India
Mahamastakabhisheka, il grande festival dei Jain
Con Goa e i siti storici del Karnataka, da Badami e Belur a Hampi – Estensione: Lath Mar Holi e Holla Mohalla, rientro il 5/3

Badami

Sravanabelagola

Hampi

Sravanabelagola

Sravanabelagola









Sintesi del viaggio
Il Karnataka, non ancora raggiunto dal turismo di massa, è tra le regioni più belle ed interessanti dell’India e con un percorso ben misurato si parte da Goa e lo si esplora da nord a sud arrivando fino a Mysore. Si incontrano Badami, dove sul lago Agastya si affacciano templi rupestri ed antiche fortificazioni, in una regine preziosa dove stupiscono anche i templi di Mahakuta, Pattadakal e Aihole, e si arriva ad Hampi, il sito archeologico più stupefacente dell’India. Proseguendo verso sud si visitano il forte di Chitradurga ed i gioielli artistici di Belur e Halebid. Tenendo Mysore come base si poi partecipa per due giorni alla parte iniziale, la più interessante, del grande festival jainista del Mahamastakabhisheka che si svolge ogni dodici anni a Sravanbelagola, luogo santo di questa eterica religione e centro principale della tradizione jainista dei Digambara, i “Vestiti di Cielo”, famoso per la gigantesca statua monolitica di Baubali. Concluse le visite di Mysore e Srirangapatnam di raggiunge Bangalore e si torna in volo a Goa per un po’ di relax in un confortevole hotel sul mare.
- Goa
- Badami
- Pattadakal
- Aihole
- Hampi
- Chitradurga
- Chickmagalur
- Belur
- Halebid
- Mysore
- Srirangapatnam
- Bangalore
- Goa
- Delhi
- Vrindavan
- Mathura
- Fatehpur Sikri
- Agra
- Delhi
- Amritsar
- Anandpur Sahib
- Chandigarh
- Delhi
Presentazione del viaggio
Da Goa è prevista l’estensione “India: Lath Mar Holi e Holla Mohalla” con rientro il 5 marzo, eseguibile anche come programma a se stante. Ci si reca in volo a Delhi per raggiungere Barsana e Nandgaon, nella terra di Krishna ai margini del fiume Yamuna dove si affacciano Vrindavan e Mathura, per assistere alle celebrazioni del Lath Mar Holi, la versione più strepitosa dei festeggiamenti per la primavera che ricorrono nell’India settentrionale. Dopo la visita di Fatepur Sikri ed Agra si rientra Delhi e si prosegue per Amritsar e Anandpur Sahib, città sante dei Sikh, per seguire il loro festival annuale, il pittoresco ed energetico Holla Mohalla.
MAHAMASTAKABHISHEKA A SRAVANABELAGOLA
Sravanabelagola è un antico sito jainista dove si raggiunge con una scalinata la sommità di un colle roccioso su cui è stata ricavata la colossale statua monolitica di Bahubali, alta 18 metri, che raffigura Bhagavan Gomatheshwara, uno dei più venerati capostipiti mitici della scuola. È la più grande statua monolitica al mondo, una vera e propria meraviglia. A Sravanabelagola, che si sviluppò durante la dinastia Ganga, tra i secoli IX e X, ci sono due colline sacre, la Doddabetta o Vindyagiri su cui si trova la grande statua, e la Chikkabetta o Chandragiri dove si trovano diversi templi jainisti. Sravanabelagola è anche la sede dei Bhattaraka, o capi supremi della tradizione jainista Digambara, i “Vestiti di Cielo” (asceti nudi). Qui ogni dodici anni qui si aggrega una moltitudine di devoti della religione jainista: un nugolo di persone dal comportamento serafico e sereno, la gran parte vestita con candidi abiti bianchi, giunte per l’ottimo auspicio che si riceve presenziando a questa cerimonia. Il significato di “Mahamastakabhisheka” ne esplica bene i contenuti: “Maha”, grande o eccellente, “Masthaka”, testa, “Abhisheka”, incoronazione o purificazione. L’evento inizia il 17/2 e prosegue fino al 25; la parte iniziale è la più spettacolare. Il rituale inizia spruzzando sui devoti l’acqua santa contenuta in 1008 apposite anfore ed a seguire la statua viene lavata con diverse sostanze usufruendo di un’apposita piattaforma, montata per l’occasione, che consente di raggiungere la sommità del capo del colossale monolite: da qui vengono versati latte, succo di canna da zucchero, acqua e zafferano, polvere di sandalo e così via, e spesso anche una profusione di petali di fiori; i devoti portano poi offerte di pietre preziose, monete d’oro e d’argento e così via.
