India
Shivaratri e cultura gangetica
Un incontro intenso con spiritualità, arte e storia dell’India









Sintesi del viaggio
Il viaggio inizia con la partecipazione a Shivaratri, le nozze di Shiva e Parvati, indubbiamente una tra le più coinvolgenti ricorrenze religiose induiste, che ha il luogo di celebrazione più intenso nella mistica Varanasi, l’antica Kashi dei Veda, città di bellezza e vitalità uniche. Si sosta qui per tre notti potendo seguire anche il pellegrinaggio di Panchakroshi e godere appieno dei luoghi e della particolare atmosfera di queste giornate. Lasciata Varanasi si segue un itinerario che rientra a Delhi con un compendio di quanto di più interessante ci offra il mondo gangetico, toccando luoghi intensamente spirituali, siti archeologici e storici anche fuori dagli usuali circuiti turistici, per godere di quanto di può vero possa regalarci un viaggio nella magica India.
Presentazione del viaggio
NOTA TECNICA
Il clima previsto è secco e gradevole: a Varanasi troviamo le temperature massime sui 30°c e mediamente un solo giorno al mese con possibili precipitazioni. Per i trasporti si usano sempre mezzi privati con anche un comodo tratto di treno tra Gwalior e Delhi e gli hotel sono di buona qualità (i siti dei medesimi sono indicati nel programma); l’unica sistemazione un poco semplice è a Chitrakoot.
ALCUNE NOTE SU SHIVARATRI
La notte di Shivaratri, notte di luna nuova del mese lunare di febbraio-marzo (Phalgun), si celebra la festa per le nozze di Shiva e Parvati, la coppia divina dalla cui unione si manifesta l’energia del cosmo. Questa celebrazione dell’atto creativo che dà vita all’universo viene vissuta dai fedeli del Grande Dio e della Dea in uno spirito di totale, festoso abbandono, e trova il suo più naturale luogo di celebrazione a Varanasi, l’antica Kashi, la città sacra ancora esistente più antica al mondo, considerata nella tradizione vedica il ventre di Shiva. Qui, secondo il mito, il Dio stesso ha cercato l’espiazione e la liberazione dal peccato di brahamanicidio commesso con la decapitazione del dio vedico Daksha.
La benevolenza della coppia divina che garantisce la liberazione dal ciclo delle rinascite si festeggia con una notte di purificazione (Yoga) e di ebbrezza (Bhoga), la cui indissolubile complementarità, quintessenza dello spirito di Kashi, viene rappresentata in un antico rilievo del tempio di Kardameswara, dove, accanto al guru che sgrana il rosario immerso nella recitazione dei mantra, il discepolo prepara il bhang, l’inebriante mistura che è tradizionalmente consumata dai devoti durante Shivaratri.
PANCHAKROSHI
A contorno della grande processione di Shivaratri viene eseguito il pellegrinaggio di Panchakroshi. Stuoli di giovani cercano di percorrere in 24 ore gli 88 km del Kashi Kshetra, un percorso a semicerchio che partendo e poi tornando alle rive del fiume Gange ingloba il territorio sacro della città. Il significato esoterico di questo yatra è descritto in un testo del XVI secolo, il Kashi Rahasya: lungo il percorso ci sono 108 templi, di cui i 5 più importanti (Kardamesvara, Bhimachandi, Ramesvara, Sivapur e Kapiladhara) corrispondono alle principali stazioni del circuito; in questa occasione le immagini sacre vengono coperte di foglie di bilwa, frutti di datura e collane di erba kusha.
Programma del viaggio
1°g. Sabato 5 marzo, partenza per Delhi
Per raggiungere Delhi Amitaba utilizza voli Air India, Etihad, Lufthansa, KLM o di altre compagnie scelte dai viaggiatori. La maggior parte dei voli tra l’Italia e Delhi partono nel pomeriggio o alla sera con arrivo nelle prime ore del mattino successivo; se fosse utile disporre di un hotel la sera del 5/3 a Delhi Amitaba potrà prenotarlo e predisporre ogni altro servizio necessario con un piccolo costo aggiuntivo.
