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Iran


Kurdistan iraniano e Terra degli Elamiti

La Persia, un universo da scoprire


Takht-e Soleyman

Pastore curdo

Scrittura cuneiforme

Castello di Alamut

Bisotun, bassorilievi

PARTENZA
05/10/2017
RITORNO
14/10/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
10 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Kurdistan iraniano e Terra degli Elamiti è un percorso grandioso, nuovo ed unico, che alterna paesaggi naturali magnifici, a volte anche impervi, a vestigia storiche di epoche molto antiche e culture differenti, ancora lontane dal turismo di massa. Si valicano i monti della catena degli Zagros, percorrendo numerosi canyon e valli nascoste ed incontrando 6 diversi siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, scoprendo antichi luoghi di culto zoroastriano e villaggi tradizionali, ammirando santuari curdi musulmani che rivelano una sorprendente vocazione animista e mitraica. Si visitano i resti di Susa, che fu una delle più grandi città del mondo antico, uno ziggurat di epoca elamita ancora ben conservato e si vedono alcune tra le più antiche iscrizioni multilingue, che hanno permesso agli esperti di decifrare la scrittura cuneiforme e conoscere eventi fondamentali nella storia dell’umanità.

Se si continua a bussare, la felicità rivela il suo volto ridente.

 Presentazione del viaggio


Il percorso porta dapprima nella regione del Kurdistan iraniano, tra spettacolari montagne ed altopiani dove il glorioso e spesso perseguitato popolo curdo, che rappresenta il 10% circa della popolazione dell’Iran, ha vissuto una vita principalmente nomadica, mantenendo vive le proprie tradizioni, la propria lingua e la propria religione, pur integrandosi nella nazione. Si scopre così un Iran molto diverso ed estremamente interessante, un nuovo mondo rispetto a quanto si incontra nelle più frequentate regioni classiche del centro-sud.

Nella seconda parte si attraversa una regione con caratteristiche ambientali e paesaggistiche differenti: la Terra degli Elamiti, situata nel sud ovest dell’Iran, accanto alla Mesopotamia, uno dei grandi centri della prima urbanizzazione conosciuta dell’uomo i cui albori secondo gli archeologi qui risalgono almeno al 5.000 a. C. Di questo antichissimo passato sopravvivono molti resti, tra cui lo ziggurat meglio preservato che si conosca, nonostante i saccheggi effettuati dagli europei che hanno portato molti importantissimi reperti ai musei di Parigi, Londra e Berlino.

Completa il percorso la visita della capitale Tehran, sia la parte storica con i suoi ricchi musei, sia la parte moderna.

Per maggiori informazioni sul Paese vedi anche la sezione IranIran: Un mondo da conoscere e Iran: si parte

ALCUNE NOTE SUI CURDI

I Curdi sono un gruppo etnico indoeuropeo che oggi conta circa 35-40 milioni di persone. Il Kurdistan iraniano è da loro considerato come una delle 4 parti del Grande Kurdistan, insieme al Kurdistan del Nord (la zona a sud est della Turchia), il Kurdistan dell’Ovest (la Siria del Nord) e il Kurdistan del Sud (Iraq del Nord). I governi di questi stati si sono sempre opposti attivamente alla costituzione di un unico Stato curdo, facendone così di questo popolo uno dei più grandi gruppi etnici al mondo ancora privo di unità nazionale.
Si ritiene che i Curdi discendano dagli antichi Carduchi, a loro volta discendenti dagli antichi Medi, con apporti di Sciti e Galati di stirpe celtica. Oggi in Iran costituiscono il terzo maggiore gruppo etnico (10% circa), dopo i Persiani e gli Azeri. Oltre la metà dei Curdi iraniani sono musulmani sunniti, quindi non sciiti come la maggioranza degli iraniani. Inoltre, sopratutto nella regione di Hewraman verso il confine con l’Iraq, sono tuttora seguite religioni arcaiche e vi si trovano antichi luoghi sacri, in particolare di fede Yarsan, il cui significato è “Gente di verità”. Secondo la religione Yarsan, praticata da circa un milione di persone, e gli insegnamenti del mistico Sultano Sahak (XIV secolo), l’universo è composto da due mondi distinti interconnessi: quello interiore (Batini) e quello esteriore (Zahiri), ognuno con le sue regole e ordine. Sebbene gli essere umani siano consapevoli soltanto del mondo esteriore, le loro vite sono governate secondo le regole dell’interiore, tra le quali si considera la trasmigrazione dell’anima.
Secondo gli studiosi nella regione di Hewraman si individuano anche forti connessioni con la fede zoroastriana, conosciuta anche come mazdeismo, che qui è anch’essa tutt’ora seguita da piccole comunità; il nome dato alla regione ed al villaggio, che prima dell’invasione musulmana araba era un’importante zona di pellegrinaggio, fu ispirato dal nome del dio zoroastriano Ahura Mazda (Ahuraman).

