Skip to main content

Kirghizistan


La Via della Seta

Da Bishkek e Kashgar a Xian, una finestra sulla storia


Longmen, Vairochana

Villaggio di Toyuk

Danxia, Parco Geologico

Son Kul

Kashgar, cimitero islamico

PARTENZA
17/08/2019
RITORNO
01/09/2019
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
16 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Le carovane della Via della Seta seguivano percorsi che in Asia Centrale avevano diverse diramazioni, ma tutti avevano un punto chiave in comune: la decisione di quale rotta intraprendere da Kashgar per contornare il temutissimo deserto del Taklamakan, ossia se passare a nord o a sud di questa impenetrabile barriera. Infatti ad est del “Cancello di Giada”, che segnava la fine del deserto e l’ingresso in Cina, la via per la città imperiale di Xian era sicura e diretta.

Il viaggio parte da Bishkek in Kirghizistan e attraverso i monti del Tien Shan arriva a Kashgar e porta ai siti più importanti della via settentrionale, quella percorsa dal maggior numero di carovane del passato e lungo la quale si individua il maggior numero di siti storici, arrivando fino a Xian e Longmen. Un percorso ricchissimo e di eccezionale interesse.

La tenda di un uomo è come il tempio di un Dio.
  • Bishkek
  • Torre di Burana
  • Kochkor
  • Lago di Son-Kul
  • Naryn
  • Tash-Rabat
  • Passo Torugart
  • Kashgar
  • Muztagata
  • Urumqi
  • Turfan
  • Bezeklik
  • Gao Chang
  • Lago Ajdingcol
  • Ancient City of Jiaohe
  • Dunhuang
  • Jiayuguan
  • Zhangye
  • Xi’an
  • Longmen

 Presentazione del viaggio


Lasciata la capitale kirghisa di Bishkek, si ammirano resti storici a Burana ed a Tash Rabat, nei pressi del passo del Torugart; ma gli aspetti più accattivanti di questa parte iniziale sono la bellezza del contesto naturale, con le catene dei monti del Tien Shan che contornano laghi e pascoli punteggiati dalle yurte, e l’incontro con la grande ospitalità delle persone. Giunti nel Sinkiang in Cina si visita la mitica Kashgar e si dedica una giornata per raggiungere la valle forse più bella del Pamir, dove il possente Muztagata si specchia sulle acque di un lago dove pascolano i cammelli bactriani. Da Kashgar si vola ad Urumqi, capitale del Sinkiang, e da qui si raggiunge in treno la depressione di Turfan, dove si visitano tutti i siti storici importanti, da Bezeklik a Gao Chang e Jiahoe, includendo il villaggio di Toyuk. Giunti al “Cancello di Giada” ed a Dunhuang, con le imperdibili grotte di Mogao e le grandi dune di sabbia, il luogo che fu il punto di raccordo orientale dei percorsi storici della Via delle Seta, si continua per Jiayuguan, dove termina la Grande Muraglia con un grande castello storico, che è stato ricostruito, e Zhangye, dove si ammirano i vivacissimi colori del deserto del ‘Parco Geologico’. Arrivati da qui in volo a Xian si visitano gli importantissimi siti della città, includendo ovviamente l’Esercito di Terracotta, e si arricchisce il percorso recandosi alle celebri grotte di Longmen, nei pressi della città di Luoyang.

LA “VIA DELLA SETA”, IL VIAGGIO DI UNA VITA

Questo viaggio costituisce la terza parte di un percorso che copre l’intera Via della Seta con tre viaggi consecutivi, eseguibili anche singolarmente. La prima parte inizia il 21/7 con il programma “Da Khiva a Samarcanda”: un percorso che, iniziando da Nukus e Khiva nell’ovest dell’Uzbekistan, giunge, attraverso la parte uzbeka di Fergana ed i monti Fan del Tagikistan, a Dushambe, punto d’inizio del secondo programma. La seconda parte, “Tagikistan e Kirghizistan”, parte all’inizio di agosto da Dushambe, capitale del Tagikistan, e segue il corso del fiume Panj fino al corridoio del Wakhan e da qui attraversa il Pamir, col lago Karakul ed il Picco Lenin, arrivando ad Osh e, oltre le propaggini occidentali dei monti del Tien Shan, giunge a Bishkek, capitale del Kirghizistan, da dove inizia la parte finale qui presentata.

