Iran
Paradiso persiano
Estensione iniziale: La terra degli ziggurat, partenza il 16 aprile

Golestan, particolare

Bam

Persepoli

Moschea di Qom

Negozio a Kashan









Sintesi del viaggio
La parola paradiso ha radici persiane e davvero la Persia è un paradiso da ammirare per natura, arte, storia e genti; questo viaggio, frutto di un’approfondita conoscenza del Paese, permette di godere delle parti più importanti e varie. S’inizia dai percorsi della Via della Seta, tra le città, i giardini, le fortificazioni, i caravanserragli e si arriva fino al deserto del Dasht-e Lut, una delle aree più pittoresche al mondo, che ammalia con le forme bizzarre delle rocce e l’armonia delle distese di sabbia. Si prosegue per gli altopiani della regione centrale, teatro degli eventi principali della millenaria storia della Persia, dove si visitano tutti i siti storici più importanti, risalendo fino alla capitale.
Un incontro con le innumerevoli tracce del mirabile passato artistico, sia islamico che pre-islamico, che include ben tredici siti Patrimoni dell’Unesco. Prima del viaggio principale è prevista un’interessante estensione, nel raramente visitato sud ovest, per conoscere la Terra degli Elamiti.
- Teheran
- Ahwaz
- Shushtar
- Susa
- Choqa Zanbil
- Ahwaz
- Teheran
- Kerman
- Bam
- Mahan
- Dasht-e Lut
- Yazd
- Pasargadae
- Persepoli
- Shiraz
- Naqsh-e Rostam
- Isfahan
- Kashan
- Qom
- Teheran
Presentazione del viaggio
Sul sito di Amitaba sono raccolte diverse informazioni sul Paese: vedi Iran; ed alcuni racconti: vedi Iran: si parte e Iran: Un mondo da conoscere.
Questo ricchissimo itinerario inizia con una breve introduzione storica nei musei della capitale Teheran, da dove si vola per Kerman, nel lontano sud est del Paese al limitare del vasto deserto. Da qui utilizzando un pulmino privato s’inizia un percorso attraverso le regioni meridionali e centrali del Paese: un viaggio da sud a nord che ne ripercorre anche la storia millenaria. La prima tappa è a Bam, mirabile cittadella fortificata in paglia e fango, antico avamposto lungo la Via della Seta, conosciuta anche per l’ambientazione del film “Il deserto dei Tartari”. Da qui inizia la graduale risalita verso nord con tappe in mausolei e giardini ed un tuffo nell’incredibile deserto del Dasht-e Lut, dove si avrà a disposizione una giornata per passeggiate ed escursioni tra dune di sabbia e formazioni di guglie di argilla, sabbia e sale modellate dai venti, che creano l’illusione di addentrarsi tra città fantasma. A Mahan si resta colpiti dalla cupola turchese che si staglia sui colori ocra del deserto ed a Kerman, storico punto di transito delle carovane che percorrevano la Via della Seta, si ammirano le ricca vestigia del periodo islamico. Attraverso le piantagioni di pistacchio si arriva a Yadz, la città di paglia e argilla, capitale del culto di Zoroastro e dei badghir, le torri del vento. Si continua lungo paesaggi montagnosi e desertici per Pasagardae, fondata da Ciro il Grande, arrivando a Shiraz, la città della poesia e delle rose. Da Shiraz si visitano le imponenti, millenarie rovine della piana di Persepoli, la capitale della dinastia achemenide e di Dario il Grande, e la vicina Naqsh-e Rostam, dove si ammirano le tombe rupestri di quattro di questi imperatori. Si continua poi verso la mitica Isfahan, conosciuta come “L’altra metà del mondo”, dove si sosta due giorni per ammirarne le numerose bellezze: piazze, moschee, palazzi, hammam, bazar, caravanserragli, giardini e ponti che dal XVII secolo, grazie al mecenatismo e all’amore per l’arte dello Shah safavide Abbas I, la resero una delle città culturalmente e architettonicamente più apprezzate al mondo. Le ultime due tappe sono Kashan, che secondo la leggenda fu la patria dei Re Magi, ricca di splendidi palazzi privati del XIX secolo, e Qom, città santa degli sciiti, con splendide moschee e mausolei, dove ci si immerge per qualche ora nell’interessante cuore religioso del Paese.
