Libia
Uau Namus, erg di Rabiana, Kufra e Mare di Sabbia; estensione: Cirenaica
Una spedizione di 15 giorni tra i luoghi più affascinanti del Sahara

Germa le rovine

Lago nell’erg di Ubari

Mare di Sabbia

Augila, l’oasi

Giarabub, la depressione









Sintesi del viaggio
Questa spedizione realizza un progetto entusiasmante: da Sebha, nel cuore meridionale della Libia, si raggiunge il mitico vulcano di Uau Namus e si prosegue verso est fino all’oasi di Kufra, attraversando il remoto erg di Rabiana.
Da questo angolo sud orientale della Libia, abitato dalla tribù dei Tubu, si risale verso nord attraversando il grandioso Mare di Dune fino alla depressione di Giarabub, sulla latitudine di Siwa, e da qui si procede verso ovest fino a raggiungere “l’asfalto” all’oasi di Augila arrivando a Bengasi sul Mediterraneo.
Presentazione del viaggio
La spedizione tocca alcune delle aree meno esplorate dei deserti della Libia con un grande anello che da Sebha porta via Uau Namus all’oasi di Rabiana per poi risalire il Mare di Dune lungo i confini orientali con l’Egitto arrivando a nord fino a Augila e Bengasi. Al termine è prevista un’estensione in Cirenaica.
Programma del viaggio
1°g. Sabato 23 gennaio, volo per Tripoli – Sebha – Germa
Partenza per Tripoli; da Tripoli si vola Sheba (20.00 – 21.10). Da qui trasferimento su strada asfaltata attraverso la valle dell’Ajal fino a raggiungere Germa (170 km). Pernottamento in hotel.
2°g. – 3°g. (24 e 25/1) Tmissah – Uau Kebir – verso Uau Namus
Partenza lungo la strada asfaltata che porta in direzione est fino a Tmissah, ultimo punto di rifornimento prima della traversata che ha inizio percorrendo un tavolato di sabbia piatta e scorrevole. Mano a mano che si procede il terreno si fa più aspro e si notano alcuni rilievi che punteggiano il paesaggio. Roccette e avvallamenti preannunciano l’approssimarsi a Uau Namus. Campi.
4°g. 26/1 Uau Namus
Arrivati inaspettatamente sul bordo del cratere appare una meraviglia: il cratere, che ha una circonferenza di 11 km, ha al suo centro un piccolo cono vulcanico di epoca più recente, circondato da laghi ai bordi dei quali sopravvivono appunto, in un clima impossibile, piccoli ciuffi di palme: un’oasi nel sito più sconcertante del Sahara. Un luogo mitico per i cammellieri che nel passato transitavano sulla piste del Fezzan verso Kufra grazie alle pozze di acqua dolce che circondano i laghi salati e quindi permettevano il rifornimento idrico; sogno per i geologi che dopo la scoperta di Desio si sono interessati a questo fenomeno; meta ambita dai viaggiatori che possono vedere con i loro occhi questo luogo unico…. Scendendo a piedi il silenzio diventa quasi irreale, la natura avviluppa e prende il sopravvento….. Campo.
5°g. – 7°g. (27/1 – 29/1) Erg di Rebiana – Kufra
Ultimo ricordo di Uau Namus sono le ceneri e lapilli neri che sputati con inaudita violenza su di un raggio di alcuni chilometri formano una sorta di tappeto che si ferma bruscamente nel serir abbacinante. Appare l’erg di Rebiana con le dune che prendono il sopravvento. Si viaggia in un’alternanza di cordoni e barcane, passaggi a saliscendi, qualche tratto piatto fino a raggiungere l’oasi omonima, abitata prevalentemente dai Tubu e circondata da un bellissimo palmeto. Una sosta s’impone a Kufra, una volta importante centro carovaniero e commerciale e sede della Senussia. Ora è una città importante ai limiti del deserto dove effettuare delle formalità e rifornire di viveri, acqua e carburante i veicoli per affrontare le tappe successive della spedizione. Campi.
8°g. – 11°g. (30/1 – 2/2) Grande Mare di Sabbia
Ancora una volta appaiono i grandi serir che proseguono anche oltre la frontiera egiziana e che introducono ad una splendida zona di rilievi sedimentari in parte invasi dalle dune, in cui il calcare bianco si mescola alla sabbia rosata e rossiccia. L’erosione ha creato forme bizzarre e per lo più slanciate alla base dove il vento, soffiando, erode maggiormente la roccia. Sul terreno tracce di un passato ormai lontano: amigdale, punte di freccia, pezzetti di uova di struzzo, macine e pestelli… Dopo i fondali marini di un bagliore accecante una nuova traversata delle dune che diventano un vero e proprio mare a perdita d’occhio. E’ uno degli angoli tra i più aridi del mondo ma la grandiosità della natura è tale da sedurre chiunque voglia “sentire” il deserto. Si prosegue a zig-zag, tra dune alte e dune arrotondate, sempre alla ricerca del passaggio migliore. Campi.
