Sintesi del viaggio
Un viaggio eccezionale per chi desidera avere una visione d’insieme degli aspetti principali della Mongolia, avvicinandone la cultura ed incontrandone la natura senza confini. Il percorso richiede un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale si diventa di fatto dei nomadi, percorrendo con i veicoli a quattro ruote motrici vaste aree e pernottando nelle gher mongole; molti dei campi fissi sono comodamente attrezzati, ma non sono degli hotel. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo.
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Presentazione del viaggio
Questo viaggio è eccezionale per coloro che si avvicinano alla Mongolia per la prima volta e sono interessati ad avere una visione d’insieme degli aspetti principali di questa terra, avvicinandone la cultura attraverso i monasteri più importanti ed incontrandone la natura senza confini. Gli spazi immensi offrono un’incredibile varietà di paesaggi: dalle montagne innevate ai laghi immensi, dalle sterminate praterie alle dune del deserto del Gobi. In questo scenario grandioso la storia e le tradizioni dei fieri mongoli perdurano e sono tutt’ora legate ai ritmi ancestrali della transumanza nomadica. Il percorso è stato attentamente studiato per poter sperimentare questi molteplici aspetti. La versione breve del viaggio si concentra maggiormente sulle regioni centrali e utilizza meno tempo nelle aree desertiche.
Il viaggio viene accompagnato da una guida mongola esperta del territorio che parla la lingua inglese; sono anche disponibili guide che parlano l’italiano ma vanno richieste con largo anticipo. Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; gli unici tratti asfaltati sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci e parti dove l’irregolarità del terreno rende la marcia lenta. La maggior parte delle tappe previste prevedono spostamenti entro i 100 chilometri, tranne alcune nel deserto e nella steppa che arrivano ad un massimo di circa 300. Fuori da Ulaanbaatar si alloggia nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e sono fornite di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi fissi si trovano anche servizi e docce con acqua calda e viene proposta una cucina semplice ma sostanziosa anche vegetariana. Una notte viene trascorsa in un semplice alberghetto locale.
Il prezzo del viaggio non è riportato perché varia in funzione del numero dei partecipanti, del tipo di veicoli utilizzati, dei servizi richiesti e del costo dei voli internazionali; sarà nostra cura fornire una valutazione economica in tempi brevi. Tutti i viaggi sono coperti da assicurazione.
Per ogni chiarimento o richiesta, contattateci: amitaba@amitaba.net – tel.: 02 33614196
I mesi consigliati per questo viaggio vanno da giugno a settembre; per un riferimento alle condizioni ambientali si consulti la pagina “Clima e attrezzatura“. Tra luglio ed agosto il clima è mediamente piuttosto secco, le temperature previste sono tra i 15 e i 25 gradi, con possibili punte minime notturne di 8 gradi, ma sono possibili variazioni straordinarie, come una nevicata in Agosto al lago Khubsugul. Prevedere un abbigliamento che possa essere resistente ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Per le escursioni a piedi è utile avere un proprio zaino con cui portare l’occorrente per la giornata. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie.
NB: Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici
Programma del viaggio
1°g. Partenza dall’Italia
Per raggiungere Ulaanbaatar il volo più comodo è della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni diverse che Amitaba potrà verificare su richiesta. Si parte usualmente nel pomeriggio del primo giorno arrivando ad Ulaanbaatar il mattino del giorno successivo.
2°g. Arrivo a Ulaanbaatar
All’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente mongolo di Amitaba e dalla guida; trasferimento in hotel. Nella giornata di oggi si visita il monastero di Gandan, che è il principale della Mongolia costruito circa 300 anni fa, con l’enorme statua di Megjid Janraisig, la divinità protettrice del paese, si prosegue con il Museo di Storia Naturale, che oltre alle sezioni dedicate alla flora e alla fauna, presenta importanti reperti paleontologici provenienti dal deserto del Gobi. Ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama della città e delle colline circostanti.
