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India Himalaia


Trekking a Markha e salita allo Stock Kangri (6153 mt)

Estensione per Nubra e l’altopiano del Rupshu


PARTENZA
03/08/2013
RITORNO
18/08/2013
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
25/08/2013
2a ESTENSIONE
01/09/2013
DURATA
16 – 30 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


La valle di Markha è tra i trekking più apprezzati dell’Himalaia per la bellezza e la varietà dell’ambiente; dalla grande valle del fiume Indo si supera il passo di Ganda e attraverso strette gole tipiche degli ambienti erosivi, ricche di rocce colorate, si arriva tra i vasti scenari delle alte pasture degli yak ai piedi di imponenti montagne glaciali, incontrando un gran numero di resti storici, sperduti villaggi e alcuni piccoli monasteri.

Si disegna un ampio anello attorno al gruppo che culmina nella vetta dello Stock Kangri, un’ardita piramide che supera i 6000 metri, che i più determinati potranno provare a salire. È poi prevista un’estensione che porta alla valle di Nubra e quindi sull’altopiano del Rupshu.

Ci sono sempre mille soli al di là delle nuvole.

 Presentazione del viaggio


Si disegna un ampio anello attorno al gruppo che culmina nella vetta dello Stock Kangri, un’ardita piramide che supera i 6000 metri, che i più determinati potranno provare a salire. È poi prevista un’estensione che porta alla valle di Nubra e quindi sull’altopiano del Rupshu.

Il viaggio prevede di giungere in volo a Leh, la cittadina capitale del Ladakh posta a 3500 mt di quota, e di trascorrere i primi tre giorni eseguendo delle interessanti visite culturali; una fase ottima anche per l’acclimatamento. Si parte quindi per il percorso a piedi che dura 10 giorni, incontrando il passo del Ganda La (4900 mt) il terzo giorno di cammino. Con questa progressione non dovrebbero sussistere particolari problemi di adattamento alla quota, che è un fattore determinante da considerare in un trekking himalaiano. Il percorso è abbastanza impegnativo, ma alla portata anche di persone non specialiste, ed è quasi tutto percorribile anche a cavallo: alcuni preferiscono avere al seguito una montatura per alleviare le tappe, una opzione che va però esplicitata prima della partenza; i cavalli sono docili e non serve avere precedenti esperienze per montarli. Amitaba cura tutti gli aspetti organizzativi: fornisce il materiale per campi e cucina ad esclusione del sacco a pelo, cura il trasporto dei materiali, del bagaglio personale, l’allestimento dei campi, cibo e cucina. Se richiesto, è possibile noleggiare il sacco a pelo localmente. Per l’attrezzatura personale si faccia conto su di un clima secco, tenendo presente però che non può mai essere esclusa la possibilità di piogge o nevicate; le temperature minime solitamente sono a Nimaling, dove raramente in agosto si va sotto lo zero termico. Il nostro consiglio per il sacco a pelo è un gradiente omologato per -10/-15°C., stante che le tabelle termiche sono solitamente molto ottimistiche.

(Per informazioni generali, vedi Ladakh Trekking himalaiano).

Al termine del trekking vi è la possibilità salire lo Stock Kangri (6153 mt), seguendo la via normale. Questa avventura non richiede grandi doti alpinistiche, ma non è per novizi. Quasi tutti salgono senza formare una cordata seguendo il percorso individuato dalla guida locale, affidandosi alla capacità propria con l’utilizzo di ramponi e picozza, senza necessità di piolet anche se in alcuni punti la salita è ripida. Si utilizzano in tutto sei giorni, incluso l’avvicinamento e un giorno tenuto di riserva.

Chi non sale può, anziché rientrare in Italia, attendere i compagni a Leh. Amitaba in questo caso potrà proporre diverse esplorazioni interessanti per utilizzare ottimamente il tempo, ad esempio andare al lago di Pangong e / o percorrere il sentiero ad ovest di Leh sul versante settentrionale dell’Indo tra Likir e Temisgum. Sempre che … non si preferisca bighellonare nella piacevolissima Leh.