LA TERRA DEGLI ZIGGURAT
L’estensione iniziale approfondisce l’esplorazione dei territori remoti dell’Iran: si svolge in Kuzestan, un territorio poco frequentato dal turismo con caratteristiche ambientali e paesaggistiche differenti. È la Terra degli Elamiti, situata nel sud ovest ed adiacente alla Mesopotamia; fu uno dei centri della prima urbanizzazione conosciuta dell’uomo, i cui albori secondo gli archeologi qui giungono almeno al 5.000 a. C. Di questo antichissimo passato sopravvivono molti resti, tra cui lo ziggurat meglio preservato che si conosca, nonostante i saccheggi effettuati dagli europei che hanno portato molti importantissimi reperti ai musei di Parigi, Londra e Berlino. Si raggiunge Ahwaz, nel sud della Persia, in volo da Tehran e con un pulmino privato si segue un tour che porta a Susa, una delle più grandi città del mondo antico, a Shushtar, con lo storico sistema idraulico, e allo ziggurat di Choqa Zambil, questi ultimi entrambi Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Al rientro a Tehran, in attesa degli altri partecipanti, si visitano diversi interessanti, in particolare quelli più moderni ed originali.
NOTA TECNICA
La stagione è ottima, con un clima secco continentale e soleggiato di mezza stagione, leggermente più fresco nella capitale (le massime stagionali ad aprile a Teheran indicano 23°C.) e più caldo nelle città meridionali (a Shiraz le massime stagionali ad aprile indicano 24°C e a Kerman 25°C.). I servizi sono di buona qualità e gli alberghi puliti e comodi, 4 stelle, anche se la loro classificazione non corrisponde a quella di standard europeo; in particolare gli affascinanti hotel tradizionali nelle città di Yazd e Kashan sono case tipiche persiane nei centri storici, composte da cortili interni con sale comuni e camere affacciate sui cortili, di grandezza variabile, a volte poste al primo piano (senza ascensore) con bagni in genere piccoli e senza persiane o tende scure. Si viaggia comodi con un pulmino privato e le strade sono asfaltate e ben tracciate, in prevalenza diritte, con l’autostrada nel tratto tra Isfahan e Tehran. I tratti da percorrere tra le città sono a volte lunghi, ma con panorami molto belli che variano dal deserto a montagne dalle forme e colori ammirevoli. Le visite ai siti storici e artistici ed ai musei sono molto numerose e i programmi delle giornate intensi; si segnala che in alcuni palazzi è necessario utilizzare le scale. Si consigliano scarpe comode. La cucina locale è varia e gustosa ed adatta anche ai vegetariani.
ALCUNE NOTE SULLA PERSIA
La Persia occupa un vasto spazio geografico tra il Mar Caspio ed il Golfo Persico, caratterizzato da una grande varietà climatica ed ambientale: una posizione fisica che ne ha favorito il ruolo di ponte tra le civiltà mediterranee e mesopotamiche ed il mondo orientale, favorendo lo sviluppo di importanti movimenti religiosi e filosofici che influenzarono fortemente l’antica Grecia e la nostra cultura occidentale. L’eco degli insegnamenti di Zoroastro e l’antica lingua persiana, il cui alfabeto è molto vicino al sanscrito, hanno plasmato molti dei nostri archetipi culturali; e, nei secoli più vicini, i santi sufi persiani sono stati fonte d’ispirazione per il misticismo islamico.