3°g. Ulaanbaatar – Monastero di Amarbayasgalant
Partenza con un veicolo privato verso la città di Darkhan, situata a nord di Ulaanbaatar. Una deviazione poco prima di entrare in città porta fino al campo gher, dove si trascorre la notte, a pochi chilometri dal monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia.
4°g. Monastero di Amarbayasgalant – Bulgan
Visita al monastero costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, il primo imperatore-lama, scienziato e grande scultore, la cui salma venne traslata qui nel 1779. Escursione nei dintorni del monastero fino alla montagna degli otto stupa e visita del cimitero degli unni – il “khirgisuur”. La tappa di oggi prosegue verso ovest transitando da Erdenet, la città delle miniere di rame, e a breve distanza oltre Bulgan ci si sistema in un campo di gher.
5°g. Bulgan – Morun
Partenza per Murun, capoluogo della provincia di Khubsugul, dove si visita il mercato locale e si avrà del tempo libero per curiosare; sistemazione in un semplice albergo locale.
6°g. Morun – Parco Nazionale del Lago Khubsugul
Oggi si entra nel Parco Nazionale del lago Khubsugul, tra i più profondi laghi di acqua dolce dell’Asia Centrale (262 mt), uno dei luoghi più incantevoli della Mongolia, dove si trascorre la giornata godendo della natura del luogo. Ci si accomoda in un campo Gher, che sarà la base per i prossimi due giorni di esplorazioni.
7°g. Lago Khubsugul e Monti Saridag
Escursione sulla catena montuosa di Saridag, situata nelle vicinanze del lago Khubsugul, che raggiunge i 2500 metri di altezza, da cui si gode un bellissimo panorama delle montagne che la compongono. Le jeep portano non lontano dal punto più alto, che si raggiunge a piedi. Si avrà la possibilità di incontrare alcune famiglie dell’etnia Tsaatan, il “popolo delle renne”. Ritornati al campo turistico, c’è la possibilità di noleggiare cavalli o di affittare una barca per godersi il lago.
8°g. Lago Khubsugul – Zuun nuur – Jargalant
Si ripassa da Morun e si prosegue verso il lago di Zuun nuur, quindi, oltre Shine Ider, si arriva al campo Gher di Jargalant.
9°g. Jargalant – Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan
Trasferimento verso il lago di Terkhiin Tsagaan, circondato da crateri di vulcani spenti, il più “giovane” dei quali è il Khorgo. La strada si snoda tra monti e vallate, e dal punto più alto si può godere di un panorama fantastico. All’arrivo ci si sistema in un campo Gher nei pressi del lago.
10°g. Parco Nazionale di Terkhiin Tsagaan
Giornata dedicata all’esplorazione della zona, iniziando dal Khorgo, un vulcano spento che si trova ad est del lago Terkhiin Tsagaan Nuur; il cratere è largo 200 metri e profondo 100, e si riesce a raggiungerne la sommità in pochi minuti. Il Terkhiin Tsagaan Nuur è un lago di sorprendente bellezza, con acque limpide e cristalline, ed è abitato da numerosi uccelli rari. I torrenti di lava provenienti dal vulcano Khorgo hanno bloccato il fiume Terkh sia a nord sia a sud, formando così il lago Terkhiin Tsagaan Nuur ad una altitudine di 2.060 metri sul livello del mare. Il lago è largo 16 km, profondo da 4 a 10 metri e lungo più di 20 km. Si potranno vedere anche le grotte di ghiaccio di Shar Nokhoi. Per passeggiare attorno al lago è possibile noleggiare dei cavalli.
