Mongolia
Festival del Ghiaccio, delle Aquile e dei Cammelli

Cavaliere mongolo

Altai, festival delle aquile

Festival del ghiaccio

Allevatore mongolo

Festival dei cammelli









Sintesi del viaggio
Il viaggio offre l’opportunità di visitare la Mongolia in uno dei periodi più particolari e più folcloristici dell’anno: la fine del lungo inverno, quando le temperature iniziano a mitigarsi, ed ha inizio la primavera, che, secondo il calendario lunare mongolo, nel 2023 inizia il 21 febbraio. Per festeggiare questo momento di grande auspicio i mongoli hanno riunito tre importanti festival nei primi giorni di marzo, ed il tour prevede di presenziarli tutti! Il Festival del Ghiaccio a Khubsugul, il Festival delle Aquile nel Parco del Bogd Uuled e il Festival dei Cammelli Bactriani a Bulgan: un’opportunità preziosa per immergersi nella vita e nella cultura dei mongoli.
- Ulaanbaatar
- Parco di Khustai
- Monastero di Manzuushir
- Erdenet
- Monastero di Amarbayasgalant
- Bulgan
- Murun
- Lago Khubsgul
- Mandalgobi
- Bulgan
- Baga gasriin chuluu
Presentazione del viaggio
Le temperature previste sono ancora sotto lo zero, ma la costante presenza del sole e l’aria secca permettono lo svolgimento delle attività quotidiane all’aperto. Il viaggio viene eseguito da diversi anni e, opportunamente attrezzati, è alla portata di tutti i viaggiatori: i partecipanti delle scorse edizioni sono tornati entusiasti!
L’itinerario prevede la visita di Ulaanbaatar con il principale monastero buddista della Mongolia e l’antica residenza invernale del suo antico signore teocratico, il Bogd Khan. Si procede poi con un’escursione al Parco Nazionale di Khustai Nuruu dove sono presenti diverse specie animali come il cervo rosso asiatico, le gazzelle della steppa ed i cavalli selvatici. Si riparte poi in treno da Ulaanbataar alla volta di Erdenet e da qui si procede con la visita di Amarbayasgalant, il “monastero della felicità tranquilla”. Si attraversa poi la regione del Selenge, la più coltivata del Paese, e si entra in quella di Khubsgul, dove si raggiunge il capoluogo Murun e si raggiunge il lago ghiacciato di Khubsugul, uno dei più profondi dell’Asia Centrale. Sempre sul lago ghiacciato, si assiste al Festival del ghiaccio: qui gli spettatori possono dilettarsi con passeggiate a cavallo e corse su slitte trainate da renne o cani, e improvvisarsi scultori di ghiaccio e lottatori.
Tornati nella capitale ci si raggiunge il Parco Nazionale del Bogd Uul per assistere al Festival delle Aquile. La cerimonia di apertura comincia con la parata dei cacciatori che sfilano a cavallo con le loro aquile, esibendo il loro equipaggiamento. Le aquile vengono poi lasciate libere da un’altura e, al segnale del padrone, devono tornare ed appoggiarsi sul suo braccio, come avviene durante la caccia. Gli imponenti rapaci vengono quindi lasciati liberi un’altra volta, per riportare al padrone la pelle di una volpe che il cacciatore esporrà come trofeo sul proprio cavallo.
