Sintesi del viaggio
Con questo programma potremo rievocare luoghi, fatti ed episodi, riposizionando la “macchina del tempo” ed essere almeno per un po’ vicini alle vicende e alle sorti di così tanti dei nostri progenitori che incontrarono il proprio destino tra questi monti.
Infatti oggi l’Europa ci vede sempre più vicini e connessi, è difficile pensare che chi vive dall’altro lato dei monti possa essere un “nemico”. Ma fino a pochissimo tempo fa proprio qui, in giorni di cui vi sono ancora gli ultimi testimoni, fiumane di giovani incontravano la sofferenza e la morte sotto i rispettivi vessilli per proteggere o conquistare monti e valli. Rivivere questa epopea è estremamente interessante e commovente, apre le porte su una realtà in cui vennero espressi i più forti e profondi sentimenti dell’uomo.
Presentazione del viaggio
Con questo programma potremo rievocare luoghi, fatti ed episodi, riposizionando la “macchina del tempo” ed essere almeno per un po’ vicini alle vicende e alle sorti di così tanti dei nostri progenitori che incontrarono il proprio destino tra questi monti. Infatti oggi l’Europa ci vede sempre più vicini e connessi, è difficile pensare che chi vive dall’altro lato dei monti possa essere un “nemico”. Ma fino a pochissimo tempo fa proprio qui, in giorni di cui vi sono ancora gli ultimi testimoni, fiumane di giovani incontravano la sofferenza e la morte sotto i rispettivi vessilli per proteggere o conquistare monti e valli. Rivivere questa epopea è estremamente interessante e commovente, apre le porte su una realtà in cui vennero espressi i più forti e profondi sentimenti dell’uomo.
Durante la Grande Guerra i monti prealpini dell’Alto Vicentino, e in particolare il Massiccio del Pasubio e l’Altipiano di Asiago, luoghi oggi restituiti alla loro pacifica bellezza, furono testimoni di massicce presenze militari e di battaglie memorabili in quanto punti di grande importanza tattica e strategica. Vi si rinvengono le strade militari, le trincee, le gallerie, le fortificazioni, le piazzole di artiglieria e quant’altro il tutto inserito in un ambiente alpino di straordinaria suggestione. Si conserva intatta una geografia frastagliata, da ripercorrere col dito sulle carte militari e con gli scarponcini, calpestando i metri su cui i soldati amici e nemici furono costretti alla marcia, o gli anfratti che ne ospitarono le attese cariche di tensione e furono loro nascondiglio nell’ansia di scampare alle offensive reciproche. La difesa del Pasubio si rivelò esiziale per proteggere la pianura veneta dalle truppe austroungariche, in particolare durante l’offensiva della “Stafexpedition” (spedizione punitiva), mentre l’Ortigara è considerato l’Ara Sacrificale di tutti gli Alpini per le pesantissime perdite subite durante i reiterati assalti: qui perirono ben 34mila soldati, di cui 23mila italiani. Gli avvenimenti campali, quanto le minuzie registrate sui taccuini sdruciti dai piccoli eroi della grande guerra, che fanno di un’escursione un racconto commovente.
Si tratta di percorsi ben collaudati, effettuabili di massima in poche ore di cammino ma che permettono di visitare e riconoscere molti segni della guerra, integrando con la visita a Sacrari, Monumenti, Rifugi e Musei che, collocandosi nelle vicinanze o lungo il percorso, integrano ampiamente la suggestione dell’ambiente e della storia di qui passata. Il tratto più impegnativo si svolge il 14/9 con la Strada delle Cinquantadue Gallerie: circa 700 mt di dislivello su 6,4 km (portare un pila: la galleria più lunga è di 450 mt).
La bibliografia sul monte Pasubio e sul monte Ortigara è vastissima; citiamo solo alcuni testi:
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 12/9
Si lascia l’hotel S. Antonio del Pasubio alle 9.30 per seguire a piedi il percorso ad anello del Sentiero Storico Naturalistico, che consente di vedere l’antica confinazione teresiana (1756) e le opere riferite alla Grande Guerra ed alle successive presenze della Wehrmacht durante il 2° Conflitto Mondiale. Si pranza presso il rifugio Campogrosso, situato nella straordinaria cornice ambientale delle Piccole Dolomiti. L’albergo attende i partecipanti per una cena tipica con possibile proiezione di immagini storiche e di ambiente e presentazione di libri in tema.