NOTA TECNICA

Il viaggio non presenta difficoltà particolari, richiede solo un minimo di spirito d’adattamento nelle soste in Kirghizistan, dove si utilizzano le case private, molto pulite e curate, ma non sono degli hotel. Per i trasporti si utilizzano mezzi di recente immatricolazione con aria condizionata e per i due tratti in treno si hanno posti numerati e comodi. Il percorso prevede alcuni passaggi a quote alte nella parte iniziale nei monti del Tien Shan e durante l’escursione sui monti del Pamir da Kashgar, con il punto più alto del tour al passo del Torugart (3800 mt); ma non vi sono problemi da adattamento alla quota perché si dorme sempre ad altezze al di sotto del limite fisiologico. Il clima previsto è caldo e secco, può essere freddo solo al lago Son-Kul, al passo Torugart e sull’altopiano del Pamir, ma dove difficilmente si arriva sotto ai 10°C; le temperature più alte si possono avere a Turfan, dove la media massima per agosto è di 30°C con possibili punte anche sopra i 40°C, mentre a Bishkek le temperature medie vanno da 23 a 31°C. ed a Xian da 22 a 32°C.

 Programma del viaggio


1°g. Sabato 17 agosto, volo per Bishkek
Per raggiungere Bishkek, capitale del Kirghizistan, si possono utilizzare diverse compagnie; Amitaba può prenotare il volo preferito dai viaggiatori. Il volo suggerito, che fa da riferimento per i servizi offerti, è quello della Aeroflot; con questa compagnia la partenza da Milano Malpensa è alle 14.50 per Mosca con arrivo alle 20.25, o da Roma Fiumicino alle 14.20 con arrivo alle 20.05. Si parte poi da Mosca alle 21.25. Per gli orari da altre località o di altre compagnie contattare Amitaba.

2°g. 18/8 Bishkek – Burana – Kochkor (1767 mt)
L’atterraggio è previsto alle 4.50 del mattino; è in attesa dei partecipanti la guida locale kirghisa. Superate le formalità di arrivo si effettua una visita in città: il Parco delle Querce, le piazze di Ala-Too e della Vittoria, la statua di Manas ed il Teatro Filarmonico. Si parte quindi per Kochkor, che dista circa 196 km; si costeggiano i monti del Tien Shan e sul percorso si visitano le rovine dell’antica città dove si erge la torre di Burana, che risale al XII secolo. Giunti a Kochkor si alloggia in una casa locale, una sistemazione comoda e pulita; il luogo è rinomato per la lavorazione del feltro e se ne potrà vedere la produzione presso una delle famiglie del villaggio.

3°g. 19/8 Kochkor – Lago di Son-Kul (3016 mt) – Passo Moldu-Ashu (3346 mt) – Naryn (2020 mt)
Ci si addentra tra i monti a sud ovest di Kochkor salendo attraverso il panoramico passo di Kalmak-Ashu (3350 mt) al lago di Son-Kul, che dista circa 120 km. Situato a 3016 mt questo stupendo e vasto lago, dove si vedono anche diversi animali selvaggi, è al centro di una regione utilizzata per la transumanza estiva; all’intorno si vedono le yurte, che sono l’abitazione utilizzata da tutti i kirghisi che passano i mesi caldi attorno al lago. Si avrà del tempo per passeggiare e gustare il luogo; per chi volesse è possibile fare un giro a cavallo. Si lascia la barriera di monti che cingono le alte pasture del bacino del Son-Kul attraverso il passo Moldu-Ashu (3346 mt) e si prosegue a sud est per Naryn, che dista circa 180 km dal lago, dove si alloggia presso l’hotel Khan Tengri o Aska.

