Indonesia
Isole di Sumba, Komodo e Flores
Antiche culture, tra mari corallini e varani; con la magia del Kelimutu

Varano di Komodo

Kelimutu a Flores

Arcipelago di Komodo e Rincia

Villaggio Ngada, Flores

Donna a Ruteng Puu, Flores









Sintesi del viaggio
Sono rare le aree tropicali che possono uguagliare per interesse e bellezza le isole indonesiane ad est di Bali; ornate da spiagge con diversi tipi di sabbie e lambite da acque meravigliosamente calde che sfumano dal color smeraldo al turchese, con fondali corallini che pullulano di vita in un arcobaleno di colori. Questo ambiente di sorprendente bellezza nel Parco Nazionale dell’arcipelago di Komodo e Rincia è anche la dimora dei varani, simpaticamente conosciuti come “i draghi di Komodo”.
A Sumba il fascino culturale è al suo apice nell’incontro con la cultura animistica dei Marapu, mentre a Flores, nella regione ricca di foreste del vulcano Inrie, si scoprono gli interessanti villaggi dei Ngada e, nella parte orientale, è in attesa il Kelimuto!
- Dempasar
- Bandara Tambolaka
- Kupang
- Labuan Bajo
- Seraya
- Ruteng
- Ende
- Kelimutu
- Bajawa
- Maumere
Presentazione del viaggio
Il viaggio offre la possibilità di scoprire tutti questi luoghi ricchi di magia, e sono anche previsti tre giorni di crociera nell’arcipelago di Komodo e Rincia per poter visitare e godere appieno delle bellezze dell’arcipelago. Raggiunta Bali, dove si incontra il capogruppo giunto fin qui con il viaggio “Indonesia: natura, storia e cultura dei tropici”, si prosegue in volo per Sumba iniziando le esplorazioni di questo avvincente percorso, come si legge dettagliatamente nel Programma.
UNA BREVISSIMA NOTA SULL’INDONESIA
Per chi ama viaggiare, l’arcipelago indonesiano rappresenta un’attrazione irresistibile. È il più vasto al mondo, costituito da circa 17.500 isole tropicali a cavallo tra l’Asia e l’Oceania di cui meno di mille abitate, una vastità che favorisce la straordinaria varietà dell’ambiente e la presenza di un caleidoscopio di diverse culture. La natura ha una forza dirompente, con mari corallini e foreste rigogliose dove vivono molte specie di animali, dagli orangutango ai rinoceronti e i varani, con alberi secolari che dai bordi delle spiagge tropicali giungono fino ai quasi 4000 mt di montagne e vulcani. In queste isole stupende si incontra una stupefacente ricchezza culturale con molte etnie e forme religiose: circa la metà dei quasi duecento milioni di abitanti risiede nell’isola di Giava e nel Paese, a maggioranza musulmana, vi sono diffuse tutte le principali religioni che si sovrappongono in molte zone dell’arcipelago agli originari culti animisti.
LA STRAORDINARIA CULTURA DI SUMBA
L’isola ha una forma ovale, la zona centrale è collinare con picchi che superano i 1200 mt e la costa è bagnata da un mare di smeraldo in cui è un piacere immergersi; è una delle più brulle dell’Indonesia, ciononostante la natura riesce a sostentare l’economia e gli isolani sono, oltre che agricoltori, allevatori di cavalli e bufali d’acqua. L’artigianato vanta la produzione degli ikat più preziosi dell’arcipelago. Ma l’aspetto più interessante è che qui resiste la sorprendente cultura e religione dei Marapu; sull’isola sorgono villaggi megalitici con le abitazioni dai tetti altissimi dalle forme incredibili e si parlano ben sette lingue differenti.