LATH MAR HOLI
Il festival di Holi, che è particolarmente sentito nelle regioni settentrionali dell’India, è la ricorrenza che dà il benvenuto alla primavera ed in ogni luogo ha dei propri connotati locali; ma la conclusione con una profusione di polveri colorate lanciate a tutti è una caratteristica comune. Il coloratissimo (anche … letteralmente!) evento del Lath Mar Holi che si tiene ogni anno a Barsana ed a Nandgaon si svolge un poco in anticipo rispetto ai festival che si tengono nel resto dell’India e coinvolge tutte le persone del luogo oltre ad un gran numero di pellegrini e visitatori, accorsi per celebrare Holi nel modo più intenso. Qui siamo nella terra di Krishna, dove secondo la tradizione Egli nacque ed incontrò la consorte Radha, e “Lath Mar” significa “colpiti coi bastoni”: che in effetti è quello che avviene al festival! Secondo la leggenda infatti in questa giornata Krishna si recò a visitare il villaggio della sua amata Radha e giuntovi iniziò a stuzzicare lei e le sue amiche; questo fece infuriare le donne del villaggio che lo cacciarono. Quindi da allora gli uomini del villaggio di Khrisna, Nandgaon, si recano a Bersana, dove vi è l’unico tempio indiano dedicato a Radha ed è il suo luogo di nascita, per i festeggiamenti del Holi. All’interno del tempio gli uomini, che spesso lanciano verso le donne parole provocanti, vengono accolti dalle ragazze del villaggio armate di lunghi bastoni che si cimentano nel gesto di picchiarli, mentre questi si proteggono con dei piccoli scudi tra una folla di persone che osannano e cantano inni sacri, uscendo poi da qui nelle strade e proseguendo con questi “duelli” mentre le persone si lanciano addosso polveri colorate e bidoni di acqua colorata. Il giorno successivo gli uomini di Barsana si recano a Nandgaon, dove le donne locali riservano loro il medesimo trattamento. L’atmosfera generale è elettrizzata anche per le abbondanti bevute di thandal, un cocktail che contiene diverse sostanze inebrianti tra cui anche del bhang preparato impastando dell’hashish, che viene utilizzato con la motivazione di entrare più intensamente in contatto con le figure divine. Si dice che le donne del villaggio inizino a preparasi già un mese prima della ricorrenza, mangiando cibi nutrienti che le rendano forti per la grande occasione.
HOLLA MOHALLA
Il grande festival Sikh del Holla Mohalla inizia il giorno successivo alla festa di Holi; il nome ne rivela lo spirito, poiché “Holla” deriva dalla parola halla, che significa carica militare, mentre “Mohalla” significa colonna militare, si intende così il significato di “carica dell’esercito”. Questo importante raduno iniziò nel 1701 con il decimo guru dei Sikh, Gobind Singh; lo scopo era incontrarsi per eseguire esercitazioni e finte battaglie per ricordare alle persone la qualità del valore e la necessità di essere sempre pronti ad affrontare ogni ostacolo per difendere i principi nobili. Si tenga presente che in quel periodo i Sikh erano impegnati nella guerra con l’impero islamico dei Mughal e gli attori principali dell’evento erano, e sono tutt’ora, i Nihang Singh, ovvero l’esercito fondato dal decimo Guru. Le giornate al festival iniziano con le preghiere nei templi, a cui seguono gare di corsa coi cavalli con l’esibizione di diverse prodezze, dimostrazioni dell’arte del combattimento con la spada e del tiro con l’arco, ed anche battaglie simulate accompagnate dal tuono dei cannoni, un crescendo che culmina con la grande parata in cui i Nihang Singhs sfoggiano con grande orgoglio le uniformi tradizionali, ma sempre intervallato da momenti di preghiera ed incontri religiosi in cui vengono glorificati i valori su cui si fonda il movimento. Il festival dà così l’opportunità di condividere il peculiare e colorato mondo etico dei guerrieri Sikh, dove la forza è posta al servizio del cuore, e di immergersi nei costumi di questa parte importante dell’incredibile universo culturale indiano.
