Mongolia
Naadam e sciamani della Mongolia
Le diverse anime della Mongolia









Sintesi del viaggio
Un viaggio per chi vuole scoprire le diverse anime della Mongolia, i luoghi più famosi ma anche quelli non toccati dal turismo. Si avvicinano le anime spirituali di questa terra, il buddismo e lo sciamanesimo, che ne permeano la cultura e si partecipa alla maggiore festa nazionale, una fantastica ricorrenza che consente – in particolar modo fuori Ulaanbataar – di assaporare il meglio del folklore. Si potrà così vivere appieno una realtà che offre, oltre alle bellezze naturali, una profonda spiritualità collegata alle forze della natura che sono così fortemente presenti in questo Paese.
L’itinerario è molto ricco perché prevede l’esplorazione dei territori sia occidentali che orientali della Mongolia, che non vengono spesso abbinati a causa delle distanze e della maggior attenzione che l’ovest riceve dal turismo. Anche per questo motivo siamo molto soddisfatti di aver realizzato questo percorso, che consente la visita di entrambe queste due parti in modo equilibrato.
Presentazione del viaggio
L’itinerario è molto ricco perché prevede l’esplorazione dei territori sia occidentali che orientali della Mongolia, che non vengono spesso abbinati a causa delle distanze e della maggior attenzione che l’ovest riceve dal turismo. Anche per questo motivo siamo molto soddisfatti di aver realizzato questo percorso, che consente la visita di entrambe queste due parti in modo equilibrato.
Si segue un ampio anello che inizia portando a nord ed a ovest di Ulaanbaatar fino al lago Ogii; da qui, passando da Karakorum. si torna verso est spostandosi nella zone natali di Gengis Khan, rientrando poi da qui alla capitale. E’ un percorso di circa 2500 chilometri attraverso i diversi ambienti naturali della Mongolia. Sono previste delle escursioni a piedi che seguono sentieri non impegnativi della durata massima di mezza giornata.
IL FESTIVAL DEL NAADAM
Ogni anno a luglio si svolge il festival del Naadam, che dal 1921 ha assunto la forma di una celebrazione dell’indipendenza della Mongolia; in questa ricorrenza si possono ammirare i contesti tradizionali di lotta, corsa dei cavalli e tiro con l’arco. A Ulaanbaatar le rappresentazioni si svolgono in un grande stadio e oggi sono organizzate come un fenomeno di massa; ma vi sono dei Naadam in altre località che spesso risultano più veri e meno imbrigliati dai tempi televisivi e dalle esigenze del turismo. Questo ci ha portato a costruire un viaggio che includa la partecipazione ad un Naadam genuino, in mezzo alle steppe sconfinate, dove per avvicinare i lottatori o i cavalli non sia necessario possedere un pass e dove ci si possa sedere di fianco ad un gruppo di anziani e scambiare con loro del tabacco da fiuto.
MODALITÀ DEL VIAGGIO
Per l’intero viaggio vengono utilizzati veicoli a quattro ruote motrici seguendo sia strade che piste tracciate dal passaggio di altri veicoli; le uniche parti asfaltate sono nei pressi della capitale. La velocità sugli sterrati è comunque abbastanza buona, si tengono medie di circa 50 km/h con alcuni tratti anche più veloci o più lenti in relazione all’irregolarità del terreno. Il percorso complessivo previsto è di circa 2500 chilometri con le tappe di spostamento mediamente di circa 250 chilometri. Fuori da Ulaanbaatar si alloggia 3 notti in tenda, una nel monastero di Shank, due in alberghetti locali e 4 nelle gher: le tipiche tende mongole che si trovano predisposte in campi fissi, forniti di letti con lenzuola e asciugamani. In questi campi si trovano anche servizi e docce con acqua calda, la cucina proposta è semplice ma sostanziosa ed anche vegetariana. I campi mobili vengono allestiti con tende di tipo europeo a due posti e si dispone di una tenda comune dove mangiare; cucina e allestimento delle parti comuni sono curati dal nostro personale mentre le tende individuali vengono montate dai partecipanti, se necessario con l’aiuto degli assistenti. Viene fornita tutta l’attrezzatura necessaria dall’organizzazione, ad eccezione del sacco a pelo.
Un viaggio in Mongolia richiede quindi un certo spirito d’avventura: per chi ama viaggiare ed è disposto ad affrontare qualche disagio, attraversare la Mongolia è una grandiosa esperienza d’incontro con una popolazione cordiale ed ospitale e di totale immersione in un ambiente naturale stupendo.