I Marapu sono gli spiriti ancestrali dei sumbanesi e trasmettono ai clan preminenti il diritto di dominare gli altri. Il villaggio tradizionale, per motivi di difesa, è solitamente costruito su un’altura e ha forma rettangolare. Un tempo era cinto da una fortificazione in pietra che oggi molto spesso è scomparsa; le case dai tetti altissimi sono disposte attorno a uno spazio centrale aperto dove sono poste le tombe megalitiche. Ogni villaggio ospita ancora “l’albero delle teste”, dove un tempo era appeso in esposizione il capo dei nemici sconfitti. La casa nella cultura marapu non è solo abitazione, ma rappresenta anche il gruppo sociale che la abita. “Uma” significa casa ma individua anche una discendenza patrilineare che si identifica nella stessa. L`impegno quotidiano di un sumbanese è mantenere un positivo e pacifico rapporto coi Marapu, cioè le anime degli antenati morti; tutto si svolge in funzione di ciò e durante ogni cerimonia vengono presentate offerte agli spiriti. Secondo la tradizione vi sono degli stregoni che hanno la facoltà di parlare la lingua dei morti e possono comunicare con loro. I funerali giocano un ruolo importantissimo nella vita rituale di Sumba, quando le appropriate offerte di doni e il sacrificio degli animali assicurano al defunto un viaggio tranquillo verso il mondo degli spiriti.
Leggende, tradizioni e realtà a Sumba si mischiano rendendo difficile distinguere l’una dalle altre; ciò si avverte soprattutto entrando nei villaggi dove si è tenuti a non infrangere una serie di tabù che dovrebbero rappresentare le volontà dei Marapu delle Uma che costituiscono la comunità. Chi volutamente infrangesse tali tabù andrebbe incontro a tremende punizioni divine.
PARCO NAZIONALE DI KOMODO E RINCIA: I VARANI
Il “Dragone di Komodo” è il più grande rettile conosciuto, lungo anche più di tre metri per oltre un quintale e mezzo di peso: il re incontrastato di questa parte dell`arcipelago indonesiano. Scoperta solo nel 1911 da un ufficiale dell’esercito delle Indie Olandesi e catalogata l’anno successivo, questa gigantesca lucertola preistorica popola le isole di Komodo, Rincia e Nusa Kode, che costituiscono dai primi anni settanta il Parco Nazionale di Komodo e Rincia. Il Varanus Komodensis è noto anche per la straordinaria aggressività ed efficacia nella caccia. Si nutre di cervi, bufali e cavalli, animali largamente diffusi nel parco; i suoi unici veri nemici sono i cani selvatici che in branco ne stanano le uova nutrendosi dei piccoli. Nel corso degli anni sono riportati diversi attacchi dei dragoni ad incauti esseri umani, solitamente mortali; certamente il loro avvistamento deve avvenire con tutte le precauzioni del caso. Il primo anno di vita il dragone lo passa sugli alberi nutrendosi di insetti ma, raggiunto il metro di lunghezza, il peso lo costringe a trasferirsi a terra trasformandosi in un implacabile predatore. Sulle brulle isole collinose del parco, cosparse di palme di lontar, vivono anche bufali d`acqua, cervi, cavalli bradi, megapodi (rari uccelli che nidificano sotto terra), macachi, maiali selvatici ed una quantità di altre specie animali.
IL KELIMUTU
Il Kelimutu è un vulcano inattivo situato nella parte orientale della lussureggiante isola di Flores. I suoi tre crateri, immersi nella leggenda, offrono un apice di incredibile bellezza naturale. Si resta basiti dalla purezza turchese del Tiwi Nuwamuri Koofai, che l’animismo tribale ha identificato come il limbo dei morti innocenti; e dagli inquietanti vortici in eterno movimento del Tiwi Atapalo, capiti dagli sciamani come la dimensione delle anime dannate. Il cratere dei beati, il Tiwi Atabupu, all’apparenza è forse il meno bello… ma se ci si siede in silenzio e si ascolta, si scopre il suo inimmaginabile segreto: uccelli di centinaia di specie diverse cantano festosi all’unisono creando una melodia che nessun artista ha potuto eguagliare.
