Iran
Azerbaijan e Kurdistan
Alle origini della storia

Alamut

Azerbaigian persiano

Kandovan

Ardebil

Kandovan









Sintesi del viaggio
Il viaggio segue un grande anello che in 15 giorni partendo da Tehran attraversa tutto il nord ovest dell’Iran: si attraversano le regioni dell’Azerbaijan e del Kurdistan iraniani, popolate dagli azeri e dai curdi che vi hanno mantenuto vive le proprie tradizioni, pur integrandosi nella nazione con minori spinte autonomistiche rispetto a quanto avviene nei paesi limitrofi. È un percorso grandioso, nuovo e unico, che offre un alternarsi di paesaggi magnifici intervallati da inaspettati gioielli storici e artistici, perlopiù sconosciuti al turismo, in una terra che è stata alle origini della storia dell’umanità.
- Tehran
- Qazvin
- Valle degli Assassini (Alamut)
- Masuleh
- Ardebil
- Babak
- Kaleybar
- Jolfa
- Tabriz
- Kandovan
- Maraqeh
- Soltaniyyeh
- Zanjan
- Takht-e Soleiman
- Sanandaj
- Marivan
- Hewraman
- Palangan
- Taq-e Bostan
- Kermanshah
- Bisotun
- Hamedan
Presentazione del viaggio
È difficile fornire una sintesi di un viaggio così ricco di contenuto… Si visitano 7 siti storici che sono parte del Patrimonio dell’Umanità Unesco, che appartengono a periodi storici ed a culture differenti, mausolei di importanti santi Sufi, complessi monastici e chiese cristiane armene, antichi luoghi di culto zoroastriani, bazar coperti coi soffitti a volta decorati e caravanserragli.
Si attraversano due catene montuose con caratteristiche orografiche, ambientali e paesaggistiche molto differenti: gli Elburz, a nord di Tehran e in Azerbaijan, e gli Zagros nel Kurdistan, percorrendo anche numerosi canyon e valli multicolori.
Si visitano villaggi inerpicati su pendii scoscesi, dove antiche popolazioni ancora mantengono tradizioni secolari, si pernotta in grotte troglodite ancora oggi abitate, ci si arrampica su colli e impervi monti leggendari dove sorgevano i castelli della Setta degli Assassini, si costeggiano le valli di fiumi biblici, con risaie terrazzate e foreste pluviali verdeggianti, si attraversano le spettacolari montagne dove il glorioso e spesso perseguitato popolo curdo ha vissuto nomade, si ammirano santuari curdi musulmani a vocazione animista e mitraica, si visita una delle più grandi città del mondo antico e si vedono alcune tra le più antiche iscrizioni multilingue, che hanno permesso agli esperti di decifrare la scrittura cuneiforme e conoscere eventi fondamentali nella storia dell’umanità.
NOTA TECNICA
Il viaggio si svolge nella stagione ideale di fine estate – primissimo autunno, quando il clima non è ancora troppo freddo, ma spesso le cime delle montagne sono già innevate arricchendo i panorami di ulteriori colori. Le massime stagionali a Tehran indicano 28°C., a Tabriz 24°C, ad Ardebil 20°C e a Sanandaj 16°C. Le medie notturne vanno dai 5 ai 10°C. Le precipitazioni medie sono di 3 giorni al mese.
Si pernotta diverse notti in villaggi utilizzando locande e case private che offrono l’accoglienza tradizionale persiana o curda, con materassi adagiati su tappeti, oppure dove disponibili in hotel a 3-4 stelle, e alcune notti in hotel di livello internazionale. Si consiglia di portare con sé un sacco a pelo.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 23 settembre, volo per Tehran
Per raggiungere Tehran vi sono diverse possibilità di volo e Amitaba può prenotare quello scelto dai viaggiatori. Quello da noi suggerito per questo programma è della compagnia Alitalia che parte da Roma Fiumicino alle 17.30 con arrivo a Tehran alle 00.30; per gli orari dei collegamenti da altre città contattare Amitaba. Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente iraniano di Amitaba e trasferimento all’Hotel Enghelab (4*) per il pernottamento.
