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Indonesia


Da Bali a Sumba, Timor e Alor

Culture e impareggiabile natura di Nusa Tenggara; estensione, relax a Bali


Alor, danza rituale

Sumba, tratto di costa

Guerriero a Tarong – Waitabar

Bimbi in un villaggio, Sumba

Pasunga, tombe megalitiche

PARTENZA
4/8/2024
RITORNO
20/8/2024
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
24/8/2024
2a ESTENSIONE
DURATA
17 – 21 giorni
PARTECIPANTI
massimo 12
GUIDA
Alessandro Zuzic

 Sintesi del viaggio


Il viaggia porta in una delle aree più belle ed interessanti del vastissimo “Universo indonesiano”: l’arcipelago di Nusa Tenggara, che si estende ad est di Bali fino alle isole di Timor ed Alor. Dopo una piacevole immersione nell’imperdibile cultura balinese ci si sposta a Sumba, che con Timor delimita il bordo sudorientale dell’Indonesia che guarda verso la vicina Australia. Si avrà un primo incontro con la vita tradizionale, che qui è permeata dal culto dei marabu; si è immersi in un contesto naturale dove, oltre ai lunghi tratti di costa immacolata ed alle foreste dove si trovano le cascate, si incontrano zone di savana dove vengono allevati i cavalli. Giunti a Timor se ne esplora l’interno; oltre a visitare gli antichi villaggi con le caratteristiche “capanne ad alveare” e partecipare al mercato tradizionale più importante, si avrà la possibilità di conoscere alcuni dei rappresentanti più significativi delle etnie di Timor: i re o capi clan di un popolo che fino a tempi recentissimi era temuto per le frequenti spedizioni dei cacciatori di teste. Anche qui la natura è sorprendente, con monti selvaggi e foreste dove abbondano le palme spinose.

Finchè c’è volonta, c’è una via.
  • Dempasar (BALI)
  • Pura Gunung Kawi
  • Besakih
  • Tambolaka
  • Waikabubak
  • Sumba Nautil Resort
  • Ratenggaro
  • Waingapu
  • Praiyawang
  • Kupang
  • Soe
  • None
  • Boti
  • Oinlasi
  • Kefamenanu
  • Tamkesi
  • Atambua
  • Atapupu
  • Alor
  • Kalabahi
  • Pura Island
  • Kepa Island
  • Ternate Island
  • Takpala

 Presentazione del viaggio


È un percorso molto speciale che, iniziando dalla mitica Bali con il suo celebre ed unico contesto culturale e naturale, porta in regioni poco frequentate dal turismo immergendosi in alcuni dei più bei contesti che ci possa offrire il variegato mondo dei tropici. A Sumba, dove le tradizioni autoctone, in particolare nella sua parte occidentale, permangono fiorenti, si scoprono lunghi tratti di costa immacolata e foreste dove si trovano le cascate, fino ad incontrare zone di savana dove vengono allevati anche i cavalli. Anche a Timor la natura è sorprendente, con monti selvaggi e foreste dove abbondano le palme spinose, con la vita tribale che permea ancora gran parte del territorio. Ad Alor si esplora l’isola principale ammirandone i punti più belli ed avendo un incontro con l’etnia degli Abui, la principale qui, e con il clan dei Kabola; e, utilizzando un vascello, si visitano le paradisiache isolette di Kepa, Pura e Ternate ad ovest dell’isola principale, tra Alor e Pandar.

