India
SS il XIV Dalai Lama, la Via di Mezzo
Esposizione di Aryadeva nella “Piccola Lhasa” dell’Himachal Pradesh









Sintesi del viaggio
Il viaggio porta a MacLeodganj (Dharamsala), la “Piccola Lhasa” dell’India, per ricevere i preziosi insegnamenti del XIV Dalai Lama, la massima autorità del buddismo tibetano, tenuti dal 3 al 6 ottobre sul testo di Aryadeva “Le quattrocento strofe sulla Via di Mezzo”, un’esposizione che illustra in modo esaustivo il sentiero di liberazione dai presupposti iniziali fino alla più profonda comprensione della vacuità. Seguire le spiegazioni sedendo con Dalai Lama nel suo monastero, il Namgyal, è una fortunatissima e rara opportunità. Il viaggio è poi arricchito dalla visita di Khangra e di Tso Pema, un lago la cui sacralità è legata a Guru Padmasambhava.
Amitaba, per chi avesse interesse e tempo disponibile, è a disposizione per organizzare eventuali estensioni, per recarsi ad esempio ad Agra, Jaipur o altre località dell’India.
Presentazione del viaggio
Dharamsala è uno dei luoghi più speciali e santi del buddismo perché in questi ultimi cinquant’anni il suo tempio principale, situato nel monastero del Namgyal di fronte alla residenza di SS il Dalai Lama, è stato teatro del conferimento di innumerevoli insegnamenti, rituali speciali, trasmissioni delle parole di Buddha e dei grandi dotti indiani da parte del Dalai Lama, diventando un prezioso faro di saggezza per il mondo. Durante il soggiorno a Dharamsala, dove si rimane per sei notti, si visitano i diversi istituti: dal Norbulingka al Menzikhang e al Tibetan Children Village; monasteri, dal Namgyal al Drolma Ling; luoghi di pura spiritualità, come il Tushita e gli Stupa di Trijiang Rimpoce e di Yeshe Tobden; e siti istituzionali, come la Library e il tempio di Nechung.
CONTENUTO DEGLI INSEGNAMENTI
Aryadeva visse tra il II e il III secolo d.C. e fu il discepolo principale di Nagarjuna, il grande illuminato che offrì la più precisa e profonda sintesi del tema più coinvolgentge e complesso della filosofia e pratica buddista, la visione della vacuità. La tradizione riporta che Aryadeva era il figlio del re di Singala (ci sono diverse interpretazioni su dove fosse questo luogo: alcuni lo identificano con l’attuale Sri Lanka e altri con l’odierno stato del Tamil Nadu, nel sud dell’India); viene poi aggiunto che nacque miracolosamente, ma altri sostengono che sia nato in modo naturale dal ventre materno. Visse la prima parte della sua vita come principe e con il tempo giudicò che regnare era in realtà privo di valore e prese i voti da monaco in quello stesso luogo. Successivamente viaggiò nel sud dell’India dove incontrò Nagarjuna, prese dimora nelle sue vicinanze e divenne il so discepolo principale. Aryadeva era un eccellente esperto di sutra, tantra e grammatica e conseguì elevatissime realizzazioni spirituali.
Le quattrocento strofe sulla Via di Mezzo illustrano ed esplicitano i contenuti del trattato di Nagarjuna sulla Via di Mezzo. Il testo è composto da sedici capitoli di venticinque strofe ognuno, per un totale di quattrocento strofe, che possono essere divisi in due parti: la prima tratta dei metodi per addestrare la mente (in generale) e la seconda dei metodi della pratica della saggezza. I primi otto capitoli spiegano gli stadi del sentiero basati sulla verità convenzionale e gli ultimi otto gli stadi del sentiero basati sulla verità ultima. La prima parte può poi essere distinta in due sezioni di quattro capitoli ciascuna, di cui la prima offe una sintesi delle tesi fondamentali buddiste, con l’esplicazione dei “quattro sigilli” che contraddistinguono la visione buddista: 1) tutti i fenomeni condizionati (o composti) sono impermanenti; 2) tutti i fenomeni contaminati producono sofferenza; 3) tutti i fenomeni sono vuoti e privi di un sé; 4) il nirvana è pace.
Seguire le spiegazioni che SS il XIV Dalai Lama darà di questi temi, rese ancor più limpide e forti dalla sua entusiastica e cristallina esposizione, consente di avvicinarne il significato più vivo e profondo.
