India
Spiritualità ed antiche scienze
Dal Tempio d’Oro a Dharamsala, incontro con la cultura tibetana

Delhi, Jama Masjid

Tempio d’Oro

Dharamsala

Namgyal Gompa e residenza Dalai Lama

Pittura di Tanka









Sintesi del viaggio
Il viaggio inizia da Delhi e porta inizialmente ad Amritsar, città santa dei Sikh celebre per il Tempio d’Oro dove è custodito il Guru Grant Sahib, il sacro testo dei loro insegnamenti. Da qui si raggiunge MacLeodganj (Dharamsala), la “Piccola Lhasa” dell’India, il luogo al mondo dove sono preservate nel modo più profondo le antiche tradizioni tibetane, e vi si sosta per cinque notti per un approfondito incontro con la cultura del Paese delle Nevi, spaziando dall’astrologia alla medicina tradizionale, ed avvicinandone anche il profondo cuore mistico nei diversi monasteri, e grazie anche all’incontro con le serene persone che vivono qui praticando una profonda via spirituale.
- Delhi
- Amritsar
- Dharamsala (MacLeodganj)
- Khangra
- Delhi
Presentazione del viaggio
Giunti a Delhi si alloggia in una vivissima area centrale dove tutti si dedicano ai commerci. Ci si immerge subito nella vitale cultura dell’India con la visita ai luoghi emblematici di tre dei filoni religiosi più importanti, la grande moschea di Jama Masjid, epicentro dell’islam nel subcontinente, il tempio indù di Laxminarayan, che ospita Vishnu con la venerata consorte e le altre entità più importanti, tra cui lo stesso Budda, l’antico tempio sikh di Bangla Sahib, molto attivo e armonioso, un’ottima anticipazione di quello che sarà il Tempio d’Oro. Un giro coi i mitici riksho, immersi nel dedalo di viuzze della città vecchia, letteralmente straripanti di vita e così lontani dal mondo che ci è abituale, completa bene questo interessante inizio.
Si parte da Delhi in treno per Amritsar, un comodo modo (per noi, prima classe!) per arrivarci, che possiamo considerare un piccolo viaggio nel viaggio, con le tipiche stazioni indiane e le folle di persone che si spostano tra venditori di tutto e di più. Si alloggia in un albergo ‘heritage’, che offre anche servizi spa. Ci si reca al vicino confine col Pakistan per osservare la tradizionale cerimonia di chiusura, un momento di forte folclore celebrato in modo più teatrale che marziale, molto tipico dell’India. Rientrati, tempo permettendo si visita il tempio di Durga, la potentissima Madre Divina, suprema forma della Shakti o energia creativa femminile e, dopo cena, tutti al Tempio d’Oro per l’inimmaginabile rituale notturno. Al mattino, prima di avviarsi verso i monti himalaiani dove si trova Dharamsala, si torna (chi vuole, ma lo si consiglia) al Tempio d’Oro per un’interessante visita diurna.
MacLeodganj, sui monti appena sopra a Dharamsala, è un luogo molto speciale per i buddisti ed i ricercatori spirituali del mondo perché in questi ultimi cinquant’anni il suo tempio principale, situato nel monastero del Namgyal di fronte alla residenza di S.S. il Dalai Lama, è stato teatro del conferimento di innumerevoli insegnamenti, rituali speciali, trasmissioni delle parole di Budda e dei grandi dotti indiani da parte del Dalai Lama, diventando un prezioso faro di saggezza. Durante il soggiorno a Dharamsala si segue un percorso completo che porta a conoscerne tutti i luoghi ed istituti significativi: dal Norbulingka al centro di medicina ed astrologia del Mentzikhang, includendo il Tibetan Children Village; ai monasteri, dal Namgyal al Drolma Ling; ai siti di pura spiritualità, come il Tushita e gli Stupa di Trijiang Rimpoce e di Yeshe Tobden; e ai centri istituzionali, come la Library ed il tempio dell’Oracolo di Nechung. Nel corso del soggiorno si avrà anche l’opportunità di incontrare alcuni dei praticanti spirituali che vivono qui, momenti che non sono pianificabili e dipendono dalla presenza e disponibilità delle single persone.
Un ulteriore aspetto che potrà essere d’interesse qui sono le ottime possibilità di fare dei buoni acquisti nei tantissimi negozi e mercatini che offrono prodotti d’artigianato tibetano, himalaiano e indiano.