NOTA TECNICA

Il viaggio si svolge nella stagione ideale di primo autunno, quando il clima non è ancora troppo freddo in Kurdistan e non più caldo al sud. Le massime stagionali a Tehran indicano 24°C., a Sanandaj 16°C, a Ahwaz 35°C.  Le medie notturne in Kurdistan vanno dai 5 ai 10°C.
Si pernotta alcune notti in villaggi utilizzando locande che offrono l’accoglienza tradizionale persiana o curda, con materassi adagiati su tappeti, oppure, dove disponibili, in hotel a 3-4 stelle, e alcune notti in hotel di livello internazionale.

 Programma del viaggio


1°g.    Giovedì 5 ottobre, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità e Amitaba può prenotare il volo scelto dai viaggiatori. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) per il pernottamento.

2°g.    6/10 Teheran – Soltaniyyeh – Zanjan
Si parte in mattinata per Zanjan (3 – 4 ore di strada in funzione del traffico della capitale – 290 km) accompagnati da una guida iraniana. Poco prima di Zanjan si arriva a Soltaniyyeh per la visita all’imponente e maestoso mausoleo di Oijeitu, Patrimonio dell’Unesco, che presenta la più alta cupola conosciuta costruita in mattoni e la maggiore doppia cupola del mondo. Arrivo nel pomeriggio a Zanjan, conosciuta come ‘la patria dei coltelli’; si alloggia presso lo Zanjan Grand Hotel dove si incontrano la guida italiana del gruppo ed i partecipanti giunti fin qui con il programma Regioni del Nord Ovest e Mar Caspio.

3°g.    7/10 Zanjan – Takht-e Soleiman – Sanandaj
Si lascia Zanjan di prima mattina per un lungo percorso verso la regione del Kurdistan iraniano. Dopo 150 km (2 ore e mezzo) lungo una panoramica strada secondaria sulle montagne si giunge a Takht-e Soleiman, l’antico luogo sacro zoroastriano, affascinante sito Patrimonio dell’Unesco. Posto a 2150 metri di altezza, in mezzo ai monti, fu il centro spirituale nel periodo della dinastia sassanide (III secolo d.C.), quando lo zoroastrismo divenne religione ufficiale. I 4 elementi zoroastriani vi erano tutti presenti: acqua, vento, terra e fuoco; il suggestivo lago di origine vulcanica posto al suo centro, dove ancora oggi si specchiano i resti del complesso, forniva l’acqua al Tempio dell’Acqua, un Tempio del Fuoco garantiva una fiamma continua e lunghe mura circondavano la fortezza interna. Non lontano sorge Zendan-e Soleiman, che tradotto significa “Prigione di Salomone”, uno scenografico cono vulcanico alto 100 metri dove un tempo sorgeva un santuario e dove le esalazioni sulfuree erano causa di morte sicura. Nel primo pomeriggio proseguimento per Sanandaj, il capoluogo del Kurdistan iraniano (230 km, altre 5 ore); pernottamento presso il Sanandaj Hotel.

