Kazakistan
Viaggio nella misteriosa regione del Mangystau
Tra silenzi, storia e meraviglie naturali

Kyzylkup

Tuzbair

Valle di Torish

Shopan ata, bastone del predicatore

Campo mobile









Sintesi del viaggio
Il viaggio si svolge sulle sponde del Mar Caspio nella misteriosa regione del Mangystau, una delle zone più remote del Kazakistan: un’emozionante spedizione in fuoristrada che si svolge in un ambiente fantastico, quasi lunare, pieno di bizzarrie geologiche. Si esplorano lande desertiche incontrando un labirinto di suggestive gole tra canyon, pinnacoli rocciosi, laghi salati, antichi cimiteri, moschee rupestri, godendo anche di incantevoli notti stellate. Per realizzare questo percorso vengono utilizzati quattro ben allestiti campi mobili ed un campo fisso di yurte.
Presentazione del viaggio
L’origine geologica della regione del Mangystau risale a centinaia di milioni di anni fa, quando occupava una parte dell’oceano Tetide; in seguito al progressivo prosciugamento delle sue acque, nel corso di migliaia di anni, si è poi formato l’insolito paesaggio che troviamo oggi, composto da una moltitudine di forme davvero spettacolari. Da un punto di vista storico, in questa terra deserta correva anche uno dei rami secondari della Via della Seta.
Dopo aver lasciato Aktau, centro urbano ed amministrativo della regione dove si giunge in volo, si inizia il percorso con la discesa a piedi nel cratere di Zhygylgan, un’enorme voragine circolare, a pochi metri dal Mar Caspio, che preserva fossili, impronte di dinosauro ed un laghetto a forma di cuore. Si prosegue attraversando canyon mozzafiato fino a Torish, la “Valle delle Sfere”, cosparsa di centinaia di gigantesche palle di pietra, alcune delle quali con un diametro superiore ai 2 metri. Si visita poi il suggestivo lago salato di Tuzbair fino a giungere ai pinnacoli rocciosi della maestosa Valle di Bozhira, appellata da alcuni la “Monument Valley dell’Asia Centrale”, giungendo infine a Kyzylkup dove ci si trova di fronte a degli strati sedimentari di colorazione bianco e rosa che fanno somigliare questa formazione montuosa, per noi golosi …. a una fetta di millefoglie o ad un tiramisù!
Lungo il percorso si visitano quattro siti religiosi rupestri: Sultan-Epe, Shakpak Ata, Beket Ata, Shopan Ata, antichi eremi di asceti mussulmani rapiti dai silenzi e dagli spazi infiniti di questa misteriosa regione.
NOTA TECNICA
Il viaggio richiede un certo spirito di adattamento: il Mangystau non è una zona “turistica” e le prime esplorazioni della regione sono tutte recenti. Si segnala che l’ordine di visite ed escursioni in ciascuna località può essere variato per esigenze organizzative, meteorologiche e sanitarie.
Ad Aktau si alloggio presso il miglior hotel della città mentre durante il resto del tour si dormirà per quattro notti in campi mobili allestiti ed una notte in un campo fisso di yurte. Per i campi mobili vengono fornite tende del tipo ad igloo per due persone o per uso singola (all’arrivo al campo si trova già tutto montato). Vengono forniti sacco a pelo, materassino e coperta; chi preferisce può comunque portare il proprio sacco a pelo. Neii campi mobili vengono installati bagni ecologici e doccia (entrambi in tenda). Per la notte nella yurta si utilizzano tende fisse da 4/5 letti (si può averla singola col supplemento indicato).
I Kazaki sono molto orgogliosi della loro cucina e lo staff locale, dotato di un apposito autoveicolo a supporto, si adopererà per offrire quanto di meglio offre la regione a livello culinario. È possibile richiedere un menù vegetariano per l’intero viaggio (formaggi, uova, verdure, funghi e altro).