Giunti a Bali si ammira un’attenta selezione di siti più significativi e si potrà apprezzare la cultura tradizionale, in particolare nelle danze Barong. Giunti a Sumba si percorrono tutte le parti più importanti della regione occidentale, dove viene preservata nel modo più intenso la tradizione dei Marapu, avendo modo di avvicinare un mondo tribale complesso dove l’intreccio tra il quotidiano ed il culto degli antenati è pervasivo, tanto che secondo la tradizione essi sono presenti in ciascuna delle Uma (capanne), dove vivono nelle alte torri di paglia che si elevano al loro centro. La bellezza della natura è primordiale, con le coste prive di insediamenti e magnifiche spiagge dove bagnarsi. Ci si sposta quindi nella parte orientale dell’isola, un percorso che offre paesaggi molto belli e poco usuali a queste latitudini, tra colli e piani semiaridi, arricchito dalla visita delle tombe in stile megalitico più importanti dell’isola. Si prosegue quindi in volo per Timor, dove la memoria del conflitto che ha sancito l’indipendenza di Timor Est dall’Indonesia è ora alle spalle. Qui si segue un percorso che partendo da Kupang, sulla costa occidentale, giunge attraverso la montuosa parte centrale dell’isola fino ai confini con Timor Este. Si visitano tutti i villaggi tradizionali più importanti avendo la possibilità di approfondire, grazie a diversi incontri, sia i modi di vita che le visioni metafisiche che animano queste realtà tribali; qui non sorprende incontrare persone agghindate con gli ikat ed osservare l’utilizzo di antiche tecniche artigianali. Si prosegue per Alor partendo in volo da Atambua via Kupang; la natura qui esprime il suo massimo, la si scopre estendendo l’esplorazione anche con la barca alle isolette di Pura, Ternate e Kepa, con il Parco Marino. La vita tradizionale ci offre la gioiosa danza del lego-lego, eseguita dagli Abui, e le particolari lavorazioni artigianali dei Kabola. Infine, in queste regioni si osserva anche l’eredità lasciata dalla colonizzazione portoghese.

Si completa rientrando in volo da Alor a Bali, dove vi è la possibilità di fermarsi alcuni giorni per un tranquillo relax prima del rientro.

Conduce il viaggio Alessandro Zuzic, fondatore di Amitaba, che ha viaggiato estensivamente in gran parte dell’arcipelago indonesiano; è previsto un massimo 12 partecipanti.

UNA NOTA SULL’INDONESIA

Per noi viaggiatori l’arcipelago indonesiano rappresenta un’attrazione irresistibile. È il più vasto al mondo, costituito da circa 17.500 isole tropicali a cavallo tra l’Asia e l’Oceania di cui meno di mille abitate, una vastità che favorisce la straordinaria varietà dell’ambiente e la presenza di un caleidoscopio di diverse culture. La natura ha una forza dirompente e vi sono ampie aree dell’arcipelago praticamente intatte, con mari corallini e foreste rigogliose dove vivono molte specie di animali, dall’orangutango ai rinoceronti ed i varani, con alberi secolari che dai bordi delle spiagge tropicali giungono fino ai quasi 4000 mt di montagne e vulcani. Alla bellezza dei luoghi si aggiunge una stupefacente ricchezza culturale che si esprime nella presenza di tantissime diverse etnie e forme religiose (secondo Wikipedia si contano circa 1300 gruppi etnici e 700 linguaggi regionali!). Oltre la metà dei 280 milioni di abitanti risiede nell’isola di Giava e nel Paese, a maggioranza musulmana, vi sono diffuse tutte le principali religioni, che si sovrappongono in molte zone dell’arcipelago agli originari culti animisti.

