Il viaggio si svolge tra Teheran e Yadz, con un percorso che porta a conoscere il grande deserto del Dasht-e Kavir, il più esteso del Paese. Dallo storico caravanserraglio di Deyre Gachin, ai margini nordoccidentali, si arriva fino alle oasi di Anarak, Mesr e Garmeh toccando la gran parte dei villaggi e le piccole oasi più belle di questa remota area del mondo. Si esplorano con le jeep le aree dunarie di Maranjab, ai margini del lago salato di Namak, e di Mesr, e, oltre Khur, ci si inoltra nel cuore della vasta distesa salata del Dasht-e Kavir. Il tour è molto ricco anche per i suoi contenuti storici e culturali: si visitano la capitale Teheran, la Città Santa sciita di Qom, l’imperdibile Kashan, città prediletta di Abbas il Grande, le cittadine del deserto di Zavareh, Na’in e Meybod, e si completa con la magia di Yadz, dove è ancora vivo lo zoroastrismo.
Al termine del tour vi è la possibilità di proseguire il viaggio con il programma “Storia, natura e cultura della Persia”: da Yadz si prosegue verso Kerman ed il deserto del Dasht-e Lut, con Bam, Rayen e Mahan. Ci si sposta quindi verso occidente arrivando a Shiraz, con Persepoli e le Tombe Acheminidi, e da qui si raggiunge la mitica città di Isfahan.
Accompagna il viaggio Alessandro Zuzic, fondatore di Amitaba, che si avvale della collaborazione di una guida locale che parla la lingua italiana. Si prevede un massimo di 12 partecipanti.
S’inizia con la visita del centro e degli splendidi musei di Teheran, capitale e città più popolata del Paese con circa 12 milioni di abitanti. La si lascia partendo per il sud arrivando al grande caravanserraglio di Deyre Gachin, con un primo assaggio del deserto, e da qui si prosegue per la città santa di Qom, meta di pellegrinaggio molto importante per la moschea che ospita i resti di Fatima e centro di studi religiosi per gli sciiti. Si giunge a Kashan, che nella leggenda fu la patria dei Re Magi, ricca di giardini e splendidi palazzi privati del XIX secolo, dove sono molto interessanti anche la città sotterranea di Nushabad, nonché il vecchio bazar con il caravanserraglio di Aminoddole. Tenendo come base Kashan si effettua un’escursione al caravanserraglio di Maranjab, in un territorio dove predominano le dune di sabbia che si esplorano con una bella escursione in jeep. Si prosegue il tour arrivando alla tradizionale cittadina di Zavareh, famosa per la Grande Moschea, e Na’in, dove si trovano diversi punti d’interesse: una delle moschee più antiche del Paese, un bazar storico del 1300, il castello preislamico di Narin ed un antico sistema idrico alimentato dai quanat con un mulino sotterraneo visitabile. Muovendosi da qui verso est si incontra poi una meravigliosa ghirlanda di oasi, che consentono la vita ad un insieme di piccoli villaggi sospesi nel tempo, costruiti con fango e paglia, dove si notano diverse abitazioni che utilizzano, per mitigare le temperature estive, le torri del vento; il primo, dove si sosta per la notte, è Anarak. La prossima tappa porta a Mesr, tra vaste distese sabbiose che si esplorano con le jeep, incontrando le bellissime oasi di Chupanam, Jandaq e, nei pressi di Mesr, Farahzad. Ancora più ad est, oltre Khur, si giunge nel cuore della vastità salata del Dasht-e Kevir, riemergendo da qui all’oasi di Garmeh. Con un’ultima, avvincente tappa, si raggiunge Yadz, visitando le bellissime oasi di Bayazeh e Kharanaq, con un antico caravanserraglio, ed il castello del deserto di Meybod, la cui origine risale a circa 2000 anni fa. Yadz, la città di paglia e argilla, è l’evocativa capitale del culto di Zoroastro, dove sorgono le Torri del Silenzio e nel loro tempio arde una sacra fiamma da 1500 anni, con la magnifica area centrale ricca di siti e di viuzze, con le tipiche torri del vento ed un animato bazar, dove viene coltivata la tradizione del Zurkaneh.
Oltre a tutte queste bellezze della storia e della natura, una delle innumerevoli emozioni che questo ricco itinerario conta di procurare è il piacere di riscontrare la grande civiltà dei persiani, che esprimono una genuina cordialità verso i visitatori.