2°g. 6/3 Delhi – Varanasi
Il volo per Varanasi parte da Delhi alle 13.00 con arrivo alle 14.20 (IndiGo 6E 118, orari da confermare); all’arrivo si viene ricevuti dal corrispondente locale di Amitaba per il trasferimento presso l’hotel Clarks (clarkshotels.com) dove giungono anche il capogruppo ed i partecipanti provenienti dal Madya Pradesh (programma Etnie dell’Orissa e parchi del Madya Pradesh). Chi lo desidera potrà iniziare già oggi l’esplorazione della città con il capogruppo; ci si tuffa nell’incredibile realtà della città vecchia di Benares, dove i vicoli sono così stretti che non circolano neppure i rikshò a pedali… ma dove riescono comunque a transitare vacche e bufali, con nonchalance, tra la moltitudine di gente e i banchetti che vendono di tutto. Colpiscono molto il visitatore i luoghi di cremazione, in particolare il più antico, dove tra tempietti, devoti, cani randagi, bovini e altissime cataste di legna polverosa ci sono sempre un gran numero di pire accese e spesso spuntano dai vicoli delle piccole processioni che portano fin qui i defunti: si dice che in questo posto, tra i punti più sacri di tutta l’India, le pire siano al lavoro da oltre 10.000 anni! Sarà molto interessante percorrere a piedi gli antichissimi Ghat, le grandi gradinate che portano al sacro Gange, e al calar del sole ci si potrà sedere sulle rive del fiume per osservare l’aarati, uno splendido rito officiata dai bramini vestiti con abiti da gran cerimonia tra i suoni di campanelle e salmodie vediche, con i bracieri fiammeggianti ruotati ad arte dagli officianti, mentre sul fiume scivolano i lumi appoggiati su foglie, un’offerta alla dea Ganga
3°g. 7/3 Varanasi: Shivaratri
Oggi è il giorno di Shivaratri e nella serata si svolge la grande processione. Per chi lo desidera, questa grandiosa giornata inizia alzandosi presto per ammirare il sorgere del sole da una barca portata a remi sulle acque del Gange. Dopo la colazione ci si reca a Sarnath, ubicata a pochi chilometri dalla città, il luogo legato alla memoria della prima predicazione del Buddha e centro di irradiazione della cultura buddista nel mondo. Il museo archeologico di Sarnath, il primo ad essere stato istituito in India, possiede inestimabili tesori d’arte dell’epoca Maurya (II secolo a.C.) e il Dhamekha Stupa nel Parco delle Gazzelle è di straordinaria suggestione; tutt’attorno vi sono monasteri buddisti di ogni tradizione. Ci si reca a visitare la scuola dell’organizzazione umanitaria del Progetto Alice diretta da Valentino Giacomin, che ha qui la propria sede principale. Il Progetto Alice svolge la propria missione mettendo a disposizione delle ragazze e dei ragazzi dei villaggi una scuola non confessionale con un completo programma di istruzione ispirato ai principi di consapevolezza propri dell’insegnamento buddista, formando anche insegnanti per la diffusione della scolarizzazione nell’India rurale. La sede di Sarnath è molto bella, con centinaia di bambini dall’aspetto sorridente e sereno, puliti e ordinati con le eleganti divise blu. Qui si trovano anche uno Stupa e un tempio dedicato a Tara; il prossimo progetto è la costruzione di una grande statua di Maitreya. Rientrati in città, ci si trasferisce all’hotel Gateway Ganges (thegatewayhotels.com/ganges-varanasi/gallery.html) e ci si reca su Gange per l’aarati serale: al termine si avvicina ai ghat la grande, coloratissima processione di Shivaratri, uno dei momenti più intensi del viaggio, dove ci si potrà immerge tra la folla dei devoti, tra rulli di tamburi, carri addobbati e personaggi che raffigurano il pantheon induista, condividendo l’ebbrezza della gente con molte persone piuttosto gioiose anche per aver bevuto abbondanti dosi di bhang.