SEGUIRE GLI INSEGNAMENTI
Gli insegnamenti impegnano solitamente parte della mattina e il primo pomeriggio; per partecipare è necessario iscriversi all’arrivo a MacLeodganj (portare 1 foto, è solitamente gratuito o richiede poche rupie). Vengono tenuti al Monastero di Namgyal, edificato di fronte alla residenza di SS il XIV Dalai Lama; in origine il Namgyal a Lhasa era situato all’interno del Potala, ed era il suo monastero. Il Dalai Lama si accomoda su un seggio e le persone occupano i porticati ed il cortile antistante, sedendo su dei cuscini che ognuno porta lì con se (si possono acquistare localmente spendendo poco); parla in tibetano e la traduzione viene fatta in diverse lingue e trasmessa con le radio. Per il nostro gruppo traduce in italiano Teresa Bianca; per ascoltare è sufficiente una normale radiolina FM (anche questa acquistabile in loco).
IL MONASTERO DEL NAMGYAL CON IL TEMPIO DI TEKCEN CIOELING
Il tempio di Tekcen Cioeling (adiacente al monastero Namgyal) è un luogo molto speciale, voluto da SS il XIV Dalai Lama quando nel 1967 ricevette le preziose reliquie portate in segreto dal Tibet dei resti della statua di Avalokiteshvara che era rimasta nell’ala settentrionale del Jokhang, la cattedrale di Lhasa, per 1300 anni: era ora necessario costruire un luogo dove poterle ospitare. Quella veneratissima statua era considerata autogenerata e secondo la tradizione conteneva al suo interno al cuore un’altra statuetta in legno di sandalo, anch’essa autogenerata, che era stata portata a Lhasa dall’Imperatore del Tibet; per i Tibetani in essa vi era poi anche la presenza spirituale dello stesso imperatore Songtsen Gampo e delle sue due consorti – per questo venne chiamata “il nobile auto-generato dotato di cinque”. Degli undici volti originali ne furono portati a Dharamsala alcuni e tre, se pur danneggiati, sono stati inseriti nella nuova statua, che rivolge lo sguardo ad est per significare l’auspicio che il popolo tibetano possa tornare ad essere libero nella sua terra. Il tempio venne completato nel 1970, e ad Avalokiteshvara vennero aggiunte le statue di Sakyamuni e Guru Padmasambhava. Il tempio è stato costruito in modo semplice ma secondo un preciso disegno mandalico, voluto espressamente dal Dalai Lama. Il monastero Namgyal è aperto ai monaci di tutte le scuole del buddismo Vajrayana con lo scopo di approfondire la conoscenza e la pratica di diversi insegnamenti tantrici come quello di Kalachakra e del complesso rituale che accompagna questa importante iniziazione. Al tempio è stata aggiunta successivamente un’ala chiamata ‘Tempio di Kalachakra’ le cui pareti sono decorate con affreschi coloratissimi e di fine fattura, che includono preziose rappresentazioni di una buona parte dei contenuti esoterici del Kalachakra. Nel monastero attualmente vivono centinaia di monaci.
Programma del viaggio
1°g. Venerdì 30 settembre, partenza per Delhi
Per raggiungere Delhi Amitaba utilizza voli Etihad, Lufthansa, KLM, Turkish o di altre compagnie scelte dai viaggiatori. All’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente indiano di Amitaba e ci si reca in hotel, l’Ashok Country Resort nei pressi dell’aeroporto.
2°g. 1/10 Delhi – Dharamsala (MacLeodganj)
Si parte per Dharamsala con un mezzo privato con autista (tipo Toyota Innova o simile, che verrà utilizzato per tutti gli spostamenti indicati nel programma). Il tragitto richiede circa 11 ore; si attraversano le pianure verso nord fino a Chandigart (4/5 ore) e poi, con panorami sempre più belli, si arriva ai lembi dell’arco himalaiano a MacLeodganj, dove è in attesa dei partecipanti Teresa Bianca. Si alloggia presso l’hotel Surya Pride o simile, tra i migliori disponibili. Questo piccolo centro, situato a 1800 mt di quota, è il cuore della comunità tibetana, con la residenza del Dalai Lama, il tempio di Tekcen Cioeling e il monastero del Namgyal.