Per i trasporti si utilizzano veicoli tipo Toyota Land Cruiser 200, o Toyota 4Runner o Toyota Prado.
Si prevedono quotidianamente delle passeggiate e piacevoli camminate (le più lunghe saranno a Zhygylgan, Beket ata e Boszhyra, con circa 2-3 ore di cammino), quindi si consiglia di avere con sé delle scarpe leggere da trekking.
Ci si aspetta un clima secco e non eccessivamente freddo, con massime di circa 15/16° e minime notturne di circa 5°.
Si segnala la mancanza della connessione internet durante il tour, il wi-fi è presente solo ad Aktau.
Programma del viaggio
1°g. Sabato 22 aprile, partenza per Aktau
Per raggiungere Aktau, cittadina Kazaka posta sulle rive del Mar Caspio e capoluogo della regione, si possono utilizzare diverse compagnie aeree. Amitaba può prenotare il volo preferito dai viaggiatori. La gran parte dei voli dall’Europa giunge a destinazione nella mattinata successiva alla partenza.
2°g. 23/4 Arrivo ad Aktau
L’arrivo ad Aktau è solitamente nelle prime ore del mattino; qui è in attesa il corrispondente locale di Amitaba. Ci si trasferisce presso l’hotel Holiday Inn, dove si avranno subito a disposizione le camere per qualche ora di riposo. Aktau, il cui nome significa “montagne bianche”, è il centro urbano ed amministrativo della regione nonché l’unico porto del Kazakistan. La città è relativamente moderna, nata nel 1958 in epoca sovietica come un insediamento per l’estrazione dell’uranio, e diventata successivamenbte un luogo di attrazione turistica per i kazaki. Si iniziano le visite della città con la Piazza Yntymak, dove brucia una fiamma eterna che rappresenta il monumento della Grande Guerra Patriottica, proseguendo poi con la visita del vecchio, e unico, faro, posto sul tetto di un edificio residenziale. Si prosegue per il monumento alla Caravella di Colombo e la Cattedrale Ortodossa dell’Annunciazione. Nel pomeriggio si visita il colorato bazar locale, dove la gente del luogo commercia oggetti di ogni tipo, dai tessuti agli strumenti musicali, passando dalle culle tradizionali agli oggetti di uso comune. Addentrandosi nella zona gastronomica del mercato si ha la possibilità di assaggiare alcune delizie locali, come infiniti tipi di frutta secca, miele, formaggi ed il tipico latte di cavalla, o cammella, fermentato. Ci sarà anche una breve sosta ad un negozio di antiquariato, dove il proprietario mostrerà antichi oggetti appartenuti ai nomadi locali, e ad un tipico negozio di abbigliamento tradizionale, dove ci sarà l’opportunità di fotografare gli abiti nuziali kazaki. Si prosegue quindi con la visita del Museo Locale, dove si scopre il profondo legame tra il nostro paese ed il Kazakistan tramite la Via della Seta. Si conclude la giornata con una piacevole e rilassante passeggiata sul sentiero del lungomare del Mar Caspio, prima di recarsi al ristorante dove, chi vorrà, potrà assaggiare i quattro differenti tipi di pesce locali.
3°g. 24/4 Aktau – Zhygylgan – Kenty Baba – Sultan Epe – Kapamsay
Oggi inizia avventura! Ci si sposta verso il Mar Caspio arrivando a Zhygylgan, una vasta voragine con un diametro di circa 4 km, a breve distanza dal mare. Con una gradevole passeggiata di circa due ore si entra nel grande cratere arrivando fino ad un lago la cui conformazione ricorda un cuore; in questo peculiare luogo è possibile individuare delle orme di dinosauro e vari fossili. Si pranza qui in un punto che consente una bella visuale verso il cratere. Si proseguono le esplorazioni arrivando all’antica necropoli di Kenty Baba ed alla moschea sotterranea di Sultan Epe, conosciuto come il santo patrono dei marinai. Da qui si arriva al canyon di gesso di Kapamsay; lo si risale entrando dalla foce e si giunge ad una grotta che sovrasta un boschetto di gelsi e biancospini, dove si pone il primo campo; in questa zona è possibile individuare i ben occultati nidi delle aquile.