La Persia è stata testimone di un affascinante percorso storico durato più di 4000 anni, che ha visto nascere potenti imperi ed ha lasciato un’eredità archeologica tra le più impressionanti al mondo. Fu nel 625 a.C. che i Medi unificarono in un unico regno la regione che corrisponde all’attuale Iran e le dinastie Achemenide, Parsi e Sasanide vi si succedettero per circa 1000 anni. L’invasione araba (633 – 656) portò l’avvento dell’Islam, un processo che si è consolidato nel corso dei secoli successivi portando ad un progressivo declino del zoroastrismo. Nel 1219 arrivarono i mongoli e fu solo nel 1501 che la Persia venne riunificata e tornò indipendente. Da quel tempo si succedettero diverse dinastie persiane, che promossero la religione musulmana sciita a religione dell’Impero e la monarchia, con a capo l’imperatore, o Shah, come regime sociale. Un sistema che resse fino al 1979 con la dinastia Pahlavi, quando il Paese è diventato una Repubblica Islamica basata sul credo sciita; motivo questo che ne fa, in aggiunta alle motivazioni storiche legate alla brutale invasione araba, che qui non è mai stata perdonata, un oppositore naturale degli arabi sauditi di fede sunnita.
Programma del viaggio
ESTENSIONE INIZIALE: LA TERRA DEGLI ZIGURRAT
1°g. Martedì 16 aprile, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. All’arrivo, accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Howeyzeh o simile per il pernottamento.
2°g. 17/4 Tehran – Ahwaz – Shushtar
Rispetto alle altre località dell’Iran che hanno segnato la storia e hanno visto nascere fiorenti civiltà, Teheran ha un passato recente che inizia con la fine del XVIII secolo, data in cui la città venne scelta come capitale da Agha Mohammad Khan, fondatore della dinastia Qajar che qui venne incoronato nel 1795. La capitale è stata ampliata in seguito dal suo successore Fath-Ali Shah, che ha costruito il famoso Golestan, divenuto sede della stessa dinastia. Oggi Teheran è una metropoli moderna che conta dodici milioni di abitanti, ed è il fulcro economico del paese. Trasferimento all’aeroporto domestico Mehrabad e imbarco sul volo per la città di Ahwaz, nel Khuzestan, una regione ricca di petrolio che si affaccia sul Golfo Persico. Trasferimento in minivan a Shushtar (95 km di strada, un’ora e mezzo circa), cena nell’affascinante corte di un ristorante di epoca qajara e pernottamento presso l’hotel Shushtar Traditional nel centro della cittadina.
3°g. 18/4 Shushtar – Susa – Choqa Zanbil – Ahwaz
In mattinata si visita la città di Shushtar. Già conosciuta nel periodo elamita con il nome di Adamdun, in epoca sassanide era un’isola sul fiume Karun, scelta come capitale estiva dell’Impero. Uno dei maggiori monumenti della città è il Band-e Qayṣar (“Ponte di Cesare”), che in passato era un grande ponte che fungeva da diga, lungo 550 metri; venne costruito per volontà del Re Sassanide Shapour I utilizzando la mano d’opera di circa 70.000 prigionieri romani, catturati dopo la sconfitta dell’imperatore Valeriano nella battaglia di Edessa. Il sistema idraulico di Shushtar, la cui costruzione viene fatta risalire al V secolo a.C. per ordine di Dario il Grande, è annoverato nel Patrimoni dell’Umanità UNESCO. Lo sviluppo che ha subito nel corso dei secoli permette di osservare le tecniche costruttive usate dagli Elamiti, dai popoli della Mesopotamia e dai Nabatei. Ci si reca quindi agli importanti siti archeologici di Susa e Choqa Zanbil. Susa, (83 km, 1 ora e mezza di strada), sorge nei pressi dell’odierna città di Shush, che in passato fu la capitale dell’antico regno dell’Elam e, in periodo più tardo, dopo essere stata devastata dal sovrano assiro Assurbanipal nel 646 a.C., divenne residenza imperiale dei persiani achemenidi. Da Susa si prosegue (45 km) per Choqa Zanbil, dove si visita un tempio dell’antica civiltà Elamita (1250 a.C.) e lo Zigurrat, il meglio conservato al mondo, divenuto nel 1979 il primo sito iraniano ad essere iscritto nel Patrimonio dell’Umanità UNESCO. In origine era costituita da cinque piani concentrici, dei quali se ne sono conservati tre, che oggi raggiungono un’altezza di 25 metri. Al termine si torna ad Ahwaz (130 km – 2 ore), dove si alloggia presso l’hotel Pars o simile.
