Mauritania
Spedizione oltre l’Azalai
Viaggio di 28 giorni

Donne Peul

Nomadi Haratin

Nomadi Haratin

Roccia dell’elefante

Tichit









Sintesi del viaggio
La spedizione segue un grande anello che, partendo da Bamako in Mali, porta ad esplorare tutte le parti più interessanti della Mauritania da Oualata attraverso l’Aukar fino ai monti dell’Adrar e Chinguetti, da dove, oltre Oudane, si prosegue in fuoripista rientrando in Mali e giungendo fino a Trhaza e Taudenni e da qui a Timbuktu.
La prima meta è l’antica città di Koumbi Saleh, ritenuta la capitale del più antico regno africano, da dove si raggiunge l’oasi di Oualata, facilmente riconoscibile per le sue caratteristiche casette ornate da affreschi geometrici. Da qui si arriva nella regione dell’Aukar, territorio dove in antichità un grande lago consentì il fiorire di civiltà di cui si scorgono ancora le tracce tra le dune del deserto. Da Oudane a Taudenni, sito delle famose miniere di sale del nord del Mali, si segue invece un percorso in fuoripista della durata di una settimana.
Presentazione del viaggio
Questa spedizione nasce da ampie ricerche geografiche e antropologiche. Si parte da Bamako, la capitale del Mali, in direzione nord entrando in Mauritania. La prima meta è l’antica città di Koumbi Saleh, ritenuta la capitale del più antico regno africano, da dove si raggiunge l’oasi di Oualata, con le caratteristiche casette decorate con tipici affreschi geometrici, porta della regione dell’Aukar, un territorio dove in antichità un grande lago e le foreste consentirono il fiorire di misteriose civiltà di cui si individuano ancora le tracce tra le dune del vasto deserto. Proseguendo verso nord si transita dalle oasi di Tichit, Tidjikja e Rachid giungendo a Chinguetti, un’oasi che fu la capitale di un vasto regno moresco, settima per sacralità nel mondo musulmano, centro culturale e religioso del mondo nomadico del Sahara occidentale. Oltre Chinguetti, Oudane, in direzione nord est, è l’ultima tappa che si possa considerare parte di un “itinerario”.
Da Oudane a Taudenni, sito delle famose miniere di sale del nord del Mali, si segue un percorso in fuoripista della durata di una settimana. I punti di riferimento individuabili da satellite o indicati su alcune carte sono Guelb er Richat, dove cadde un enorme asteroide, Trig Chauail, Erg Chech, Bir Amrane, le dune di Alafia, Their el Hank, Agaraktem, che è il punto di confine con il Mali, Trhaza, sito delle antiche miniere di sale abbandonate da 3 secoli, da dove si punta in direzione sud est verso Taudenni. In queste regioni inesplorate sarà probabile incontrare i fierissimi nomadi della tribù R’Gaybatt.
A Taudenni, dove nulla è cambiato dal XVI secolo quando iniziò l’attività di estrazione del sale trasferitasi da Trhaza, saremo ricevuti dall’unica autorità del luogo, il Marabou, uno studioso islamico adepto di magia. Da Taudenni si segue la rotta delle carovane del sale che porta verso sud fino a Timbuktu, da dove si raggiunge Bamako in volo.
NOTA TECNICA
La partecipazione è riservata a persone che abbiano già vissuto esperienze significative di questo tipo, anche in altre aree del mondo. Non si richiede forza fisica ma capacità di adattamento ed equilibrio psicologico. Il periodo prescelto è il migliore, perché non è troppo caldo e solitamente non sono ancora iniziati i venti che possono rendere la vita nel deserto particolarmente difficile. È comunque necessario portare con sé dell’abbigliamento caldo per la notte. L’attrezzatura per i campi è fornita da Amitaba, ad eccezione del sacco a pelo. Si passa la maggior parte delle notti in tenda: su un totale di 27, 20 notti si passano in tenda, di cui 12 consecutive tra Chinguetti e Timbuktu. I veicoli utilizzati sono adatti ai grandi raid nel deserto e ci si avvale anche di jeep a pianale per il trasporto dei rifornimenti; la spedizione è dotata di GPS e telefono satellitare. Per farsi un’idea della grandiosità dell’itinerario si può esaminare la carta Michelin 1/4.000.000 Afrique Nord et Ouest dove molti dei punti menzionati dal programma sono segnati; si tenga comunque presente che il percorso previsto potrebbe subire variazioni ‘sul campo’. Il cibo, di tipo europeo con anche alcune specialità sahariane, sarà arricchito di prodotti freschi ogni volta che sarà possibile; viene preparato caldo alla sera e si pranza con cibi freddi.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 28 ottobre, volo Milano – Casablanca – Bamako Partenza da Milano Malpensa alle 15.15 con Air Maroc, con arrivo a Casablanca alle 16.25; imbarco per Bamako, capitale del Mali, alle 22.45.
