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Iran


Magia dell’arte e della storia

Un approfondito incontro con la stupefacente Persia. Est.: il Deserto del Dasht-e Lut


Persepoli, bassorilievo

Shiraz, Palazzo Narajestan

Isfahan, moschea

Zeinoddin, caravanserraglio

Donna iraniana

PARTENZA
19/10/2018
RITORNO
31/10/2018
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
04/11/2018
2a ESTENSIONE
DURATA
13 – 17 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio porta tra le innumerevoli tracce del mirabile passato artistico e storico dell’Iran, sia islamico che pre-islamico, offrendo un percorso molto completo che include ben tredici siti Patrimonio dell’Unesco e porta in stupendi ambienti naturali. Si inizia da Tehran e si raggiungono verso sud gli altopiani della regione centrale dove si visitano i siti che furono il teatro delle vicende salienti della plurimillenaria storia persiana, tra cui Isfhan, dove si sosta per due giorni, Shiraz e Persepoli. Giunti a Yadz si percorre un tratto della Via della Seta fino a Kerman e Bam visitando città, giardini, fortificazioni, caravanserragli e giungendo al deserto del Dasht-e Lut, incredibilmente pittoresco, che ammalia con le forme bizzarre delle rocce e l’armonia delle distese di sabbia. Qui si potrà decidere se rientrare o seguire una breve estensione: una spedizione nelle aree più selvagge di questo incredibile deserto.

Se si continua a bussare, la felicità rivela il suo volto ridente.
  • Teheran
  • Kashan
  • Isfahan
  • Pasargadae
  • Shiraz
  • Persepoli
  • Abar Kuh
  • Yazd
  • Zenoiddin
  • Kerman
  • Mahan
  • Raien
  • Bam
  • Shahdad
  • Dasht-e Lut

 Presentazione del viaggio


Sul sito di Amitaba sono raccolte diverse informazioni sul Paese: vedi Iran; ed alcuni racconti: vedi Iran: si parte e Iran: Un mondo da conoscere.

Questo ricchissimo itinerario inizia con una breve introduzione storica nei musei di Teheran, da dove si parte per un percorso che, utilizzando un pulmino privato, porta attraverso le regioni centrali e meridionali del Paese: un viaggio da nord a sud che ne ripercorre la storia. La prima tappa è Kashan, che secondo la leggenda fu la patria dei Re Magi, ricca di splendidi palazzi privati del XIX secolo; la seconda è la mitica Isfahan, che dal XVII secolo divenne una delle città culturalmente e architettonicamente più apprezzate al mondo grazie al mecenatismo dello Shah safavide Abbas I. A Isfahan, conosciuta come “l’Altra metà del mondo”, si sosta due giorni per ammirarne le numerose bellezze: piazze, moschee, palazzi, hammam, bazar, caravanserragli, giardini e ponti. Si continua poi per Pasagardae, fondata da Ciro il Grande, e per Shiraz, la città della poesia e delle rose. Da qui si parte per visitare le imponenti rovine di Persepoli, la capitale della dinastia achemenide e di Dario il Grande, e la vicina Naqsh-e Rostam, dove si possono ammirare le tombe rupestri di quattro imperatori. Si arriva infine, lungo paesaggi montagnosi e desertici, a Yadz, la città di paglia e argilla, capitale del culto di Zoroastro e dei badghir, le torri del vento. Dopo una notte in uno storico caravanserraglio ed un percorso attraverso le piantagioni di pistacchio, si giunge a Kerman, storico punto di transito delle carovane che percorrevano la Via della Seta, posto al limitare del vasto deserto del Dasht-e Lut. Da Kerman si percorre il tratto di strada più remoto, verso sud est, con tappe in antichi mausolei e inattesi giardini lussureggianti (a Mahan si resta colpiti dalla cupola turchese che si staglia sui colori ocra del deserto), arrivando fino a Bam, mirabile cittadella fortificata in paglia e fango, conosciuta anche per l’ambientazione del film Il deserto dei Tartari. Da qui inizia una breve risalita verso nord con un tuffo nel deserto del Dasht-e Lut per ammirare le incredibili formazioni rocciose dei kalut. Chi rientra, riprende poi la strada per Kerman per imbarcarsi sul volo per Teheran; chi prosegue, invece, fa un’escursione di tre giorni nel deserto, spostandosi in fuoristrada e dormendo in campi mobili tendati, per una piena immersione nell’incontaminata vastità.