NOTA TECNICA
Il periodo estivo presenta un ottimo clima per viaggiare, perché l’arcipelago indonesiano, situato a cavallo dell’equatore, presenta temperature pressoché costanti e le stagioni sono scandite solo dai monsoni che vanno da ottobre ad aprile, mentre da maggio a settembre la stagione è secca. Si utilizzano sempre sistemazioni di buona qualità e i tre giorni di navigazione non prevedono tratte di mare particolarmente mosse. L’acqua è meravigliosamente calda e comoda per bagnarsi ad ogni ora. La cucina indonesiana presenta un’infinita varietà e grande qualità con numerose specialità regionali, un fatto che contribuisce a rendere ancora più piacevole la permanenza nell’arcipelago.
Programma del viaggio
1°g. Giovedì 5 luglio, partenza per l’Indonesia
Per raggiungere Dempasar nell’isola indonesiana di Bali un volo comodo è della Singapore Airlines, ma vi sono anche opzioni diverse; nel programma si considera l’utilizzo di questo collegamento che fa da riferimento per i servizi del viaggio, ma Amitaba può verificare anche le possibilità offerte dalle altre compagnie (si segnala solo che se per via di un orario d’arrivo diverso fossero necessari servizi d’accoglienza e trasferimento aggiuntivi per questi verrà richiesto un piccolo extra). Con Singapore Airlines la partenza da Milano Malpensa è alle 13.00.
2°g. 6/7 Arrivo a Dempasar
Si arriva a Singapore alle 7.00 e da qui si riparte per Dempasar alle 8.20 con arrivo alle 11.00. Si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba ci si trasferisce presso l’hotel Puri Santrian (4*), dove si incontrano il capogruppo ed i partecipanti giunti fin qui con il programma “Indonesia: natura, storia e cultura dei tropici”.
3°g. 7/7 Dempasar – Bandara Tambolaka (Sumba)
Ci si imbarca nel corso della mattina (orario da confermare) sul volo per l’aeroporto di Bandara Tambolaka di Sumba, situato nella parte occidentale dell’isola, una tratta di circa un’ora di volo; all’arrivo è in attesa la guida locale di Sumba. Si pranza nei pressi dell’aeroporto e da qui ci si reca nella parte occidentale dell’isola. Si sosta per visitare il primo villaggio tradizionale, Waitabar – Tarung (ha due nomi perché è utilizzato da due sottoclan diversi del gruppo dei Loli. Si alloggia presso l’hotel Sumba Nautil (3*), immerso in bel giardino che offre una bellissima vista sull’oceano, con la piscin posta in posizione panoramica.
4°g. 8/7 Sumba
Si continua l’esplorazione della regione occidentale di Sumba. Ci si immerge nella cultura dell’isola visitando diversi villaggi tradizionali dove la cultura Marapu è ben preservata. Le case sono costruite con legno, paglia e bambù con tre livelli: sotto gli animali domestici, quindi il piano degli esseri umani (solitamente un grande spazio aperto con al centro il focolare) e l’altissima piramide del tetto che costituisce il terzo livello, che rende così tipiche le abitazioni, e che secondo la tradizione ospita gli spiriti degli antenati. Al centro dei villaggi, ma anche all’intorno, si trovano i sarcofagi di pietra dei defunti, che ospitano anche più di una persona, e si individuano diversi segni della cultura locale: il palo nella zona centrale che veniva utilizzato per esporre le teste dei nemici uccisi, le corna dei bufali sacrificati e le mascelle dei maiali all’ingresso della case, indice di benessere e stato sociale, e così via. Sorprende la cordialità delle persone, se pur spesso i maschi portino delle affilatissime spade assicurate con un panno al loro fianco. Si inizia con il villaggio di Whygali del clan dei Wanokaka, quindi Motodawu del clan dei Lamboya. Si consuma un pranzo al sacco sulla magnifica spiaggia di Morosi, perfetta per un bel bagno. Si completa la giornata con la visita del villaggio di Waruwora, anche questo del clan dei Lamboya. Si torna quindi in hotel, in tempo per un poco di relax ed un bagno nella panoramica piscina.