2°g. 29/10 Bamako – Confine Mauritania Arrivo a Bamako alle 2.25 del mattino; trasferimento all’hotel Plaza. Si parte in tarda mattinata con le jeep e tutta l’attrezzatura necessaria per la spedizione in direzione nord per raggiungere il confine mauritano, dove si installa in primo campo. Il panorama si trasforma gradualmente da savana a deserto e si incontrano i primi nomadi con grandi greggi di Zebu e cammelli.
3°g. 30/10 Confine Mauritania – Koumbi Saleh Il sito di Koumbi Saleh risale al VI secolo; è un luogo raramente visitato che gli archeologi hanno individuato come la capitale dell’antico regno di Gana.
4°g. 31/10 Koumbi Saleh – Nema Un interessante percorso porta all’oasi di Nema, dove si alloggia nel comodo Hotel N’Gady.
5°g. 1/11 Nema – Oualata La fondazione di Oualata risale al VII secolo, e rimase il centro carovaniero principale tra il Marocco e il sud del Sahara fino al XVI secolo. La difficoltà d’accesso ne ha preservato il carattere genuino e l’UNESCO l’ha inclusa tra i luoghi protetti del mondo. Le case presentano affreschi esterni in forme geometriche eseguiti dalle donne con pigmenti naturali bianchi, rossi e blu; le porte sono decorate con oro. Si alloggia al semplice Campement Hotel.
6°g. – 10°g. (2/11 – 6/11) Oualata – Tichit – Tidjikja: la traversata dell’Aukar Un percorso dove le poche tracce sono comunque cancellate dal vento… uno dei tratti più classici, difficili ed interessanti del deserto mauritano. La regione è caratterizzata da isolati alberi di palma, rari pozzi, gruppi di nomadi e magnifiche sculture naturali delle rocce modellate dai venti; a Makhrouga si trova un vero capolavoro di opere naturali donateci dal costante lavoro erosivo dei venti, che produce forme di magica bellezza. Da Oualata a Tichit si segue il Dhar, una falesia rocciosa che fu il bordo settentrionale di un grande lago, l’Aukar, anticamente abitato. È uno dei luoghi più ricchi di siti archeologici di tutto il Sahara, vi si trovano i resti di villaggi neolitici fortificati, vasellame, utensili in pietra: testimonianze di popoli che sembrano essere evaporati dal mondo insieme all’acqua. Si emerge all’oasi di Tichit, un’isolata cittadella di pietra che risale al XII secolo che presenta un’interessante architettura con decorazioni geometriche di pietra verde, suddivisa in tre quartieri abitati rispettivamente dai Bidan, i moreschi bianchi, dai Massenas, di pelle scura, e dai Chorfas, gli ex-schiavi di colore. A Tichit si alloggia in un semplice alberghetto, il Campement Les Caravanes. Da Tichit si segue la pista che porta all’oasi di Tidjikja.
11°g. – 13°g. (7/11 – 9/11) Tidjikja – Cinguetti: la pista dimenticata Una pista porta all’oasi di Rachid, dove si trova un antico villaggio in pietra della tribù Kountas costruito sulla riva di un fiume secco. La spedizione prosegue verso nord cercando l’antico percorso carovaniero le cui tracce sono quasi del tutto scomparse, superando montagne, canyon, letti di fiumi scomparsi e cordoni dunari, giungendo infine all’oasi di Chinguetti, dove si alloggia al semplice alberghetto Campement Les Caravanes. Chinguetti è un antico villaggio berbero considerato l’oasi più bella della Mauritania, capitale del territorio moresco e la settima meta di pellegrinaggio musulmana per importanza spirituale, fiorita per molti secoli come uno dei centri principali della cultura islamica e del mondo nomadico del Sahara, dove è ancora possibile ammirare le antiche collezioni di manoscritti arabi. Oggi parte della città è abbandonata, la sabbia copre molte case e la parte abitata sembra letargica; lo Ksar che si erge con 5 torri di guardia è un fine esempio di architettura arabo-berbera.
14°g. 10/11 Chinguetti – Ouadane Da Chinguetti si inizia lo spostamento in direzione nord est, raggiungendo con la prima tappa l’oasi berbera di Ouadane, fondata nel XII secolo, ancora in parte abitata, con le costruzioni in pietra decorate nel tipico stile mauritano.
15°g. 11/11 Ouadane – Guelb er Richat Proseguendo verso nord est si arriva al cratere di Guelb er Richat, formato da tre cerchi concentrici, che pare si sia formato 65 milioni di anni fa. Alcuni ipotizzano che qui vi fu uno degli impatti che provocarono la scomparsa dei dinosauri causata dei cambiamenti climatici indotti.
16°g. 12/11 Guelb er Richat – Trig Chauail (El Ghallaouiya) A Trig Chauail si incontra uno spettacolo impressionante ed unico: tutte le superfici piatte delle rocce sono coperte da graffiti, ben 220 pannelli con 600 diversi soggetti, una vera galleria d’arte a cielo aperto che risale ad almeno 4000 anni or sono.