LETTURE CONSIGLIATE

Per chi si reca in Persia, a parte le guide che si trovano facilmente in libreria, possiamo suggerire alcune letture, utili per capire il Paese:

  • F. Ad-Din Attar, La lingua degli uccelli, ed. Mediterranée; il classico della letteratura Sufi, una favola esoterica del viaggio metaforico dell’anima.
  • R. Byron, La Via per l’Oxiana, ed. Adelphi; il libro di viaggio che Bruce Chatwin portava con sé, un racconto colto e appassionante del viaggio verso Afghanistan e India attraverso Palestina, Siria e soprattutto Iran, negli anni ’30.
  • R. Kapuscinski, Sha-in-Shah, ed. Feltrinelli; dal famoso corrispondente estero e reporter del secolo scorso la cronaca-storia dell’Iran dei Pahlavi e degli eventi che condussero alla rivoluzione khomeinista nel 1979.
  • Rumi, Poesie mistiche, ed. Bur; alcuni dei versi del Divan, composto dal massimo poeta mistico della letteratura persiana.
  • F. Stark, Le valli degli Assassini, ed. Guanda; una memorabile avventura in Persia di questa scrittrice degli anni ’30, alla ricerca del famigerato castello della setta degli Assassini.

NOTA TECNICA

Il periodo è ottimo, con un clima continentale secco e soleggiato, leggermente più fresco nella capitale (le massime stagionali ad ottobre indicano 20°C.) e più caldo nelle città a sud (a Kerman le massime stagionali ad ottobre indicano 28°C.). I servizi sono di buona qualità e gli alberghi puliti e comodi, anche se la loro classificazione non corrisponde a quella europea. Gli affascinanti hotel tradizionali nelle città di Yazd e Kashan sono case tipiche persiane situate nei centri storici, composte da cortili interni con sale comuni e camere affacciate sui cortili, di grandezza variabile, a volte poste al primo piano (senza ascensore) con bagni in genere piccoli e senza persiane o tende scure. Per la parte nel deserto ci sono delle soste un poco più avventurose: a Bam l’alloggio è più modesto rispetto agli usuali hotel; il caravanserraglio di Zeinoddin offre materassi stesi su tappeti in camere private, con bagni comuni puliti.
Si viaggia comodi con un pulmino privato e le strade sono asfaltate e ben tracciate, in prevalenza diritte, con un’autostrada che collega Teheran e Isfahan. I tratti da percorrere tra le città sono a volte lunghi, ma con panorami molto belli che variano dal deserto a montagne dalle forme e colori ammirevoli. Le visite ai siti storici e artistici ed ai musei sono molto numerose e i programmi delle giornate intensi; si segnala che in alcuni palazzi è necessario utilizzare le scale. Si consigliano scarpe comode. La cucina locale è varia e gustosa ed adatta anche ai vegetariani.
Estensione nel Deserto del Dasht-e Lut – A Shahdad, punto d’inizio per la spedizione in fuoristrada, si pernotta in una semplice locanda con bagno comune e poi in campo mobile tendato per tre notti consecutive (senza bagni ma con una opzionale “doccia del deserto” collegata a una tanica d’acqua sull’auto). L’attrezzatura viene tutta fornita da Amitaba, ad eccezione del sacco a pelo. Le temperature notturne minime previste sono intorno ai 10-15 gradi. Il cibo durante il tour del deserto viene preparato da un cuoco locale.

 Programma del viaggio


1°g.    Venerdì 19 ottobre, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. Per questo programma si suggerisce il volo Alitalia che parte da Roma Fiumicino alle 18.00 con arrivo a Tehran alle 0.20; per gli orari dei collegamenti da altre città contattare Amitaba. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) o similare per il pernottamento.

