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India


Gujarat e Madya Pradesh

Festival di Holi con Vikramsinhji, il Raja di Jambhugoda


Palitana

Donna Rabari, Gujarat

Sasan Gir

Decorazioni Pithora

Donna nomade Jath

PARTENZA
04/03/2017
RITORNO
18/03/2017
PRE-ESTENSIONE
ESTENSIONE
2a ESTENSIONE
DURATA
14 giorni
PARTECIPANTI
GUIDA

 Sintesi del viaggio


Il viaggio unisce in un unico percorso le molte facce dell’India, un tour ideale sia per i veterani che per chi ha la fortuna di avvicinare questo meraviglioso Paese per la prima volta. Partendo da Bhuj, nel Gujarat orientale, con il Deserto Bianco e l’incontro con le etnie della regione, si visitano le cittadine nobiliari utilizzando come alloggi anche diversi Palazzi d’epoca e, nelle regioni tribali di Jambughoda, nel Gujarat occidentale, si partecipa alla festa di Holi ospiti della famiglia del Raj. Sempre in Gujarat, si esplora in jeep il Parco Nazionale di Sasan Gir per vedere il leone asiatico, ci si reca alla cittadina portoghese di Diu, roccaforte coloniale sull’Oceano Indiano, si gode dell’indescrivibile fascino di Palitana, la montagna sacra dei Jain meta di pellegrinaggio ornata di centinaia di templi, s’incontrano le origini della storia tra le rovine di Lothal e ad Ahmedabad l’Ashram di Gandhi, oltre ai diversi siti d’arte, includendo in questi Champaner e  Chhota Udepur. Si entra quindi nel Madya Pradesh, nel cuore del Subcontinente, incontrando il forte di Dhar e godendo di Mandu, i cui resti degli antichi palazzi ne fanno uno dei gioielli più preziosi dell’India, e i siti che si affacciano sul fiume Narmada: l’immortale Maheshwar, sospesa nel tempo, e la città santa di Omkareshwar dove confluiscono i pellegrini shivaiti.

Il cielo parla talvolta per bocca dei folli, degli ebbri e dei bambini.
  • Mumbai
  • Bhuj
  • Rann of Kutch
  • Gondal
  • Junagadh
  • Sasan Gir
  • Diu
  • Palitana
  • Bhavanagar
  • Lothal
  • Ahmedabad
  • Champaner
  • Jambughoda
  • Chhota Udepur
  • Dhar
  • Mandu
  • Maheshwar
  • Omkareshwar
  • Indore

 Presentazione del viaggio


LA FESTA DI HOLI

Oltre ai diversi punti di grande interesse inerenti gli aspetti storici, religiosi e naturali, il tour consente l’incontro con diverse realtà etniche rurali, che rappresentano un’importante sfaccettatura del variegato mondo dell’India. Un momento intenso sarà nella ricorrenza di Holi, che si trascorrerà con la famiglia nobile del Raja Vikramsinhji, alloggiando presso la loro residenza. Holi è fondamentalmente un festival del raccolto con diverse interpretazioni religiose, tra queste: la storia di Holika e Prahalada; l’eliminazione del demone Putana da parte di Krishna; o la celebrazione di Kama, divinità del piacere e del destino. Di fatto è la celebrazione forse più gioiosa ed esuberante dell’India; nella sera della prima giornata ogni villaggio prepara un falò per la celebrazione del Holika Dahan, e chi partecipa lancia un cocco nelle fiamme al momento opportuno per ricordare con questo come si preservò dal fuoco il principe Prahalada, protetto dalle vesti magiche di Holika, la malvagia sorella di un re cattivo che cercò di usurpare Vishnu. Il giorno seguente è poi usanza bagnarsi con acqua colorata e spargersi di polveri colorate, con danze e canti, un momento conviviale tra amici e parenti, che è anche la fase di maggior esuberanza collettiva: se ci si avvicina troppo, si esce quasi sempre… colorati dalla testa ai piedi!