A completamento del viaggio, per avere una visione d’insieme di questa meravigliosa regione del mondo, è prevista un’estensione in due fasi: alla valle di Nubra a nord di Leh e, a seguire, ai grandi laghi dell’altopiano del Rupshu, nel grandioso territorio dei nomadi.

 Programma del viaggio


(Le tappe del trekking richiedono da 4 a 7 ore di cammino circa)

1°g.  Sabato 3 agosto, partenza per Delhi 
All’arrivo ci si trasferisce alle partenze nazionali per imbarcarsi per Leh. Se fosse utile, in funzione degli orari di volo o altro, Amitaba può predisporre un servizio di accoglienza all’aeroporto e prenotare un hotel e ogni altro servizio richiesto; solitamente per i trasferimenti viene utilizzato l’Ashok Country Resort che è vicino all’aeroporto.

2°g.  4/8 Delhi – Leh  
Il volo per Leh parte alle primissime ore del mattino, solitamente verso le 5.30 (orario da confermare); dall’aereo di godono panorami stupendi sull’Himalaia dell’India. All’arrivo si viene ricevuti si viene ricevuti dal rappresentante di Amitaba del Ladakh, Tsewang Thinless. Sistemazione in uno dei migliori hotel della città e riposo per favorire l’adattamento alla quota; Leh è posta a 3500 mt di altezza. Nel pomeriggio tranquilla passeggiata a Sankar Gompa, un piccolo monastero situato tra i campi e le tipiche case dei contadini ladakhi.

3°g.  5/8 Leh – Alchi  
Si lascia Leh in direzione ovest seguendo il deflusso del grandioso fiume Indo; oltre la spettacolare confluenza con lo Zanskar si visita Bazgo, un paesino molto pittoresco e storicamente importante, dove si ergono le rovine di un antico forte e templi con decorazioni stupende che contengono due impressionanti statue di Maitreya. Fu da Bazgo che il re Bhagan riuscì a riunificare il Ladakh nel XVI secolo. Si prosegue verso ovest; a Sapol si attraversa il fiume e lo si segue per un tratto lungo la sponda meridionale per poi risalire una pittoresca valle che porta allo stupendo villaggio di Mangyu, di bellezza archetipa, dove nei piccoli Gompa e in alcuni Stupa si trovano reperti artistici di finezza insospettabile, che originano dall’XI secolo: ci si chiede come mani così raffinate abbiano potuto giungere in una delle valli più remote al mondo! Ridiscesi al fiume si torna verso il ponte arrivando poco oltre al monastero di Alchi, fondato nell’XI secolo da Kaldan Sherab, discepolo di Rinchen Zangpo, che contiene dei magnifici dipinti di scuola Ghandara, il reperto artistico più importante del Ladakh. Si alloggia in una locanda dell’oasi; questi alberghetti richiedono un minimo di spirito di adattamento, si immagini una condizione simile a quella che da noi può offrire un rifugio alpino, ma donano la piacevole sensazione di alloggiare con le famiglie locali.

4°g.  6/8 Alchi – Lamayuru – Leh  
Si continua a seguire la valle dell’Indo e quindi la strada risale una spettacolare gola verso sud, arrivando attraverso profonde gole alle incredibili erosioni terrose della “valle della luna”; secondo la tradizione queste peculiari forme indicano la presenza di un antico lago che si dice sia stato fatto defluire dal santo Naropa, che passò qui un lungo periodo di meditazione: ragion per cui questa zona è considerata dai ladakhi una ‘terra pura’. Qui si trova Lamayuru, uno dei monasteri più pittoreschi dell’himalaia, posto arditamente tra pinnacoli di roccia come un castello delle fiabe, sospeso su formazioni erose che sovrastano un villaggio circondato da policrome montagne desertiche. Dopo la visita si rientra verso Leh; oltrepassata la confluenza tra Indo e fiume Zanskar una breve deviazione porta al monastero di Likir, di tradizione Ghelupa il cui abate è un fratello di S.S. il XIV Dalai Lama, con un’imponente statua di Maitreya che sovrasta il bel complesso; vi risiedono circa 150 monaci. A circa mezz’ora da Leh si visita il monastero di Phyang, situato a nord della strada; è molto interessante, con sale finemente affrescate e diverse statue tipiche dell’esoterica scuola dei Drigung Kagyu, alla cui scuola appartiene il Gompa. A Leh si alloggia presso il medesimo hotel.