17°g. – 22°g. (13/11 – 18/11) Trig Chauail – Agaraktem – Trhaza – Taoudenni Il percorso verso est che porta al pozzo di Agaraktem, dove passa la teorica linea di confine tra Mauritania e Mali che divide il vuoto dal vuoto, conduce verso Trhaza attraverso una delle regioni più remote ed inesplorate del Sahara. Si costeggia la parte meridionale del vasto Erg di Chech, che presenta parecchie difficoltà quando bisogna aggirare le zone di sabbie morbide; si transita anche per zone rocciose e si trovano resti che risalgono alla preistoria. I punti di riferimento per “navigare” in questa regione sono Bir Amrane, le dune di Alafia, Their el Hank. È probabile che si riescano ad incontrare i nomadi della tribù dei R’Gaybatt. In circa quattro giorni si dovrebbe raggiungere la silenziosa valle di Trhaza, dove si trovavano le originarie cave di sale che resero ricca e famosa Timbuktu, abbandonate da tre secoli e ora temute perché la leggenda le vuole abitate dagli spettri. Rimangono i resti di costruzioni, centinaia di grandi buche coperte dalla sabbia, blocchi di sale e si trovano perle di pietra e anche le murrine dei mercanti veneziani. Dalla valle abbandonata di Trhaza si procede in direzione sud est arrivando in circa due giorni a Taoudenni. Le miniere di sale di Taoudenni sono state per lungo tempo il sogno irraggiungibile di molti esploratori sahariani, essendo al centro di una remotissima regione dove spadroneggiavano i nomadi R’Gaybatt e Tuareg, che non gradivano il contatto con gli stranieri. Dopo l’indipendenza del Mali il luogo fu usato come prigione politica fino alla fine del regime militare nel ’91; nel frattempo era iniziata la ribellione Tuareg che ha ulteriormente posticipato la possibilità di giungere incolumi fin qui! Oggi è possibile avventurarsi in quest’area, ma per essere tranquilli la condizione è di essere accompagnati dalle persone giuste. Qui potremo incontrare il Marabou, l’uomo metà mago e metà studioso islamico riconosciuto come l’autorità di fatto della regione; quindi avremo da lui il necessario, informale lasciapassare. A Taoudenni nulla è cambiato dal XVI secolo, quando iniziò l’attività di estrazione del sale: le carovane di cammelli arrivano da Timbuktu per caricare l’”oro bianco”, la maggior parte dei lavoratori sono i discendenti degli schiavi degli arabi, utilizzano strumenti in uso da millenni lavorando sotto il sole e alloggiano in casupole costruite con i blocchi di sale. Il luogo è abitato solo nella stagione fredda, da ottobre ad aprile.
23°g. – 26°g. (19/11 – 22/11) Taoudenni – Arouane – Timbuktu: Azalai, le carovane di sale Si inizia il percorso verso sud seguendo le tracce delle carovane di sale, impiegando 4 giorni per raggiungere Timbuktu. L’Azalai (carovana di sale) di Taoudenni è la più importante, più impegnativa e pericolosa del Sahara per via della lunghezza e della difficoltà del percorso: 1600 km tra andata e ritorno, che gli uomini percorrono interamente a piedi per non affaticare i cammelli che nel viaggio di ritorno sono caricati con 120 chili di sale ciascuno. La pista transita da Foum el Alba, nome che tradotto significa ‘la porta attraverso le dune’, luogo di sosta e di incontro delle carovane che procedono nelle due direzioni. Più a sud si incontra l’unico villaggio situato sulla carovaniera del sale, Arouane, costruito tra le dune nell’XI secolo; di quegli antichi giorni resta la moschea con la tomba del fondatore. Ad Arouane la spedizione sarà accolta dall’Amenokal, il capo villaggio. Proseguendo sempre verso sud, si arriva infine a Timbuktu, dopo 25 giorni di traversata, dove si alloggia all’Hotel Azalai.
27°g. 23/11 Timbuktu – Bamako La leggendaria città di Timbuktu fu fondata dai Tuareg nel XII secolo e un tempo fu la capitale di un vasto impero, situata in un punto vicino al fiume Niger, dove le carovane che solcavano il Sahara potevano eseguire gli scambi con le merci trasportate dall’Africa con il commercio fluviale. L’edificio più noto è la moschea di Djingereber del XIII secolo, il palazzo di fango più antico dell’Africa, ed è piacevole passeggiare tra il mercato ed i vecchi edifici nelle vie coperte di sabbia. Da Timbuktu si raggiunge Bamako in volo sistemandosi poi in albergo.
28°g. Giovedì 24 novembre Bamako – Milano Il volo della Air Maroc parte alle 3.25 del mattino con arrivo a Casablanca alle 7.00. L’imbarco per Milano Malpensa è alle 9.10 con arrivo alle 14.15.
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