NOTA TECNICA

Il viaggio giova dell’esperta conduzione di Vikram Singh e si svolge in un’ottima stagione, soleggiata e piacevolmente calda. Per i trasporti si utilizzano veicoli comodi, dotati di aria condizionata e di recente immatricolazione. Le sistemazioni utilizzate sono tutte di buon livello ed i rispettivi siti internet sono indicati nel programma; alcuni sono palazzi storici riconvertiti, dove si avrà anche l’opportunità di incontrare le famiglie nobili locali.

 Programma del viaggio


1°g.    Sabato 4 marzo, volo per Mumbai
Per raggiungere Mumbai in India Amitaba utilizza voli Lufthansa, KLM, Etihad o altre compagnie scelte dai viaggiatori di cui la maggior parte dei voli prevede di arrivare nella giornata successiva.

2°g.    5/3 Mumbai – Bhuj  
Accoglienza da parte del nostro corrispondente presso il terminal degli arrivi internazionali di Mumbai e trasferimento alle partenze nazionali per l’imbarco sul volo per Bhuj con partenza alle 6.25 e arrivo alle 7.45 – orari da confermare. A Bhuj è in attesa dei partecipanti la guida del viaggio; si alloggia al The Kutch Safari Lodge, situato circa 15 km fuori città, dove si utilizzano comodi bungalow dotati di servizi. Nel pomeriggio si visita la cittadina di Bhuj, il centro principale del distretto di Kutch nel Gujarat orientale, dove tra i punti di maggior interesse vi sono i palazzi di Aina Mahal e Prag Mahal.

3°g.    6/3 Bhuj, villaggi e Rann of Kutch
Nella regione desertica del Rann of Kutch, a nord di Bhuj a ridosso del confine col Pakistan, e nel territorio circostante vivono diversi gruppi etnici, sia sedentari che nomadi; si utilizza la giornata per esplorare la zona ed incontrare le popolazioni principali visitandone alcuni tipici villaggi, dove si potranno osservare anche interessanti produzioni artigianali e tessili. In serata ci si reca ai margini del vasto Deserto Bianco, una distesa di sale che si estende fin oltre la linea dell’orizzonte: un luogo magico per ammirare il tramonto.

4°g.    7/3 Bhuj – Gondal
Si lascia Bhuj in direzione sud est, la meta è Gondal che dista 275 km, un viaggio di circa 5 ore. A Gondal si alloggia presso l’hotel Orchard Palace, un sito storico che appartiene alla famiglia reale di Gondal, nota anche per la grande passione per le automobili: presso il palazzo si potrà ammirare una bella collezione d’auto d’epoca. Si visitano il Palazzo sul fiume, l’antica farmacia ayurvedica Bhuvaneshwari e il Palazzo di Naulakha.

5°g.    8/3 Gondal – Junagadh – Sasan Gir
Proseguendo 64 km a sud est si arriva alla cittadina di Junagadh, poco conosciuta dal turismo ma molto importante nelle tradizioni dell’India. È dominata da un forte dove si trovano cisterne d’acqua che impressionano per la qualità e la magnitudine del lavoro ingegneristico; sul monte si trovano anche alcuni templi rupestri buddisti. Nella città vecchia il sito più interessante è il mausoleo di Mahabat Makbarn, con i minareti ornati da scalinate a spirale e una profusione di decorazioni in pietra, e meritano una visita le tombe dei Babi Nawabs, la dinastia che ottenne l’indipendenza dai Mughal nel 1748. Nei pressi della cittadina ad est si staglia il monte sacro di Girnar, un vulcano estinto alto circa 1100 mt, meta di pellegrinaggio per jainisti ed induisti a partire dal III secolo: sulla cima del monte si notano diversi templi, che i devoti raggiungono a piedi. Si lascia Junagadh in direzione sud ovest per il Parco Nazionale di Sasan Gir che dista 80 km, circa 2 ore di viaggio. Qui si alloggia presso il Lion Safari Camp, un lussuoso campo situato lungo il fiume Hiran tra gli alberi di mango; le tende sono ben arredate, dotate di bagno privato, acqua calda e aria condizionata, da far invidia agli ufficiali del vecchio Raj britannico! Il Parco è l’ultima casa del leone asiatico e, oltre al ‘re della foresta’, ospita leopardi, iene, cinghiali, pavoni, innumerevoli caprioli e vari tipi di erbivori, mentre nella acque si vedono i coccodrilli. Si effettua una prima escursione in jeep nel tardo pomeriggio per vedere gli animali; non vi è mai la certezza di vedere i leoni, ma una buona probabilità.