CULTURA DI SUMBA: IL CULTO DEI MARAPU

L’isola di Sumba ha una forma ovale, la zona centrale è collinare con picchi che superano i 1.200 mt e la costa è bagnata da un mare di smeraldo in cui è un piacere immergersi; è una delle più brulle dell’Indonesia, ciononostante la natura riesce a sostentare l’economia e gli isolani sono, oltre che agricoltori, allevatori di cavalli e bufali d’acqua. L’artigianato vanta la produzione degli ikat più preziosi dell’arcipelago. Sull’isola sorgono villaggi con le abitazioni dai tetti altissimi dalle forme incredibili e si parlano ben sette lingue differenti; ma l’aspetto più interessante è che qui resiste la sorprendente cultura e religione dei Marapu.
I Marapu sono gli spiriti ancestrali dei sumbanesi e trasmettono ai clan preminenti il diritto di dominare gli altri. Il villaggio tradizionale, per motivi di difesa, è solitamente costruito su un’altura ed ha forma rettangolare, un tempo era cinto da una fortificazione in pietra che oggi molto spesso è scomparsa; le case dai tetti altissimi sono disposte attorno ad uno spazio centrale aperto dove sono poste le tombe megalitiche. Ogni villaggio ospita ancora “l’albero delle teste”, dove un tempo era appeso in esposizione il capo dei nemici sconfitti. La casa nella cultura marapu non è solo abitazione, ma rappresenta anche il gruppo sociale che la abita. “Uma” significa casa ma individua anche una discendenza patrilineare che si identifica nella stessa. L’impegno quotidiano di un sumbanese è mantenere un positivo e pacifico rapporto coi marapu, cioè le anime degli antenati morti; tutto si svolge in funzione di ciò e durante ogni cerimonia vengono presentate offerte agli spiriti. Secondo la tradizione vi sono degli stregoni che hanno la facoltà di parlare la lingua dei morti e possono comunicare con loro. I funerali giocano un ruolo importantissimo nella vita rituale di Sumba, quando le appropriate offerte di doni e il sacrificio degli animali assicurano al defunto un viaggio tranquillo verso il mondo degli spiriti ed anche per una possibile buona rinascita.
Leggende, tradizioni e realtà a Sumba si mischiano rendendo difficile distinguere l’una dalle altre; ciò si avverte soprattutto entrando nei villaggi dove si è tenuti a non infrangere una serie di tabù che dovrebbero rappresentare le volontà dei marapu delle Uma che costituiscono la comunità. Chi volutamente infrangesse tali tabù andrebbe incontro a tremende punizioni divine.

NOTA TECNICA

Il periodo estivo presenta un ottimo clima per viaggiare nell’arcipelago indonesiano di Nusa Tenggara: situato a meridione dell’equatore, presenta temperature pressoché costanti e le stagioni sono scandite dai monsoni che vanno da ottobre a maggio, mentre da giugno a settembre il clima è secco, in modo particolare nei mesi di agosto e settembre. Le temperature previste a Dempasar oscillano da una minima di 22 ad una massima di 29 gradi. L’acqua del mare è meravigliosamente calda e comoda per bagnarsi ad ogni ora. Si utilizzano sempre sistemazioni di buona qualità; a Timor ed Alor le migliori disponibili, che hanno uno standard più semplice rispetto a Bali e Sumba, ma sono pulite e sempre dotate di servizi. Per i trasporti si utilizzano comodi pulmini dotati di aria condizionata di recente immatricolazione. La cucina indonesiana presenta un’ampia varietà e sufficiente qualità con numerose specialità regionali, un fatto che contribuisce a rendere ancora più piacevole la permanenza nell’arcipelago.

 Programma del viaggio


1°g.  Domenica 4 agosto partenza per Bali, Indonesia
Per raggiungere l’isola di Bali vi sono diverse opzioni di volo e Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori. Quasi tutti i collegamenti arrivano a destinazione nel corso della giornata successiva.

2°g.  5/8 Arrivo a Dempasar (BALI)
A Bali è in attesa dei partecipanti il corrispondente locale di Amitaba; ci si trasferisce presso l’hotel Keraton Jimbaran, che dista solo circa 7 km ed è posizionato sulla grande spiaggia di Jimbaran, a sud dell’aeroporto. Relax e tempo a disposizione.