2°g. Sabato 13/9
In mattinata è prevista un’escursione al Sacrario sul Colle di Bellavista che accoglie oltre cinquemila caduti. Di questo ed altro si troverà testimonianza nell’annesso Museo della Guerra. Dopo essere scesi a Forte Maso lungo la strada degli artiglieri per pranzare, il pomeriggio si visita il Forte nonché il Museo della Civiltà Rurale della Val Leogra: gli oltre 1200 oggetti ivi conservati compongono un affresco della vita contadina della zona fatta di relazioni di vicinato e famigliari, condotta secondo i ritmi delle stagioni. Se non sarà troppo tardi sarà possibile anche una sortita a Recoaro per la visita al Museo della Vita del Soldato. Si rientra presso l’hotel S. Antonio del Pasubio per la cena.
3°g. Domenica 14/9
Dopo un trasbordo auto in località Bocchetta Campiglia, si inizia l’escursione alla famosissima Strada delle Cinquantadue Gallerie: una mulattiera militare costruita con straordinaria arte ingegneristica che si snoda fra Bocchetta Campiglia e le porte del Pasubio attraversando il versante meridionale del monte, un percorso che era situato al riparo dal tiro dell’artiglieria austroungarica, caratterizzato da guglie, gole profonde e pareti rocciose a perpendicolo. Dopo il pranzo, ospiti del rifugio Achille Papa, il pomeriggio è dedicato all’ascesa all’Arco Romano (Cimitero della Brigata Liguria e tomba del Gen. Rossi – Chiesetta alpina) con prosecuzione per Cima Palon (la più alta del massiccio), Dente Italiano e Austriaco e discesa dal Cogolo Alto (ex rifugio militare). A riportare la compagnia a valle è la discesa per il sentiero militare, lungo le trincee dell’Incudine; particolarmente interessanti tra le trincee e le gallerie sono le postazioni per mitragliatrice, il famoso ‘lavatoio dei feriti’ e la teleferica con arrivo incavernato. Si rientra in serata all’Albergo S. Antonio del Pasubio per la cena e il ricovero notturno.
Chi effettua solo la prima parte del percorso, può rientrare da qui con mezzi propri eventualmente dopo aver cenato in hotel.
4°g. Lunedì 15/9
La mattinata è dedicata al trasferimento ad Asiago (circa 50 km) dove si trova l’Hotel Milano Asiago, il nuovo ‘campo base’, dove si pranza. Il pomeriggio s’inaugura con le visite al Sacrario Militare del Laiten (dove riposano, tra gli altri, i resti di 54.286 caduti italiani ed austro-ungarici della prima guerra di cui oltre 33.000 ignoti) ed al Museo della Guerra di Canove, dove tra innumerevoli oggetti di guerra sono raccolte oltre mille fotografie ed una bellissima serie di riproduzioni delle tavole del Beltrame.
5°g. Martedì 16/9
Si raggiunge il Forte Corbin nel territorio comunale di Roana per una visita al piccolo ma prezioso museo militare. Si prosegue dunque per l’escursione lungo la vertiginosa mulattiera di arroccamento del Monte Cengio, che fu teatro di battaglie decisive e sanguinose poiché individuato come ultimo baluardo difensivo all’attacco austroungarico della primavera del 1916. Raggiunta la cima del Cengio, dove si staglia la grande croce sotto cui poggia l’altare commemorativo dedicato al sacrificio dei Granatieri di Sardegna caduti in battaglia, si raggiunge il Rifugio del Granatiere per il pranzo. Nel pomeriggio ci si reca ai cimiteri italiano e inglese della Val Magnaboschi (durante l’offensiva austroungarica del giugno 1916 persero la vita, tra gli altri, 180 soldati britannici). Qui si ricorda la sanguinosa battaglia dello Zovetto. Sono dunque previsti dei momenti di relax; cena e pernottamento all’Hotel Milano.
6°g. Mercoledì 17/9
Con automezzo, lungo una strada sterrata, si raggiunge il piazzale Lozze per iniziare l’escursione al Monte Ortigara. Dopo la visita al Monte Campanaro, al Pozzo della Scala e ad altri camminamenti e trincee, si sale al Monumento Austriaco di Quota 2108 e di seguito alla Colonna Mozza, che fu trasportata sul posto durante la prima Adunata Nazionale degli Alpini, si effettuano gli inquadramenti topografici e le illustrazioni della battaglia. La “colonna mozza” posta sulla vetta celebra la memoria dei caduti. Si passerà poi alla Chiesetta degli Alpini e alla colonna della Madonnina dell’Ortigara raggiungendo il vicino Rifugio Cecchin. Di qui con una discesa di circa 20 minuti si ritorna a piazzale Lozze dove si ritrovano gli automezzi. Dopo un brindisi di saluto in una delle malghe lungo la strada sterrata, si torna ad Asiago per il rientro.
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