Un viaggio perfetto per arricchire la conoscenza della Persia con un incontro intenso con una regione, poco frequentata dai visitatori, di notevole fascino storico e paesaggistico, ricca di testimonianze che hanno lasciato un intrico d’impronte importanti nella storia dell’umanità che emerge nella compresenza di numerosi luoghi sacri, ed ancor più nella vivace cultura della gente. Si spazia da solitari templi del fuoco, antichi luoghi di culto zoroastriani, a immensi e labirintici bazar coperti con soffitti a volta decorati e caravanserragli, a maestosi mausolei islamici di epoca mongola. Si visitano villaggi inerpicati su pendii scoscesi, dove antiche popolazioni ancora mantengono tradizioni secolari, ci si arrampica su impervi monti leggendari dove sorgevano i castelli della famigerata Setta degli Assassini.
Il viaggio inizia dalla città di Isfahan, gioiello della Persia, dove si sosta due giorni per ammirarne le numerose e celebratissime bellezze: piazze, moschee, palazzi, hammam, bazar, caravanserragli e giardini che dal XVII secolo la resero una delle città più apprezzate al mondo. Si parte quindi per Teheran incontrando il mausoleo di un grande santo Sufi a Natanz ed i gioielli architettonici di Kashan, ponendo anche lo sguardo sul grande lago salato di Hoz-e Sultan, ai margini del vasto deserto del Dasht-e Kevir. Dalla capitale si prosegue con un percorso verso ovest entrando in diversi territori a maggioranza azera, una regione sorprendente che offre un alternarsi di paesaggi magnifici intervallati da inaspettati gioielli storici e artistici, perlopiù sconosciuti al turismo se pur a volte anche inclusi nel Patrimonio dell’Umanità Unesco, immersi in un territorio dove convivono differenti culture ed etnie. I punti salienti: il castello di Alamut e la Valle degli Assassini col lago Ovan. Le città di Qazvin, antica capitale safavide, Soltaniyeh, dove si ammira il Mausoleo di Oljeitu ornato dalla più alta cupola di mattoni che si conosca, che si dice ispirò anche Brunelleschi, e Zanjan, con l’imperdibile bazar. L’antico santuario zoroastriano di Takht-e Soleyman, che contorna un solitario lago vulcanico a 2150 metri di quota, ed il villaggio di Masuleh, preziosa perla della regione di Gilan che si affaccia verso il Mar Caspio, tra i monti Elborz.
Oltre a tutte queste bellezze della storia e della natura, una delle innumerevoli emozioni che questo ricco itinerario procura è il piacere di riscontrare la grande civiltà degli iraniani, che esprimono una genuina cordialità verso i visitatori.
Accompagna il viaggio Alessandro Zuzic, fondatore di Amitaba, che si avvale della collaborazione di una guida locale che parla la lingua italiana. Si prevede un massimo di 12 partecipanti.
La stagione è ottima, a Isfahan non si prevedono piogge e la temperatura massima media stagionale indica 22°C.; nelle regioni nordoccidentali è più fresco, a Zanjan il valore indica 17°C e ci possono essere precipitazioni. I servizi sono di buona qualità e gli alberghi puliti e comodi, anche se la loro classificazione non corrisponde allo standard europeo; solo ad Alamut ed a Masuleh le sistemazioni sono più spartane, ma con stanze dotate di servizi. La cucina locale è varia e gustosa ed adatta anche ai vegetariani. Si viaggia comodi con un pulmino privato. Alcuni dei tratti da percorrere sono a volte lunghi, ma con panorami molto belli.
La Persia occupa un vasto spazio geografico tra il Mar Caspio ed il Golfo Persico, caratterizzato da una grande varietà climatica ed ambientale: una posizione fisica che ne ha favorito il ruolo di ponte tra le civiltà mediterranee e mesopotamiche ed il mondo orientale, favorendo lo sviluppo di importanti movimenti religiosi e filosofici che influenzarono fortemente l’antica Grecia e la nostra cultura occidentale. L’eco degli insegnamenti di Zoroastro e l’antica lingua persiana, il cui alfabeto è molto vicino al sanscrito, hanno plasmato molti dei nostri archetipi culturali; e, nei secoli più vicini, i santi sufi persiani sono stati fonte d’ispirazione per il misticismo islamico.