La stagione è ottima, con un clima soleggiato, leggermente più fresco nella capitale (la media massima a fine marzo a Teheran indica 16°C.) e più caldo a Yadz (23°C.). I servizi sono di buona qualità e nei centri urbani gli alberghi sono puliti e comodi, 4 stelle, anche se la loro classificazione non corrisponde a quella di standard europeo; in particolare gli affascinanti hotel tradizionali nelle città di Yazd e Kashan sono case tipiche persiane nei centri storici, composte da cortili interni con sale comuni e camere affacciate sui cortili, di grandezza variabile, a volte poste al primo piano (senza ascensore) con bagni in genere piccoli. Nei villaggi del deserto, ad Anarak, Mesr e Garmeh, le sistemazioni sono sempre pulite ma più spartane, anche se di grande fascino; si segnala che ad Anarak e Garmeh non si dispone di bagno in camera. La cucina locale è varia e gustosa ed adatta anche ai vegetariani.
Si viaggia comodi con un pulmino privato e per le esplorazioni tra le dune del deserto si utilizzano mezzi 4 X 4.
La Persia occupa un vasto spazio geografico tra il Mar Caspio ed il Golfo Persico, caratterizzato da una grande varietà climatica ed ambientale: una posizione fisica che ne ha favorito il ruolo di ponte tra le civiltà mediterranee e mesopotamiche ed il mondo orientale, favorendo lo sviluppo di importanti movimenti religiosi e filosofici che influenzarono fortemente l’antica Grecia e la nostra cultura occidentale. L’eco degli insegnamenti di Zoroastro e l’antica lingua persiana, il cui alfabeto è molto vicino al sanscrito, hanno plasmato molti dei nostri archetipi culturali; e, nei secoli più vicini, i santi sufi persiani sono stati fonte d’ispirazione per il misticismo islamico.
La Persia è stata testimone di un affascinante percorso storico durato più di 4000 anni, che ha visto nascere potenti imperi ed ha lasciato un’eredità archeologica tra le più impressionanti al mondo. Fu nel 625 a.C. che i Medi unificarono in un unico regno la regione che corrisponde all’attuale Iran e le dinastie Achemenide, Parsi e Sasanide vi si succedettero per circa 1000 anni. L’invasione araba (633 – 656) portò l’avvento dell’Islam, un processo che si è consolidato nel corso dei secoli successivi portando ad un progressivo declino del zoroastrismo. Nel 1219 arrivarono i mongoli e fu solo nel 1501 che la Persia venne riunificata e tornò indipendente. Da quel tempo si succedettero diverse dinastie persiane, che promossero la religione musulmana sciita a religione dell’Impero e la monarchia, con a capo l’imperatore, o Shah, come regime sociale. Un sistema che resse fino al 1979 con la dinastia Pahlavi, quando il Paese è diventato una Repubblica Islamica basata sul credo sciita; motivo questo che ne fa, in aggiunta alle motivazioni storiche legate alla brutale invasione araba, che qui non è mai stata perdonata, un oppositore naturale degli arabi sauditi di fede sunnita.
Per chi si reca in Persia, oltre alle guide che si trovano facilmente in libreria, possiamo suggerire alcune letture, utili per capire il Paese:
– F. Ad-Din Attar, La lingua degli uccelli, ed Méditerranée; il classico della letteratura Sufi, una favola esoterica del viaggio metaforico dell’anima.
– R. Byron, La Via per l’Oxiana, ed. Adelphi; il libro di viaggio che Bruce Chatwin portava con sé, un racconto colto ed appassionante del viaggio verso Afghanistan e India attraverso Palestina, Siria e soprattutto Iran, negli anni ‘30.
– S. Ebadi, il mio Iran, ed. Sperling & Kupfer ; Animata dalla profonda convinzione che l’Islam possa essere interpretato in modo positivo per trasformare il futuro dell’Iran, Shirin Ebadi racconta come sia riuscita a dare voce a chi è sempre stato costretto a tacere.
– R. Kapuscinski, Sha-in-Shah, ed. Feltrinelli; dal famoso corrispondente estero e reporter del secolo scorso la cronaca-storia dell’Iran dei Pahlavi e degli eventi che condussero alla rivoluzione khomeinista nel 1979.
– J.a.D. Rumi, Poesie mistiche, ed. Bur; alcuni dei versi del Divan, composto dal massimo poeta mistico della letteratura persiana, esprime in versi potenti e seducenti l’anelito dell’anima verso l’assoluto.
