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India


India: La vita del Budda con Varanasi e Bodhgaya

Un incontro con la spiritualità e la cultura dell’India


Varanasi, aarati

Varanasi, sui Ghat

Sarnath

Nalanda, Stupa di Shariputra

Rajghir

PARTENZA
3/1/2023
RITORNO
16/1/2023
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


L’India è pervasa da una forte cultura spirituale e preserva mete di pellegrinaggio a cui si riferiscono persone di diverse fedi. Questo percorso, dopo una prima immersion nel cuore induista a Varanasi, porta in tutti i luoghi principali della tradizione buddista, nei siti che segnano i passaggi principali della vita del grande Illuminato, da Lumbini in Nepal dove nacque a Kushinagar, dove lasciò il corpo.

Nelle pianure gangetiche del nord dell’India gennaio è solitamente secco ma può essere freddo, con temperature che in alcune occasioni di notte possono arrivare anche a pochi gradi, mentre durante il giorno con il sole sono normalmente equivalenti alle nostre primaverili. È quindi necessario avere con sé anche degli indumenti caldi. Si utilizzano alberghi di buona qualità, i trasporti si effettuano con comodi mezzi privati di recente immatricolazione dotati aria condizionata.

Lascia che la vita, che ti gira intorno, ti attraversi l’anima.
  • Varanasi
  • Sarnath
  • Bodhgaya
  • Nalanda
  • Rajghir
  • Vaishali
  • Kushinagar
  • Lumbini
  • Shravasti
  • Lucknow
  • Delhi

 Presentazione del viaggio


Giunti in volo a Varanasi, la città santa dell’India, si potrà toccare con mano l’intensità spirituale dell’induismo percorrendone a piedi le parti antiche, tra i Ghat di cremazione e le cerimonie dei bramini in onore della Dea Ganga, e ci si reca alla vicina Sarnath, il luogo della prima predicazione del Budda. Si prosegue per Bodhgaya, il luogo dell’illuminazione e cuore del mondo buddista, meta di pellegrinaggio ininterrottamente da 2500 anni dove sembra non essersi mai spento l’eco delle gesta di Budda: il giardino sacro è contornato da templi e monasteri di tutte le tradizioni buddiste (bhutanesi, birmani, giapponesi, tailandesi, tibetani, ecc.). Lasciata Bodhgaya ci si reca all’antica università monastica di Nalanda, sorta attorno allo Stupa di Shariputra, ed a Rajghir, dove sul “Picco degli Avvoltoi” ebbe l’avvio la tradizione del mahayana e dove si tenne il primo concilio buddista. Da qui si passa da Vaishali, (il luogo dell’ultimo insegnamento) raggiungendo Kushinagar (il luogo dove lasciò il corpo), Lumbini (dove nacque), Kapilvastu (dove visse come principe) e Shravasti (il sito dove soggiornò più a lungo trascorrendovi 25 stagioni delle piogge). Da Shravasti si arriva a Lucknow, dove si resterà impressionati dal sito islamico del Bara Imambara, e da qui si prosegue per Delhi in volo per il rientro.

NOTA TECNICA

Nelle pianure gangetiche del nord dell’India gennaio è solitamente secco ma può essere freddo, con temperature che in alcune occasioni di notte possono arrivare anche a pochi gradi, mentre durante il giorno con il sole sono normalmente equivalenti alle nostre primaverili. È quindi necessario avere con sé anche degli indumenti caldi. Si utilizzano alberghi di buona qualità, i trasporti si effettuano con comodi mezzi privati di recente immatricolazione dotati aria condizionata.

 Programma del viaggio


1°g.  Martedì 3 gennaio, partenza per l’India
Per raggiungere Varanasi vi sono diverse possibilità di scelta per i voli; solitamente si transita da Delhi proseguendo da qui in volo. Amitaba può prenotare quello preferito dai viaggiatori; la maggior parte dei collegamenti giunge a Delhi nel mattino successivo. (NB: se si utilizza un volo diverso da quello del gruppo, che richiedesse il trasferimento in hotel in altri orari, vi è un piccolo extra per l’accoglienza, che può essere ripartito tra chi arriva con questo orario).

2°g.  4/1 Arrivo a Varanasi
A Varanasi è in attesa il corrispondente locale di Amitaba; ci si trasferisce presso l’hotel Ramada, dove si consuma anche la cena.

