Iran
Viaggio nei vasti deserti persiani
Sulle antiche tracce della Via della Seta

Spedizione in Iran

Dune a Mesr

Shahdad

Mura di Bam

Moschea nel deserto









Sintesi del viaggio
Il percorso offre un’esperienza molto completa dei bellissimi deserti della Persia, quasi del tutto disabitati, ritenuti una delle aree più pittoresche al mondo, tant’è che in tempi recenti il Dasht-e Lut è entrato a far parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Si ripercorrono le antiche tracce della Via della Seta, incontrando anche città, antichi bazar, caravanserragli e siti dove eccelle l’armoniosa arte della Persia.
Da Tehran si vola a Kerman, nel profondo sud est dell’Iran. Da qui si inizia il percorso in pulmino scoprendo caravanserragli, cittadelle e tracce dei passaggi delle carovane che in antichità transitavano per i commerci con l’oriente.
- Teheran
- Kerman
- Bam
- Raien
- Mahan
- Shahdad
- Maymand
- Saryazd
- Zenoiddin
- Yazd
- Meybod
- Kharanaq
- Garmeh
- Mesr
- Farahzad
- Anarak
- Abyaneh
- Qom
Presentazione del viaggio
Per maggiori informazioni sul paese, vedi anche la sezione Iran, Iran: Un mondo da conoscere e Iran: si parte
Da Tehran si vola a Kerman, nel profondo sud est dell’Iran. Da qui si inizia il percorso in pulmino scoprendo caravanserragli, cittadelle e tracce dei passaggi delle carovane che in antichità transitavano per i commerci con l’oriente. Si esplora la regione dapprima verso sud est arrivando fino alle remote cittadelle fortificate realizzate in mattoni di fango di Raien e di Bam, famosa per l’ambientazione del film “Il Deserto dei tartari” negli anni 70 e per il terremoto che la devastò nel 2003. Dopo la visita di Mahan, con la cupola turchese che si staglia sui colori ocra del deserto, ci si addentra nel profondo deserto del Dasht-e Lut per ammirare gli spettacolari paesaggi formati dalle sabbie e dai kalut, le peculiari formazioni di guglie di argilla, sabbia e sale modellate dai venti; questo deserto è noto anche per aver conosciuto le più alte temperature raggiunte sul pianeta Terra: oltre 70 gradi centigradi. Per poter esplorare la regione si utilizza per due notti una semplice ma ben collocata locanda utilizzando dei mezzi 4×4 per il fuoristrada con cui attraversare il deserto, incontrando luoghi dove le bizzarre formazioni naturali e l’armonia delle distese di sabbia formano un’interminabile città fantasma quasi si fosse tra grattacieli nel vuoto deserto. Rientrando verso ovest si torna sulle strade asfaltate e si visita Kerman, storico punto di transito delle carovane che percorrevano la “Via della Seta” e ricca di vestigia del periodo islamico. Si prosegue da qui per Yazd, sostando in un interessante sito Patrimonio dell’Unesco: l’antichissima città troglodita di Maymand, le cui origini risalgono a ben 12.000 anni fa. Le abitazioni rupestri sono ancora in parte abitate: una di queste sarà la sistemazione che si utilizza per la notte. Giunti a Yadz, capitale del deserto ed anche capitale della religione zoroastriana, con le case edificate con i mattoni di fango e rinfrescata dalle torri del vento, si può scegliere se tornare in volo a Tehran e da qui imbarcarsi sul volo di rientro o proseguire con l’estensione che porta alle oasi del Dasht-e Kavir.