3°g.  6/8 Bali: Batubalan, Gunung Kawi, Kintamani, Besakih
Si dedica la giornata ad un’interessante visita dell’isola di Bali (l’attrattiva di restare nel nostro bell’hotel sarà un poco forte, ma il giro è molto bello!). La prima tappa è al villaggio di Batubalan (27 km), dove si assiste ad una rappresentazione di Barong, la danza sacra balinese che qui è particolarmente ben eseguita, sia per le musiche che per le mimiche ed i costumi. Vi viene rappresentata l’epica eterna del conflitto tra il bene ed il male nel contesto della visione induista balinese, che offre un’ottimistica conclusione grazie all’intervento dei guerrieri Kris; l’insieme è molto dinamico e colorato ed impegna circa un’ora o poco più, un bell’incontro col folclore balinese. Si prosegue per il sito di Gunung Kawi (altri 27 km), dove tra le belle risaie a terrazza, lungo le falesie rocciose della valle formata dal fiume Pakerisan, di trovano alcuni affascinanti templi funerari rupestri dell’XI secolo; vicino ai templi vi è il laghetto sacro dove i pesci, secondo la tradizione, sono i guardiani dello spirito della fonte d’acqua. Prossima tappa, Kintamani (23 km), dove si pranza in vista della caldera del lago Batur e dell’omonimo vulcano (1717 mt). Da qui si raggiunge il tempio di Besakih (22 km), conosciuto come il “Tempo Madre”, posto sulle pendici del vulcano Agung, che con i suoi 3031 mt è la vetta più alta di Bali. È il santuario più importante, sacro e grande dell’isola, un insieme di 23 templi edificato su sei livelli successivi, un’ascesa che si protende verso le eleganti strutture delle torri del Meru. Le sue origini si perdono nell’antichità del tempo, e quel che vediamo oggi risale principalmente al XIII secolo; nel 1964 venne risparmiato dalle colate laviche del grande vulcano che lo sfiorarono di pochi metri, aggiungendo al mito del luogo. Completata la visita si rientra in hotel, che da qui dista 67 km, circa due ore.

4°g.  7/8 Dempasar – SUMBA: Tambolaka – Prai Ijing, Tarong – Waitabar, Waikabubak
Si raggiunge l’aeroporto di Dempasar, dove ci si imbarca alle 9.00 sul volo della NAM per Tambolaka, situata nella parte nordoccidentale dell’isola di Sumba, dove si atterra alle 10.00 (orario da confermare). All’arrivo è in attesa la nostra guida locale con il pulmino che si utilizza per tutte le visite a Sumba. Ci si reca a Waitabula e dopo pranzo si inizia l’esplorazione della parte occidentale dell’isola, che è la porzione dove è più presente la cultura tradizionale. Si visitano i villaggi tipici di Prai Ijing e di Waitabar – Tarung (che ha due nomi perché è utilizzato da due sottoclan diversi del gruppo dei Loli ed è edificato con due parti contigue). Da qui si raggiunge Waikabubak, l’agglomerato principale di questo remoto territorio, dove si potrà osservare il mercato locale. Si prosegue quindi per l’hotel Sumba Nautil, situato in posizione elevata in vista della selvaggia costa sudoccidentale, immerso in un bel giardino che offre una stupenda vista sull’oceano, con una piscina posta in posizione panoramica; si alloggia qui per tre notti, avendo così due giorni pieni a disposizione per visitare la regione.

5°g.  8/8 Sumba: Tosi, Parona Baroro, Rotenggaro, Mahang Mata, Pero o Waikury
Si continua l’esplorazione della regione occidentale di Sumba; ci si immerge nella cultura dell’isola visitando diversi villaggi tradizionali dove la cultura Marapu è ben preservata. Le case sono costruite con legno, paglia e bambù con tre livelli: sotto gli animali domestici, quindi il piano degli esseri umani (solitamente un grande spazio aperto con al centro il focolare) e l’altissima piramide del tetto che costituisce il terzo livello, che rende così tipiche le abitazioni, e che secondo la tradizione ospita gli spiriti degli antenati. Al centro dei villaggi, ma anche all’intorno, si trovano i sarcofagi di pietra dei defunti, che ospitano anche più di una persona, e si individuano diversi segni della cultura locale: il palo nella zona centrale che veniva utilizzato per esporre le teste dei nemici uccisi, le corna dei bufali sacrificati e le mascelle dei maiali all’ingresso delle case, indice di benessere e stato sociale, e così via. Sorprende la cordialità delle persone, se pur spesso i maschi esibiscano affilatissime spade assicurate al fianco con un panno. Oggi ci si reca nella parte più occidentale dell’isola, l’area di Kodi, dove si trovano i villaggi che vantano le Uma più alte dell’isola, fino a circa 10 metri di altezza. Nel corso della mattina si visitano Tosi, Parona Baroro, Rotenggaro e Mahang Mata. Si consuma un pranzo al sacco o sulla spiaggia di Pero o al lago salto di Waikury. Si rientra quindi in hotel, arrivando in tempo per un poco di relax ed un bagno nella panoramica piscina.