3°g.  5/1 Varanasi
Nel corso della mattina giunge in hotel il capogruppo italiano con i partecipanti in arrivo da Bhopal (viaggio “Maharashtra e Sanchi”). Si lascia l’hotel tutti insieme e ci si tuffa nell’incredibile realtà della città vecchia di Varanasi, dove i vicoli sono così stretti che non circolano neppure i rikshò a pedali… ma dove riescono comunque a transitare vacche e bufali, con nonchalance, tra la moltitudine di gente e i banchetti che vendono di tutto. Colpiscono molto il visitatore i luoghi di cremazione, in particolare il più antico, dove tra tempietti, devoti, cani randagi, bovini e altissime cataste di legna polverosa ci sono sempre un gran numero di pire accese e spesso spuntano dai vicoli delle piccole processioni che portano fin qui i defunti: si dice che in questo posto, tra i punti più sacri di tutta l’India, le pire siano al lavoro da oltre 10.000 anni! Sarà molto interessante percorrere a piedi gli antichissimi Ghat, le grandi gradinate che portano al sacro Gange, e al calar del sole ci si potrà sedere sulle rive del fiume per osservare l’aarati, uno  splendido rito officiata dai bramini vestiti con abiti da gran cerimonia tra i suoni di campanelle e salmodie vediche, con i bracieri fiammeggianti ruotati ad arte dagli officianti, mentre sul fiume scivolano i lumi appoggiati su foglie, un’offerta alla dea Ganga.

4°g.  6/1 Varanasi, escursione a Sarnath
Ci si alza presto per ammirare il sorgere del sole da una barca portata a remi sulle acque del fiume. Dopo la colazione ci si reca a Sarnath, ubicata a pochi chilometri dalla città, il luogo legato alla memoria della prima predicazione del Budda e centro di irradiazione della cultura buddista nel mondo. Il museo archeologico di Sarnath, il primo ad essere stato istituito in India, possiede inestimabili tesori d’arte dell’epoca Maurya (II secolo a.C.) e il Dhamekha Stupa nel Parco delle Gazzelle è di straordinaria suggestione; tutt’attorno vi sono monasteri buddisti di ogni tradizione. Ci si reca a visitare la scuola dell’organizzazione umanitaria del Progetto Alice diretta da Valentino Giacomin, che ha qui la propria sede principale. Il  Progetto Alice svolge la propria missione mettendo a disposizione delle ragazze e dei ragazzi dei villaggi una scuola non confessionale con un completo programma di istruzione ispirato ai principi di consapevolezza propri dell’insegnamento buddista, formando anche insegnanti per la diffusione della scolarizzazione nell’India rurale. La sede di Sarnath è molto bella, con centinaia di bambini dall’aspetto sorridente e sereno, belli, puliti e ordinati con le eleganti divise blu. Qui si trovano anche uno Stupa, un tempio dedicato a Tara ed è in costruzione una grande statua di Maitreya. Si rientra quindi in città, dove si torna sul ghat principale per ammirare il rito dell’aarati.

5°g.  7/1 Varanasi – Bodhgaya
Dopo colazione si parte con un veicolo privato alla volta di Bodhgaya, che dista circa 260 km, un viaggio di circa 6 ore. Si alloggia presso l’hotel Royal Residency, a distanza di passeggiata dal giardino sacro. Ci si reca per una prima visita al Mahabodhi, lo Stupa dell’Illuminazione del Budda, il sito di pellegrinaggio più importante nella tradizione buddista, che tocca il cuore di tutte le persone che vi si recano.

Il Mahabodhi di Bodhgaya
Dopo sei anni di ricerca spirituale e di stretta ascesi, Gautama interruppe l’austera disciplina a cui s’era sottoposto e s’incamminò lungo le rive del fiume Nairanjana che incornicia Bodhgaya, l’antica Uruvela. Qui si sedette sotto l’albero della bodhi (un ficus religiosa o pipal) ottenendo l’illuminazione completa e realizzando la mente dell’onniscienza. Accanto all’albero venne eretto dall’imperatore Ashoka, illustre pellegrino del II sec. a.C., un tempio (il bodhigara – da cui il nome di Bodhgaya) che esiste tuttora: il grande Stupa, chiamato Mahabodhi, si trova al centro di un magnifico parco disseminato di Stupa e di stele con sculture del Budda. Questo è il cuore del mondo buddista, meta di pellegrinaggio ininterrottamente da 2500 anni; qui anche la terra sembra risuonare delle preghiere accumulate in millenni di devozione e tra gli Stupa del giardino s’incontrano praticanti impegnati nell’esecuzione delle prostrazioni. L’albero che vi è custodito non è lo stesso di venticinque secoli or sono, poiché la pianta originale fu sradicata dai musulmani, ma è comunque un discendente diretto nato da un pollone del pipal originario che era stato portato anticamente in Sri Lanka.