4°g. 25/4 Kapamsay – Shakpak Ata – Torysh – Tolegen Ata – Sherkala – Campo di yurte
Si riprendono le jeep in direzione di Shakpak Ata dove si visita la moschea sotterranea, Patrimonio dell’Unesco, le cui pareti sono ornate da iscrizioni arabe, colonne scolpite e nicchie consumate dagli agenti atmosferici in forme strane. Si prosegue per Torish, uno dei luoghi iconici della regione: “la Valle delle Sfere”, cosparsa di centinaia di gigantesche palle di pietra, alcune delle quali con un diametro superiore ai 2 metri, il risultato di processi che hanno avuto luogo nelle profondità dell’antico oceano Tetide 35 milioni di anni fa. Si pranza non lontano presso la tomba del Santo Sufi Tolegen Ata, colui che diffuse il sufismo in questa regione, e da qui si giunge a Sherkala, il “Leone della Roccia”, uno straordinario sperone calcareo alto più di 300 mt che si erge sull’altopiano deserto che, da alcuni angoli, ricorda un’enorme yurta. Qui si fa una piacevole passeggiata ascoltando la guida evocare antiche leggende locali. Una di queste narra che un tempo antico i cavalieri nomadi locali si difesero su di esso da terribili nemici giunti a conquistare la regione; combatterono valorosamente come tigri finché gli ultimi difensori della montagna, sopraffatti dai numerosi nemici, si nascosero nei cunicoli e nei passaggi sotterranei all’interno del monte, dove rimasero per sempre. Il luogo divenne così un simbolo della regione e sinonimo di indipendenza ed eroismo, e per questo viene anche chiamato la “città delle tigri”. Questa notte il pernottamento sarà presso un campo yurte (il Kogez o il Raisa-Apa), si ha così modo di scoprire la tradizionale dimora dei popoli nomadi di queste regioni.
5°g. 26/4 Sherkala – Valle di Airakty – Tuzbair
La prima tappa di oggi sono le montagne di Airakty-Shomanay, che con le loro forme ricordano castelli fiabeschi con guglie, torri, colonnati e mura di cinta. Clima permettendo si avrà modo di ammirare i campi di tulipani selvatici, chiamati tulipani sogdiani, in onore dell’antico nome della regione. Si sosta per pranzo presso il piccolo villaggio di Zharmysh e da qui si giunge lago salato di Tuzbair: una maestosa creazione di elementi naturali delimitato dalle frastagliate bianche formazioni dell’altopiano di Ustyurt. Prima di scendere lungo le rive del lago si raggiunge un punto panoramico da cui si gode una vista mozzafiato del paesaggio circostante. Osservando dall’alto il salar è difficile immaginare che questa arida regione, che i locali dicono essere simile alla raggrinzita pelle di cammello, fosse un tempo l’antica Paratetide, un ramo separato dell’oceano Tetide. Prima di dirigerci verso il punto più basso della palude salmastra si esplora l’area alla ricerca di antichi fossili, come ammoniti o denti di squali. Milioni di anni fa infatti qui vivevano molluschi, crostacei, balene e delfini, ma con il tempo l’acqua è scomparsa mentre è aumentata la concentrazione di sale. Si scende quindi sul fondo del lago passeggiando al tramonto sulla piatta crosta di sale, dove viene montato il campo per la notte.
6°g. 27/4 Tuzbair – Beket ata – Boszhyra