ESTENSIONE: LE OASI DEL DASHT-E KAVIR
Lasciata Yadz si incontra dapprima l’antica cittadella di Meybod e quindi il villaggio di Kharanaq, inserito in un paesaggio bucolico e inatteso. Oltre, ci si addentra nel vasto Dasht-e Kavir giungendo fino alle distese salate nelle aree più interne di questo impressionante deserto giungendo in ultimo all’infinita serie di dune sabbiose che prosegue senza forme di vita per oltre 200 km. Dall’oasi di Garmeh, dove la sorgente nutre un fitto palmeto, attraversando le dune si arriva alla tranquilla cittadina di Anarak, dove si sosta per la notte in un caravanserraglio. Si lascia da qui il deserto arrivando al pittoresco villaggio di Abyaneh, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, situato in una verde vallata tra i monti Karkas, un luogo di rifugio estivo per gli abitanti della capitale. Tornando a nord in direzione dell’aeroporto di Tehran si visita la città santa di Qom, adorna con splendenti cupole dorate e ricca di un’intensa umanità religiosa, completando questo formidabile circuito ricco di paesaggi e di incontri umani.
Programma del viaggio
1°g. Sabato 28 ottobre volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità e Amitaba può prenotare il volo scelto dai viaggiatori. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) o similare per il pernottamento.
2°g. 29/10 Tehran – Kerman
In prima mattina ci si reca all’aeroporto domestico per volare a Kerman, situata a 1750 metri di quota sull’altopiano iranico a circa 1200 km a sud est della capitale. Kerman nella storia è stata un’importante tappa dei commerci sulle vie dell’Asia, governata da diverse dinastie arabe, buyidi, selgiuchidi, turche e mongole. Si pranza nella città vecchia, se possibile nel ristorante tipico Vakil collocato in un antico hammam all’interno del bazar, che offre anche musica dal vivo. Nel primo pomeriggio si visita l’hammam Ganjali Khan, la moschea del XIV secolo e l’animato bazar, uno dei più antichi dell’Iran, organizzato in modo tradizionale con la suddivisione in varie aree per i diversi prodotti: rame, oro, frutta e così via, dove si potrà acquistare la frutta secca per cui Kerman è famosa grazie alla vicinanza con le piantagioni di pistacchio e con i palmeti di datteri di Bam. Pernottamento al ITTC Hotel.
3°g. 30/10 Kerman – Bam
Partenza in direzione sud est per Bam che dista 190 km (circa due ore mezza di viaggio), lungo una strada veloce e ben asfaltata che attraversa la zona desertica di Kerman e del Beluchistan iraniano, ornata da belle montagne. L’antica cittadella medievale fortificata di Ban, dove venne girato il film “Il Deserto dei Tartari” di Zurlini, dopo aver subito gravissime distruzioni col terremoto del 2003 è stata in gran parte restaurata ed è un sito classificato nel Patrimonio dell’Unesco. Si visita la cittadella e si alloggia presso l’hotel Akhbar Tourist Guest House.
4°g. 31/10 Bam – Raien – Mahan – Kerman
Si rientra verso Kerman lungo la medesima strada e con una deviazione (25 km) si raggiunge il castello di Raien, ben conservato e immerso in un bel paesaggio. Si sosta poi a Mahan, dove si visita il mausoleo funerario del santo sufi Aramgah-e Shah Ne’matollah Vali, risalente al XV sec., ornato da un bella cupola turchese, e poi il Giardino di Bagh-e Shahzde, costruito in epoca qagiara da un principe che vi risiedeva per le attività di caccia. Si sosta qui per la cena e quindi si prosegue per Kerman (30 km) dove si pernotta al ITTC Hotel.
5°g. 1/11 Kerman – Shahdad (Kalut)
Si completano le visite a Kerman e verso fine mattina si parte in direzione est per il deserto del Dasht-e Lut (100 km) per visitare i kalut, o castelli di sabbia, letteralmente “strutture formate dal vento”: bizzarre formazioni naturali formate dall’erosione eolica e disposte parallelamente le une alle altre, come torri e castelli che sembrano formare una città. Lut significa brullo, arido e gli unici insediamenti umani sono nella parte ovest del deserto, vicino alle montagne, dove il terreno è meno salato e piove di più. La zona dei kalut è ampia, lunga 120 km e larga 80 km, ed il paesaggio è spettacolare, soprattutto al tramonto. Si alloggia nel piccolo villaggio del deserto di Shahdad in una piccola eco locanda, con sistemazione tradizionale persiana su tappeti e cuscini, con spartani bagni comuni ed un piacevole giardino. Si consiglia un sacco lenzuolo, in quanto le lenzuola non vengono fornite. Si potrà percorrere a piedi il villaggio, dove vi è anche un caravanserraglio.