Ci si sposta poi a Dalanzadgad, nella regione più meridionale del Gobi, per assistere, nel villaggio di Bulgan, al Festival dei Cammelli. L’obiettivo di questo festival, organizzato dal 1997 dall’Associazione dei “Diecimila Cammelli”, è la salvaguardia e la protezione dei cammelli bactriani, l’incentivazione al loro allevamento e l’incremento della produzione di lana. Analogamente, il festival ha l’obiettivo di tutelare l’ambiente, incentivare lo sviluppo ed il turismo sostenibili del Gobi e di educare sia la popolazione locale che gli stranieri all’importanza del cammello nello stile di vita nomade. Il festival dà infatti l’opportunità al viaggiatore di approfondire la conoscenza di questo straordinario animale e di vivere a contatto con i nomadi del Gobi, condividendone le tradizioni. Il festival inizia con la parata dei cammelli, prosegue con il concorso della “Coppia più bella sul Cammello”, valutata in base alla bellezza dei costumi tradizionali e degli addobbi, e si conclude con la premiazione degli esemplari più belli. Fatto curioso: anche i visitatori possono far parte della giuria! Sono inoltre previste una partita di “Camel Polo”, la corsa dei cammelli adulti (12-15 km), sulla quale è possibile scommettere, e la “Corsa di Torom” ovvero di cammelli di due anni cavalcati dai bambini, che copre una distanza di 5-7 km. Un’altra competizione è la staffetta, in cui vengono giudicate varie abilità riguardanti l’addestramento e la cattura dei cammelli, si valutano gli addobbi e si assiste ad altre esibizioni tradizionali. Rientrando a Ulaanbaatar si conclude il viaggio con una sosta a Baga Gazryn Chuluu, un’area ricca di bellissime formazioni di roccia granitica nel mezzo delle pianure desertiche, prima di rientrare in capitale e prendere il volo di rientro.
ORGANIZZAZIONE DI AMITABA IN MONGOLIA
I viaggi di Amitaba in Mongolia dal 2010 vengono organizzati con la cooperativa Sain Sanaa (il cui nome in mongolo significa ‘buona idea’) che è stata fondata con il nostro supporto aggregando un gruppo di persone mongole guidate da Alfredo Savino, con l’obbiettivo di curare attentamente la qualità dei servizi offerti. Ogni socio mette a disposizione le proprie conoscenze ed abilità iniziando dal tracciare itinerari che consentano ai viaggiatori di entrare in contatto con la Mongolia più vera, e, ovunque opportuno, si estendono al di fuori dai circuiti turistici. Le finalità della cooperativa sono in sintesi le seguenti: ridistribuire gli utili ricavati dai viaggi ugualmente fra i soci (siano essi guide, autisti o cuochi, stranieri o mongoli); non portare fuori dal Paese i ricavati del turismo; pagare i non soci locali che collaborano alla realizzazione dei viaggi in modo equo; favorire le piccole realtà imprenditoriali locali; cogliere l’opportunità del soggiorno di ospiti stranieri in Mongolia per generare un mezzo concreto d’aiuto; favorire progetti d’aiuto, destinando alle iniziative di sostegno una parte dei ricavi della cooperativa; aiutare gli studenti mongoli meritevoli che studiano l’italiano ad avere delle esperienze formative; soggiornare nei monasteri di campagna con lo scopo di fornire un aiuto a queste piccole realtà locali dando nel contempo ai viaggiatori la possibilità di conoscere più approfonditamente un aspetto fondamentale della cultura mongola. Amitaba in Mongolia è attiva in diverse attività di sostegno, come indicato nel nostro sito.
MODALITÀ DEL VIAGGIO
Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici; ci potrà essere della neve sul percorso, ma non sono necessarie le catene. Per gli spostamenti in treno si utilizzano cuccette da quattro letti fornite di lenzuola: i vagoni sono caldi, puliti e sicuri; offrono un modo speciale di spostarsi in questi luoghi. Fuori da Ulaanbaatar si alloggia in semplici alberghi locali e al lago Khubsgul nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e sono fornite di letti con lenzuola, asciugamani e sono, soprattutto, riscaldate; si hanno a disposizione anche servizi, docce con acqua calda e una cucina semplice ma sostanziosa, anche vegetariana.
Questo viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel di standard europeo. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, esplorare la Mongolia in questa stagione dell’anno è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale, e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo.
Per l’ingresso in Mongolia è richiesto un visto, che viene rilasciato online in circa 5 giorni, ed un passaporto avente almeno 6 mesi di validità al momento dell’ingesso nel Paese.