4°g. 20/8 Naryn – Tash Rabat – Passo Torugart (3800 mt) – Ingresso in Cina – Kashgar (1270 mt)
Si continua il viaggio verso la Cina arrivando con una breve deviazione a Tash Rabat (115 km), un caravanserraglio dell’XI secolo in pietra, restaurato, che fungeva da rifugio per i viaggiatori della Via della Seta. Si prosegue incontrando il lago di Chatter Kul ed arrivando al punto di frontiera kirghiso nei pressi del passo di Torugart (3800 mt) al confine con la Cina (185 km da Naryn); la strada è sempre ottima. Qui si viene raggiunti al confine dalla guida e dai mezzi cinesi che arrivano solo dopo che il punto di frontiera sottostante viene aperto al transito, solitamente nel primo pomeriggio. Si prosegue per Kashgar, incontrando diversi punti di controllo che richiedono un poco di tempo ed altrettanta pazienza; la città dista circa 170 km dal confine e la strada è buona, ma si usa parecchio tempo per i vari controlli e si giunge così in serata. Si alloggia presso l’hotel Qinibagh (4*) o simile.

5°g. 21/8 Kashgar
Si dedica la giornata alla visita di Kashgar, città che ebbe origine in epoca precristiana e fu il punto di passaggio obbligato per la Via delle Seta, un fatto che nella storia ha provocato un gran numero di conflitti per il suo controllo; oggi vi risiedono circa 500.000 persone, per la gran parte uiguri di religione musulmana. Si visitano la celebre moschea Id Kah, la più grande della Cina, che risale al 1442; le tombe islamiche di Apak Toja, considerato il sito più sacro dell’Islam in Sinkiang, edificato nei pressi della città nel XVII secolo, dove oltre al simulacro del potente re vi sono i resti di cinque generazioni della sua famiglia; il mausoleo del poeta uiguro Yusup Khass. Oltre a questi siti classici, è molto interessante la visita del cimitero islamico. Si  percorrono a piedi le parti centrali della città vecchia, in gran parte ora ben restaurate, e, se i restauri sono stati completati (al momento della redazione è chiuso), il quartiere di Gaotai, conosciuto come il ‘quartiere di fango’, che fornisce un’idea di come doveva apparire la città ai viaggiatori dei tempi antichi; alla sera nei pressi della moschea grande si anima un vivace mercatino dove vengono cucinate le diverse prelibatezze locali.

6°g. 22/8 Kashgar, escursione al Muztagata (3600 mt)
Si lascia presto Kashgar in direzione sud verso il Pakistan per raggiungere l’altopiano del Pamir arrivando fino al lago Karakul (omonimo del lago situato più ad ovest in Tagikistan) che dista 194 km, circa 4 ore di viaggio lungo un strada molto comoda e ben progettata, ma lungo il percorso vi sono parecchi controlli di polizia che rallentano il viaggio ed un tratto iniziale con un limite di velocità molto basso. Su questo lago cristallino si specchiano lo spettacolare Muztagata (7509 mt) e il Kongur Tagh (7649 mt) e tra le pasture si aggirano placidi i cammelli bactriani: è uno dei punti più spettacolari di tutto il Pamir. Si rientra a Kashgar in serata.

7°g. 23/8 Kashgar – Urumqi – Turfan
Ci si imbarca sul volo per Urumqi alle 10.00 con arrivo nella capitale del Sinkiang alle 11.45 (orari da confermare); oggi è una città che risente di un fortissimo sviluppo dell’industria e del commercio, e, con circa 3,5 milioni di abitanti, è la più grande dell’Asia centrale ed anche la città del mondo più lontana da un mare. In attesa di prendere il treno per Turfan si pranza, ci si reca al museo del Xinjiang, alla “Collina Rossa” per una visione panoramica della città ed all’interessante Gran Bazar. Il treno veloce per Turfan, situata circa 190 km a sud est, parte alle 16.02 con arrivo alle 17.10; qui si alloggia presso l’hotel Turpan Huozhou.

8°g. 24/8 Turfan: escursione a Bezeklik, Toyuk, Gao Chang
Nei dintorni di Turfan vi sono diversi siti molto interessanti; si inizia recandosi tra le “Montagne Fiammeggianti” alle grotte buddiste di Bezeklik, affrescate durante il regno di Gao Chang; fu qui che il mitico esploratore Van Lecoq rivenne meravigliosi dipinti che rappresentano il più alto livello dell’arte manichea. Tornati nella vallata di Turfan si prosegue per un tratto verso est arrivando all’imbocco della valle di Toyuk, dove si passeggia in un interessante, tipico villaggio ai piedi di montagne policrome; si pranza qui in una casa privata. Si prosegue per le rovine dell’antica capitale di Gao Chang, che, come Jiahoe, fu distrutta dai mongoli e non più ricostruita. Il sito è molto grande ed il luogo caldissimo, ma fortunatamente lo si gira con l’ausilio di veicoli elettrici, potendo godere della bellezza del luogo senza troppa fatica. Rientrati in città si visitano la moschea ed il minareto di Emin, alto 40 metri, un’opera che è divenuta il simbolo di Turfan.