4°g.    8/10 Sanandaj – Marivan – Hewraman
Partenza per le remote valli del Kurdistan dell’impervia catena degli Zagros, a ridosso del confine con l’Iraq. Dopo 130 km si sosta a Marivan, adagiata sulle rive del lago Zarivar, il cui dialetto era l’idioma preferito dai poeti curdi e dove la religione è prevalentemente sunnita e non sciita. Ripresa la strada ci si inerpica verso un alto passo montano, con paesaggi mozzafiato, fino alla spettacolare valle di Hewraman (o Oraman). Dopo 60 km si giunge al villaggio di Hewraman, dove risiedono i curdi che non sono dediti al nomadismo, con le case di pietra abbarbicate sul costone costruite l’una sull’altra. Si visita il santuario di Pir Shaliar, musulmano ma di vocazione animista, con retaggi di varie religioni, quali le strisce di stoffa votive buddiste, il festival mitraico e la venerazione dell’angelo. Pernottamento in paese in casa privata.

5°g.    9/10 Hewraman – Palangan – Kermanshah
Si prosegue con l’esplorazione di questa regione selvaggia e montuosa del Kurdistan più remoto. Dopo 4 ore abbondanti e 120 km lungo una panoramica strada si giunge al famoso villaggio curdo di Palangan, disseminato di casette di pietra e abbarbicato anch’esso sul pendio scosceso dei monti e collegato alla strada da piccoli ponti su un torrente; un luogo dove i locali ancora mantengono le tradizioni e il folclore curdi, nonostante la modernità anche qui stia incombendo. Anche l’ospitalità curda fa a gara con quella straordinaria persiana e, nonostante la difficoltà di comunicazione dovuta ai dialetti della lingua curda che sono diversi persino tra le diverse valli, si potrà godere di un tè bevuto con gli uomini del villaggio abbigliati coi tipici pantaloni ampi con l’alta fascia in vita, o scambiare un sorriso con le donne, coloratissime nei loro abiti lunghi. Dopo una passeggiata si lascia il villaggio seguendo un percorso lungo la catena dei monti Zagros; si lascia la regione propriamente detta del Kurdistan arrivando nella città di Kermanshah, (110 km, 2 ore e mezzo), che è un vero crogiuolo di razze ed etnie: curda, lur e altre. Si pernotta al Jamshid Hotel o similare.

6°g.    10/10 Kermanshah – Taq-e Bostan –  Bisotun – Khorramabad
Ci si reca di prima mattina nella zona centrale di Kermanshah, accanto al grazioso bazar coperto, per visitare il mausoleo dell’Hosseinieh Takieh Mo-aven ol-Molk, con i bei mosaici blu. A Taq-e Bostan, alla periferia nord di Kermanshah con alle spalle le rosse montagne curde, si visitano le falesie dove si trovano importanti bassorilievi di epoca sassanide. Sono particolarmente interessanti le scene di caccia a dorso d’elefante del re Cosroe II, abbigliato con un’armatura completa, simile a quelle che vennero in uso centinaia di anni più tardi in Europa. Pranzo nel complesso di Taq-e Bostan nel ristorante posto sul laghetto artificiale, da dove si possono ammirare i bassorilievi. Si parte quindi per Bisotun (40 km, un’ora di strada), Patrimonio dell’Unesco, dove si ammirano le sculture rupestri a bassorilievo del 521 a.C. raffiguranti Dario il Grande, impreziosite da iscrizioni in caratteri cuneiformi trilingue. Queste iscrizioni per importanza sono equivalenti alla Stele di Rosetta perché hanno consentito la decifrazione di tre lingue scomparse: alamita, accadiana e persiana antica, consentendo di comprendere meglio la storia delle civiltà persiane. Proseguimento per Khorramabad (170 km, 3 ore circa), dove si pernotta presso il Shardari Inn Hotel o simile.

7°g.    11/10 Khorramabad  – Shushtar
Partenza in direzione di Ahwaz. Lungo la strada si passa per la regione del Lorestan, conosciuta per le meravigliose montagne, che prende il nome dai Lor, una popolazione che abita questa e le regioni contigue del Khuzestan e dell’Ilam. Proseguendo il viaggio si entra nel Khuzestan, una regione ricca di petrolio che si affaccia sul Golfo Persico, per effettuare la visita alla città di Shushtar (240 km, 4 ore). Questa cittadina, già conosciuta nel periodo elamita con il nome di Adamdun, in epoca sassanide era un’isola sul fiume Karun, scelta come capitale estiva dell’Impero. Uno dei maggiori monumenti della città è il Band-e Qayṣar (“Ponte di Cesare”), che in passato era un grande ponte diga lungo 550 metri, fatto costruire per volontà del Re Sassanide Shapour I utilizzando la manodopera di circa 70.000 prigionieri romani catturati dopo la sconfitta dell’imperatore romano Valeriano nella battaglia di Edessa. Il sistema idraulico di Shushtar è stato incluso tra i Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco, la cui costruzione eseguita per ordine di Dario il Grande viene fatta risalire al V secolo a.C. Lo sviluppo che venne apportato alle strutture nel corso dei secoli permette di osservare le tecniche usate dagli Elamiti, dai popoli della Mesopotamia e dai Nabatei. Al termine della visita si cena nell’affascinante cortile di un ristorante di epoca qajara e si pernotta presso il Shushtar Traditional Hotel nel centro della cittadina.