4°g. 8/3 Varanasi: Panchakroshi
Oggi si svolge il circuito sacro di Panchakroshi. Stuoli di giovani cercano di percorrere in 24 ore gli 88 km del Kashi Kshetra, un percorso a semicerchio che partendo dalle rive del sacro fiume ingloba il territorio sacro della città. Il significato esoterico di questo yatra è descritto in un testo del XVI secolo, il Kashi Rahasya: lungo il percorso ci sono 108 templi, di cui i 5 più importanti (Kardamesvara, Bhimachandi, Ramesvara, Sivapur e Kapiladhara) corrispondono alle principali stazioni del circuito; in questa occasione le immagini sacre vengono coperte di foglie di bilwa, frutti di datura e collane di erba kusha. Si segue parte del circuito… con un veicolo privato. Si torna quindi sui ghat di Benares proseguendo l’esplorazione della parte più antica della città e godendo di un ultimo aarati al tramonto.
5°g. 9/3 Varanasi – Allahabad – Chitrakoot
Si lascia Varanasi in direzione ovest per Allahabad, che dista circa 120 km, circa 3 ore di guida. Allahabad, l’antichissima Prayaga, è un centro spirituale induista e città di grande importanza anche nella storia dell’India moderna, in quanto centro amministrativo del protettorato britannico e città d’origine della famiglia Nehru. Si visita Anand Bhawan, dove nacque Jawal Lal Nehru, e ci si reca al tempio di Nagavisuki dedicato al Re dei Serpenti e al Triveni, la confluenza dei fiumi Gange, Yamuna e del mitico Saraswati. Questo è considerato il luogo più sacro dell’India del Nord, dove ogni 12 anni si celebra il ciclopico raduno mistico induista del Kumbhamela. Si prosegue il viaggio verso ovest arrivando a Chitrakoot, che dista 130 km, con altre 3 ore circa di viaggio; ci si accomoda nel semplice Tourist Bungalow, il meglio che qui si possa trovare, situato lungo la riva del fiume Mandakini. Ci si reca al Ramgath, cuore spirituale della cittadina, per assistere all’aarati.
6°g. 10/3 Chitrakoot
Questa piccola cittadina adagiata lungo il fiume Mandakini è un importante centro per la spiritualità indiana, conosciuta come la ’piccola Varanasi’ per i molti templi e Ghat: secondo l’epica è il luogo dove Rama e Sita trascorsero 14 anni di esilio nella foresta. È sede di ashram e meta di pellegrinaggio dei devoti che si bagnano lungo il Ramghat, centro dell’attività spirituale. Si percorre a piedi il circuito intorno alla collina di Kamadgiri (5 km), sulla cui cima era collocata la dimora di Rama e Sita, e si visitano gli altri luoghi sacri immersi in un ambiente naturale di suggestiva bellezza, con le sorgenti di Hanuman, la vasca di Janki Kund e così via.
7°g. 11/3 Chitrakoot – Kalinjar – Khajuraho
Partenza per Kalinjar (circa 80 km a sud ovest), dove si erge un’antica roccaforte fondata dalla dinastia Chandela nel IX secolo ed espugnata solo brevemente da Akbar nel XVI. In magnifica posizione sulle propaggini dei monti Vindya, al centro di una foresta che si estende a perdita d’occhio, l’estesa superficie della rocca racchiude tesori di arte induista e moghul la cui solitaria e straordinaria bellezza proietta i rari visitatori nella dimensione di un’India che è sempre più difficile trovare. In particolare le gigantesche sculture rupestri di Shiva Bhairav in corrispondenza di uno degli accessi alla rocca e nel tempio di Nilakanth sono di impressionante bellezza. Dopo la visita si prosegue per Khajuraho, circa 100 km, dove si alloggia presso l’hotel Radisson Jass (radisson.com/khajuraho-hotel-in/indkhaj). Nel XIX secolo nei pressi dell’allora piccolo villaggio di Kajuraho furono ritrovati i templi Chandela costruiti tra il X ed il XIII, capolavori del medioevo indiano universalmente celebri per le sculture che rappresentano il maithuna, la congiunzione mistica del principio maschile e femminile. È molto interessante anche il vicino sito jainista con i templi dedicati al Thirtankara Jaina.