NOTA TECNICA
Il viaggio si svolge in un’ottima stagione, soleggiata e piacevolmente calda. Per i trasporti si utilizzano veicoli comodi, dotati di aria condizionata e di recente immatricolazione. Le sistemazioni utilizzate sono tutte di buon livello; alcuni sono palazzi storici riconvertiti. L’estensione ad Anandpur Sahib prevede tre notti in un campo attrezzato: le tende sono arredate con letti e lenzuola e sono fornite di servizi e doccia; le temperature previste qui vanno da un minimo di 15°C. – 17°C, notturni a massime diurne che possono arrivare a 30°C. o poco più.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 9 febbraio, volo per Goa
Per raggiungere Goa in India Amitaba utilizza voli Lufthansa, KLM, Etihad, Emirates o altre compagnie scelte dai viaggiatori. Il volo suggerito per questo viaggio, che fa da riferimento per i servizi offerti, è della Etihad con partenza da Milano Malpensa alle 10.00 e arrivo ad Abu Dhabi alle 19.20 o da Roma Fiumicino alle 10.40 e arrivo a Abu Dhabi alle 19.30. Per i collegamenti da altre città o per gli orari di altre compagnie contattare Amitaba.
2°g. 10/2 Arrivo a Goa
Si riparte da Abu Dhabi alle 3.20 con arrivo a Mumbai alle 8.15, dove si esegue l’ingresso di frontiera in India. Si riparte alle 12.50 per Goa con arrivo alle 14.05 dove è in attesa dei partecipanti la guida del viaggio. Ci si trasferisce all’hotel Bagallo Beach Rersort o simile per relax e riposo dopo il viaggio.
3°g. 11/2 Goa – Badami
Si parte per Badami, che dista circa 250 km, un viaggio che impegna per 6 o 7 ore e porta nella stupenda vallata di arenarie rosse di questa antica capitale dei Chalukyas, uno dei punti più evocativi dell’India. Si alloggia presso l’hotel storico Badami Court o simile.
4°g. 12/2 Badami e Mahakuta
Si dedica la mattina alle visite di Badami. I quattro templi rupestri presentano sculture magnifiche e suggestive; tre sono induisti dedicati a Shiva e Vishnu mentre il quarto è jainista. Sul lago di Agastya ai piedi delle collina si affacciano due templi edificati con pietra arenaria locale, dedicati a Shiva. Il forte fu invece fatto costruire da Tippu Sultan nel XVIII secolo su fortificazioni precedenti che risalgono fino al V secolo; vi sono alcuni resti di quest’epoca più antica e torri d’avvistamento del XIV e XVI secolo. Nel pomeriggio ci si reca ai vicini templi di Mahakuta (16 km), tutti dedicati a Shiva, che risalgono dal VI all’VIII secolo, rientrando quindi a Badami.
5°g. 13/2 Badami – Pattadakal – Aihole – Hampi
Ci si sposta per un tratto verso est (22 km) arrivando a Pattadakal; il tempio, edificato tra il VII e l’VIII secolo, è un esempio finissimo dell’ecletticismo artistico ottenuto ai tempi delle dinastie dei Chalukya, una fusione armoniosa degli stili dell’india del nord e del sud. Dopo la visita di prosegue per Aihole, circa altri 23 km a nord est; il tempio è considerato un prototipo dello stile di costruzione dravidico, venne iniziato nel V secolo e rivela diverse fasi e stili che si sono sovrapposti nel tempo. Si procede ora per Hampi, situata circa 130 km a sud, dove si alloggia presso l’hotel Heritage Resort Hampi.
6°g. 14/2 Hampi
Si dedica la giornata all’esplorazione del sito archeologico di Hampi, che dal 1986 è parte del Patrimomio Mondiale Unesco. Qui, nei pressi di un fiume che scorre tranquillo tra formazioni di rocce rosse dalle forme plastiche, si trovano i resti di un’antica capitale, una moltitudine di templi e resti di edifici immersi in una natura stupenda. Il piccolo villaggio tra le rovine, dove sorge un grande tempio induista che i pellegrini raggiungono per i loro riti, è quanto rimane di quello che nel XIV secolo fu il centro di un grande impero. I punti artistici più celebri sono tantissimi, con i templi di Virupaksha, Vithala, Hazara Rama, Achuta Raya, il palazzo del Lotus Mahal e così via; ma la magia di Hampi si coglie anche solo passeggiando in questo grandioso insieme di storia e natura che ne fa uno dei luoghi imperdibili dell’India.