11°g. Terkhiin Tsagaan – Tsenkher
Dopo la colazione, partenza per Tsetserleg, situata nella provincia dell’Arkhangay, dove si visita il tempio di Zayayn Gegeenii Sum, costruito nel 1586, che nel suo fulgore ospitava oltre 1000 monaci; si avrà anche la possibilità di visitare il mercato che qui si tiene ogni giorno. Si prosegue per le terme di Tsenkher, dove le acque hanno una temperatura che raggiunge i 60-80 gradi, ottime per rilassarsi: si può fare il bagno nelle terme e sperimentare i massaggi e le cure tradizionali mongole. Si potrà fare un’escursione nella zona termale, pernottamento in campo Gher.
12°g. Tsenkher – Kharkhorin (Karakorum)
Partenza per Kharkhorin (Karakorum), antica capitale dell’Impero di Genghis Khan. Qui si visita il monastero di Erdene Zuu, costruito sui ruderi di Kharkhorin, e il monastero di Shankh. Pernottamento in campo Gher.
13°g. Kharkhorin – Ongiin
Si prosegue per il Gobi, il più grande deserto asiatico. Arrivo al campo turistico Gher nelle vicinanze di Saikhan Ovoo, un piccolo paesino a ovest della provincia di Dundgobi. Visita alle rovine del monastero di Ongiin.
14°g. Ongiin – Bayanzag
Proseguendo per il deserto di Gobi si arriva a Bayanzag, le “Vette infuocate”, dove la spedizione di Roy Chapman Andrews nel 1924 ha fatto le più grandi scoperte paleontologiche, trovando un’impressionante quantità di reperti tra cui uova, ossai e scheletri interi di dinosauri di molte specie sconosciute fino ad allora. Pernottamento in campo Gher.
15°g. Bayanzag – Parco Nazionale di Khongoryn Els
Partenza ed arrivo al Parco Nazionale di Khongoryn Els, con le dune di sabbia più alte e spettacolari della Mongolia. Escursione sulle dune, alcune delle quali arrivano fino a 800 metri di altezza: un luogo molto speciale per godere del tramonto. Pernottamento in campo Gher.
16°g. Parco Nazionale di Khongoryn Els
Si prevede una magnifica escursione che porta inizialmente a Tsonjiin Khotgor, un’altra località dove si trovano fossili di dinosauri. Si prosegue per Chono Shurguul, con un bosco di leggendari saxaul (piccoli arbusti del deserto) e per la montagna di Sevrei, dove si trovano degli antichi graffiti risalenti all’età del bronzo. Tornati al campo Gher ci si reca a visitare una famiglia di allevatori di cammelli, con la possibilità di noleggiarli per fare una giro.
17°g. Khongoryn Els – Gurvan Saikhan
Il percorso verso Gurvan Saikhan passa da Dalanzadgad, il capoluogo dell’aimag di Omnogobi. Arrivati al Parco Nazionale si visita la valle di Yolyn Am, la “valle delle aquile” dove si possono avvistare stambecchi e aquile. Il campo Gher dove si sosta per la notte è vicino ai monti Gurvan Saikhan, che significa “Tre Bellezze”.
18°g. Gurvan Saikhan – Tsagaan Suvraga
Partenza per Tsagaan Suvraga (stupa bianco): una roccia di calce, situata sul territorio di Ulziit sum, alta 30 metri con una particolare conformazione causata dall’opera di erosione dell’acqua e del vento. Ecursione nella zona circostante, dove da lontano sembra di trovarsi tra le rovine di una antica città. Questi luoghi sono molto ricchi di fossili marini e nel 2000 gli archeologi hanno scoperto dei graffiti rupestri che risalgono all’Età del Bronzo. Pernottamento in campo Gher.
19°g. Tsagaan Suvraga – Baga Gazriin Chuluue
Partenza per Baga Gazriin Chuluu, situato nella prfettura del Dundgov (Gobi Centrale). Durante questo trasferimento su sterrato iniziano gli infiniti paesaggi fatti di steppe, di deserto e di sorprendenti colori che solo la Mongolia può regalare. Pernottamento in campo Gher.
20°g. Baga Gazriin Chuluu
Visita del parco di Baga Gazriin Chuluu, dove si trova una formazione rocciosa granitica situata nella pianura desertica, meta di pellegrinaggio della gente locale, e del lago di Sum Khukh Burd.