MONASTERO DEL NAMGYAL E TEMPIO DI TEKCEN CIOELING
Il tempio di Tekcen Cioeling a MacLeodGanj, adiacente al monastero Namgyal, è un luogo molto speciale, voluto da S. S. il XIV Dalai Lama quando nel 1967 ricevette in segreto dal Tibet le preziose reliquie dei resti della statua di Avalokiteshvara che era rimasta nell’ala settentrionale del Jokhang, la cattedrale di Lhasa, per 1300 anni: era ora necessario costruire un luogo dove poterle ospitare. Quella veneratissima statua era considerata autogenerata e secondo la tradizione conteneva al suo interno al cuore un’altra statuetta in legno di sandalo, anch’essa autogenerata, che era stata portata a Lhasa dall’Imperatore del Tibet in persona; per i Tibetani in essa vi era poi anche la presenza spirituale dello stesso imperatore Songtsen Gampo e delle sue due consorti. Degli undici volti originali ne furono portati a Dharamsala tre ed uno di questi, se pur danneggiato, è stato inserito nella nuova statua (gli altri due sono custoditi in una bacheca adiacente), che rivolge lo sguardo ad est per significare l’auspicio che il popolo tibetano possa tornare ad essere libero nella sua terra. Il tempio venne completato nel 1970, e ad Avalokiteshvara vennero aggiunte le statue di Sakyamuni e Guru Padmasambhava. Il tempio è stato costruito in modo semplice ma secondo un preciso disegno mandalico, voluto espressamente dal Dalai Lama. Al tempio è stata aggiunta successivamente un’ala chiamata ‘Tempio di Kalachakra’ le cui pareti sono decorate con affreschi coloratissimi e di fine fattura, che includono preziose rappresentazioni di una buona parte dei contenuti esoterici del Kalachakra. Il monastero del Namgyal, la cui ubicazione originaria era all’interno del Potala a Lhasa, è aperto ai monaci di tutte le scuole del buddismo Vajrayana con lo scopo di approfondire la conoscenza e la pratica di diversi insegnamenti tantrici, in particolare quello di Kalachakra e del complesso rituale che accompagna questa importante iniziazione. Nel monastero attualmente vivono centinaia di monaci.
NOTA TECNICA
Il viaggio si svolge nel periodo primaverile, solitamente secco. A MacLeodganj, sui monti dell’Himachal Pradesh, la sera può essere utile avere una felpa calda. Le sistemazioni utilizzate nel viaggio sono tutte di ottima qualità; i pasti inclusi sono sempre negli ottimi ristoranti degli hotel di alta classe che vengono utilizzati, ad eccezione del pranzo del 14/4 durante l’estensione. Da Delhi ad Amritsar di utilizza il treno, altrove sempre veicoli privati comodi e dotati di aria condizionata. È necessario munirsi del visto indiano prima della partenza.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 7 aprile, volo per Delhi
Per raggiungere Delhi in India vi sono molti voli disponibili offerti da un gran numero di compagnie e Amitaba prenota quello preferito dai viaggiatori; molti dei voli prevedono la partenza dall’Italia in serata e l’arrivo nel corso della mattina successiva. Il servizio di accoglienza in aeroporto a Delhi è previsto nella mattina di sabato 8 aprile; se si giunge in orari molto diversi o la sera precedente, Amitaba organizza l’accoglienza e il trasferimento in hotel chiedendo un piccolo contributo economico per i trasferimenti e le eventuali prenotazioni alberghiere aggiuntive richieste.
2°g. 8/4 Delhi
Accoglienza in aeroporto da parte del corrispondente indiano di Amitaba e trasferimento presso l’hotel Florence o simile in centro città, nella vivace zona di Channa Market, dove è in attesa dei partecipanti Teresa Bianca, la guida del viaggio. Nella giornata di oggi, utilizzando un mezzo privato – ed anche dei tradizionali riksho, si fa un interessante giro in città, toccando tre dei luoghi di maggior sacralità per musulmani, indù e sikh, un inizio di buon auspicio che rivela alcune delle facce del variopinto mondo culturale dell’India. Si comincia dalla celebre Jama Masjid, la grande moschea di Delhi, fatta edificare nel XVII secolo dall’imperatore Mughal Shah Jahan come luogo di culto della corte e divenuta il simbolo della cultura islamica in India. Dopo