2°g.    20/10 Tehran – Kashan
Dopo colazione si visita Tehran, che è la capitale dall’epoca Qajar, fine XVII secolo. Si inizia dal Palazzo del Golestan, residenza storica della dinastia reale dei Qajar (XIX secolo), una vera e propria cittadella nel cuore cittadino, conosciuta per i suoi giardini e per le sue magnifiche sale, e il Palazzo Badgir, famoso per le torri del vento, antico sistema persiano di aerazione e primo dei numerosi siti Patrimoni dell’Unesco che si visitano. Si passa poi al Museo Nazionale, o Museo Archeologico, che raggruppa capolavori dell’arte e civilizzazione iraniana di epoca prevalentemente pre-islamica, un’indispensabile introduzione alla millenaria storia persiana per apprezzare meglio viaggio. Vi si trovano infatti manufatti in bronzo del Lurestan, mosaici sassanidi e oggetti antichi in terracotta, sculture, bassorilievi e pezzi vari di Persepoli e Chora Zambil. Dopo pranzo, presso il caveau della Banca Nazionale, si visita il ricchissimo Museo Nazionale dei Gioielli, un’inestimabile collezione di pietre preziose, gioielli, troni e corone, talmente ricca da far eclissare quella della Regina di Inghilterra. Verso metà pomeriggio si parte in direzione sud per Kashan, la città detta dell’acqua di rose e dei Re Magi: un percorso autostradale di 220 km, circa 3 ore. Si alloggia presso l’hotel Mahinestan Raheb, un bellissimo palazzo qajaro recentemente restaurato e adibito ad hotel, o similare.

3°g.    21/10 Kashan – Isfahan
Visita di Kashan, residenza favorita dello Shah Abbas I che in punto di morte chiese di esservi sepolto. Kashan è famosa per le case dei ricchi commercianti, i curatissimi giardini, le ceramiche, la seta e l’acqua di rose. Si visita dapprima la Khan Tabatabei, casa d’epoca di un ricco commerciante, costruita nel tradizionale stile qajaro e dotata di splendidi cortili, decorazioni in stucco, specchi e nicchie affrescate, e poi lo stupefacente Hammam-e Sultan Mir Ahmad. Si attraversa quindi a piedi il centro storico fino all’entrata del bazar, dove si passeggia per le viuzze e si visita il bel caravanserraglio di Khan Amin al-Dowleh Timche e infine, dopo pranzo, ci si reca fuori città al giardino di Fian, archetipo del giardino persiano e Patrimonio dell’Unesco. Si riprende poi la strada principale che procede verso Isfahan (200 km, circa 3 ore di strada), dove si pernotta presso l’hotel Setaré o simile, dopo una tipica cena persiana. Isfahan è il gioiello dell’antica Persia grazie soprattutto allo Shah Abbas I che, tra il XVI e XVII secolo, ordinò la costruzione di palazzi, moschee, caravanserragli, ponti e giardini, con il desiderio di farne la città più bella d’Oriente. Indimenticabili sono anche i mosaici dall’inconfondibile colore blu delle moschee che si affacciano sulla piazza centrale e che la fanno ritenere, a ragione, il “capolavoro” dell’Iran. Non per niente Robert Byron, nel suo libro La via per l’Oxiana, la descrisse come “uno di quei rari luoghi, come Atene e Roma, in cui l’umanità trova comune sollievo”. Per un primo incontro con il fascino di questa città, si consiglia una passeggiata serale fino alla magnifica piazza dell’Imam, illuminata da mille luci e magici riflessi, spesso animata anche di sera da iraniani che consumano allegramente un picnic nei suoi giardini.

4°g.    22/10 Isfahan
Si iniziano le visite dalla grandiosa piazza dell’Iman, chiusa da portici e adornata su ogni lato da quattro gioielli architettonici che simboleggiano gli ambiti economici, religiosi e politici della Persia safavide: a nord l’entrata del bazar, a est la moschea Lotfollah, una delle rarissime senza minareti, a sud la grandiosa Moschea dell’Imam e ad ovest il palazzo reale Ali Qapu. Nel pomeriggio, terminate le visite ai numerosi monumenti e moschee, tempo libero per visitare il bazar e fare acquisti: qui si trova un’irresistibile varietà di oggetti di artigianato che va dai gioielli di turchesi alle miniature, dagli oggetti in rame ai tessuti locali, senza dimenticare i pistacchi, la frutta secca e le spezie. Cena in ristorante tipico e passeggiata serale all’Hotel Abbasi, antico caravanserraglio con uno splendido giardino con fontane.