2°g. 24/9 Tehran – Qazvin – Valle degli Assassini (Alamut)
Partenza da Teheran per Qazvin (150 km – 2 ore di strada), che nel XVI secolo fu per breve tempo capitale. Proseguimento da Qazvin per la celebre valle di Alamut, detta anche Valle degli Assassini, fino alla base del castello di Alamut (un’ora circa – 100 km) situato a 1700 metri di altezza. Questa valle è divenuta famosa in Occidente ad opera della scrittrice e viaggiatrice Freya Stark, grazie al libro Le Valli degli Assassini da lei pubblicato negli anni ’30: Alamut è punteggiata da 50 forti disseminati nella valle e fu sede di una temutissima setta mercenaria, di fede spirituale ismailita, i cui seguaci per guadagnarsi il paradiso uccidevano sotto effetto dell’hashish. Da qui il nome “Hashish-iyun”, radice del termine “assassino”. Si sale in circa mezz’ora alle rovine del castello in circa mezz’ora, da cui si ammira uno splendido panorama, e si esplora brevemente la zona. Si cercherà anche di raggiungere il lago Ovan, posto non lontano dal villaggio circondato di alberi di ciliegio dove si sosta. Cena e pernottamento a Alamut presso una locanda o una casa privata.
3°g. 25/9 Alamut – Masuleh
Si lasciano le aspre montagne degli Assassini seguendo la valle, con i bei villaggi in mattoni di fango che si alternano a risaie terrazzate e pinnacoli rocciosi. Dopo 290 kilometri e 4 ore e mezzo di strada attraverso la verde regione del Gilan e la splendida catena dei monti Elburz, con il caratteristico boscoso entroterra del Mar Caspio, si giunge al millenario villaggio rurale di Masuleh. È uno dei più caratteristici e celebri della Persia, posto a 1000 metri di altitudine, aggrappato al fianco della montagna e terrazzato in modo che ogni tetto della casa inferiore costituisca il cortile e l’entrata di quella superiore. Si passeggia per il paese e si cena in una casa da tè posta su un terrazzo con vista sul villaggio, quando alla sera il panorama è ancora più pittoresco. Pernottamento in loco in casa privata o locanda dotata di bagni privati.
4°g. 26/9 Masuleh – Ardebil
Partenza per Ardebil (280 km, 4 ore e mezzo), si attraversa l’Azerbaijan orientale in direzione nord tra le montagne che si affacciano sul Mar Caspio. Ardebil, ex capitale e patria dello sceicco Safi-od Din, mistico sufi e derviscio, e di Ismail Safavi, patriarca della dinastia safavide (poi trasferitasi coi suoi successori a Isfahan), ospita un magnifico sito Patrimonio dell’Unesco: il Mausoleo di Safi-od Din che, oltre alla torre col sarcofago e alle incantevoli cupole di maioliche colorate e smaltate, presenta nella Casa delle Lanterne e nella Sala delle Porcellane splendidi interni con decorazioni in oro e blu. Si visitano anche la bella moschea di Haji Fakr e, non lontano, la chiesa di Maryam, con l’originale piramide di pietra. Se si sarà fortunati si potrà assistere ad uno spettacolo di zurkhané, la ginnastica spirituale persiana. Pernottamento al Darya Grand Hotel.
5°g. 27/9 Ardebil – Forte di Babak – Kaleybar
Si prosegue l’attraversamento dell’Azerbaijan orientale, ancora in direzione nord, alla volta di Kaleybar (230 km – 3 ore e mezzo). All’arrivo ci si reca al mitico Forte di Babak (13 km da Kaleibar, 30 min di strada), una roccaforte abbarbicata su un impressionante sperone roccioso. Fu il quartier generale dell’eroe nazionale azero del IX secolo, Babak Khorramdin, una sorta di Robin Hood locale che combatté strenuamente contro gli arabi abbassidi ed è ancor oggi festeggiato dalla popolazione azera. Pernottamento a Kaleybar presso l’Anza Hotel.