la visita, utilizzando dei riksho, ci si immerge per un poco nelle viuzze brulicanti della città vecchia, densissime di vita e situazioni affascinanti, per noi impensabili. Si riprende il nostro mezzo per recarsi al grande tempio indù di Lakshminarayan (o Birla Mandir), dedicato in modo prominente a Vishnu ed alla sua veneratissima consorte Laxmi, con templi anche per Shiva, Krishna, Budda (si noti che Gautama Budda è ritenuto essere, per la gran parte degli induisti, la nona incarnazione di Vishnu) ed altre entità. Costruito negli anni ‘30 del secolo scorso, venne inaugurato da Mahatma Gandhi. Si continua andando al tempio di Bangla Sahib, che origina dal XVII secolo ed ha assunto l’attuale aspetto nel 1947; è il tempio sikh più importante di Delhi, sempre molto vivo con frequenti cerimonie e rituali, famoso anche per la grande, venerata vasca del Sarovar. Si rientra quindi in hotel; per la cena, la zona è piena di ristorantini tra cui poter scegliere.
3°g. 9/4 Delhi – Amritsar
Si prende il treno per Amritsar che parte alle 7.20 con arrivo alle 13.45 (orari da confermare) portando con sé, se dovesse servire, un pranzo al sacco (al momento della redazione il servizio ristorante sul treno non era ancora ripristinato). A destinazione si viene accolti dal corrispondente locale e ci si accomoda presso il Ranjit’s Svaasa, un hotel storico che offre anche servizi del benessere. Verso le 16.00 ci si reca al punto di confine col Pakistan di Wagah (35 km), l’unico passaggio di frontiera aperto tra i due Paesi, per la cerimonia del ritiro della bandiera che si svolge alle 17.00; l’evento è diventato una specie di spettacolo nazionale con i soldati delle due parti che fanno una parata militare e particolari mimiche, interessante da vedere. Rientrando ad Amritsar ci si reca a visitare il tempio di Durgiana, del XVI secolo, dedicato a Durga, edificato con uno stile simile al grande tempio Sikh. Dopo la cena in hotel, verso le 21.00, ci si reca al Tempio d’Oro, uno dei luoghi magici dell’India, centro della sacralità per la religione Sikh. Le origini del luogo sono antichissime, in passato il lago su cui sorge il tempio era immerso nella foresta ed era un luogo di ritiro e meditazione per gli eremiti; pare che lo stesso Budda fosse giunto fin qui. Il fondatore della religione Sikh, Guru Nanak (1469-1539), visse qui e vi meditò a lungo; dopo la sua morte i discepoli continuarono a frequentare il luogo che in breve divenne il centro della loro religione. Nel tempio costruito sull’acqua della grande vasca è custodito il Guru Grant Sahib, il testo religioso dei Sikh, che viene recitato con toni melodiosi che pervadono lo spazio santo, ispirando i presenti ad un’apertura spirituale. Attorno vi sono devoti e pellegrini, un insieme molto bello. Ogni sera, verso le 22,15, si svolge l’importante cerimonia del Palkhi Sahib: dopo una giornata di preghiere e devozioni viene preparata una portantina (il Palkhi), placcata d’oro e d’argento ed adorna di fiori, dove viene appoggiato su cuscini di broccato di seta il testo sacro, per portarlo dal tempio al trono dell’Akal Takht per trascorrere qui la notte. Il Maestro officiante esce con il testo sacro riposto su di un cuscino sopra al proprio capo e, con grande solennità, lo ripone sul trono al canto di inni accompagnati dai tamburi.
4°g. 10/4 Amritsar – Dharamsala (MacLeodganj)
La mattina si torna al tempo d’Oro per una più dettagliata visita diurna. Nel primo pomeriggio (verso le 13.30) si parte per Dharamsala, che dista da qui circa 200 km, un viaggio che richiede circa 5 ore. Si lasciano le pianure e, con panorami sempre più belli, si arriva ai lembi dell’arco himalaiano a MacLeodganj, sui monti sopra Dharamsala. Si alloggia presso l’hotel Surya e la cena è prevista qui.
5°g.– 8°g. (11/4 – 14/4) MacLeodganj e Dharamsala