5°g.    23/10 Isfahan
Si proseguono le visite alla Moschea del Venerdì (Patrimonio dell’Unesco), il cui complesso architettonico rivela 800 anni di sviluppo, dall’XI al XVIII secolo, e ne fa una delle più imponenti del mondo islamico, ed un’opera che facilita la familiarizzare con i diversi stili che si sono succeduti nei secoli. Dalla moschea ci si sposta al Chehlo Sotoun, il maestoso Palazzo delle 40 Colonne, antica residenza per il ricevimento di dignitari e ambasciatori, dove si visita la grande sala sostenuta da esili colonne, il cui riflesso nell’adiacente piscina ne raddoppia la maestosità, e si ammirano i magnifici affreschi interni; si sorseggia qui un tè, godendo degli splendidi e freschi giardini, inclusi tra i nove giardini persiani Patrimonio dell’Unesco. Si prosegue recandosi lungo la sponda sud del fiume Zayandeh-rood, nell’allegro quartiere armeno cristiano di Jolfa con i suoi caffè, la bella Cattedrale di Vank e l’interessante complesso museale. Infine, si completano le visite con una passeggiata fino ai due bellissimi ponti di epoca safavide, sul fiume che però è in secca per alcuni mesi all’anno.

6°g.    24/10 Isfahan – Pasargadae – Shiraz
Partenza presto per Shiraz, un percorso di 480 km lungo un’ottima strada; si sosta brevemente a Izad Khast per ammirare un caravanserraglio ed un’antica cittadella, entrambi abbandonati. Tappa successiva, Pasagardae: Patrimonio dell’Unesco, venne fondata da Ciro il Grande, di cui resta il solitario monumento funebre, e fu la prima capitale dell’Impero Achemenide. Si prosegue per Shiraz (mancano da qui 135 km, circa un’ora e mezza), dove si alloggia in un hotel a 4 stelle, il Royal o similare. Shiraz è situata in una valle fertile a 1525 metri di altitudine ai piedi del monte Allahakba e fu una delle più importanti città del mondo islamico medievale ed anche capitale del Paese nel XVIII secolo. Tutt’ora è considerata la capitale della cultura e della poesia. In serata, se non è troppo tardi, passeggiata fino al mausoleo dell’amatissimo poeta Hafez (venerato in tutto il Paese, contemporaneo di Dante), posto in un rilassante e curato giardino, molto animato alla sera.

7°g.    25/10 Shiraz ed escursione a Persepoli
La giornata è molto intensa: ci si alza e si consiglia di fare  una lauta colazione e, per ottimizzare i tempi, si consumare uno spuntino in pullman per pranzo. Durante la mattina si visita Shiraz: conosciuta come la città delle rose, della poesia, del vino e degli usignoli, nel 1750 divenne la capitale di Karim Khan, re della dinastia Zand (noto anche come Vakil, cioè reggente), che la abbellì con splendidi edifici. Si passeggia nel centro storico visitando dapprima la moschea di Nassir el Molk, detta Moschea Rosa, dove i riflessi di mille colori delle maioliche si godono soprattutto di prima mattina. Da qui si raggiungono i giardini di Narenjestan con gli aranceti e il padiglione adibito a piccolo museo, e l’Arg-e Karim Khan, l’antica cittadella che domina il centro con le sue mura. Si completa la visita col pittoresco bazar Vakil, in centro città, dove si possono fare interessanti acquisti (tappeti, stoffe, foulard, profumi, gioielli, pietre, spezie o altro) negli oltre 200 negozi. Nel primissimo pomeriggio ci si reca a Persepoli, che dista 60 km, 1 ora abbondante di strada, il sito archeologico più bello e spettacolare della Persia, insieme alla vicina località di Naqsh-e Rostam, dove si ammirano le impressionanti tombe rupestri di quattro imperatori achemenidi, tra cui Dario il Grande e Serse, e alcuni bassorilievi di epoca sassanide rappresentanti la vittoria sui romani. Persepoli fu una delle antiche capitali dell’Impero Achemenide, sede delle celebrazioni rituali, mentre il centro amministrativo era situato nella città di Susa. Edificata su una roccaforte che domina le pianure di Marvdasht, venne costruita tra il V e il IV secolo a.C.; tra le sue numerose strutture architettoniche colpiscono maggiormente l’Apadana, famoso per i bassorilievi su pietra, la Porta delle Nazioni, la Sala del Trono, il Palazzo di Dario, l’Harem e il Palazzo di Serse. Se gli orari di apertura lo permettono, ci si ferma fino al tramonto per ammirare il calare del sole sulla piana di Persepoli. Rientro a Shiraz e cena in un ristorante tipico.