La Persia è stata testimone di un affascinante percorso storico durato più di 4000 anni, che ha visto nascere potenti imperi ed ha lasciato un’eredità archeologica tra le più impressionanti al mondo. Fu nel 625 a.C. che i Medi unificarono in un unico regno la regione che corrisponde all’attuale Iran e le dinastie Achemenide, Parsi e Sasanide vi si succedettero per circa 1000 anni. L’invasione araba (633 – 656) portò l’avvento dell’Islam, un processo che si è consolidato nel corso dei secoli successivi portando ad un progressivo declino del zoroastrismo. Nel 1219 arrivarono i mongoli e fu solo nel 1501 che la Persia venne riunificata e tornò indipendente. Da quel tempo si succedettero diverse dinastie persiane, che promossero la religione musulmana sciita a religione dell’Impero e la monarchia, con a capo l’imperatore, o Shah, come regime sociale. Un sistema che resse fino al 1979 con la dinastia Pahlavi, quando il Paese è diventato una Repubblica Islamica basata sul credo sciita; motivo questo che ne fa, in aggiunta alle motivazioni storiche legate alla brutale invasione araba, che qui non è mai stata perdonata, un oppositore naturale degli arabi sauditi di fede sunnita.
Per chi si reca in Persia, oltre alle guide che si trovano facilmente in libreria, possiamo suggerire alcune letture, utili per capire il Paese:
– F. Ad-Din Attar, La lingua degli uccelli, ed Méditerranée; il classico della letteratura Sufi, una favola esoterica del viaggio metaforico dell’anima.
– R. Byron, La Via per l’Oxiana, ed. Adelphi; il libro di viaggio che Bruce Chatwin portava con sé, un racconto colto ed appassionante del viaggio verso Afghanistan e India attraverso Palestina, Siria e soprattutto Iran, negli anni ‘30.
– S. Ebadi, il mio Iran, ed. Sperling & Kupfer ; Animata dalla profonda convinzione che l’Islam possa essere interpretato in modo positivo per trasformare il futuro dell’Iran, Shirin Ebadi racconta come sia riuscita a dare voce a chi è sempre stato costretto a tacere.
– R. Kapuscinski, Sha-in-Shah, ed. Feltrinelli; dal famoso corrispondente estero e reporter del secolo scorso la cronaca-storia dell’Iran dei Pahlavi e degli eventi che condussero alla rivoluzione khomeinista nel 1979.
– J.a.D. Rumi, Poesie mistiche, ed. Bur; alcuni dei versi del Divan, composto dal massimo poeta mistico della letteratura persiana, esprime in versi potenti e seducenti l’anelito dell’anima verso l’assoluto.
– S.F. Sabahi, Storia dell’Iran, ed. il Saggiatore: Farian Sabahi ci guida alla scoperta degli ultimi 130 anni di storia dell’Iran
1°g. Domenica 7 aprile, volo per Isfahan
Per raggiungere Isfahan in Iran vi sono diverse opzioni di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. Buona parte dei collegamenti migliori partono dall’Italia nel pomeriggio arrivando a destinazione nelle prime ore del giorno successivo. Se si preferisse, è possibile partire un giorno prima, per fruire di una giornata di relax prima di iniziare le visite.
2°g. 8/4 Isfahan
Accoglienza all’aeroporto di Isfahan e trasferimento in città presso l’hotel Setareh o similare, dove l’accompagnatore italiano ed i partecipanti al viaggio “Storia, cultura e natura della Persia” sono giunti la sera del 9 aprile. Si iniziano le visite della città con loro. Isfahan è il gioiello dell’antica Persia, dove i mosaici dall’inconfondibile colore blu delle moschee che si affacciano sulla piazza centrale la fanno ritenere, a ragione, il “capolavoro” dell’Iran. Fu lo Shah della dinastia safavide Abbas I che tra il XVI e XVII secolo ordinò la costruzione di palazzi, moschee, caravanserragli, ponti e giardini con il desiderio di renderla la città più bella d’Oriente. Si iniziano le visite nella grande piazza dell’Imam, chiusa da portici e adornata su ogni lato da 4 gioielli architettonici che simboleggiano gli ambiti politici, economici e religiosi della Persia safavide: a nord l’entrata del bazar, a est la moschea Lotfollah, una delle rarissime senza minareti, con la sua rinomata cupola dagli spettacolari colori pastello, ad ovest il palazzo reale Ali Qapu, dove la Sala della Musica è uno dei capolavori dell’arte persiana per originalità e maestria, ed infine a sud la grandiosa Moschea dell’Imam, detta anche Moschea Blu. Nel pomeriggio tempo libero per visitare il bazar e fare acquisti nella irresistibile varietà di artigianato: dai gioielli di turchesi alle miniature, dagli oggetti in rame ai tessuti locali, senza dimenticare i pistacchi, la frutta secca e le spezie. In serata tipica cena alla persiana nella zona della grandiosa piazza dell’Iman, illuminata da mille luci e magici riflessi e spesso animata anche di sera da giovani e famiglie che consumano allegramente un picnic sull’erba dei giardini.