4°g. 19/4 Ahwaz – Teheran
Trasferimento alla mattina presto all’aeroporto e partenza in volo per Teheran alle 7.10 con arrivo alle 8.20 (orario da confermare). All’arrivo ci si reca in centro città sostando lungo il tragitto per ammirare la Torre Azadi, e ci si dirige nella zona nord per visitare il Palazzo Museo di Sa’d Abad, ex residenza estiva dei Pahlavi composta da 18 lussuose ville immerse in un immenso parco a ridosso delle montagne. Qui il Palazzo Verde, chiamato così per il marmo verde delle mura, ed il Palazzo Bianco tra marmi e tappeti rivelano le abitudini occidentali e sfarzose dello Shah e della sua famiglia dagli anni 20 fino alla caduta a fine anni 70. Dopo pranzo si visita il moderno ponte Tabiat, o ponte della Natura, un originale ponte pedonale che collega due parchi, passando sopra le arterie stradali cittadine. Progettato da una giovane iraniana e realizzato da italiani, ha vinto anche un concorso internazionale; è un luogo di passeggio molto in voga ed offre vari bar e ristoranti, dove si cena. Si pernotta presso l’hotel Howeyzeh o simile.
PARTENZA PER “PARADISO PERSIANO”
1°g. Venerdì 19 aprile, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. All’arrivo, accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Howeyzeh o simile per il pernottamento, dove sono già arrivati i partecipanti e l’accompagnatrice italiana giunti oggi da Ahwaz.
PROGRAMMA PRINCIPALE: PARADISO PERSIANO
2°g. o 5°g. 20/4 Tehran – Kerman
Visita di Tehran, che è stata la capitale a partire dall’epoca Qajar alla fine del XVII secolo. Ci si reca nella parte sud al Palazzo del Golestan, residenza storica della dinastia reale dei Qajar (XIX secolo), una vera e propria cittadella nel cuore della città, dove tra i giardini si visitano le magnifiche sale, come la Sala degli Specchi, ed il Palazzo Badgir, famoso per le torri del vento, antico sistema persiano di aerazione e primo dei numerosi siti Patrimoni UNESCO che si visitano. Si passa poi al Museo Nazionale, o Museo Archeologico, che raggruppa capolavori dell’arte e civilizzazione iraniana, di epoca prevalentemente pre-islamica. Vi si trovano manufatti in bronzo, oggetti antichi in terracotta, sculture, bassorilievi e pezzi vari da Persepoli e Choga Zambil, e mosaici sassanidi, un’ottima introduzione alla storia della Persia millenaria che si visita nel viaggio. Dopo pranzo visita al ricchissimo Museo Nazionale dei Gioielli, una stupefacente collezione di pietre preziose, gioielli, troni e corone tra le più inestimabili al mondo, installata nel caveau della Banca Nazionale. Nel pomeriggio ci si trasferisce all’aeroporto domestico Mehrabad sostando lungo il tragitto per ammirare la Torre Azadi, bell’esempio di moderna architettura persiana, costruita nel 1971 da Reza Pahlavi per la celebrazione dei 2500 anni di monarchia persiana. Ci si imbarca sul volo per la città di Kerman, posta sull’altopiano a 1750 metri nelle remote regioni del sud est, che nella storia è stata un’importante tappa dei commerci sulle vie dell’Asia, governata da diverse dinastie arabe, buyidi, selgiuchidi, turche e mongole, ed ancora oggi abitata da numerosi beluchi. Pernottamento presso l’hotel Pars o simile.