8°g. 12/3 Khajuraho – Dhubela – Orchha
Orchha dista circa 170 km, che si percorrono in circa 4 ore attraverso un ambiente rurale con anche aree piuttosto selvagge; dopo una sessantina di chilometri si sosta a Dhubela dove nel vecchio forte si trova un interessante museo con reperti del periodo Chandela e statue dei culti Shakti, situato in un’area molto piacevole da esplorare anche camminando. Giunti ad Orchha ci si accomoda presso l’hotel Orchha Resort (orchharesort.com). Questo tranquillo paese nel XVII secolo fu la capitale di un regno Bundela creato dal condottiero rajput Bir Singh Deo sotto la protezione dei Moghul. Del suo periodo d’oro restano palazzi e templi di grande bellezza, tra cui il Palazzo Jahangir, costruito per una visita dell’imperatore in un caratteristico stile dove elementi architettonici induisti si integrano in un’architettura d’impronta moghul. Orchha è un luogo che i conoscitori dell’India annoverano tra i siti più interessanti per il connubio tra la realtà rurale dell’India, fatta di una vita semplice ma animata da forti momenti di devozione, ambientata tra i magnifici resti di un passato che rivela una gloria impensabile.
9°g. 13/3 Orchha – Gwalior
Si parte in direzione nord ovest verso la città di Gwalior; dopo circa 60 km di guida con una breve deviazione a sud della strada si raggiunge Sonagiri, un luogo ritenuto dai jainisti di grande auspicio per l’ottenimento della liberazione dove si trovano diversi templi che originano dal IX secolo. Si prosegue il viaggio arrivando con altri 65 km di guida a Gwalior, dove ci si accomoda presso l’hotel Gwalior Residency (hotelregencygroup.com). Ci si reca a visitare il forte costruito sul monte che domina la città, che si raggiunge risalendo una valle contornata da ripide falesie che rivelano delle splendide statue jainiste, capolavori di scultura rupestre; nell’area del forte, le cui parti principali risalgono al XV secolo, si trovano anche alcuni antichi templi di squisita fattura. Tornati in città si visitano il tempio di Vishnu, Teli Ka Mandir, che risale al IX secolo, e il sontuoso palazzo di Jai Vilas, tutt’ora residenza della famiglia reale dei Scindia, che all’interno espone un misto di stili tipicamente eccessivi, ma che proprio per questo creano un ambiente unico nel suo genere.
10°g. 14/3 Gwalior – Delhi e volo di rientro
Si prende il treno per Delhi, che dista da qui 330 km; si parte alle 8.10 con rivo alle 13.15. Alla stazione è in attesa dei partecipanti il corrispondente di Amitaba; si ha a disposizione un veicolo con autista per un giro in città fino a momento del trasferimento in aeroporto dove la maggior parte dei voli di rientro parte tra le tarde ore della sera e le prime del mattino. Per chi preferisse, con un piccolo costo aggiuntivo Amitaba organizza i trasferimenti e il pernottamento presso l’hotel Ashok Country Resort o altri nei pressi dell’aeroporto.
11°g. Martedì 15 marzo, arrivo a destinazione
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Donna Nakyas
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Shivaratri, danza di Durga
L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è regolata dalle Condizioni Generali di Partecipazione; la quota include la polizza “Assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e danneggiamento bagaglio” fornita da Europ Assistance, la polizza “Viaggi Rischio Zero” di UnipolSai Assicurazioni e la polizza “Filodiretto Protection” fornita da Nobis Compagnia di Assicurazioni. Le normative (Condizioni Generali e polizze assicurative) sono visibili nel sito di Amitaba e presso il nostro ufficio.
Amitaba S.r.l. è un operatore turistico legalmente costituito con sede in viale Ca’ Granda, 29 a Milano, iscritto al Registro Imprese della Camera di Commercio di Lecco col numero 313373, REA numero 1623197, partita IVA 13152290154. È autorizzato a svolgere la propria attività con licenza rilasciata con il decreto della Provincia di Milano numero 67762/00 del 30/10/2000. Amitaba S.r.l. ha stipulato ai sensi dell’art. 50 del Codice del Turismo (D.lgs 79/2011) una polizza per la Responsabilità Civile Professionale con la UnipolSai Assicurazioni n. 100073953 per un massimale di € 2.065.000,00.