3°g. 9/4 Isfahan
Si iniziano le visite dalla Moschea del Venerdì (patrimonio Unesco), il cui complesso architettonico rivela 800 anni di sviluppo, dall’XI al XVIII secolo, e ne fa una delle più imponenti del mondo islamico; un sito che offre anche un’occasione per familiarizzare con i vari stili che si sono succeduti nei secoli. Si proseguono le visite al Chehlo Sotoun, il maestoso Palazzo delle 40 Colonne, antica residenza per il ricevimento di dignitari e ambasciatori, dove si visita la grande sala sostenuta da venti esili colonne, il cui riflesso nella adiacente piscina ne raddoppia la maestosità, e si ammirano i magnifici affreschi interni; è molto piacevole sorseggiare qui un tè godendo degli splendidi e freschi giardini, facenti parte dei nove giardini persiani Patrimonio dell’Unesco. Si proseguono le visite recandosi lungo la sponda sud del fiume Zayandeh-rood nell’allegro quartiere armeno cristiano di Jolfa con i suoi caffè, la bella Cattedrale di Vank e l’interessante complesso museale, completando con i due ponti costruiti in epoca safavide.
4°g. 10/4 Isfahan – Natanz – Kashan – Hoz-e Sultan – Teheran
Si lascia la bellissima Isfahan procedendo verso nord ed arrivando nella cittadina di Natanz (120 km, meno di due ore), posizionata alle falde dei monti Karkas, dove si sosta al mausoleo del santo sufi Abd al Samad, che risale al XIV secolo, un complesso molto interessante da visitare. Si prosegue per Kashan (85 km, circa un’ora), dove si sosta per il pranzo, avendo l’opportunità di fare un giro nell’interessante bazar e visitando lo stupefacente hammam di Sultan Amir Ahmad ed i caravanserragli di Aminoddole e di Khan Amin al-Dowleh Timche. Si prosegue quindi il viaggio verso Teheran, che da qui dista 248 km, circa tre ore. Sul percorso, con una deviazione si raggiunge il grande lago salato di Hoz-e Sultan, alle propaggini del vasto deserto del Dasht-e Kavir. Giunti in città si alloggia presso il Teheran Grand Hotel o similare.
5°g. 11/4 Teheran – Lago Ovan – Alamut (Valle degli Assassini)
Partenza in direzione nord ovest per Qazvin; da qui si svolta verso nord ovest inoltrandosi tra i monti Elborz che contornano le rive meridionali del Mar Caspio. Si sosta per il pranzo al lago Ovan (209 km, circa 4 ore), circondato da alberi di ciliegio con bei villaggi in mattoni di fango che si alternano a risaie terrazzate e pinnacoli rocciosi. Si prosegue tornando per un tratto a valle e continuando verso ovest fino alla base del castello di Alamut (40 km, poco più di un’ora), situato a 1700 metri di altezza. Siamo nel cuore della regione conosciuta come la Valle degli Assassini, divenuta famosa in Occidente ad opera della scrittrice e viaggiatrice Freya Stark, grazie al libro Le Valli degli Assassini, da lei pubblicato negli anni ’30. Alamut è punteggiata da 50 forti disseminati nella valle e fu sede di una temutissima setta mercenaria, di fede spirituale ismailita, i cui seguaci per guadagnarsi il paradiso uccidevano sotto effetto dell’hashish. Da qui il nome “Hashish-iyun”, radice del termine “assassino”. Si sale in circa mezz’ora a piedi alle rovine del castello, da cui si ammira uno splendido panorama, e si esplora brevemente la zona. Cena e pernottamento ad Alamut presso una locanda privata ai piedi del castello, con camere spartane e bagno privato.