6°g.  8/1 Bodhgaya, cuore del mondo buddista
Si dedica la giornata a scoprire Bodhgaya, iniziando dal Mahabodhi, il giardino dove si trovano l’albero dell’illuminazione del Budda ed il tempio di Ashoka tra bellissimi Stupa, un luogo che è il cuore pulsante del mondo buddista. Qui ad ogni ora del giorno e della sera un gran numero di devoti si raccoglie per le proprie pratiche: chi fa le prostrazioni, chi medita, chi recita i mantra, chi studia, chi esegue dei rituali, chi offre il Mandala, chi prega – un insieme molto intenso ma armonico e molto vivo. Nel corso del tempo all’intorno e nelle aree circostanti sono sorti un gran numero di templi ed istituti di diverse tradizioni (il tempio bhutanese, il centro di meditazione zen, il Root Institute della FPMT, la grande statua del Budda, il tempio nyingma, il Metta Buddharam (o tempio d’argento), il monastero di Tergar e così via.

7°g.  9/1 Bodhgaya – Nalanda – Rajghir
Ci si reca a Nalanda, che dista 90 km, circa tre ore di viaggio. Questa grande università monastica secondo la tradizione fu fatta costruire dall’imperatore buddista Ashoka nel II secolo a.C. intorno allo Stupa contenente le reliquie di Sariputra, uno dei principali discepoli di Budda. Gli scavi hanno rivelato l’esistenza di dieci monasteri, uno adiacente all’altro, e tre templi, oltre al maestoso Stupa; Nalanda poteva ospitare circa diecimila studenti e pare che vi si tenessero fino a duecento corsi d’insegnamento al giorno su diversi temi. Fu certamente il centro di conoscenza più grande di quei tempi, dove studiarono alcune delle figure principali della tradizione buddista, tra cui: Nagarjuna, Shantideva, Aryadeva, Asanga e Naropa. All’inizio del XIII secolo le biblioteche furono incendiate, le sale di lettura e i monasteri saccheggiati dalle ripetute incursioni musulmane che misero così fine alla gloriosa storia di Nalanda. Dopo la visita del sito si salutano i compagni di viaggio che rientrano in Italia e si continua per la vicina Rajghir (14 km), antica capitale del regno Magadha, dove si alloggia presso l’hotel Indo Hokke. È un luogo di pellegrinaggio ricco di templi e stupa di tutte le tradizioni; ci si reca nella zona collinare nei pressi del paese dove sorge il “Picco degli Avvoltoi” (si può salire usando una comoda seggiovia!). Fu qui che venne trasmessa la Prajnaparamita (il Sutra della saggezza) che segna l’inizio della tradizione del cosiddetto “secondo giro della ruota del Dharma”, il sentiero buddista Mahayana. Questo fu anche il luogo dove venne tenuto il primo concilio buddista; sulla sommità i giapponesi hanno costruito una “Pagoda della Pace”. Il sentiero da cui si scende transita da alcune importanti grotte di meditazione e dal sito del primo concilio.

8°g.  10/1 Rajghir – Vaishali –  Kushinagar
Si parte presto per Vaishali: dista 157 km a nord ovest, oltre la città di Patna, circa quattro ore e mezza di viaggio. È il sito archeologico dell’antica capitale dell’impero Licchavi, dove nel 599 a.C. nacque Mahavira, il fondatore della religione jainista, e nel 483 a.C. il Budda trasmise il suo ultimo insegnamento pubblico; fu anche il luogo che ospitò il secondo concilio buddista. Tra i resti più importanti vi sono lo Stupa dove venne posizionata una parte importante delle reliquie del corpo del Budda, il monastero d Kutagarasala, dove risiedeva l’Illuminato nelle sue frequenti visite in questa città, ed il pilastro di Ashoka sormontato qui da un solo, maestoso, leone; nei pressi è stata costruita una “Pagoda della Pace”. Si prosegue il viaggio sempre verso nord ovest per Kushinagar, che da qui dista altri 180 km, un’altra lunga tratta di circa quattro ore e mezza. Completato questo lungo viaggio attraverso le campagne dell’India si alloggia presso l’hotel The Royal Residency.