7°g. 15/2 Hampi – Chitradurga – Chikmagalur
Si lascia Hampi in direzione sud per Chitradurga, che dista circa 130 km. Qui si visita il grande forte che domina la città; gli accessi sono ornati con figure mitiche e all’interno dei possenti bastioni si trovano anche diversi templi, tra cui il principale è considerato quello di Banashankari. Si prosegue quindi per Chikmagalur, circa 160 km a sud ovest. La tappa di oggi richiede in tutto da 6 a massimo 7 ore e mezza; si alloggia presso l’hotel The Gateway o simile.
8°g. 16/2 Chikmagalur – Belur – Halebid – Mysore
Si visitano i gioielli architettonici della dinastia Hoysala, i templi di Belur e Halebid, dove sorgevano le antiche capitali dinastiche Hoysala dal X al XII secolo. Halebid, situata a 25 km da Chikmagalur, si chiamava in origine Dwarasamudra e fu la capitale del re Vishnuvardhana che vi fece erigere il tempio. A Belur, a 23 km da Halebid, si trova il tempio di Vijaya Narayana conosciuto anche come Chenna Keshava (il bel Krishna). In questi templi si trovano sculture stupende eseguite nel particolare stile ornamentale caratteristico del periodo Hoysala. Si prosegue quindi per Mysore, situata 150 km più a sud, dove si alloggia presso l’hotel “heritage” Royal Orchid Metropole o simile.
9°g. – 10°g. (17 e 18/2) Mysore: escursione a Sravanabelagola per il Mahamastakabhisheka
Si dedicano queste due giornate al grande evento del Mahamastakabhisheka; Sravanagelabola dista circa 80 km a nord ed il 17/2 si partirà presto per assistere alle fasi iniziali delle celebrazioni. Chi ha già vissuto un’esperienza di partecipazione ai grandi festival dell’India resterà sorpreso dalla signorilità e tranquillità della moltitudine dei partecipanti, che dimostrano grande dignità ed una predisposizione molto amichevole verso i visitatori. (NB: Durante il festival è molto difficile alloggiare a Sravanabelagola, è una cosa fattibile solo dai pellegrini; quindi è necessario eseguire questi spostamenti tenendo Mysore come base).
11°g. 19/2 Mysore – Srirangapatnam – Bangalore
La città di Mysore è stata il centro di un regno indipendente retto da un’unica dinastia dal 1399 al 1947, quando è divenuta parte dell’Unione Indiana; l’atmosfera della cittadina riflette questo prestigioso passato. Ci si reca al Palazzo di Mysore, che è tutt’ora la residenza ufficiale della famiglia reale, edificato nel 1912 dal 24° reggente della dinastia Wodeyar; si prosegue per il tempio di Chamundeshwari, situato su si un panoramico colle e dedicato a Durga, uno dei più antichi. Quindi si lascia Mysore arrivando in breve a Srirangapatnam (19 km) dove si visita il grandioso tempio vishvaita di Ranganatha, costruito durante la dinastia Ganga nel IX secolo sull’isola di Srirangapatnam, formata dal fiume Kaveri. Nei pressi ci si reca poi al palazzo estivo ed al mausoleo di Tippu Sultan, magnifici esempi di architettura islamica. Si prosegue quindi per Bangalore; la tappa oggi è di 150 km. Si alloggia presso l’hotel The Royal Orchid nella zona dell’aeroporto.
12°g. 20/2 Bangalore – Goa
Il volo per Goa parte alle 6.30 con arrivo alle 7.45. La guida indiana accompagna i partecipanti all’aeroporto e procede per Delhi, a Goa si viene seguiti dalle nostre guide locali; chi prosegue con l’estensione l’incontrerà poi nuovamente all’arrivo a Delhi. A Goa si alloggia presso il The Lalit Golf & Spa Resort o simile; in attesa del rilascio delle camere si potranno utilizzare le strutture dell’hotel con la piscina e la spiaggia. (Per chi preferisse, vi è anche un volo che parte alle 15.50 con arrivo alle 17.00; se si sceglie questa opzione verranno conteggiati i costi dei trasferimenti aeroportuali).
13°g. 21/2 Goa
Soggiorno di relax.