6°g. 2/11 Shahdad
Giornata dedicata alla visita del villaggio di Shafiabad ed all’esplorazione del deserto in 4×4. A 30 km dal villaggio si trovano oltre ai kaluts i “nebkas” più grandi al mondo, montagnole di sabbia, argilla, limo e ghiaia tenute insieme da piccoli alberi. Proseguendo oltre ancora si arriva a Gandon Beryan, dove sono state registrate le più alte temperature della Terra. Ritorno alla locanda e pernottamento.
7°g. 3/11 Shahdad – Maymand
Partenza per Maymand (320 km circa verso ovest, 6 ore di strada), un villaggio troglodita mesolitico risalente a 12.000 anni fa, Patrimonio dell’Unesco, ancora abitato da qualche centinaio di persone, uno dei più antichi insediamenti umani dell’altopiano iranico. Intorno al villaggio si trovano incisioni rupestri di 10.000 anni e depositi in ceramica che risalgono a quasi 6.000 anni fa. Pernottamento nel villaggio, in una delle grotte abitate che accolgono i turisti.
8°g. 4/11 Maymand – Saryazd – Zenoiddin
Lasciata Maymand si procede verso nord lungo la strada per Yazd costeggiando sconfinati campi di piante di pistacchio ed arrivando all’antica cittadella fortificata di Saryazd (250 km, 4 ore circa). Dopo la visita si raggiunge Zeinoddin, un antico caravanserraglio di epoca safavide posto vicino alla strada a sud di Yadz, dall’originale forma circolare, restaurato e adibito ad hotel tradizionale, che rievoca le soste delle carovane lungo la Via della seta. Si dorme in vero stile persiano su materassi adagiati su tappeti, a volte alla sera i gestori improvvisano tipiche danze di origine belucha nell’affascinante cortile interno.
PER CHI RIENTRA
9°g. 5/11 Zenoiddin – Yazd – Tehran e volo di rientro
In mattinata partenza per Yazd (60 km), considerata tra le più tipiche per l’architettura persiana ed anche una delle più antiche città del mondo. Visita del centro: si passeggiata tra le viuzze e lungo il bazar nell’antico quartiere di Fahadan, dominato dai badghir, le caratteristiche torri del vento, condizionatori naturali. Ci si dirige poi all’aeroporto e ci si imbarca su un volo domestico (orario da confermare) per Tehran, dove si viene accolti dal corrispondente di Amitaba e ci si reca all’aeroporto internazionale per il volo di rientro. Se in funzione degli orari di partenza fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.
10°g. Lunedì 6 novembre, arrivo a destinazione
La maggior parte dei voli parte nella notte ed arriva in Italia in mattinata.
PER CHI PROSEGUE CON IL PROGRAMMA “LE OASI DEL DASHT-E KAVIR”
9°g. 5/11 Zenoiddin – Yazd
Completato il programma comune si salutano i compagni di viaggio che rientrano nel pomeriggio e ci si reca presso un’antica cisterna nel centro di Yazd per partecipare ad uno spettacolo di ‘Zurkaneh’. La traduzione letterale è ‘casa della forza’ ed è la ‘palestra’ dove si pratica questa attività sportiva tradizionale iraniana, un insieme di allenamento fisico e purificazione spirituale, ritmato dal tamburo e dai canti tramandati dal poeta mistico Hafez. Si pernotta in un hotel tradizionale del centro, una delle khan-e sonnati (case tradizionali restaurate ed adibite ad hotel).