6°g.    9/3 Sasan Gir – Diu – Palitana
Si effettua una seconda escursione in jeep al mattino presto, prima di colazione. Si parte quindi in direzione sud per la costa dell’oceano arrivando a Diu, che dista 80 km, circa 2 ore di viaggio. Questa cittadina è stata parte del Portogallo fino al 1961; le tranquille stradine del centro testimoniano la recente presenza portoghese. Il grande forte che si affaccia sul mare, interessante da visitare, fu costruito nel XVI secolo e fu una base navale molto importante per il controllo dei traffici commerciali. Completate le visite si parte per Palitana che dista 164 km verso nord ovest, un viaggio di circa 4 ore. Si alloggia nei pressi del monte sacro al Vijay Vilas, una vecchia casa nobiliare che ci riporta indietro nel tempo. La sistemazione è decisamente affascinante ma manca di adeguata manutenzione, è un po’ come essere alloggiati per una notte in un vetusto museo; la gestione è familiare e le persone sono molto cortesi – un luogo speciale per chi ama l’India!

7°g.    10/3 Palitana – Bhavanagar
Oggi si esplora il Shatrunjay (che significa ‘luogo della vittoria’), il monte sacro alla religione jainista ornato da ben 863 templi edificati nel corso di 900 anni. Per salire si percorre un lungo sentiero con 3950 scalini su uno sviluppo di circa 2 km, un tragitto che non tutti gradiscono percorrere interamente, ma riuscendovi ne vale decisamente la pena. Se servisse, alla base è possibile assoldare 4 portatori che fanno accomodare su una sedia e partono al galoppo arrivando sparati fino in alto! Difficile rendere in parole la visione delle due cime del monte letteralmente coperte di templi che formano un insieme straordinariamente armonico, protetto da fortificazioni. Si incontrano molti pellegrini jainisti vestiti di bianco; lungo la via procedono a piedi nudi con un nobile portamento e tenendo il tipico bastone a punta. Per la discesa si segue un altro sentiero più diretto che arriva in un altro lato del monte. Si parte quindi verso nord ovest per Bhavanagar (50 km), dove si alloggia presso il Nilam Bag Palace, una heritage property, edificata nel 1859, che ospitava la famiglia reale di Bhavnagar. La città è situata vicino al mare ed ha un suo porto, ma la parte più interessante sono le stradine della parte vecchia, un vero pullulare di negozietti di ogni tipo frammisti a vetusti ma affascinanti palazzi.

8°g.    11/3 Bhavnagar – Lothal – Ahmedabad
Si parte in direzione nord per Ahmedabad, capitale del Gujarat fondata nel 1411 dal sultano Ahmed Shah, uno spostamento di 170 km che richiede circa 4 ore. Sul percorso con una breve deviazione di raggiunge Lothal, un antichissimo sito archeologico della civiltà di Harappa che risale al secondo millennio prima di Cristo, dove il bacino portuale è particolarmente ben preservato. Ad Ahmedabad si visitano il tempio jainista di Hathisingh, il baori di Adhaladj, le tre moschee principali: Sidi Sayed, che risale al 1573, famosa per il fine lavoro di cesellatura; Jama Masjid, del 1423, edificata da Ahmed Shah; Rani Rupmati, del 1430, famosa per lo stile con diversi tratti di origine induista. Un’importanza particolare ha poi la visita del Sabarmati Ashram, posto sulla riva del fiume: Mahatma Ghandi vi risedette fino al 1930 e fu qui che ebbe inizio la lotta per l’indipendenza dell’India; sono interessanti anche il Museo e la mostra fotografica. Si alloggia presso l’hotel Radisson Blu.