5°g.  7/8 Leh – Spituk; trek 1, tappa fino a Zinchen  
Al mattino si sale al panoramico Tsemo Gompa, che si erge in posizione panoramica sul monte alle spalle della cittadine, dove sorgono anche i resti di quello che fu il primo castello della dinastia reale Namgyal. Si lascia quindi Leh, sostando per una visita al monastero di Spituk. Si attraversa il fiume Indo nei pressi del Gompa, qui la quota è di 3200 mt, e se ne segue il percorso per un lungo tratto; nella parte iniziale vi è una mulattiera percorribile in jeep e si vedrà in che punto iniziare il cammino. Una stretta valle laterale che fende le montagne verso sud porta al campo di Zinchen.

6°g.  8/8 Trek 2, Zinchen – Yuruntse  
Si prosegue lungo la valle; alla giunzione col sentiero che scende dal passo di Stock la valle si apre. Salendo verso la casa solitaria di Yuruntze la vetta dello Stok Kangri domina il panorama con i suoi 6153 mt di quota, in un contesto di colori da tavolozza.

7°g.  9/8 Trek 3, Yuruntse – Ganda La – Shingu  
Si sale al passo del Ganda La (4900 mt) che offre un ampio panorama che spazia fino allo Zanskar, una selva immensa di montagne desertiche. Si scende attraverso dei tranquilli pascoli, e ci si ferma nei pressi del minuscolo villaggio di Shingu.

8°g.  10/8 Trek 4, Shingu – Skiu – Pentze  
Discendendo una pittoresca gola, dominata da vette verticali che ricordano le nostre dolomiti, si giunge al fiume Markha nei pressi del piccolo monastero di Skiu. Da qui, risalendo il flusso delle acque, si incontrano piccoli villaggi e sui bordi della valle si osservano tracce di romitaggi e rovine di antiche costruzioni. Non si conosce quasi nulla della storia di questa valle e le persone del luogo non posseggono che informazioni generiche; è molto interessante esplorare alcuni di questi affascinanti resti.

9°g.  11/8 Trek 5, Pentze – Markha
Si prosegue lungo la valle arrivando fino a Markha, il villaggio principale, con le rovine di un vecchio forte e un piccolo monastero.

10°g. 12/8 Trek 6, Markha – Tschatchutse
Il Kang Yatse (6500 mt) domina il fondo della vallata. Anche l’ultimo villaggio presenta le interessanti rovine di una ardita fortificazione abbarbicata ad un impossibile dirupo.

11°g. 13/8 Trek 7, Tschatchutse – Nimaling
Si sale gradualmente alle pasture degli yak di Nimaling, ai piedi del Kang Yatse. L’ambiente è simile all’altopiano del Rupshu, la sensazione è di essere in un mondo lunare.

12°g. 4/8 Trek 8, Nimaling
Giornata di riposo per gustare l’ambiente. Si possono fare diverse passeggiate nei dintorni del campo, o proseguire lungo la valle ai piedi del Kang Yatse o risalirne le pendici.

13°g. 15/8 Trek 9, Nimaling – Kongmaru La – Sumdo
Si sale al passo del Kongmaru (5150 mt) direttamente dalle pasture di Nimalung; lo sguardo spazia a nord est fino alle montagne del Tibet e la visuale sulla valle di Nimaling e la catena del Kang Yatse è stupenda. La discesa precipita in una gola policroma caratterizzata da forme geologiche bizzarre, quasi antropomorfe.

