Mongolia
Festival d’inverno
Festival del Ghiaccio, delle Aquile e dei Cammelli

Khubsgul Festival ghiaccio

Nella gher

Danze al festival del ghiaccio

Amarbayasgalant, Statue

Cacciatori con le aquile









Sintesi del viaggio
Per festeggiare l’arrivo della primavera, che secondo il calendario lunare mongolo nel 2020 inizia il 24/2, vengono celebrati tre importanti festival: il Festival del Ghiaccio a Khubsugul, il Festival delle Aquile nel Parco del Bogd Uul ed il Festival dei Cammelli Bactriani a Bulgan. Il viaggio porta a tutti e tre gli eventi ed offre così l’opportunità di visitare la Mongolia in uno dei periodi più particolari e più folcloristici dell’anno: la fine del lungo inverno, quando le temperature iniziano a mitigarsi, e l’inizio della primavera.
Le temperature previste sono ancora sotto lo zero, ma la costante presenza del sole e l’aria secca permettono lo svolgimento delle attività quotidiane all’aperto. Il viaggio viene eseguito da diversi anni e, opportunamente attrezzati, è alla portata di tutti i viaggiatori: i partecipanti delle scorse edizioni sono tornati entusiasti!
- Ulaanbaatar
- Monastero di Manzuushir
- Erdenet
- Monastero di Amarbayasgalant
- Città di Bulgan
- Murun
- Lago Khubsgul
- Khankh
- Mandalgobi
- Villaggio di Bulgan nel Gobi
- Baga gasriin chuluu
Presentazione del viaggio
L’itinerario prevede la visita di Ulaanbaatar con il principale monastero buddista della Mongolia e l’antica residenza invernale del suo antico signore teocratico, il Bogd Khan. Da Ulaanbataar si parte alla volta del villaggio di Khatgal, raggiungibile da Murun attraversando coi fuoristrada il lago ghiacciato di Khubsugul, uno dei più profondi dell’Asia Centrale. Sempre sul lago ghiacciato, si assiste al Festival del ghiaccio: qui gli spettatori possono dilettarsi con passeggiate a cavallo e corse su slitte trainate da renne o cani, e improvvisarsi scultori di ghiaccio e lottatori.
Tornati nella capitale ci si sposta nel Parco Nazionale del Bogd Uul per assistere al Festival delle Aquile. La cerimonia di apertura comincia con la parata dei cacciatori che sfilano a cavallo con le loro aquile, esibendo il loro equipaggiamento. Le aquile vengono poi lasciate libere da un’altura e, al segnale del padrone, devono tornare ed appoggiarsi sul suo braccio, come avviene durante la caccia. Gli imponenti rapaci vengono quindi lasciati liberi un’altra volta, per riportare al padrone la pelle di una volpe che il cacciatore esporrà come trofeo sul proprio cavallo.
Ci si sposta poi a Dalanzadgad, nella regione più meridionale del Gobi, per assistere, nel vicino villaggio di Bulgan, al Festival dei Cammelli. L’obiettivo di questo festival, organizzato dal 1997 dall’Associazione dei “Diecimila Cammelli”, è la salvaguardia e la protezione dei cammelli bactriani, l’incentivazione al loro allevamento e l’incremento della produzione di lana. Analogamente, il festival ha l’obiettivo di tutelare l’ambiente, incentivare lo sviluppo ed il turismo sostenibili del Gobi e di educare sia la popolazione locale che gli stranieri all’importanza del cammello nello stile di vita nomade. Il festival dà infatti l’opportunità al viaggiatore di approfondire la conoscenza di questo straordinario animale e di vivere a contatto con i nomadi del Gobi, condividendone le tradizioni. Il festival inizia con la parata dei cammelli, prosegue con il concorso della “Coppia più bella sul Cammello”, valutata in base alla bellezza dei costumi tradizionali e degli addobbi, e si conclude con la premiazione degli esemplari più belli. Fatto curioso: anche i visitatori possono far parte della giuria! Sono inoltre previste una partita di “Camel Polo”, la corsa dei cammelli adulti (12-15 km), sulla quale è possibile scommettere, e la “Corsa di Torom” ovvero di cammelli di due anni cavalcati dai bambini, che copre una distanza di 5-7 km. Un’altra competizione è la staffetta, in cui vengono giudicate varie abilità riguardanti l’addestramento e la cattura dei cammelli, si valutano gli addobbi e si assiste ad altre esibizioni tradizionali.