5°g. 9/7 Sumba
Ci si sposta verso la parte orientale di Sumba, dal territorio di Waikabubak a Waingapu. Si sosta al villaggio di Pusunga dove si vedono alcune tombe megalitiche con interessanti incisioni sulla pietra: appartengono alla dinastia reale di questa regione. Superate le colline di Wairinding, che offrono diversi punti panoramici molto belli, si scende verso Waingapu; si visita il villaggio di Kallu, famoso per i tessuti ikat, incontrando diversi villaggi e punti d’interesse lungo il percorso. Nei pressi di Waingapu si sale poi sulla collina di Bukit Perssaudaraan, il punto panoramico più alto. Si alloggia presso l’hotel Elvin, semplice ma pulito.
6°g. 10/7 Sumba (Waingapu) – Kupang – Lubuan Bajo – Isola di Seraya
Ci si trasferisce in volo all’isola di Flores via Timor (non ci sono collegamenti diretti). Il volo per Kupang parte alle 7.20 con arrivo alle
8.20 (orario da confermare); da qui ci si imbarca per Labuan Bajo alle 9.45 con arrivo alle 11.40 (fa un breve scalo a Bajawa) o alle 15.00 con arrivo alle 16.30 (orari da confermare). È ovviamente preferibile il primo dei due, ma su queste tratte tra le isole non sempre vengono rispettati gli orari ed è meglio essere preparati per qualche variazione. All’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente di Amitaba e ci si trasferisce al porto dove si raggiunge in barca all’hotel Seraya Resort (4*), posto sull’omonima isoletta, situata poco più nord della baia di Lubuan Bajo.
7°g. 11/7 Isola di Seraya
Giornata di relax. Il vasto arcipelago del parco nazionale marino di Komodo e Rincia è un paradiso tropicale: un insieme di isole tra Sumbawa ad ovest e Flores ad est, immerse in un mare dai colori turchesi e smeraldo. Sono contornate da banchi di corallo tra i più colorati del pianeta e ornate da spiagge candide; la fauna marina è di un’abbondanza impressionante, ed anche solo facendo nuoto pinnato è usuale vedere mante ed altri grandi animali marini. A terra su alcune isole si trovano i varani, la specie di rettile più grande che si conosca (arrivano a superare i 3 metri di lunghezza e al peso di un quintale e mezzo). Per visitare l’arcipelago è necessario l’utilizzo di un’imbarcazione privata, perché qui ancora non esistono servizi; il mare tra le isole nel periodo del viaggio è tranquillo e nel caso di venti vi sono sempre aree protette. Così, nella giornata di domani si salpa dal molo del Resort per un’indimenticabile crociera.
8°g. 12/7 Crociera nell’arcipelago di Komodo e Rincia
Si salpa con il vascello che sarà la nostra “casa” per i prossimi tre giorni; le cabine sono comode, dotate di aria condizionata. Si raggiunge l’isola di Kelor e da qui Rincia dove ci si addentra nel parco con un ranger per vedere i varani; si ormeggia per la notte all’isola delle Volpi Volanti, dove si ammira lo spettacolare volo serale di questi giganteschi pipistrelli che si lanciano verso Flores per cercare il cibo.
9°g. 13/7 Crociera nell’arcipelago di Komodo e Rincia
Si approda all’isola di Padar e quindi si prosegue per il Parco Nazionale di Komodo, dove si avrà un secondo incontro con i giganteschi varani, sempre accompagnati da un ranger. Si prosegue quindi la navigazione per l’isola della “spiaggia rosa” e per l’Isola delle Volpi di Komodo (anche qui si ammirano le volpi volanti).
10°g. 14/7 Crociera nell’arcipelago di Komodo e Rincia
Si prosegue l’esplorazione navigando per Manta Ray, Taka Makasar e l’isola di Kanawa.
