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Iran


Regioni del Nord Ovest e Mar Caspio

Estensione: Kurdistan iraniano e Terra degli Elamiti


Kandovan

Monti colorati, Azerbaijan

San Taddeo

Kandovan

Ardebil

PARTENZA
29/09/2017
RITORNO
08/10/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
14/10/2017
2a ESTENSIONE
DURATA
10 – 16 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Kurdistan iraniano e Terra degli Elamiti è un percorso grandioso, nuovo ed unico, che alterna paesaggi naturali magnifici, a volte anche impervi, a vestigia storiche di epoche molto antiche e culture differenti, ancora lontane dal turismo di massa. Si valicano i monti della catena degli Zagros, percorrendo numerosi canyon e valli nascoste ed incontrando 6 diversi siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, scoprendo antichi luoghi di culto zoroastriano e villaggi tradizionali, ammirando santuari curdi musulmani che rivelano una sorprendente vocazione animista e mitraica. Si visitano i resti di Susa, che fu una delle più grandi città del mondo antico, uno ziggurat di epoca elamita ancora ben conservato e si vedono alcune tra le più antiche iscrizioni multilingue, che hanno permesso agli esperti di decifrare la scrittura cuneiforme e conoscere eventi fondamentali nella storia dell’umanità.

Se si continua a bussare, la felicità rivela il suo volto ridente.
  • Teheran
  • Qazvin
  • Valle degli Assassini (Alamut)
  • Masuleh
  • Ardebil
  • Jolfa
  • Tabriz
  • Kandovan
  • Takht-e Soleiman
  • Zanjan
  • Soltaniyyeh

 Presentazione del viaggio


Il tour è estremamente vario ed interessante: si vedono mausolei di importanti santi Sufi, complessi monastici e chiese cristiane armene, bazar coperti con soffitti a volta decorati e caravanserragli. Tra questi, 5 siti appartengono a periodi storici ed a culture differenti e sono parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco. Si attraversa la catena montuosa degli Elborz con caratteristiche orografiche, ambientali e paesaggistiche diverse a seconda del versante, sud o nord, e si percorrono numerosi canyon e valli multicolori. Si visitano villaggi inerpicati su pendii scoscesi, dove le popolazioni autoctone mantengono tradizioni secolari, si pernotta in grotte troglodite ancora oggi abitate, ci si arrampica su colli e impervi monti leggendari dove sorgevano i castelli della Setta degli Assassini, si costeggiano valli di fiumi biblici, risaie terrazzate e foreste pluviali verdeggianti. E si completa con le visite a Tehran: la cittadella, il palazzo reale del Golestan ed il ricco Museo Nazionale.

Per maggiori informazioni sul Paese vedi anche la sezione IranIran: Un mondo da conoscere e Iran: si parte

Per approfondire ulteriormente l’esplorazione dei territori remoti dell’Iran al termine si potrà proseguire con l’estensione che si svolge nel Kurdistan iraniano e nella Terra degli Elamiti (eseguibile anche come programma a se stante), un percorso nuovo, ancora lontano dal turismo, dove si ammirano anche 6 diversi siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco. Si inizia dalla regione del Kurdistan iraniano valicando i monti della catena degli Zagros, percorrendo anche numerosi canyon e valli nascoste tra spettacolari montagne ed altopiani, dove il glorioso e spesso perseguitato popolo curdo, che rappresenta il 10% circa della popolazione dell’Iran, ha vissuto una vita principalmente nomadica mantenendo vive le proprie tradizioni, lingua e religione con spinte indipendentiste minori rispetto alle popolazioni curde delle nazioni limitrofe. Si verrà sorpresi nell’incontrare antichi luoghi di culto zoroastriano e villaggi tradizionali dove i santuari curdi musulmani rivelano una sorprendente vocazione animista e mitraica.
Nella seconda parte si attraversa una regione con caratteristiche ambientali e paesaggistiche differenti: la Terra degli Elamiti, situata nel sud ovest dell’Iran, accanto alla Mesopotamia, uno dei grandi centri della prima urbanizzazione conosciuta dell’uomo i cui albori secondo gli archeologi risalgono almeno al 5.000 a. C. Di questo antichissimo passato sopravvivono molte testimonianze, nonostante i saccheggi effettuati dagli europei che hanno portato molti importantissimi reperti ai musei di Parigi, Londra e Berlino. Si visitano i resti di Susa, che fu una delle più grandi città del mondo antico, uno ziggurat di epoca elamita ancora ben conservato e si vedono alcune del le più antiche iscrizioni multilingue, che hanno permesso agli esperti di decifrare la scrittura cuneiforme e conoscere eventi fondamentali nella storia dell’umanità.