La magica bellezza del luogo resta nel cuore e ci accompagna mentre si parte per il santuario di Beket Ata, il mistico più venerato del Mangystau. Lasciate le auto si cammina in discesa per circa mezzora (si scende di circa 150 metri, percorrendo circa 2 chilometri – per il ritorno solitamente ci vuole un quarto d’ora in più). Si giunge ad una struttura rupestre scavata nella ripida falesia, situata in una posizione dalla bellezza archetipa, da dove si gode di una visuale più ravvicinata, quasi surreale, e con una nuova prospettiva, su quanto già si ammira del suo vasto splendore dall’alto. Viene spontaneo comprendere perché delle persone dallo spirito contemplativo abbiano scelto questo luogo. Un aspetto molto interessante, oltre alla bellezza assoluta, è la qualità tecnica dei lavori che vennero fatti, incluso il perfett sistema di ventilazione e l’ottima acustica, tanto è che le leggende locali adducono che tutto ciò sia stato tutto generato dalla grazia del santo che lo fondò. Si pranza presso la casa dei pellegrini, potendo apprezzare un’atmosfera veramente sincera. Si prosegue da qui per la valle di Boszhyra, le cui incantevoli immagini hanno contribuito a portare a conoscenza del mondo questi remoti luoghi. È forse il punto più spettacolare di tutta la regione, e da un perfetto punto panoramico si ha un’ottima visuale completa dell’insieme. Si pone il campo in un punto protetto; la sensazione è di essere atterrati su di un pianeta nuovo e sconosciuto, impreziosito dalla calotta notturna che brilla di stelle.
7°g. 28/4 Boszhyra – Kyzylkup
Si esplora questo mondo surreale passeggiando tra le formazioni di roccia candida; anche qui è possibile, se si ha fortuna, individuare i nidi della aquile. Ci si sposta quindi a Kyzylkup, un’area dove le stratificazioni sedimentarie hanno come colori predominanti il rosa ed il bianco, creando un insieme dall’estetica molto particolare che ai più golosi evoca l’immagine di grandi torte! Si pone il campo immersi in questo peculiare scenario.
8°g. 29/4 Kyzylkup – Shopan Ata – Zhanaozen – Karagie – Aktau
Si raggiunge a piedi un prezioso punto panoramico per ammirare nel modo migliore la zona, avendo una visuale anche sul monte Bokty, un rilievo di 150 metri a tronco di piramide utilizzato come icona per la banconota kazaka da 1000 tenge. Si parte quindi per il tragitto di ritorno verso Aktau, con una prima sosta a Shopan Ata, una moschea sotterranea adiacente ad una vasta necropoli. Da qui si prosegue verso ovest arrivando al principale centro di produzione petrolifera, la cittadina di Zhanaozen, nei cui pressi si trova la prima pompa petrolifera kazaka, oggi divenuta un monumento, a ricordo della grande trasformazione che le estrazioni hanno portato al Paese. Questo territorio piatto è segnato da un gran numero di pompe a cavalletto. Dopo un’ultima sosta alla depressione di Karagie, che arriva a meno 132 metri sotto il livello del mare ed è il punto più basso del Kazakistan, si giunge ad Aktau, dove si alloggia nel medesimo hotel utilizzato all’arrivo, e si completa con una cena conviviale per festeggiare questo bel viaggio.
9°g. Domenica 30 aprile, volo di rientro
I voli per l’Italia partono al mattino e gli arrivi presso gli aeroporti italiani sono previsti in giornata.
Uno speciale ringraziamento a Viktoria, Cristina e Gigi per le foto.
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Kepte Baba
GALLERIA FOTOGRAFICA

Valle di Boszhyra

Valle di Boszhyra al tramonto

Kyzylkup

Tuzbair

Valle di Torish

Shopan ata, bastone del predicatore

Campo mobile

La guida locale Viktorya

Pranzo con…vista!

Kyzylkup

Passeggiando a Kyzylkup

Moschea rupestre di Shakpak Ata

Lago a forma di cuore

Cavalli selvaggi

Aquila in volo

Banconota kazaka con Bokty sullo sfondo

Anziana kazaka

Bazar locale
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.