GUIDA DEL VIAGGIO E ORGANIZZAZIONE DI AMITABA IN MONGOLIA
Gansukh Solongo, conosciuta da tutti noi come Soko, è mongola di etnia buriata, nata nel 1990 nella regione di Binder, i medesimi luoghi da cui provenne Gengis Khan. Di famiglia nomade, è cresciuta imparando i segreti di questa vita dura ma libera ed anche dello sciamanesimo, che è la religione ancestrale della sua tribù. A diciotto anni ha lasciato la famiglia per andare a studiare ad Ulaanbaatar, dove si è iscritta ad un corso di lingua e cultura italiana per quattro anni, laureandosi nel 2011. Nel 2010 è diventata socia della nascente cooperativa San Sanaa ed ha iniziato a lavorare come guida, con ottimi risultati grazie alle sue qualità personali e per la fluidità nell’uso della lingua italiana.
I viaggi di Amitaba in Mongolia dal 2010 vengono organizzati con la cooperativa Sain Sanaa (il cui nome in mongolo significa ‘buona idea’) che è stata fondata con il nostro supporto aggregando un gruppo di persone mongole guidate da Alfredo Savino, con l’obbiettivo di curare attentamente la qualità dei servizi offerti. Ogni socio mette a disposizione le proprie conoscenze ed abilità iniziando dal tracciare itinerari che consentano ai viaggiatori di entrare in contatto con la Mongolia più vera, e, ovunque opportuno, si estendono al di fuori dai circuiti turistici. Le finalità della cooperativa sono in sintesi le seguenti: ridistribuire gli utili ricavati dai viaggi ugualmente fra i soci (siano essi guide, autisti o cuochi, stranieri o mongoli); non portare fuori dal Paese i ricavati del turismo; pagare i non soci locali che collaborano alla realizzazione dei viaggi in modo equo; favorire le piccole realtà imprenditoriali locali; cogliere l’opportunità del soggiorno di ospiti stranieri in Mongolia per generare un mezzo concreto d’aiuto; favorire progetti d’aiuto, destinando alle iniziative di sostegno una parte dei ricavi della cooperativa; aiutare gli studenti mongoli meritevoli che studiano l’italiano ad avere delle esperienze formative; soggiornare nei monasteri di campagna con lo scopo di fornire un aiuto a queste piccole realtà locali dando nel contempo ai viaggiatori la possibilità di conoscere più approfonditamente un aspetto fondamentale della cultura mongola. Amitaba in Mongolia è attiva in diverse attività di sostegno, come indicato nel nostro sito.
MODALITÀ DEL VIAGGIO
Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici; ci potrà essere della neve sul percorso, ma non sono necessarie le catene. Per gli spostamenti in treno si utilizzano cuccette da quattro letti fornite di lenzuola: i vagoni sono caldi, puliti e sicuri; offrono un modo speciale di spostarsi in questi luoghi. Fuori da Ulaanbaatar si alloggia in semplici alberghi locali e al lago Khubsgul nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi e sono fornite di letti con lenzuola, asciugamani e sono, soprattutto, riscaldate; si hanno a disposizione anche servizi, docce con acqua calda e una cucina semplice ma sostanziosa, anche vegetariana.
Questo viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: lasciata la capitale non si trovano più hotel di standard europeo. Per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, esplorare la Mongolia in questa stagione dell’anno è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale e ospitale, e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo.
Per l’ingresso in Mongolia è richiesto un visto, che viene rilasciato dall’Ambasciata di Roma in circa 10 giorni, ed un passaporto avente almeno 6 mesi di validità al momento dell’ingesso nel Paese.