NOTA TECNICA

Il viaggio si svolge nella stagione ideale di inizio autunno, quando il clima non è ancora troppo freddo, ma spesso le cime delle montagne sono già innevate arricchendo i panorami di ulteriori colori. Le massime stagionali a Tehran indicano 26°C., a Tabriz 24°C, ad Ardebil 19°C, a Kandovan 16°C. Le medie notturne vanno dai 5 ai 10°C. Si pernotta una notte in un villaggio utilizzando una locanda che offre l’accoglienza tradizionale persiana con bagni privati; in generale hotel a 3-4 stelle, e alcune notti in hotel di livello internazionale.

 Programma del viaggio


1°g.    Venerdì 29 settembre, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità e Amitaba può prenotare il volo scelto dai viaggiatori. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) per il pernottamento.

2°g.    30/9 Tehran – Qazvin – Valle degli Assassini (Alamut)
Partenza da Tehran la mattina presto per Qazvin (150 km – 2 ore di strada), che nel XVI secolo fu per breve tempo capitale. Proseguimento da Qazvin per la celebre valle di Alamut, detta anche Valle degli Assassini, fino alla base del castello di Alamut (100 km – tre ore abbondanti) situato a 1700 metri di altezza. Questa valle è divenuta famosa in occidente ad opera della scrittrice e viaggiatrice Freya Stark, grazie al libro Le Valli degli Assassini da lei pubblicato negli anni ’30: Alamut è punteggiata da 50 forti disseminati nella valle e fu sede di una temutissima setta mercenaria, di fede spirituale ismailita, i cui seguaci per guadagnarsi il paradiso uccidevano sotto effetto dell’hashish. Da qui il nome “Hashish-iyun”, radice del termine “assassino”. Si sale in circa mezz’ora a piedi alle rovine del castello, da cui si ammira uno splendido panorama e si esplora brevemente la zona. Si cercherà anche di raggiungere il lago Ovan, posto non lontano dall’omonimo villaggio e circondato di alberi di ciliegio. Cena e pernottamento ad Alamut presso una locanda privata ai piedi del castello, con camere spartane ma dotate di bagno privato.

3°g.    1/10 Alamut – Masuleh – Bandar Anzali
Si lasciano le aspre montagne degli Assassini seguendo la valle, con i bei villaggi in mattoni di fango che si alternano a risaie terrazzate, campi con mandorli e alberi da frutto e pinnacoli rocciosi.  Dopo 290 kilometri e 6 ore circa di strada attraverso la verde regione del Gilan e la splendida catena dei monti Elborz, con il caratteristico boscoso entroterra del Mar Caspio, si giunge al millenario villaggio rurale di Masuleh. Fondato nel X secolo e caratterizzato da un’architettura unica, è uno dei più caratteristici e celebri della Persia, posto a 1000 metri di altitudine, aggrappato al fianco della montagna e terrazzato in modo che ogni tetto della casa inferiore costituisca il cortile e l’entrata di quella superiore. Si passeggia per il paese e si cena in una casa da tè posta su un terrazzo del villaggio, quando al tramonto il panorama è ancora più pittoresco. Al termine trasferimento nella vivace cittadina portuale di Bandar Anzali sul Mar Caspio dove si pernotta presso la Aram Guesthouse.