– S.F. Sabahi, Storia dell’Iran, ed. il Saggiatore: Farian Sabahi ci guida alla scoperta degli ultimi 130 anni di storia dell’Iran
1°g. Sabato 23 marzo, volo per Tehran
Per raggiungere Teheran vi sono diverse opzioni di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. Buona parte dei collegamenti migliori partono dall’Italia nel pomeriggio arrivando a destinazione nelle prime ore del giorno successivo.
2°g. 24/3 Tehran
Accoglienza all’aeroporto internazionale Khomeini di Teheran; trasferimento in città e sistemazione presso l’hotel Tehran Grand Hotel o similare. In mattinata visita di Teheran, che, rispetto alle altre località dell’Iran, ha un passato recente che inizia con la fine del XVIII secolo, data in cui la città venne scelta come capitale da Agha Mohammad Khan, fondatore della dinastia Qajar, incoronato qui nel 1795. La città è stata ampliata in seguito dal suo successore Fath-Ali Shah che ha costruito il famoso Palazzo del Golestan, divenuto sede della stessa dinastia. Oggi Teheran è una metropoli moderna che conta dodici milioni di abitanti, ed è il fulcro economico del paese. Le visite previste in mattinata sono nella parte sud della città, che si estende per una lunghezza complessiva di 20 km. Si inizia con il Palazzo del Golestan, residenza storica della dinastia reale dei Qajar, una vera e propria cittadella nella metropoli, incluso tra i Patrimoni dell’Unesco, sorprendente per la ricchezza e la raffinatezza delle decorazioni, per l’arredamento e per le raccolte d’arte antica che ora vi sono custodite, famoso in particolare per la Sala degli Specchi e per il Palazzo Badgir. Quindi ci si reca all’Iranbastan, il Museo Archeologico Nazionale dove sono custoditi preziosi reperti delle civiltà che hanno abitato la regione, un’ottima introduzione alla storia della Persia millenaria da un punto di vista archeologico. Ci si dedica quindi alla Teheran moderna dirigendosi dapprima alla Torre Azadi, bell’esempio di audace architettura persiana moderna che richiama elementi antichi, fatta edificare nel 1971 da Reza Pahlavi per la celebrazione dei 2500 anni di monarchia persiana. Ci si sposta poi nella parte nord della città per visitare il ponte Tabiat, o ponte della Natura, un originale ponte pedonale che collega due parchi passando sopra le arterie stradali cittadine. Progettato da una giovane iraniana e realizzato da italiani, ha vinto anche un concorso internazionale; è un luogo di passeggio molto in voga, offre vari bar e ristoranti.
3°g. 25/3 Teheran – Deyre Gachin – Qom – Kasha
Si lascia Teheran verso sud arrivando al grande caravanserraglio di Deyre Gachin, situato nei pressi della strada che collega Garmsar a Qom ai margini del deserto del Dasht-e Kevir, un tragitto di circa 110 km che si coprono in meno di due ore. È considerato la ‘madre’ dei caravanserragli per via delle dimensioni e della lunga storia; la costruzione iniziò nel III secolo coi Sasanidi e, gli ultimi ritocchi, furono dei Qajar nel XVII. Presenta una pianta quadrangolare con torri sui vertici ed un ingresso con torri semicircolari, mentre all’interno si trovano una moschea, bagni pubblici, hammam, luoghi per lo scambio delle merci e stanze per alloggiare. Si prosegue per Qom che dista circa 75 km verso sud ovest, meno di un’ora: è una delle città sante per i musulmani, un’immersione nel profondo Iran sciita. Ci si reca alla Moschea Santuario di Fatima al-Masumah ed alla scuola di scienze religiose di Feyzieh. Si prosegue quindi verso sud in autostrada per Kashan, che da qui dista 112 km, circa un’ora e mezza. Nei pressi della città si sosta a Nushabad, una delle più grandi città sotterranee al mondo, utilizzata nei secoli come rifugio durante le invasioni, che si dipana ad una profondità tra i 4 ed i 18 metri, con diverse aperture in punti strategici, come nel forte fuori Kashan, ed era dotata di sofisticati metodi di difesa per le possibili incursioni. Giunti in città si alloggia presso l’hotel Adib House, una antica casa ristrutturata o similare. Kashan fu la residenza favorita dello Shah Abbas I detto il Grande (1571 – 1629), che chiese in punto di morte di esservi sepolto, ed è ben conosciuta per le case dei ricchi commercianti ed i curatissimi giardini, per le ceramiche, la seta e l’acqua di rose. Si completa la giornata con una passeggiata nel bazar e tra le viuzze del centro visitando il caravanserraglio di Aminoddole.