14°g. 16/8 Trek 10, Sumdo – Shang – Leh
Shang con una breve deviazione si raggiunge un interessante monastero; la strada dista solo qualche ora di cammino. Con le jeep si arriva nella valle dell’Indo; con una breve deviazione ci si reca al grande monastero di Hemis, il principale di scuola Drukpakagyu del Ladakh, un sito che è un’importante meta di pellegrinaggi e ospita una ricca collezione di tanka, statue d’oro e stupa (reliquiari) incastonati con pietre preziose. Si prosegue quindi per Leh, che dista circa 50 km, dove si alloggia nel medesimo hotel.

Per chi rientra:

NB: per chi preferisce restare in Ladakh e rientrare coi compagni che si recano allo Stock Kangri Amitaba predisporrà quanto richiesto, in funzione dei desideri e delle esigenze di ciascuno.

15°g. 17/8 Leh – Delhi e volo di rientro
Verso le 7.30 del mattino (orario da confermare) volo per Delhi, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata o nelle primissime ore del mattino. Si avrà a disposizione autista e veicolo fino al momento della partenza.

16°g. Domenica 18 agosto, arrivo a destinazione

SALITA ALLO STOCK KANGRI

15°g. 17/8 Leh  
Giornata di relax a Leh.

16°g. 18/8 Leh – Stock – Campo 1
Si raggiunge in jeep l’oasi di Stock situata a sud di Leh, dove si trovano un bel monastero e il Palazzo Reale, attuale residenza del Re Namgyal, di cui si possono visitare alcune parti. Un poco oltre inizia il sentiero; si segue la valle in salita arrivando ad un colle che si supera tra peculiari stratificazioni verticali di rocce rosse giungendo al punto di campo.

17°g. 19/8 Campo 1 – Campo Alto  
Si continua in costante salita fino al Campo Alto; alcune spedizioni partono da qui per la vetta, ma si è molto più avvantaggiati se ci si sposta prima al Campo Avanzato.

18°g. 20/8 Campo Alto – Campo Avanzato  
Ci sono due possibili posizioni di campo in funzione delle condizioni, o all’inizio della lingua del ghiacciaio o più in alto sul lato destro delle colate di neve.

19°g. 21/8 Stock Kangri e rientro al Campo Alto  

20°g. 22/8 Giornata di riserva  

21°g. 23/8 Campo Alto – Stock – Leh    
Giunti all’oasi di Stock si trovano le jeep con cui si rientra a Leh, dove si alloggia nel medesimo hotel.

PER CHI RIENTRA

22°g. 24/8 Leh – Delhi e volo di rientro
Verso le 7.30 del mattino (orario da confermare) volo per Delhi, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata o nelle primissime ore del mattino. Si avrà a disposizione autista e veicolo fino al momento della partenza.

23°g. Domenica 25 agosto, arrivo a destinazione

ESTENSIONE PER NUBRA

22°g. 24/8 Leh – Kardung La – Nubra  
L’escursione alla valle di Nubra inizia con la salita al passo del Kardung (5602 mt) posto a nord della città, che offre una visuale vastissima sulle infinite catene di monti che si stendono lungo il fiume Indo. La discesa si apre sulla valle del fiume Shyok (dove si scende fino a circa 3300 mt) e conduce ad una vasta piana formata dalla confluenza tra lo fiume Shyok e il Nubra, che scorre da nord alimentato dagli enormi ghiacciai del Karakorum. A Diskit si visita il villaggio e il monastero abbarbicato sulle rocce, che offre una splendida panoramica sulla valle. Si alloggia presso un comodo campo fisso.

23°g. 25/8 Nubra
Si dedica la giornata all’esplorazione di Nubra, giungendo fino alle fonti di acqua calda di Panamik. Una breve passeggiata porta ad un magico laghetto dove è anche possibile fare un bagno, in un luogo cinto da colline moreniche dalla cui sommità si gode una magnifica vista. Dopo la visita al monastero di Sumur una bella passeggiata alle vicine dune bianche che sorgono nei pressi della confluenza dei fiumi Nubra e Shyok completa la giornata.