11°g. 15/7 Lubuan Bajo – Ruteng
Si ormeggia presso l’isola di Bidadari e si pranza a bordo. Si approda quindi a Lubuan Bajo e si parte in pulmino con una guida locale in direzione est, iniziano ad attraversare l’isola di Floes. L’ambiente naturale è bellissimo, con panorami su monti coperti di foreste con scorci verso il mare lontano, con diversi villaggi e terrazzamenti per la coltivazione del riso. Vi sono anche molte coltivazioni di chiodi di garofano e altre spezie. A Tuteng si ammirano i campi di riso ‘a ragnatela’ – partendo da un punto centrale si diramano allagandosi nelle varie direzioni: ogni spicchio era tradizionalmente assegnato ad una famiglia della comunità. Il capo del clan tutt’ora esegue riti di propiziazione per la semina e per il raccolto nel punto centrale; questa peculiare distribuzione geometrica richiama la forma del tetto delle capanne tradizionali ed ha l’intento di rappresenta l’unione della comunità. Giunti a Ruteng, che dista solo 125 km ma che richiedono circa 4 ore di viaggio (la strada, disegnata dagli olandesi nel 1925, è asfaltata e ben mantenuta ma piena di curve e saliscendi), si alloggia presso il Revayah Hotel. Tempo permettendo si visita la parte vecchia del villaggio, Ruteng Puu o, in alternativa, ci si reca lì il mattino successivo.
12°g. 16/7 Ruteng – Vulcano Inrie (Etnia Ngada) – Bajawa
Si prosegue la traversata di questa stupenda isola, sempre in direzione est; la natura è rigogliosa, si vedono molti bei villaggi e colli terrazzati per le coltivazioni. Giunti a Bajawa (137 km da Ruteng) nella regione del vulcano Inrie si visitano i bei villaggi dell’etnia Ngada di Bena e Luba; qui crescono, oltre al vasto insieme di specie tropicali, bambù di dimensioni colossali – si dice che siano i più grandi esemplari al mondo. Si alloggia presso l’hotel Senian.
13°g. 17/7 Bajawa – Ende – Kelimutu (tramonto)
Si prosegue il viaggio in direzione di Ende; per un bel tratto del percorso iniziale, sempre tra foreste tropicali, villaggi e colli terrazzati, si contorna il maestoso cono del vulcano attivo Ebulobo, con la vetta spesso ornata da emissioni sulfuree. Si tocca di nuovo la costa meridionale; qui un tratto della spiaggia scura è adorno di pietre azzurrine, e all’orizzonte si notano i coni vulcanici della penisola di Ende, di cui uno è attivo. Oltre la cittadina ci si addentra in una ripida valle che emerge tra le risaie e porta a Moni, dove si alloggia presso il Kelimutu Ecolodge. Da qui si sale in pulmino al Parco Nazionale del vulcano arrivando cin una facile passeggiata ai crateri colorati di questo magico luogo per godere del tramonto.
14°g. 18/7 Kelimutu (alba) – Maumere
Ci si reca al vulcano Kelimutu per ammirare l’alba. Rientrati, si parte per la costa settentrionale arrivando a Maumere, dove si alloggia presso il Capa hotel (4*), posoto poco oltre il centro abitato sulla sponda del golfo di Maumere. Chi è interessato nel pomeriggio potrà recarsi in città per una visita del mercato e del porto.
15°g. 19/7 Maumere – Dempasar e volo di rientro
Tra Maumere e Dempasar a Bali vi sono diverse possibili connessioni di volo tra la prima mattina ed il pomeriggio; Garuda parte alle 12.05 con arrivo alle 13.55. Un buon volo di rientro, che è abbinabile a quello di Singapore Airlines suggerito per l’arrivo, è della Malaysian Airlines che parte alle 19.20 per Kuala Lumpur con arrivo alle 22.15.
16°g. Giovedì 20 luglio
Si riparte da Kuala Lumpur alle 2.10 con Emirates per Dubai con arrivo alle 4.55; si riparte ancora con Emirates per Milano Malpensa alle 9.45 con arrivo a Milano Malpensa alle 14.20.
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Pesce leone alle isole Banda
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