8°g.    26/10 Shiraz – Abar Kuh – Yazd
Si parte presto per Yazd, una tappa di 440 km verso nord est che si percorre in circa 7 ore. È prevista una sosta ad Abar Kuh, dove si trova un cipresso di ben 4000 anni e dove si pranza in una locanda tipica. Prima di entrare in città si visitano le Torri del Silenzio, antichi luoghi funerari zoroastriani posti su due isolate colline, su cui si sale con una breve passeggiata, godendo della luce del tramonto che rende il sito ancora più magico. A Yazd, importante centro carovaniero medioevale che accolse per secoli mercanti e viaggiatori divenendo una roccaforte dei seguaci del culto di Zoroastro, si pernotta in un hotel tradizionale del centro, una delle khan-e sonnati (case tradizionali restaurate ed adibite ad albergo), il Moshir Garden o simile. Verso l’ora di cena vi è la possibilità di assistere ad uno spettacolo di Zurkhaneh, che si svolge in una antica cisterna. La traduzione letterale di Zurkhaneh è “casa della forza”, un nome usato per denominare la “palestra” dove si pratica questa particolare attività sportiva tradizionale iraniana; gli adepti eseguono un insieme di allenamento fisico e purificazione spirituale, e compiono la pratica ritmati dal tamburo ed accompagnati dai canti tramandati dal poeta mistico sufi Hafez.

9°g.    27/10 Yazd – Zenoiddin
Giornata dedicata alla visita di Yazd, situata nel cuore del deserto, una delle più antiche città del mondo, considerata tra le più tipiche per l’architettura persiana e annoverata dal 2017 tra i Patrimoni dell’Unesco. Si inizia la visita dalla piazza centrale dell’Amir Chakhmaq, magnifico edificio con l’originale facciata a tre piani. Proprio accanto si visita l’interessante Museo dell’Acqua e dei Qanat, situato in una bella abitazione privata, e, attraversando le viuzze dell’antico bazar, si giunge alla moschea Masjed-e Jameh, costruita nel XIV secolo con il caratteristico portale sovrastato dai due minareti più alti della Persia e ornato da bellissimi mosaici. Si continua poi la passeggiata attraverso il quartiere vecchio di Fahadan, dominato dai badgir, le caratteristiche “torri del vento” che fungono da condizionatori naturali, e si pranza in uno degli hotel tradizionali. Yadz è il centro della piccola comunità zoroastriana della Persia e nel primo pomeriggio si visita il Tempio del Fuoco, dove la fiamma arde ininterrottamente da oltre 1500 anni. Si prosegue con una breve escursione fuori città per raggiungere, verso sud est, la località di Saryazd (circa 50 km), dove si visita una cittadella abbandonata di epoca sassanide (NB: Nel caso il tempo non lo permettesse, la visita sarà effettuata la mattina successiva). Si prosegue per pochi chilometri fino a Zenoiddin, un tipico caravanserraglio di epoca safavide, posto vicino alla strada. Dall’originale forma circolare, è stato restaurato e adibito ad affascinante hotel tradizionale, un luogo che fa rievocare le soste delle carovane lungo la Via della Seta, con pernottamento in vero stile persiano, su materassi adagiati su tappeti. Alcune sere i gestori improvvisano tipiche danze di origine belucha nel bel cortile interno.