3°g. o 6°g 21/4 Kerman – Bam
Si effettua una visita a piedi del centro di Kerman, che si snoda attorno all’animato bazar, uno dei più antichi dell’Iran, organizzato nel modo tradizionale con una suddivisione in aree per i diversi prodotti: rame, oro, frutta e così via. Si visita al famoso hammam Ganjali Khan, la moschea del XIV secolo e chi vuole potrà acquistare la frutta secca di cui Kerman è famosa, grazie alla vicinanza con le piantagioni di pistacchio e con i palmeti di datteri di Bam. Dopo una pausa all’ora di pranzo, in un affascinante hammam trasformato in ristorante, si lascia la città in direzione sud per raggiungere la cittadina di Bam, la destinazione più remota, che dista 190 km, circa 2 ore e mezza di strada. Arrivati, si alloggia presso l’hotel ITTC Tourist o simile. L’antica cittadella di Bam, edificata in mattoni e fango, ha subito gravissime distruzioni col terremoto del 2003, ma è stata in gran parte restaurata e mantiene il suo fascino; è un sito parte del Patrimonio dell’Umanità UNESCO. La si visita nel tardo pomeriggio e al tramonto, quando la temperatura è più piacevole e le luci sono indimenticabili.
4°g. o 7°g. 22/4 Bam – Raien – Mahan – Kerman
Per rientrare a Kerman si segue la medesima strada, lungo la quale con una deviazione di 25 km si raggiunge l’antica cittadella fortificata di Raien, le cui torri e bastioni risalgono ad almeno 1000 anni fa; da qui si gode anche di una bellissima visuale sul territorio desertico contornato da alte catene di monti. Circa 30 km prima dell’arrivo a Kerman si sosta a Mahan, dove si trova uno stupendo complesso formato da una moschea ed un mausoleo arricchiti da splendide cupole turchesi (il mausoleo funerario del santo sufi Aramgah-e Shah Ne’matollah Vali). Nei pressi della cittadina ci si reca al Giardino di Bagh-e Shahzde, costruito in epoca qagiara da un principe che vi risiedeva per le attività di caccia, un inaspettato palazzo Qajar in mezzo al nulla, con freschi e ombreggiati giardini e fontane, Patrimonio UNESCO, dove si può sostare per un té sotto alberi centenari. Si riprende poi la via verso Kerman e arrivati in città si pernotta nel medesimo hotel.
5°g. o 8°g. 23/4 Kerman, escursione nel deserto del Dasht-e Lut
Si dedica la giornata ad un’escursione nel deserto del Dasht-e Lut, seguendo un percorso in direzione sud est che, con circa 90 km di guida e l’attraversamento di un passo sulle ultime propaggini dei monti Zagros, porta nel deserto, divenuto dal 2016 Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Lut significa brullo e arido, qui gli unici insediamenti umani sono nella parte occidentale del deserto, vicino alle montagne, dove il terreno è meno salato; spesso in questa stagione è ancora possibile vedere le loro cime innevate. Si giunge in una piccola eco locanda, situata in un villaggetto del deserto; lo si esplora a piedi, vedendo anche il caravanserraglio. Si arriva poi coi mezzi fuoristrada alla zona dei Kalut, un’area lunga 120 e larga 80 km; il paesaggio è stupendo, con sabbie e kalut, o castelli di sabbia, letteralmente “strutture formate dal vento”, bizzarre formazioni naturali causate dall’erosione eolica e disposte parallelamente le une alle altre, come torri e castelli che formano una città fantasma. Si esplorano a piedi le guglie di sabbia e argilla, alte fino a 500 mt; qui si trovano anche grandissimi “nebkas”, montagnole di sabbia, argilla, limo e ghiaia tenute insieme da piccoli alberi. Si torna quindi a Kerman (120 km).