PER CHI RIENTRA (NB: PER CHI VOLESSE, È POSSIBILE ESTENDERE IL SOGGIORNO A GOA)
14°g. 22/2 Goa
Oggi sono previste delle visite a Goa, che fu l’enclave portoghese in India. Questo passato si riflette nel peculiare insieme architettonico e nella presenza di una grande comunità cristiana. Si visitano i quartieri coloniali, le chiese più belle e il tempio shivaita di Mangheshi.
15°g. 23/2 Goa, volo di rientro
Ci si reca all’aeroporto per il rientro; il volo per Mumbai parte alle 14.35 con arrivo alle 15.50; da qui il volo per Abu Dhabi parte alle 19.25 con arrivo alle 21.25.
16°g. Sabato 24 febbraio, arrivo a destinazione
Si prosegue per Milano Malpensa alle 2.50 con arrivo alle 7.00 o per Roma Fiumicino alle 2.25 con arrivo alle 6.15. Per gli orari di altre destinazioni contattare Amitaba.
PER CHI PROSEGUE CON HOLI E HOLLA MOHALLA
14°g. 22/2 Goa – Delhi
Partenza in volo per Delhi alle 14.35 con arrivo alle 16.35 (orario da confermare), dove si viene accolti dal corrispondente locale di Amitaba e ci si trasferisce presso l’hotel Ashok Country Resort. Ci si incontrerà qui con la guida indiana che ha seguito la prima parte del viaggio e le persone giunte per seguire questa parte del programma.
15°g. 23/2 Delhi – Vrindavan – Mathura
Si lascia la capitale per Vrindavan e Mathura, circa 185 km, un percorso che richiede 4 o 5 ore. Queste due cittadine affacciate sul fiume Yamuna sono sacre a Krishna, la veneratissima ottava manifestazione di Vishnu, una meta di pellegrinaggio molto importante dell’India. Secondo la tradizione Egli soggiornò a Vrindavam nel periodo della fanciullezza e per questo vi si trovano centinaia di templi dedicati alla sua figura a volte associata alla consorte Radha; di questi i più importanti sono il Banke Bihari e l’Iskon. Mathura fu il luogo della nascita ed anche qui vi è una profusione di templi; lungo il fiume un gran numero di scalinate consentono le abluzioni dei fedeli. Ci si sistema presso l’hotel Brijwasi Lands Inn o simile. Tempo permettendo, si completa la giornata con una visita al tempio di Dwarkadheesh, il più importante, dove però a volte nel periodo di Holi non è concessa l’accesso interno.
16°g. 24/2 Mathura: Lath Mar Holi a Barsana
Ci si reca a Barsana (42 km) dove si dedica la giornata a seguire la festa di Lath Mar Holi; si ricorda ai partecipanti che nelle giornate di oggi e domani è molto probabile venire sporcati da acque colorate e polveri, ed è quindi opportuno indossare vestiti idonei e per chi fa delle foto avere modo di proteggere l’attrezzatura. Oggi è il giorno in cui gli uomini si recano al tempio di Radha, dando il via alle celebrazioni.
17°g. 25/2 Mathura: Lath Mar Holi a Nandgaon; Fatepur Sikri – Agra
Ci si reca a Nandgaon dove gli uomini di Barsana ricambiano la visita e le donne del luogo riservano loro la medesima accoglienza preparata da quelle dell’altro villaggio! Si lascia quindi Nandgaon per Fatehpur Sikri (80 km); fu costruita da Akbar per fungere da capitale, ma venne abbandonata per la carenza d’acqua ed è splendidamente conservata. Dopo la visita di prosegue per Agra, che dista 36 km; si alloggia presso l’hotel Crysatal Sarovar Premiere o simile.
18°g. 26/2 Agra – Delhi
Ci si reca al Taj Mahal all’alba per godere di uno dei momenti più magici offerti da questo armonioso mausoleo, divenuto simbolo dell’India. Nel corso della mattina ci si reca poi al Forte Rosso, il magnifico palazzo – fortezza degli imperatori Mughal dell’India la cui costruzione venne iniziata dall’imperatore Akbar nel 1565. Prima di lasciare Agra ci si reca al mausoleo di Sikandra, dove sono conservati i resti di Akbar. Si parte quindi per Delhi, che dista circa 250 km, un viaggio che richiede massimo 4 ore; si alloggia presso l’hotel Royal Plaza o simile.