10°g.    28/10 Zenoiddin – Kerman
Si parte alla volta di Kerman, che dista 300 km, un percorso di circa 4 ore e mezza attraverso una regione dove abbondano gli alberi di pistacchio. Kerman, posta su un altopiano a 1750 metri di altitudine nelle remote regioni del sud est, è stata un’importante tappa dei commerci lungo le vie dell’Asia, governata da diverse dinastie arabe, buyids, selijuq, turche e mongole, ed ancora oggi è abitata da numerosi beluchi. Si effettua una visita al centro storico, che si snoda tutto intorno all’animato bazar, uno dei più antichi dell’Iran, organizzato nel modo tradizionale con una suddivisione in varie aree a seconda dei diversi prodotti: rame, oro, frutta e così via. Sono consigliati gli acquisti di frutta secca di cui Kerman è famosa grazie alla vicinanza con le piantagioni di pistacchio e con i palmeti di datteri di Bam. Pernottamento presso l’hotel ITTC o simile, dove si viene raggiunti dai compagni di viaggio che seguono solo la parte del programma che si svolge nel deserto del Dasht-e Lut.

11°g.    29/10 Kerman – Mahan – Raien – Bam
Si visita il famoso hammam di Ganjali Khan e si lascia quindi la città in direzione sud-est per raggiungere Bam, la destinazione più remota, che dista 190 km, circa 2 ore e mezza di strada. Lungo il percorso, dopo circa 30 km, si sosta a Mahan per amirare uno stupendo complesso formato da una moschea e da un mausoleo arricchiti da splendide cupole turchesi e, nei pressi della cittadina, il giardino di Bagh-e Shahzde, costruito in epoca qagiara per l’attività venatoria, e un inaspettato palazzo Qajar con fontane e ombreggiati giardini, Patrimonio dell’Unesco. Proseguendo, con una deviazione di 25 km, si raggiunge l’antica cittadella-castello di Raien, le cui torri e bastioni risalgono ad almeno 1000 anni fa; da qui si gode anche di una bellissima visuale sul territorio desertico contornato da alte catene di monti. Arrivo a Bam, un tempo tappa obbligata lungo la Via della Seta, dove si allogia presso l’Hotel ITTC Tourist o simile. L’antica cittadella di Bam, edificata in mattoni e fango e cinta dalle mura di epoca sassanide ornate da 38 torri, ha subito gravissimi danni col terremoto del 2003, ma è stata in gran parte restaurata e conserva ancora il suo fascino; la si visita nel tardo pomeriggio, quando la temperatura è più piacevole e le luci sono indimenticabili. Bam anche è conosciuta per i migliori datteri dell’Iran e forse del mondo, grazie alle estese piantagioni di palma da dattero favorite da un clima ottimale.

PROGRAMMA PER CHI RIENTRA

12°g.    30/10 Bam – Deserto Dasht-e Lut – Kerman – Teheran e volo di rientro 
Per rientrare a Kerman si percorre per un tratto la medesima strada dell’andata, lasciandola poi in direzione nord per seguire un percorso che, con circa 90 km di guida, porta nel deserto del Dasht-e Lut, divenuto nel luglio 2016 Patrimonio dell’Umanità. “Lut” significa brullo, arido e gli unici insediamenti umani si trovano nella parte ovest del deserto, vicino alle montagne, dove il terreno è meno salato e dove spesso, in questa stagione, è già possibile vedere le cime innevate. Si viaggia su strada asfaltata fino alla zona dei kalut, o castelli di sabbia, un’area che si estende per 120 km e larga 80. Il paesaggio che si ammira è stupendo: i kalut, letteralmente “strutture formate dal vento”, sono bizzarre formazioni naturali causate dall’erosione eolica e disposte parallelamente le une alle altre, come torri e castelli che formano una città fantasma. Si salutano qui i compagni di viaggio che proseguono con l’estensione nel deserto e si riprende la via verso Kerman (100 km) accompagnati da una guida iraniana, dove ci si reca all’aeroporto per imbarcarsi sul volo per l’aeroporto domestico di Tehran; l’orario alla data di pubblicazione del programma è alle 19.00 (potrebbe variare). Arrivati, si raggiunge direttamente in minivan l’aeroporto internazionale, 40 km circa, per imbarcarsi sul volo di rientro; Alitalia parte in nottata. Se in funzione degli orari di volo di altra compagnia aerea fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti.