6°g. 28/9 Kaleybar – Jolfa
Partenza per Jolfa (250 km, 4 ore e mezzo), un percorso che si svolge in parte all’interno di un parco nazionale dove, oltre gli agglomerati di rocce di vari colori, si intravedono le vette innevate del Caucaso; tra queste il Monte del Serpente, un monte che gareggia con l’Ararat quale candidato per aver avuto l’approdo dell’Arca di Noè. Nell’ultimo tratto il percorso segue il confine con l’Armenia, lungo una strada panoramica in una valle multicolore che costeggia il fiume Aras (conosciuto nella tradizione biblica come fiume Ghilhon). Nei pressi della cittadina di Jolfa si visita la magnifica chiesa armena di Santo Stefano costruita nel XIV secolo, conosciuta anche come Kelisa Darré Sham, patrimonio dell’Unesco. Jolfa nell’antichità fu la patria di esperti artigiani armeni il cui talento e la cui fama erano tali che lo Shah Abbas I decise di trasferire l’intera popolazione a Isfahan (… non venne chiesto il consenso …), al fine di contribuire alla costruzione della sua nuova, sontuosa capitale. Pernottamento a Jolfa, presso l’hotel Altinaras.
7°g. 29/9 Jolfa – San Taddeo – Tabriz
Lasciata la valle del fiume Aras ci si dirige 150 km verso ovest per visitare il monastero di San Taddeo, conosciuto anche col nome di Qareh Kelisa, anche questo Patrimonio dell’Unesco. È una splendida e scenografica chiesa medievale di culto cristiano armeno, a strisce chiare e scure, si dice fondata da San Taddeo (Tatavoos) addirittura nel 43 d.C. Si riparte ora in direzione sud verso Tabriz, ex capitale persiana (durante il periodo turkmeno e safavide, nel XV e XVI secolo), crocevia importante nella storia posta lungo la Via della Seta, e oggi quarta città dell’Iran (3 ore, 220 km). Visita serale dell’immenso bazar di Tabriz, citato anche da Marco Polo ne “il Milione”, sicuramente uno dei più affascinanti dell’Iran, con gli infiniti soffitti a volta e i numerosissimi caravanserragli, nominato anch’esso Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. Pernottamento a Tabriz presso l’hotel El Goli Pars Hotel.
8°g. 30/9 Tabriz – Kandovan
Visita di Tabriz: la Moschea Blu, costruita nel XV secolo, ora parzialmente restaurata dopo un violento terremoto che ne distrusse l’intricato mosaico di maioliche blu, interno ed esterno, che ne faceva una delle più magnifiche dell’epoca; il ricco Museo dell’Azerbaijan; l’Arg-e Tabriz, ciò che resta della antica cittadella medievale (se visitabile alla data); un parco cittadino dove si trovano un grazioso lago artificiale e un padiglione qajaro restaurato e dove oggi, che è venerdì e quindi giorno di festa, passeggiano le giovani coppie locali. Dopo pranzo si parte per il magico villaggio troglodita di Kandovan, (55 km circa, 1 ora). Passeggiata lungo gli antichissimi e ripidi sentieri e pernottamento nel villaggio presso l’affascinante e lussuoso Hotel Laleh, ricavato nelle antiche grotte.