9°g.  11/1 Kushinagar – Lumbini (Nepal)
Kushinagar è un tranquillo villaggio con un giardino pieno di pace che circonda il tempio dove una statua che raffigura il Budda sdraiato sul fianco destro segna il punto in cui lasciò il corpo. Nei pressi i resti di un antico Stupa indicano il luogo dove venne allestita la pira per la Sua cremazione. Kushinagar ispira momenti di tranquilla contemplazione; nel tempio spesso si svolgono piccole cerimonie eseguite dai pellegrini giunti fin qui da tutto il mondo. Completata la visita si parte per Lumbini, un percorso di 183 km che richiede circa 6 ore; il paese è in territorio nepalese a poca distanza dal confine. Sistemazione presso l’ottimo hotel Lumbini Hokke, posto in un giardino a breve distanza dai luogo della nascita del Budda.

10°g.  12/1 Lumbini
Si dedica la giornata alle visite. A Lumbini nacque il Budda; nel Giardino Sacro nel 1996 è stata portata alla luce una pietra che segna il punto dove si ritiene che sia avvenuta. Il sito è tranquillo ed è stata predisposta una vasta area protetta che si percorre a piedi o con i rikshò a pedali (meglio utilizzare questi perché è molto ampia) dove sono stati costruiti i monasteri di tante diverse tradizioni, molti dei quali interessanti da visitare; si ha così l’opportunità di vedere in un unico spazio i diversi stili dei templi buddisti dell’Asia. A breve distanza da quest’area si visitano le rovine di Kapilvastu, la cittadina, capitale dei Shakya, dove viveva Siddharta; su questo punto vi è però una controversia, perché alcuni studiosi danno il lustro di questo ruolo ad un altro omonimo sito archeologico in India – in ogni caso, nel corso del viaggio si visitano entrambe le località!

La nascita del Budda
Secondo la tradizione, il padre di Siddharta Gautama fu il re Shuddhodana e sua madre la regina Maya, che lo partorì nel parco di Lumbini, non lontano dalla città di Kapilavastu, capitale del piccolo regno dei Shakya. La data di nascita del Budda è ancora oggetto di discussioni: secondo il pandit kashmiro Sakya Sri, che giunse in Tibet all’inizio del XIII secolo, il Budda nacque circa 2500 anni fa. Ciò concorda con la posizione generalmente accettata dalla tradizione Theravada ma, secondo alcuni studiosi tibetani, il Buddha apparve nel mondo più di 3000 anni fa.  C’è poi una terza opinione che fa risalire la nascita del Buddha all’VIII secolo a.C. Nonostante le contrastanti asserzioni sulla data di nascita del Buddha, la letteratura mostra generale accordo riguardo agli eventi principali della sua vita che, al di là della leggenda, esemplifica le immense potenzialità e capacità che sono intrinseche della natura umana. Si narra che Siddharta, dopo una serie innumerevole di esistenze in forma animale, umana e divina condotte compiendo azioni compassionevoli verso ogni essere vivente, fosse giunto all’ultima incarnazione durante la quale, per i meriti acquisiti, avrebbe conseguito l’Illuminazione e predicato la dottrina che ad essa conduce. Si racconta che egli, prima di rinascere nel parco di Lumbini, risiedesse nel paradiso di Tushita, il luogo in cui gli dei vivono in perfetta beatitudine. Qui, essendo maturato il tempo dell’ultima esistenza, decise di venire al mondo. La narrazione della nascita di Budda è arricchita da particolari straordinari: egli nasce dal fianco destro della madre, la terra trema e soffiano leggere brezze che conducono nell’aria soavi profumi, mentre gli dei esprimono il loro compiacimento facendo cadere una pioggia di fiori di loto. La tradizione artistica raffigura generalmente questo avvenimento della vita di Budda mostrando la madre Maya in piedi, sotto un albero, circondata dalle ancelle e sorretta dalla sorella, mentre il bimbo fuoriesce dal suo fianco. Al parto miracoloso partecipano anche due divinità del pantheon brahmanico: Brahma e Indra. Quest’ultimo accoglie il bimbo su un candido panno, a significare che la nascita di Gautama è un evento che coinvolge non solo le sorti del genere umano, ma l’intero cosmo. Gli stessi dei si prostrano dinnanzi al Budda nascente poiché attendono ansiosi la predicazione del Dharma (la dottrina) che li renderà finalmente liberi. Al bambino vengono posti i nomi di Siddharta (Colui che ha raggiunto lo scopo) e di Gautama poichè egli deriva dalla stirpe brahmanica di Gotama. La mamma morì pochi giorni dopo il parto ed il bimbo venne allevato dalla sorella di lei, Mahaprajapati, che era la seconda moglie del re. Gautama era venuto al mondo recando sul proprio corpo dei segni straordinari che ne lasciavano intuire la grandezza. Interpretandoli, i veggenti che frequentavano il palazzo predissero a Shuddodana, il papà, che il bambino, qualora fosse rimasto nel mondo sarebbe divenuto un chakravartin, ossia un sovrano universale. Se diversamente, nel corso della sua esistenza, avesse deciso di abbandonare la vita di corte per intraprendere un sentiero spirituale, sarebbe giunto allo stato di Budda perfettamente compiuto.