9°g. 25/8 Turfan – Jiahoe – Dunhuang
Ci si reca alle rovine di Jiahoe, nei pressi di Turfan: queste impressionanti ed estesissime rovine, oggi parte del Patrimonio Unesco, contornano i bordi di un colle che si erge tra due corsi d’acqua. Grazie a questa posizione strategica la città non aveva mura di cinta perché protetta dai ripidi versanti su entrambi i lati. All’ingresso si viene accolti da un centro visitatori faraonico ma interessante. Ci si reca quindi in stazione dove alle 13.12 (orario da confermare) si parte col treno veloce in direzione est per Dunhuang, dove si arriva intorno alle 16.48. In stazione si trovano in attesa la nuova guida locale ed il nuovo autista; si prosegue in pulmino per Dunhuang, che dista circa 130 km a sud, circa due ore di viaggio. Si alloggia presso l’hotel Solar (4*) o simile. Per chi fosse interessato, alla sera si può assistere ad uno spettacolo teatrale che rievoca i tempi della Via della Seta, ben eseguito ed interessante, con una semplice e tipica trama.

10°g. 26/8 Dunhuang
L’oasi di Dunhuang, situata all’estremo occidentale del corridoio del Gansu, fu lo storico punto di collegamento tra i territori periferici occidentali della Cina e le antiche capitali di Xian e Luoyang. Si iniziano le visite dalle Grotte di Mogao, Patrimonio dell’Unesco, dove si trovano 2000 sculture dipinte e 45000 metri quadrati di pareti affrescate che coprono un periodo artistico di 1000 anni, dal 386 d. C. fino alla dinastia mongola degli Yuan; fu qui che venne trovata la famosa libreria costituita per il 90% da manoscritti buddisti, spesso bilingue, dove è stato rinvenuto anche il testo stampato più antico del mondo (868 d. C.). La visita richiede l’intera mattina; si inizia dal centro visitatori, anche qui di concezione faraonica ma ben inserito nel cotesto, dove si inizia vedendo due filmati sulla storia e punti artistici principali, quest’ultimo in una sala video a cupola che funge da schermo a 360°. Si rientra alla vicina Dunhuang per il pranzo e quindi ci si reca allo storico ‘Cancello di Giada’, al passo di Yangguan, punto d’ingresso in Cina per le antiche carovane e punto di dogana e controllo dell’impero cinese, situato circa 70 km a sud ovest. Del forte originario resta oggi solo la torretta di avvistamento sulla cima del colle: la si raggiunge con un piccolo bus elettrico per ammirare i panorami sul deserto e vedere il punto dove sorgeva l’antica fortificazione; alla base vi è oggi un edificio di recente costruzione con un museo, edificato in modo che dicono essere simile a quello del nobile predecessore. Si rientra a Dunhuang dove ci si reca ai margini della cittadina per ammirare le gigantesche dune di sabbia (sono alte più di 200 metri) ed il piccolo “lago della luna” ai loro piedi; è un punto dove vi è un’affluenza straordinaria di turisti cinesi, uno spettacolo nello spettacolo, formano lunghissime colonne di dromedari che risalgono i bordi della dune calzando ghette colorate per evitare di avere la sabbia nelle scarpe, mentre i connazionali più abbienti decollano coi deltaplani a motore o l’elicottero per ammirare il tutto dall’alto… Per chi se la sente, è possibile salire le dune; per facilitare la cosa è stata predisposta un scalinata sopra la ripida sabbia – il panorama del deserto dall’alto fa dimenticare l’allegra carnevalata della folla di persone.