24°g. 26/8 Nubra – Kardong La – Leh
Prima di lasciare Nubra si visita il piccolo monastero di Hunder, situato ai piedi di una stretta gola, un luogo di ritiro dove vivono pochi ospitali monaci; nell’oasi rigogliosa si trovano anche dei bellissimi chorten. Da Hunder inizia il tragitto di ritorno – la vista incredibile merita almeno un secondo passaggio. A Leh sistemazione nel medesimo albergo.

PER CHI RIENTRA

25°g. 27/8 Leh – Delhi e volo di rientro
Verso le 7.30 del mattino (orario da confermare) volo per Delhi, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata o nelle primissime ore del mattino. Si avrà a disposizione autista e veicolo fino al momento della partenza.

26°g. Mercoledì 28 agosto, arrivo a destinazione

ESTENSIONE PER IL RUPSHU

25°g. 27/8 Leh – Tso Kar  
Si lascia Leh verso est risalendo il corso dell’Indo fino ad una valle un poco oltre il punto d’uscita del trekking di Markha, seguendo la strada che conduce verso sud sull’altopiano e procede fino alle lontanissime pianure dell’India. Si passa dal villaggio di Gya, un luogo particolare, tranquillo e rurale dove si trovano molti interessanti chorten, con un tempio sulla rupe che chiude il versante opposto della vallata posto tra le rovine del grande forte che cingeva le creste ardite della montagna. Oltre il valico del Taglang (5328 mt) si accede all’altopiano del Rupshu. È il territorio dei nomadi, gente che sopravvive a condizioni climatiche impensabili; in diversi punti si incontrano i loro campi e le greggi di yak, e anche animali selvaggi come il kyang, miriadi di marmotte, raramente i lupi e spesso le aquile. Lasciata la strada principale, Tso Kar è il primo dei grandi laghi che si incontrano in questa regione, uno specchio turchese da cui il sale è stato estratto e usato per secoli come merce di scambio in Ladakh. Si alloggia in un campo fisso.

26°g. 28/8 Tso Kar – Korzok (Lago di Tso Moriri)  
Il percorso continua ad essere meraviglioso, attraverso due passi e il bellissimo laghetto di Tso Kyagar, capolavoro di questa natura incontaminata, il tipico ambiente dove vive il Kyang, il cavallo selvaggio dell’altopiano che condivide le pasture con gli yak dei nomadi. Si raggiungere poi Korzok, sulle sponde del lago Tso Moriri, il gioiello turchese del Rupshu. Al tramonto le cime innevate che si affacciano sul lago e sfiorano i 7000 mt appaiono colorate di rosa. A Korzok, dove si trova anche un bel monastero, si alloggia in un campo fisso.

27°g. 29/8 Tso Moriri  
Si dedica la giornata all’esplorazione della zona, con una magnifica passeggiata lungo le rive del lago, e si visita il monastero e il piccolo villaggio; nella valle alle spalle del villaggio spesso si accampano i nomadi con i loro grandi greggi di yak. Sono molto speciali i tramonti dal colle che sovrasta monastero e villaggio.

28°g. 30/8 Korzok – Leh  
Il percorso di ritorno riporta al laghetto di Tso Kyagar e, oltre il passo, si scende dall’altopiano raggiungendo l’Indo nei pressi del villaggio di Mahe; si seguono le spettacolari gole del fiume fino alla valle di Leh, dove si alloggia nel medesimo albergo.

29°g. 31/8 Leh – Delhi e volo di rientro
Verso le 7.30 del mattino (orario da confermare) volo per Delhi, dove è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata o nelle primissime ore del mattino. Si avrà a disposizione autista e veicolo fino al momento della partenza.

30°g. Domenica 1 settembre, arrivo a destinazione

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Phyang Gompa

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Vallata verso Skiu

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Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.