9°g. 1/10 Kandovan – Maraqeh – Soltaniyyeh – Zanjan
Si prosegue in mattinata con la visita di Kandovan e dei suoi bizzarri coni di roccia erosa, detti “camini fatati”, simili a quelli più conosciuti della Cappadocia; si parte quindi per Soltaniyyeh. Lungo il tragitto, dopo 2 ore, ci si ferma a Maraqeh, che fu anch’essa capitale dal 1255. Qui, nel più grande osservatorio astronomico dell’epoca, poi distrutto da Tamerlano, fu calcolato il diametro esatto della Terra, secoli prima che l’Occidente scoprisse che era tonda! Dopo 3 ore e mezzo di strada e una sosta per pranzo si arriva a Soltaniyyeh per la visita all’imponente e maestoso mausoleo di Oijeitu, Patrimonio dell’Unesco, che presenta la più alta cupola conosciuta costruita in mattoni e la maggiore doppia cupola del mondo. Ritorno alla vicina cittadina di Zanjan per il pernottamento presso il Zanjan Grand Hotel.
10°g. 2/10 Zanjan – Takht-e Soleiman – Sanandaj
Si lascia Zanjan di prima mattina per un lungo percorso verso la regione del Kurdistan iraniano. Dopo 150 km (2 ore e mezzo) lungo una strada secondaria si giunge a Takht-e Soleiman, l’antico luogo sacro zoroastriano affascinante sito Patrimonio dell’Unesco. Posto a 2150 metri di altezza, in mezzo alle montagne, fu il centro spirituale nel periodo della dinastia sassanide (III secolo d.C.), quando lo zoroastrismo divenne religione ufficiale. I 4 elementi zoroastriani vi erano tutti presenti: acqua, vento, terra e fuoco; il suggestivo lago di origine vulcanica posto al suo centro, dove ancora oggi si specchiano i resti del complesso, forniva l’acqua al Tempio dell’acqua, un Tempio del Fuoco garantiva una fiamma continua e lunghe mura circondavano la fortezza interna. Non lontano sorge Zendan-e Soleiman, letteralmente Prigione di Salomone, uno scenografico cono vulcanico alto 100 metri, dove un tempo sorgeva un santuario e dove le esalazioni sulfuree erano causa di morte sicura. Nel primo pomeriggio proseguimento per Sanandaj, il capoluogo del Kurdistan iraniano (230 km, altre 5 ore) e pernottamento presso il Sanandaj Hotel.
11°g. 3/10 Sanandaj – Marivan – Hewraman
Partenza per le remote valli del Kurdistan dell’impervia catena degli Zagros, a ridosso del confine con l’Iraq. Dopo 130 km si sosta a Marivan, adagiata sulle rive del lago Zarivar, il cui dialetto curdo era l’idioma preferito dai poeti curdi e dove la religione è prevalentemente sunnita e non sciita. Ripresa la strada ci si inerpica verso un alto passo montano, con paesaggi mozzafiato, fino alla spettacolare valle di Hewraman (o Oraman). Dopo 60 km si giunge al villaggio di Hewraman, dove risiedono i curdi non dediti al nomadismo e dove le case di pietra abbarbicate sul costone sono costruite l’una sull’altra, come a Masuleh. Si visita il santuario di Pir Shaliar, musulmano ma di vocazione animista, con retaggi di varie religioni, quali le strisce di stoffa votive buddiste, il festival mitraico e la venerazione dell’angelo. Pernottamento in paese in casa privata.
12°g. 4/10 Hewraman – Palangan
Si prosegue con l’esplorazione di questa selvaggia e montuosa regione del Kurdistan più remoto. Dopo 4 ore e 120 km lungo una panoramica strada si giunge al famoso villaggio curdo di Palangan. Abbarbicato anch’esso sul pendio scosceso dei monti e congiunto alla strada da piccoli ponti su un torrente, è disseminato di casette di pietra dove i locali ancora mantengono le tradizioni e il folclore curdi, nonostante la modernità stia incombendo. Anche l’ospitalità curda fa a gara con quella straordinaria persiana e nonostante la difficoltà con la lingua curda, i cui dialetti sono diversi persino tra le valli, si potrà godere di un tè bevuto con gli uomini del villaggio, abbigliati coi tipici pantaloni ampi con l’alta fascia in vita, o scambiare un sorriso con le donne, coloratissime nei loro abiti lunghi. Pernottamento in casa privata del villaggio.
