Il deserto del Dasht-e Lut, da poco divenuto Patrimonio dell’Unesco e ancora sconosciuto al turismo, è una delle aree più vuote e pittoresche che si conoscano, un luogo che incanta per le bizzarre formazioni naturali e l’armonia delle distese di sabbia. Quasi del tutto disabitato, questo deserto è noto per aver conosciuto le più alte temperature raggiunte sul pianeta Terra (oltre 70 gradi centigradi) e per i suoi kalut, le peculiari guglie di argilla, sabbia e sale modellate dai venti, che creano l’illusione di addentrarsi tra città fantasma.
Dopo una visita di Tehran si raggiunge in volo Kerman ed i siti di Mahan, Raien e Bam nel deserto persiano; da qui ci si immerge nel Dasht-e Lut, dove si segue un circuito in fuoripista di tre giorni che porta a scoprire gli angoli più belli e segreti di questa incantevole regione.
Sul sito di Amitaba sono raccolte diverse informazioni sul Paese: vedi Iran; ed alcuni racconti: vedi Iran: si parte e Iran: Un mondo da conoscere.
Per chi si reca in Persia, a parte le guide che si trovano facilmente in libreria, possiamo suggerire alcune letture, utili per capire il Paese:
Il periodo è ottimo, con un clima continentale secco e soleggiato, leggermente più fresco nella capitale (le massime stagionali ad ottobre indicano 20°C.) e più caldo a sud (a Kerman le massime stagionali ad ottobre indicano 28°C.). Nel Dasht-e Lut le temperature notturne minime previste sono intorno ai 10-15 gradi. Si viaggia con un pulmino privato su strade ben asfaltate, mentre e per le escursioni nel deserto si utilizzano fuoristrada. I servizi sono di buona qualità e gli alberghi puliti e comodi, anche se la loro classificazione non corrisponde a quella europea. Nel deserto le soste sono un poco più avventurose: a Bam l’alloggio è più modesto rispetto agli usuali hotel; a Shahdad, punto d’inizio per la spedizione in fuoristrada, si pernotta in una semplice locanda con bagno comune e poi in campo mobile tendato per tre notti consecutive (senza bagni ma con una opzionale “doccia del deserto” collegata a una tanica d’acqua sull’auto). L’attrezzatura viene tutta fornita da Amitaba, ad eccezione del sacco a pelo. La cucina locale è varia e gustosa ed adatta anche ai vegetariani; durante il tour del deserto il cibo viene preparato da un cuoco locale.
1°g. Sabato 27 ottobre, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. Per questo programma si suggerisce il volo Alitalia che parte da Roma Fiumicino alle 18.00 con arrivo a Tehran alle 0.20; per gli orari dei collegamenti da altre città contattare Amitaba. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) o similare per il pernottamento.
2°g. 28/10 Teheran – Kerman
Dopo colazione accompagnati dalla guida locale si visita Tehran, che è la capitale dall’epoca Qajar, fine XVII secolo. Si inizia dal Palazzo del Golestan, residenza storica della dinastia reale dei Qajar (XIX secolo), una vera e propria cittadella nel cuore cittadino, conosciuta per i suoi giardini e per le sue magnifiche sale, e il Palazzo Badgir, famoso per le torri del vento, antico sistema persiano di aerazione e primo dei numerosi siti Patrimoni dell’Unesco che si visitano. Si passa poi al Museo Nazionale, o Museo Archeologico, che raggruppa capolavori dell’arte e civilizzazione iraniana di epoca prevalentemente pre-islamica, un’indispensabile introduzione alla millenaria storia persiana per apprezzare meglio viaggio. Vi si trovano infatti manufatti in bronzo del Lurestan, mosaici sassanidi e oggetti antichi in terracotta, sculture, bassorilievi e pezzi vari di Persepoli e Chora Zambil. Dopo pranzo, trasferimento all’aeroporto domestico Mehrabad per imbarcarsi sul volo per Kerman, con sosta, lungo il tragitto, per ammirare la Torre Azadi. Fatta costruire nel 1971 dallo Shah Reza Pahlavi per celebrare i 2500 anni di monarchia persiana, questo monumento rappresenta un bell’esempio di moderna architettura persiana, che richiama elementi antichi. Kerman, posta su un altopiano a 1750 metri di altitudine nelle remote regioni del sud est, è stata un’importante tappa dei commerci lungo le vie dell’Asia, governata da diverse dinastie arabe, buyids, selijuq, turche e mongole, ed ancora oggi è abitata da numerosi beluchi. Si alloggia presso l’hotel ITTC o simile, dove si incontrano l’accompagnatore italiano e i compagni di viaggio che seguono il programma Iran: magia di arte e storia.