6°g.  9/8 Sumba: Waigali, Praigoli,  Waiwuang, Wuntalaka, Marosi, Kerewei o Lai Popu
Oggi si visitano i villaggi dell’area di Wanokaka, lungo la costa a sud ed a est: Waigali, Praigoli, Waiwuang e Wuntalaka, arrivando alla magnifica spiaggia di Marosi, perfetta per un bel bagno. Si consuma un pranzo al sacco o sulla spiaggia di Kerewei o alle cascate di Lai Popu. Tempo permettendo ci si reca anche al villaggio di Montodawu.

7°g.  10/8 Sumba Sautil – Pasunga – Waingapu; esc. a Pau Dan Rende (Praiyawang)
Ci si sposta verso la parte orientale di Sumba, dal territorio di Waikabubak a Waingapu, che dista 137 km, un viaggio che impegna fino a 5 ore. Si sosta al villaggio di Pusunga dove si vedono alcune tombe megalitiche con interessanti incisioni sulla pietra: appartengono alla dinastia reale di questa regione. Superate le colline di Wairinding, che offrono diversi punti panoramici molto belli, si scende verso Waingapu, dove si pranza e si alloggia presso il Padadita Beach Resort, situato sulla riva del mare. Waingapu è il centro principale dell’isola di Sumba, con circa 40.000 abitanti Nel pomeriggio (… per chi non si ferma in riva al mare) si effettua un’escursione che porta più ad est oltre le praterie di Melolo fino a Pau Dan Rende, a circa 70 km da Waingapu. Nei pressi di Pau Dan Rende si trova il villaggio cerimoniale di Praiyawang, il più importante sito tradizionale delle regioni orientali di Sumba, dove si ammirano grandi tombe di pietra, di cui la principale, attribuita ad un antico re, è scolpita ricordando la forma di un bufalo. Si rientra quindi a Waingapu in circa un’ora e mezza.

8°g.  11/8 Waingapu – TIMOR: Kupang – Lasiana, Oebelo, Oehala, Soe
Si parte con il volo della Wing Lion Air alle 6.30 da Waingapu per Kupang, centro principale dell’isola di Timor, con arrivo alle 7.40 (orario da confermare); qui è in attesa la nostra guida locale con il pulmino che si utilizza per tutte le visite a Timor. Si lascia l’aeroporto in direzione est per la località di Soe (110 km, circa 3 ore). Sul percorso si sosta a Lasiana, nei pressi di Kupang, per vedere come viene prodotto lo zucchero di palma dalla gente locale. Si prosegue per il villaggio di Oebelo, dove si potrà ascoltare la musica tradizionale sasando, realizzata utilizzando le foglie di palma lontar. Dopo un’ultima sosta alla piscina naturale di Camplong, caratteristica per la sorgente situata sotto le radici di grandi alberi, si arriva a Soe, una cittadina di circa 30.000 persone situata piacevolmente a circa 800 metri di quota. Si pranza presso l’hotel Bahagia 2, dove si alloggia per due notti. Nel pomeriggio ci si reca alle cascate di Oehala, immerse nella foresta, che formano sette balzi successivi; è possibile fare un bagno.