CLIMA E ATTREZZATURA
Tra fine febbraio ed inizio marzo il clima è freddo, anche se secco, ed è indispensabile prevedere un abbigliamento adeguato a temperature che possono scendere anche a –20° C. Si consigliano: giacca invernale molto pesante, pantaloni pesanti, calzamaglie, maglioni o pile spessi, guanti imbottiti, cappello caldo. Se comunicato con anticipo, tutto questo materiale è acquistabile dall’accompagnatore, che vive in Mongolia, a prezzi molto bassi. Verranno acquistati in loco degli stivali di feltro che andranno indossati sopra le scarpe per tenere caldi i piedi e per diminuire lo scivolamento sul ghiaccio.
Programma del viaggio
Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici
1°g. Martedì 25 febbraio, partenza dall’Italia Per raggiungere Ulaanbaatar il volo più comodo è quello della Aeroflot, ma vi sono anche opzioni diverse. Con Aeroflot la partenza da Milano Malpensa per Mosca è alle 11.55 con arrivo 17.25; da Roma Fiumicino è alle 12.45 con arrivo alle 18.40. Il volo transcontinentale da Mosca per Ulaanbaatar parte alle 20.05 (orari da confermare).
2°g. 26/2 Ulaanbaatar Arrivo alle ore 7.10. Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita del monastero di Gandan, il principale della Mongolia, e ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama sulla città e sulle colline circostanti e dove si trova un’enorme statua del Budda. Segue poi la visita al Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama. Pernottamento presso l’hotel Sant Asar.
3°g. 27/2 Ulaanbaatar, partenza per Erdenet Dopo colazione si terminano le visite in città e nel pomeriggio partenza con il treno in direzione della città mineraria di Erdenet. Pernottamento in treno utilizzando delle comode cuccette da 4 posti.
4°g. 28/2 Erdenet – Amarbayasgalant – Bulgan Arrivo ad Erdenet; dopo la colazione utilizzando mezzi privati ci si dirige in circa 2 ore ad Amarbayasgalant, il “monastero della felicità tranquilla”, uno dei pochi rimasti quasi completamente intatti durante il periodo sovietico, nonostante sia stato saccheggiato. Costruito nel XVIII secolo per ospitare le spoglie di Zanabazar, un importante religioso, il suo stile è quasi esclusivamente cinese. Il colore ocra di questa sontuosa successione di templi contrasta con la natura e le montagne boscose che fanno da sfondo. Dopo la visita si parte per la cittadina di Bulgan, situata ad ovest di Erdenet, un viaggio di circa 3 ore; si pernotta in un hotel locale.
5°g. 29/2 Bulgan – Murun Oggi si attraversa la regione del Selenge, la più coltivata del Paese, e si entra in quella di Khubsgul, dove si raggiunge il capoluogo Murun e si sosta per la notte in un albergo locale.
6°g. 1/3 Murun – Lago Khubsgul In mattinata si parte per il lago Khubsgul, che dista a 100 Km, immerso in un pittoresco scenario di montagne (il Monkh Saridag Uul raggiunge i 3.491 metri) con le foreste che si estendono ad ovest. I mongoli lo considerano sacro e gli hanno conferito il rispettoso appellativo di “Madre delle Acque”: si tratta di un immenso bacino di acqua dolce potabile, situato ad un’altezza di 1650 mt e con una profondità massima di circa 260. Da nord a sud ha un’estensione di 136 km e da ovest ad est di 36, con una superficie complessiva di 2760 km2, ma ancora più curioso è il fatto che abbia ben 90 affluenti ed un solo emissario! Durante il lungo inverno la superficie gela, formando uno spessore di ghiaccio di oltre un metro che non si scioglie fino all’inizio di giugno; questo consente addirittura ai camion di percorrerne l’intera lunghezza. Giunti ai suoi bordi meridionali, lo si attraversa per raggiungere il campo gher dove si alloggia per la notte. Nel pomeriggio tempo libero.
