Kayan, conosciuta in occidente con l’appellativo di etnia delle ‘donne giraffa’ per via degli ornamenti che vengono utilizzati per allungare, anche esageratamente, il collo. Si passeggia nel villaggio, dove i kayan hanno allestito anche alcuni negozietti di artigianato locale; i costumi tradizionali sono ancora utilizzati da un buon numero di persone. Nei pressi vi sono anche altri villaggi, raggiungibili con una passeggiata. Si torna quindi a Loikaw e nel pomeriggio ci si reca al villaggio di Tanilarle, dell’etnia Kayah, che qui è il gruppo maggioritario. Lo si potrà esplorare accompagnati dalle gente del luogo, osservando i costumi e le diverse attività, nel contesto di un interessante progetto locale di ‘turismo comunitario’. Rientrati a Loikaw, se vi è tempo, si visita Taung Kwe, un pittoresco insieme di pagode costruite sui diversi pinnacoli di un colle irto e roccioso; vi è un ascensore che porta in alto e si effettua una piacevole visita seguendo scalinate e ponticelli. Se fosse tardi, ci si reca qui il mattino successivo prima di lasciare la cittadina. Si cena in un ristorante locale.
9°g. o 13°g. 3/1 Loikaw – Sanghar – Thahanung – Lago di Inle
Si raggiunge col pulmino Phe Kon (50 km a nord ovest, circa un’ora) dove si sale sulle lance (le ‘longboats’) che porteranno fino al lago di Inle. Le barche sono veloci, lunghe e strette con comodi sedili dove ci si accomoda per gustare nel modo migliore le bellissima navigazione; a bordo si indossa sempre il giubbotto salvagente. S’inizia attraversando il lago di Phekone e, continuando verso nor,d si arriva al villaggio di Sanghar (circa 2 ore di navigazione) posto sulla sponda orientale del lago di Moe Byae, che fu formato in antichità con la costruzione di una diga, un luogo che nel XVIII secolo era tra le città principali della regione di Shan. Si visita il sito dove diverse antiche pagode emergono direttamente dall’acqua e si pranza in un ristorante del villaggio; si possono osservare anche alcune produzioni locali: un particolare tipo di vasellame realizzato con più strati e una distilleria di liquore di riso. Proseguendo, si raggiunge la sponda occidentale un poco più a nord arrivando al sito di Thahaung, un sito straordinario dove si osservano centinaia di stupa che risalgono al XVIII secolo. Si prosegue verso Inle (altre 2 ore circa di navigazione); il contesto naturale è sempre magnifico, si seguono corsi d’acqua che attraversano diversi villaggi etnici e ci si trova forse più vicini ad una fiaba che al mondo reale! Arrivati al lago di Inle si approda all’hotel Golden Cottage Island o simile; la cena è in hotel.
10°g. o 14°g. 4/1 Lago di Inle, con Indein
Si dedica la giornata all’esplorazione del lago di Inle con la barca (le ‘longboats’), includendo la visita ad un mercato locale. Questo lago, lungo 22 chilometri, largo 11 e adagiato a 800 mt di altitudine, è una perla di bellezza naturale dove i pescatori utilizzano con grande maestria le caratteristiche reti coniche di bambù stando in equilibrio su una sola gamba, una tecnica di pesca unica che per il visitatore è un intrattenimento sorprendente. Lo specchio lacustre è ben abitato, vi sono 17 villaggi e molti templi costruiti su palafitte. L’industriosa gente che vi abita ha creato dei giardini galleggianti per poter coltivare ed ha sviluppato molte particolari forme di artigianato, compresa una filatura eseguita con i gambi dei fiori di loto; la visita delle botteghe di produzione è molto interessante e spesso si incontrano le donne Kayan (“donne giraffa”), giunte fin qui per farsi fotografare in cambio di piccole mance, un effetto questo dell’arrivo del turismo ma che a loro sembra gradito. Si vedono diverse interessanti pagode lacustri; tra queste, Phaungdaw Oo è il tempio più importante. Molto conosciuto è anche il monastero di Nga Phe Kyaung costruito in tek con molti pilastri decorati, dove si trovano statue di ottima fattura. Navigando lungo i canali che si diramano dal bordo del lago ci si reca al villaggio di Indein per raggiungere uno dei siti più interessanti, caratterizzato da una miriade di pagode che sorgono dalla giungla in cima ad un colle. Si accede risalendo un sentiero interamente coperto da una tettoia di legno, sotto cui sostano genti appartenenti a diverse etnie che vendono prodotti locali molto particolari. Si pranza in un ristorante locale e si cena in hotel.