9°g.  12/8 Soe: None, Boti
Ci si reca al villaggio tradizionale di None, situato a circa 18 km da Soe in un ambiente naturale stupendo, dove s’incontrano persone pacifiche e benevole: difficile credere che fino al 1945 i clan che abitavano qui fossero dei temutissimi cacciatori di teste; nei pressi di un antichissimo baniano si può ancora ammirare il totem dove venivano propiziate le battute di caccia all’uomo. Le abitazioni sono le ume bubu (capanne ad alveare), caratterizzate da una piccola entrata e dall’assenza di finestre, e vige ancora l’abitudine di seppellire la placenta dei nuovi nati al loro centro. Si potrà assistere ad una danza Mae’kat nel lopo, il luogo d’incontro del villaggio, ed apprendere dalle persone il loro stile di vita tradizionale. Il villaggio si dedica anche alla tessitura usando metodi antichi, e se lo si desidera è possibile acquistare qualcosa. Si torna a Soe in hotel per il pranzo. Nel pomeriggio ci si reca a Boti, uno dei villaggi più tradizionali di Timor, situato 44 km ad est di Soe immerso, anche questo, in una natura stupenda. Qui si potrà essere ricevuti dal kepala suk (Re) del villaggio, un personaggio carismatico e molto amato, conosciuto come “l’ultimo re” di Timor occidentale, che aderisce in toto alle credenze ancestrali. Sia questo personaggio che il “suo” popolo sono disponibili ad un incontro con noi visitatori, per capire ed approfondire il loro stile di vita e visione del mondo, un momento molto interessante per cercare di cogliere i contenuti culturali di queste entità tribali a noi così lontane. Si rientra quindi a Soe per la cena.

10°g.  13/8 Soe – Mercato di Oinlasi – Kefamenanu; esc a Maslete
A breve distanza da Soe, nella località di Oinlasi, oggi si tiene il più grande mercato tradizionale di Timor Occidentale, adagiato lungo un crinale tra due valli, dove gli abitanti della regione giungono indossando vesti tradizionali di ikat per trattare i propri scambi, commerciando cibi, animali, tessuti, oggetti intagliati e così via. Rientrati sulla strada principale si prosegue il viaggio per Kefamenanu, una cittadina collinare situata 87 km a nord est di Soe, che originò come roccaforte portoghese e vanta due belle chiese del periodo coloniale; si alloggia presso l’hotel Livero Kefa. Nel pomeriggio ci si reca al villaggio tradizionale di Maslete, dove si potrà avere un incontro col Re e le persone che vivono qui.

11°g.  14/8 Kefamenanu – Tamkesi – Oelolok – Atambua; esc. a Atapupu
Si lascia Kefamenanu in direzione est, la meta è Atambua. Con una deviazione dalla strada principale si raggiunge il villaggio tradizionale di Tamkesi (51 km da Kefa); anche qui sarà possibile avere un incontro col Re e le persone che vi abitano, coronando così gli incontri con le realtà dei clan tribali di Timor. Rientrati sulla strada principale, un’altra breve deviazione porta a Oelolok, un villaggio di tessitori dove si trova la grande capanna ad alveare del Re Taolin; anche questo luogo tradizionale è abitato da gente ospitale. Per Atambua mancano ora 59 km; arrivati, si pranza e si alloggia presso l’hotel Matahari Atambua. Nel pomeriggio ci si reca sulla vicina costa settentrionale di Timor ad Atapupu (27 km) ed alla Spiaggia Bianca, rientrando da qui in hotel transitando per la strada che passa dal punto di confine con Timor Leste, la parte di Timor che non fa parte dell’Indonesia.

12°g.  15/8 Atambua – Kupang
Il volo della Wing Lion per Kupang parte alle 12.50 con arrivo alle 13.45 (orario da confermare); oggi viene fornito un pasto al sacco. All’arrivo ci si accomoda presso l’hotel On the Rock, dotato di piscina e posizionato sulle rive del mare.