CLIMA E ATTREZZATURA
Il clima all’inizio di luglio è secco, le temperature previste sono tra i 10 ed i 30 gradi, con possibili punte minime notturne di 5 gradi. Il nord della mongolia è un ambiente più umido, dove in luglio sono possibili piogge, e dove la presenza di zanzare non è da escludere; quindi munirsi di un buon repellente. E’ necessario disporre di un sacco a pelo che abbia un gradiente di minimo termico di zero gradi; Alfredo Savino può procurarlo sia a noleggio (€ 25), fornendo anche un sacco lenzuolo da utilizzare all’interno dello stesso, che acquistandolo a € 50. Prevedere un abbigliamento che possa resistere ad acqua e vento, scarponcini tipo trekking leggeri possibilmente con l’interno in goretex, portare creme protettive per il sole e occhiali. Per le escursioni a piedi è utile avere un proprio zaino con cui portare l’occorrente per la giornata. Si tenga presente che lungo il percorso non ci sono lavanderie.
Programma del viaggio
Si ricorda che l’itinerario previsto può subire modifiche dovute a fattori naturali e climatici
1°g. Sabato 30 Giugno, partenza in volo per la Mongolia
2°g. 1/7 Arrivo a Ulaan Baatar
Arrivo a Ulaan Baatar, trasferimento e sistemazione presso l’hotel Sant Asar (3*). Incontro con la guida e presentazione del programma di viaggio. Visita del monastero di Gandan, il principale monastero della Mongolia costruito circa 300 anni fa, ascesa alla collina Zaisan, da dove si gode un bellissimo panorama sulla città e delle colline circostanti e si trova una enorme statua di Buddha, visita del Museo di Bogd Khan, il palazzo invernale dell’ultimo imperatore-lama.
3°g. 2/7 Ulaan Baatar – Monastero di Amarbayasgalant
Partenza per Darkhan, situata a nord di Ulaanbaatar. Poco prima di entrare in città si devia verso ovest arrivando al monastero di Amarbayasgalant, uno dei più belli ed importanti della Mongolia. Ci si accomoda in una locanda adiacente al monastero.
4°g. 3/7 Monastero di Amarbayasgalant – Erdenet – Lago Ogii
Visita del monastero costruito nel 1737 e dedicato a Zanabazar, il primo imperatore-lama, scienziato e grande scultore, la cui salma venne traslata qui nel 1779. Escursione nei dintorni del monastero fino alla montagna degli otto stupa e visita del cimitero degli unni – il ‘Khirgisuur’. Dopo le visite si prosegue verso ovest transitando da Erdenet, la città delle miniere di rame, e si prosegue per il lago Ogii. Con i suoi 25 kmq di superficie è uno dei più grandi laghi della Mongolia Centrale; è situato a 1.387 mt, un paradiso faunistico ricco di uccelli e di pesci. Qui si posizionerà il primo campo tendato.
5°g. 4/7 Lago Ogii – Stele di Kul Tegin – Kharakorin – Fiume Orkhon
Al mattino si parte presto recandosi a visitare la maggiore testimonianza della presenza turca in Mongolia, la stele di Kul Tegin (685 – 732), un famoso generale del khaganato turco, preservata con anche altri eccezionali reperti dell’epoca in un sorprendete ambiente naturale. Dal sito si raggiunge la città di Kharkhorin, ubicata dove sorgeva l’antica capitale dell’Impero mongolo di Gengis Khan; qui sono rimaste 2 delle 4 tartarughe di pietra che originariamente segnavano i confini della città. Visita al monastero-museo di Erdene Zuu, costruito sui ruderi dell’antica capitale. Lasciata Kharkhorin si posiziona il campo nelle vicinanze del fiume Orkhon.
6°g. 5/7 Fiume Orkhon – Eremo di Tuvkhun – Monastero di Shank
Situato in una zona di grande rilevanza storica, creata dalla combinazione di terremoti ed eruzioni vulcaniche, il monastero di Tuvkhun, recentemente restaurato, si trova incastonato sulle montagne che chiudono a settentrione la valle dell’Orkhon. Il paesaggio che si gode dal monastero fa capire perché questo eremo fosse molto amato dalla figura mistica più importante della storia mongola, Bogd Khan Zanabazar, che qui visse e studiò per quasi trent’anni. La visita richiede una facile salita a piedi di circa un’ora in mezzo alla foresta. Si prosegue quindi per il monastero di Shank dove saremo graditi ospiti della comunità monastica. Shank è un piccolo e antico monastero che un tempo custodiva la bandiera di Gengis Khan; trascorreremo con i monaci parte della giornata e si pernotta nella nuova foresteria adiacente. La sistemazione sarà un po’ spartana, in camerate, ma è anche l’occasione per dare un contributo concreto a questa piccola comunità monastica.