4°g.    2/10 Bandar Anzali – Ardebil – Tabriz
Dopo una breve passeggiata nel centro cittadino e nel bazar all’aperto con una sosta ad una tipica e allegra casa da té e narghilè si parte per Ardebil (250 km circa, 4 ore e mezzo). Si attraversa l’Azerbaijan orientale in direzione nord tra le montagne che si affacciano sul Mar Caspio e la spiaggia. Ardebil, ex capitale e patria dello sceicco Safi-od Din, mistico sufi e derviscio, e di Ismail Safavi, patriarca della dinastia safavide (poi trasferitasi coi suoi successori a Isfahan), ospita un magnifico sito Patrimonio dell’Unesco: il Mausoleo di Safi-od Din che, oltre alla torre col sarcofago e alle incantevoli cupole di maioliche colorate e smaltate, presenta nella Casa delle Lanterne e nella Sala delle Porcellane splendidi interni con decorazioni in oro e blu. Dopo l’acquisto dell’ottimo miele locale proseguimento per Tabriz (4 ore, 230 km), quarta città dell’Iran. Collocata lungo la Via della Seta ed importante crocevia nella storia, fu testimone di diverse invasioni, come del resto tutto l’altopiano, ad opera di orde di Arabi, Turchi e Mongoli e fu ex capitale persiana durante il periodo turkmeno e safavide, nel XV e XVI secolo. Pernottamento all’hotel El Goli Pars o similare.

5°g.    3/10 Tabriz – Kandovan
Si effettua una breve passeggiata in un parco cittadino dove si trovano un grazioso lago artificiale ed un padiglione qajaro restaurato, ameno luogo di incontro per le giovani coppie locali e dove vanno a correre molti abitanti. Si visita il centro di Tabriz: la Moschea Blu, costruita nel XV secolo, ora parzialmente restaurata dopo un violento terremoto che ne distrusse l’intricato mosaico di maioliche blu; il ricco Museo dell’Azerbaijan, con pezzi preziosi e rari, come una collezione di monete e sigilli antichi. Ci si reca quindi all’immenso bazar, Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, citato anche da Marco Polo ne “il Milione”: sicuramente uno dei più affascinanti dell’Iran, colpisce anche per gli immensi soffitti a volta ed i numerosi caravanserragli, famoso sopratutto per l’area dedicata ai tappeti. Dopo pranzo si parte per il magico villaggio troglodita di Kandovan, (55 km circa, 1 ora circa). Passeggiata lungo gli antichissimi e ripidi sentieri tra i bizzarri coni di roccia erosa, detti “camini fatati”, simili a quelli più conosciuti della Cappadocia. Pernottamento nel villaggio presso l’affascinante e lussuoso Hotel Laleh, ricavato nelle antiche grotte.

6°g.    4/10 Kandovan – Jolfa
Si prosegue l’attraversamento dell’Azerbaijan orientale, ancora in direzione nord, alla volta di Jolfa, un percorso che si svolge in parte all’interno di uno scenografico parco nazionale dove, oltre gli agglomerati di rocce di vari colori, si intravedono le vette innevate del Caucaso; tra queste il Monte del Serpente, un monte che gareggia con l’Ararat quale candidato per aver avuto l’approdo dell’Arca di Noè. Nell’ultimo tratto il percorso segue il confine con l’Azerbaijan, lungo una strada tortuosa e molto panoramica in una valle multicolore che costeggia infine il fiume Aras (conosciuto nella tradizione biblica come fiume Ghilhon). Nei pressi della cittadina di Jolfa si visita la magnifica chiesa armena di Santo Stefano, costruita nel XIV secolo, conosciuta anche come Kelisa Darré Sham, Patrimonio dell’Unesco. Jolfa nell’antichità fu la patria di esperti artigiani armeni il cui talento e la cui fama erano tali che lo Shah Abbas I decise di trasferire l’intera popolazione a Isfahan (fu di fatto una deportazione), al fine di contribuire alla costruzione della sua nuova, sontuosa capitale. Pernottamento a Jolfa, che oggi è oggi città porto franco, presso l’hotel Altin Aras.

7°g.    5/10 Jolfa – San Taddeo – Tabriz
Lasciata la valle del fiume Aras ci si dirige 150 km verso ovest per visitare il monastero di San Taddeo, conosciuto anche col nome di Qareh Kelisa, anche questo Patrimonio dell’Unesco. In un luogo remoto posto accanto ad un piccolo villaggio di azeri vestiti con costumi colorati, è una splendida ed anche scenografica chiesa medievale di culto cristiano armeno con una struttura colorata a strisce chiare e scure, che secondo le tradizioni locali fu fondata da San Taddeo (Tatavoos) nel remoto 43 d.C. Lungo la strada ci si fermerà per un picnic in stile persiano, una delle tradizioni più diffuse e amate del Paese. Si riparte poi in direzione sud verso Tabriz (3 ore e mezzo circa, 220 km). Pernottamento a Tabriz  presso l’hotel El Goli Pars Hotel o similare.