13°g. 16/8 Kupang – ALOR: Alor Besar, Sebanjar
Il volo della Wing Lion per l’isola di Alor, situata a nord est di Timor nella parte più orientale dell’arcipelago indonesiano di Nusa Tenggara, parte alle 13.30 con arrivo alle 15.25 (orario da confermare). Qui è in attesa la nostra guida locale con il pulmino; si prosegue per Alor Besar (37 km), dove si visita la moschea storica di Babus Shalah che conserva un prezioso testo del corano, portato qui nel XV secolo dal sultano di Ternate nelle Molucche, e ci si reca in un piccolo laboratorio dove vengono prodotti i tessuti ikat locali. Si raggiunge quindi la vicina spiaggia di Sebanjar posizionata sulla costa ovest, luogo ideale per un poco di relax, un bagno ed il nuoto pinnato, perfetta per godere del tramonto. Si segue quindi la costa per Kalabahi arrivando all’hotel Pulo Alor (21 km), dove si alloggia per tre notti; si cena in un ristorante locale.

14°g.  17/8 Alor: Alor-kecil, Pura, Ternate, Kepa
Si torna ad ovest lungo la costa arrivando ad Alor-kecil (18 km) dove ci si imbarca su di un battello privato per una crociera alle isolette di Pura, Ternate e Kepa, piccoli gioielli tropicali posizionati tra Alor e l’isola di Pandar ad ovest. L’oceano in questo tratto è quasi sempre tranquillo perché le correnti principali della regione non passano nel canale formato da Alor e Pandar, rendendo le acque ottime per la balneazione, in particolare per chi ama il nuoto pinnato tra i coralli. Si pranza a Pura, cogliendo l’opportunità per visitare una distilleria locale ed un laboratorio di produzione dei tessuti ikat. Nel Parco Marino di Ternate il nuoto pinnato è particolarmente bello. Approdati ad Alor-kekil si rientra in hotel; la cena è in un ristorante locale.

15°g.  18/8 Alor: Takpala, Tuti Adagae, Monbang
Si raggiunge il villaggio tradizionale di Takpala, 13 km ad est di Kalabahi, dove si potrà assistere alla danza del lego-lego, eseguita in cerchio e tenendosi per mano per celebrare la forza generata dall’unità di questo gruppo tribale, gli Abui; è una prestazione il cui intento è esprimere la felicità. Da qui si prosegue lungo la costa ancora verso est arrivando alle fonti d’acqua calda di Tuti Adagae. Nel pomeriggio ci si reca al villaggio tradizionale di Monbang, dove risiede il clan dei Kabola; qui viene processato il caffè e viene prodotto un particolare tessuto tradizionale realizzato con una speciale corteccia d’albero. Nel corso della giornata si avrà anche l’opportunità di fare dei bei bagni nel mare di Alor.  La cena è in un ristorante locale.

PER CHI RIENTRA

16°g.  19/8 Alor – Kupang – Dempasar e volo di rientro
Prima di imbarcarsi sul volo di rientro ci si reca al mercato locale, per un ultimo tuffo nel modo di Alor. Il volo della Wing Lion per Kupang parte alle 9.30 con arrivo alle 10.30 (orario da confermare). Si prosegue da qui per Dempasar a Bali; il volo della Lion Air parte alle 13.30 con arrivo alle 15.25. A Denpasar ci si imbarca sul volo di rientro per l’Italia.

17°g.  Martedì 20 agosto, arrivo a destinazione

ESTENSIONE: RELAX A BALI

(NB: la durata dell’estensione qui suggerita può essere variata come si preferisce; Amitaba può anche fornire ogni altro ulteriore servizio che fosse richiesto sia a Bali che in altre isole indonesiane)

16°g.  19/8 Alor – Kupang – Dempasar
Prima di imbarcarsi sul volo di rientro ci si reca al mercato locale, per un ultimo tuffo nel modo di Alor. Il volo della Wing Lion per Kupang parte alle 9.30 con arrivo alle 10.30 (orario da confermare). Si prosegue da qui per Dempasar a Bali; il volo della Lion Air parte alle 13.30 con arrivo alle 15.25. All’aeroporto è in attesa il corrispondente locale di Amitaba per il trasferimento presso l’hotel Keraton Jimbaran, già utilizzato all’arrivo. Relax e tempo a disposizione.