9°g.    12/3 Ahmedabad – Champaner – Jambughoda (Holi)
La meta di oggi è Jambughoda che dista 190 km, un viaggio di circa 4 ore: si parte presto per utilizzare appieno la giornata seguendo l’autostrada verso sud est fino a Vadodara e da qui si continua in direzione est. Poco prima di giungere a destinazione si visita Champaner, Patrimonio Mondiale Unesco; i siti di questa vasta area archeologica datano dall’VIII al XIV secolo. Si individuano le vecchie mura e sul monte di Pavagadh che funge da sfondo vi è il tempio di Kalikamata, un’importante meta di pellegrinaggio induista; i monumenti principali sono le due moschee, di cui la più grande situata in un bel giardino e impreziosita da un bacino d’acqua. Si prosegue per la regione collinare di Jambughoda (27 km), dove si alloggia presso l’hotel “A home for nature lovers”, la residenza del Raja della regione, Vikramsinhji, che risiede in loco con la moglie. Tra queste colline immerse in una bella natura ricca di foreste di teak vivono diverse minoranze etniche; ci si reca a visitare dei villaggi di etnia Rathwas e Nakyas, dove le attività sono l’agricoltura tradizionale e alcune semplici forme di artigianato; l’ambiente e le case sono molto ben curati e dall’aspetto umile ma pulito. Tra i Rathwas è diffusa una particolare forma d’arte, conosciuta come Pithora, che consiste nella decorazione della stanza principale delle case con vivaci dipinti naif eseguiti con colori naturali, che vengono realizzati in occasione di una ricorrenza di buon auspicio come una nascita, un matrimonio o una festa importante. In serata si partecipa alla celebrazione del Holika Dahan, che completa la prima giornata del festival di Holi, in un villaggio vicino alla residenza del Raja: unico nostro dovere sarà lanciare un cocco nel falò al momento opportuno; si ricorda con questo come si preservò dal fuoco il principe Prahalada, protetto dalle vesti magiche di Holika, la malvagia sorella di un re cattivo che cercò di usurpare Vishnu.

10°g.    13/3 Jambughoda (Holi)
Si celebra Holi con la famiglia del Raja, condividendo il pranzo. Holi è fondamentalmente un festival del raccolto con diverse interpretazioni religiose, tra queste: la storia di Holika e Prahalada; l’eliminazione del demone Putana da parte di Krishna; o la celebrazione di Kama, divinità del piacere e del destino. Nella giornata di oggi è usanza bagnarsi con acqua colorata e spargersi di polveri colorate, con danze e canti, un momento conviviale tra amici e parenti. Nel pomeriggio, compatibilmente con le condizioni locali, si visitano alcuni villaggi (vi è molta esuberanza festosa, alcuni bevono un po’, e potrebbe succedere di ritrovarsi coperti di acqua colorata da capo a piedi!).

11°g.    14/3 Jambughoda – Chhota Udepur – Dhar – Mandu
Chhota Udepur (circa 40 km); situata sulle rive di un lago, era la sede di un piccolo principato del Gujarat orientale. Vi sono alcune case nobiliari, non sempre visitabili, e diversi templi tra cui è particolarmente interessante quello jainista per il connubio di stili che lo compongono. Si prosegue per il Madya Pradesh, la meta è Mandu, che dista da qui 180 km; sul percorso si visita il forte di Dhar, le cui parti più importanti risalgono al XVII secolo; dalle mura che cingono il colle si ha una bella vista sulla cittadina ed il suo lago. Si prosegue quindi per Mandu, situata in magnifica posizione a 650 metri di quota su di un altipiano costituito da una propaggine dei monti Vindhya, 200 ettari di natura incontaminata che si affacciano sulla valle del fiume Narmada che scorre verso occidente e sulla pianura del Deccan, che si estende verso sud a perdita d’occhio. Si alloggia presso il Malwa Resort, la migliore sistemazione disponibile.