8°g.    6/10 Tabriz – Maraqeh – Soltaniyyeh – Zanjan
Si parte in mattinata per Soltaniyyeh. Lungo il tragitto, dopo 2 ore e mezzo circa, ci si ferma a Maraqeh, che fu anch’essa capitale dal 1255. Qui, nel più grande osservatorio astronomico dell’epoca, poi distrutto da Tamerlano, fu calcolato il diametro esatto della Terra, secoli prima che in occidente si scoprisse che era tonda! Dopo altre 4 ore di strada ed una sosta per il pranzo si arriva a Soltaniyyeh per la visita all’imponente e maestoso mausoleo di Oijeitu, Patrimonio dell’Unesco, che presenta la più alta cupola conosciuta costruita in mattoni e la maggiore doppia cupola del mondo. Si prosegue per la vicina cittadina di Zanjan, conosciuta come la ‘patria di coltelli’, dove si pernotta presso il Zanjan Grand Hotel, dove si viene raggiunti in serata dalle persone giunte per seguire solo l’estensione con il programma Kurdistan e Terra degli Elamiti.

PER CHI RIENTRA

9°g.    7/10 Zanjan – Tehran
Chi rientra in Italia parte in mattinata da Zanjan per Tehran (3- 4 ore di strada in funzione del traffico della capitale – 290 km). Si incontra a Tehran la guida iraniana che parla la lingua italiana e nel pomeriggio si iniziano le visite. Rispetto alle altre località dell’Iran che hanno segnato la storia e hanno visto nascere fiorenti civiltà, Tehran ha un passato recente che inizia con la fine del XVIII secolo, data in cui la città venne scelta come capitale da Agha Mohammad Khan, fondatore della dinastia Qajar, che venne incoronato qui nel 1795. La capitale è stata ampliata in seguito dal suo successore Fath-Ali Shah, che ha costruito il famoso Palazzo del Golestan, divenuto sede della stessa dinastia. Oggi Tehran è una metropoli moderna che conta dodici milioni di abitanti, ed è il fulcro economico del paese. La prima tappa è l’incantevole Iranbastan, il Museo Archeologico Nazionale dove sono custoditi preziosi reperti delle antiche civiltà che hanno abitato la regione. Si visita poi il Palazzo del Golestan (Palazzo dei Fiori), il più antico dei monumenti storici di Tehran, costruito sulla cittadella nel XVI secolo insieme ad un gruppo di edifici reali e poi continuamente restaurato, rinnovato e arricchito in quanto utilizzato come residenza reale; sorprende per la ricchezza e la raffinatezza delle decorazioni, per l’arredamento e per le raccolte d’arte antica che ora vi sono custodite. In serata ci si reca all’aeroporto internazionale per il rientro in Italia. Se in funzione degli orari di volo fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.

10°g.    Domenica 8 ottobre, volo di rientro
La maggior parte dei voli parte nella notte ed arriva in Italia in mattinata.

PER CHI SEGUE L’ESTENSIONE KURDISTAN IRANIANO E TERRA DEGLI ELAMITI

9°g.    7/10 Zanjan – Takht-e Soleiman – Sanandaj
Chi prosegue per l’estensione con la guida italiana ed i nuovi partecipanti giunti per questa parte del viaggio lascia Zanjan di prima mattina per un lungo percorso verso la regione del Kurdistan iraniano. Dopo 150 km (2 ore e mezzo) lungo una panoramica strada secondaria sulle montagne si giunge a Takht-e Soleiman, l’antico luogo sacro zoroastriano, affascinante sito Patrimonio dell’Unesco. Posto a 2150 metri di altezza, in mezzo ai monti, fu il centro spirituale nel periodo della dinastia sassanide (III secolo d.C.), quando lo zoroastrismo divenne religione ufficiale. I 4 elementi zoroastriani vi erano tutti presenti: acqua, vento, terra e fuoco; il suggestivo lago di origine vulcanica posto al suo centro, dove ancora oggi si specchiano i resti del complesso, forniva l’acqua al Tempio dell’Acqua, un Tempio del Fuoco garantiva una fiamma continua e lunghe mura circondavano la fortezza interna. Non lontano sorge Zendan-e Soleiman, che tradotto significa “Prigione di Salomone”, uno scenografico cono vulcanico alto 100 metri dove un tempo sorgeva un santuario e dove le esalazioni sulfuree erano causa di morte sicura. Nel primo pomeriggio proseguimento per Sanandaj, il capoluogo del Kurdistan iraniano (230 km, altre 5 ore); pernottamento presso il Sanandaj Hotel.