21°g. Baga Gazriin Chuluu – Ulaanbaatar
Ultimo giorno di viaggio lungo le piste mongole: nel pomeriggio arrivo ad Ulaanbaatar e sistemazione in albergo. In serata si assiste ad un spettacolo folcloristico.
22°g. Ulaanbaatar
Si visitano il Museo di Storia che espone numerosi oggetti etnici della cultura nomade, una raccolta completa di costumi e gioielli tradizionali delle varie etnie mongole ed interessanti reperti storici; e il museo-monastero di Choijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti, che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali degli Tsam e splendide sculture di Zanabazar. Si avrà del tempo libero a disposizione per girare in città e fare acquisti.
23°g. Volo per l’Italia
Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaanbataar è al mattino con arrivo in Italia in giornata.
Il viaggio può essere ridotto a 16 giorni. La parte iniziale resta uguale ma, dopo la visita del lago Terkhiin Tsagaan Nuur e del vulcano Khorgo, dall’11° giorno il viaggio si concentra sulla Mongolia centrale. Arrivati ad Ulaanbataar, nulla osta nel fermarsi un giorno in più per completare le visite della città, portando in questo caso la durata del viaggio a 17 giorni.
11°g. Terkhiin Tsagaan – Taikhar Chluut
Proseguendo il viaggio verso est il paesaggio cambia, e le montagne lasciano il posto alle praterie sterminate. Sulle rive del fiume Tamir si incontra un pinnacolo di granito dalle origini misteriose: il Taikhar Chuluut, alto 25 metri. La tappa è di 170 km, pernottamento in campo gher.
12°g. Taikhar Chluut – Kharkhorin (Karakorum)
Passando per Tsetserleg si giunge a Kharkhorin, l’antica capitale di Gengis Khan, le cui pietre sono state utilizzate per costruire il monastero di Erdene Zuu, il più grande della Mongolia. Il complesso è circondato da un muro di 108 “stupa” bianchi (lo stupa è un monumento utilizzato per conservare reliquie, tipico della religione buddista). Di più di 600 costruzioni presenti in origine, le distruzioni degli anni ‘30 ne hanno risparmiate soltanto 3. Il tempio è nuovamente in funzione e si potrà assistere ad una cerimonia nella sala di preghiera più importante. La tappa è di 140 km; si alloggia in un campo Gher.
13°g. Kharkhorin – Bayangobi
Si parte da Kharakorum per andare a Bayangobi (chiamato anche Elsen Tasarkhai), un luogo dal panorama unico poiché qui coesistono deserto, steppa e foresta. La tappa è di 90 km; pernottamento in campo Gher.
14°g. Bayangobi – Parco Nazionale di Hustain Nuruu
una tappa di 230 km porta al Parco Nazionale di Hustain Nuruu. Qui, a partire dal 1993, sono stati reintrodotti i Takhi, chiamati anche cavalli di Prezewalski, ultimi esemplari di cavalli selvaggi esistenti al mondo. Sono cavalli di taglia piccola e corporatura robusta, con mantello color beige e crini neri, geneticamente differenti dai cavalli domestici: per questo è importante che si riproducano tra loro. Attualmente il parco ospita un centinaio di esemplari. I momenti migliori per osservarli sono l’alba e il tramonto, quando si muovono in branco per abbeverarsi sulle rive del fiume Tuul. Pernottamento in campo Gher.
15°g. Hustain Nuruu – Ulaanbaatar
La capitale dista 120 km: all’arrivo, trasferimento in albergo. Pomeriggio libero con possibilità di fare acquisti e di assistere ad uno spettacolo folkloristico di musica e danza mongola prima di cena.
16°g. Volo per l’Italia
Per chi è giunto fin qui con Aeroflot la partenza da Ulaanbataar è al mattino, con arrivo in Italia in giornata.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
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