19°g. 27/2 Delhi – Amritsar
Si prende il treno per Amritsar che parte alle 7.20 con arrivo alle 13.45; l’hotel fornisce una prima colazione al sacco. A destinazione ci si accomoda presso l’hotel Best Western Merrion o simile, pomeriggio libero. Dopo cena verso le 21.00 ci si reca al Tempio d’Oro per assistere alla cerimonia serale del Palkhi Sahib, che si tiene alle 22.15. Ogni sera, dopo una giornata di preghiere e devozioni, viene preparata una portantina (il Palkhi) placcata di oro e d’argento ed adorna di fiori dove viene riposto su cuscini di broccato di seta il testo sacro dei Sikh, il Guru Grant Sahib, per portarlo per la notte dal tempio al trono dell’Akal Takht: il Maestro esce con il testo sacro riposto su di un cuscino sopra al proprio capo e, con grande solennità, lo ripone sui cuscini del Palkhi Sahib e al canto di inni accompagnati dai tamburi viene portato sul trono.
20°g. 28/2 Amritsar
Si visita con calma il Tempio d’Oro, uno dei luoghi magici dell’India, centro della sacralità per la religione Sikh. Le origini del luogo sono antichissime, in passato il lago era immerso nella foresta ed era un luogo di ritiro e meditazione per gli eremiti; pare che lo stesso Buddha giunse fin qui. Il fondatore della religione Sikh, Guru Nanak (1469-1539), visse qui e vi meditò a lungo; dopo la sua morte i discepoli continuarono a frequentare il luogo che in breve divenne il centro della loro religione. Nel tempio costruito sull’acqua della grande vasca è custodito il Guru Grant, il testo religioso dei Sikh, che viene recitato con toni melodiosi che pervadono lo spazio santo, ispirando i presenti ad un’apertura spirituale. Attorno vi sono devoti e pellegrini, un insieme molto bello; chi lo desidera può mangiare qui, il cibo è offerto a tutti i visitatori. Nel pomeriggio verso le 16.00 ci si reca al punto di confine col Pakistan di Wagah (35 km), l’unico passaggio di frontiera aperto tra i due Paesi, per la cerimonia del ritiro della bandiera che si svolge alle 17.00; l’evento è diventato una specie di spettacolo nazionale con i soldati delle due parti che fanno una parata militare, interessante da vedere. Rientrando ad Amritsar ci si reca a visitare i templi di Durgiana, del XVI secolo dedicato a Durga, e di Mata Mandir, dove la sera è interessante osservare le famiglie indiane che vi si recano.
21°g. 1/3 Amritsar – Anandpur Sahib
Oggi ci si trasferisce ad Anandpur Sahib, che dista circa 195 km, uno dei centri storicamente più importanti della tradizione Sikh, il cui nome significa “Città della beatitudine”. Fu qui che nel 1699 Guru Gobind Singh fondò l’ordine dei santi guerrieri Sikh, caratterizzato da un’etica cavalleresca protesa all’aiuto dei deboli ed alla difesa dalla tirannia, dove il valore militare è soggetto agli scopi per i quali è nato: ed in effetti la prodezza degli eserciti Sikh è poi divenuta celebre nel mondo. Il grande festival del Holla Mohalla è una celebrazione di questo nobile intento marziale ed oggi anche della storia che ha contribuito a creare. L’alloggio per le tre notti di permanenza al festival è in un campo attrezzato, dove si utilizzano tende arredate dotate di servizi igienici e doccia, ed i pasti si consumano qui; chi vorrà potrà anche condividere il cibo vegetariano preparato dai volontari Sikh per i pellegrini ed i visitatori, una pratica di assistenza e generosità chiamata “Gurdwara”: anche questo fa parte della tradizionale ospitalità di quest’ordine religioso.
22°g. – 23°g. (2 e 3/3) Anandpur Sahib: Holla Mohalla
Si trascorrono queste due giornate seguendo gli eventi del festival.
24°g. 4/3 Anandpur Sahib – Chandigarh – Delhi e volo di rientro
Si parte presto per Chandigarh, che dista circa 95 km, dove il volo per Delhi parte alle 12.00 con arrivo alle 13.00 (orari da confermare). All’arrivo ci si trasferisce alle partenza internazionali per il volo di rientro; la Etihad parte alle 17.50 per Abu Dhabi con arrivo alle 20.30.
25°g. Lunedì 5 marzo, arrivo a destinazione
Si prosegue per Milano Malpensa alle 2.50 con arrivo alle 7.00 o per Roma Fiumicino alle 2.25 con arrivo alle 6.15. Per gli orari di altre destinazioni contattare Amitaba.
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Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.