11°g. 27/8 Dunhuang – Jiayuguan
Jaiyuguan dista 370 km, un viaggio di circa 4/5 ore. Si visita il sito funerario di Wei-Jin, dove si vede una tomba sotterranea del terzo secolo perfettamente conservata. La regione di Jiayuguan è lo storico punto di passaggio carovaniero del Gansu, con le montagne innevate della catena del Quillian a sud che giungono fino a 5800 mt di quota e segnano i confini naturali dei territori abitati dai tibetani, e le “Montagne nere” a nord, che delimitano i lembi meridionali dei vasti spazi dei mongoli. Qui si trova un grande forte fondato nel 1372 dai Ming per sigillare il confine orientale dell’impero, che in tempi recenti è stato ricostruito come l’originale; è posto nel punto dove termina la Grande Muraglia. Dopo la visita ci si reca sui contrafforti settentrionali della Grande Muraglia, che in questo punto sono stati restaurati. Si alloggia presso l’hotel Jiayuguan (4*) o simile.

12°g. 28/8 Jiayuguan – Zhangye – Xian
Proseguendo ancora per un tratto lungo il percorso delle antiche carovane, che oltre Jiayuguan erano ormai giunte all’interno dell’impero cinese, si arriva al Parco Geologico di Danxia (225 km, circa 3 ore), un’area delle pendici settentrionali dei monti Quillian famosa per la cromaticità delle rocce; la visita è strutturata in modo preciso dall’organizzazione del Parco, con brevi percorsi a piedi che consentono un’ottima visione delle aree più belle. Si pranza qui e si prosegue per Zhangye (circa 50 km) da dove ci si reca in aeroporto: il volo per Xian, che fa scalo a Lhanzou, parte alle 18.40 con arrivo alle 21.35 (orario da confermare). All’arrivo è in attesa la guida locale; si alloggia presso l’hotel Skytel (4*) o simile.

13°g. 29/8 Xian
Si inizia quest’interessante giornata recandosi fuori città al sito funerario del primo imperatore per ammirare l’Esercito di Terracotta; si pranza in loco. Si torna quini in città e ci si reca alla Pagoda dell’Oca Selvaggia, edificata nel 652, e quindi ci si immerge nel vivacissimo quartiere musulmano, alle spalle della Torre del Tamburo, visitando anche l’interessante Grande Moschea, il cui attuale edificio fu realizzato circa 600 anni fa in epoca Ming. Iin questa zona si trova un interessante mercato con anche una gran scelta di prelibatezze cibarie. In serata, per chi è interessato, è possibile assistere ad uno spettacolo folcloristico (il costo del biglietto non è incluso).

14°g. 30/8 Xian, escursione a Longmen
Si prende il treno veloce in direzione est per Luoyang alle 7.35; l’arrivo è previsto alle 9.08. Dalla stazione ci si reca al sito rupestre di Longmen, situato ai bordi della città, considerato tra i più importanti e belli in assoluto della Cina e parte del Patrimonio Mondiale Unesco. Sulle falesie ai bordi del fiume Yi a partire dal V secolo furono realizzate un gran numero di grotte e nicchie; i diversi stili si confrontano molto bene nelle tre grandi grotte che si ammirano all’inizio della visita ed il complesso di Vairochana, di epoca Tang, è tra le realizzazioni di arte rupestre più significative al mondo. Si pranza qui e nel pomeriggio si prende il treno veloce delle 15.59 per Xian, dove si arriva alle 17.56 (orari da confermare).

15°g. 31/8 Xian e volo di rientro
Tempo libero fino al trasferimento in aeroporto. Chi rientra a Milano Malpensa ha il volo della China Airlines alle 17.40 per Pechino con arrivo alle 19.40; chi rientra su Roma Fiumicino alle 17.55 con China Southern per Wuhan con arrivo alle 19.30.

16°g. Domenica 1 settembre, arrivo a destinazione
Per Milano Malpensa si parte da Pechino alle 1.30 con arrivo alle 5.35; per Roma Fiumicino alle 1.00 con arrivo alle 6.00.

RICHIESTA INFORMAZIONI

Per qualsiasi domanda e curiosità,
compila tutti i campi del form:

 DOCUMENTI DI VIAGGIO

PAESI E TRADIZIONI

Entra nella sezione dedicata agli approfondimenti culturali:

Ragazza kirghisa

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Muztagata, cammelli
Longmen, Vairochana
Villaggio di Toyuk
Danxia, Parco Geologico
Son Kul
Kashgar, cimitero islamico

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.