4°g. 26/3 Kashan: escursione a Maranjab
Si lascia Kashan in direzione nord est arrivando al caravanserraglio di Maranjab (64 km, meno di due ore), nei pressi del bordo meridionale della grande distesa salata del lago Namak. Costruito nel 1603 durante il regno di Abbas I, e ben restaurato in tempi recenti, divenne un punto di sosta carovaniero importante, dotato per un lungo periodo anche di una guarnigione militare, per proteggere il territorio dalle possibili incursioni provenienti da oriente. Siamo ai bordi del deserto di sale e di dune, che si esplora in fuoripista utilizzando le jeep locali. Rientrando si visita il giardino di Bagh-e Fin, archetipo del giardino persiano e Patrimonio dell’Unesco; la Khan Tabatabei, casa tradizionale qajara di un ricco commerciante dell’epoca con splendidi cortili e decorazioni in stucco, specchi e nicchie affrescate; e lo stupefacente Hammam-e Sultan Mir Ahmad.
5°g. 27/3 Kashan – Zavareh – Na’in – Anarak (Dasht-e Kavir)
La prima tappa di oggi è la tradizionale cittadina di Zavareh, 134 km a sud est di Kashan, che si raggiunge in meno di due ore, dove si visita la Grande Moschea, edificata in epoca Selgiuchide nel 1135. Si prosegue sempre verso sud est per la città di Na’in (109 km, circa un’ora e mezza), nota per la produzione dei tappeti ed i molti siti d’interesse che l’arricchiscono. Si visitano la moschea di Jame, tra le più antiche dell’Iran, la cui edificazione iniziò nell’VIII secolo, l’antico bazar, ora non più utilizzato e le rovine del forte preislamico di Narin. Da Na’in ci si inoltra nel deserto in direzione nord est arrivando (77 km, circa un’ora) ad Anarak, un villaggio con un interessante caravanserraglio e la pittoresca parte più vecchia adagiata ai margini del colle dove sorge una solitaria fortificazione, dove le case presentano un’architettura tradizionale che definiremmo oggi bio-climatica: sono costruite con terra, paglia e legno cotti al sole. Pernottamento in un tipico caravanserraglio, il Robat Anarak o similare.
6°g. 28/3 Anarak – Chupanam – Jandaq – Mesr (Dasht-e Kavir)
L’esplorazione del deserto prosegue verso nord est; si arriva al bel villaggio di Chupanam (80 km, circa un’ora), dove molte delle case tradizionali utilizzano le torri del vento per mitigare il caldo estivo, un luogo evocativo. Procedendo poi verso nord per circa 64 km, un’oretta, si arriva all’oasi di Jandaq, molto interessante da visitare, con i vecchi edifici fatti di fango ed il piccolo forte. Per raggiungere Merv, che da qui dista 138 km, poco più di due ore, si torna indietro per un tratto e si procede quindi verso est e, prima di Khur, si devia a nord. In questa zona si è immersi nel deserto di dune sabbiose, e nei pressi dell’oasi vi sono colline di sabbia con forme particolari, erose ed appiattite dai forti venti e chiamate “troni”. Ci si reca per una visita anche al vicino villaggio di Farahzad. A Mesr si alloggia in un tipico eco-lodge, con stanze dotate di servizi.
7°g. 29/3 Mesr – Lago Salato – Garmeh (Dasht-e Kavir)
Si dedica la mattina ad una bella esplorazione del deserto di sabbia che circonda l’oasi utilizzando le jeep locali. Dopo pranzo si procede verso sud per il villaggio di Khur (55 km) e da qui ci si immerge in direzione est nel deserto profondo arrivando fino al lago salato nel cuore del Dasht-e Kavir, il cui significato è “Distesa di Sale”: ben 77.600 km quadrati! I “kavir” sono paludi dal fondo salato con intermezzi sabbiosi. È proprio in questa zona che si possono ammirare le grandi distese di deserto salato, caratteristiche per le incredibili incrostazioni ottagonali che si formano per l’evaporazione dopo le rare piogge. Si torna quindi verso ovest, arrivando all’oasi di Garmeh. Quest’oasi, piccola e silenziosa, è alimentata da una sorgente d’acqua che permette la crescita di venticinque diversi tipi di palme da dattero. Si alloggia in una casa tradizionale del villaggio, con camere gradevoli dai pavimenti coperti con tappeti persiani su cui vengono sistemati materassi e coperte; i bagni sono comuni ma ben funzionanti e vengono forniti gli asciugamani. Alla sera si assiste a improvvisazioni musicali eseguite con strumenti tipici persiani.