10°g.    8/10 Sanandaj – Marivan – Hewraman
Partenza per le remote valli del Kurdistan dell’impervia catena degli Zagros, a ridosso del confine con l’Iraq. Dopo 130 km si sosta a Marivan, adagiata sulle rive del lago Zarivar, il cui dialetto era l’idioma preferito dai poeti curdi e dove la religione è prevalentemente sunnita e non sciita. Ripresa la strada ci si inerpica verso un alto passo montano, con paesaggi mozzafiato, fino alla spettacolare valle di Hewraman (o Oraman). Dopo 60 km si giunge al villaggio di Hewraman, dove risiedono i curdi che non sono dediti al nomadismo, con le case di pietra abbarbicate sul costone costruite l’una sull’altra, come a Masuleh. Si visita il santuario di Pir Shaliar, musulmano ma di vocazione animista, con retaggi di varie religioni, quali le strisce di stoffa votive buddiste, il festival mitraico e la venerazione dell’angelo. Pernottamento in paese in casa privata.

11°g.    9/10 Hewraman – Palangan – Kermanshah
Si prosegue con l’esplorazione di questa regione selvaggia e montuosa del Kurdistan più remoto. Dopo 4 ore abbondanti e 120 km lungo una panoramica strada si giunge al famoso villaggio curdo di Palangan, disseminato di casette di pietra e abbarbicato anch’esso sul pendio scosceso dei monti e collegato alla strada da piccoli ponti su un torrente; un luogo dove i locali ancora mantengono le tradizioni e il folclore curdi, nonostante la modernità anche qui stia incombendo. Anche l’ospitalità curda fa a gara con quella straordinaria persiana e, nonostante la difficoltà di comunicazione dovuta ai dialetti della lingua curda che sono diversi persino tra le diverse valli, si potrà godere di un tè bevuto con gli uomini del villaggio abbigliati coi tipici pantaloni ampi con l’alta fascia in vita, o scambiare un sorriso con le donne, coloratissime nei loro abiti lunghi. Dopo una passeggiata si lascia il villaggio seguendo un percorso lungo la catena dei monti Zagros; si lascia la regione propriamente detta del Kurdistan arrivando nella città di Kermanshah, (110 km, 2 ore e mezzo), che è un vero crogiuolo di razze ed etnie: curda, lur e altre. Si pernotta al Jamshid Hotel o similare.

12°g.    10/10 Kermanshah – Taq-e Bostan –  Bisotun – Khorramabad
Ci si reca di prima mattina nella zona centrale di Kermanshah, accanto al grazioso bazar coperto, per visitare il mausoleo dell’Hosseinieh Takieh Mo-aven ol-Molk, con i bei mosaici blu. A Taq-e Bostan, alla periferia nord di Kermanshah con alle spalle le rosse montagne curde, si visitano le falesie dove si trovano importanti bassorilievi di epoca sassanide. Sono particolarmente interessanti le scene di caccia a dorso d’elefante del re Cosroe II, abbigliato con un’armatura completa, simile a quelle che vennero in uso centinaia di anni più tardi in Europa. Pranzo nel complesso di Taq-e Bostan nel ristorante posto sul laghetto artificiale, da dove si possono ammirare i bassorilievi. Si parte quindi per Bisotun (40 km, un’ora di strada), Patrimonio dell’Unesco, dove si ammirano le sculture rupestri a bassorilievo del 521 a.C. raffiguranti Dario il Grande, impreziosite da iscrizioni in caratteri cuneiformi trilingue. Queste iscrizioni per importanza sono equivalenti alla Stele di Rosetta perché hanno consentito la decifrazione di tre lingue scomparse: alamita, accadiana e persiana antica, consentendo di comprendere meglio la storia delle civiltà persiane. Proseguimento per Khorramabad (170 km, 3 ore circa), dove si pernotta presso il Shardari Inn Hotel o simile.