3°g. 29/10 Kerman – Mahan – Raien – Bam
Si visita il famoso hammam di Ganjali Khan e si lascia quindi la città in direzione sud-est per raggiungere Bam, la destinazione più remota, che dista 190 km, circa 2 ore e mezza di strada. Lungo il percorso, dopo circa 30 km, si sosta a Mahan per amirare uno stupendo complesso formato da una moschea e da un mausoleo arricchiti da splendide cupole turchesi e, nei pressi della cittadina, il giardino di Bagh-e Shahzde, costruito in epoca qagiara per l’attività venatoria, e un inaspettato palazzo Qajar con fontane e ombreggiati giardini, Patrimonio dell’Unesco. Proseguendo, con una deviazione di 25 km, si raggiunge l’antica cittadella-castello di Raien, le cui torri e bastioni risalgono ad almeno 1000 anni fa; da qui si gode anche di una bellissima visuale sul territorio desertico contornato da alte catene di monti. Arrivo a Bam, un tempo tappa obbligata lungo la Via della Seta, dove si allogia presso l’Hotel ITTC Tourist o simile. L’antica cittadella di Bam, edificata in mattoni e fango e cinta dalle mura di epoca sassanide ornate da 38 torri, ha subito gravissimi danni col terremoto del 2003, ma è stata in gran parte restaurata e conserva ancora il suo fascino; la si visita nel tardo pomeriggio, quando la temperatura è più piacevole e le luci sono indimenticabili. Bam anche è conosciuta per i migliori datteri dell’Iran e forse del mondo, grazie alle estese piantagioni di palma da dattero favorite da un clima ottimale.
4°g. 30/10 Bam – Deserto Dasht-e Lut (Shahdad)
Si ripercorre per un tratto la strada già utilizzata arrivando da Kerman, lasciandola poi in direzione nord sper seguire un percorso che, con circa 90 km di guida, porta nel deserto del Dasht-e Lut, divenuto nel luglio 2016 Patrimonio dell’Umanità. “Lut” significa brullo, arido e gli unici insediamenti umani si trovano nella parte ovest del deserto, vicino alle montagne, dove il terreno è meno salato e dove spesso, in questa stagione, è già possibile vedere le cime innevate Si viaggia su strada asfaltata fino alla zona dei kalut, o castelli di sabbia, un’area che si estende per 120 km e larga 80. Il paesaggio che si ammira è stupendo: i kalut, letteralmente “strutture formate dal vento”, sono bizzarre formazioni naturali causate dall’erosione eolica e disposte parallelamente le une alle altre, come torri e castelli che formano una città fantasma. Si salutano qui i compagni di viaggio che rientrano accompagnati da una guida iraniana e si raggiunge il vicino villaggio di Shahdad, dove vi è anche un caravanserraglio. Si pernotta presso una piccola eco-locanda, con sistemazione tradizionale persiana su tappeti e cuscini, dotata di spartani bagni comuni e di un piacevole giardino.
5°g. 31/10 Shahdad (kalut) – Deserto Dasht-e Lut
Si lascia il villaggio utilizzando i mezzi fuoristrada per uno spettacolare percorso di tre giorni nel deserto, tra i kalut e i nebkas, le montagnole di sabbia, argilla, limo e ghiaia tenute insieme da piccoli alberi che qui sono tra le più grandi conosciute. Il paesaggio è spettacolare a tutte le ore, ma lo è particolarmente al tramonto. Si pone il primo dei tre campi mobili richiesti dal percorso, in un luogo di particolare bellezza.
6°g. 1/11 Deserto Dasht-e Lut
Addentrandosi sempre di più nel deserto si costeggia uno stupefacente fiume salato, che scorre formando una schiuma di sale bianca lungo un tortuoso canyon, e si arriva a Gandon Beryan, zona vulcanica e lavica dove si è registrata la più alta temperatura della Terra: 70,7°C. Si pone il secondo campo in quest’area.
7°g. 2/11 Deserto Dasht-e Lut
Si prosegue l’esplorazione del deserto tra paesaggi stupendi, molto vari, un mondo di colori contrastanti e vasti spazi, dove il silenzio è interrotto solo dal vento. S’inizia a tornare nella direzione del villaggio che si è lasciato il 31/10 e si pone il terzo ed ultimo campo mobile.
8°g. 3/11 Deserto Dasht-e Lut – Shahdad (kalut) – Kerman – Teheran e volo rientro
Ritorno alla eco-locanda in tarda mattina. Nel pomeriggio si rientra a Kerman e si prende il volo per l’aeroporto domestico di Tehran, da dove si raggiunge direttamente in minivan l’aeroporto internazionale, 40 km circa, per imbarcarsi sul volo di rientro; Alitalia parte in nottata. Se in funzione degli orari di volo di altra compagnia aerea fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.
9°g. Domenica 4 novembre, arrivo a destinazione
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
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