MacLeodganj, un piccolo centro situato a 1750 mt di quota sopra a Dharamsala, è il cuore della comunità tibetana: vi sono la residenza del Dalai Lama, il tempio di Tekcen Cioeling ed il monastero del Namgyal. Nel corso di queste giornate si visitano tutti i luoghi d’interesse e si potranno anche incontrare alcuni delle persone e praticanti spirituali che risiedono qui. La sequenza delle visite e delle attività verrà fissata in loco perché alcuni incontri dipendono dalla disponibilità delle persone. Di seguito i punti principali del percorso di queste ricche giornate. Il monastero del Namgyal, il cui Abate è Tamtok Rimpoce, che segue tra le sue responsabilità anche il centro italiano del Ghepelling, con i templi di Tekcen Cioeling e di Kalachakra. Il Tushita, posto sopra MacLeodganj a circa 2000 mt, un importante centro di ritiri dove è conservato lo stupa di Lama Yeshe, che fu anche il fondatore del centro di Pomaia in Italia. Da qui con una bella passeggiata tra i boschi di circa mezz’ora si può arrivare al sito degli stupa di Trijang Rimpoce, uno dei tutori del XIV Dalai Lama, e di Yeshe Tobden, che è stato anch’egli spesso in Italia; all’intorno vi sono le casette di fango dei meditatori. Il centro studi del Mentzikhang, dove si studiano la medicina e l’astrologia tibetane. È anche possibile essere visitati da un medico tibetano e chiedere il proprio oroscopo; quest’ultimo richiede poi dei tempi piuttosto lunghi per essere preparato e verrebbe quindi da loro poi spedito in Italia. Il Tibetan Children Village, dove si potranno visitare le classi e le case dove vivono i bimbi, che sono rifugiati e orfani tibetani. La sede dell’Amministrazione Centrale Tibetana (CTA), dove si trovano la Libreria Tibetana e la casa dell’Oracolo di Stato, Nechung. L’istituto del Norbulingka, situato a circa 20 km da MacLeodganj, istituito per preservare la cultura e l’artigianato tibetano. Qui si possono visitare i diversi atelier per la manifattura di statue in metallo, falegnameria, sartoria, pittura di tanka ed un piccolo grazioso museo dove sono ricostruite scene di vita nel Tibet storico con pupazzi di stoffa; il giardino è stato disegnato da un architetto giapponese. Nei dintorni ci si potrà recare al monastero del Gyuto, dove per molti anni ha risieduto il Karmapa; al convento di Drolma Ling, che raccoglie monache di diverse tradizioni; al monastero di Kamtrul Rinpoche, che è riccamente affrescato con pitture murali eseguite da artisti bhutanesi; al centro per gli studi di Kalachakra di Chokyi Nangwa Rinpoce.
Tutto ciò è meraviglioso e più che interessante, ed un ulteriore modo per apprezzare questo luogo e coglierne l’atmosfera è anche, ad esempio, unirsi ai pellegrini che percorrono devoti il sentiero che circumambula la residenza del Dalai Lama, un percorso di pellegrinaggio dove il mormorio del mantra della compassione recitato da così tante persone dal profondo del cuore sembra aver imbevuto anche le pietre. E, perché no, anche la miriade di negozi e bancarelle che offrono un po’ di tutto, ma principalmente oggetti tibetani, regala un bel contributo all’insieme; in più, se lo si desidera, ora vi è anche una panoramica funivia che collega con Dharamsala che, nel corso di queste giornate, si potrà prendere per ammirare anche in questo modo un poco ’alpino’ i bellissimi panorami che ci contornano.
9°g. 15/4 MacLeodganj – Khangra – Delhi e volo di rientro
Si raggiunge la vicina località di Kangra (21 km), dove, tempo permettendo in funzione degli orari di volo, si potranno visitare un forte, ben arroccato sui colli, ed i templi di Khangra e Jawalamukti, quest’ultimo considerato santo anche nella tradizione tibetana. Giunti a Delhi ci si imbarca sul volo di rientro dal medesimo aeroporto; la gran parte dei voli arriva in Italia nella giornata successiva.
10°g. Domenica 16 aprile, arrivo a destinazione
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Bimbi al TCV
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Mandala

Monache tibetane

Delhi, Jama Masjid

Tempio d’Oro

Dharamsala

Namgyal Gompa e residenza Dalai Lama

Pittura di Tanka

Stupa, Tibetan Children Village

Direttrice, Tibetan Children Village

Dharamsala, lungo il kora

Monti a Dharamsala

Amritsar, Tempio d’Oro
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.