13°g.    Mercoledì 31 ottobre, arrivo a destinazione

ESTENSIONE: DESERTO DEL DASHT-E LUT

14°g.    30/10 Bam – Deserto Dasht-e Lut (Shahdad)
Si ripercorre per un tratto la strada già utilizzata arrivando da Kerman, lasciandola poi in direzione nord sper seguire un percorso che, con circa 90 km di guida, porta nel deserto del Dasht-e Lut, divenuto nel luglio 2016 Patrimonio dell’Umanità. “Lut” significa brullo, arido e gli unici insediamenti umani si trovano nella parte ovest del deserto, vicino alle montagne, dove il terreno è meno salato e dove spesso, in questa stagione, è già possibile vedere le cime innevate Si viaggia su strada asfaltata fino alla zona dei kalut, o castelli di sabbia, un’area che si estende per 120 km e larga 80. Il paesaggio che si ammira è stupendo: i kalut, letteralmente “strutture formate dal vento”, sono bizzarre formazioni naturali causate dall’erosione eolica e disposte parallelamente le une alle altre, come torri e castelli che formano una città fantasma. Si salutano qui i compagni di viaggio che rientrano accompagnati da una guida iraniana e si raggiunge il vicino villaggio di Shahdad, dove vi è anche un caravanserraglio. Si pernotta presso una piccola eco-locanda, con sistemazione tradizionale persiana su tappeti e cuscini, dotata di spartani bagni comuni e di un piacevole giardino.

15°g.    31/10 Shahdad (kalut) – Deserto Dasht-e Lut
Si lascia il villaggio utilizzando i mezzi fuoristrada per uno spettacolare percorso di tre giorni nel deserto, tra i kalut e i nebkas, le montagnole di sabbia, argilla, limo e ghiaia tenute insieme da piccoli alberi che qui sono tra le più grandi conosciute. Il paesaggio è spettacolare a tutte le ore, ma lo è particolarmente al tramonto. Si pone il primo dei tre campi mobili richiesti dal percorso, in un luogo di particolare bellezza.

16°g.    1/11 Deserto Dasht-e Lut
Addentrandosi sempre di più nel deserto si costeggia uno stupefacente fiume salato, che scorre formando una schiuma di sale bianca lungo un tortuoso canyon, e si arriva a Gandon Beryan, zona vulcanica e lavica dove si è registrata la più alta temperatura della Terra: 70,7°C. Si pone il secondo campo in quest’area.

17°g.    2/11 Deserto Dasht-e Lut 
Si prosegue l’esplorazione del deserto tra paesaggi stupendi, molto vari, un mondo di colori contrastanti e vasti spazi, dove il silenzio è interrotto solo dal vento. S’inizia a tornare nella direzione del villaggio che si è lasciato il 31/10 e si pone il terzo ed ultimo campo mobile.

18°g.    3/11 Deserto Dasht-e Lut – Shahdad (kalut) – Kerman – Teheran e volo rientro
Ritorno alla eco-locanda in tarda mattina. Nel pomeriggio si rientra a Kerman e si prende il volo per l’aeroporto domestico di Tehran, da dove si raggiunge direttamente in minivan l’aeroporto internazionale, 40 km circa, per imbarcarsi sul volo di rientro; Alitalia parte in nottata. Se in funzione degli orari di volo di altra compagnia aerea fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.

19°g.    Domenica 4 novembre, arrivo a destinazione

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 DOCUMENTI DI VIAGGIO

PAESI E TRADIZIONI

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Shiraz, Nassir el Molk

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Kashan
Persepoli, bassorilievo
Shiraz, Palazzo Narajestan
Isfahan, moschea
Zeinoddin, caravanserraglio
Donna iraniana

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.