13°g.    11/10 Khorramabad  – Shushtar
Partenza in direzione di Ahwaz. Lungo la strada si passa per la regione del Lorestan, conosciuta per le meravigliose montagne, che prende il nome dai Lor, una popolazione che abita questa e le regioni contigue del Khuzestan e dell’Ilam. Proseguendo il viaggio si entra nel Khuzestan, una regione ricca di petrolio che si affaccia sul Golfo Persico, per effettuare la visita alla città di Shushtar (240 km, 4 ore). Questa cittadina, già conosciuta nel periodo elamita con il nome di Adamdun, in epoca sassanide era un’isola sul fiume Karun, scelta come capitale estiva dell’Impero. Uno dei maggiori monumenti della città è il Band-e Qayṣar (“Ponte di Cesare”), che in passato era un grande ponte diga lungo 550 metri, fatto costruire per volontà del Re Sassanide Shapour I utilizzando la manodopera di circa 70.000 prigionieri romani catturati dopo la sconfitta dell’imperatore romano Valeriano nella battaglia di Edessa. Il sistema idraulico di Shushtar è stato incluso tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, la cui costruzione eseguita per ordine di Dario il Grande viene fatta risalire al V secolo a.C. Lo sviluppo che venne apportato alle strutture nel corso dei secoli permette di osservare le tecniche usate dagli Elamiti, dai popoli della Mesopotamia e dai Nabatei. Al termine della visita si cena nell’affascinante cortile di un ristorante di epoca qajara e si pernotta presso il Shushtar Traditional Hotel nel centro della cittadina.

14°g.    12/10 Shushtar – Susa – Choqa Zanbil – Ahwaz e volo per Tehran
In mattinata partenza per l’escursione alla scoperta di due importanti siti archeologici, Susa e Choqa Zanbil (si percorrono 300 km in tutto). Susa, nei pressi della città di Shush, fu la capitale dell’antico regno dell’Elam e, in periodo più tardo, dopo essere stata devastata dal sovrano assiro Assurbanipal nel 646 a.C., divenne residenza imperiale dei Persiani achemenidi. Si prosegue per Choqa Zanbil dove si visita di il tempio dell’antica civiltà Elamita e lo ziggurat considerata meglio conservato al mondo, divenuto nel 1979 il primo sito iraniano iscritto alla lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. In origine era costituita da cinque piani concentrici, dei quali se ne sono conservati solo tre, che oggi raggiungono un’altezza di 25 metri. Al termine delle visite trasferimento all’aeroporto di Ahvaz e partenza in volo per Teheran in serata. Pernottamento a Teheran presso l’hotel Enghelab o similare.

15°g.    13/10 Tehran
Visita di Tehran. La prima tappa è al Palazzo del Golestan (Palazzo dei Fiori), il più antico dei monumenti storici di Tehran, costruito sulla cittadella nel XVI secolo insieme ad un gruppo di edifici reali e poi costantemente restaurato, rinnovato e arricchito in quanto utilizzato come residenza reale; sorprende per la ricchezza e la raffinatezza delle decorazioni, per l’arredamento e per le raccolte d’arte antica che ora vi sono custodite. Si prosegue con l’interessante Iranbastan, il Museo Archeologico Nazionale dove sono custoditi numerosi preziosi reperti delle antiche civiltà che hanno abitato la regione. Dopo pranzo si visita la Tehran moderna. Ci si dirige dapprima alla Torre Azadi, bell’esempio di audace architettura persiana moderna che richiama elementi antichi, costruita nel 1971 da Reza Pahlavi per la celebrazione dei 2500 anni di monarchia persiana. Ci si sposta poi nella parte nord della città per visitare il ponte Tabiat, o ponte della Natura, un originale ponte pedonale che collega due parchi passando sopra le arterie stradali cittadine. Progettato da una giovane iraniana e realizzato da italiani, ha vinto anche un concorso internazionale; è un luogo di passeggio molto in voga, offre vari bar-ristoranti. In serata ci si reca all’aeroporto internazionale per il rientro in Italia. Se in funzione degli orari di volo fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.

16°g.    Sabato 14 ottobre, volo di rientro
La maggior parte dei voli parte nella notte ed arriva in Italia in mattinata.

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PAESI E TRADIZIONI

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Shiraz, Nassir el Molk

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Isfahan, il bazar
Kandovan
Monti colorati, Azerbaijan
San Taddeo
Kandovan
Ardebil

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.