CLIMA E ATTREZZATURA
Tra fine febbraio ed inizio marzo il clima è freddo, anche se secco, ed è indispensabile prevedere un abbigliamento adeguato a temperature che possono scendere anche a –20° C. Si consigliano: giacca invernale molto pesante, pantaloni pesanti, calzamaglie, maglioni o pile spessi, guanti imbottiti, cappello caldo. Se comunicato con anticipo, tutto questo materiale è acquistabile dall’accompagnatrice, che vive a Ulaanbaar, a prezzi molto bassi. Verranno acquistati in loco degli stivali di feltro che andranno indossati sopra le scarpe per tenere caldi i piedi e per diminuire lo scivolamento sul ghiaccio.
Programma del viaggio
Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici
1°g. Giovedì 23 febbraio, partenza dall’Italia
Per raggiungere Ulaanbaatar vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori.
2°g. 24/2 Ulaanbaatar
Arrivo a Ulaanbaatar dove è in attesa dei partecipanti la guida del viaggio. Visita del monastero di Gandan, il principale della Mongolia, e ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama sulla città e sulle colline circostanti e dove si trova un’enorme statua del Budda. Segue poi la visita al Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama. Pernottamento presso l’hotel Sant Asar.
3°g. 25/2 Ulaanbaatar – Parco di Khustai
Partenza per il Parco Nazionale di Khustai Nuruu, dove si ha la possibilità di vedere i cavalli selvatici di Przewalski, noti anche come Takhi o Pony della Mongolia. Questo animale è il parente più prossimo del cavallo domestico; negli anni ‘60 erano scomparsi ma grazie ad un programma di reinserimento ora è possibile ammirarli. È prevista un’escursione nel parco dove, oltre ai cavalli selvatici, sono presenti diverse specie animali come il cervo rosso asiatico, le gazzelle della steppa, i gatti selvatici manul ed altri. Pernottamento presso il campo gher Khustai; la tappa è di circa 150 km.
4°g. 26/2 Parco di Khustai – Ulaanbaatar – Erdenet
Dopo colazione, si ritorna in capitale e si terminano le visite in città. Nel pomeriggio partenza con il treno in direzione della città mineraria di Erdenet. Pernottamento in treno utilizzando delle comode cuccette da 4 posti.
5°g. 27/2 Erdenet – Amarbayasgalant – Bulgan
Arrivo ad Erdenet; dopo la colazione utilizzando mezzi privati ci si dirige in circa 2 ore ad Amarbayasgalant, il “monastero della felicità tranquilla”, uno dei pochi rimasti quasi completamente intatti durante il periodo sovietico, nonostante sia stato saccheggiato. Costruito nel XVIII secolo per ospitare le spoglie di Zanabazar, che fu il primo Bogd Khan mongolo e considerato una reincarnazione di Taranatha, utilizzando uno stile architettonico quasi esclusivamente cinese. Il colore ocra di questa sontuosa successione di templi contrasta con la natura e le montagne boscose che fanno da sfondo. Dopo la visita si parte per la cittadina di Bulgan, situata ad ovest di Erdenet, un viaggio di circa 3 ore; si pernotta in un hotel locale.
6°g. 28/2 Bulgan – Murun
Oggi si attraversa la regione del Selenge, la più coltivata del Paese, e si entra in quella di Khubsgul, dove si raggiunge il capoluogo Murun e si sosta per la notte in un albergo locale.
7°g. 1/3 Murun – Lago Khubsgul
In mattinata si parte per il lago Khubsgul, che dista 100 Km, immerso in un pittoresco scenario di montagne (il Monkh Saridag Uul raggiunge i 491 metri) con le foreste che si estendono ad ovest. I mongoli lo considerano sacro e gli hanno conferito il rispettoso appellativo di “Madre delle Acque”: si tratta di un immenso bacino di acqua dolce potabile, situato ad un’altezza di 1650 mt e con una profondità massima di circa 260. Da nord a sud ha un’estensione di 136 km e da ovest ad est di 36, con una superficie complessiva di 2760 km2 e 90 affluenti. Durante il lungo inverno la superficie gela, formando uno spessore di ghiaccio di oltre un metro che non si scioglie fino all’inizio di giugno; questo consente addirittura ai camion di percorrerne l’intera lunghezza. Giunti ai suoi bordi meridionali, lo si attraversa per raggiungere il campo gher dove si alloggia per la notte. Nel pomeriggio tempo libero.