17°g. – 19°g. (20 – 22/8) Bali, soggiorno a Jimbaran
Relax e tempo a disposizione.

20°g. 23/8 Dempasar, volo di rientro
Ci si trasferisce in aeroporto in tempo utile per l’imbarco sul volo di rientro.

21°g.  Sabato 24 agosto, arrivo a destinazione

 

COSTO DEL VIAGGIO

€ 3500 – Minimo 4 a massimo 12 partecipanti
Estensione a Bali, € 380 (con 4 notti – durata prolungabile o riducibile)

La quota comprende: le spese di iscrizione, le Polizze Assicurative di viaggio (Viaggi rischio zero e polizza base Europ Assistance – su richiesta, su E.A. possono essere estesi i massimali con un costo di € 70 ed emessa la Polizza di Annullamento, che costa 5,5% del valore del viaggio), i trasporti ad esclusione dei voli, a Bali la colazione ed il pranzo del 6/8, la pensione completa nelle altre località, le escursioni indicate nel programma, gli ingressi ai siti indicati, la presenza dell’accompagnatore italiano e di guide locali che parlano la lingua inglese.

La quota non comprende: i voli, il supplemento per la camera singola, le bevande, le visite e le escursioni non in programma, le mance e tutto quanto non indicato alla voce “la quota comprende”.

Voli: Amitaba provvede alla prenotazione dei voli internazionali su richiesta dei viaggiatori, ma non obbliga ad utilizzare questo servizio e chi preferisce può provvedere all’acquisto dei voli direttamente; questo anche per permettere a chi ne ha la possibilità di usufruire di punti, sconti e/o tariffe agevolate. Solo per i voli interni indonesiani la prenotazione viene eseguita necessariamente da Amitaba, anche al fine di evitare uno scoordinamento nei collegamenti interni nel corso del viaggio; sono sei tratte in tutto che hanno un costo approssimativo di € 600 (il costo esatto si ha al momento della prenotazione). Si segnala in merito che sui quattro voli previsti con la Wings Air non è incluso nel prezzo del biglietto alcun bagaglio ed il costo del bagaglio al momento della redazione del programma è di $ 2,40 al chilo.

Supplementi: € 100 con solo 5 o 6 partecipanti, € 200 con 4; € 780 per la singola. Estensione a Bali presso l’hotel Keraton Jimbaran, € 340 per la singola – NB: è possibile soggiornare sia più a lungo che per meno giorni, il costo è di € 95 al giorno con colazione e, se si vuole la singola, si devono aggiungere € 85 al giorno; si utilizzano stanze “Deluxe”. I trasferimenti aeroportuali per l’estensione costano € 30 per automobile o € 60 per minibus, da dividere tra chi utilizza il servizio.

Visto e documenti: in Indonesia viene rilasciato il visto di 30 giorni all’arrivo; la validità del passaporto deve essere di minimo sei mesi dal momento dell’ingresso.

Riferimento valutario: il prezzo del viaggio è formulato con riferimento al cambio euro – dollaro dell’1/11/23 (Banca d’Italia): € 1 = $ 1,0537, corrispondente al valore in essere al momento della pubblicazione del programma.

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Per qualsiasi domanda e curiosità,
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 DOCUMENTI DI VIAGGIO

PAESI E TRADIZIONI

Entra nella sezione dedicata agli approfondimenti culturali:

Sumba, tessitura in un villaggio

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Sumba, villaggio tradizionale
Timor, capanna alveare
Alor, danza rituale
Sumba, tratto di costa
Guerriero a Tarong – Waitabar
Bimbi in un villaggio, Sumba
Pasunga, tombe megalitiche
Spiaggia di Marosi, Sumba
Musicisti a Timor
Sumba, villaggio di Waigali
Timor, filatura
Waigali, interno di una capanna
Sumba, bimbi
Bali, bramino
Casa tradizionale balinese
Mercato, offerte per il tempio
Bali, Gunung Kawi
Bali, pannello dipinto a Besakih
Bali, Danza Barong

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.