PER CHI RIENTRA
11°g. o 15°g. 5/1 Inle – Heho – Yangon
Si parte presto con la barca arrivando sulla sponda settentrionale del lago a Nyaung Shwe e, con un pulmino privato, si prosegue per l’aeroporto di Heho; tempo permettendo, si sosta per una visita del monastero di Shwe Yan Pyae, realizzato in tipico stile Shan con il legno di tek, dove studiano dei piccoli monaci. Il volo per Yangon parte alle 10.20 con arrivo alle 11.30; arrivati, ci si reca al monastero di Kalawwa Tawya, cercando di giungervi all’ora del pasto dei monaci; nei pressi si trova il parco dell’elefante bianco. Si pranza in un ristorante tipico e da qui con il treno locale (una bella esperienza di per sé!) ci si reca nel centro di Yangon, dove ci si potrà sbizzarrire con gli acquisti allo Scott Market e si completa la giornata visitando la grande statua del Buddha reclinato di Chauk Htut Gyi. Si cena alla Karaweick Hall, lo storico palazzo posto sul lago reale di Yangon, dove si assiste anche ad uno spettacolo culturale. Ci si trasferisce quindi all’aeroporto internazionale per l’imbarco sul volo di rientro.
12°g. o 16°g. Domenica 6 gennaio, volo di rientro
Il volo della Emirates per Dubai parte alle 2.10 con arrivo alle 5.55; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 9.10 con arrivo alle 13.10 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 9.00 con arrivo alle 12.40. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
PER CHI PROSEGUE PER MRAUK U
11°g. o 15°g. 5/1 Inle – Heho – Yangon
Si segue il medesimo programma e dopo la cena alla Karaweick Hall si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’arrivo.
12°g. o 16°g. 6/1 Yangon – Sittwe – Mrauk U
Ci si imbarca sul volo per Sittwe alle 12.00 con arrivo alle 13.50. Giunti in questa cittadina portuale posta alla foce del fiume Kaladan ci si imbarca su di un vascello privato per risalire le acque fluviali fino a Mrauk U; si naviga in un ambiente naturale rigoglioso e tranquillo risalendo la corrente ed impiegando circa 5 ore. A Mrauk U ci si sistema presso l’hotel Shwe Thazin.
13°g. o 17°g. 7/1 Mrauk U
Giornata dedicata alla visita di Mrauk U, situata tra il fiume e colline rigogliose. Fondata nel XV secolo, è stata il centro di un potente regno che per secoli dominò il Golfo del Bengala grazie ad una grande flotta che poteva giungere fin qui risalendone le acque. Vi si contano una sessantina di templi principali, tra cui spiccano per bellezza il Shittaung, chiamato il “Tempio delle 80.000 immagini”, edificato nel 1535, e le rovine del Koe Taung, conosciuto come il tempio dei 90.000 Buddha. Alcuni templi presentano una struttura architettonica unica, con corridoi a spirale interni che portano nel cuore della struttura. Oggi è un luogo remoto, non semplice da raggiungere, un fatto che lo ha protetto dagli afflussi turistici dando a chi lo visita la meravigliosa sensazione di essere immerso in un ambiente bucolico, fuori dal tempo, dove la grandezza di quello che fu un potente impero convive con la semplice vita contadina dei villaggi.
PER CHI RIENTRA
14°g. o 18°g. 8/1 Mrauk U – Sittwe – Yangon
Tornati con il battello privato a Sittwe ci si imbarca alle 13.50 con arrivo a Yangon alle 15.10, dove si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba. La cena è libera; ci si reca in aeroporto per il volo di rientro.
15°g. o 19°g. Mercoledì 9 gennaio, volo di rientro
Il volo della Emirates per Dubai parte alle 2.10 con arrivo alle 5.55; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 9.10 con arrivo alle 13.10 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 9.00 con arrivo alle 12.40. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
RELAX TROPICALE A NGAPALI (NB: IL SOGGIORNO QUI PUÒ ESSERE ESTESO)
14°g. o 18°g. 8/1 Mrauk U – Sittwe – Thandwe – Ngapali
Tornati con il battello privato a Sittwe ci si imbarca sul volo per Thandwe (il medesimo che va a Yangon e fa scalo qui), dove si viene accolti dal rappresentante dell’hotel e ci si accomoda presso il Pleasant View Resort o simile, posto sulla spiaggia di Ngapali, ritenuta la più bella della Birmania.
15°g. – 17°g o 19° – 21°g. (9/1 – 11/1) Ngapali
Giornate di relax a Ngapali.
18°g. o 22°g. 12/1 Ngapali – Yangon
Ci si reca al vicinissimo aeroporto di Thandwe per imbarcarsi sul volo per Yangon, dove si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba. La cena è libera; ci si reca in aeroporto per il volo di rientro.
19°g. o 23°g. Domenica 13 gennaio, volo di rientro
Il volo della Emirates per Dubai parte alle 2.10 con arrivo alle 5.55; il volo per Milano Malpensa parte da qui alle 9.10 con arrivo alle 13.10 mentre quello per Roma Fiumicino parte alle 9.00 con arrivo alle 12.40. Per i collegamenti con altre città e le possibilità offerte da altre compagnie contattare Amitaba.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.