8°g. 2/3 Lago Khubsgul, Festival del Ghiaccio – Murun
Alle 10 di mattina si svolge la grande cerimonia di apertura del Festival del Ghiaccio e la prima parte della maratona di pattinaggio. Si potrà assistere al rito sciamanico sacrificale per la “Regina delle Acque” del lago e per il “Re dei Monti” che lo circondano. Nel primo pomeriggio seguirà una competizione di guida di automobili su ghiaccio e si concluderà la giornata assistendo ad uno spettacolo dedicato ai costumi nazionali e all’arte tradizionale. In serata si lascia il lago per tornare nella cittadina di Murun, dove si pernotta nel medesimo albergo.
9°g. 3/3 Murun – Erdenet – Ulaanbaatar
La mattina si parte per Erdenet, da dove in serata si riprende il treno per Ulaanbaatar. Come per l’andata, pernottamento in treno utilizzando delle comode cuccette da 4 posti.
10°g. 4/3 Ulaanbaatar – Parco del Bogd Uul, Festival delle Aquile – Mandalgovi
Arrivo in mattinata a Ulaanbaatar e spostamento al Parco del Bodg Uul a circa 30 km dalla capitale, dove si svolge il Festival delle Aquile Nel primo pomeriggio si parte, su una comoda strada asfaltata per il capoluogo del Gobi centrale, Mandalgovi che dista 230 km. Pernottamento in hotel.
11°g. 5/3 Mandalgovi – Dalanzadgad – Oasi di Bulgan
Oggi si parte transitando per il capoluogo della regione del Gobi più grande e meridionale, l’Omnogovi, sulla strada si inizieranno a vedere i cammelli bactriani e le aree desertiche coperte da un sottile strato di neve. Arrivati a Bulgan, 400 km di cui 280 asfaltati, pernottamento in hotel.
12°g. 6/3 Bulgan, Festival dei Cammelli – Dalanzadgad
Giornata dedicata al Festival dei Cammelli. I protagonisti sono i cammelli bactriani, compagni di vita dei nomadi dell’Asia Centrale. Sono previste gare di velocità tra cammelli divisi per età su percorsi di diversa lunghezza, tra i 5 e i 15 km; i primi tre cammelli di ciascuna categoria vengono premiati rispettivamente con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Si potrà anche assistere ad un’originale partita di polo, dove si cavalcano i cammelli in luogo degli usuali cavalli, a diverse prove di abilità, tra le quali quella di caricare il più velocemente possibile una gher smontata su un cammello, e ad un “concorso di bellezza”, nel quale la prestanza dei cammelli è messa in risalto dalla ricchezza dei finimenti. È di particolare interesse il folclore che circonda questo evento, che richiama tutti i nomadi della regione. Nel pomeriggio ci si sposta a Dalanzadgad, circa 120 km, dove si pernotta in un hotel locale.
13°g. 7/3 Dalanzadgad – Baga Gazryn Chuluu
Partenza per Baga Gazryn Chuluu, un’area ricca di bellissime formazioni di roccia granitica nel mezzo delle pianure desertiche, dove si trovano anche le rovine di un monastero segreto. Pernottamento in un hotel locale. La tappa è di circa 280 km.
14°g. 8/3 Baga Gazryn Chuluu – Ulaanbaatar
Oggi si ritorna a nord fino alla capitale; si segue per tutto il tragitto una comoda strada asfaltata, circa 260 km. Se sarà in calendario, in serata si assiste ad un concerto di musica tradizionale mongola. Pernottamento presso l’hotel Sant Asar.
15°g. Giovedì 9 marzo, Ulaanbaatar – Italia
Ci si reca all’aeroporto internazionale dove la maggior parte dei voli partono in mattinata con arrivo in Italia la sera stessa.
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Cholijin Lama, entità di protezione
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.