6°g. o 9°g. 24/4 Kerman – Zenoiddin – Yazd
Si parte alla volta di Zenoiddin, che dista 300 km, un percorso di circa 4 ore e mezzo attraverso una regione dove abbondano i campi con gli alberi del pistacchio. Zenoiddin è un tipico caravanserraglio di epoca safavide posto vicino alla strada, dall’originale forma circolare, restaurato e adibito ad hotel tradizionale, e fa rievocare le soste delle carovane lungo la Via della seta. Se il tempo lo permette, si visita la cittadella fortificata di Saryazd, di epoca sassanide, a pochi chilometri di distanza. Si prosegue in auto per Yazd – altri 60 km di superstrada – per la visita alle Torri del Silenzio, antichi luoghi funerari zoroastriani, posti su due isolate colline, dove si sale con una breve passeggiata godendo della luce del tramonto, che rende il sito ancor più magico. Yazd, importante centro carovaniero medioevale, accolse per secoli mercanti e viaggiatori e divenne una roccaforte dei seguaci del culto di Zoroastro. Si pernotta in un hotel tradizionale del centro, una delle khan-e sonnati (case tradizionali restaurate ed adibite ad hotel), il Moshir o similare.
7°g. o 10°g. 25/4 Yazd
Giornata dedicata alla visita della città di Yazd, situata nel cuore del deserto, una delle più antiche città al mondo, considerata tra le più tipiche per l’architettura persiana e annoverata dal 2017 nel Patrimonio UNESCO. S’inizia la visita dalla piazza centrale dell’Amir Chakhmaq, magnifico edificio con l’originale facciata a tre piani. Proprio accanto si trova l’interessante Museo dell’Acqua e dei Qanat, situato in una bella abitazione privata, e, attraversando le viuzze dell’antico bazar, si giunge alla moschea Masjed-e Jameh, costruita nel XIV secolo, con il caratteristico portale ornato da bellissimi mosaici, sovrastato dai due minareti più alti della Persia. Si continua la passeggiata attraverso il quartiere vecchio di Fahadan dove spiccano i badgir, le caratteristiche “torri del vento”. Yadz è il centro della piccola comunità zoroastriana della Persia: nel primo pomeriggio si visita il Tempio del Fuoco, dove la fiamma arde ininterrottamente da oltre 1500 anni. In serata, per chi è interessato, vi è la possibilità di assistere ad uno spettacolo di Zurkaneh che si svolge in una antica cisterna in centro città. La traduzione letterale di Zurkhaneh è “casa della forza”, un nome usato per denominare la ‘palestra’ dove si pratica questa particolare attività sportiva tradizionale iraniana; gli adepti eseguono un insieme di allenamento fisico e purificazione spirituale, ed eseguono la pratica ritmati dal tamburo e accompagnati dai canti tramandati dal poeta mistico sufi Hafez.
8°g. o 11°g. 26/4 Yazd – Pasargadae – Persepoli o Shiraz
Si parte per Shiraz, che si raggiunge nel pomeriggio, un viaggio lungo ma interessante, 440 km che richiedono circa 7 ore. Sul percorso, dopo aver attraversato bei paesaggi di montagne, colline e deserti, si sosta brevemente ad Abar Kuh, dove si trova un cipresso di ben 4000 anni. Si sosta poi a Pasagardae, Patrimonio UNESCO, che fu la prima capitale dell’Impero Achemenide fondata da Ciro il Grande, di cui restano il solitario monumento funerario ed alcune rovine. Si prosegue quindi per Persepolis dove si pernotta all’Hotel Apadana, nei pressi delle rovine; se per ragioni organizzative non fosse possibile alloggiare qui prosegue per Shiraz, dove si alloggia presso l’hotel Royal o simile.