12°g. – 13°g. (3/2 – 4/2) Depressione di Giarabub – Augila
Nei dintorni dell’oasi di Giarabub si potranno ammirare paesaggi insoliti, immersi nelle varie tonalità dal bianco abbacinante all’ocra chiara, al marrone scuro: enormi sebkha (fondo di lago salato) circondate da ricchi palmeti, candide fungaie di calcari, laghetti tra le dune, merletti minerali creati dal vento nelle morbide arenarie, resti della seconda guerra mondiale e curiosità geologiche. E’ un immenso fondo marino, un ricchissimo giacimento di fossili animali e vegetali che bisogna attraversare: coralli, ricci di mare, conchiglie… Si lascia poi un immenso tavolato tra i più estesi del Sahara fino a raggiungere il pugno di oasi nel quale si trova Augila. Campi.
14°g. 5/2 Augila – Bengasi – Tripoli
Incontro con il minibus con il quale si raggiungerà Ajdabiya sul golfo della Grande Sirte e poi Bengasi. Volo per Tripoli. Trasferimento in città e pernottamento in hotel privato (4 stelle).
15°g. Sabato 6 febbraio, volo di rientro
ESTENSIONE IN CIRENAICA
14°g. 5/2 Augila – Bengasi
Incontro con il minibus con il quale si raggiungerà Ajdabiya sul golfo della Grande Sirte e poi Bengasi. Trasferimento in città. Cena e pernottamento in hotel, Tibesti (*****) o Auzu (****).
15°g. 6/2 Bengasi – Tolemaide – Apollonia
Si parte per Tolemaide una delle città che costituivano l’antica pentapoli cirenaica. Visita del piccolo museo che conserva mosaici e statue di epoca ellenistica e romana. Il sito, sebbene di notevole estensione, è solo parzialmente scavato. La visita avrà come oggetto il ginnasio ellenistico, poi foro romano, e lo straordinario complesso di cisterne sotterranee. Si prosegue verso l’odeon ed il palazzo delle colonne. Dopo Tolemaide la strada sale sulla sommità del gebel Lakhdar (la montagna verde) che costituisce l’ossatura della Cirenaica. Arrivo ad Apollonia (l’odierna Susa) che conserva importanti resti sia di epoca greca che romana (cinta muraria ellenistica, acropoli, teatro greco rifatto dall’imperatore Domiziano, terme), sia bizantina (alcune chiese e un palazzo). Costruita in un ambiente suggestivo con le colline alle spalle e il mare di fronte, Apollonia fu un porto utilizzato dai Greci sin dall’inizio della colonizzazione. Cena e pernottamento in hotel (Al Manara ad Apollonia (***) o Hotel Loloat Djebel Lakhdar (***) ad Al Bayda).
16°g. 7/2 Cirene – Qsar Libya – Bengasi – Tripoli
Le origini di Cirene risalgono a un lontano passato: secondo Erodoto fu fondata da coloni di Thera (Santorini) nel VII secolo a.C. che, su consiglio dell’oracolo di Delfi, partirono alla ricerca di nuove terre per sfuggire ad una terribile siccità. La città legò il suo nome alla ninfa Cirene presente qui, secondo la tradizione, in una fonte sacra che fu inglobata nel grande santuario di Apollo. Nel IV secolo la sua importanza nel Mediterraneo era tale da essere considerata alla pari di Atene e di Roma. La città molto estesa è disposta su più terrazze con edifici greci e romani. Nella zona dell’agorà si affacciano molti edifici pubblici, civili e religiosi. Su una collina boscosa le grandiose rovine del tempio di Zeus, il più grande d’Africa in stile dorico, con il colonnato quasi interamente in piedi. Nella parte più bassa della città si colloca l’imponente santuario di Apollo, con la fonte sacra e il tempio più antico di Cirene (VII secolo a.C.). Lungo il percorso in direzione di Bengasi, vicino al villaggio di Qsar Libya si trova una straordinaria e solitaria basilica bizantina il cui pavimento era fregiato con 50 pannelli musivi formanti un affresco di grande bellezza. I mosaici, datati del VI secolo d.C. e ora conservati in un museo, mostrano immagini di animali, scenari nilotici, rappresentazioni di città, tritoni, mostri mitologici e, infine, l’unica rappresentazione dell’imponente faro di Alessandria, una delle sette meraviglie dell’antichità. Volo per Tripoli. Trasferimento e sistemazione in hotel privato (4 stelle).
17°g. Lunedì 8 febbraio, volo di rientro
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