8°g. 30/3 Garmeh – Bayazeh – Kharanaq – Meybod – Yadz
Si raggiunge, 27 km a sud, l’oasi di Bayazeh, anche questo un luogo molto evocativo con interessanti costruzioni tradizionali in mattoni di fango. Si prosegue la traversata del deserto arrivando all’oasi e villaggio di Kharanaq, inserito in un paesaggio bucolico e inatteso, e da qui si prosegue a sud ovest per Meybod (276 km da Bayazeh, circa quattro ore). In questa cittadina del deserto si trova il castello di Narin, la cui origine risale a circa 2000 anni fa e conserva abbastanza integra la parte centrale, che domina sull’abitato costruito con mattoni di fango. È piuttosto simile a Bam, ma fortunatamente non ha subito i danni del terremoto che distrusse quest’ultima. Si prosegue per Yazd (56 km, un’ora); questa città del deserto fu un importante centro carovaniero medioevale, accolse per secoli mercanti e viaggiatori e divenne una roccaforte dei seguaci del culto di Zoroastro; vi risiede ancora oggi la piccola comunità zoroastriana persiana. Si alloggia presso un hotel tradizionale del centro, una delle khan-e sonnati (case tradizionali restaurate ed adibite ad hotel), il Mehr Chain o similare.
9°g. 31/3 Yazd – Saryadz – Zenoiddin – Rafsanjan – Kerman
Giornata dedicata alla visita della città, considerata tra le più tipiche per l’architettura persiana ed anche una delle più antiche città del mondo. In mattinata passeggiata in centro nelle viuzze e lungo il bazar nell’antico quartiere di Fahadan, con i caratteristici badghir, le torri del vento, condizionatori d’aria naturali; si visitano la moschea Masjed-e Jameh del XV secolo, con il caratteristico portale sovrastato dai due minareti più alti della Persia e ornato di bellissimi mosaici, la Prigione di Alessandro, la tomba dei 12 Imam e infine l’Amir Chakhmaq con l’originale facciata a tre piani e, proprio accanto, l’interessante Museo dell’Acqua e dei qanat, situato in una bella abitazione privata. Si completa questa stupenda esplorazione al giardino di Bagh-e Dolat Abad, un piccolo padiglione circondato da un giardino persiano, che furono costruiti nel 1750 come residenza dello scià di Persia Karim Khan. Nel pomeriggio ci si reca nei pressi della città alle Torri del Silenzio, gli antichi luoghi funerari zoroastriani, e, rientrati, si completa il tour con la visita al Tempio del Fuoco zoroastriano, dove la fiamma arde da oltre 1500 anni. In tardo pomeriggio vi è la possibilità di assistere ad uno spettacolo di Zurkaneh, che si svolge in una antica cisterna in centro città. La traduzione letterale di Zurkhaneh è ‘casa della forza’, un nome usato per denominare la ‘palestra’ dove si pratica questa particolare attività sportiva tradizionale iraniana; gli adepti eseguono un insieme di allenamento fisico e purificazione spirituale, e compiono la pratica ritmati dal tamburo ed accompagnati dai canti tramandati dal poeta mistico sufi Hafez.
10°g. Lunedì 1 aprile, volo di rientro
Ci si reca all’aeroporto di Yadz dove ci si imbarca sul volo per Teheran e da qui si prosegue per l’Italia.
Visti e documenti: il visto per l’Iran può essere rilasciato all’arrivo all’aeroporto di Teheran, il passaporto deve avere una validità di sei mesi minima dal momento dell’ingresso nel Paese e costa € 75. In alternativa può essere richiesto il visto presso gli uffici consolari iraniani di Milano o Roma. Servono 2 foto, l’assicurazione di viaggio e richiedono € 51. In entrambi i casi per poter ottenere la lettera di invito, Amitaba deve ricevere una copia del passaporto, eseguita con scansione, e del modulo di richiesta per il visto firmato almeno due settimane prima della partenza.
Per qualsiasi domanda e curiosità,
compila tutti i campi del form:
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
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