7°g. 6/7 Monastero di Shank – Parco Nazionale del Bogd Uul (Monastero di Manzushir)
Dopo aver assistito alla funzione religiosa della comunità monastica si prosegue verso nord ovest per Zuunmod, a circa 60 km da Ulaanbaatar, dove si trova il parco naturale di Bodg Uul con il monastero di Manzushir, fondato nel 1773, che ospitava trecento monaci prima di essere distrutto nel 1937; il sito è stato recentemente restaurato. Dell’arredo originale resta una grande stufa di bronzo di due tonnellate in cui si potevano cucinare dieci pecore e due mucche contemporaneamente; il museo del monastero ospita fotografie, maschere religiose e sculture sacre realizzate con tibie umane. Splendido il contesto ambientale, immerso nell’area protetta del Bogdkhan Uul: qui si possono avvistare cervi e altri animali e, dal crinale dove si trovano i resti del monastero originale, si gode di un panorama mozzafiato. Pernottamento in campo gher per due notti.
8°g. 7/7 Bogd Uul: Cima Sacra dello Tsetseguun e incontro con una sciamana di etnia Khalka
Giornata dedicata ad un semplice trekking di circa due ore e mezza lungo un facile sentiero che attraversa boschi di larici e pini per giungere alla cima sacra di Tsetsguun da cui si gode di una bellissima vista verso la capitale, segnata da un incredibile formazione rocciosa che sovrasta il massiccio montuoso del Bogdkhan Uul e ricorda Garuda, la divinità protettrice della città; è una delle prime aree naturali protette della storia. Nel tardo pomeriggio ci si reca presso la casa di una sciamana che abita vicino al parco, con la quale avremo un incontro su questa religione ancestrale; non sarà una visita turistica, ma un momento culturale.
9°g. 8/7 Parco Nazionale del Bogd Uul – Khukh nuur – Monastero di Baldan Bereeven
Partenza per il lago Khukh, il cui nome significa ‘azzurro’, il luogo dove Temujin venne incoronato con il titolo Genghis Khan, imperatore dei vasti domini mongoli. Il luogo presenta un incantevole insieme di steppa e foresta boreale; si visita il monumento ligneo composto da circa 20 totem raffiguranti i volti degli imperatori mongoli. Continuando verso est si arriva alle monastero di Baldan Bereeven; costruito nel 1700 era uno dei più grandi della Mongolia. Si trascorre la giornata visitando le colline circostanti ricche di grotte dove i monaci si ritiravano in meditazione, non lontano dal monastero. Pernottamento in tenda.
10°g. 9/7 Monastero di Baldan bereeven – Binder e festival del Naadam
Si raggiunge il paesino di Binder dove sarà in pieno svolgimento il festival del Naadam; si potranno vedere da vicino le corse dei cavalli e la lotta tradizionale. È un momento unico in cui si assaggeranno i piatti tipici e le bevande tradizionali mongole. La scelta di partecipare ad un Naadam di villaggio è maturata dall’esperienza di questi anni di viaggi in Mongolia, perché in queste località remote le ricorrenze sono più vivibili dal visitatore, che si può mischiare tra la folla, a differenza di quello della capitale dove si assiste alle gare in uno stadio alla stregua di uno spettacolo, senza la possibilità di interagire con la gente. Pernottamento in campo gher.
11°g. 10/7 Binder – Dadal e incontro con uno sciamano di etnia Buriata
Partenza in direzione nord est verso la provincia di Dadal, una zona ricca di laghi e fiumi, di cui i più grandi sono l’Onon e il Balj; si piega quindi verso sud proseguendo per il monte Deluun Boldog, luogo natale di Temuujin, il futuro Genghis Khan, il punto più orientale del percorso. Qui siamo nel cuore della terra dei Buriati, un’etnia presente anche in Siberia meridionale che è ancora molto legata ai culti sciamanici; l’ambiente naturale è caratterizzato dalla presenza della foresta boreale. In serata avremo un incontro con uno sciamano di questa etnia. Pernottamento in campo gher.
12°g. 11/7 Dadal – Undurkhaan
Inizia il percorso verso ovest, seguendo la vallata di Genghis Khan fino a Undurkhaan, capoluogo della regione del Khentii, dove si visita il museo e ci si accomoda in un semplice hotel locale.
13°g. 12/7 Undurkhaan – Ulaan Baatar
Partenza in mattinata per la capitale, che si raggiunge nel pomeriggio e dove si assiste ad uno spettacolo folcloristico di musica, danza e canto tradizionali della Mongolia. Sistemazione in hotel.
14°g. 13/7 Ulaan Baatar
Visita al Museo di Storia, dove sono illustrati lo sviluppo della storia dell’uomo nelle terre mongole e i costumi tradizionali delle varie etnie, del Museo-Monastero di Choijin Lama, uno dei pochi rimasti intatti che conserva le maschere originali utilizzate nelle danze rituali e splendide sculture di Zanabazar. Si avrà del tempo a disposizione per gli acquisti; chi è interessato potrà recarsi al mercato locale di Naraan Tuul. Pernottamento in hotel.
15°g. Sabato 14 luglio, volo di rientro
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Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.