India Himalaia
Ladakh, salita al Kang Yaze, Mentok I e II
Trekking e alpinismo tra i “Monti della Luna”









Sintesi del viaggio
Il viaggio porta in una regione remota e raramente visitata dell’altopiano del Ladakh e prevede un tentativo di salita a tre grandi vette himalaiane: il Kang Yaze e i Mentok I e II. La parte iniziale del viaggio, indispensabile per l’acclimatazione, porta a conoscere alcuni dei luoghi più suggestivi ed importanti del Ladakh.
Viene richiesto un buon allenamento perché le giornate di cammino possono essere a volte lunghe, con una media di circa 6 ore, e chi tenta la salita alle vette deve essere in grado di affrontare la situazione con capacità autonoma. Il programma è validissimo anche per chi ama il trekking e non segue la parte alpinistica, perché i luoghi dove si pone il campo base (max. 3 giorni) sono assolutamente incontaminati e stupendi, e meritano di sostarvi o di fare delle piccole esplorazioni.
Presentazione del viaggio
Viene richiesto un buon allenamento perché le giornate di cammino possono essere a volte lunghe, con una media di circa 6 ore, e chi tenta la salita alle vette deve essere in grado di affrontare la situazione con capacità autonoma. Il programma è validissimo anche per chi ama il trekking e non segue la parte alpinistica, perché i luoghi dove si pone il campo base (max. 3 giorni) sono assolutamente incontaminati e stupendi, e meritano di sostarvi o di fare delle piccole esplorazioni.
Le salite che si tenteranno non sono estreme, richiedono però la capacità di procedere in cordata e l’utilizzo di ramponi e picozza. La quota più elevata che si cercherà di raggiungere è la cima dello Kang Yaze, all’incirca 6400 metri. Iil bagaglio personale è trasportato da cavalli e portatori. Viene fornita tutta l’attrezzatura da campo tranne il materassino e il sacco a pelo, ma non l’attrezzatura alpinistica.
Programma del viaggio
1° g. Martedì 10 agosto, partenza per Delhi
2° g. 11/8 Delhi – Leh
Arrivo a Delhi nelle prime ore del mattino; accoglimento e trasferimento in auto privata all’aeroporto per le partenze nazionali; prosecuzione in volo per Leh alle 5.30 circa. Sistemazione in hotel e riposo. Nel pomeriggio tranquilla passeggiata a Sankar Gompa, un piccolo monastero situato tra case coloniche e campi.
3° g. 12/8 Leh – Alchi
Partenza in jeep con l’attrezzatura e le provviste necessarie; l’escursione richiede in tutto due campi. Prima sosta a Bazgo, un paesino pittoresco e storicamente importante, dove si ergono le rovine di un antico forte e due piccoli monasteri che nascondono stupende statue e decorazioni. Fu da Bazgo che il re Bhagan riuscì a riunificare il Ladakh nel XVI secolo; l’ultimo suo discendente oggi risiede nel palazzo di Stock. Ci si reca poi a Likir, il monastero di tradizione Ghelupa più attivo del Ladakh; vi risiedono circa 150 monaci. L’abate è un fratello minore di S.S. il Dalai Lama. Si completa la giornata con la visita del monastero di Alchi, fondato nell’XI secolo da Kaldan Sherab, discepolo di Rinchen Zangpo, che contiene dei magnifici dipinti di scuola Ghandara, il reperto artistico più importante del Ladakh. Si pone il primo campo lungo l’Indo, poco oltre Alchi.
4° g. 13/8 Alchi – Lamayuru
Un ponte sospeso sull’Indo porta a un sentiero che con circa due ore di cammino giunge alla valle di Mangyu, luogo isolato e pittoresco dove è situato un bel villaggio; il monastero e chorten circostanti contengono dipinti e statue preziosissimi di epoca Ghandara. Dopo l’escursione si sale al monastero di Lamayuru, tra i più antichi e i più pittoreschi del Ladakh, sospeso tra pinnacoli di roccia come un castello delle fiabe. Si pone il campo nell’oasi.
5° g. 14/8 Lamayuru – Leh
Dopo la visita dell’oasi e del monastero si ridiscende il canyon verso l’Indo lasciando la strada principale per seguire una mulattiera jeeppabile che conduce alla valle di Wanla. Dopo la visita di rientra a Leh, sistemandosi in hotel.
6° g. 15/8 Leh
Giornata a disposizione.
7° g. 16/8 Leh – Korzok (lago di Tso Moriri)
Lasciata Leh si sosta per una visita al monastero di Tikse, una delle perle del Ladakh, ricco di templi, statue e affreschi. Si prosegue con un bellissimo percorso lungo l’Indo, lasciando il fiume nei pressi di Mahe per arrampicarsi sull’altopiano, dove laghi turchesi posti a circa 4500 metri sembrano dipinti dal cielo! Il lago di Tso Kyagar, neppur degnato di presenza sulle carte…, è il primo capolavoro di questa natura incontaminata. Siamo nel regno dei nomadi tibetani, genti che sopravvivono a condizioni climatiche impensabili. In diversi punti potremo incontrare i loro campi e le greggi di yak, molti animali selvaggi, come il kyang (il cavallo tibetano), miriadi di marmotte, raramente i lupi e spesso le aquile. Si raggiunge Korzok, sulle sponde del lago Tso Moriri, il gioiello turchese del Rupshu, che si estende per 30 chilometri. Al tramonto le cime innevate che circondano il lago e sfiorano i 7000 mt appaiono colorate di rosa. A Korzok, dove si trova anche un bel monastero, si pone il campo.