13°g. 5/10 Palangan – Taq-e Bostan – Kermanshah
Dopo una passeggiata mattutina si lascia il villaggio seguendo un percorso lungo la catena dei monti Zagros; si lascia la regione propriamente detta del Kurdistan arrivando nella città di Kermanshah, (110 km, 2 ore), che è un vero crogiuolo di razze ed etnie: curda, lur e altre. A Taq-e Bostan, alla periferia nord di Kermanshah con alle spalle le rosse montagne curde, si visitano le falesie dove si trovano i famosi bassorilievi di epoca sassanide. Sono particolarmente interessanti le scene di caccia a dorso d’elefante del re Cosroe II, abbigliato con un’armatura completa, simile a quelle che vennero in uso centinaia di anni più tardi in Europa. Cena nel complesso di Taq-e Bostan, con ristorante sul laghetto artificiale, da dove si possono ammirare i bassorilievi ben illuminati anche la sera. Si pernotta al Jamshid Hotel.
14°g. 6/10 Kermanshah – Bisotun – Hamedan
Ci si reca di prima mattina nella zona centrale di Kermanshah, accanto al grazioso bazar coperto, per visitare il mausoleo dell’Hosseinieh Takieh Mo-aven ol-Molk, con i bei mosaici blu. Si parte quindi per Bisotun (40 km), Patrimonio dell’Unesco, dove si ammirano le sculture rupestri a bassorilievo del 521 a.C. raffiguranti Dario il Grande, impreziosite da iscrizioni in caratteri cuneiformi trilingue. Queste iscrizioni per importanza sono equivalenti alla Stele di Rosetta, infatti hanno consentito la decifrazione di tre antiche lingue scomparse, alamita, accadiana e persiana antica, consentendo di comprendere meglio la storia delle civiltà persiane. Proseguimento in direzione di Hamedan (145 km, 2 ore di strada), dove si pernotta presso il Pars Hotel o simile.
15°g. 7/10 Hamedan – Tehran e volo di rientro
Visita di Hamadan, l’antica Ecbatana, una delle più grandi città del mondo antico, fondata dai Medi nel 712 a.C. e fortificata nel 650 a.C.; fu scelta come capitale estiva dagli Achemenidi per via del clima fresco, in quanto è posta a 1830 mt di quota. Le sue massicce mura formavano 7 cerchi concentrici, dei quali i 2 più interni pare fossero rivestiti d’oro e d’argento; il sito è ricchissimo: si vedono il leone di pietra Shir Sanghi, attribuito ad Alessandro Magno, posto 2300 anni fa a guardia delle porte della città; la cupola di Alawian, decorata da magnifici disegni floreali e geometrici; il Ghanj Nameh, con le incisioni su pietra di Dario I e suo figlio Serse; le tombe di Ester e Mordekhai, eroi leggendari dell’Antico Testamento, sepolti dove ora si trova una torre funeraria del XIV secolo; e il Mausoleo di Avicenna, un torre del 1954 dedicata a questo medico e filosofo del Medioevo, oggi simbolo della città. Si parte per l’aeroporto di Tehran nel pomeriggio (3 ore di strada – 290 km) dove il volo Alitalia parte in tarda serata (Se in funzione degli orari di volo di altra compagnia aerea fosse utile o necessario pernottare a Tehran, Amitaba predisporrà tutti i servizi richiesti, che non sono però inclusi nel prezzo del programma). Su richiesta Amitaba può organizzare un prolungamento individuale per la visita della capitale Tehran; ed è anche possibile rimanere in Iran e continuare col programma Dasht-e Lut e Bam, il deserto della via della Seta.
16°g. Sabato 8 ottobre, arrivo a destinazione
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Shiraz, Nassir el Molk
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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.