9°g. o 12°g. 27/4 Shiraz, Persepoli e Naqsh-e Rostam
La giornata è molto intensa e si consiglia una partenza presto dopo una lauta prima colazione e, per essere più efficaci, per il pranzo si consuma uno spuntino in pullman. In caso di pernottamento a Persepolis si visita il sito alla mattina e poi nel pomeriggio si parte per Shiraz. In caso di pernottamento a Shiraz si inverte l’ordine e durante la mattina si visita Shiraz: conosciuta come città delle rose, della poesia, del vino e degli usignoli, nel 1750 divenne la capitale di Karim Khan, re della dinastia Zand (noto nella storia anche come Vakil, cioè reggente), che la abbellì con splendidi edifici. Si passeggia nel centro storico visitando dapprima la moschea di Nassir el Molk, detta Moschea Rosa, dove i riflessi di mille colori delle maioliche si godono soprattutto di prima mattina, i giardini di Narenjestan con gli aranceti ed il padiglione adibito a piccolo museo e l’Arg-e Karim Khan, l’antica cittadella murata che si erge nel centro. Si completa con la visita del pittoresco bazar Vakil, in centro città, dove si possono fare interessanti acquisti (tappeti, stoffe, foulard, profumi, gioielli, pietre, spezie o altro) negli oltre 200 negozi presenti. Nel primissimo pomeriggio ci si reca a Persepoli, che dista 60 km, 1 ora abbondante di strada, il sito archeologico più bello e spettacolare della Persia, insieme alla vicina località di Naqsh-e Rostam, dove si ammirano le impressionanti tombe rupestri di quattro imperatori achemenidi, tra cui Dario il Grande e Serse, ed alcuni bassorilievi di epoca sassanide rappresentanti la vittoria sui romani. Persepoli fu una delle antiche capitali dell’Impero Achemenide, ed era la sede delle celebrazioni rituali, mentre il centro amministrativo era situato nella città di Susa. Persepoli, edificata su una roccaforte che domina le pianure di Marvdasht, venne costruita tra il V e il IV secolo a.C.; tra le sue numerose strutture architettoniche colpiscono maggiormente l’Apadana, famoso per i meravigliosi bassorilievi su pietra, la Porta delle Nazioni, la Sala del Trono, il Palazzo di Dario, l’Harem e il Palazzo di Serse. Al tramonto rientro a Shiraz e, se il tempo lo permette, passeggiata fino al mausoleo dell’amatissimo poeta Hafez (venerato in tutto il paese e contemporaneo di Dante), posto in un rilassante e curato giardino, molto animato alla sera. Cena in un ristorante tipico. Si alloggia presso l’hotel Royal o simile.
10°g. o 13°g. 28/4 Shiraz – Isfahan
Partenza alla mattina presto per Isfahan (480 km, circa 6 ore di strada). Isfahan è il gioiello dell’antica Persia, dove i mosaici dall’inconfondibile colore blu delle moschee che si affacciano sulla piazza centrale la fanno ritenere a ragione il “capolavoro” del Paese, descritta da Robert Byron nel suo libro La via per l’Oxiana come “uno di quei rari luoghi, come Atene e Roma, in cui l’umanità trova comune sollievo”. Fu lo Shah della dinastia safavide Abbas I che tra il XVI e XVII secolo ordinò la costruzione di palazzi, moschee, caravanserragli, ponti e giardini con il desiderio che diventasse la città più bella d’Oriente. S’iniziano le visite dalla Moschea del Venerdì (patrimonio UNESCO), il cui complesso architettonico rivela 800 anni di sviluppo, dall’XI al XVIII secolo, e ne fa una delle più imponenti del mondo islamico; la visita è anche un’occasione per familiarizzarsi con i vari stili che si sono succeduti nei secoli. In serata tipica cena persiana nella zona dalle grandiosa piazza dell’Iman, illuminata da mille luci e magici riflessi, spesso animata anche di sera da giovani e famiglie che consumano allegramente un picnic sull’erba dei giardini. La piazza è chiusa da portici e adorna su ogni lato da 4 gioielli architettonici che simboleggiano gli ambiti politici, economici e religiosi della Persia safavide: a nord l’entrata del bazar, a est la moschea Lotfollah, una delle rarissime senza minareti, ad ovest il palazzo reale Ali Qapu ed infine a sud la grandiosa Moschea dell’Imam. Si pernotta presso l’hotel Setarè o simile.