8° g. 17/8 Tso Moriri
Si dedica la giornata all’esplorazione della zona, con una magnifica passeggiata lungo le rive del lago, e si visita il monastero e il piccolo villaggio. Dal colle sopra Korzok si può godere di un tramonto indimenticabile.
9° g. 18/8 Korzok – Lago di Tso Kar
Il percorso continua ad essere meraviglioso, si ritransita dal laghetto di Tso Kyagar (ci sorprenderà la diversità dei suoi colori) e attraverso due passi si raggiunge Tso Kar, uno dei grandi laghi di questa regione che per secoli è stato sfruttato per ottenere il sale, merce di scambio in Ladakh. Si pone il campo vicino all’insediamento di Nuruchen (4600 mt); è il campo più alto del viaggio.
10° g. 19/8 Tso Kar – Lhatho
Dopo aver superato in jeep il passo del Taklang (5328 mt) si transita dal villaggio di Gya, con un monastero su una rupe tra le rovine di un grande forte che cingeva le creste ardite della montagna. Inizia già oggi il percorso di trekking che conduce alla valle di Nimaling; si arriverà nei pressi del passo di Poze.
11° g. 20/8 Chaktsang La – Nimaling
Il passo di Chaktsang, di circa 5000 metri, si apre sulla bellissima piana lunare di Nimaling, dove si pone il campo base.
12° g. – 14° g. (21-23/8) Kang Yaze (6400 mt)
La salita al Kang Yaze, la più alta montagna della zona, per la via normale è abbastanza semplice, richiede una progressione in cordata con ramponi e piccozza ed è adatta a persone che abbiano avuto precedenti esperienze sulle Alpi. Si pone un campo avanzato, vicino all’attacco della salita, che richiede un’unica giornata. Il tempo disponibile è necessario per individuare correttamente i passaggi. La zona è stupenda, e consente a chi non si dedicasse all’ascensione di trascorrere piacevolmente questi giorni.
15° g. – 19° g. (24 – 28/8) Nimaling – Yagang
Da Nimaling si aggira il Kang Yaze in senso antiorario scavalcando il colle del Kongka Karpo che porta verso il passo di Zalung Karpo (c.a. 5050 mt) da cui si accede alla zona del Kharnak. La discesa prosegue in direzione sud est fino a Tantse da dove si risale progressivamente transitando dal villaggio di Dat, dove si trova un piccolo monastero, fino al passo di Yar (c.a. 4850 mt) che riporta nel Rupshu. A Yagang si ritrovano le Jeep; chi rientra pernotta qui, chi prosegue il viaggio saluta i compagni e prosegue la sera stessa per il lago di Tso Kar, ponendo il campo a Nuruchen, il medesimo punto in cui si era sostato nel 9° giorno del viaggio.
PER CHI RIENTRA
20° g. 29/8 Yagang – Leh
Accompagnati dalla guida ladakha di Amitaba si rientra a Leh, sistemandosi in hotel.
21° g. 30/8 Leh – Delhi
Verso le 8 volo per Delhi e sistemazione in hotel. Giornata libera.
22° g. Martedì 31 agosto, volo di rientro
PER CHI PROSEGUE
20° g. – 22° g. (29 – 31/8) Nuruchen – Mentok
Da Nuruchen il trekking attraversa una regione abitata dai nomadi Khampa e supera tre facili passi posti a quote piuttosto elevate (tra i 4900 e i 5300 mt) resi ormai poco faticosi dall’ottima acclimatazione. Dalle pasture di Gyama si risale una valle che arriva ad ovest del Mentok, una montagna che sovrasta da 6200 metri il vasto lago di Tso Moriri.
23° g. – 25° g. (1 – 3/9) Mentok I (6276 mt) & Mentok II (6172 mt)
In questa remota regione sono rari coloro che hanno eseguito delle esplorazioni e le vette del gruppo del Mentok sono state salite poche volte. Si cercherà una posizione per il campo base che consenta di tentare la salita ad entrambi. Dai rapporti ricevuti non sono tecnicamente difficili, ma non esistono informazioni dettagliate: saremo noi a fornirle dopo la spedizione!
26° g. 4/9 Mentok – Korzok
La discesa a Korzok, l’unico villaggio sulle sponde del lago di Tso Moriri, completa il trekking. Si ritrovano qui le jeep.
27° g. 5/9 Korzok – Leh
Si arriva a Leh nel primo pomeriggio, sistemandosi in hotel.
28° g. 6/9 Leh – Delhi
Verso le 8 volo per Delhi e sistemazione in hotel. Giornata libera.
29° g. Martedì 7 settembre, volo di rientro
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Phyang Gompa
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Visuale dal Kang Yaze
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.