10°g. 6/11 Yadz
Yazd, importante centro carovaniero medioevale, accolse per secoli mercanti e viaggiatori e divenne una roccaforte dei seguaci del culto di Zoroastro ed è tutt’oggi considerata la capitale di questo antico culto. Durante la mattina ci si reca nei pressi della città alle Torri del Silenzio, antichi luoghi funerari zoroastriani posti su due isolate colline, dove si sale con una breve passeggiata e nel pomeriggio ci si reca al Tempio del Fuoco, centro della piccola comunità zoroastriana di Persia e luogo di pellegrinaggio, dove la fiamma arde ininterrottamente da oltre 1500 anni. Si completano le visite recandosi alla moschea Masjed-e Jameh del XV secolo, con il caratteristico portale sovrastato dai due minareti più alti della Persia e ornato di bellissimi mosaici, alla Prigione di Alessandro, alla tomba dei 12 Imam e infine all’Amir Chakhmaq con l’originale facciata a tre piani e, proprio accanto, l’interessante Museo dell’Acqua e dei qanat, situato in una bella abitazione privata.
11°g. 7/11 Yadz – Meybod – Kharanaq – Garmeh
Partenza per il deserto del Dasht-e Kavir, il più vasto dell’Iran. Lasciando Yadz si visita la cittadella di Narin Qaleh a Meybod, che risale a 3000 anni fa, situata nei pressi; è piuttosto simile a Bam, e fortunatamente non ha subito i danni del terremoto che distrusse quest’ultima. Si prosegue per l’oasi di Kharanaq e proseguendo oltre si attraversa un susseguirsi di montagne colorate fino a raggiungere Garmeh. Quest’oasi, piccola e silenziosa, è alimentata da una sorgente d’acqua che permette la crescita di venticinque diversi tipi di palme da dattero. Si alloggia in una casa tradizionale del villaggio, con camere gradevoli dai pavimenti coperti con tappeti persiani su cui vengono sistemati materassi e coperte; i bagni sono comuni ma ben funzionanti e vengono forniti gli asciugamani. Alla sera si assiste a improvvisazioni musicali eseguite con strumenti tipici persiani.
12°g. 8/11 Garmeh – Mesr e Farahzad
Ci si immerge nel deserto profondo verso nord est con un’escursione di circa 200 km arrivando fino al lago salato nel cuore del Dasht-e Kavir. Nei pressi di Farahzad si passeggia tra le dune con i dromedari e si visitano il villaggetto di Mesr e altri piccoli paeselli come Arusan. Si pernotta a Farahzad in una locanda semplice e tipica, il Barandaz Lodge.
13°g. 9/11 Farahzad – Anarak
Si continua il percorso nel deserto, ora in direzione ovest per circa 200 km, incontrando diverse aree di dune e giungendo in tre ore circa ad Anarak, un villaggio con una bella fortificazione ed un’architettura tradizionale che definiremmo oggi bio-climatica: le case sono costruite con terra, paglia e legno cotti al sole. Pernottamento in un tipico caravanserraglio, il Robat Anarak.
14°g. 10/11 Anarak – Abyaneh
Partenza per Abyaneh, che dista 260 km verso ovest (4 ore di strada). Abyaneh, eletto a Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, è un antico villaggio zoroastriano tra i pendii dei monti Karkas che visse un periodo di splendore durante la dinastia safavide. I costumi tradizionali delle donne sono molto colorati e le case, edificate con mattoni crudi ottenuti da un impasto di acqua, argilla e paglia, hanno un particolare colore ocra dato dalla terra utilizzata che qui è ricca di ossidi di ferro. Si sosta qui per la notte in un semplice alberghetto.
15°g. 11/11 Abyaneh – Qom – Tehran
Finite le visite ad Abyaneh si esce dalla vallata raggiungendo la strada principale che porta a nord verso la capitale; si transita dalla città di Kashan e proseguendo verso nord si sosta Qom (114 km), una delle città sante per i musulmani sciiti, dove si visita il complesso della grande moschea. Da Qom si riprende l’autostrada e si cena lungo il percorso raggiungendo in serata l’aeroporto internazionale che dista altri 110 km sempre in direzione nord, per il volo di rientro. Se in funzione degli orari di partenza fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.
16°g. Domenica 12 novembre, arrivo a destinazione
La maggior parte dei voli parte nella notte ed arriva in Italia in mattinata.
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.