7°g. 2/3 Lago Khubsgul, Festival del Ghiaccio – Murun Alle 10 di mattina si svolge la grande cerimonia di apertura del Festival del Ghiaccio e la prima parte della maratona di pattinaggio. Si potrà assistere al rito sciamanico sacrificale per la “Regina delle Acque” del lago e per il “Re dei Monti” che lo circondano. Nel primo pomeriggio seguirà una competizione di guida di automobili su ghiaccio e si concluderà la giornata assistendo ad uno spettacolo dedicato ai costumi nazionali e all’arte tradizionale. In serata si lascia il lago per tornare nella cittadina di Murun, dove si pernotta nel medesimo albergo.
8°g. 3/3 Murun – Erdenet – Treno per Ulaanbaatar La mattina si parte per Erdenet, da dove in serata si riprende il treno per Ulaanbaatar. Pernottamento in treno utilizzando delle comode cuccette da 4 posti.
9°g. 4/3 Ulaanbaatar – Parco del Bogd Uul (Festival delle Aquile) – Ulaanbaatar Arrivo in mattinata a Ulaanbaatar e spostamento al Parco del Bodg Uul a circa 30 km dalla capitale, dove si svolge il Festival delle Aquile. Si rientra in capitale, pernottamento in hotel.
10°g. 5/3 Mandalgobi – Dalanzadgad Oggi si parte per il capoluogo della regione del Gobi più grande e meridionale, l’Omnogovi, sulla strada si inizieranno a vedere i cammeli bactriani e le aree desertiche coperte da un sottile strato di neve. Arrivati in città pernottamento in hotel. 660 km tutti asfaltati.
11°g. 6/3 Dalanzadgad – Oasi di Bulgan, Festival dei Cammelli Dopo la colazione, si continua in direzione Ovest Si prosegue quindi per Bulgan, che dista circa 60 km, dove nel pomeriggio si svolge la cerimonia di apertura del Festival dei cammelli con una parata degli animali bardati a festa, seguita da uno spettacolo di artisti bambini. Pernottamento in una locanda.
12°g. 7/3 Bulgan, Festival dei Cammelli – Dalanzadgad Giornata dedicata al Festival dei Cammelli. I protagonisti sono i cammelli bactriani, compagni di vita dei nomadi dell’Asia Centrale. Sono previste gare di velocità tra cammelli divisi per età su percorsi di diversa lunghezza, tra i 5 e i 15 km; i primi tre cammelli di ciascuna categoria vengono premiati rispettivamente con medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Si potrà anche assistere ad un’originale partita di polo, dove si cavalcano i cammelli in luogo degli usuali cavalli, a diverse prove di abilità, tra le quali quella di caricare il più velocemente possibile una gher smontata su un cammello, e ad un “concorso di bellezza”, nel quale la prestanza dei cammelli è messa in risalto dalla ricchezza dei finimenti. È di particolare interesse il folclore che circonda questo evento, che richiama tutti i nomadi della regione. Nel pomeriggio ci si sposta a Dalanzadgad, dove si pernotta in un hotel locale.
13°g. 8/3 Dalanzadgad – Baga Gazryn Chuluu Partenza per Baga Gazryn Chuluu, un’area ricca di bellissime formazioni di roccia granitica nel mezzo delle pianure desertiche, dove si trovano anche le rovine di un monastero segreto. Pernottamento in un hotel locale.
14°g. 9/3 Baga Gazryn Chuluu – Ulaanbaatar Oggi si ritorna a nord fino alla capitale; si segue per tutto il tragitto una comoda strada asfaltata, circa 260 km. Se sarà in calendario, in serata si assiste ad un concerto di musica tradizionale mongola. Pernottamento presso l’hotel Sant Asar.
15°g. Martedì 10 marzo, Ulaanbaatar – Italia Per chi è giunto fin qui con Aeroflot, la partenza da Ulaanbataar è alle 8.25 con arrivo a Mosca alle 10.10; partenza per Milano Malpensa alle 12.15 con arrivo alle 13.55 o per Roma Fiumicino alle 14.40 con arrivo alle 16.25.
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