3°g. 2/10 Dharamsala (MacLeodganj)
Tra le attività di oggi ci si occuperà della registrazione necessaria per partecipare agli insegnamenti. Ci reca alla biblioteca tibetana, che contiene una vasta raccolta di testi che ha lo scopo di preservare nel tempo la tradizione, e al tempio di Nechung, sede dell’Oracolo di Stato del Tibet. Si visita poi il Menzinkhang, che è la scuola di astrologia e di medicina tibetane. Per chi è interessato è possibile chiedere un consulto; sono in vendita incensi, creme, tisane, ecc. prodotti naturali che vengono realizzati.
4°g. – 7°g. (3 – 6/10) Insegnamenti di SS il XIV Dalai Lama al monastero di Namgyal
Gli insegnamenti impegnano buona parte della giornata; per chi è interessato Teresa Bianca dopo le lezioni potrà ripercorrere i contenuti esposti da S. S. il Dalai Lama. Nel corso di queste giornate si effettueranno alcune visite interessanti, al Tushita, posto a circa 2000 mt sopra MacLeodganj, un importante centro di ritiri dove è conservato lo stupa di Lama Yeshe. Da qui con una bella passeggiata tra i boschi di circa mezz’ora si può arrivare al sito degli stupa di Trijang Rimpoce, uno dei tutori del XIV Dalai Lama, e di Yeshe Tobden, che è stato spesso in Italia, anche a Pomaia; all’intorno vi sono le casette di fango dei meditatori. Un’altra visita molto interessante sarà al Tibetan Children Village, dove si potranno visitare le classi e le case dove vivono i bimbi, che sono rifugiati e orfani tibetani. Nel corso di queste giornate, in funzione dei tempi in cui si svolgono gli insegnamenti, si potrà organizzare un’escursione all’istituto del Norbulingka, situato a circa 20 km da MacLeodganj; questo centro è stato istituito per preservare la cultura e l’artigianato tibetano. Si possono visitare i diversi atelier per la costruzione di statue in metallo, falegnameria, sartoria, pittura di tanka e un piccolo grazioso museo dove sono ricostruite scene di vita nel Tibet storico con pupazzi di stoffa; il giardino è stato disegnato da un architetto giapponese. Nei dintorni ci si potrà recare anche al convento di Drolma Ling, che raccoglie monache di diverse tradizioni, e al monastero di Kamtrul Rinpoche, che è riccamente affrescato con pitture murali eseguiti da artisti bhutanesi.
8°g. 7/10 Dharamsala – Khangra – Tso Pema
Si parte per Khangra (21 km da Dharamsala), dove si trovano un forte e i templi di Khangra e Jawalamukti, considerato santo anche nella tradizione tibetana. Si prosegue quindi per Tso Pema; sul percorso si transita da Mandi (126 km da Khangra), una cittadina situata a 750 mt di altitudine; qui si trovano due piccoli templi rupestri del XII secolo, purtroppo situati vicino alla strada. Proseguendo, in circa mezz’ora si sale al lago di Rewalsar, il cui nome tibetano è Tso Pema, dove si alloggia presso l’Himachal Tourist Hotel Rewalsor o simile. Tso significa lago e Pema loto: l’appellativo Pema, la cui altra trascrizione è Padme, è stato prescelto in ossequio a Guru Padmasambhava, che dai tibetani viene chiamato anche con l’appellativo di ‘Colui che è nato dal loto’ (Guru Rimpoce).
9°g. 8/10 Tso Pema
Il laghetto sacro è sovrastato da una grande statua di Guru Rinpoce finita da pochi anni e all’intorno vi sono parecchi monasteri tibetani e un tempio sikh; sulla collina vi è un complesso di grotte dove secondo la tradizione meditò Guru Rinpoce, dove vive sparpagliata una comunità di meditatori e monache.
10°g. 9/10 Tso Pema – Delhi e volo di rientro
Si salutano qui Teresa Bianca e Alessandro Zuzic, che rientrano a Dharamsala, e si lascia Tso Pema per Delhi dove si arriva in serata e ci si reca direttamente in aeroporto, che da qui dista circa 450 km. La gran parte dei voli di rientro parte in tarda serata con arrivo il mattino successivo; se fosse utile, in funzione degli orari di volo o altro, Amitaba può prenotare un hotel e predisporre ogni altro servizio richiesto ed anche organizzare delle interessanti estensioni.
11°g. Lunedì 10 ottobre, arrivo a destinazione.
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Donna Nakyas
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Il XIV Dalai Lama
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.