11°g. o 14°g. 29/4 Isfahan
Si proseguono le visite al Chehlo Sotoun, il maestoso Palazzo delle 40 Colonne, antica residenza per il ricevimento di dignitari e ambasciatori, dove si visita la grande sala sostenuta da venti esili colonne, il cui riflesso nella adiacente piscina ne raddoppia la grandiosità, e si ammirano i magnifici affreschi interni; si sorseggia qui un tè, godendo degli splendidi e freschi giardini, facenti parte dei nove giardini persiani Patrimonio UNESCO. Da qui ci si sposta nella vicina piazza dell’Imam dove si proseguono le visite ai suoi sontuosi monumenti e moschee, la Moschea dell’Imam, detta anche Moschea blu, la moschea Lotfollah con la sua rinomata cupola dagli spettacolari colori pastello, il palazzo Ali Qapu, dove la Sala della Musica è uno dei capolavori dell’arte persiana per originalità e maestria. Nel pomeriggio tempo libero per visitare il bazar e fare acquisti in un’irresistibile varietà di artigianato, dai gioielli di turchesi alle miniature, dagli oggetti in rame ai tessuti locali, ed anche pistacchi, frutta secca e spezie. Cena in ristorante tipico e passeggiata serale all’hotel Abbasi, antico caravanserraglio con uno splendido giardino con fontane.
12°g. o 15°g. 30/4 Isfahan – Kashan
Si completa la visita della di Isfahan recandosi lungo la sponda sud del fiume Zayandeh-rood nell’allegro quartiere armeno cristiano di Jolfa, con i suoi caffè, la bella Cattedrale di Vank e l’interessante complesso museale. Ci si reca quindi a vedere un’antica torre piccionaia, utilizzata per la raccolta del loro guano a scopi fertilizzanti e si completano le visite con i due bellissimi ponti di epoca safavide, attraverso un fiume che in molte stagioni è privo di acqua. Nel pomeriggio si lascia Isfahan in direzione nord per Kashan, la città detta dell’acqua di rose e dei Re Magi. La tappa è di 220 km, circa 3 ore; si alloggia presso l’hotel Raheb, un bellissimo palazzo qajaro recentemente restaurato e adibito ad hotel, o simile.
13°g. o 16°g. 1/5 Kashan – Qom – Teheran e volo di rientro
Visita della città di Kashan: dapprima la Khan Tabatabei, casa tradizionale qajara di un ricco commerciante dell’epoca, con splendidi cortili e decorazioni in stucco, specchi e nicchie affrescate; poi lo stupefacente Hammam-e Sultan Mir Ahmad. Si attraversa quindi a piedi il centro storico fino all’entrata del bazar, dove si passeggia per le viuzze e si visita il bel caravanserraglio di Khan Amin al-Dowleh Timche e, dopo pranzo, ci si reca fuori città al giardino di Fian, archetipo del giardino persiano e Patrimonio UNESCO. Si riprende poi la strada principale che procede verso nord; ci si ferma, ultima tappa di questo magnifico percorso, a Qom (110 km), una delle città sante per i musulmani sciiti, dove si visitano il mausoleo della sorella dell’Imam e la grande moschea, un’immersione nel profondo Iran sciita. Da Qom si raggiunge direttamente l’aeroporto internazionale, 100 km circa sempre in direzione nord, per imbarcarsi sul volo di rientro; Alitalia parte in tarda serata. Se in funzione degli orari di volo di altra compagnia aerea fosse utile o necessario pernottare a Tehran o all’aeroporto, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.
14°g. o 17°g. Mercoledì 2 maggio, arrivo a destinazione in mattinata
RICHIESTA INFORMAZIONI
Per qualsiasi domanda e curiosità,
compila tutti i campi del form:
DOCUMENTI DI VIAGGIO
PAESI E TRADIZIONI
Entra nella sezione dedicata agli approfondimenti culturali:

Shiraz, Nassir el Molk
GALLERIA FOTOGRAFICA
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.