12°g.    15/3 Mandu
Si dedica la giornata all’esplorazione dello straordinario ambiente naturale e artistico di Mandu, un grande complesso di palazzi, moschee e mausolei di architettura afgana del XV e XVI secolo. L’origine di questo incredibile insieme risale alla dinastia afgana dei Ghauri, che nel 1401 conquistò l’indipendenza dal sultanato di Delhi e si dedicò ad una lunga stagione di straordinarie realizzazioni architettoniche che proseguì con la dinastia dei Khalji e, dopo la conquista della roccaforte da parte di Akbar, con quella dei Moghul, il cui sultano Jahangir elesse Mandu a scenario di alcuni tra i più sfarzosi eventi di celebrazione della sua grandezza. Tra i molti capolavori architettonici, collocati in un ambiente naturale di straordinaria bellezza e quiete, si visitano il mausoleo marmoreo di Hoshang Shah, costruito nella metà del XV secolo e importante fonte d’ispirazione per la costruzione del Taj Mahal, il Padiglione di Rupamati, a strapiombo sulla valle della Narmada e battuto dai venti, legato alle memorie del tragico destino d’amore e morte del sultano Khalji Baz Bahadur e di Rupamati, la fanciulla dalla voce d’argento: certamente uno tra i luoghi più belli e romantici del mondo. Quindi il Recinto Reale con il Palazzo della Nave, la Grande Moschea, il tempio di Nilakanth e il Rewa Kund.

13°g.    16/3 Mandu – Maheshwar – Omkareshwar
Maheshwar, posta sulle rive del fiume Narmada ad est dell’altopiano di Mandu, dista 40 km. È un luogo di antichissime origini, menzionato anche nelle epiche classiche, ma legato più saldamente alla memoria di Rani Ahilya Bhai, una principessa vissuta nel XVIII secolo ancora oggi straordinariamente venerata per le sue molte opere benefiche, tra cui i restauri di templi e luoghi sacri. Il complesso è un piccolo gioiello di architettura preziosamente ornato e incastonato lungo la riva del fiume, che qui raggiunge una vasta ampiezza, e consiste di un’alta cinta di mura con alcune verande sui sottostanti ghat che contornano due templi e un piccolo borgo con la modesta dimora della Rani; il fascino del luogo è indimenticabile. La Rani diede anche impulso a un’industria locale di artigianato tessile, che ancora oggi fa della cittadina un importante centro per la manifattura di caratteristici tessuti in seta e cotone. Si prosegue il viaggio verso est per la città santa di Omkareshwar, che dista circa 70 km, dove si alloggia presso il Narmada Resort. Qui, su un’isola formata dal fiume Narmada, vi è il tempio shivaita di Shri Omkareshwar Mahadev che ospita uno dei due Jyotirlingam del Madya Pradesh, costante oggetto di venerazione da parte di una folla interminabile di pellegrini. Vi sono anche altri templi, tra cui è particolarmente interessante la visita a quello di Vardheshwar.

14°g.    17/3 Omkareshwar – Indore – Mumbai e volo di rientro
Si raggiunge l’aeroporto di Indore, circa 80 km a nord, dove il volo per Mumbai parte alle 14.30 con arrivo alle 15.45 (orari da confermare). A Mumbai è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba che si occupa del trasferimento alle partenze internazionali. I voli di rientro partono quasi tutti nelle tarde ore della sera, arrivando a destinazione la mattina successiva. Se per i voli prescelti o altro fosse utile pernottare a Mumbai, Amitaba potrà predisporre ogni servizio richiesto con un piccolo costo aggiuntivo.

15°g.    Sabato 18 marzo, arrivo a destinazione

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L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.

Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.