11°g.  13/1 Lumbini – Shravasti (India)
Tornati in India ci si reca al sito indiano di Kapilvastu, ubicato nella località di Piprahwa a circa 110 km da Lumbini, molto meglio curato del ‘fratello’ nepalese.  Si prosegue quindi per Shravasti, che da qui dista altri 126 km, un viaggio di circa 6 ore in tutto; si alloggia presso l’hotel Lotus Nikko. Shravasti fu capitale del Kosala ed è anche citata nel poema epico indiano della Mahabharata.

12°g.  14/1 Shravasti – Lucknow
Le rovine di Shravasti sono venerate sia dai buddisti che dai jainisti perché qui predicò anche Mahavira, il loro maestro spirituale. Il Budda vi risedette per 25 stagioni delle piogge, in un giardino nei pressi della città che gli fu donato da un ricco discepolo che, secondo la tradizione, per acquistare questo bel terreno dovette ricoprirlo di monete d’oro da consegnare poi al re. Qui si trovano i resti di diversi monasteri e uno Stupa costruito sul luogo in cui il Budda compì dei miracoli e, a breve distanza, si trovano le rovine dello Stupa di Angulimala Completate le viste si lascia Shravasti in direzione sud ovest per Lucknow, capitale dello stato dell’Uttar Pradesh, che dista circa 180 km, un percorso di circa 5 ore. Lucknow è una città interessante, che per le sue caratteristiche culturali e ambientali si fregiava del nome di “Costantinopoli dell’India”. Si alloggia presso l’hotel Clarks Avadh.

13°g.  15/1 Lucknow – Delhi e volo di rientro
Ci si reca a visitare il sito di maggior interesse della città: il complesso di Bara Imambara, costruito nel 1784, dove la sala principale a volta, costruita senza pilastri di supporto, è tra le più ampie che si conoscano realizzate con mezzi tradizionali; la grande moschea e la parte chiamata “il labirinto” completano questo unico insieme. Il volo per Delhi parte alle 17.50 con arrivo alle 19.05 (orari da confermare); la maggior parte dei voli di rientro parte tra le tarde ore della sera e le prime del mattino. Se si preferisse o fosse necessario per la scelta dei voli pernottare a Delhi, con un piccolo costo aggiuntivo Amitaba organizza ogni servizio necessario: trasferimenti, pernottamento presso l’hotel Ashok Country Resort o altri.

14°g.  Lunedì 16 gennaio, arrivo a destinazione

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Shravasti

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Monaci al Mahabodi
Bodhgaya, al Mahabodhi
Varanasi, aarati
Varanasi, sui Ghat
Sarnath
Nalanda, Stupa di Shariputra
Rajghir
Kushinagar
Albero della nascita del Budda
Lumbini
Bara Imambara

L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.

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