8°g.    12/10 Shushtar – Susa – Choqa Zanbil – Ahwaz e volo per Tehran
In mattinata partenza per l’escursione alla scoperta di due importanti siti archeologici, Susa e Choqa Zanbil (si percorrono 300 km in tutto). Susa, nei pressi della città di Shush, fu la capitale dell’antico regno dell’Elam e, in periodo più tardo, dopo essere stata devastata dal sovrano assiro Assurbanipal nel 646 a.C., divenne residenza imperiale dei Persiani achemenidi. Si prosegue per Choqa Zanbil dove si visita di il tempio dell’antica civiltà Elamita e lo ziggurat considerata meglio conservato al mondo, divenuto nel 1979 il primo sito iraniano iscritto alla lista dei patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. In origine era costituita da cinque piani concentrici, dei quali se ne sono conservati solo tre, che oggi raggiungono un’altezza di 25 metri. Al termine delle visite trasferimento all’aeroporto di Ahvaz e partenza in volo per Teheran in serata. Pernottamento a Teheran presso l’hotel Enghelab o similare.

9°g.    13/10 Tehran
Visita di Tehran che, rispetto alle altre località dell’Iran che hanno segnato la storia e hanno visto nascere fiorenti civiltà, ha un passato recente che inizia con la fine del XVIII secolo, data in cui la città venne scelta come capitale da Agha Mohammad Khan, fondatore della dinastia Qajar, che venne incoronato qui nel 1795. La capitale è stata ampliata in seguito dal suo successore Fath-Ali Shah, che ha costruito il famoso Palazzo del Golestan, divenuto sede della stessa dinastia. Oggi Tehran è una metropoli moderna che conta dodici milioni di abitanti, ed è il fulcro economico del paese. La prima tappa è al Palazzo del Golestan (Palazzo dei Fiori), il più antico dei monumenti storici di Tehran, costruito sulla cittadella nel XVI secolo insieme ad un gruppo di edifici reali e poi costantemente restaurato, rinnovato e arricchito in quanto utilizzato come residenza reale; sorprende per la ricchezza e la raffinatezza delle decorazioni, per l’arredamento e per le raccolte d’arte antica che ora vi sono custodite. Si prosegue con l’interessante Iranbastan, il Museo Archeologico Nazionale dove sono custoditi numerosi preziosi reperti delle antiche civiltà che hanno abitato la regione. Dopo pranzo si visita la Teheran moderna. Ci si dirige dapprima alla Torre Azadi, bell’esempio di audace architettura persiana moderna che richiama elementi antichi, costruita nel 1971 da Reza Pahlavi per la celebrazione dei 2500 anni di monarchia persiana. Ci si sposta poi nella parte nord della città per visitare il ponte Tabiat, o ponte della Natura, un originale ponte pedonale che collega due parchi passando sopra le arterie stradali cittadine. Progettato da una giovane iraniana e realizzato da italiani, ha vinto anche un concorso internazionale; è un luogo di passeggio molto in voga, offre vari bar-ristoranti. In serata ci si reca all’aeroporto internazionale per il rientro in Italia. Se in funzione degli orari di volo fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma.

10°g.    Sabato 14 ottobre, volo di rientro 
La maggior parte dei voli parte nella notte ed arriva in Italia in mattinata.

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Shiraz, Nassir el Molk

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Takht-e Soleyman
Takht-e Soleyman
Pastore curdo
Scrittura cuneiforme
Castello di Alamut
Bisotun, bassorilievi

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.