6°g. 12/4 Alamut – Qazvin – Soltaniyeh – Zanjan
Si lasciano le aspre montagne degli Assassini ripercorrendo la medesima strada, con i bei campi con mandorli e alberi da frutto, fino a Qazvin (107 km, circa tre ore). Questa città nel XVI secolo con lo Shah Tahmasp, della dinastia Safavide, divenne per una cinquantina d’anni la capitale della Persia; ospita una grande numero di azeri, il gruppo etnico principale dei villaggi circostanti. Offre alcuni spunti di grande interesse, si visitano: il grandissimo ed ottimamente preservato caravanserraglio di Sad al Saltaneh, di epoca Quajar, costruito su base quadrata con quattro grandi iwan che adornano il cortile interno; la moschea Jameh, tra le più antiche del Paese, edificata su di un preesistente tempio zoroastriano a partire dall’807 ed ampliata nei secoli successivi. Si parte quindi per Soltaniyeh, ubicata 150 km più ad ovest, un tragitto di circa due ore che segue i margini della catena dei monti Elborz. Fu fondata dai mongoli nel XIII secolo ed il suo nome significa “Città del sultano”. Qui si visita il Gonbad-e-Soltanieh, l’imponente e maestoso mausoleo del sovrano mongolo Oijeitu, Patrimonio dell’Unesco, che presenta la più alta cupola conosciuta costruita in mattoni e la maggiore doppia cupola del mondo, nonché la terza più grande cupola in muratura dopo la Basilica di Santa Sofia ad Istanbul ed il Duomo di Firenze. Da qui si prosegue per la vicina cittadina di Zanjan (45 km, meno di un’ora), conosciuta per l’artigianato dei coltelli; pernottamento presso il Zanjan Grand Hotel o similare.
7°g. 13/4 Zanjan: escursione a Takht-e Soleyman
Da Zanjan ci si reca verso ovest attraverso le belle regioni azere della Persia arrivando a Takht-e Soleyman, un viaggio di 146 km lungo una panoramica strada secondaria che scorre sulle montagne e richiede quasi tre ore. Questo affascinante antico sito sacro zoroastriano, Patrimonio dell’Unesco, è posto tra le montagne a 2150 metri di altezza. Fu il centro spirituale nel periodo della dinastia sassanide (224 – 651 d.C.), quando lo zoroastrismo divenne religione ufficiale. I 4 elementi zoroastriani vi erano tutti presenti: acqua, vento, terra e fuoco; il suggestivo lago di origine vulcanica posto al suo centro, dove ancora oggi si specchiano i resti del complesso, forniva l’acqua al Tempio dell’Acqua, un Tempio del Fuoco garantiva una fiamma continua e lunghe mura circondavano la fortezza interna. Non lontano (3 km) sorge Zendan-e Soleiman, letteralmente Prigione di Salomone, uno scenografico cono vulcanico alto 100 metri, dove un tempo vi era un santuario e dove le esalazioni sulfuree erano causa di morte. Completate le visite si torna a Zanjan, dove si completa la giornata con la visita della moschea Jameh, del Rakhtshur Khaneh, ovvero la lavanderia storica che è nella lista dei luoghi storici del Paese, e con un interessante giro nel grande bazar, che fu completato alla fine del XVIII secolo. La cena è nel caravanserraglio di Sangi.
8°g. 14/4 Zanjan – Masuleh
Da Zanjan si procede verso nord attraverso i monti Elborz e, dal villaggio di Shal, si procede verso sud est entrando nella verde regione del Gilan, che si affaccia verso il Mar Caspio. La meta è il villaggio di Masuleh, che dista 170 km, un tragitto tra i monti di circa quattro ore. Fondato nel X secolo e caratterizzato da un’architettura unica, è uno dei più particolari e celebri della Persia, posto a 1000 metri di altitudine, aggrappato al fianco della montagna e terrazzato in modo che ogni tetto della casa inferiore costituisca il cortile e l’entrata di quella superiore. Si passeggia per il paese e si cena in una casa da tè posta su un terrazzo con vista sul villaggio, quando alla sera il panorama è ancora più pittoresco. Pernottamento in loco in una locanda dotata di bagni privati.
9°g. 15/4 Masuleh – Teheran e volo di rientro
Da Masuleh si prosegue per un tratto verso ovest attraverso i pendii verdeggianti che degradano verso il Mar Caspio, raggiungendo quindi la strada principale che porta a sud attraverso i monti Elborz fino a Qazvin. Da qui si segue l’autostrada verso sud est arrivando all’aeroporto internazionale di Teheran (in tutto 368 km, circa 5 ore). Imbarco sul volo di rientro, con arrivo in Italia nella mattina del giorno successivo.
10°g. Martedì 16 aprile, arrivo a destinazione
Visti e documenti: il visto per l’Iran può essere rilasciato all’arrivo all’aeroporto di Teheran, il passaporto deve avere una validità di sei mesi minima dal momento dell’ingresso nel Paese e costa € 75. In alternativa può essere richiesto il visto presso gli uffici consolari iraniani di Milano o Roma. Servono 2 foto, l’assicurazione di viaggio e richiedono € 51. In entrambi i casi per poter ottenere la lettera di invito, Amitaba deve ricevere una copia del passaporto, eseguita con scansione, e del modulo di richiesta per il visto firmato almeno due settimane prima della partenza.
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